Proprietà e comportamento delle soluzioni, capitolo 9 Flashcards

1
Q

spiega la dissociazione ionica

A

in una soluzione di elettroliti, dove il soluto è un composto ionico (quindi dove gli ioni esistono già come tali nel reticolo cristallino), l’azione del solvente è quella di separare e disperdere gli ioni. Questo processo si chiama dissociazione ionica.
Per compiere una dissociazione ionica, e quindi vincere le forze elettrostatiche che tengono uniti gli ioni nel reticolo cristallino, occorre una grande quantità di energia che solo l’acqua (o pochi altri solventi molto polari) è in grado di fornire.

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2
Q

cos’è il legame dipolo-dipolo

A

Per compiere il processo di dissociazione ionica si instaurano dei legami dipolo-dipolo. Questi legami sono l’attrazione di tipo elettrostatico che si instaurano tra gli ioni positivi e la parte terminale negativa (sigma -) delle molecole di acqua e tra gli ioni negativi e la parte terminale positiva (sigma +) delle molecole di acqua.

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3
Q

cosa significano solvatato e idratato?

A

ogni ione si dice SOLVATATO se circondato da un gruppo di molecole di solvente. Si dice IDRATATO quando il solvente che lo circonda è l’acqua.

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4
Q

cos’è la ionizzazione?

A

la ionizzazione è quel processo che si instaura quando la formazione di ioni ha luogo con soluti costituiti da molecole polari. In questo caso infatti il legame covalente polare della molecola si polarizza ulteriormente fino a spezzarsi e dar luogo a due ioni. Si parla di ionizzazione e non di dissociazione ionica poiché gli ioni vengono prodotti quando la sostanza si scioglie, e non erano preesistenti nel composto

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5
Q

cos’è un elettrolita?

A

un composto che in soluzione dà luogo alla formazione di ioni

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6
Q

differenza tra elettroliti forti e deboli

A

elettroliti FORTI: la dissociazione o ionizzazione avviene in maniera completa (es. solidi ionici, sali, idrossidi dei metalli alcalini e alcuni acidi)
elettroliti DEBOLI: in acqua si dissociano o ionizzano in maniera parziale (es. acidi come acido carbonico o solfidrico)

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7
Q

cos’è il grado di dissociazione?

A

il grado di dissociazione (alfa) è il rapporto tra il numero di molecole dissociate e il numero totale di molecole presenti nella soluzione
alfa può variare da 1 a 0. Se alfa=1 –> tutte le molecole sono dissociate, quindi è un elettrolita forte. Se 0 elettrolita debole.

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8
Q

soluzioni di composti molecolari

A

l’acqua scioglie i composti molecolari instaurando legami a idrogeno con le molecole del composto molecolare, provocandone la dissoluzione. Quanto più il solvente e il soluto hanno caratteristiche simili, tanto più sarà facile il processo di dissoluzione

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9
Q

comportamento delle soluzioni ioniche, proprietà dell’acqua di condurre corrente elettrica

A

la presenza di ioni in soluzione conferisce all’acqua la nuova proprietà di condurre corrente elettrica. Infatti l’acqua pura non conduce corrente elettrica, e lo stesso se aggiungiamo all’acqua una certa quantità di solido molecolare, come ad esempio lo zucchero.
Ma se all’acqua si aggiunge un elettrolita, condurrà corrente. Durante il processo di solubilizzazione infatti ioni positivi e negativi si formano, per poi diffondersi uniformemente in tutta la soluzione. Gli ioni positivi migrano verso l’elettrodo negativo (catodo), e vengono chiamati CATIONI, mentre gli ioni negativi vanno verso l’elettrodo positivo (anodo), e vengono chiamati ANIONI.

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10
Q

cosa sono le proprietà colligative?

A

le proprietà colligative sono tutte le proprietà delle soluzioni che dipendono solo dal numero di particelle, ioni o molecole del soluto, e non dalla sua natura. Esse sono:

  • abbassamento della tensione di vapore
  • innalzamento ebullioscopico
  • abbassamento crioscopico
  • pressione osmotica
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11
Q

cos’è la tensione di vapore di un liquido?

A

esprime la tensione esercitata da un vapore in equilibrio con il suo liquido ad una certa temperatura. Dipende dalla facilità con cui le molecole possono abbandonare la superficie del liquido.

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12
Q

legge di Raoult

A

la legge di Raoult dice che Psolvente=Xsolvente*P°solvente.
dove:
-Psolvente è la tensione di vapore del solvente nella soluzione
-Xsolvente è la frazione molare del solvente nella soluzione, ossia il rapporto tra il numero di moli di un soluto e il numero di moli totali della soluzione
-P°solvente è la tensione di vapore del solvente puro.
(la legge è valida solo se la soluzione è diluita, quindi poco concentrata)

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13
Q

cos’è l’abbassamento della tensione di un vapore?

A

Se a un solvente si aggiunge un soluto non volatile, il processo di evaporazione cambia poiché sulla superficie del liquido non sono presenti solo molecole di solvente, ma anche di soluto che essendo non volatile non evapora. Pertanto questo fenomeno, l’abbassamento della tensione di un vapore, è una proprietà colligativa, che dipende cioè solo dalla quantità del soluto non volatile, e non dalla sua natura. Dalla legge di Raoult si può ottenere che l’abbassamento di tensione di un vapore di una soluzione ideale è direttamente proporzionale alla frazione molare del soluto.

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14
Q

cos’è l’innalzamento ebullioscopico?

A

nel caso di una soluzione con un soluto non volatile, sulla superficie del liquido sono presenti non solo le molecole di solvente, ma anche quelle del soluto non volatiche che ostacolano il processo di evaporazione del solvente. Occorrerà quindi portare la temperatura a valori più alti, ossia innalzare il punto di ebollizione.

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15
Q

cos’è l’abbassamento crioscopico?

A

nel caso di una soluzione con un soluto non volatile, sulla superficie del liquido sono presenti non solo le molecole di solvente, ma anche quelle del soluto non volatiche che ostacolano il processo di congelamento del solvente. Infatti, quando si raggiunge la temperatura di congelamento, il solvente inizia a solidificarsi, ma il soluto rimane inalterato rendendo la soluzione sempre più concentrata. Le molecole del solvente avranno più difficoltà a raggiungere lo stato di “cristallo”. Occorrerà quindi portare la temperatura a valori più bassi, ossia abbassare il punto di congelamento

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16
Q

innalzamento ebullioscopico di soluti elettroliti

A

l’innalzamento ebullioscopico della soluzione di un soluto molecolare è direttamente proporzionale al numero di moli di soluto presenti in
una data massa di solvente: Δteb = Keb · m
dove:
-Δteb è l’innalzamento del punto di ebollizione, cioè la differenza tra temperatura di ebollizione della soluzione e temperatura di ebollizione del solvente puro
-m è la molalità della soluzione, ossia numero di moli fratto volume del solvente in kg
-Keb è la costante ebullioscopica molale
Nel caso di un elettrolita forte completamente dissociato:
Δteb = Keb · m · i
dove i è la costante di Van’t Hoff = 1 + α
Nel caso in cui il soluto sia un elettrolita debole:
Δteb = Keb · m (1 + α)

17
Q

abbassamento crioscopico di soluti elettroliti

A

La relazione matematica che consente di calcolare l’abbassamento crioscopico è del
tutto analoga a quella relativa all’innalzamento ebullioscopico:
Δtcr = Kcr · m
dove Kcr è la costante crioscopica molale
Nel caso di un elettrolita forte completamente dissociato:
Δtcr = Kcr · m · i
dove i è la costante di Van’t Hoff = 1 + α
Nel caso in cui il soluto sia un elettrolita debole:
Δtcr = Kcr · m (1 + α)

18
Q

cos’è l’osmosi?

A

è il fenomeno che consiste nel passaggio di solvente attraverso una membrana semipermeabile da una soluzione diluita a una soluzione più concentrata fino a raggiungere l’equilibrio della concentrazione

19
Q

cos’è la pressione osmotica??

A

è una conseguenza dell’osmosi, ossia la pressione che viene esercitata sulla membrana semipermeabile da parte del solvente che tende a fluire verso la soluzione più concentrata.
Inoltre se si esercita una forza uguale alla pressione osmotica, ma dalla parte opposta, il liquido a destra si troverà alla stessa altezza di quello a sinistra, ma le particelle all’interno di essi continueranno a muoversi da una parte all’altra.
Equazione di Van’t Hoff : π = c · R · T
dove:
-c è la concentrazione della soluzione espressa in molarità
-R è una costante di proporzionalità
-T è la temperatura in kelvin della soluzione

20
Q

differenze tra ambiente isotonico, ipotonico e ipertonico

A

due soluzioni sono dette ISOTONICHE quando presentano la stessa pressione osmotica, interno=esterno.
Quando la pressione non è uguale, la soluzione con il valore di pressione minore è detta IPOTONICA, mentre la soluzione con il valore di pressione maggiore è detta IPERTONICA.