I bilanci delle aziende pubbliche Flashcards
In che senso si parla di doppio binario nel settore pubblico?
Perché da un lato si ha contabilità finanziaria, preventiva e consuntiva, mentre dall’altro si ha una contabilità economico-patrimoniale consuntiva per soli fini conoscitivi.
Quali sono i principi fondamentali del sistema delle contabilità pubbliche?
I principi fondamentali sono 2:
1. Quello di autorizzare l’amministratore del denaro pubblico ad incassare e spendere determinate somme di denaro. Si tratta di una funzione autorizzativa, tale per cui se un’uscita non è prevista in bilancio significa che non è stata autorizzata e non potrà verificarsi, mentre se un’entrata non è prevista in bilancio potrà comunque registrarsi.
2. E’ il principio del pareggio di bilancio, tale per cui le uscite dovranno essere uguali alle entrate, altrimenti se così non fosse si verrebbe a creare un disavanzo.
Quali sono le principali differenze tra contabilità finanziaria e contabilità economico patrimoniale?
Sono:
-I sistemi utilizzati: la contabilità finanziaria deriva dal metodo camerale in partita semplice, non vi sono due serie di conti come nella contabilità economico-patrimoniale che è in partita doppia.
-Gli scopi e i fini: la contabilità finanziaria punta ad autorizzare e a programmare le entrate e le uscite, la contabilità economico-patrimoniale si propone di valutare le performance aziendali.
-L’oggetto: mentre nella contabilità finanziaria abbiamo solo valori numerari espressi dal fondo cassa e dal risultato d’amministrazione, nella contabilità economico-patrimoniale si hanno valori numerari ed economici espressi dal reddito e dal capitale di funzionamento
-I documenti prodotti: la contabilità finanziaria produce documenti di natura giuridica-finanziaria come i bilanci di previsione di cassa e di competenza, la contabilità economcio-patrimoniale produce documenti economici quali SP, CE, RF etc
-La competenza; nella contabilità economico-patrimoniale si parla di principio di competenza economica che consente mediante l’attribuzione ragionata di ricavi e costi, di assegnare il reddito di lungo periodo ai singoli esercizi amministrativi, mentre nella contabilità finanziaria si parla di competenza finanziaria che può essere pura o mista.
Come può essere la competenza finanziaria?
Può essere pura o mista.
Pura= tipica dello Stato, ha per oggetto le entrate da accertare e le uscite da impegnare nell’esercizio futuro senza prendere in considerazione il risultato d’amministrazione dell’esercizio precedente.
L’eventuale disavanzo rimane a carico dell’esercizio in cui si viene a creare, e per la sua copertura si ricorre all’indebitamento o al ricorso di altri strumenti di politica monetaria.
Mista= tipica degli enti pubblici, oltre alle entrate da accertare e alle uscite da impegnare nell’esercizio futuro comprende anche il risultato di amministrazione dell’esercizio precedente.
In questo modo l’applicazione dell’avanzo di amministrazione consente d’incrementare le previsioni di impegno e di accrescere la possibilità di spesa dell’ente, e il disavanzo di amministrazione riduce la possibilità di impegni e la capacità di spesa dell’ente. = Vi è maggiore unitarietà della gestione del tempo
Quali sono i sistemi attraverso i quali si possono tenere contemporaneamente i due tipi di contabilità?
Si hanno:
- sistemi paralleli:
in questi i sistemi di contabilità economico-patrimoniale e finanziaria coesistono senza mai incontrarsi. Il vantaggio è quello di non avere inquinamento delle informazioni, ma si hanno anche svantaggi dovuti dalle possibili duplicazioni di dati e dai grandi costi per la tenuta dei 2 sistemi.
- sistemi per derivazione; si adotta solo la contabilità finanziaria e a fine esercizio, dovendo redigere il conto del patrimonio e il conto economico, si ricercano extracontabilmente le grandezze patrimoniali-economiche facendole derivare da quelle finanziarie, e rappresentando il tutto in un prospetto di riconciliazione.
-sistemi integrati: utilizzando un unico sistema si inseriscono dei dati in contabilità e il software restituisce sia l’informazione economico-patrimoniale sia finanziaria. In questo modo si evita la riconciliazione al termine dell’esercizio.
Questo ultimo sistema ha come vantaggio ua maggior capacità informativa, ma è un sistema molto oneroso che richiede tempo e competenze specifiche.
Come avviene l’applicazione dell’avanzo di amministrazione nella competenza finanziaria mista?
Avviene per quote, cioè se le uscite non superano le entrate l’avanzo non viene integrato ma se le uscite superano le entrate allora l’avanzo di amministrazione viene integrato fino a concorrenza delle entrate con le uscite.
Invece l’applicazione del disavanzo di amministrazione avviene integralmente.
Che cos’è lo staziamento o previsione nel sistema di rilevazione nella contabilità finanziaria?
I conti elementari della contabilità finanziaria sono detti capitoli e sono divisi in diverse fasi. Lo staziamento o previsione è una sorta di “fase zero”, è il momento in cui si prevedono le entrate da accertare e da riscuotere e le uscite da impegnare e da pagare.
Naturalmente lo stanziamento di entrate e uscite deve essere uguale in virtù dell’obbligo di pareggio di bilancio.
Ci sono tre tipi diversi di stanziamenti:
- gli stanziamenti iniziali: sono quelli fatti nel bilancio di previsione, approvato entro il 31/12 dell’esercizio precedente a quello di riferimento
-gli stanziamenti aggiornati: sono quelli che si modificano nel corso dell’anno
-gli stanziamenti definitivi: sono quelli presenti dopo l’ultimo termine per la modifica del bilancio di previsione
Quali sono le fasi dei conti in entrata?
- Accertamento: con questo inizia la vera e propria prima fase in cui sulla base di documentazione ideonea, si verifica la ragione del credito e la sussistenza di un titolo giuridico idoneo, si individua il debitoe, si quantifica la somma da incassare e si fissa la relativa scadenza.
E’ la fase giuridica che definisce l’entrata di competenza e rappresenta il sorgere del credito (nasce il diritto di incassare certe somme di denaro) - Riscossione; in questa fase avviene l’incasso da parte del tesoriere delle somme dovute all’ente. Per effettuare la riscossione il tesoriere riceve la “reversale d’incasso”. NON è possibile riscuotere somme maggiori di quelle accertate, salvo casi particolari (es. quando sorge una nuova imposta).
- Versamento: costituisce l’ultima fase dell’entrata, consistente nel trasferimento delle somme riscosse nelle casse dell’ente.
Il versamento definisce l’entrata di cassa.
Per i capitoli di entrata gli stanziamenti/previsioni non hanno carattere autorizzatorio, si può superare la previsione d’entrata di bilancio.
La differenza tra accertamenti e riscossioni è data dai residui attivi che rappresentano i crediti ancora aperti.
Quali sono le fasi dei conti in uscita?
- L’impegno: è la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di un’obbligazione giuridicamente perfezionata è determinata la somma da pagare, il soggetto creditore, la ragione del debito e la scadenza. Il perfezionamento dell’obbligazione è puramente formale; è stato emesso l’ordine ma non vi è ancora obbligo di pagare perchè controparte non ha ancora effettuato la sua prestazione. Gli impegni NON possono essere MAI maggiori delle previsioni d’uscita del bilancio, la previsione delle spese non ha solo carattere previsionale ma anche carattere autorizzativo.
L’impegno è la fase giuridica che definisce l’uscita di competenza e rappresenta il sorgere del debito (nasce il dovere di pagare determinate somme di denaro). - Liquidazione; in questa fase si verifica se il creditore ha dato la sua controprestazione dovuta o ha diritto di essere pagato, quindi in questa fase si determina l’esatto ammortare da pagare al creditore.
Non è possibile liquidare maggiori somme di quelle impegnate.
Per ogni liquidazione si provvede con una verifica di ordine tecnico ( se la fornitura è regolare) e di ordine contabile (si controlla la precedente registrazione dell’impegno) - Ordinazione; è dato l’ordine di pagamento (il “mandato di pagamento” al tesoriere
4 Pagamento; materialmente la somma esce dalle casse dell’ente. Il pagamento definisce l’uscita di cassa; NON è possibile pagare maggiori somme di quelle liquidate.
La differenza tra gli impegni e i pagamenti è data dai residui passivi, che sono i debiti ancora aperti.
Cosa sono i residui attivi e i residui passivi?
Residui attivi= rappresentano tutte le somme accertate ma non riscosse (crediti ancora aperti) sono dati dalla differenza tra gli accertamenti e le riscossioni.
I residui attivi devono essere conservati nel conto residui fino alla riscossione delle somme relativo o fino a quando non si dichiari l’inesigibilità o prescrizione delle somme.
Residui passivi= rappresentano tutte le somme impegnate ma non pagate (debiti ancora aperti), sono dati dalla differenza tra gli impegni e i pagamenti.
I residui passivi devono essere conservati nel conto residui fino all’avvenuto pagamento delle somme relative o fino a quando non se ne dimostri l’insussistenza o prescrizione.
I residui attivi e passivi possono essere poi cancellati attraverso il riaccertamento ordinario, che rappresenta l’operazione propedeutica alal predisposizione del conto del bilancio e consiste nella verifica finalizzata alla revisione delle ragioni del mantenimento in bilancio dei residui attivi e passivi. Non è ammesso mantenere in bilancio tali residui privi del perfezionamento giuridico dell’obbligazione, che viene fatto in sede di redazione del rendiconto di gestione (bilancio consuntivo).
Cosa sono le economie e le diseconomia di entrata? e le economie e diseconomie di spesa?
Le economie di entrata si hanno quando la differenza tra le entrate accertate e le entrate previste è positiva, o quando vi sono maggiori residui attivi. Questo significa che per i capitoli di entrata gli stanziamenti non hanno carattere autorizzatorio, cioè gli accertamenti possono superare la previsione di entrata.
Le diseconomie di entrata si hanno quando la differenza tra le entrate accertate e le entrate previste è negativa, quando viene riscosso di meno di quanto ho accertato o quando vi sono minori residui attivi.
Le economie di spesa si hanno quando la differenza tra le uscite stanziate e le uscite impegnate è positiva, quando viene liquidato di meno di quanto ho impegnato o quando vi sono minori residui passivi.
Le diseconomie di spesa non esistono, in quanto non si può impegnare di più delle previsioni di spesa e non si possono effettuare pagamenti maggiori degli impegni.
Che cosa si intende per armonizzazione contabile?
La legge 196/2009 ha avviato un processo di armonizzazione contabile per rendere i bilanci di tutte le pubbliche amministrazioni omogenei, confrontabili e aggregabili.
In seguito, il d.lgs 118(2011 e le successive integrazioni del 2014 hanno ridefinito l’intero ordinamento contabile per realizzare un’omogeneità dei bilanci e dei rendiconti ed estendere la contabilità patrimoniale a tutti gli enti, migliorando la qualità dei conti pubblici. La nuova contabilità è stata applicata agli enti territoriali a partire dal 2015.
Tale processo di armonizzazione investì diversi soggetti quali lo Stato, gli enti territoriali, le università e le aziende sanitarie. Uno dei vantaggi infatti fu la mappatura degli enti pubblici.
Quali sono gli strumenti dell’armonizzazione contabile introdotti dal d.lgs 118/2011?
Sono:
- il piano dei conti integrato: Il piano dei conti per le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria non è più libero ma è unico e obbligatorio, anche se è consentito un adattamento in considerazione delle caratteristiche peculiari dei vari enti pubblici. E’ costituito dall’elenco delle voci del bilancio gestionale finanziario e dei conti economici e patrimoniali. L’obiettivo del rendere i conti omogenei è quello di poter monitorare al meglio la finanza pubblica del paese.
-schemi di bilancio comuni:
Il decreto prevede che gli enti territoriali adottino shcemi rigidi e comuni di bilancio d’esercizio, bilancio finanziario e bilancio consolidato.
-regole contabili uniformi;
sono definite attraverso principi contabili generali e applicati. I principi contabili generali richiamano quelli della contabilità privata, ma tra i pi+ importanti abbiamo :
1. l’unità; che consiste nel non destinare particolari entrate a particolari spese, salvo eccezioni. Tutte le entrate nel complesso devono finanziarie il complesso di tutte le spese.
2. l’universalità, che consiste nel non occultare alcuna componente di bilancio vietando le gestioni fuori bilancio
3.l’integrità, che consiste nel divieto di compensazione, i bilanci pubblici sono a valori lordi.
-bilancio consolidato: l’armonizzazione prevede la redazione di un bilancio consolidato con l’obiettivo di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta da un ente tenendo conto di tutti i suoi organismi strumentali (istituzioni), i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate.
Che cos’è il principio di competenza finanziaria potenziata?
si tratta di una delle innovazioni fondamentali dell’armonizzazione contabile. Si dice potenziata perchè prima vigeva quella “semplice” in cui bastava imputare l’accertamento o l’impegno all’esercizio finanziario in cui le obbligazioni sorgevano (anche se l’entrata o uscita avveniva in futuro) in questo modo bastava che il totale degli accertamenti (qualunque scadenza avessero), fosse non inferiore al totale degli impegni, affinché il bilancio fosse in equilibrio finanziario.
Ciò comportava la grossa presenza di residui attivi e passivi che intervenivano nella formazione del risultato di amministrazione, ma quando i residui attivi fossero dichiarati inesigibili o prescritti questo portava a una riduzione delle risorse stanziate a copertura nel preventivo ma che nella realtà non esistevano. Ciò causava la formazione di disavanzi di amministrazione perché si assumevano impegni sulla base del risultato di amministrazione inquinato da troppi crediti che in realtà non erano più esigibili.
Per ridurre questa grossa massa di residui la competenza finanziaria potenziata introduce dei requisiti più stringenti distinguendo la nascita dall’accertamento e dell’impegno e dalla sua imputazione contabile nell’esercizio nel quale esso viene a scadenza, cioè è esigibile.
Il principio di c. finanziaria potenziata prevede che gli accertamenti e gli impegni siano registrati quando l’obbligazione sorge ma devono essere imputati agli esercizi in cui l’obbligazione diventa esigibile (es so che avrò dei soldi nel 2025, imputo la somma non adesso nel 2022 ma nel 2025).
Che cos’è il fondo pluriennale vincolato?
E’ lo strumento con il quale si assicura la copertura delle spese impegnate nel corso dell’esercizio ma imputate agli esercizi successivi per mezzo di accantonamenti di accertamenti di anni precedenti.
Nasce dall’esigenza di applicare il principio della competenza finanziaria potenziata e a rendere evidente in modo contabile la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione delle risorse e il loro effettivo impiego.
Si ha ogni volta che si vincola un’entrata alla copertura di spese impegnate e imputate agli esercizi successivi rispetto a quello in cui si accerta l’entrata, quindi caratteristica essenziale= che l’impegno cui si vincola l’entrata non sia imputato nello stesso esercizio dell’entrata.
Altro elemento essenziale= che ha fronte dell’entrata vi sia in uscita un impiego. In casi in cui pur in assenza di obbligazioni giuridicamente perfezionate si vincolano le entrate a spese non ancora impegnate, allora in questi casi l’entrata non alimenta il fondo pluriennale vincolato ma rappresenta una quota vincolata del risultato di amministrazione (avanzo) a copertura della spesa.
Che cos’è il fondo crediti di dubbia esigibilità?
Corrisponde praticamente al fondo svalutazione crediti tipico delle imprese. Deriva dal fatto che il principio generale di integrità impedisce la compensazione di partite, quindi non è possibile accertare crediti al netto di fondi di svalutazione, quindi le entrate di dubbia e difficile riscossione sono accertate per l’intero importo del credito, anche se non è certa la loro riscossione integrale.
Tali crediti saranno accantonati ad un fondo crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione.
Il rischio non avendo questo fondo era che gli enti trattassero la svalutazione crediti in modo diverso e se non si svalutavano correttamente i crediti difficili da riscuotere si spendeva denaro che non sarebbe mai stato recuperato.
In sede di rendiconto, se si ritiene che il fondo crediti di dubbia esigibilità non sia adeguatamente congruo allora si incrementa la quota del risultato di amministrazione vincolata al fondo, se si ritiene invece che il fondo sia troppo alto si svincola una quota del risultato di amminsitrazione.
NON si può spendere l’avanzo fino a concorrenza del mondo, e una parte delle future entrate non potranno essere utilizzate fino a quando non si coprirà tutto il fondo crediti di dubbia esigibilità.
Come vennero distinti gli enti pubblici dal d.lgs 118/2011?
Tale decreto mantenne la distinzione tra:
- gli enti che adottano la contabilità finanziaria, i quali devono tenere due contabilità, quella finanziaria a preventivo e consuntivo e quella economico-patrimoniale solo a consuntivo per fini conoscitivi
.- gli enti che adottano la contabilità economico-patrimoniale a cui è richiesta una riclassificazione delle loro entrate e uscite secondo regole uniformi a quelle degli enti in contabilità finanziaria.