Legge Flashcards
ŠARĪ’A
La legge positiva, disciplina l’attività umana. I trattati di diritto hanno una prima parte detta ibadat (atti del culto) e le mu’amalat (rapporti dell’uomo con gli altri uomini) è la diretta volontà di Dio.
Fonti della legge
Uguali a quelle della Teologia:
Corano (istruzioni su cibi, matrimonio, eredità e buone maniere)
sunna
consenso (Igma) dei giurisperiti (ha valore maggiore quello dei compagni del Profeta e poi quello dei mugtahid)
Scuole giuridiche
ne esistono 4:
1. Hanafita (la scuola più liberale e diffusa nei territori dell’ex impero ottomano, Asia centrale, Afghanistan, India e Pakistan, fondata da Abu Hanifa nell’8 secolo)
2. Malikita (Africa settentrionale e parte dell’Africa orientale, fondata da Malik ben Amas nell’8 secolo)
3. Safi’ita (Bahrein, Arabia meridionale, Indonesia, Egitto e Africa orientale, fondata da as-Safi nel 9 secolo)
4. Hanbalita (Arabia saudita, Oman e Golfo persico, fondata da Ahmad ibn Hanbal)
Si può passare da una scuola giuridica all’altra, ed il diritto islamico è codificato nei trattati di FIQH.
Diploma di scienze giuridiche musulmane = MUFTI
il prete è il dottore della legge
Precetti di legge
Esistono 5 categorie legali, ogni atto è:
doveroso (personalmente, come la preghiera ; dalla comunità, come la guerra santa ; è punibile)
raccomandabile
permessi
riprovevole
proibito (punibile)
Pilastri dell’Islam
sono 5 atti di culto fondamentali che devono essere preceduti dalla PURIFICAZIONE (della persona, degli abiti e del suolo ; impuri sono i cani, porci, bevande inebrianti, sangue e animali morti non macellati ritualmente. I non musulmani sono puri ma non possono entrare nel territorio sacro della Mecca ma possono visitare le moschee al di fuori dell’orario di preghiera.)
Professione di fede (pilastro)
- professione di fede (sahada), una formula che fa entrare il fedele nella comunità
Preghiera (pilastro)
- preghiera (salat), preghiera rituale i cui tempi stabiliti sono l’alba, mezzogiorno, pomeriggio, il tramonto e la sera. Questo obbligo è imposto ad ogni musulmano in pieno possesso delle proprie facoltà mentali. Si esegue rivolgendosi alla Mecca, pronunciando la Niyya con mani fino alle spalle e palme in avanti, recitare la prima sura del Corano, inchinarsi, alzarsi e poi prosternarsi, sedersi e poi prosternarsi, e infine salutare. Si può pregare ovunque ma è meglio farlo in moschea.
elemosina rituale (pilastro)
- Elemosina rituale (zakat), è uno dei più raccomandabili doveri religiosi, purifica la propria ricchezza, e regolata dalla legge
digiuno (pilastro)
- digiuno (saum), l’anno musulmano è composto da 354 giorni, e il digiuno è effettuato nel mese di Ramadan e ci si astiene non solo da cibi e bevande ma anche da qualsiasi contatto sensuale dall’alba al tramonto di ogni giorno. Si compie un pasto prima dell’alba e dopo il tramonto. Sono esclusi i minorenni, i malati di mente, le donne in mestruazione, i malati, i viaggiatori, le donne gravide o che allattano e i vecchi.
pellegrinaggio (pilastro)
- pellegrinaggio (hağğ), parte meno pura dell’Islam, come luogo vi è la moschea della Mecca con dentro la Ka’ba, la fonte di Zamzam e il maqam Ibrahim. È obbligatorio almeno una volta nella vita e nel territorio della Mecca non si possono uccidere animali e abbattere piante. Il pellegrino si pone in stato di sacralizzazione (ihram) e gli è proibito avere rapporti sessualità, radersi, tagliarsi i capelli e le unghie e bisogna indossare due panni puliti non cuciti
JIHAD
per gli sciiti, è il sesto pilastro, la guerra santa. Possiede un aspetto redentore (la spada, insieme all’intenzione sincera spazza via i peccati del credente e permette di accedere al paradiso). può essere condotta contro gli infedeli e solo in caso di aggressione. è possibile ma non necessaria. Prima di dichiarare guerra si invita il nemico a convertirsi, e in caso di rifiuto si porta l’operazione avanti.
Costumi privati e proibizioni
Nascita: si sacrificano due capi di bestiame per il maschio e uno per la femmina, si distribuisce l’elemosina. Il nome viene affibiato al settimo giorno.
Matrimonio, donne e schiavitù: ammessa la poligamia (max 4 mogli), illimitato il numero di schiave concubine. Il matrimonio viene celebrato davanti ad un giudice e con il contratto lo sposo versa alla sposa una dote. Un musulmano può sposare un non musulmano ma non può accadere viceversa. La schiavitù è un dato di fatto sociale e lo schiavo gode di condizioni buone nei paesi islamici. Non si può schiavizzare un musulmano.
Proibiti: uso di vasi d’oro e argento per i banchetti, della seta, riprodurre immagini di esseri viventi, gioco d’azzardo, limitazioni per musica e canto, proibito mangiare carne di maiale, bere bevande alcoliche.