Sapere e saper fare geografia Flashcards
Chi scrisse la Geographikà?
Eratostene e Tolomeo. Eratostene descrisse la storia della geografia, la geografia astronomica e fisica e infine descrisse l’ecumene. Tolomeo costituì la base della cartografia scientifica, inventando le proiezioni coniche.
La geografia nel Medioevo
Venne messa da parte a causa del dominio della Chiesa e della scarsa attenzione verso la realtà. Le conoscenze geografiche tendevano ancora ad accorpare il mondo fantastico
Chi scrisse il libro di Re Ruggero?
Mohamed Al-Idrisi nel 12esimo secolo. Esso conteneva la Tabula Rogeriana, un antico mappamondo orientato verso sud (per evidenziare i paesi occupati dai normanni: penisola arabica, Africa, Puglia, Calabria).
Chi era Mohamed Al-Idrisi?
Un cortigiano che lavorava alla corte siciliana di Re Ruggero nel 12esimo secolo. Scrisse il Libro di Re Ruggero, che conteneva la Tabula Rogeriana, un antico mappamondo orientato verso sud (per evidenziare i paesi occupati dai normanni: penisola arabica, Africa, Puglia, Calabria).
La geografia nel 400-500
Il periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento coincide con il periodo delle grandi esplorazioni oceaniche. Per la navigazione vennero utilizzate mappe geografiche sulla base della cartografia scientifica di Tolomeo.
La geografia durante l’Illuminismo
Rousseau e Kant. Rousseau credeva nel valore educativo dell’ambiente, secondo lui la geografia va studiata immergendosi nella natura. Kant riteneva la geografia propedeutica alla conoscenza del mondo.
Che periodo fu l’Ottocento per i saperi geografici?
Nell’Ottocento si assiste ad un progresso negli studi geografici. Humboldt e Ritter furono i precursori della geografia scientifica. Studiarono le relazioni tra uomo e natura e la loro interdipendenza.
Cosa studiarono Humboldt e Ritter?
Le relazioni tra uomo e natura e la loro interdipendenza.
Chi fu Friedrich Ratzel?
Fu uno dei padri della geografia moderna. Ha raccolto e relazionato tutti i saperi geografici dei secoli precedenti. Il suo modello interpretativo è il determinismo ambientale, secondo il quale l’ambiente naturale determina e influenza il comportamento umano.
Cos’è il determinismo?
Un modello interpretativo secondo il quale l’ambiente naturale è l’unico elemento che determina il comportamento umano. Un esempio è Friedrich Ratzel.
Perchè è importante Mercatore?
Fu il primo a realizzare una proiezione cilindrica, che quindi è più precisa all’equatore ma i continenti vengono allungati (la Groenlandia sembra più grande del Sud America)
Cos’è il possibilismo?
Un modello interpretativo secondo cui esiste un nesso di causa ed effetto tra uomo e ambiente, ma nello stesso ambiente diversi uomini possono agire in modo diverso.
Differenza tra la geografia delle origini e la geografia del 19esimo secolo
La geografia nacque spontaneamente a causa della curiosità umana e ci venne tramandata attraverso miti e leggende. Dunque, in origine la geografia era costituita da nozioni astronomiche, geologiche e racconti di viaggiatori. Nell’Ottocento vi è un’inversione di tendenza e la geografia assunse carattere più scientifico, aggiungendo dati numerici e statistici. Nel Novecento è stato approfondito anche il rapporto uomo- natura, fenomeno geografico che non può essere ricondotto a un numero.
Cambiamenti dal dopoguerra ad oggi
Dopo la 2 guerra mondiale, in Italia vediamo ancora la presenza della matrice positivista per cui la geografia è una scienza. Dagli anni ‘70 nasce la geografia quantitativa, che si basava sull’utilizzo della statistica, della matematica e della fisica. A fianco a questa si sviluppa la geografia della percezione, che si concentra sullo spazio vissuto dall’uomo; dunque inizia a concentrarsi sull’ecosistema, sui cambiamenti globali e sullo sviluppo sostenibile.
Riforme scolastiche
1859, Legge Casati per eliminare l’analfabetismo. La geografia seguiva i metodi di osservazione e i sensi.
1923, riforma Gentile distingue materie umanistiche e materie scientifiche. La geografia veniva totalmente assorbita o in un settore oppure nell’altro.
2004, riforma Moratti introduce le Indicazioni Nazionali. Vanno a sostituire i programmi ministeriali che erano rigidi e non tenevano in considerazione il processo di apprendimento e il bisogno del singolo alunno. La geografia si focalizza sull’Italia.
2007, il ministro Fioroni ha aggregato le discipline in tre aree: linguistica-espressiva-artistica;
storico-geografica e matematico-scientifico-tecnologica.
2012, nelle Indicazioni nazionali spariscono le aggregazioni disciplinari. La geografia si concentra sull’Italia alla scuola primaria e all’Europa e al mondo nella scuola secondaria di primo grado.
Differenza tra le Indicazioni Nazionali del 2004, 2007, 2012 e 2025.
Nel 2004 (Moratti) vi era il focus sulla personalizzazione dell’insegnamento e sullo sviluppo individuale dello studente.
Nel 2007 (Fioroni) viene introdotto il curricolo unitario (insegnamento che segue un filo logico in progressione dai 3 ai 14 anni) e viene promossa la trasversalità delle materie.
Nel 2012 vi è un focus sulle competenze e sull’interdisciplinarità. Nel 2025 vengono inserite le competenze digitali, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità (Agenda 2030).
La geografia della percezione
Nasce negli anni ‘70 e sposta l’attenzione sullo spazio vissuto dall’essere umano. Include la soggettività e collegamenti con l’arte, la letteratura, la filosofia e la psicologia.
Cosa sono le indicazioni nazionali?
Un documento di riferimento per la progettazione curricolare. Grazie ad esso gli insegnanti possono organizzare l’azione didattica in autonomia, personalizzandola secondo le esigenze e i bisogni del singolo alunno ma sempre all’interno di un quadro di obiettivi e finalità comuni su piano nazionale.
Cosa è la Carta Internazionale sull’Educazione Geografica?
È il documento dell’Unione Geografica Internazionale, pubblicato dopo il congresso di Pechino del 2016. Esso spiega cosa e come insegnare geografia per combattere l’analfabetismo geografico in tutto il mondo.
Cosa prevedono le Indicazioni Nazionali per quanto riguarda la scuola dell’infanzia?
Prevedono 5 campi di esperienza:
1) Il sé e l’altro: il bambino impara a riconoscere la propria cultura e si apre ad un confronto con l’altro.
2) Il corpo e il movimento: sa orientarsi nello spazio.
3) Immagini, suoni e colori: utilizza i cinque sensi.
4) I discorsi e le parole
5) La conoscenza del mondo: osserva gli esseri viventi, l’ambiente e i fenomeni naturali e sociali.
Questi sono rimasti tali nelle Indicazioni del 2025.
Quali sono i nuclei degli obiettivi di apprendimento nelle Indicazioni Nazionali del 2012?
1) Orientamento: l’alunno deve essere in grado di orientarsi attraverso punti di riferimento, indicatori topologici, punti cardinali e bussola.
2) Linguaggio della geo-graficità: sa interpretare carte geografiche di diversa scala, localizzare su di essa le regioni italiane e la posizione dell’Italia nel mondo.
3) Paesaggio: riconoscere gli elementi che caratterizzano paesaggi italiani, europei e mondiali individuando analogie e differenze.
4) Regione e sistema territoriale: acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, amministrativa) e valorizza il patrimonio culturale e naturale.
Spiega i punti cardinali
Sono punti di riferimento che utilizziamo per orientarci nello spazio, sono stabiliti in base all’apparente percorso del Sole nel cielo. In realtà il Sole sorge a oriente e tramonta a ovest solamente nei giorni di equinozio. A mezzogiorno invece indica sempre il sud. A nord di notte vediamo la stella polare.
Spiega la carta geografica
La carta geografica è approssimata, ridotta e simbolica. È approssimata in quanto dobbiamo riprodurre il geoide su un piano bidimensionale (le proiezioni sul reticolato geografico ci aiutano), è ridotta poiché è in scala (piccolissima scala= mappamondi) ed è simbolica in quanto in essa utilizziamo segni convenzionali per chiarezza.
Spiega il concetto di paesaggio.
Il paesaggio è tutto ciò che ci circonda, comprende sia elementi naturali che elementi antropici. Ad oggi vi è un dibattito molto acceso riguardo la tutela di esso a causa degli interventi catastrofici dell’uomo a causa dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione. Nel Rinascimento il paesaggio era una rappresentazione armoniosa della natura, oggi invece viene sempre più trasformato per esigenze economiche.