Malattie Flashcards
ACQUA: Respiro bambino prematuro
I polmoni per espandersi, devono rompere la resistenza data dalla superficie di acqua che ricopre la superfice degli alveoli (tale resistenza ha un valore significativo) e pertanto si rende necessaria la presenza di surfactante, una sostanza prodotta dagli alveoli del feto nell’ultimo mese di gravidanza che funge da sapone e che va a rompere i legami dei ponti ad idrogeno tra le molecole di acqua. L’acqua perde la sua consistenza e quindi non presenta più quella resistenza, tale da rendere così possibile l’espansione dei polmoni.
Nei bambini prematuri, nati prima degli 8 mesi, non viene prodotto il surfactante e questo comporta una probabile insorgenza di problematiche respiratorie. Ad oggi è possibile iniettare del surfactante artificialmente, ma la tecnica più usata è quella di porre il bambino prematuro in un’incubatrice con concentrazioni di ossigeno pari al 100%: si tratta di un procedimento molto delicato poiché bisogna stare molto attenti al momento in cui abbassare questa concentrazione di ossigeno; infatti, l’effetto di un eccesso di ossigeno a quell’età può portare ad una eccessiva vascolarizzazione della retina, che si traduce in cecità permanente
Acqua: solvatazione e acido urico
alcune molecole hanno un grado di solubilità estremamente basso e tra queste molecole bisogna ricordare l’acido urico, la cui solubilità è quasi uguale alla concentrazione fisiologica; quindi bastano piccole variazioni di acido urico o disidratazione perché precipiti acido urico. L’acido urico precipita a livello delle articolazioni dando la gotta oppure, il più delle volte, gli ossalati e gli urati precipitano nel bacinetto del rene dando le coliche renali, fenomeno che si presenta spesso nei giovani atleti d’estate quando sono molto disidratati (sono dette anche scariche di renella: non si stratta di un calcolo ma di una sabbiolina (struttura cristallina) che va a stimolare l’uretere, che è l’ organo più sensibile del corpo umano, creando un dolore atroce).
ACQUA: edema polmonare e celebare in montagna
, se andando in montagna si prende quota troppo rapidamente, le cellule avvertono una condizione di ipossia, per cui producono dei mediatori per attirare ulteriore sangue; il sangue aumenta la quantità di acqua nel tessuto cerebrale creando una sensazione di mal di testa e si viene a creare l’edema cerebrale, che è tanto pericoloso perché l’individuo può andare in coma.
L’edema polmonare, detto anche problematica del mal di montagna, è dovuto al fatto che in montagna la pressione dell’ossigeno diminuisce pO2 cala, quindi il soggetto non riesce a pompare sufficiente sangue ai polmoni e il sangue ristagna nel polmone provocando un aumento della pressione polmonare e l’aumento di acqua nell’interstizio. L’interstizio, tuttavia, deve essere secco per permettere lo scambio di gas, in caso contrario l’ossigeno non passa (noi respiriamo perché i capillari attorno all’alveolo stanno in uno spazio secco). Se compare un velo di acqua tra alveolo e capillare insorge l’edema interstiziale che può sviluppare un edema massivo con insorgenza di schiuma in trachea (situazione quasi letale).
acqua: acidosi metabolica e respiratoria
Tutto ciò che altera la frequenza respiratoria modifica il pH: se si respira poco, trattenendo maggiormente la CO 2 , si avrà un pH acido ( a cidosi respiratoria), se invece si respira troppo velocemente perdendo troppa CO 2 , si avrà una condizione di alcalosi respiratoria , cosa che
accade, per esempio, durante un attacco di panico
L’acidosi metabolica dell’atleta fondista, dovuta all’aumento della frequenza cardiaca utile
all’eliminazione dell’ acido lattico e utile a far arrivare più ossigeno ai tessuti ) è compensata dall’alcalosi respiratoria , data aument o del la frequenza del respiro (utile per eliminare pi ù CO2, prodotta in gran quantità dai tessuti) SI parla quindi di alcalosi respiratoria e acidosi metabolica.
Gli ultramaratoneti bevono Coca Cola sgasata perché è una soluzione satura di glucosio.
Gli esseri umani hanno un controllo ipotalamico molto lasso, riescono a correre superando il blocco ipotalamico , ciò significa che teoricamente possono correre fino a morire (cosa che non succede negli altri animali)
Glucidi: emoglobina glicata
Quando il glucosio chiuso ad anello si apre, il gruppo aldeidico è molto reattivo e reagirà con i gruppi idrossili degli amminoacidi delle proteine presenti nel sangue. Questa reazione non è mediata da enzimi e prende il nome di glicazione. È quindi una reazione spontanea ed ha un’unica variabile: la concentrazione di zucchero. Tanto più elevata è la glicemia, maggiore sarà la concentrazione di glucosio in forma aperta e tanto maggiori saranno le reazioni di glicazione.
Questo dal punto di vista clinico è molto utile poiché si ha un parametro che permette di misurare la presenza di glucosio indipendente dal glucosio; se si misura la glicemia si misura la concentrazione di glucosio presente nel sangue, ma se si misura la glicazione proteica si misura il glucosio che c’era nel sangue nel periodo di vita della proteina scelta. La misurazione dell’emoglobina glicata è utile per misurare la glicemia nei “diabetici ingannatori”, ossia quei diabetici che non seguono la dieta prescritta dal medico se non nella settimana antecedente la visita; il medico una volta constato che, nonostante il livello glicemia sia nella norma, il quadro generale non è soddisfacente, richiede l’esame dell’emoglobina glicata. Questa proteina ha un periodo di emivita di 120 giorni. Gli eritrociti presenti nel sangue una miscellanea di vecchi (120 giorni di vita) e nuovi (1-2 giorni) e sono considerabili come una distribuzione gaussiana. La fotografia della glicazione dell’emoglobina da quindi indicazioni su come fosse la glicemia circa 60 giorni prima della data dell’analisi
Glucidi: funzione acido sialico
L’acido sialico è una molecola fondamentale perché costituisce “l’orologio biologico” dei globuli rossi: sulla loro membrana cellulare, infatti, sono presenti zuccheri legati all’acido sialico con i rispettivi enzimi sialidasi o neuroaminidasi che staccano gradualmente queste molecole dall’eritrocita; in assenza di acido sialico, il sistema emocateretico dell’organismo (linfonodi, fegato, milza), cattura gli eritrociti invecchiati e li distrugge.
La neuroaminidasi risulta quindi molto pericolosa per l’organismo se attivata erroneamente; i parassiti che attivano questo enzima senza controllo sono i virus che tagliano l’acido sialico e quindi causano una demolizione precoce dei globuli rossi e dei globuli bianchi.
L’ormone eritropoietina, prodotto dal rene con azione sul midollo rosso, è fondamentale per incrementare il quantitativo di globuli rossi ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi zuccheri necessari alla protezione dalle proteasi, di cui il sangue è pieno, che altrimenti riconoscerebbero delle sequenze di taglio e digerirebbero la proteina.
glucidi: fruttosio e diabete
Il fruttosio fu introdotto come dolcificante principale al posto del saccarosio, nel 1981, per il suo alto potere dolcificante e poiché essendo un monosaccaride fornisce metà delle calorie rispetto al saccarosio. Circa 10 anni più tardi si è osservato un incremento di diabete, soprattutto nella popolazione americana, parallelo all’incremento dell’uso di fruttosio come dolcificante. Il fruttosio ha un proprio metabolismo, molto differente da quello del glucosio, e proprio per questo motivo nel 2012 in un congresso, tenuto a San Diego, il fruttosio venne definito nocivo per l’organismo umano, in quanto aggira il controllo metabolico della glicolisi, in particolare aggira la fosforilazione in posizione 1, grazie alla presenza di una chinasi particolare. Il fruttosio non fosforilato a livello del carbonio 1, dunque si trasforma interamente in piruvato. Quindi un eccesso consumo di fruttosio porta alla formazione e all’accumulo di acidi grassi nel fegato, che rappresenta il primo sintomo del diabete. Successivamente al congresso del 2012, la Coca-Cola, ha modificato la sua ricetta sostituendo il fruttosio con la stevia, che consiste in una proteina con potere dolcificante
GLUCIDI: Streptomicina
prodotta da un battere, è un antibiotico ad ampio spettro introdotto negli anni ’60. È composto da 3 zuccheri. Grazie a questo antibiotico la polmonite era scomparsa per alcuni ann
GLUCIDI: Bleomicina
è una molecola velenosa prodotta dai funghi in grado di bloccare la mitosi e, quindi, la crescita tumorale. È una molecola idrosolubile e quindi molto biodisponibile.
GLUCIDI: Aburamicina
antibiotico e antitumorale che blocca la sintesi proteica