I bilanci delle aziende pubbliche Flashcards

1
Q

In che senso si parla di doppio binario nel settore pubblico?

A

Perché da un lato si ha contabilità finanziaria, preventiva e consuntiva, mentre dall’altro si ha una contabilità economico-patrimoniale consuntiva per soli fini conoscitivi.

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2
Q

Quali sono i principi fondamentali del sistema delle contabilità pubbliche?

A

I principi fondamentali sono 2:
1. Quello di autorizzare l’amministratore del denaro pubblico ad incassare e spendere determinate somme di denaro. Si tratta di una funzione autorizzativa, tale per cui se un’uscita non è prevista in bilancio significa che non è stata autorizzata e non potrà verificarsi, mentre se un’entrata non è prevista in bilancio potrà comunque registrarsi.
2. E’ il principio del pareggio di bilancio, tale per cui le uscite dovranno essere uguali alle entrate, altrimenti se così non fosse si verrebbe a creare un disavanzo.

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3
Q

Quali sono le principali differenze tra contabilità finanziaria e contabilità economico patrimoniale?

A

Sono:
-I sistemi utilizzati: la contabilità finanziaria deriva dal metodo camerale in partita semplice, non vi sono due serie di conti come nella contabilità economico-patrimoniale che è in partita doppia.
-Gli scopi e i fini: la contabilità finanziaria punta ad autorizzare e a programmare le entrate e le uscite, la contabilità economico-patrimoniale si propone di valutare le performance aziendali.
-L’oggetto: mentre nella contabilità finanziaria abbiamo solo valori numerari espressi dal fondo cassa e dal risultato d’amministrazione, nella contabilità economico-patrimoniale si hanno valori numerari ed economici espressi dal reddito e dal capitale di funzionamento
-I documenti prodotti: la contabilità finanziaria produce documenti di natura giuridica-finanziaria come i bilanci di previsione di cassa e di competenza, la contabilità economcio-patrimoniale produce documenti economici quali SP, CE, RF etc
-La competenza; nella contabilità economico-patrimoniale si parla di principio di competenza economica che consente mediante l’attribuzione ragionata di ricavi e costi, di assegnare il reddito di lungo periodo ai singoli esercizi amministrativi, mentre nella contabilità finanziaria si parla di competenza finanziaria che può essere pura o mista.

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4
Q

Come può essere la competenza finanziaria?

A

Può essere pura o mista.
Pura= tipica dello Stato, ha per oggetto le entrate da accertare e le uscite da impegnare nell’esercizio futuro senza prendere in considerazione il risultato d’amministrazione dell’esercizio precedente.
L’eventuale disavanzo rimane a carico dell’esercizio in cui si viene a creare, e per la sua copertura si ricorre all’indebitamento o al ricorso di altri strumenti di politica monetaria.
Mista= tipica degli enti pubblici, oltre alle entrate da accertare e alle uscite da impegnare nell’esercizio futuro comprende anche il risultato di amministrazione dell’esercizio precedente.
In questo modo l’applicazione dell’avanzo di amministrazione consente d’incrementare le previsioni di impegno e di accrescere la possibilità di spesa dell’ente, e il disavanzo di amministrazione riduce la possibilità di impegni e la capacità di spesa dell’ente. = Vi è maggiore unitarietà della gestione del tempo

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5
Q

Quali sono i sistemi attraverso i quali si possono tenere contemporaneamente i due tipi di contabilità?

A

Si hanno:
- sistemi paralleli:
in questi i sistemi di contabilità economico-patrimoniale e finanziaria coesistono senza mai incontrarsi. Il vantaggio è quello di non avere inquinamento delle informazioni, ma si hanno anche svantaggi dovuti dalle possibili duplicazioni di dati e dai grandi costi per la tenuta dei 2 sistemi.
- sistemi per derivazione; si adotta solo la contabilità finanziaria e a fine esercizio, dovendo redigere il conto del patrimonio e il conto economico, si ricercano extracontabilmente le grandezze patrimoniali-economiche facendole derivare da quelle finanziarie, e rappresentando il tutto in un prospetto di riconciliazione.
-sistemi integrati: utilizzando un unico sistema si inseriscono dei dati in contabilità e il software restituisce sia l’informazione economico-patrimoniale sia finanziaria. In questo modo si evita la riconciliazione al termine dell’esercizio.
Questo ultimo sistema ha come vantaggio ua maggior capacità informativa, ma è un sistema molto oneroso che richiede tempo e competenze specifiche.

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6
Q

Come avviene l’applicazione dell’avanzo di amministrazione nella competenza finanziaria mista?

A

Avviene per quote, cioè se le uscite non superano le entrate l’avanzo non viene integrato ma se le uscite superano le entrate allora l’avanzo di amministrazione viene integrato fino a concorrenza delle entrate con le uscite.
Invece l’applicazione del disavanzo di amministrazione avviene integralmente.

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7
Q

Che cos’è lo staziamento o previsione nel sistema di rilevazione nella contabilità finanziaria?

A

I conti elementari della contabilità finanziaria sono detti capitoli e sono divisi in diverse fasi. Lo staziamento o previsione è una sorta di “fase zero”, è il momento in cui si prevedono le entrate da accertare e da riscuotere e le uscite da impegnare e da pagare.
Naturalmente lo stanziamento di entrate e uscite deve essere uguale in virtù dell’obbligo di pareggio di bilancio.
Ci sono tre tipi diversi di stanziamenti:
- gli stanziamenti iniziali: sono quelli fatti nel bilancio di previsione, approvato entro il 31/12 dell’esercizio precedente a quello di riferimento
-gli stanziamenti aggiornati: sono quelli che si modificano nel corso dell’anno
-gli stanziamenti definitivi: sono quelli presenti dopo l’ultimo termine per la modifica del bilancio di previsione

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8
Q

Quali sono le fasi dei conti in entrata?

A
  1. Accertamento: con questo inizia la vera e propria prima fase in cui sulla base di documentazione ideonea, si verifica la ragione del credito e la sussistenza di un titolo giuridico idoneo, si individua il debitoe, si quantifica la somma da incassare e si fissa la relativa scadenza.
    E’ la fase giuridica che definisce l’entrata di competenza e rappresenta il sorgere del credito (nasce il diritto di incassare certe somme di denaro)
  2. Riscossione; in questa fase avviene l’incasso da parte del tesoriere delle somme dovute all’ente. Per effettuare la riscossione il tesoriere riceve la “reversale d’incasso”. NON è possibile riscuotere somme maggiori di quelle accertate, salvo casi particolari (es. quando sorge una nuova imposta).
  3. Versamento: costituisce l’ultima fase dell’entrata, consistente nel trasferimento delle somme riscosse nelle casse dell’ente.
    Il versamento definisce l’entrata di cassa.
    Per i capitoli di entrata gli stanziamenti/previsioni non hanno carattere autorizzatorio, si può superare la previsione d’entrata di bilancio.
    La differenza tra accertamenti e riscossioni è data dai residui attivi che rappresentano i crediti ancora aperti.
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9
Q

Quali sono le fasi dei conti in uscita?

A
  1. L’impegno: è la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di un’obbligazione giuridicamente perfezionata è determinata la somma da pagare, il soggetto creditore, la ragione del debito e la scadenza. Il perfezionamento dell’obbligazione è puramente formale; è stato emesso l’ordine ma non vi è ancora obbligo di pagare perchè controparte non ha ancora effettuato la sua prestazione. Gli impegni NON possono essere MAI maggiori delle previsioni d’uscita del bilancio, la previsione delle spese non ha solo carattere previsionale ma anche carattere autorizzativo.
    L’impegno è la fase giuridica che definisce l’uscita di competenza e rappresenta il sorgere del debito (nasce il dovere di pagare determinate somme di denaro).
  2. Liquidazione; in questa fase si verifica se il creditore ha dato la sua controprestazione dovuta o ha diritto di essere pagato, quindi in questa fase si determina l’esatto ammortare da pagare al creditore.
    Non è possibile liquidare maggiori somme di quelle impegnate.
    Per ogni liquidazione si provvede con una verifica di ordine tecnico ( se la fornitura è regolare) e di ordine contabile (si controlla la precedente registrazione dell’impegno)
  3. Ordinazione; è dato l’ordine di pagamento (il “mandato di pagamento” al tesoriere
    4 Pagamento; materialmente la somma esce dalle casse dell’ente. Il pagamento definisce l’uscita di cassa; NON è possibile pagare maggiori somme di quelle liquidate.
    La differenza tra gli impegni e i pagamenti è data dai residui passivi, che sono i debiti ancora aperti.
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10
Q

Cosa sono i residui attivi e i residui passivi?

A

Residui attivi= rappresentano tutte le somme accertate ma non riscosse (crediti ancora aperti) sono dati dalla differenza tra gli accertamenti e le riscossioni.
I residui attivi devono essere conservati nel conto residui fino alla riscossione delle somme relativo o fino a quando non si dichiari l’inesigibilità o prescrizione delle somme.
Residui passivi= rappresentano tutte le somme impegnate ma non pagate (debiti ancora aperti), sono dati dalla differenza tra gli impegni e i pagamenti.
I residui passivi devono essere conservati nel conto residui fino all’avvenuto pagamento delle somme relative o fino a quando non se ne dimostri l’insussistenza o prescrizione.

I residui attivi e passivi possono essere poi cancellati attraverso il riaccertamento ordinario, che rappresenta l’operazione propedeutica alal predisposizione del conto del bilancio e consiste nella verifica finalizzata alla revisione delle ragioni del mantenimento in bilancio dei residui attivi e passivi. Non è ammesso mantenere in bilancio tali residui privi del perfezionamento giuridico dell’obbligazione, che viene fatto in sede di redazione del rendiconto di gestione (bilancio consuntivo).

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11
Q

Cosa sono le economie e le diseconomia di entrata? e le economie e diseconomie di spesa?

A

Le economie di entrata si hanno quando la differenza tra le entrate accertate e le entrate previste è positiva, o quando vi sono maggiori residui attivi. Questo significa che per i capitoli di entrata gli stanziamenti non hanno carattere autorizzatorio, cioè gli accertamenti possono superare la previsione di entrata.

Le diseconomie di entrata si hanno quando la differenza tra le entrate accertate e le entrate previste è negativa, quando viene riscosso di meno di quanto ho accertato o quando vi sono minori residui attivi.

Le economie di spesa si hanno quando la differenza tra le uscite stanziate e le uscite impegnate è positiva, quando viene liquidato di meno di quanto ho impegnato o quando vi sono minori residui passivi.

Le diseconomie di spesa non esistono, in quanto non si può impegnare di più delle previsioni di spesa e non si possono effettuare pagamenti maggiori degli impegni.

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12
Q

Che cosa si intende per armonizzazione contabile?

A

La legge 196/2009 ha avviato un processo di armonizzazione contabile per rendere i bilanci di tutte le pubbliche amministrazioni omogenei, confrontabili e aggregabili.
In seguito, il d.lgs 118(2011 e le successive integrazioni del 2014 hanno ridefinito l’intero ordinamento contabile per realizzare un’omogeneità dei bilanci e dei rendiconti ed estendere la contabilità patrimoniale a tutti gli enti, migliorando la qualità dei conti pubblici. La nuova contabilità è stata applicata agli enti territoriali a partire dal 2015.
Tale processo di armonizzazione investì diversi soggetti quali lo Stato, gli enti territoriali, le università e le aziende sanitarie. Uno dei vantaggi infatti fu la mappatura degli enti pubblici.

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13
Q

Quali sono gli strumenti dell’armonizzazione contabile introdotti dal d.lgs 118/2011?

A

Sono:
- il piano dei conti integrato: Il piano dei conti per le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria non è più libero ma è unico e obbligatorio, anche se è consentito un adattamento in considerazione delle caratteristiche peculiari dei vari enti pubblici. E’ costituito dall’elenco delle voci del bilancio gestionale finanziario e dei conti economici e patrimoniali. L’obiettivo del rendere i conti omogenei è quello di poter monitorare al meglio la finanza pubblica del paese.

-schemi di bilancio comuni:
Il decreto prevede che gli enti territoriali adottino shcemi rigidi e comuni di bilancio d’esercizio, bilancio finanziario e bilancio consolidato.

-regole contabili uniformi;
sono definite attraverso principi contabili generali e applicati. I principi contabili generali richiamano quelli della contabilità privata, ma tra i pi+ importanti abbiamo :
1. l’unità; che consiste nel non destinare particolari entrate a particolari spese, salvo eccezioni. Tutte le entrate nel complesso devono finanziarie il complesso di tutte le spese.
2. l’universalità, che consiste nel non occultare alcuna componente di bilancio vietando le gestioni fuori bilancio
3.l’integrità, che consiste nel divieto di compensazione, i bilanci pubblici sono a valori lordi.

-bilancio consolidato: l’armonizzazione prevede la redazione di un bilancio consolidato con l’obiettivo di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta da un ente tenendo conto di tutti i suoi organismi strumentali (istituzioni), i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate.

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14
Q

Che cos’è il principio di competenza finanziaria potenziata?

A

si tratta di una delle innovazioni fondamentali dell’armonizzazione contabile. Si dice potenziata perchè prima vigeva quella “semplice” in cui bastava imputare l’accertamento o l’impegno all’esercizio finanziario in cui le obbligazioni sorgevano (anche se l’entrata o uscita avveniva in futuro) in questo modo bastava che il totale degli accertamenti (qualunque scadenza avessero), fosse non inferiore al totale degli impegni, affinché il bilancio fosse in equilibrio finanziario.
Ciò comportava la grossa presenza di residui attivi e passivi che intervenivano nella formazione del risultato di amministrazione, ma quando i residui attivi fossero dichiarati inesigibili o prescritti questo portava a una riduzione delle risorse stanziate a copertura nel preventivo ma che nella realtà non esistevano. Ciò causava la formazione di disavanzi di amministrazione perché si assumevano impegni sulla base del risultato di amministrazione inquinato da troppi crediti che in realtà non erano più esigibili.
Per ridurre questa grossa massa di residui la competenza finanziaria potenziata introduce dei requisiti più stringenti distinguendo la nascita dall’accertamento e dell’impegno e dalla sua imputazione contabile nell’esercizio nel quale esso viene a scadenza, cioè è esigibile.

Il principio di c. finanziaria potenziata prevede che gli accertamenti e gli impegni siano registrati quando l’obbligazione sorge ma devono essere imputati agli esercizi in cui l’obbligazione diventa esigibile (es so che avrò dei soldi nel 2025, imputo la somma non adesso nel 2022 ma nel 2025).

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15
Q

Che cos’è il fondo pluriennale vincolato?

A

E’ lo strumento con il quale si assicura la copertura delle spese impegnate nel corso dell’esercizio ma imputate agli esercizi successivi per mezzo di accantonamenti di accertamenti di anni precedenti.
Nasce dall’esigenza di applicare il principio della competenza finanziaria potenziata e a rendere evidente in modo contabile la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione delle risorse e il loro effettivo impiego.
Si ha ogni volta che si vincola un’entrata alla copertura di spese impegnate e imputate agli esercizi successivi rispetto a quello in cui si accerta l’entrata, quindi caratteristica essenziale= che l’impegno cui si vincola l’entrata non sia imputato nello stesso esercizio dell’entrata.
Altro elemento essenziale= che ha fronte dell’entrata vi sia in uscita un impiego. In casi in cui pur in assenza di obbligazioni giuridicamente perfezionate si vincolano le entrate a spese non ancora impegnate, allora in questi casi l’entrata non alimenta il fondo pluriennale vincolato ma rappresenta una quota vincolata del risultato di amministrazione (avanzo) a copertura della spesa.

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16
Q

Che cos’è il fondo crediti di dubbia esigibilità?

A

Corrisponde praticamente al fondo svalutazione crediti tipico delle imprese. Deriva dal fatto che il principio generale di integrità impedisce la compensazione di partite, quindi non è possibile accertare crediti al netto di fondi di svalutazione, quindi le entrate di dubbia e difficile riscossione sono accertate per l’intero importo del credito, anche se non è certa la loro riscossione integrale.
Tali crediti saranno accantonati ad un fondo crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione.
Il rischio non avendo questo fondo era che gli enti trattassero la svalutazione crediti in modo diverso e se non si svalutavano correttamente i crediti difficili da riscuotere si spendeva denaro che non sarebbe mai stato recuperato.
In sede di rendiconto, se si ritiene che il fondo crediti di dubbia esigibilità non sia adeguatamente congruo allora si incrementa la quota del risultato di amministrazione vincolata al fondo, se si ritiene invece che il fondo sia troppo alto si svincola una quota del risultato di amminsitrazione.
NON si può spendere l’avanzo fino a concorrenza del mondo, e una parte delle future entrate non potranno essere utilizzate fino a quando non si coprirà tutto il fondo crediti di dubbia esigibilità.

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17
Q

Come vennero distinti gli enti pubblici dal d.lgs 118/2011?

A

Tale decreto mantenne la distinzione tra:
- gli enti che adottano la contabilità finanziaria, i quali devono tenere due contabilità, quella finanziaria a preventivo e consuntivo e quella economico-patrimoniale solo a consuntivo per fini conoscitivi
.- gli enti che adottano la contabilità economico-patrimoniale a cui è richiesta una riclassificazione delle loro entrate e uscite secondo regole uniformi a quelle degli enti in contabilità finanziaria.

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18
Q

Dove si trova il fondo pluriennale vincolato nel bilancio di previsione?

A

Si trova due volte:
- una volta tra le entrate, distinto in parte corrente e in parte c/capitale, come l’insieme delle risorse che derivano dagli esercizi precedenti destinate alla copertura di spese impegnate e imputate all’esercizio cui il bilancio si riferisce e agli esercizi successivi;
- una volta tra le uscite, distribuito nei singoli programmi di spesa che ne fanno uso, come la quota del fondo che nasce nell’esercizio e rinviata a copertura di spese future e come la quota del fondo che nasce nell’esercizio e rinviata a copertura di spese future e come la quota del fondo di entrata che proviene dai precedenti esercizi e che viene ulteriormente rimandata agli esercizi successivi.

19
Q

Come si decidono i crediti da mettere al fondo di dubbia esigibilità?

A

Gli enti pubblici devono individuare tutte quelle entrate che possono dar luogo a crediti di dubbia e difficile riscossione , poi per ciascuna entrata si fa la media del rapporto tra gli incassi in conto competenza e gli accertamenti degli ultimi 5 anni ( o anche gli ultimi 3 esercizi se si tratta di enti che hanno attivato un processo di accerelazione della propria capacità di riscossione), infine la percentuale ottenuta si applica ai crediti e si determina l’accantonamento. Non tutti i crediti possono essere svalutati, infatti NO= i crediti verso le altre amministrazioni pubbliche, le entrate tributarie accertate per cassa e le entrate riscosse per conto di altro ente da versare al beneficiario.

20
Q

Che cos’è il riaccertamento straordinario dei residui e che cosa ha comportato?

A

Il riaccertamento straordinario dei residui è stato fatto nel primo esercizio di adozione della competenza finanziaria potenziata, ovvero nel 2015, al fine di adeguare lo stock dei residui attivi e passivi del 2014 al nuovo principio.
Il problema che determinò questo riaccertamento fu la grande massa di residui attivi che erano di fatto inesigibili o prescritti, infatti ha portato:
- alla cancellazione definitiva dei residui attivi e passivi cui non corrispondono obbligazioni formalmente costruite (i residui impropri)
-alla cancellazione dei residui attivi e passivi cui corrispondono obbligazioni non scadute il 31 dicembre del 2014, che sono stati reimputati agli esercizi in cui venivano a scadenza.
- alla determinazione del fondo pluriennale vincolato da iscrivere in entrata del bilancio di previsione 2015 per un importo pari alla differenza tra i residui passivi e quelli attivi reimputati.
-alla rideterminazione del risultato di amministrazione al 1 gennaio 2015 e individuazione delle quote vincolate, accantonate e destinate del risultato rideterminato.

Il riaccertamento straordinario dei residui è effettuato in modo diverso per la parte corrente e la parte in conto capitale; non sono consentite compensazione tra i residui delle due parti.
A seguito del riaccertamento si sono formati avanzi e disavanzi tecnici; sono eccedenze o carenze di risorse temporanee che sono emerse da questo riaccertamento.
Disavanzo tecnico= si forma quando i residui passivi reimputati sono maggiori alla somma del fondo pluriennale vincolato stanziato in entrata e dei residui attivi reimputati. Ha un importo corrispondente agli avanzi determinati negli esercizi successivi.
Il disavanzo tecnico può essere coperto o con risorse dell’esercizio o nei bilanci degli esercizi successivi con i residui attivi reimputati a tali esercizi.
Il disavanzo tecnico determinato dal riaccertamento straordinario dei residui è ripianato in non più di 30 anni.

Avanzo tecnico= si ha nel caso in cui i residui attivi reimputati sono maggiori rispetto alla somma del fondo plueriennale vincolato stanziato in entrata e dei residui passivi reimputati. Questa eccedenza di riosrse non confluisce in avanzo nel nuovo esercizio, ma viene accantonata nel fondo pluriennale vincolato a copertura dei maggiori impegni spostati agli esercizi successivi.

21
Q

Cos’è il risultato di amministrazione nella contabilità pubblica? Com’è composto?

A

E’ una grandezza che esprime il saldo dell’intera gestione finanziaria dell’ente, dalla quale può scaturire un risultato positivo, detto avanzo di amministrazione, o un risultato negativo, detto disavanzo di amministrazione. Può essere assimilato ad una sorta di patrimonio netto numerario dell’ente, dato dalla somma algebrica tra le risorse monetarie (fondo cassa finale), crediti (residui attivi) e debiti di regolamento(residui passivi e FPV).

Il risultato di amministrazione si compone di:
-una parte accantonata; una parte viene accantonata al fondo crediti di dubbia esigibilità, al fondo passività potenziali e altri fondi
-una parte vincolata; quello che resta viene vincolato o perchè tali vincoli sono imposti per legge o sono vincoli derivanti da trasferimenti erogati a favore dell’ente per una specifica destinazione o sono vincoli derivanti da mutui e finanziamenti, o ancora derivano da entrate straordinarie non ricorrenti ai quali l’amministrazione ha formalmente attribuito una specifica destinazione.
-una parte destinata agli investimenti; quel che resta detratti i vincoli viene dedicato agli investimenti
-una parte disponibile(o libera); per finalità come copertura dei debiti fuori bilancio, o per altre spese di vario tipo.

L’eventuale disavanzo di amministrazione sarà iscritto come prima voce tra le uscite nel bilancio preventivo del successivo esercizio. Anche se l’avanzo non ha un importo tale da coprire tutte le quote vincolate, accantonate etc. allora la differenza è iscritta nel successivo bilancio di previsione tra le uscite come disavanzo da recuperare.

22
Q

E’ meglio avere più avanzo disponibile o avanzo indisponibile/ vincolato?

A

E’ meglio avere più avanzo indisponibile, perché quello disponibile sta a significare che non stiamo usando risorse che invece potevamo utilizzare per produrre ulteriori servizi.

23
Q

Quali sono gli strumenti di programmazione degli enti locali?

A

Sono molteplici e sono:
a) il bilancio di previsione finanziario
b) gli strumenti di flessibilità
c) il documento unico di programmazione (DUP)
d) il piano esecutivo di gestione (PEG).

24
Q

Che cos’è il bilancio di previsione finanziario degli enti locali?

A

E’ lo strumento più importante di programmazione degli enti locali, viene apporvato dal consiglio comunale entro il 31/12 dell’esercizio precedente nel rispetto della funzione autorizzativa.
Tale bilancio assume la forma di un documento di programmazione di flussi finanziari [accertamenti e impegni] su base di 3 anni per competenza finanziaria potenziata e su base annuale per i flussi di cassa.

24
Q

Che cos’è il bilancio di previsione finanziario degli enti locali?

A

E’ lo strumento più importante di programmazione degli enti locali, viene apporvato dal consiglio comunale entro il 31/12 dell’esercizio precedente nel rispetto della funzione autorizzativa.
Tale bilancio assume la forma di un documento di programmazione di flussi finanziari [accertamenti e impegni] su base di 3 anni per competenza finanziaria potenziata e su base annuale per i flussi di cassa [incassi e pagamenti] (nel lungo periodo sarebbero incerti!)
NON si prevedono anche flussi economici (costi e ricavi) o fondi.

25
Q

Qual è la struttura delle entrate e delle uscite nel bilancio di previsione degli enti locali?

A

Le entrate hanno una struttura ad albero, in cui al primo livello vi sono i titoli (secondo la fonte di provenienza delle entrate), a loro volta si distinguono in tipologie (secondo la natura dell’entrate) e queste sono oggetto di voto nel consiglio comunale. A loro volta si dividono in Categorie (secondo l’oggetto dell’entrata), ogni categoria al suo interno ha distinte le spese ricorrenti da quelle non ricorrenti. Le categorie sono visibili ai consiglieri prima di votare le tipologie Ai fini gestionali, nel PEG, le categorie si dividono in Capitoli e questi eventualmente in Articoli.

Anche le voci delle spese hanno una struttura ad albero. Al primo livello troviamo le Missioni (sono le funzioni principali e gli obiettivi strategici di fondo dell’ente), che si dividono in Programmi (attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni), sono oggetto di voto nel consiglio comunale. A loro volta si dividono in Macroaggregati (secondo la natura economica della spesa) che oltre a raggrupparsi in programmi possono essere raggruppati in modo trasversale in insiemi più ampi, detti Titoli. Questo livello è visibile dai consiglieri prima di votare i programmi. Ai fini gestionali, nel PEG, i Macroaggregati si dividono in Capitoli e questi eventualmente in Articoli.

26
Q

Quali sono gli istituti di flessibilità? Qual è la loro funzione?

A

Gli istituti di flessibilità rendono più flessibile il bilancio di previsione e servono per modificare gli stanziamenti iniziali. Sono:
1. Nuove e maggiori entrate; se nell’esercizio si genera una maggiore entrata non prevista è comunque possibile che questa venga accertata e inserita in bilancio per far fronte a nuove spese o alle spese già esistenti. Per le spese invece non vale lo stesso, dato che gli impegni devono essere minori degli stanziamenti.
2. Storno; durante l’esercizio posso verificare se ho sottostimato o sovrastimato le uscite (riguarda solo queste!) e a seconda dei casi è possibile effettuare uno storno di uno stanziamento di una voce di spesa ad un’altra voce di spesa oppure posso cercare una nuova entrata per coprirla.
3.Fondo di riserva; è uno stanziamento non destinato a nessuna spesa, in modo tale che in caso di bisogno si possa utilizzare per coprire spese imprevedibili.
Tale fondo non è libero ma ha un limite minimo e massimo. I prelievi dal fondo di riserva posso essere effettuati sino al 31/12 di ogni anno.

Questi istituti si utilizzano o in sede di approvazione del rendiconto dell’esercizio precedente oppure quando nascono debiti fuori bilancio o in caso di assestamento del bilancio, per effettuare le ultime modifiche al bilancio di previsione.

27
Q

Cos’è il documento unico di programmazione (DUP)? Com’è articolato?

A

E’ il nuovo documento di pianificazione di medio periodo per mezzo del quale sono esplicitati indirizzi che orientano la gestione dell’ente.
E’ articolato in una sezione strategica con orizzonte temporale pari al mandato amministrativo e una sezione operativa in cui si esplicitano programmi e obiettivi per un orizzonte temporale pari al bilancio di previsione.
Il DUP il presupposto necessario per tutti gli altri documenti di programmazione.

28
Q

Cos’è il piano esecutivo di gestione PEG?

A

E’ un bilancio gestionale obbligatorio per tutti gli enti, serve per specificare risorse e interventi, ossia le unità elementari dell’entrata e della spesa.
Nel PEG sono individuati gli obiettivi di gestione e le risorse assegnate per il raggiungimento dei risultati programmati.
Nel PEG è possibile inoltre graduare la previsione di entrata e di uscita in “capitoli” e “articoli” così da definire un’ulteriore sottoclasse che permette di attribuire la stessa risorsa a più responsabii.
Nelle modifiche del bilancio preventivo possono essere effettuate delle variazioni di PEG, al fine di modificare la consistenza di due o più capitoli mantenendo inalterata la consistenza dell’intervento e della risorsa di cui i capitoli sono articolazione.
Il PEG viene approvato dalla Giunta entro 10 giorni dall’approvazione del bilancio.

29
Q

Quali sono i documenti contabili previsti dalla riforma del d.lgs 18/2012?

A

Il d.lgs 18/2012 è una riforma di tipo contabile con la quale si introdusse un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitico per il bilancio unico e per il bilancio consolidato delle università, introducendo principi contabili e schemi rigidi di bilancio, elenco delle missioni e dei programmi e criteri di riclassificazione dei dati contabili.
I documenti contabili previsti dalla riforma sono:
1. Il bilancio unico d’ateneo di previsione annuale;
ha natura autorizzatoria, segue i principi della contabilità pubblica secondo i quali le spese possono essere autorizzate SOLO nel caso in cui vi sia l’effettiva copertura finanziaria.
E’ composto da budget economico e budget degli investimenti.

2.Il bilancio unico d’ateneo di previsione triennale;
NON è autorizzatorio ed è composto anch’esso da buget economico e degli investimenti relativi però a 4 anni ed ha lo scopo di garantire la sostenibilità di tutte le attività nel medio periodo.
Le previsioni del primo anno devono coincidere con quelle del bilancio unico annuale!

  1. Il bilancio consolidato;
    Va fatto conle aziende, società o altri enti controllati con o senza titoli partecipativi. NON tutti gli atenei lo redicono, ma comunque è composto da s.p. ce e nt.

4.Il bilancio preventivo unico d’ateneo non autorizzatorio e rendiconto unico d’ateneo in contabilità finanziaria;
Va fatto per le università considerate amministrazioni publiche. Va approvato contestualmente al bilancio unico d’ateneo di previsione annuale e a quello di previsione triennale.

Il termine unico= prima ogni ateneo presentava il bilancio dell’amministrazione centrale e dei singoli departimenti, a seguito della riforme la strutture decentrate mantennero un’autonomia amministrativa ma persero l’autonomia contabile quindi si passò da bilanci plurimi ad un unico bilancio.

30
Q

Come poteva avvenire il passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico-patrimoniale nelle università? Che trattamento ci fu per i residui attivi e passivi? E per l’avanzo di amministrazione?

A

Il passaggio poteva avvenire in 2 modi:
- senza soluzione di continuità, ovvero SENZA interruzioni, per cui tutte le voci che si riscontrano nell’ultimo sistema contabile (quello finanziario) necessariamente devono trovare spazio anche nel nuovo sistema nella prima redazione dello s.p. iniziale [C’è continuità]
-con soluzione di continuità ossia con interruzioni, tutte le voci contabili che si riscontrano nell’ultimo sistema contabile non necessariamente trovano spazio o saranno recuperate anche nel nuovo sistema [ non c’è continuità]

Nell’operare il passaggio fu di particolare rilevanza il trattamento dei residui attivi e passivi rilevati in contabilità finanziaria; bisogna valutare se aveva senso mantenerli.
A riguardo se ne occupò il dl.lgs 19/2014 che ha previsto una verifica della loro effettiva sussistenza.
In caso di insussistenza, venivano chiusi e cancellati in contabilità finanziaria.
Tale verific si opera analizzando le diverse tipologie di residui e comprendendo il motivo x cui si è registrato quell’impegno o quell’accertamento.

Per i residui passivi= 3 ipotesi:
1. fatture non pagate; il costo e il debito sono già sorti, trovano iscrizione sia in contabilità generale come debiti v/fornitori che in contabilità analitica.
2. merce consegnata/prestazione erogata; sorge il costo e un debito presunto, trovano iscrizione sia in c. generale come fatture da ricevere sia in contabilità analitica.
3.ordini/contratti passivi; il costo non è ancora sorto, il residuo passivo non può diventare debito, quindi non sussiste. Tali voci si iscrivono solo in contabilità analitica e nei conti d’ordine.

Per le altre categorie di residui passivi la procedura è la stessa, si comprende la causa che porta a rilevare l’impegno e se ne verifica la sussistenza, e in base a questo il residuo viene o chiuso o iscritto in cont. finanziaria e cont. economico-patrimoniale.

Per i residui attivi= 3 ipotesi;
1. fattura non incassata; il credito e il ricavo sono già sorti, trovano iscrizione sia in contabilità generale come credivit v/x che in contabilità analitica.
2. Prestazione erogata; sorge il ricavo e un credito presunto, hanno iscrizione sia in contabilità generale che in contabilità analitica.
3. Contratti attivi; il ricavo non è ancora sorto, il residuo attivo non può diventare credito quindi non sorge. Tali voci si iscrivono in contabilità analitica e nei conti d’ordine.

Per i residui attivi assume rilevanza il momento in cui sorge il credito; nel caso di contributi potranno essere consdierati crediti solo a fronte di una comunicazione ufficiale da parte dell’ente finanziatore.

Per l’avanzo di amministrazione; una volta analizzati i residui si deve provedere al trattamento dell’avanzo derivante dalla chiusura della contabilità finanziaria.
L’avanzo di amministrazione può essere libero o vincolato:
- parte libera = viene imputata nel patrimonio libero come “risultato gestionale relativo a esercizi precedenti
- la parte vincolata= viene imputata o nel patrimonio vincolato o nei fondi per rischi e oneri o nel TFR o nei risconti passivi e contributi agli investimenti.

31
Q

Che cos’è la ricognizione inventariale d’Ateneo?

A

Si fece durante il passaggio dalla cont. finanziaria a quella economico-patrimoniale per risolvere la questione della riclassificazione dei beni e la determinazione dell’ammortamento (questione data dal fatto che in cont. fin. non ci sono gli ammortamenti!)
Questa ricognizione fu relativa sia ai beni mobili che a quelli immobili; dopo di essa per ogni bene si calcolarono i rispettivi fondi di ammortamento e i rispettivi valori netti contabili.
Per i fabbricati= va iscritta la residua quota di contributi tra i risconti passivi per coprire gli ammortamenti residui
Per gli immobili e terreni di terzi che non sono in proprietà ma a disposizione = vanno tra i conti d’ordine.
La problematica più grande fu determinare il fondo di ammortamento cumulato nel tempo del patrimonio librario, in quanto nel tempo perde valore.

32
Q

Qual è la struttura del bilancio unico d’ateneo di esercizio?

A

Gli schemi del bilancio unico d’ateneo d’esercizio sono quelli tipici di un sistema in contabilità economico-patrimoniale ma con delle opportune differenze.
PN:
-Invece del capitale sociale troviamo il Fondo di dotazione d’Ateneo; nelle università ovviamente non vi sono soci quindi non troviamo nemmeno i crediti v/ soci per versamenti ancora dovuti. Il fondo dotazione nasce durante il passaggio da cont. fin a cont. economico-patrimoniale ed è stato fissato ad un preciso ammontare, che non cambia a meno che non vi siano altre integrazioni da parte dello Stato o dall’Unione Europea.
- Nel netto si fa distinzione tra patrimonio libero (composto da risultato d’esercizio, risultati relativi ad esercizi precedenti e riserve straordinarie) e patrimonio vincolato (composto da fondi vincolati da terzi, fondi vincolati x decisioni degli organi istituzionali.
SP :
-I ratei e risconti attivi e passivi per progetti e contributi agli investimenti-> tipicamente i risconti passivi sono legati al tempo ma in questo caso sono correlati ai ricavi. Nella valorizzazione dei ratei attivi o dei risconti passivi ha particolare rilievo la competenza dei proventi relativi ai progetti.
-Nelle immobilizzazioni non sono presenti costi di impianto, ampliamento e sviluppo mentre vi sono spesso i “diritti di brevetto” in quanto l’università svolge una sua attività di ricerca.
-Vi è il fondo di finanziamento ordinario FFO dal quale ha origine il credito verso il ministero, è un fondo di risorse concesse dal ministero ad ogni ateneo italiano. Tali risorse vengono erogate sulla base di specifici parametri in termini di diattiva e qualità dei prodotti di ricerca. Tale fondo viene prevalentemente usato per pagare il personale.
CE:
-I proventi operativi sostituiscono il tradizionale valore della produzione, qui si fa una classificazione tra:
1.proventi propri: sono componenti positivi di reddito che sono gestiti e provengono dall’autonomia dell’azienda, sono rappresentati tipicamente da proventi per la didattica (tasse degli studenti, per legge non più del 20% del FFO) e proventi per le ricerche.
2. contributi, cui voce più consistente è quella del MIUR.
3. altri proventi vari
-Costi operativi = sostituiscono il tradizionale costo della produzione, qui si fa una classificazione tra costi del personale, costi della gestione corrente distribuiti per ASA e poi ammortamenti e svalutazioni.
- si arriva alla differenza tra proventi e costi operativi
poi al risultato prima delle imposte-> si applicano le imposte (IRAP) e si perviene al risultato d’esercizio.

33
Q

Come sono distinte le aziende sanitarie? Qual è il loro modello di governance?

A

Possono esseere distinte in:
-aziende territoriali; sono le ASP, che offrono attività spefiche legate al territorio ( come l’ispezione per il rispetto delle norme sanitarie nei bar)
-aziende ospedaliere; offrono attività di cura e prevenzione tipica degli ospedali.

Il modello di governance di un’azienda sanitaria prevede un direttore generale, un direttore amministrativo e un direttore sanitario (che dev’essere un medico)

34
Q

Cosa sono le aziende territoriali? Come si finanziano?

A

La loro area di competenza è la provincia, infatti sono ASP-> aziende sanitarie provinciali.
I loro finanziamenti derivano da un fondo stimato a livello Statale che viene poi ripartito tra le varie regioni per QUOTA CAPITARIA, ossia in misura al numero di abitanti servizi.
E’ prevista anche una QUOTA DI DEPRIVAZIONE, quote aggiuntive di finanziamenti per quelle regioni afflitte da condizioni sociosanitarie più pesanti che richiedono maggiori risorse finanziarie.
Questi contributi vanno divisi dalle Regioni alle varie aziende sanitarie che ogni 3 mesi presentano un bilancio previsionale con stimate le risorse necessaria e alcuni obiettivi prefissati da realizzare.

Uno dei problemi che affliggono l’ASP è quello della mobilità dei pazienti, perché dato che il cittadino è libero di decidere dove farsi curare delle aziende potrebbero avere anche molti cittadini da altre regioni.
Distinguiamo:
mobilità attiva= un cittadino viene da altre regioni in quella di riferimento
mobilità passiva= un cittadino della regione di residenza si fa curare in altre regioni

35
Q

Come si finanziano le aziende ospedaliere?

A

Le aziende ospedaliere si finanziano principalmente con il DRG (Diagnostis-Related Group); è un sistema di origine americana che consiste nel tariffare tutte le operazioni svolte dall’azienda sanitaria, in modo da quantificare quante risorse assorbono le varie operazioni.
Questo sistema si basa sui costi standard= si prezza ogni prestazione in ragione alle patologie che scaturiscono dalla scheda di dismissione del paziente.
Sulla base dei DRG vengono erogati i finanziamenti da parte della Regione.
Ci sono però degli ambiti in cui i costi non possono essere misurati, come ad es. il pronto soccorso.
L’obiettivo del DRG è di spingere al controllo della spesa sanitaria, incentivando le aziende ad avere costi inferiori x avere un utile d’esercizio.
Se l’azienda sanitaria produce un’utile d’esercizio finisce a fondo di riserva per coprire le eventuali perdite (non può essere distribuito)

36
Q

Che cos’è il DRG?

A

E’ un sistema di origine americana che consiste nel tariffare tutte le operazioni svolte dall’azienda sanitaria, in modo da quantificare quante risorse assorbono le varie operazioni.
Questo sistema si basa sui costi standard= si prezza ogni prestazione in ragione alle patologie che scaturiscono dalla scheda di dismissione del paziente.
Sulla base dei DRG vengono erogati i finanziamenti da parte della Regione.
Ci sono però degli ambiti in cui i costi non possono essere misurati, come ad es. il pronto soccorso.
L’obiettivo del DRG è di spingere al controllo della spesa sanitaria, incentivando le aziende ad avere costi inferiori x avere un utile d’esercizio.
Se l’azienda sanitaria produce un’utile d’esercizio finisce a fondo di riserva per coprire le eventuali perdite (non può essere distribuito)

37
Q

Quando venne abbandonata la contabilità finanziaria dalla Regione Sicilia? La legge finanziaria emanata che principio sancisce?

A

La Regione sicilia ha aderito a questo nuovo sistema nel 2002, abbandonando il sistema finanziario tenuto fino al 2001.
Fu emanata una legge finanziaria regionale che sancisce per la prima volta il principio di equilibrio economico delle aziende sanitarie:
per le aziende sanitarie questo che è dato dal pareggio di bilancio
per le aziende ospedaliere è fissato all’ottenimento di un utile di almeno l’1% del valore dei ricavi di competenza, questo in quanto l’azienda ospedaliera affronta una “competizione” mentre l’azienda territoriale no.

38
Q

Dove vanno destinati gli utili delle aziende ospedaliere?

A

In passato potevano essere utilizzati per la copertura delle spese d’investimento, incentivi per il personale e costituzione di una riserva in bilancio da destinare a copertura delle perdite.
Dal 2007 gli utili devono essere destinati in via prioritaria ad un fondo di riserva indicando l’anno n cui si è prodotto per la copertura di perdite degli esercizi passati.

39
Q

Cos’è il rendiconto di gestione?

A

E’ il bilancio consuntivo dell’ente locale che si riferisce all’esercizio passato, da approvarsi entro il 30 aprile . Si compone del:
- conto del bilancio; ha la stessa struttura del bilancio di previsione ma è una sorta di rendiconto finanziario consuntivo in cui si hanno sia fljussi di cassa sia flussi numerari.
Dato che evidenza i risultati di gestione, tale rendiconto rende possibile il confronto diretto con le previsioni fatte l’anno precedente.
In occasione della redazione del conto di bilancio si procede al riaccertamento ordinario dei residui.

-stato patrimoniale; è quel prospetto che sintetizza i risultati patrimoniali della gestione, evidenziando le variazioni avvenute nel corso dell’esercizio e la consistenza finale. Differisce dallo s.p. civilistico per:
1. assenza dei crediti v/soci per versamenti ancora dovuti.
2. l’assenza di utili, riserve e capitale sociale e la presenza del fondo di cassa.
3. la distinzione all’interno del pn del netto da beni demaniali e netto da beni patrimoniali.

-conto economico; è quel prospetto che evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività dell’ente, secondo il criterio della competenza economica.
Il risultato economico prende il nome di “risparmio pubblico” o “perdita pubblica”. Non coincide con il risultato di amminsitrazione perchè quest’ultimo prevede anche la gestione passata mentre il rendiconto di gestione prevede solo la gestione corrente.

40
Q

Quali sono i costi sui quali l’università non può influire?

A

Sono:
- il costo delle risorse umane, poiché questo dipende dal numero di personale assunto a tempo indeterminato
-il costo degli ammortamenti, perché dipende dagli investimenti effettuati.

41
Q

Cosa prevede la circolare del 205 della Regione Siciliana?

A

Il titolo è “direttiva per la contabilità generale delle Aziende Sanitarie dela Regione siciliana; con questa circolare si diedero per la prima volta dopo 3 anni le indicazioni operative per la tenuta dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale nelle aziende sanitarie.
L’oggetto della circolare sono:
- i principi di redazione del bilancio
-la struttura del bilancio
-gli schemi di bilancio

Riguardo la struttura, la circolare indica che il bilancio delle aziende sanitarie è formato da schemi rigidi di stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa, ai quali si affiancano altri documenti allegati come la relazione del direttore generale e la relazione del collegio sindacale.

42
Q

Qual è la struttura del bilancio in contabilità economico-patrimoniale delle aziende sanitarie?

A

Stato patrimoniale attivo:
-NON vi sono crediti v/soci perchè non vi sono soci ma la governance è direttamente eletta dal Presidente della Regione
-nelle immobilizzazioni materiali vi è la distinzione tra terreni e fabbricati disponibili (alienabili) e indisponibili (vanno usati solo per attività sanitarie).
- sempre nelle imm. materiali troviamo le Opere d’arte
- nelle imm. finanziarie la voce principae sono i “crediti per contributi” ricevuti dallo Stato

Patrimonio netto:
-Come nelle università non vi è capitale sociale ma il Fondo di dotazione, che anche qui resta costante a meno di variazioni in aumento o diminuzione.
-Una voce specifica è la riserva per donazioni e lasciti vincolati agli investimenti = spesso le donazioni hanno destinazione vincolata
- Altra voce sono i finanziamenti per investimenti dallo stato o regioni, che è la contropartita per gli investimenti realizzati con contributi a fondo perduto

Conto economico:
-Nel valore della produzione vi è la prevalenza di contributi in conto esercizio determinati secondo il sistema dei DRG ed erogati dalla regione, meno del 1% sono i ticket pagati dai cittadini.
Eventuali risorse aggiuntive (se un’azienda è in difficoltà) sono ricevute per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza -LEA- che devono essere uguali in tutto il territorio nazionale per rispetto del principio della parità di trattamento.
-Costi della produzione= sono i costi dell’acquisto di beni e servizi, che distinguiamo in beni e servizi sanitari e non sanitar.
-Proventi e onei finanziari
-Per quanto riguarda invece le imposte NON graveno IRES e IRAP tradizionale se non sui ticket del parcheggio (quindi redditi derivanti da altre attività) su cui grava l’IRES.
Per il resto grava l’IRAP ma non proporzionale alla base imponibile; si determina in misura contibutiva e in % sul monte complessivo dei salari.

43
Q

Come avviene l’ammortamento delle immobilizzazioni nelle aziende sanitarie?

A

Le immobilizzazioni possono essere acquistate mediante gli utili oppure con contributi in c/capitale. In questo secondo caso, quando un’azienda riceve contributi a fondo perduto per effettuare dei specifici investimenti, questi investimenti confluiscono nell’attivo dello S.P. e vanno ammortizzati.
Nel conto economico troviamo la voce “Quota contributi in c/capitale imputata nell’esercizio” che evidenzia l’imputazione proquota nei vari esercizi di questi contributi.

Viene fatta una sterilizzazione degli ammortamenti, un procedimento contabile con il quale viene annullato l’effetto sul conto economico dell’ammortamento ottenuti con contributi in c/capitale; si procede allo storno di una quota del contributo in c/capitale iscritto nel pn e alla sua imputazione a ricavo.
Questo si fa per evitare che l’immobilizzazione gravi 2 volte sulla Regione che emette i finanziamenti .