Psicologia clinica - Sanavio, Cornoldi Flashcards
che cosa significa approccio clinico
greco -> letto: le attività che il medico svolge al letto del malato
finalità della psicologia clinica
porgere aiuto rispondere alla dimensione psicologica
approccio clinico
presa diretta con i problemi concreti
come deve essere l’osservazione nell’approccio clinico
prolungata e silenziosa
2 tipi di approccio clinico
idiografico e nomotetico
approccio idiografico
mira il singolo nella sua forma
approccio nomotetico
cerca di scoprire le leggi e la natura delle cose
com’è collegato il lavoro clinico con la psicologia di base
il lavoro clinico è la scienza applicata delle conoscenze e metodologie sviluppate dalla psicologia di base
di cosa si occupano gli psicologi clinici
anche di disturbi mentali, infatti lavorano in servizi e strutture di salute mentale
cos’è la American psychological association
prima associazione di psicologia clinica
cosa fa la psicologia clinica secondo la spiegazione dell’American psychological association
integra scienza, teoria e pratica per capire e alleviare disadattamento, disabilità e disagio e promuove l’adattamento umano e lo sviluppo personale
definizione italiana della psicologia clinica
interventi atti a promuovere le condizioni di benessere socio-psico-biologico e i relativi comportamenti, anche preventivi, nelle diverse situazioni cliniche e ambientali
1875 Lipsia
primo laboratorio di psicologia, fondato da Wundt
1880 ipnosi
legittimo trattamento in psichiatria, studi sull’isteria su Anna O.
1890 test
creazione di test mentali
1892 apa
nascita dell’american psychological association
1896 Pennsylvania
nascita ufficiale della psicologia clinica, cattedra in Pennsylvania
1900 Freud
pubblicazione de l’interpretazione dei sogni
1904 manicomi
strutture cardine nella cura dei malati mentali
1910 sip
società italiana di psicologia
1913 comportamentismo
watson
1921 jung e rorschach
tipi psicologici di jung e tavole di rorschach
1923 riforma Gentile
abolito l’insegnamento della psicologia a favore della storia della filosofia
1925 spi
società psicoanalitica italiana
1933 hitler
hitler avvia la sterilizzazione per pazienti psicoanalitici
1939 guerra
assistenza alle vittime con traumi di guerra
1945 connecticut
primo riconoscimento legale della professione
1952 dsm-1
prodott dall’american psychiatric association
1958 harlow
studi scimmia spugna e gommapiuma
1963-78 basaglia
- trieste
- psichiatria si svincola dalla neurologia
- legge basaglia
1987 omosessualità
non viene più considerata un disturbo mentale
2007 scuole di specializzazione
Sì laureati in psicologia clinica
No laureati in medicina
ottica dello psicologo clinico
ottica del particolare
esame psicodiagnostico
raccolta, analisi ed elaborazione di informazioni
raccolta di informazioni nell’esame psicodiagnostico
NO passiva raccolta di informazioni
SI processo attivo simile al problem solving e decision making
visione del soggetto nell’esame psicodiagnostico
NO categorizzazione del soggetto all’interno di una determinata malattia
MA approfondimento e analisi del singolo caso e delle sue peculiarità
qual è l’asse portante dell’esame psicodiagnostico
il colloquio clinico
finalità del colloquio clinico
esame del problema che porta il paziente a rivolgersi ad uno psicologo clinico
cosa analizzare durante il colloquio clinico
storia del soggetto e caratteristiche personologiche
cosa sono le caratteristiche personologiche
caratteristiche familiari e sociali di un soggetto
come deve essere l’ascolto durante il colloquio clinico
NO semplice ascolto empatico
MA esplorare il sistema cognitivo verbale: ciò che il paziente pensa e dice di sé
primo colloquio
convenevoli sociali e di che problema si parla.
- attenzione sul presente e poi prima insorgenza del problema
- allargamento ad altri problemi presenti
- NO raccogliere informazioni, SI dare informazioni
modello multidimensionale
canale verbale, osservazione diretta del comportamento , registrazione strumentale dell’attivazione psicofisiologica
canale verbale del modello multidimensionale
informazioni che un soggetto fornisce nel corso di un colloquio clinico (influenzate da variabili di contesto)
osservazione diretta del comportamento del modello multidimensionale
informazioni offerte dal comportamento non verbale (influenzate da variabili di contesto)
registrazioni strumentali dell’attivazione psicofisiologica del modello multidimensionale
frequenza cardiaca, respiratoria, attività cerebrale, ecc
indipendenza degli indici nel modello multidimensionale
NO per forza correlazione fra i diversi canali
cosa fa la valutazione multidimensionale
cerca di integrare informazioni e misurazioni provenienti da diversi piani
esame diagnostico
pluralità di tecniche
cos’è l’assessment psicofisiologico
valutazione delle specifiche modalità del sistema di risposte psicofisiologiche della persona in esame
indici psicofisiologici dell’esame psicofisiologico
livello di tensione muscolare, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione sistolica e diastolica, attività delle ghiandole sudoripare della pelle (conduttanza cutanea)
alessitimia
incapacità a riconoscere, denominare e verbalizzare il mondo delle emozioni e ciò favorirebbe l’insorgenza di malattie psicosomatiche
a quale teoria associamo l’alessitimia
alla teoria psicodinamica
quali tipi di psicodiagnosi
- esame psicodiagnostico
- colloquio clinico
- modello multidimensionale
- “assessment” psicofisiologico
- osservazione
- interviste strutturate
- test psicodiagnostici autovalutativi
- tecniche proiettive
- test di intelligenza
- valutazione cognitiva e neuropsicologica di specifiche funzioni
osservazione naturalistica
quando ha luogo nell’ambiente naturale nel quale spontaneamente si verifica il comportamento in esame
reattività di comportamento nell’osservazione naturalistica
cambiamento che il comportamento di una persona viene ad avere per il solo fatto di essere osservata, va scemando con il ripetersi delle osservazioni
esempi di reattività di comportamento
casi di disturbi alimentari
esempi di reattività di cambiamento scemata
ADHD
strumenti dell’osservazione
griglia di osservazione e automonitoraggio
griglia di osservazione
raramente costruita ex novo dallo psicologo
automonitoraggio
tecnica intermedia fra la valutazione soggettiva e l’osservazione (effetti di reattività)
problema della diagnosi
legata al funzionamento mentale di chi la effettua
es. cercare conferma per l’ipotesi formulata
soluzione al problema della diagnosi
interviste strutturate
cos’è un’intervista strutturata
è simile al colloquio clinico ma meno libera
efficacia della tecnica standardizzata nell’intervista strutturata
diverso intervistatore ma stesse risposte
adult attachament interview (Georg, Kaplan, Main)
classificazione dello stile di attaccamento sopra i 16 anni
com’è strutturata l’adult attachament interview
intervista semistrutturata di 1h ca. con 18 domande aperte. Le risposte sono audio e video registrate.
Si riferisce alle figure di riferimento dell’infanzia
Strange situation (attaccamento prima infanzia)
studia i vari tipi di attaccamento: distanziante, sicuro, preoccupato, con lutti o traumi non risolti
intervista strutturata type A
pone l’attenzione sul comportamento dell’intervistato = intervista provocativa.
L’intervistatore non tende tanto ad ascoltare empaticamente il paziente, quanto a far emergere in lui possibili reazioni di irritazione e ostilità
dove viene usata la videoregistrazione nell’intervista strutturata type A
solo in strutture di altissima specializzazione
intervista clinica strutturata
fa riferimento al sistema di diagnosi delle malattie mentali del dsm-5 (presente/non presente, livello soglia/stadio clinico).
Utilizzare moduli diversi a seconda dell’intervistato che si ha davanti e delle risposte iniziali
Camberwell family interview
prende in considerazione l’emotività SOLO ESPLICITA del familiare del paziente psichiatrico.
videoregistrazione
finalità della camberwell family interview
intervento sul nucleo familiare per ridurre le ricadute del paziente
yale-brown
disturbo ossessivo compulsivo.
Misurare la gravità al momento di sintomi ossessivi compulsivi (quando il disturbo è già diagnosticato)
da cosa è composto il test yale-brown
10 item: 5 ossessioni e 5 compulsioni
k-sads
test sul piano evolutivo: intervista prima ai genitori e poi ai bambini.
PRIMA INTERVISTA: intervista introduttiva non strutturata
DOPO LA PRIMA INTERVISTA: intervista diagnostica che indaga tutte le aree della psicopatologia dell’età evolutiva
tipologie interviste strutturate
- adult attachament interview
- strange situation
- intervista strutturata type A
- intervista clinica strutturata
- camberwell family interview
- yale-brown
- k-sads
quando si fanno i test psicodiagnostici autovalutativi
accanto ad approfondimenti.
Prima test ad ampio spettro, poi più mirati per far emergere ipotesi di approfondimento del problema
quali tipo di test
3 ad ampio spettro (minnesota, batteria cba, misurazione dell’ansia) e 3 mirati (back depression inventory, valutazione dei disturbi di personalità)
minnesota multiphasic personality inventory
questionario di personalità anni ‘30
presupposto del questionario minnesota
idea che le differenti forme psicopatologiche che non sono altro che la caratterizzazione in grado estremo di caratteristiche psicopatologiche che sarebbero distribuite normalmente nella popolazione comune
scale cliniche del minnesota
ipocondria, depressione, paranoia, ipomania
batteria CBA
individuare eventuali aree disfunzionali nella situazione di vita del soggetto
integrazioni batteria CBA
orizzontale e verticale
integrazione orizzontale batteria CBA
modello multidimensionale e integrazione fra le diverse componenti dell’esame psicodiagnostico
integrazione verticale batteria CBA
strategia flessibile per approfondimenti successivi
misurazione dell’ansia chi l’ha studiata
Spielberger
ansia di stato (misurazione dell’ansia)
stato transitorio emozionale, aumentata attività del sistema nervoso autonomo
ansia di tratto (misurazione dell’ansia)
differenze tra le persone nella tendenza a rispondere con elevazione dell’intensità dell’ansia di stato a situazioni percepite come minacciose
Back Depression inventory
misura dell’intensità di depressione
come si misura l’intensità di depressione (back depression inventory)
evoluzione dello stato d’umore nel corso di un episodio depressivo
differenza fra test e diagnosi
il risultato del test non è mai sufficiente per una diagnosi
valutazione dei disturbi di personalità
questionario per autosomministrazione.
175 item
cos’è un’ipotesi proiettiva
le risposte che dà un individuo a stimoli ambigui riflettono attributi stabili della sua personalità
perché vengono chiamate tecniche proiettive e non test proiettivi
perché non ci sono gli stessi risultati se vengono ripetuti a distanza di tempo
primi metodi proiettivi
lo psicologo leggeva delle parole e il paziente era invitato a rispondere associando la prima parola che gli venisse in mente
successivi metodi proiettivi
interpretazione di stimoli dal significato incompleto, test semiproiettivi con stimoli simili a fumetti incompleti, produzione di disegni, scelta dei colori
dove vengono più usate le tecniche proiettive e perché
in Italia perché considerate più affidabili
più nota tecnica proiettiva
reattivo psicodiagnostico di Rorschach
per cosa è utile la tecnica delle tavole di Rorschach
per studiare problemi di percezione -> macchie casuali
interpretazione nelle tavole di Rorschach
si basa sulla frequenza delle caratteristiche delle risposte
chiave di lettura delle tavole di Rorschach
pluralità di metodi di impiego perché non vi è una definitiva chiave di lettura visto che R. morì prematuramente
finalità dei test di intelligenza
per capire se le difficoltà sono riscontrabili a ritardo mentale o demenza
test QI più popolare
scale di Wechsler, più utilizzate nei paesi occidentali
validità scale di Wechsler
solidità, flessibilità e standadizzazione.
flessibilità delle scale di Wechsler
continuo adattamento e rinnovamento -> margine di sicurezza del 95%
scale di Wechsler per chi?
per l’adulto e due costruite per i bambini (sotto e sopra i 6-7 anni)
cosa esaminano le scale di Wechsler
aspetti differenti del sistema cognitivo e del suo funzionamento
valore dei punteggi nelle scale di Wechsler
- 10 media
- 3 deviazione standard
- 6/7 presenta difficoltà
cosa fare davanti al decadimento intellettivo dell’anziano
procedere ad una diagnosi più specifica di eventuali disfunzioni
come valutare specifiche funzioni
un individuo può avere difficoltà in un’area cognitiva ma non in un’altra
vantaggio delle valutazioni specifiche
diagnosi più precisa del problema del malato per avere anche informazioni su una valutazione medica generale e prendere decisioni relative alle modalità dell’intervento
primi tentativi di classificazione dei disturbi mentali
fatta nell’800 per fornire una classificazione delle malattie internazionalmente condivisa
1946 oms
classificazione internazionale delle malattie mentali ma lavoro grossolano
dsm5 1952
comunità psichiatri americani ateoretici = NO scelte epistemologiche
cause dei disturbi mentali
tuttora materia dubbia e controversa, le conoscenze al riguardo si modificano continuamente
disturbi psicologici in età evolutiva
elementi specifici che nell’adulto non compaiono o sono diversificati
cosa è difficile da fare nei disturbi psicologici in età evolutiva
tracciare una linea tra quella che può essere una crisi transitoria o un vero e proprio disturbo
fonte di errore nel concetto di disturbo
si pensa che la malattia o esista o non esista (come nelle malattie fisiche)
uso dei modelli ottimali di adattamento
si trovano sempre criticità
uso dei principi statistici elementari
stabilisce a priori quando un comportamento può essere considerato problematico
considerazione di anormalità
una cosa anormale in una società, non è detto che lo sia in un’altra
due gradi nella classificazione dimensionale dei disturbi psicologici evolutivi
tassonomicità e continuità
tassonomicità
distinguono in categorie diverse i disturbi che si possono presentare
critica della tassonomicità
troppa semplificazione
continuità
considerato un certo aspetto si assume che un bambino lo possieda (presenta in disturbo) o non lo possieda
cosa fanno i test di personalità (descrizione dimensionale)
descrizione dell’individuo e di sue eventuali problematiche lungo una serie di dimensione
descrizione multidimensionale del bambino
esaminare problematiche descritte nei sistemi classificatori e considerarli tutte potenzialmente presenti in uno stesso individuo e a tutti i livelli possibili di intensità
per ogni sintomo descritto nella descrizione multidimensionale
grado di intensità da 0 a 3 valutato da genitori e insegnanti
descrizione multidimensionale ricondotta a due fattori
sintomi internalizzanti e sintomi esternalizzanti
sintomi internalizzanti
problemi su cui io bambino ripiega, senza esibirli
sintomi esternalizzanti
diretti verso l’ambiente e altre persone
fattori di un disturbo
biologici o legati all’esperienza.
Alcuni ricercatori danno importanza ad entrambi
predisposizione nell’impostazione biologica
familiarità e gemelli monozigoti
impostazione psicobiologica
NO SOLO ricerca genetica MA ANCHE aspetti sottostanti ai disturbi psicologici
modelli cognitivisti di ricerca nell’impostazione psicobiologica
eziologica e funzionale
ricerca eziologica
quali fattori hanno prodotto un certo effetto
ricerca funzionale
descrivere come agisce e si configura un effetto
teorie dello stress nell’impostazione psicobiologica
una predisposizione al disturbo sfocia in patologia solo se si verificano condizioni di particolare stress
impostazione comportamentista
si pensa che lo sviluppo psicologico fosse la risultante dell’esperienza assimilata attraverso i principi di base dell’apprendimento comportamentista
approccio cognitivo comportamentale
coniuga concetti cognitivisti e comportamentisti
teoria sociomotivazionale dell’apprendimento
problematiche psicologiche possono essere il risultato di interazioni tra fattori esperienziali, motivazionali e sociali
approccio psicoanalitico
si bassa sulle esperienze precoci e inconsce perché sono incontrollabili e continuano a produrre i loro effetti
dimensione dell’attaccamento (bowlby 1969)
un buon attaccamento originario costituisce le premesse per un buono sviluppo dell’affettività, un cattivo attaccamento produrrà ansia ed eccessiva preoccupazione di essere allontanato dalle persone care
stili studiati dalla dimensione dell’attaccamento
- sicuro
- insicuro/evitante
- insicuro/ambivalente
- disorganizzato
stile sicuro
tranquillo con la madre, turbato con lo sconosciuto
stile insicuro evitante
indifferente nei confronti della madre
stile insicuro ambivalente
sentimenti contraddittori nei confronti della madre
stile disorganizzato
comportamenti stereotipici
studi sul rischio psicosociale
riconoscere come dei fattori possano produrre un valore di rischio cumulativo che, se superata una certa soglia, produrranno un problema
fattore di rischio in considerazione di nucleo monogenitoriale
più a rischio di grave disagio
svantaggio socioculturale
finanziando un intervento economico, sociale e psicologico si fa risparmiare la società
conseguenze dello svantaggio socioculturale
NO pari opportunità e sicurezze del coetaneo agiato
NO stimoli ricchi e articolati
emarginazione della famiglia
bullismo
comportamento prepotente manifestato, con costanza nel tempo, che produce una interazione prevaricante su una vittima
da cosa dipende il profilo del bullo
caratteristiche individuali e sistemi di interazione sociale
profilo del bullo
sostenuto da altri membri del gruppo, anche senza problematiche psicopatologiche
fattori sociali di rischio alla tossicodipendenza
insuccesso scolastico, mancanza di reti sociale forti, frequentazioni di ambienti errati, modelli culturali sbagliati ma ci sono anche profili individuali a rischio
delinquenza giovanile
strettamente legata alla tossicodipendenza
tipologie di delinquente
- socializzato
- non socializzato psicopatico
- nevrotico disturbato
delinquente socializzato
condivisione con altri compagni del proprio comportamento delinquenziale
delinquente non socializzato psicopatico
non è legato a un gruppo
delinquente nevrotico disturbato
agisce da solo ma presenta timidezza, isolamento e ansia
cos’è il disturbo della condotta
comportamenti scarsamente controllati che violano diritti degli altri e norme sociali
attenzione/iperattività
difficoltà di mantenere l’attenzione e controllare il grado della propria attività
DSA
difficoltà scolastiche gravi e continue non riferibili ad un chiaro fattore esterno -> difficoltà intrinseca
cosa attivare per un funzionamento cognitivo nei dsa
NON SOLO lettura, scrittura e calcolo
MA ANCHE comprensione del testo, problem solving
disturbi della comunicazione
può sfociare in un disturbo dell’apprendimento
esempio di disturbi della comunicazione
balbuzie
problemi trasversali delle balbuzie
disagio emotivo e comunicativo nel soggetto e nell’interlocutore
fattori delle balbuzie
genetica, sesso (più frequente nei maschi), fisiologia, cattive abitudini di eloquio
disturbo della coordinazione motoria
difficoltà a sviluppare abilità di movimento e di coordinazione del corpo
problemi della disabilità intellettiva e mentale
adattamento e vita sociale
disturbo generalizzato dello sviluppo più noto
autismo
cos’è l’autismo
compromissione di molteplici aree dello sviluppo.
Soprattutto interagire e comunicare
disturbo dell’autismo infantile precoce da chi è stato descritto e quando
da Kanner nel 1943
in cosa consiste il disturbo dell’autismo infantile precoce
difficoltà nel comunicare
disturbo di Asperger
simile all’autismo ma con minore compromissione dell’autonomia, del linguaggio e della comunicazione
criteri per la diagnosi dell’autismo
- deficit persistenti nella comunicazione sociale e nell’interazione
- pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi
ipotesi di Bettlheim sull’autismo
influenza l’atteggiamento freddo e privo d’amore dei genitori
critica all’ipotesi di Bettlheim
scarse prove empiriche sulle sue teorie sull’autismo
local biases nell’autismo
focalizzazione sui dettagli e l’assenza di un quadro d’insieme
autismo negli ultimi anni
aumento di diagnosi di autismo, perché più studiato
differenza fra disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
nutrizione: infanzia e fanciullezza
alimentazione: adolescenza ed età adulta
disturbi della nutrizione
ingestione di sostanze non commestibili, ripetuto rigurgito e/o rimasticamento
disturbi dell’alimentazione
anoressia, bulimia, ecc
disturbi da tic grave
quando i tic si sommano, si accentuano e si mantengono nel tempo
disturbo di Tourette
tic motori e vocali: provoca serie difficoltà sociali
disturbi di evacuazione
enuresi: incapacità di controllare l’urina
encopresi: incapacità di controllare le feci
trattamento per i disturbi di evacuazione
farmacologico e psicologico
ansia
eccessiva risposta emotiva a situazioni che non la giustificano, errata valutazione cognitiva della situazione e delle proprie capacità di affrontarla (e reazioni fisiologiche)
disturbo ossessivo compulsivo del bambino
rituali di pulizia legati all’ossessione per lo sporco e la contaminazione
disturbo d’ansia del bambino
paura di essere separato dalla persona che si prende cura di lui
disturbi depressivi nel bambino
stessi sintomi dell’adulto con accentuazione di irritabilità e lamentele fisiche
sistemi di cura per i disturbi depressivi del bambino
non è detto che siano efficaci gli stessi che vengono usati per gli adulti
concezione nell’antichità di follia
religiosa e laica
concezione religiosa della follia
inviata dagli dei: espediente di cui si servono quando vogliono punire
concezione laica della follia
filosofi che cercano spiegazioni razionali
visione medievale della follia
follia = demonio
follia durante umanesimo e rinascimento
migliora la condizione dei folli
“nave dei folli” germania
esistenza vagabonda dei folli e li si lasciava scorazzare
enrico viii inghilterra ospizi
divenne uno svago domenicale andare a vedere i pazzi
riforma di Pinel 1793
i folli sono esseri umani quindi spettano loro i diritti e la dignità proclamati dalla rivoluzione francese
Kraepelin ‘800
padre della psichiatria moderna. Differenza fra psichiatria descrittiva e fenomenologica
psichiatria descrittiva
si interessava più di malattia che di malati
psichiatria fenomenologica
si ispirava ai filosofi.
malattia mentale = uno dei modi di porsi dell’essere umano
freud ‘900 psicoanalisi
venne ripristinata la linea di continuità tra normalità e patologia
psichiatria oggi
causalità multipla dei disturbi mentali = mai attribuibili ad una sola causa
stigma sociale
insieme di atteggiamenti, stereotipi e credenze che un gruppo nutre nei confronti di altri gruppi
4 fasi dello stigma
- etichettatura
- etichetta associata alle credenze e agli stereotipi propri di quella società
- le persone vengono considerate in base alla propria etichetta
- queste persone hanno una perdita di status
su cosa è basato lo stigma sociale
sull’ignoranza
capacità di intendere
riconoscere correttamente il significato e il valore dei fatti e delle azioni secondo la cultura corrente
capacità di volere
agire o non agire come conseguenza di una scelta libera e ragionata
cosa ha sostituito il tso
il ricovero coatto del 1904
finalità del tso
tutela della salute
tso negli anni
il numero di tso si va riducendo con il miglioramento dell’assistenza e della prevenzione
istituzione totale
luogo di residenza e di lavoro di gruppi di persone che si trovano a dividere una situazione comune
(manicomio)
le istituzioni totali secondo Goffman
meccanismi di esclusione e violenza. Descrive ciò che realmente succede in un’istituzione totale: producono una patologia (sindrome da istituzionalizzazione)
obiettivo legge Basaglia del ‘78
ridurre la segregazione e il contenimento fisico.
Riconoscere i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti che possono essere meglio seguiti e curati da ambulatori territoriali
cosa si temeva con la legge Basaglia
aumento di crimini e suicidi con l’immissione dei malati mentali nelle comunità, ma ciò non è avvenuto
fenomeno della porta girevole
il malato rientra dopo la dimissione, a causa dell’inadeguatezza delle cure
salute mentale basata sulle evidenze
far dipendere le decisioni sanitarie da prove di efficacia (Cochrane)
prove di efficacia
una terapia va considerata inefficace fino a prova contraria
livelli di affidabilità di strategie diagnostiche e terapeutiche
A: procedura fortemente raccomandata, sostenuta da prove scientifiche
B e C: procedure sui quali si nutrono dei dubbi
D e E: procedure sconsigliate
livelli di prova di strategie diagnostiche e terapeutiche
livello 1: studi clinici controllati e revisionati
livelli successivi: prove via via meno solide
obiettivi delle linee guida sulle strategie diagnostiche e terapeutiche
- migliorare la qualità dell’assistenza
- ridurre disparità geografiche e sociali
- ridurre i costi
- promuovere comportamenti professionali
- possono facilitare la comunicazione fra paziente e professionista
protocolli diagnostico-terapeutici
schemi predefiniti che descrivono il possibile percorso di gruppi di pazienti
epidemiologia dei disturbi mentali
disciplina che studia le frequenza e la distribuzione dei fenomeni morbosi e alcune variabili che contribuiscono alla loro insorgenza e diffusione
risultati degli studi epidemiologici
difficilmente generalizzabili e studi costosi
world mental health
progetto internazionale del 2000
ESEeD
sezione europea associata al world mental health
6 paesi europei tra cui l’Italia
cosa ha scoperto l’ESEeD
1 persona su 4 va incontro a un disturbo mentale almeno una volta nella vita
disturbi più comuni secondo l’ESEeD
depressione maggiore e fobie specifiche
differenze rapporto di genere per le malattie mentali
le donne hanno il doppio di probabilità di andare incontro a un disturbo mentale ma gli uomini tendono a sminuire o non riconoscere i problemi
disturbi con prevalenze simili di genere
schizofrenia e disturbi bipolari
disturbi con prevalenze maschili
abuso/dipendenza di sostanze e disturbo antisociale di personalità
comorbidità
presenza contemporanea di 2 o pù disturbi mentali
depressione e comorbidità
depressione: macrocategoria in cui più spesso si osserva comorbidità
peso dei pregiudizi
la maggior parte delle persone con problemi mentali non è assistita dai professionisti del settore
sintomi psicotici per antonomasia
allucinazione e delirio
allucinazione
percezione sensoriale che si manifesta in assenza di una stimolazione esterna del relativo organo di senso.
La persona può rendersi conto o meno che sta avendo un’allucinazione.
Allucinazioni transitorie possono manifestarsi in chi non è affetto da disturbi mentali
delirio
falsa convinzione basata su errate deduzioni che viene fortemente sostenuta a dispetto di prove della sua falsità
deliri di controllo
propri comportamenti sotto il controllo di qualcuno
deliri erotomanici
una persona sia innamorata e cerca di corrispondere a distanza
deliri di gelosia
il proprio coniuge sia infedele
deliri di grandiosità
dispone di un particolare talento non riconosciuto
deliri di insezione del pensiero
i pensieri che formula non siano propri
deliri di persecuzione
convinzione di essere vittima di una cospirazione
disturbo mentale più grave
schizofrenia.
Invalidante e limita l’autonomia di chi ne soffre
spettro schizofrenico
gruppo di disturbi collegati e in sovrapposizione tra loro
dov’è più presente la schizofrenia
nelle aree urbane
diversi sottotipi di schizofrenia a seconda della sintomatologia predominante
paranoide, disorganizzato(eloquio e comportamento)
decorso clinico della schizofrenia
fase prodromica, attiva e residuale
fase prodromica schizofrenia
non sempre identificabile, raramente l’esordio è improvviso
fase attiva schizofrenia
presenza della sintomatologia acuta
fase residuale schizofrenia
non sono più presenti i sintomi ma non è ancora possibile la ripresa della vita precedente
termine “psicotico”
compromissione importante dell’esame di realtà
cause disturbi psicotci
condizioni mediche: infezioni al snc, indotti da sostanze o da astinenza
disturbo delirante
presenza di uno o più deliri che persistono per almeno un mese. Esordio in età avanzata
disturbo psicotico breve
alterazione che comporta l’insorgere improvviso di uno o più sintomi psicotici. Rischio di suicidio: alto
Persiste da un giorno a un mese
disturbo schizoaffettivo
si combinano sintomi psicotici con caratteristiche di un disturbo dell’umore.
Rischio di suicidio: alto
prognosi del disturbo schizoaffettivo
migliore della schizofrenia ma peggiore dei disturbi dell’umore
disturbo schizofreniforme
sintomi della schizofrenia con durata compresa fra 1 e 6 mesi
fattore di rischio più importante nei disturbi mentali
familiarità -> uno dei primi dati da raccogliere nell’anamnesi
studi sulla famiglia
probabilità aumenta se la parentela è più vicina
studi sui gemelli
monozigoti: similarità genetica del 100%
dizigoti: similarità genetica del 50% (come normali fratelli)
studi sulle adozioni
hanno più probabilità di sviluppare la malattia che hanno avuto genitori biologici schizofrenici.
Ruolo importante: ambiente
anomalie strutturali nel cervello dei pazienti con schizofrenia
- perdita di tessuto cerebrale e riduzione della materia grigia della corteccia prefrontale
ipotesi dopaminergica della schizofrenia
i sintomi psicotici e la schizofrenia derivano da un’eccessiva trasmissione di dopamina in alcune aree cerebrali
critica all’ipotesi dopaminergica
NO eccesso di dopamina
SI ipersensibilità di specificii recettori
stress per la schizofrenia
fattori genetici: predisponenti ma è necessario l’intervento di fattori ambientali (stress) perché si abbia l’insorgere di una malattia
Bateson (scuola di Palo Alto)
disfunzioni di comunicazione all’interno della famiglia
Frith
lo schizofrenico non ha controllo sui propri pensieri, percependoli all’esterno di sé
Laing
schizofrenia e altre malattie mentali: reazioni di difesa di individui soffocati dalle pressioni sociali e familiari
trattamento per la schizofrenia
intervento di più figure professionali tra loro coordinate
cosa fare durante le fasi acute della schizofrenia
il ricovero è spesso necessario
trattamento ideale per la schizofrenia
terapia farmacologica e interventi psicosociali
interventi precoci per la schizofrenia
utili con soggetti al primo episodio psicotico
diagnosi precoce della schizofrenia
- riconoscimento dell’esordio psicotico e assistenza precoce
- valutazione e trattamento della crisi
- sostegno nella fase di recupero
trattamenti biologici invasivi
Ippocrate: cura delle convulsioni .
-> febbre quartana
‘800: cura della paresi generale -> febbre malarica
‘30: cura ai pazienti psichiatrici -> crisi epilettiche
elettroshock
considerata solo in base al fallimento di altre terapie.
Continua ad essere usata (molto raramente) anche se non ha base razionale
lobotomia
psicochirurgia. Le sperimentazioni mostrarono che non si otteneva la scomparsa dei deliri ma la diminuzione del coinvolgimento emotivo che il paziente aveva
perché i trattamenti invasivi furono praticati
- assenza di risorse alternative
- spregiudicatezza della classe media
- primitivismo del pensiero medico e della legislazione
- basarsi su almeno un caso “miracolato”
episodio depressivo maggiore
fatto transitorio
sintomi dell’episodio depressivo maggiore (almeno 5)
- umore depresso per la maggior parte del giorno
- marcata diminuzione di interesse e piacere per le attività
- perdita o aumento di peso e dell’appetito
- insonnia o ipersonnia
- agitazione o rallentamento psicomotorio
faticabilità - sentimenti di autosvalutazione o di colpa
- ridotta concentrazione
- pensieri ricorrenti di morte
disturbo depressivo maggiore
caratterizzato dalla presenza di un episodio depressivo, il decorso successivo è variabile e spesso si presentano nuovi episodi
disturbo distimico
umore depresso per almeno 2 anni. Caratterizzato da sintomi meno gravi che non pervengono mai ad un episodio depressivo maggiore
ereditarietà della depressione
45-60% monozigoti
20% dizigoti
studi di brain imaging
cosa si riscontra nel cervello
brain imaging nella depressione
forte attività dell’amigdala e diminuita attività della corteccia prefrontale
anomalie neurotrasmettitoriali della depressione
noradrenalina, serotonina e dopamina
anomalie neuroendocrine della depressione
elevati livelli di cortisolo (ormone dello stress) e squilibrio dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
altri fattori di rischio per la depressione
struttura della personalità e modalità di elaborazione cognitiva (costrutto degli schemi cognitivi)
cos’è il costrutto degli schemi cognitivi
strutture cognitive negative (visione negativa di sé) hanno origine in età infantile e adolescenziale a causa di esperienze e relazioni negative dell’infanzia
rivoluzione della terapia
iproniazide, un farmaco degli anni ‘50, sviluppato in origine per la tubercolosi
iproniazide
inibitore della monoaminossidasi: rendono inattivi gli enzimi che ossidano le monoamine
monoamine
noradrenalina, serotonina e dopamina
antidepressivi e psicoterapia
antidepressivi: sollievo già dopo due settimane
psicoterapia: tempi più lunghi
quando iniziare la psicoterapia
attendere la fine o un alleviamento depressivo prima di iniziare un trattamento
obiettivo della psicoterapia
NO sollievo immediato
SI prevenzione delle ricadute
terapia cognitiva orientata alla “mindfulness”
praticata la meditazione ad integrazione delle tecniche cognitive
cosa fa la meditazione
osservare i propri pensieri come oggetti da esaminare e osservare con distacco le proprie emozioni
quando viene consigliata la meditazione in terapia
nei casi di depressione ricorrente
cosa attenziona la psicoterapia interpersonale
NO il mondo interno del paziente
SI le relazioni che intrattiene
quando è consigliata la psicoterapia interpersonale
nei casi di depressione lieve
quando usare l’approccio terapeutico familiare
quando il paziente è un bambino o un adolescente
episodio maniacale
umore elevato, espansivo o irritabile.
Almeno una settimana e compromette le attività
episodio ipomaniacale
almeno 4 giorni, non compromette le attività
disturbo bipolare
disturbo con più alta componente genetica
trattamento per il disturbo bipolare
ricordo a stabilizzatori dell’umore paralleli alla terapia
disturbo bipolare 1
decorso clinico con uno o più episodi maniacali
disturbo bipolare 2
uno o più episodi depressivi maggiori e almeno un episodio ipomaniacale (e non maniacale)
disturbo ciclotimico
alterazione dell’umore cronica. Numerosi episodi ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi che non raggiungono l’intensità di un episodio depressivo maggiore
parasuicidio
qualunque atto non fatale che provoca danni a se stesso
perché il gesto del suicidio
atto vendicativo o richiamo dell’attenzione. Più frequente del suicidio
mondo atemporale secondo il paziente gravemente depresso
il paziente non riesce a credere che la sua condizione possa essere transitoria
suicidio razionale
NO malattie mentali
SI scelta responsabile
come affrontare l’argomento suicidio
tatto, tempismo e sensibilità
mito sul parlare del suicidio
pericoloso perché può far precipitare gli eventi
verità nel parlare del suicidio
senso di sollievo del paziente nel poter affrontare un argomento imbarazzante
cos’è l’adattamento
riconoscere facilmente un pericolo e attivare risorse appropriate
cos’è la preoccupazione
attività cognitiva involontaria, in gran parte incontrollabile, associata a un senso di disagio emotivo.
Ed è un fenomeno adattivo
che competenza favorisce la preoccupazione
il problem solving
trasformazione disadattiva della preoccupazione
assume dimensioni eccessive e carattere parassitario -> rallenta il problem solving
iperattività dell’amigdala nella depressione
ghiandola della paura e della collera
rappresentazione del mondo secondo i depressi
minaccioso e pieno di pericoli
rappresentazione di se stessi secondo i depressi
entità fragili e povere di risorse
interventi nella depressione
a livello emozionale e a livello cognitivo
soglia di disturbo d’ansia
- ansia provoca limiti nelle attività
- ansia si manifesta per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi
- difficoltà a controllare la preoccupazione
trattamento di 1 scelta per il disturbo d’ansia generalizzato
terapia
attacco di panico
manifestazione d’ansia estremamente intensa, breve e transitoria
attacchi di panico provocati dalla situazione
la paura inizia e cessa in concomitanza con l’esposizione alla situazione temuta
attacchi di panico non provocati dalla situazione
inizio improvviso e raggiunge l’apice rapidamente
- > credere di essere sul punto di morire
- > essere sul punto di impazzire o perdere o il controllo
disturbo di panico
attacchi inaspettati e ricorrenti per almeno un mese
esordio dei disturbi di panico
tra la tarda adolescenza e i 35 anni
sensibilità dei disturbi di panico in luoghi specifici
sensibilità a luoghi in cui è avvenuto l’attacco -> probabilità di averlo nuovamente in quel luogo.
può portare ad un disturbo di agorafobia
fobie più complesse e diffuse
agorafobia e fobia sociale
Freud, caso del piccolo Hans e il cavallo
fobia secondo Freud
dietro un minuscolo animale, il paziente deve avvertire un pericolo micidiale
fobia secondo Watson
puri e semplici esempi di apprendimenti infelici
trattamento per la fobia
nessun farmaco perché può allungare e ostacolare la terapia
fobia sociale
teme di agire erroneamente o comportarsi in modo inadeguato. Le situazioni vengono evitate o tollerate con grande fatica e sofferenza
Modello Clark e Wells della fobia sociale
- distorsioni nella valutazione
- criteri eccessivamente elevati nelle prestazioni sociali
- convinzioni autosvalutative di sé e delle proprie capacità
- ritenere gli altri molto attenti e competenti
importante nell’elaborazione post evento per evitare la fobia sociale
far parlare il paziente
cosa possono provocare gli eventi traumatici estremi
una forte reazione d’ansia
che sintomi possono presentarsi dopo gli eventi traumatici
- sintomi dissociativi
- continuo rivivere l’evento traumatico
- disagio psicologico
- iperattività fisiologica ad eventi-stimolo
disturbo acuto da stress
4 settimane successive al trauma
disturbo post-traumatifco da stress
oltre un mese dopo l’evento traumatico
che trattamento usare per il disturbo post-traumatico da stress
NO generico intervento psicologico
SI intervento specialistico e focalizzato sul trauma
ossessione
pensiero, impulso o immagine mentale ricorrente e persistente, che causa ansia o disagio marcato, vissuti dall’individuo come intrusivi e inappropriati
delirio
l’individuo non è consapevole che sia un prodotto della propria mente
compulsione
comportamenti ingiustificati e ripetuti
perché viene messa in atto una compulsione
per ridurre il disagio che accompagna un’ossessione o per prevenire qualche evento temuto
disturbo ossessivo compulsivo
presenza di ossessioni e compulsioni che causano marcato disagio e interferiscono con le attività quotidiane e sociali
paradosso nevrotico del disturbo ossessivo compulsivo
come sia possibile che una persona lucida e consapevole perseveri in condotte che sa essere assurde, controproducenti e dannose
trattamento doc fino agli anni ‘60
psicoanalisi e psicochirurgia
trattamento doc adesso
matrice cognitiva per i casi più lievi e farmacologica per i più gravi.
Doc recidiva se viene interrotta la terapia
disturbo di dismorfismo corporeo
supposto difetto nell’aspetto fisico.
Insorge durante l’adolescenza
(spettro ossessivo)
altri disturbi dello spettro ossessivo
tricotillomania, disturbo da accumulo
disturbo dell’alimentazione ieri e oggi
incremento negli ultimi decenni per colpa in parte attribuita alla società
rapporto femmine e maschi nei disturbi dell’alimentazione
10:1
anoressia nervosa
privazione di cibo fino a raggiungere uno stato fisico gravissimo
picchi di insorgenza dell’anoressia nervosa
14 e 18 anni
motivi di mortalità causati dall’anoressia nervosa
- denutrizione
- squilibri elettrolitici
- suicidi
prime attenzioni per l’anoressia nervosa
dagli anni ‘60
trattamento anni ‘70 dell’anoressia nervosa
importanza della terapia familiare per i pazienti più ostici
“la gabbia dorata”
libro di Bruch, enigma dell’anoressia mentale
cos’è la gabbia dorata
famiglia “perfetta”. Quindi l’anoressia non è una patologia del singolo ma familiare
trattamento odierno per l’anoressia
equipe multidisciplinare
bulimia
ingestione esagerata in un breve lasso di tempo -> sensazione della perdita di controllo
differenza fra bulimia e golosità
bulimia: quantità
golosità: qualità
sentimenti successivi alla bulimia
vergogna, spietata autocritica, umore depresso
postabbuffata bulimia
vomito autoindotto, digiuno per i giorni successivi, esercizio fisico eccessivo
come può essere la disfunzione sessuale
permanenet o acquisita
fattori della disfunzione sessuale
psicologici, medicine e/o sostanze
disturbo da desiderio sessuale ipoattivo maschile
carenza o assenza di pensieri o fantasie sessuali e di desiderio di attività sessuali
disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione femminile
riduzione o assenza dei desideri e mancata risposta a stimolazioni genitali e non genitali
disturbo erettile
difficoltà di avere o mantenere un’erezione durante un’attività sessuale
disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione
marcata tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione, marcato dolore vulvo-vaginale durante il rapporto e paura per il dolore
4 disturbi per desiderio ed eccitazione
desiderio maschile e femminile, erettile e dolore penetrazione
disturbo dell’orgasmo femminile
assenza, ritardo o riduzione delle sensazioni orgasmiche
eiaculazione precoce
un minuto dopo la penetrazione e prima che l’interessato lo desideri
eiaculazione ritardata
assenza di eiaculazione o marcato ritardo, non intenzionale
3 disturbi dell’orgasmo
orgasmo femminile, eiaculazione o ritardata
disturbi parafilici
fantasie, impulsi sessuali che possono riguardare oggetti, bambini o persone non consenzienti
quali disturbi
esibizionismo, voyeurismo, frotteurismo, feticismo, pedofilia, masochismo, sadismo
differenza fra sesso e genere
sesso: indicatori biologici
genere: ruolo pubblico vissuto e sul piano legale
disforia di genere
sofferenza connessa al fenomeno dell’incongruenza di genere. Sofferenza e disagio affettivo e cognitivo di chi si ritrova estraneo nel proprio corpo
a cosa è soggetta la disforia di genere
al relativismo culturale
disturbi dissociativi
alterazioni di coscienza, memoria, identità o percezione dell’ambiente
come possono essere i disturbi dissociativi
improvvisi o graduali, transitori o cronici
cosa non producono i disturbi dissociativi
disagio o necessità di aiuto psicologico
amnesia dissociativa
incapacità di rievocare uno o più episodi personali importanti
a cosa è dovuta l’amnesia dissociativa
NO disturbi neurologici
SI ad eventi traumatici
qual è un tipo di amensia dissociativa
fuga dissociativa
fuga dissociativa
allontanamento improvviso e inaspettato da o dal luogo di lavoro abituale. Varia da poche ore a vari mesi. Incapacità di ricordare in toto il proprio passato
cos’è il disturbo dissociativo dell’identità
NO disturbo di personalità multiple
disturbo dissociativo dell’identità
presenza di due o più identità distinte.
Ciascuna identità assume il controllo del comportamento in modo ricorrente
aspetto simile fra l’amnesia dissociativa e il disturbo dissociativo dell’identità
incapacità di ricordare notizie importanti personali
depersonalizzazione
alterazione nella percezione e nell’esperienza di sé. La persona si sente staccata dal proprio corpo
derealizzazione
esperienza di realtà o distacco nei confronti dell’ambiente circostante
abuso
modalità patologica d’uso di una sostanza che dà luogo a ricorrenti e significative conseguenze dannose
limite fra abuso e dipendenza
abuso: 12 mesi, poi dipendenza
tolleranza a sostanze
bisogno di quantità notevolmente più elevate
astinenza
riprendere la sostanza per attenuare i sintomi dell’astinenza
disturbi di personalità
esperienze interiori e di comportamento che deviano rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo e possono coinvolgere più aree
aree coinvolte nei disturbi di personalità
- modalità di percezione di se stessi, gli altri e gli avvenimenti
- risposta emotiva
- funzionamento interpersonale
- controllo degli impulsi
approccio dimensionale dei disturbi di personalità
continuum tra un disturbo e l’altro (comorbidità)
disturbo paranoide di personalità
le persone analizzano e interpretano la realtà all’insegna del sospetto e della diffidenza
disturbo schizoide di personalità
modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di esperienza emotive nei contesti interpersonali
disturbo schizotipico di personalità
deficit sociali e interpersonali, acuto disagio e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette
disturbo antisociale di personalità
inosservanza e violazione dei diritti degli altri
disturbo borderline di personalità
instabilità di sé, delle relazioni e dell’umore
disturbo istrionico di personalità
emotività pervasiva ed eccessiva e un comportamento di ricerca di attenzione
disturbo narcisistico
grandiosità, necessità di essere oggetto di ammirazione, mancanza di empatia
disturbo evitante
inibizione sociale, inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio sociale
disturbo dipendente
bisogno eccessivo di essere accuditi, timore delle separazioni e un comportamento sottomesso e dipendente
DOC
preoccupazione per l’ordine e attenzione ai dettagli che porta a perdere o compromettere lo scopo dell’attività
problema di diagnosi di demenza nell’anziano
spesso data escludendo altri tipi di diagnosi
alzheimer
demenza più comune. Deterioramento irreversibile del tessuto cerebrale
anziani più sensibili al delirium
più fragili o più sensibili ad eventi traumatici. Possibilità di ritorno alla normalità
psicoterapia per gli anziani
tenere conto delle caratteristiche dell’anziano (condizione psicofisica)
sussessful aging
età anziana è potenziale età di cambiamenti anche positivi
quali abilità vengono perse nell’anziano
quelle non usate durante la vita MA c’è un miglioramento delle abilità più significative
studi di Baltes e Baltes sugli anziani
processi di ottimizzazione e compensazione delle attività grazie ad hobby e pet therapy
cosa evidenziare con il check up psicologico nell’anziano
deficit da compensare e risorse da valorizzare
gruppi metacognitivi del check up psicologico
gli anziani sono invitati a riflettere sulla loro mente
disturbo da sintomi somatici
la sofferenza del paziente non deriva tanto dalla presenza dei sintomi somatici ma dal modo in cui l’interessato li interpreta, li presenta e li pone al centro della propria vita
disturbi di conversione
deficit riguardanti le funzioni motorie volontarie o sensitive
NO alterazione anatomica
SI l’idea che l’interessato si è fatto di una condizione patologica
stress e stressor
stress: reazione da parte dell’organismo
stressor: evento o fattore stressante
ansia per la salute
NO sintomi somatici
SI paura dei sintomi somatici
I pazienti credono che le loro preoccupazioni e i sintomi non ricevono le dovute attenzioni
fase di adattamento secondo Selye
- fase di allarme
- fase di resistenza
- fase di esaurimento
fase di allarme
viene attivato il sistema nervoso autonomo a fronte di eventi stressanti interni
fase di resistenza
l’organismo di adatta allo stress (può portare ad esempio ad ulcere)
fase di esaurimento
se lo stressor permane e l’organismo non sa gestirlo, si va incontro a danni irreversibili, inclusa la morte
carattere adattivo dello stress
consente all’organismo di far fronte a nuove e più impegnative sollecitazioni ambientali
su cosa si colloca il carattere adattivo dello stress
sul piano endocrino
misurazione dello stress
dare a ciascun evento un proprio “peso” relativo
strategie di reazione allo stressor
focalizzate sul problema o sull’emozione
misurazione di coping per lo stress
meccanismi focalizzati sul problema, sull’espressione emotiva o potenzialmente disadattivi
teoria della debolezza somatica
lo stress esercita il suo effetto sull’organismo dove è più debole, per fattori genetici
teoria della reazione specifica
esistono differenze individuali nella reazione del sistema nervoso autonomo come risposta allo stress
teorie psicoanalitiche sullo stress
alla base dei disturbi psicofisiologici ci sono conflitti psicologici e la natura di tali conflitti ha un rapporto simbolico con lo specifico disturbo (es. ipertensione può dipendere dalla rabbia trattenuta)
cosa influisce su comportamenti diversi a stessi sintomi
fattori psicologici e di ordine sociale
ruolo di malato
i sistemi sociali sviluppano norme esplicite in relazione alla malattia e all’invalidità
- esentato dai normali obblighi
ricevere attenzione da parte dell’ambiente
comportamento di malattia
comportamenti che un individuo manifesta e che indicano che egli è fisicamente malato
comportamenti abnormi di malattia
affermare di avere una malattia contro l’evidenza medica o negare di averla
alessitimia
incapacità di utilizzare parole appropriate alle emozioni
tanatofobia
paura di morire
gestione dello stress
NO eliminarlo
SI fronteggiarlo efficacemente
cambiamenti per fronteggiare lo stress
esterni: allontanarsi da situazioni o persone
interni: ristrutturazione cognitiva
tecniche basate sulla riduzione del livello di stress
rilassamento, meditazione, ipnosi
psicoterapia
trattamenti di disturbi mentali o di problemi psicologici che utilizzano metodi psicologici
basi della relazione terapeutica
- riservatezza
- assenza di giudizio
- assenza di coinvolgimento personale
- non interferenza delle ideologie
che tipo di trattamento è la psicoanalisi
per i disturbi nevrotici
assunzione di base della psicoanalisi
la vita psichica si svolge prevalentemente al di fuori della consapevolezza e del controllo del soggetto
forma inconscia (psicoanalisi)
comprende contenuti psichici attivamente esclusi dalla coscienza, ai quali non si può accedere se non in maniera indiretta e deformata
a cosa serve l’analisi
scopo di ripercorrere la storia personale facendo emergere ed elaborando le rappresentazioni inconsce che dominano la vita del soggetto
a cosa serve l’analisi
riorganizzazione del mondo interno della persona. Modo di sentire e pensare
setting
insieme di regole che definisce la cornice di un trattamento
formazione psicoanalitica
analista: seminari e lezioni + periodo di pratica sotto supervisione
psicoterapie dinamiche
continuum fra psicoanalisi, psicoterapia psicoanalitica, psicoterapie orientate analiticamente
scuole psicodinamiche
sfumata adesione al modello psicoanalitico
scissioni delle scuole psicodinamiche
Adler: psicologia individuale
jung: psicologia analitica
reich: psicoterapia corprea
terapia di gruppo: centrata sul gruppo o sull’individualità
lacan: psicanalisi (elisione di una vocale)
dove sono nate le psicoterapie psicodinamiche
in contesti clinici
1 fase storica della psicoterapia
maggiore attenzione ai comportamenti (anni ‘60)
modello cognitivo della psicoterapia
assume che in molti casi siano gli eventi cognitivi a influenzare le emozioni e i comportamenti delle persone
cosa trascura la psicodinamica
non affronta i conflitti inconsci che si suppone stiano all’origine del disturbo
cosa trascura il cognitivo comportamentale
i meccanismi che hanno prodotto e mantengono il problema e propone un intervento placebo che potrebbe risultare solo placebo
obiettivo del trattamento di psicoterapia
rivisitazione dell’organizzazione cognitiva della persona sia nell’attualità sia lungo le sue principali linee evolutive a partire dai processi di attaccamento infantile
psicoterapie umanistiche
gruppo eterogeneo di forme di psicoterapia che hanno in comune un approccio fondamentalmente umanistico
fondamenti delle psicoterapie umanistiche
si assume che esista una condizione di autenticità dell’essere umano
senso della terapia umanistica
raggiungere l’autenticità dell’essere umano e favorire il dispiegamento delle potenzialità insite nella persona
tecnica terapeutica nelle terapie psicodinamiche
secondaria e lasciata nel vago
teorie di base della psicoterapia umanistica
fenomenologia (husserl) ed esistenzialismo (kierkegaard, heidegger, jaspers, sartre)
fenomenologia
NO psicofarmaci
SI attività custodialistica e umanitaria
esistenzialismo
la condizione umana presenta una serie di caratteristiche dolorose e difficili da accettare (angoscia esistenziale)
terapia centrata sul cliente di Carl Rogers
presuppone l’ottimismo e la fede nella bontà intrinseca della natura umana
concetto cardine della terapia centrata sul cliente
realizzazione di sé: sviluppare tutte le proprie capacità in modo che ciò serva a migliorarsi
caratteristica della relazione terapeutica
- congruenza: il terapeuta si deve presentare quale realmente è
- empatia
- accettazione positiva incondizionata
paziente =/= cliente
paziente: nozione di malattia
cliente: concezione meno commerciale della nostra per Rogers
approccio scientifico della terapia centrata sul cliente
registrazione audio delle sedute a fini di ricerca
terapia della gestalt
condizione ottimistica della natura umana
cosa vuole stimolare la terapia della gestalt
creatività, apertura dell’esperienza e presa di contatto con il mondo e con gli altri
setting della terapia della gesstalt
di gruppo
terapia sistemica
approccio alla terapia familiare che attenziona il processo della comunicazione
principio di causalità circolare nella terapia sistemica
in una famiglia, il comportamento di un membro influenza il comportamento di tutti gli altri membri.
Viene usata anche l’ipnosi
livello prescientifico della psicologia
si aspetta che la scienza dia ragione ad una o ad un’altra delle teorie contrapposte
movimento integrativo
integrazione delle psicoterapie anni ‘80
ecletticismo acritico
il terapeuta usa qualsiasi tecnica ritiene efficace in base alla situazione
=/= movimento integrativo
tendenze che caratterizzano il movimento integrativo
- integrazione teorica
- fattori comuni
- eclettismo tecnico
integrazione teorica
vengono integrati 2 o più modelli
fattori comuni
prende in esame differenti forme di psicoterapia per cercare di individuare gli elementi che hanno in comune
eclettismo tecnico
importanza molto ridotta agli aspetti teorici e ha un atteggiamento pragmatico
cosa confrontare per parlare di efficacia della terapia
i dati di guarigione con i casi di remissione spontanea
remissione spontanea
guarigione senza uso di terapie
possibili danni di un effetto terapeutico
effetto di deterioramento
evidence based
trattamenti psicologici basati sulle evidenze
punti di riferimento dell’evidence based
- potersi orientare fra le diverse psicoterapie
- i pazienti devono avere la garanzia di non ricevere danno
- la collettività vuole sapere se sta pagando sprechi e interventi inefficaci