Media digitali Flashcards

1
Q

POLARIZZAZIONE DELLE OPINIONI

A
  • social luogo di scontro tra fazioni contrapposte
  • radicalizzazione delle tesi
  • pericolo per la tolleranza democratica
  • alto tasso di rissosità
  • politica dell’odio
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2
Q

DEFINIZIONE DI DISINFORMAZIONE

A

Fenomeno radicato che inficia la sana sopravvivenza dei governi democratici. E’ una potente leva di influenza che assicura autorità a chi ha la facoltà di manipolare il reale.
E’ spesso definita come fake news, ma è un termine di difficile definizione: notizia pienamente o parzialmente falsa che ha un certo grado di attendibilità
Si è accresciuto in questi ultimi anni in cui stiamo assistendo a una rivoluzione mediatica/utilizzo di social network/nuovo approccio all’informazione.

  • 3 diversi tipi di disordine informativo
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3
Q

I 3 TIPI DI DISORDINE INFORMATICO

A
  • misinformation: notizia falsa, ma chi la mette in circolo crede sia vera
  • disinformation: bugia intenzionale e deliberata
  • malinformation: informazione basata sulla realtà ma confezionata per arrecare danno a qualcuno
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4
Q

RAGIONI PER CUI LE NUOVE GENERAZIONI UTILIZZANO AMPIAMENTE I SOCIAL

A
  • intrattenimento
  • mantenimento delle relazioni sociali
  • self-promoting –> creare un’immagine di sé spendibile/auto-espressione e conferimento di status
  • ricerca di informazioni/modello informativo
  • formato e grafica coinvolgente
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5
Q

I DUE TIPI DI MODELLI INFORMATIVI

A
  • top-down: dove l’esperto informa il cittadino che non ha strumenti (dall’alto al basso). Gli esperti sono spesso visti come portatori di punti di vista tendenziosi. E’ un modello che ha poco successo
  • fear: che ricorre ad un ampio utilizzo di bufale –>perché le spiegazioni di pancia stimolano di più il cervello più antico (amigdala) e l’emotività vince sempre sulla razionalità
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6
Q

PREDOMINIO DI LOGICA EMOTIVA

A
  • modello informativo fear che accelera la circolazione massiccia di bufale
  • perché sono spiegazioni di pancia che vanno a colpire la parte più emotiva e antica del nostro cervello (amigdala)
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7
Q

COME FUNZIONANO I SOCIAL NETWORK

A

La circolazione massiva di informazioni non è soggetta a casualità, ma i target sono scelti attraverso:

  • prolifing
  • algoritmo che aggrega preferenze simili e seleziona ciò che dobbiamo vedere (filter bubble) –> creazione di echochambers (camere virtuali in cui si cristallizzano opinioni simili. E’ difficile uscire dalla propria echochamber: qui vediamo circolare solo informazioni che confermano le nostre convinzioni già esistenti. Si chiama confirmation bias)
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8
Q

ECHOCHAMBER

A

CAMERE VIRTUALI in cui si cristallizzano opinioni simili. E’ difficile uscire dalla propria echochamber: qui vediamo circolare solo informazioni che confermano le nostre convinzioni già esistenti. Si chiama CONFIRMATION BIAS

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9
Q

UTILIZZO POLITICO DI SOCIAL E DISINFORMAZIONE

A
  • complessificazione della politica con nuovi personaggi
  • leader che si esprimono sui social/rilevanza della dimensione del singolo politico a discapito della dimensione partitica che dominava fino agli anni Novanta
  • la facoltà di manipolare il reale attribuisce grande autorità a chi la possiede
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10
Q

I MODI PER CONTRASTARE LA DISINFORMAZIONE SUI SOCIAL

A
  • ampliamento dell’istruzione anche a fasce popolari che prima non erano raggiunte
  • DIL: digital information literacy per 1) fornire competenze digitali 2) conoscenza di logiche e dei meccanismi di funzionamento per sviluppare un pensiero critico e informato
  • STEM: affiancare discipline scientifiche alle materie umanistiche per creare non una contrapposizione, ma una collaborazione
  • utilizzare l’approccio metodologico della storia che ricorre alle fonti per vagliare le informazioni in suo posseso
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11
Q

COSA HA CREATO IL COVID

A
  • ISOLAMEMTO e paura –> ampio utilizzo di social come fonte di distrazione ma anche come fucina di campagne di disinformazione –> hanno collaborato medici e giornalisti per impedire che l’orizzonte mediatico venisse saturato da incompetenti
  • INFODEMIA: eccesso di informazioni spesso non vagliate che rendono difficile orientarsi con chiarezza
  • quantità e fretta di dire qualcosa –> vanno a scapito della memoria. E’ infatti cambiato il modo in cui rendiamo ogni esperienza parte di noi (con i social tendiamo a espellerla immediatamente, senza sottoporla a una giusta rielaborazione)
  • utilizzo di piattaforme social anche da parte di sodalizi e gruppi estremisti/TERRORISTICI che hanno imputato la diffusione del covid a gruppi etnico-religiosi e che li hanno utilizzati per accerditarsi e per accrescere la loro presenza sul territorio
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12
Q

STORIA DEL GIORNALISMO

A

Spesso visto come professionale, con un codice etico e deontologico, cane da guardia del potere, indipendente dal potere politico, anzi, svela gli altarini e sonda i bassifondi delle società e del viver civile, ma

il giornalismo professionale si afferma nell’ottocento e conosce diverse esperienze e declinazioni:

  • ambito anglosassone: giornalista è il professionista che racconta i fatti con la massima obiettività possibile, trasparenza. Non fornisce giudizi, ma gli strumenti affinché il lettore ne formuli di propri
  • giornalismo europeo: appendice della letteratura e della filosofia, è un esercizio di prosa a cui si dedicavano i mancati scrittori, ed è stato spesso legato a doppio filo con il potere, visto che i partiti erano i principali finanziatori. Danno spesso una lettura orientata e mediata perché non hanno fiducia nell’autonoma capacità decisionale
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13
Q

FACT CHECKING

A

E’ un approccio radicale ed estremo che nasce dal giornalismo anglosassone, ma non può pienamente identificarsi con lui. Si presenta come una metodologia in grado di verificare ex post i fatti e gli avvenimenti citati nell’informazione giornalistica/sui media al fine di verificarne il grado di attendibilità.
E’ il vero cane da guardia del potere che si pone in modo oppositivo rispetto ai politici. Agisce in totale trasparenza e rifiuta lo sconfinamento nel campo delle opinioni politiche

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14
Q

UTILIZZO DEL WEB NEI CONFLITTI ARMATI: GENERALITA’

A

weaponisation dei media/armamento dei social network da parte di gruppi radicali che prima, con l’utilizzo di media tradizionali che agivano da gate keepers non avrebbero mai avuto una tale visibilità

  • promuovere campagne di disinformazione
  • intreccio di diverse guerre (informatica, elettronica, fisica e strategica, con quella psicologica)
  • creare effetti nel dominio fisico e raggiungere obiettivi politici attraverso la manipolazione del cyber spazio
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15
Q

LA GUERRA SUI SOCIAL CONDOTTA DALLO STATO ISLAMICO

A

Ha condotto una guerra come si conducde una campagna di marketing su Twitter, in cui la diffusione di messaggi istituzionali è stata AMPLIATA e VELOCIZZATA da ricondivisioni da parte di account personali dei combattenti, da fans e bot + intimidazione psicologica volta a terrorizzare l’opinione pubblica con esecuzioni in diretta (James Foley)

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16
Q

LA GUERRA SUI SOCIAL NEL CONFLITTO ISRAELO PALESTINESE

A
  • Israele ha affinato l’uso di strumenti informatici e di social per promuovere un’immagine positiva di sé dopo lo smacco mediatico subito dall’organizzazione politica libanese, affiliata ad Hezbollah, durante la Guerra del Libano (2006). In quel contesto è stato presentato come aggressore + a maggio 2021 ha simulato un’invasione nei territori di Hamas per sollecitare il fronte di resistenza palestinese e spingere le sue milizie in dei tunnel, in cui li hanno poi bombardati + bombardato le sedi locali di agenzie palestinesi coinvolte nel settore della comunicazione per colpire le risorse narrative del nemico
  • Riscossa palestinese che sta implementando l’utilizzo di social
17
Q

LA GUERRA SUI SOCIAL CONDOTTA DALLA RUSSIA

A
  • percezione chel’occidente voglia destabilizzare la russia con una guerra informatica (Alexander Dugin e Igor Panarin)
  • propaganda per demoralizzare società occidentali e stabilire equivalenza morale Usa/Russia
  • creazione di nuove agenzie di informazione (Russia Today)
18
Q

PROGENITORI DELLA DISINFORMAZIONE secondo Sergio Mercuri

A
  • dissimulazione (atteggiamento di basso profilo, celare il proprio pensiero)
  • precostituzione di opinione (dossieraggio)
19
Q

CYBER SPAZIO E QUINTO DOMINIO

A

Chi ha il potere di controllare il cyber spazio può ottenere effetti nel dominio fisico e raggiungere obiettivi politici. Non è una tecnologia, è un DOMINIO TECNOLOGICO –> NUOVO LIVELLO DI COMPLESSITA’, dove uomini e macchine vivono e interagiscono.

20
Q

GRAY ZONE

A

Zona grigia che elimina la visione binaria che fa capo a guerra-pace. E’ uno stato di conflittualità e tensione continua. Uno stato delle cose che mantiene un profilo basso e coincide con il normale svolgersi delle azioni quotidiane.

Include:

  • coercizione economica,
  • spionaggio sul web,
  • disinformazione pervasiva,
  • interazioni competitive.
21
Q

Guerra ibrida

A

Combinazione asimmetrica di operazioni militari convenzionali e attività ostili non convenzionali che possono non essere comprese nella soglia cinetica (come terrorismo, assassini, sabotaggio, disinformazione) in un continuum conflittuale e competitivo.
Utilizzo di strumenti di potere: diplomatico, informatico, militare, economico per abbattere la resistenza avversaria.
A volte sono altri gli obiettivi che i contendenti intendono raggiungere. Non solo obiettivi militari, ma anche abilità industriali

22
Q

Guerra dell’informazione (Information warfare)

A

E’ uno degli approcci largamente utilizzati dagli avversari dell’ovest.
Include operazioni volte a ottenere VANTAGGIO INFORMATIVO SULL’AVVERSARIO, proteggere l’accesso a un bacino di informazioni, interrompere il flusso di informazioni.
+ CONTROLLARE TUTTI I COMPARTI DELLA VITA CIVILE con pubbliche videocamere di sorveglianza, massiccio utilizzo di droni civili e militari.

I competitors globali SI SCONTRANO PER OTTENERE IL DOMINIO DELL’INFORMAZIONE; ottenerlo significa vincere una guerra in maniera economica. Cina e Russia, dove anche il concetto di democrazia è permeato da una matrice culturale diversa dalla nostra, hanno già iniziato.

23
Q

Cognitive Warfare (guerra cognitiva)

A

MANIPOLAZIONE DELLA CONOSCENZA E DELLA CAPACITÀ DI ACCEDERE AD ESSA, per rendere esausti i recettori dell’informazione.

La conoscenza, la sua manipolazione e l’interferenza nella capacità degli individui di accedere alla conoscenza sono utilizzate allo scopo di creare conflitto –> agisce in maniera subdola, lenta, in maniera tale da rendere esausti i recettori dell’informazione.

E’ una guerra dell’informazione perché attraverso i processi cognitivi l’informazione si trasforma in conoscenza.
E’ pericoloso perché nessun trattato potrà mai porvi pace.

24
Q

Lawfare (guerra giuridica)

A

LA LEGGE PUÓ ESSERE ARMATA per favorire interessi nazionali.
Il ricorso ad essa è facilitato da termini come “utilizzo legittimo della forza”, “autodifesa”, “azione militare necessaria”, “delegittimare” l’avversario di cui mettiamo in dubbio la legalità delle sue azioni.

25
Q

ARTICOLO DI MARCO RENATO PROVVIDERA

A

Premessa:

  • sono CAMBIATI I CONFLITTI e il nostro modo di vivere i conflitti. Siamo in mezzo a una rivoluzione mediatica con ampio utilizzo di portali online, social media, piattaforme digitalizzate.
  • weaponisation of social media –> chi controlla il cyber spazio/quinto dominio (quindi ottiene il controllo del dominio virtuale) può raggiungere obiettivi fisici e politici.
  • la guerra si è spostata anche sulla rete e integrazione tra diversi tipi di guerre (fisica, informatica, psicologica, elettronica, cognitiva, dell’informazione)

Fornisce una serie di DEFINIZIONI di alcune espressioni che vengono utilizzate negli ultimi anni, in un contesto dove i CONFLITTI armati sono sempre più CONDIZIONATI DA processi della RIVOLUZIONE MEDIATICA.

  • GrayZone (zona grigia)
  • Guerra ibrida
  • Information Warfare (guerra dell’informazione) –> guerra della disinformazione (rif. altro articolo)
  • guerra cognitiva (cognitive warfare): manipolazione della conoscenza e della facoltà mentale umana di accedere e di elaborare in maniera sana l’informazione che deve produrre conoscenza
  • Lawfare (guerra giuridica), weaponisation of law
26
Q

FILTER BUBBLE

A

L’ambiente virtuale che ciascun utente costruisce in Internet tramite le sue selezioni preferenziali, caratterizzato da scarsa permeabilità alla novità e alto livello di autoreferenzialità

27
Q

L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI EUROPEE NELLA LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE (SYLVIE BOLLINI)

A

1) per ARGINARE LE CAMPAGNE DI DISINFORMAZIONE che influiscono sulle consultazioni elettorali
2) elaborato numerosi PROGETTI PER AIUTARE politici, media e istituzioni civili a identificare strategie per LOTTARE CONTRO IL FENOMENO. Sono stati messi a fuoco hate speech, manipolazione elettorale, impatto dei processi algoritmici. Il problema è che la libertà di espressione non è assoluta e può interferire con altri diritti garantiti dalla Convenzione sui diritti dell’Uomo

28
Q

AUTORI DEI SAGGI PRESENTI NEL VOLUME

A
  • Serena Giusti ed Elisa Piras
  • Luca Gorgolini
  • Roberto Mugavero
  • Marco Renato Provvidera
  • Marco Pivato
  • Geraldina Roberti
  • Sylvie Bollini