passato digitale - s. vitali Flashcards

1
Q

Quali sono i requisiti essenziali che un modello formale di rappresentazione/schema concettuale deve possedere?

A

E’ un’analisi sintetizzata della realtà, che diventa la base della struttura del database

  • deve essere il risultato di un procedimento di astrazione: circoscrivere la porzione di realtà di cui la banca dati deve gestire le informazioni, rendere espliciti gli assunti sulla realtà, le ipotesi da verificare e le domande chiave per la ricerca
  • rispettare determinate regole logiche, ovvero utilizzare un linguaggio di modellizzazione, ad esempio il modello entità-attributi-relazioni.

Le tre tipologie di relazioni ammesse sono:
Relazione Uno a Uno (1:1): In questa tipologia, un’istanza di una classe di oggetti può essere in relazione con una e una sola istanza di un’altra classe di oggetti, e viceversa. Ad esempio, nel sistema elettorale uninominale, a un singolo collegio corrisponde un candidato eletto e viceversa.
Relazione Uno a Molti (1:n): Qui, un’istanza di una classe di oggetti può essere in relazione con più istanze di un’altra classe di oggetti, ma un’istanza di quest’ultima può essere in relazione con una e una sola istanza della prima classe, o viceversa. Ad esempio, un padre può avere molti figli, ma ogni figlio ha un solo padre.
Relazione Molti a Molti (n:m): In questa tipologia, un’istanza di una classe di oggetti può essere in relazione con molte istanze di un’altra classe di oggetti, e viceversa. Ad esempio, un individuo può far parte di molte organizzazioni, e ogni organizzazione può comprendere molti individui.

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Q

Quali sono le difficoltà nell’elaborazione di un modello concettuale e come sono state affrontate?

A
  • un modello concettuale non è un semplice rispecchiamento lineare della realtà: è influenzato dal punto di vista, dalle intenzioni, dagli assunti e dalle domande di chi lo crea per osservare e descrivere la realtà.
  • le strutture informative delle fonti storiche sono intrinsecamente nebulose e non si prestano con facilità a essere tradotte in modelli formali
  • i documenti storici sono il prodotto di determinati contesti all’interno dei quali le informazioni possono essere pienamente comprese e correttamente interpretate

Le difficoltà sono state affrontate attraverso strategie differenziate, tra cui:
il bilancio tra formalizzazione e contesto nel model oriented (si concentra sui fatti e sulle informazioni. Gli storici selezionano i dati rilevanti, operando eventualmente normalizzazioni e codificazioni per semplificare le elaborazioni. Il modello diventa una costruzione selettiva dell’utente, basata sulla fonte, con il computer come mezzo di mediazione) e source oriented (enfatizza la fedele riproduzione della struttura e dei linguaggi delle fonti storiche. Si cerca di conservare il contesto documentario originale e i dettagli delle fonti. L’obiettivo è mantenere un legame stretto tra il dato e il contesto testuale in cui è contenuto nella fonte), e l’uso di metalinguaggi di marcatura come SGML e XML.

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3
Q

Cosa sono i linguaggi di marcatura e quali sono le loro finalità?

A

Sono un insieme di codici e regole invisibili nel testo all’utente e utilizzabili su più supporti che consentono di riprodurre in formato digitale i testi senza perdere alcune delle funzionalità di elaborazione dei dati.

Questi linguaggi possono avere diverse finalità:

Linguaggi Procedurali: Sono utilizzati per indicare le modalità di formattazione dei testi e le procedure da applicare alle componenti del testo.

Linguaggi Descrittivi o Dichiarativi: Definiscono la struttura, la logica e le relazioni delle componenti del documento. Questi linguaggi dichiarano la natura e la funzione strutturale delle diverse parti del testo, come titoli, paragrafi, date, note, ecc.

SGML e XML sono dei linguaggi di marcatura. Essi non descrivono direttamente la struttura di un testo, ma forniscono regole per definire il linguaggio di marcatura stesso: ciascun elemento è racchiuso fra due tag, che ne indicano il nome. I tag sono compresi fra un segno minore e uno maggiore (< >). Il tag di chiusura contiene uno slash fra la prima parentesi uncinata e il nome dell’elemento (</…>).

XML, introdotto negli anni ‘90, è un metalinguaggio che permette la creazione di tag personalizzati per definire la struttura logica dei documenti e le diverse componenti (titoli, paragrafi, dati). Con l’XML, i tag sono racchiusi tra segni di minore e maggiore (< >) e possono contenere attributi.
I tag formano il modello di codifica di quel documento che viene formalizzato in un documento chiamato DTD, un documento che elenca le regole e le componenti ammesse nella costruzione di un documento XML

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4
Q

Quali sono i vantaggi e i limiti della codifica dei testi in formato digitale?

A

I vantaggi della codifica dei testi includono l’accesso facilitato alle informazioni. La codifica permette la trasmissione dei testi nel tempo e nello spazio, il riutilizzo e l’analisi dettagliata.

Tuttavia, ogni operazione di codifica comporta una perdita di informazione, poiché il passaggio tra supporti diversi comporta inevitabilmente una trasformazione. La codifica digitale può introdurre nuove prospettive interpretative, ma richiede una scelta selettiva degli elementi da privilegiare, influenzando la lettura e l’interpretazione del testo o del documento.

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