Logica Flashcards
Dal cap 7 al cap 9
Spiegare le espressioni logica fomale, logica informale e linguaggio simbolico
Linguaggio simbolico: linguaggi artificiali interamente costituiti da simboli, il cui significato viene stabilito convenzionalmente.
Logica formale: inferenze deduttive operate nei linguaggi simbolici
Logica informale: inferenze deduttive operate nei linguaggi naturali
Definire la differenza tra frase, enunciato e enunciati semplici e complessi in un linguaggio naturale
Frase: espressione linguistica dotata di significato
Enunciato: frase dichiarativa, cioè una frase per cui possiamo chiederci se sia vera o falsa
Enunciato semplice: non includono connettivi componenti
Enunciato complesso: includono connettivi come Non, E, Oppure
(attenzione! “Non” sarebbe un operatore, non un connettivo, ma per fare prima, Festa li chiama tutti connettivi)
Cosa vuol dire interpretare un enunciato a in senso vero funzionale?
Significa che il valore di verità dell’enunciato a dipende solo dai valori di verità dei componenti di a.
Es: Interpretando in senso vero funzionale “a oppure b”, saremmo in grado di attribuire un valore di verità a questo enunciato solo a partire dal valore di verità delle componenti dell’enunciato (in questo caso a e b)
Elenca i possibili valori di verità di negazioni, congiunzioni e disgiunzioni
Negazione: “Non a” è vera nel caso in cui a è falso ed è falsa nel caso in cui a è vero
Congiunzione: “a e b” è vera nel caso in cui entrambi i congiunti sono veri; altrimenti è falsa
Disgiunzione: “a oppure b” è vera nel caso in cui almeno uno dei disgiunti è vero; altrimenti è falsa.
Attenzione! In ambito logico e matematico, l’interpretazione standard di “oppure” è quella inclusiva, cosicché se si vuole formulare una disgiunzione intesa in senso esclusivo si ricorre a espressioni che non diano adito ad ambiguità come: “a oppure b, ma non entrambi”
Cosa determina il principio di bivalenza?
I valori di verità sono due, cioè il vero e il falso, e in ogni mondo possibile di L qualunque enunciato di L ha uno e un solo valore di verità. Quindi qualunque enunciato di L deve essere vero o falso, ma non può essere entrambe le cose
NB con L intendiamo un determinato linguaggio simbolico.
Cosa intendo se dico “L è semanticamente determinato?”
Intendo dire che per ogni enunciato a di L, si può determinare il valore di verità di a in ogni mondo possibile mi di L.
Per ricordare: semantico–> significato–> significato è collegato al concetto di valore di verità
Spiegare il concetto di “ambito di possibilità” e di proposizione
L’ambito di possibilità dell’enunciato a è composto dall’insieme dei mondi possibili in cui a è vero
Determinare l’ambito di a permette, in un certo senso, di stabilire cosa dice a: possiamo quindi dire che l’ambito di a è la proposizione espressa da a.
Una proposizione è il contenuto di significato veicolato da un enunciato. Una proposizione in logica classica ha sempre uno di due valori di verità: vero o falso.
Esempio: Nel linguaggio simbolico L chiamato Lm gli enunciati possibili sono: -piove /non piove -fa caldo /non fa caldo Quindi esistono 4 mondi possibili m1-piove/fa caldo m2-piove/non fa caldo m3-non piove/non fa caldo m4-non piove/fa caldo
Possiamo determinare il valore di verità degli enunciati nei vari mondi possibili (es: piove è vero in m1 e m2, falso in m3, m4), si può quindi determinare l’ambito (di possibilità) degli enunciati:
Piove–> si trova nei mondi possibili m1, m2
Non piove–> si trova nei mondi possibili m3, m4
Piove e non piove–> si trova nell’insieme vuoto
Piove o non piove–> si trova nell’insieme universale
N.B. Affermare che un certo enunciato a di L è vero è un modo conciso per dire che a è vero nel mondo reale, cioè nell’unico mondo possibile di L che effettivamente si realizza
Elencare e spiegare le proprietà semantiche degli enunciati che abbiamo studiato
Le proprietà semantiche di un enunciato a di L sono proprietà definite nei termini della proposizione espressa da a. Proprietà semantiche di particolare importanza sono le seguenti:
a è una verità logica ≡ m(a) = U–> a è una verità logica se e solo se è vero in tutti i mondi possibili
a è una falsità logica ≡ m(a) = ∅–> a è una falsità logica se e solo se è falso in tutti i mondi possibili
a è contingente ≡ a non è né una verità logica né una falsità logica–> a è contingente se e solo se è vero in alcuni mondi possibili e falso in altri
Come possiamo determinare il valore di verità delle varie proprietà semantiche?
Il valore di verità di una verità logica e di una falsità logica può venire accertato con mezzi puramente logici.
Per gli enunciati contingenti invece, (un enunciato a è contingente se e solo se è vero in alcuni mondi possibili e falso in altri) il valore di verità dipende dai “fatti del mondo”, cioè dalla circostanza che m* appartenga, oppure no, a m(a). Per questo motivo, gli enunciati contingenti vanno spesso sotto il nome di enunciati fattuali.
Elencare e descrivere le 3 relazioni semantiche tra gli enunciati che abbiamo studiato
- implicazione logica–> “a implica logicamente b” nel caso in cui b è vero in tutti i mondi possibili in cui a è vero. Il termine implicazione logica si riferisce al legame che esiste tra una proposizione (antecedente) ed un’altra proposizione (conseguente) in modo da metterne in relazione i rispettivi valori di verità.
- equivalenza logica–> “a è logicamente equivalente a b” nel caso in cui non vi è alcun mondo possibile in cui uno degli enunciati a e b è vero e l’altro falso.
- incompatibilità logica–> “a e b sono logicamente incompatibili” nel caso in cui, non vi è alcun mondo possibile in cui sono entrambi veri
Cos’è un linguaggio enunciativo?
Il linguaggio enunciativo è un tipo di linguaggio simbolico il cui vocabolario include solo le variabili enunciative a, b, … e dei simboli che stanno, rispettivamente, per i connettivi vero-funzionali “non”, “e” e “oppure”
Definire i termini: assioma, definizione, principi e teorema
Assioma: hanno contenuto fattuale, nel senso che veicolano informazioni su certi fatti,
Definizione: hanno carattere convenzionale, nel senso che fissano il significato di certi termini
Principi: insieme degli assiomi e delle definizioni di una teoria T
Teorema: diremo che l’enunciato t è un teorema della teoria T nel caso in cui t è deducibile dalla teoria T
Quale contributo apportò Kolmogorov alla teoria matematica delle probabilità?
Kolmogorov dimostrò negli anni 30 che tutti i teoremi del calcolo delle probabilità potevano essere dedotti da un ristretto numero di assiomi.
La teoria assiomatica di Kolmogorov non presuppone l’adozione di nessuna particolare interpretazione del concetto di probabilità. Si tratta, infatti, di una teoria astratta, formulata in termini insiemistici, che
risulta compatibile con tutte le interpretazioni del concetto di probabilità, quindi sia la probabilità statistica che la probabilità epistemica.
Elencare i quattro assiomi di Kolmogorov
A1 Probabilità minima–> la probabilità di qualsiasi enunciato a è non negativa
A2 Probabilità di una verità logica–> qualsiasi verità logica ha una probabilità pari a 1
A3 Additività–> la probabilità della disgiunzione di una qualsiasi coppia ordinata (a, b) di enunciati incompatibili è uguale alla somma delle loro probabilità.
A4 Definizione della probabilità relativa–> la probabilità relativa di a dato b è uguale al rapporto tra la probabilità congiunta di a e b con la probabilità di b (con b diverso da zero)
Qual è la differenza tra probabilità relativa e assoluta? E cosa si intende con “valore determinato”?
Probabilità relativa: anche note come probabilità condizionali, si riferisce ad esempio alla “probabilità di a data la condizione b”
Probabilità assoluta: è la probabilità di frequenza assoluta di un enunciato a (che non tiene da conto altri eventi come b)
Valore determinato: si parla di valore determinato quando le probabilità assolute di tutte le condizioni sono diverse da 0