La lirica siciliana Flashcards
Cosa causò la fine della civiltà provenzale?
La civiltà provenzale conobbe una fine traumatica in seguito alla crociata contro gli albigesi, indetta da Innocenzo II per colpire l’eresia catara.
Cosa accade ai trovatori dopo la caduta della civiltà provenzale?
Essi si rifugiarono in Spagna, Germania (“Minnesanger”, cantori d’amore) e Italia.
Quali sono le differenze tra la lirica provenzale e quella siciliana?
- La lirica siciliana era scritta per essere letta, non ascoltata. Di conseguenza mancano gli elementi del canto e della musica.
- Gli autori della lirica siciliano sono funzionari della corte di Federico II che scrivono esclusivamente per diletto e non per mestiere.
- Mancano i riferimenti più specifici al codice feudale e al galateo cortese.
Come viene rappresentata la donna nella lirica siciliana?
La donna viene idealizzata e rappresentata in modo dichiaratamente antirealistico e stereotipato (es. “Io m’aggio posto in cuore a Dio servire”, Jacopo da Lentini: “quella c’ha blonda testa e claro viso”).
Cosa esplorano i siciliani nella loro poesia?
Essi esplorano nello specifico la fenomenologia dell’amore. La loro poesia evidenzia un accentuato intellettualismo nello sforzo teorico di chiarire l’essenza e le dinamiche psicologiche dell’esperienza amorosa e una spiccata attitudine alla riflessione metaletteraria.
Che lingua viene usata?
La lingua usata è il volgare siciliano, il quale però viene definito “illustre” in quanto ben lontano dalla lingua parlata. Si tratta infatti di una lingua selezionata e aulica, con tratti latineggianti e qualche influsso dal provenzale.
Da dove provengono gli scritti di lirica siciliana a noi conosciuti?
Non ci è pervenuto alcun manoscritto nella lingua originale, bensì esclusivamente le trascrizioni effettuate dai copisti toscani che sovrapposero alla originaria fisionomia linguistica una forte patina toscana.
Quali forme metriche erano usate dai siciliani?
La canzone, la canzonetta e il sonetto.
Chi ideò il sonetto?
Il sonetto fu quasi certamente ideato da Jacopo da Lentini.