metodo autobiografico cian Flashcards
metodo autobiografico secondo cian e compiti e rischi del formatore/ricercatore
il metodo auotbiografico nasce in ambito sociologico, negli anni 70 a chiacago e si pone lo scopo d indagare le situazioni dei gruppi marginalizzati, raccogliere le loro esperienze soggettive.
In ambito pedagogico questo metodo trova un forte potenziale: raccontare la propria storia significa sapersi collocare lungo un racconto fatto di un continuum di eventi, significa saper pensare e si collega alle capacità di saper modificare il proprio pensiero e apprendimento.
per questo in ambito formativo raccontare se stessi diventa di grande importanza, perché saper cogliere il senso e i significati più profondi della propria esistenza significa prendere atto di ciò che si è fatto all’interno di tappe, la quale ognuna rappresenta solo una compiutezza momentanea per uno slancio verso il futuro.
Il formatore in questo caso deve prima di tutto formare se stesso, ponendosi le stesse domande che pone all’altro e affinare le sue capacità di ascolto, perché l’autoformazione è l’unica cosa che ci permette di formare l’altro, in quanto sia ha più consapevolezza dell’incarico che ci si assume nell’aiutare l’altro a costruire un proprio progetto esistenziale, porta inoltre a rendersi responsabile in quanto conosce i propri atti passati, ciò che è ora e le varie possibilità tra le quali può scegliere per il futuro.
I compiti del formatore sono inoltre quelli di sospendere il proprio giudizio e mettere da parte i pregiudizi, saper leggere aldilà di ciò che l’altro espone, saper cogliere le sfumature, il non-detto, le metafore.
I rischi del formatore sono quelli di rinchiudere in schemi prefissati le caratteristiche dell’intervistato, ostacolando così il suo processo di autoformazione, in quanto inevitabilmente le due pratiche di vita si influenzeranno. Importante dire che in questo metodo l’unico tipo di oggettività è quella stabilita dall’intervistato che si riconosce in ciò che è stato trascritto
