LA RIFLESSIONE SULLA METAFISICA Flashcards

1
Q

PLATONE DI ATENE dove nasce e muore e quando?

A

Nasce e muore ad Atene, in Grecia,

Vive tra V e IV sec. a.C.

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2
Q

Qual è il suo vero nome di platone?

A

Il suo vero nome è Aristocle.
Platone(dal greco, “ampio” o “largo”) sembra sia il soprannome attribuitogli perché aveva la fronte ampia o perché aveva una corporatura robusta
Il discepolo più brillante di Socrate e maestro di Aristotele

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3
Q

Come si chiamava la scuola di Atene?

A

La sua scuola ad Atene: l’Accademia.
Essa prende nome dall’eroe greco Accademo o Academo, al quale era dedicata l’area su cui la scuola si trovava).
In essa si insegnavano la filosofia, la politica e le discipline matematiche(aritmetica, geometria, musica e astronomia)

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4
Q

Le opere scritte di Platone sono di tre tipologie

A

1)la grande maggioranza sono dialoghi, cioè discussioni tra diversi individui, tra i quali Socrate(che non compare solo nell’opera intitolata “Leggi”);
2)le lettere: la più nota è la Lettera VII;
3)l’ ”Apologia di Socrate”, che è un monologo(quello in cui Socrate si difende da solo durante il processo dalle accuse che gli sono state mosse da Anito, Meleto e
Licone).

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5
Q

Una somiglianza e una differenza tra Platone e Socrate

A

Rispetto ai dialoghi, ci sono una somiglianza e una differenza tra Platone e Socrate:la somiglianza è nel fatto che entrambi danno molto peso al dialogo mentre la differenza è che Socrate svolge oralmente,cioè a voce, discussioni con altri e non scrive nulla mentre Platone mette per iscritto delle discussioni nei suoi testi.
È da osservare tuttavia che all’interno dell’Accademia era presente la discussione a voce tra Platone e i suoi allievi sui temi in essa insegnati.

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6
Q

cosa sono le realtà metafisiche?

A

una realtà conosciuta con la mente e non con i 5 sensi

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7
Q

In che opera parla di idee?

A

Di idee Platone tratta in tutte le sue opere.

Un’opera importante in cui ne parla è il “Fedone”.

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8
Q

Cos’è un’idea per Platone?

A

In genere per noi l’idea è un contenuto presente nella nostra mente e riferito a una realtà.
Ad esempio, l’idea di gatto è un ente “dentro” la nostra mente e collegato alla realtà “gatto”.
Per Platone invece le idee non sono contenuti della mente umana ma sono realtà che esistono fuori dalla mente umana.

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9
Q

Le caratteristiche principali delle idee

A

a) realtà metafisiche(conoscibili solo con la mente)
b)realtà trascendenti il mondo e il cosmo: l’iperuranio (dal greco, ”al di là del cielo”)
c) eterne(non nascono, non muoiono e non mutano)
d) ogni idea è il modello di un gruppo di realtà
-Modello: verità oggettiva delle realtà del gruppo e loro essenza
Es. idea di fiore
e) Conseguenza dell’idea come modello: l’idea è l’originale e ogni ente del gruppo è una sua copia(es. la “Gioconda” di Leonardo è l’originale mentre le sue numerose riproduzioni sono le copie)

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10
Q

Oltre il relativismo di Protagora

A

Per il relativismo di Protagora, ci sono solo verità soggettive e intersoggettive ma non la verità oggettiva.
Platone supera il relativismo ammettendo invece che c’è anche la verità oggettiva.
Infatti per lui ogni idea è la verità oggettiva di un gruppo di enti.

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11
Q

Socrate e il dialogo (Platone)

A

Per Socrate lo scopo del dialogo è raggiungere l’essenza dell’argomento di cui si parla o meglio l’essenza del gruppo di realtà a cui l’argomento appartiene. Tale essenza, per Socrate, deve essere individuata in particolare dai partecipanti alla discussione perché a loro spetta ”il grosso” del lavoro mentre lui si limita solo ad aiutarli. Se tale essenza venisse effettivamente raggiunta con l’accordo di tutti essa sarebbe una verità intersoggettiva cioè un contenuto che è stato elaborato da più individui(almeno due) che partecipano alla discussione. Anche Platone è interessato all’essenza e ritiene che essa sia quella di tutti gli enti di un gruppo.
Infatti ogni idea per il filosofo è l’essenza degli enti del gruppo a cui è riferita.
Tuttavia egli supera Socrate in quanto pensa che tale essenza non sia una verità intersoggettiva ma una verità oggettiva ossia la verità oggettiva degli enti del gruppo a cui è legata.

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12
Q

In che opere Platone parla di conoscenza delle idee

A

Il tema della conoscenza delle idee è in particolare affrontato da Platone nelle opere “Repubblica”, “Menone” e “Fedone”.

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13
Q

LA REMINESCENZA premessa(Platone le idee e l’anima)

A

Per Platone, come per Socrate, ogni uomo è costituito dal corpo e dall’anima.
L’anima prima di entrare dentro il corpo dell’uomo vive con le idee e le conosce.
Questo non è casuale perché l’anima e le idee si assomigliano, in quanto entrambe sono realtà metafisiche.
Quando l’anima entra nel corpo di un uomo dimentica tali idee ossia continua ad averle dentro la mente, che è l’attività dell’anima con cui le ha conosciute, ma “non le vengono in mente” ossia è come se l’anima avesse l’impressione di non averle mai conosciute.
In altri termini, tali idee sono nella sua mente- e questa è la prova del fatto che le ha conosciute- ma l’anima pensa che non siano nella mente e quindi che non le ha mai conosciute.

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14
Q

Perché l’anima dimentica le idee?

A

L’anima dimentica le idee per il trauma subito nel cadere nel corpo.
Infatti essendo l’anima una realtà metafisica(conoscibile solo con la mente) mentre il corpo è una realtà fisica(conoscibile con i sensi e con la mente) l’anima “rimane scioccata” dal fatto di entrare dentro una realtà del tutto differente da se stessa. La conseguenza di tale shock è che l’anima dimentica le idee.

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15
Q

Si può tornare a conoscere le idee?

A

Sì, può tornare a conoscerle perché comunque tali idee sono rimaste dentro la mente e si tratta solo di rientrare di nuovo in contatto con esse.
-L’anima può ricordare le idee con la reminescenza.

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16
Q

La definizione di reminescenza

A

La reminescenza è l’attività con la quale l’anima ricorda le idee, ossia torna a conoscerle ovvero torna in contatto con esse che sono comunque rimaste dentro la mente.

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17
Q

1Come si svolge la reminescenza (copie)?

A

1) L’anima può tornare in contatto con un’idea cogliendo una realtà che è copia di tale idea. Infatti la copia è un’imitazione dell’originale(l’idea) ossia assomiglia all’idea. Perciò è possibile risalire dalla copia all’idea proprio perché la copia è simile all’idea,dunque “fa venire in mente”(fa ricordare) l’idea all’anima.

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18
Q

2Come si svolge la reminescenza (maieutica)?

A

2) L’anima può tornare in contatto con un’idea dialogando con un interlocutore che è maieuta. Infatti per ricordare un’idea(cioè tornare in contatto con essa) è importante discutere con un interlocutore che svolge il ruolo di maieuta,ossia che agisce in modo simile a Socrate quando dialogava con i suoi interlocutori nella fase della maieutica.
Infatti, in tale fase del dialogo, Socrate cercava di aiutare i suoi interlocutori a conoscere l’essenza dell’argomento di cui parlavano con osservazioni e domande specifiche che li potevano indirizzare verso tale essenza.
In altre parole,se l’anima di un uomo ha dimenticato una o più idee, è utile che tale uomo si rivolga a chi sa agire come un maieuta per farsi instradare con quesiti e precisazioni opportune verso l’idea dimenticata e riprendere contatto con essa.

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19
Q

Da chi possono essere svolte LA DIALETTICA e la remiscenza?

A

Una volta che un’idea è stata ricordata allora il filosofo e solo il filosofo la conosce tramite la dialettica.
Infatti con la reminescenza l’uomo entra semplicemente ”in contatto” con l’idea presente nella mente che lui pensava di non avere nella mente, per il trauma subito.
Invece la dialettica serve proprio a conoscere tale idea che l’uomo “ha ritrovato”.
La reminescenza può essere svolta da tutti gli uomini mentre la dialettica solo dai filosofi.

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20
Q

La definizione di dialettica

A

La dialettica è un’attività della mente con cui si conosce un’idea collegandola a idee con cui è collegabile e non collegandola a idee con cui non è collegabile. L’idea conosciuta grazie alla dialettica è la somma delle idee con cui è collegabile ed esclude invece le idee con cui non è collegabile.

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21
Q

L’ANIMA per platone

A

Si è sottolineato che per Platone l’uomo è composto da un corpo e da un’anima.
Il corpo è per lui una realtà fisica mentre l’anima è una realtà metafisica.
Tra corpo e anima, Platone dà più importanza all’anima, così come il suo maestro Socrate.

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22
Q

In che opera platone parla dell’anima

A

Dell’anima Platone parla in particolare nel “Fedone”.

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23
Q

Le caratteristiche principali dell’anima

A

a) Realtà metafisica
b) Immanente il corpo fisico (è “dentro” il corpo)
c) Immortale (=non muore=non finisce la sua esistenza ma vive per sempre)

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24
Q

Perché l’anima è immortale

A

d) Platone elabora diverse dimostrazioni dell’immortalità dell’anima ossia molteplici ragionamenti nei quali spiega perché (il motivo o la ragione o la causa) essa esiste per sempre.
Ne esaminiamo solo una, descritta di seguito.
La morte del corpo consiste per Platone nel fatto che il corpo si divide in parti più piccole. Il corpo può dividersi in parti più piccole perché è una realtà fisica: infatti se noi consideriamo una qualunque realtà fisica(un tavolo, un’auto, un animale, un vegetale, un sasso…) possiamo constatare che essa può essere frammentata in parti più piccole.
L’anima invece non essendo fisica ma metafisica non può dividersi in parti.
Non potendosi dividere in parti dunque non può morire perché il morire consiste proprio nel dividersi in parti di una realtà fisica.
È per questo che l’anima appunto è immortale, cioè non muore ovvero esiste per sempre.

25
Q

Le tre tipologie di anime

A

e) Nell’uomo, secondo Platone, sono presenti tre tipologie di anima: l’anima concupiscibile, l’anima irascibile e l’anima razionale.

26
Q

L’anima concupiscibile

A

Essa è l’anima in cui si trovano si trovano i desideri di beni fisici: ad esempio, il desiderio di cibo, il desiderio di acqua, il desiderio di abiti, il desiderio di avere rapporti sessuali con un altro individuo, il desiderio di avere una casa, il desiderio di avere un terreno…

27
Q

L’anima irascibile

A

Essa è l’anima in cui si trova l’aggressività che può essere negativa(ad esempio, quando si usano parole violente contro qualcuno o si fa violenza su di lui con schiaffi, pugni, calci, armi…) ma anche positiva(è la capacità di reagire subito a una situazione).

28
Q

L’anima razionale

A

Essa è l’anima in cui si trova la conoscenza mentale(o mente o ragione)

29
Q

Cos’è la politica e in che opera ne parla platone

A

La politica è il settore della filosofia che studia lo Stato. L’opera politica più nota di Platone è la “Repubblica”.

30
Q

Cos’è lo stato e la società?

A

Lo Stato è la struttura che in una società ha come scopo il bene comune, ossia ciò che è positivo per tutti gli uomini che vivono in esso.
La società è una comunità di uomini che si danno delle regole che tutti dovrebbero rispettare.
-Per Platone il bene comune è più precisamente l’idea di bene comune, che appartiene alle idee di cui tratta il punto 1) di questa scheda.

31
Q

LO STATO NELLA “REPUBBLICA”

A

Lo Stato descritto da Platone nella “Repubblica” è quello di una società formata da tre ceti(gruppi di individui): i governanti, i custodi e i lavoratori.

32
Q

Il rapporto tra l’anima e i ceti sociali

A

Un individuo appartiene a uno di tre ceti sociali in base al tipo di anima che prevale in lui.
Dunque l’appartenenza a un ceto sociale non dipende dalla nascita(se si nasce in una famiglia di governanti si diventa governanti, se da una famiglia di guerrieri si diventa guerrieri e se da una famiglia di lavoratori si diventa lavoratori) ma da una caratteristica psicologica(cioè della psiche o anima).

33
Q

I governanti

A

I governanti sono i politici che guidano lo Stato e che per Platone devono essere filosofi
-Sono individui in cui prevale, cioè è più sviluppata, l’anima razionale.

34
Q

Perché per essere governanti bisogna che sia prevalente l’anima razionale rispetto alle altre due anime?

A

Il compito dei governanti è amministrare lo Stato avendo come scopo l’idea di bene comune.
L’idea di bene comune è conosciuta dalla mente(essendo una realtà metafisica) e la mente è un’attività dell’anima razionale.
Perciò i governanti devono disporre di un’anima razionale che funziona bene.

35
Q

Perché i governanti devono essere filosofi?

A

I governanti devono tendere all’idea di bene comune.
L’idea di bene comune è una delle idee descritte nel punto 1) di questa scheda e per Platone sono proprio i filosofi che conoscono le idee tramite la dialettica, quindi anche l’idea di bene comune.

36
Q

I custodi

A

Sono i guerrieri, cioè uomini addestrati all’uso delle armi per difendere il territorio e la popolazione.
-Sono individui in cui prevale, cioè è ben sviluppata, l’anima irascibile.

37
Q

Perché per essere custodi bisogna che sia prevalente l’anima irascibile rispetto alle altre due anime?

A

Perché nell’anima irascibile c’è, accanto a un’aggressività “cattiva”, anche un’aggressività ”buona” che consiste nel reagire in modo efficace a situazioni che richiedono una risposta subito.
Si tratta di una caratteristica molto utile a dei militari che ad esempio devono difendere il territorio e la popolazione dall’attacco improvviso di un nemico o a cui viene ordinato da un momento all’altro di attaccare degli avversari.

38
Q

I lavoratori

A
  • Sono coloro che svolgono i mestieri manuali: contadini, proprietari terrieri, artigiani e mercanti.
  • Sono individui in cui prevale, cioè è ben sviluppata, l’anima concupiscibile.
39
Q

Perché per essere lavoratori bisogna che sia prevalente l’anima concupiscibile rispetto alle altre due anime?

A

Perché l’anima concupiscibile è quella in cui sono presenti i desideri di realtà fisiche, quindi deve essere sviluppata in coloro che devono proprio soddisfare tali desideri creando realtà fisiche.
Infatti i contadini e i proprietari terrieri coltivano la terra per produrre beni fisici (il grano, i legumi, le verdure, la frutta…) indispensabili per l’alimentazione umana; gli artigiani lavorano materie prime quali il legno, la pelle, i tessuti per produrre beni fisici altrettanto importanti(gli abiti, le scarpe, le case, i mobili…);i mercanti vendono i beni fisici prodotti dagli agricoltori e dagli artigiani.

40
Q

L’IDEA DI BENE COMUNE

A

L’idea di bene comune nella “Repubblica” consiste nella somma dei seguenti elementi:

  • ognuno dei tre ceti svolge solo la propria attività e nel modo migliore, non l’attività degli altri due ceti;
  • i custodi e i lavoratori si affidano ai governanti proprio perché questi ultimi, essendo filosofi, sono gli unici che possono guidarli verso il positivo per tutti gli abitanti dello Stato(appunto verso il bene comune).
41
Q

L’IDEA DI BELLEZZA(o IDEA DI BELLO) E L’AMORE

A

Nel linguaggio comune, c’è un’espressione che è amore platonico, con la quale si intende un rapporto tra due individui che esclude una relazione sessuale e che si basa invece sull’affetto, la stima, la fiducia,il rispetto e la simpatia.
Tra questa espressione e l’amore per Platone è possibile individuare una somiglianza.

42
Q

L’amore

A

L’amore è secondo il filosofo il desiderio della bellezza(o del bello) che gli uomini provano. Secondo lui, ci sono diversi “gradi” di amore nel senso che ci sono tipologie di amore inferiori e una tipologia di amore che è la più perfetta.

  • L’amore di livello “più basso” è l’amore per i corpi di altri individui,e tali corpi sono realtà fisiche.
  • A un livello più alto c’è l’amore per l’anima, che è una realtà metafisica.
  • A un gradino ancora più alto c’è l’amore per la politica, e in particolare per l’idea di bene comune, che è una realtà metafisica.
  • Un amore ancora più elevato è quello per i saperi, che vengono elaborati in particolare dalla mente, che è un’attività dell’anima e che è una realtà metafisica.
  • Infine c’è l’amore più perfetto che è l’amore per l’idea della bellezza, che è una delle idee che l’anima, prima di entrare nel corpo, ha conosciuto quando viveva presso di loro. Come tutte le idee anche l’idea di bellezza è una realtà metafisica.
43
Q

Osservazioni sull’amore secondo Platone

A

L’amore nella sua forma più perfetta è l’amore per l’idea della bellezza(o idea del bello).
Tuttavia Platone dà spazio anche ad altre forme di amore,anche se le considera di minore valore.
Il fatto che comunque dia loro un certo peso significa che per lui un individuo trova “tracce” di bellezza anche in tali amori di grado inferiore.
In altre parole trova belli i corpi fisici, l’anima, la politica e i saperi.

44
Q

somiglianza tra l’amore secondo Platone e l’amore platonico

A

La somiglianza è il fatto che entrambi privilegiano la dimensione metafisica rispetto a quella fisica.
Infatti nell’amore platonico è escluso il rapporto sessuale che coinvolge i corpi fisici dei due individui e si dà più importanza a elementi metafisici come i sentimenti di stima, rispetto, fiducia e simpatia, che sono in fondo degli stati d’animo, cioè delle condizioni dell’anima,che per Platone è una realtà metafisica.
Nell’amore secondo Platone si privilegia la dimensione metafisica nel senso che i livelli “più alti” di amore coinvolgono realtà metafisiche(l’anima, l’idea di bene comune, i saperi creati dalla mente e l’idea di bellezza) mentre il livello “più basso” riguarda i corpi umani,che sono realtà fisiche.

45
Q

ARISTOTELE DI STAGIRA nascita e morte

A

Aristotele vive nel IV sec. a.C.(384-322 a.C.)
-Nasce a Stagira, in Grecia, ed è per questo che è noto con l’epiteto ”lo Stagirita”
È allievo dell’Accademia di Platone
-È precettore del futuro Alessandro “Magno”(cioè “il Grande”):infatti viene chiamato dal re di Macedonia Filippo II per fare da maestro privato al figlio Alessandro.

46
Q

Chi è Alessandro Magno?

A

Alessandro diventerà re di Macedonia dopo la morte del padre e,pur morendo alla giovane età di 33 anni, darà vita a un vasto Impero-conquistando molti altri territori- che si estendeva fino al fiume Indo, in Asia(l’Indo oggi attraversa il Tibet-che è sotto la Cina- il Pakistan e l’India).

47
Q

Dove si trova il Regno di Macedonia

A

È da precisare che il Regno di Macedonia si trovava nella parte settentrionale della Grecia ed è proprio con Filippo II che la Macedonia sottomise l’intera Grecia, che rimase sotto il dominio macedone anche con il re e poi imperatore Alessandro.

48
Q

Cosa fa Aristotele dopo l’esperienza nel regno

A

Una volta conclusa l’esperienza presso il Regno di Macedonia, Aristotele ad Atene fonda una propria scuola, nota come Liceo ma anche come Peripato.

49
Q

Perché era detto Liceo e cosa ci insegnavano

A

Era detta Liceo perché l’edificio della scuola era in una zona della città dove era ubicato un tempio dedicato al dio Apollo Licio o Apollo Liceo(Licio o Liceo è un epiteto di Apollo sulla cui origine etimologica ci sono diverse interpretazioni).
“Peripato” è una parola che deriva dal greco e che significa “passeggiata” o “cammino”.
Indicava infatti il porticato e i giardini della scuola di Aristotele in cui il maestro era solito passeggiare con i suoi allievi discutendo di filosofia.
“Peripatetico”, per derivazione, è riferito a chi è stato discepolo di Aristotele nella sua scuola o a chi è in generale un sostenitore del pensiero di Aristotele.
-Nel Liceo sono insegnate la filosofia ma anche quelle che oggi chiamiamo scienze naturali(fisica, botanica, zoologia…) e sembra che Aristotele fosse in particolare interessato alla biologia marina.

50
Q

opere di Aristotele

A

Tra le opere di Aristotele è da ricordare, per un aspetto originale, quella intitolata “Metafisica”. La parola “metafisica” significa,dal greco,”le cose che stanno dopo le cose di fisica”.
Infatti nel I sec. a.C. un allievo del Liceo(il Liceo, come anche l’Accademia, sopravvivono alla morte dei loro fondatori, cioè Aristotele e Platone), Andrònico(con l’accento sulla prima “o”) di Rodi(un’isola del mar Egeo), “mette in ordine” le opere di Aristotele.
Andronico dà alla “Metafisica” questo titolo perché essa, nell’elenco di tali opere, viene dopo le opere di fisica, cioè dopo gli scritti dedicati allo studio degli enti fisici(tra i quali il più famoso è la “Fisica”).
Quindi l’origine della parola metafisica ha a che fare con la collocazione della “Metafisica”, da parte di Andronico, tra i testi di Aristotele.
Tuttavia tale titolo è adatto anche ai contenuti dell’opera che infatti tratta di realtà metafisiche intese come enti conosciuti solo dalla mente.

51
Q

Alcuni motivi della maggiore importanza data alle realtà fisiche, rispetto a Platone

A

1)Aristotele è interessato non solo alla filosofia ma anche alle scienze naturali, cioè i saperi che studiano gli enti fisici della terra e del cosmo.
Ciò lo ha influenzato nel dare rilievo alle realtà fisiche.
2)Suo padre, Nicomaco, era un medico e la medicina studia i corpi umani, che sono enti fisici.
Anche questo fattore può aver contribuito a dare peso nel suo pensiero alle realtà fisiche.

52
Q

LA METAFISICA

A

La filosofia di Aristotele, come quella di Platone, è suddivisa in diversi ambiti: esamineremo dei contenuti significativi di alcuni di essi.
In primo luogo trattiamo il settore della metafisica,che lui chiama filosofia prima,visto che vive qualche secolo prima di Andronico di Rodi che ha ideato la parola”metafisica”.
Affrontiamo a seguire la cosmologia, la politica e la logica.
-La metafisica(o filosofia prima) è la parte del pensiero aristotelico che studia le realtà metafisiche.

53
Q

I due significati di realtà metafisica

A

Realtà metafisica ha per lo Stagirita due significati:

a) il primo è quello tradizionale di realtà conoscibile solo con la mente;
b) il secondo è quello di realtà fondamentale,che in questo caso significa realtà importante.

54
Q

La definizione di eziologia

A

Eziologia,dal greco, significa “discorso sulle cause”.
È una parola ad esempio usata in medicina per indicare l’analisi delle cause di una malattia, che sono i fattori che l’hanno prodotta ovvero quelli mancando i quali essa non ci sarebbe stata.
In Aristotele l’eziologia è la parte della metafisica che studia le cause del mutamento degli enti.

55
Q

LE QUATTRO CAUSE DEL MUTAMENTO

A

Il mutamento o cambiamento o divenire è il passaggio di un ente da una situazione a una situazione diversa.
Per Aristotele il mutamento può avvenire solo se ci sono delle cause, cioè delle realtà che lo producono.
Esse sono quattro:
-la causa materiale o materia
-la causa efficiente
-la causa formale o forma
-la causa finale.

56
Q

La causa materiale o materia

A

La causa materiale o materia di un ente è il materiale(o i materiali) di cui tale ente è fatto.
Essa riguarda solo gli enti fisici, che possono essere detti anche enti materiali perché possiedono la materia, che è proprio il materiale o i materiali fisici che li costituiscono.

57
Q

La causa efficiente

A

La causa efficiente è la realtà che fa avvenire il mutamento, ossia che lo fa iniziare e lo fa finire.
-La causa efficiente, a differenza di quella materiale, riguarda sia enti fisici sia enti metafisici. + esempi

58
Q

La causa formale o forma

A

La causa formale o forma è l’essenza di un ente.
Essa riguarda sia gli enti fisici sia gli enti metafisici.
L’essenza di un ente è l’insieme delle sue caratteristiche fondamentali, cioè delle sue caratteristiche più importanti in quanto rendono quell’ ente ciò che è e lo rendono diverso dalle altre realtà.
L’essenza di un ente fisico, ad esempio il foglio specifico che ho davanti a me in questo momento, è l’insieme delle caratteristiche che lo rendono quello specifico foglio e lo rendono diverso da ogni altra realtà(ad esempio il fatto che è di carta gialla, che è scritto e anche scarabocchiato, che è strappato in un angolo…).
L’essenza di un ente metafisico, ad esempio la mia anima, è l’insieme delle caratteristiche che la rendono ciò che è e la rendono diversa da ogni altra realtà(ad esempio, è un’anima in cui, per la mia professione, la mente svolge attività di studio, di analisi, di sintesi, di approfondimento, di ricerca di nuovi contenuti…).

59
Q

La causa finale

A

La causa finale è il fine di un ente, che è l’obiettivo(o scopo) di un ente, ossia ciò a cui l’ente tende, e riguarda sia enti fisici sia enti metafisici.