Bilancio consolidato Flashcards
Che cosa sono i gruppi aziendali? Che strutture possono avere?
I gruppi aziendali rappresentano una delle forme più intense di concentrazione tra le aziende realizzate mediante l’istaurarsi di un rapporto di partecipazione in altre aziende operanti in uno stesso settore o in settori diversi.
Rappresenta un insieme di società collegate tra loro in virtù di un rapporto di controllo da parte di una società capogruppo, ovvero la holding.
Una società capogruppo può essere:
- a struttura semplice: quando una società A controlla direttamente una società B e c’è un controllo di tipico diretto.
- a struttura complessa: quando una società A controlla indirettamente una società C perché si interpone tra essere una terza società B (controllata direttamente da A) che a sua volta controlla direttamente C).
Il controllo esercitato dalla holding deve essere stabile nel tempo ed autonomo e può essere:
1. un controllo di diritto; quando la società controllante ha la maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea della società controllata (50%+1)
2. un controllo di fatto: che si manifesta in 2 modi:
- o quando la società controllante dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante sulla società controllata [controllo interno]
-oppure quando la società controllante è in grado di esecitare un’influenza dominante sulla società controllata in virtù di vincoli contrattuali stipulati con essa [controllo esterno]
Cosa sono le partecipazioni? Che tipologie di partecipazioni possiamo avere?
Le partecipazioni costituiscono investimenti nel capitale di altre imprese (controllate e collegate) consentendo a chi le acquista di diventarne socio. Rientrano tra le partecipazioni le azioni e le quote di capitale in spa e srl.
Sono contenute o tra le immobilizzazioni finanziarie o nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni nell’attivo sp. La loro classificazione dipende dalla destinzione della partecipazione:
> le partecipazioni destinate ad una permanenza durevole nel portafoglio della società si iscrivono tra le immobilizzazioni
>le altre che per scelta degli amministratori sono destinate alla negoziazione vengono iscritte nell’attivo circolante.
Possiamo distinguere le partecipazioni in:
-imprese controllate; sono quelle imprese sulle quali l’impresa può esercitare un’attività di controllo verticale
-imprese collegate; sono quelle sulle quali l’impresa può esercitare una notevole influenza, ma non le controlla.
-imprese controllanti: sono le imprese che esercitano l’attività di controllo o influenza sull’impresa di cui il bilancio
-imprese controllate dalla controllante: sono le “imprese sorelle”, ovvero quelle sottoposte all’attività di controllo dalla medesima impresa e che controllano l’impresa di cui il bilancio (sono dette “partecipazioni a cascata”). Vennero introdotte in bilancio a partire dall’esercizio 2016, dopo l’entrata in vigore del 139/2015.
-altre partecipazioni o partecipazioni di minoranza, sono tutte quelle partecipazioni di piccola entità solitamente per fini simbolici.
Le partecipazioni contenute nelle immobilizzazioni non sono soggette ad ammortamento e sono iscritte al costo di acquisto o di costituzione, comprensivo dei costi accessori.
Nel caso di perdite durevoli di valore delle partecipazioni queste vanno svalutate; questa svalutazione non può essere mantenuta in bilancio al venir meno dei suoi motivi (si procederà alla rivalutazione nei limiti del valore del costo); vi è però un’eccezione se la partecipazione è valutata con il metodo del Patrimonio Netto.
Perché viene redatto il bilancio consolidato? Che soggetti sono obbligati a redigerlo? Quali invece no?
Il bilancio consolidato viene redatto per venire incontro all’esigenza degli utilizzatori dei bilanci di una società controllante, che hanno biosgno di essee informati sulla situazione patrimoniale, finanziaria e sui risultati della gestione di un gruppo nel suo insieme.
E’ un documento consuntivo redatto secondi i principi contabili internazionali che non ha forza legale e quindi NON permette la redistribuzione degli utili tra le società del gruppo.
Ci sono state delle recenti modifiche con l’introduzione del d.lgs 139/2015; tale decreto individua i soggetti che sono obbligati a redigerlo, stabilisce la sua struttura, i principi di redazione e i metodi di consolidamento.
I soggetti obbligati a redigere il bilancio consolidato sono:
- società di capitali che controllano altre imprese
-società cooperative, mutue assicuratrici ed enti pubblici che controllano una società di capitali.
La normativa sul bilancio consolidato prevede delle specifiche situazioni in cui non esiste l’obbligo o è previsto l’esonero dalla predisposizione del bilancio consolidato, e sono:
- non superare per 2 esercizi consecutivi due di tre limiti in termini di numero di dipendenti occupati in media, totale attivo sello stato patrimoniale e ricavi di vendita.
- anche le subholding possono evitare la redazione del bilancio consolidato qualora siano controllate per più del 95%.
Ci sono delle teorie sui gruppi e bilanci consolidati?
Si, nella dottrina sono state individuate diverse teorie sui gruppi e sui bilanci consolidati:
- la teoria della proprietà: di origine anglosassone, qui l’elemento centrale non è il gruppo unitariamente considerato ma ci si focalizza solo sulla capogruppo. Il bilancio consolidato costituisce una sorta di allegato del bilancio di esercizio della capogruppo. Gli interessi degli azionisti di minoranza non rientrano nella rappresentazione consolidata.
-la teoria dell’entità; di origine tedeca, considera il gruppo come un soggetto autonomo rispetto alle imprese che lo compongono. Di conseguenza il bilancio consolidato è un documento sostituitivo dei bilanci delle singole unità.
Gli interessi degli azionisti di minoranza partecipano alla rappresentazione consolidata con l’inserimento di una specifica voce all’interno del patrimonio netto di gruppo.
Questo è quello che avviene nell’ottica degli IAS/IFRS
Quali sono i passaggi da fare per redigere un bilancio consolidato?
1) Definire l’area o il perimetro di consolidamento, ovvero l’insieme di aziende che devono essere inserite nel bilancio consolidato della controllante.
Il legislatore ha stabilito che rientrano nell’area di consolidamento le società su cui la controllante esercita un controllo di diritto o un controllo di fatto, e vanno comprese nell’area di consolidamento anche le società veicolo (le società create appositamente al fine di realizzare operazioni nell’interesse di un’altra società anche se formalmente non controllate) e le imprese a controllo congiunto.
Una volta che si definisce l’area di consolidamento vanno indicati i motivi per cui si comprendono alcune aziende e se ne escludono altre.
Non sono ammessi al consolidamento i gruppi conglomerati (che svolgono attività eterogenee in settori diversi).
2) Identificazione del processo di redazione del bilancio consolidato; l’obiettivo di questa fase è quello di rendere comparabili le poste di bilancio e i criteri di valutazione adottati dalle varie società incluse nell’area di consolidamento.
Per un buon consolidamento è necessario che ogni azienda adotti gli stessi schemi di bilancio e gli stessi criteri di valutazione dei valori. Inoltre tutte le aziende che partecipano al consolidamento devono chiudere l’esercizio alla stessa data!
3)Si ottiene una serie di dati tra loro comparabili, ed è possibile arrivare ad una prima aggregazione di valori.
4) L’ultima operazione da effettuare è quella di stornare le varie partecipazioni nel bilancio della consolidante; ciò può essere fatto con tre diversi metodi di consolidamento.
Qual è la differenza tra bilancio consolidato e bilancio aggregato?
Il bilancio aggregato riflette la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di un insieme di società non legate da un rapporto giuridico di partecipazione.
La differenza con il bilancio consolidato sta proprio nella determinazione del patrimonio netto di gruppo, perché nel bilancio aggregato è dato dalla semplice somma dei vari patrimoni netti, senza che vengano eliminati gli effetti delle operazioni infragruppo.
Il bilancio consolidato deve comprendere solo le operazioni che le società incluse nel consolidamento hanno effettuato con terzi estranei al gruppo, questo bilancio non deve esprimere solo un aggregazione di valori ma deve essere espressivo dell’entità complessiva definita come gruppo.
Nella redazione del bilancio consolidato vanno eliminate tutte le operazioni e saldi infragruppo ( ““Le operazioni intercompany”) in modo da non commettere duplicazioni, dunque il reddito di gruppo è frutto delle sole operazioni avvenute con soggetti esterni.
Che metodi di consolidamento ci sono?
Esistono tre diversi metodi di consolidamento:
1. Consolidamento integrale; è il più importante, questo metodo consiste nell’eliminazione della voce “partecipazioni” nel bilancio della consolidante e la sua sostituzione con l’intero importo delle attività e delle passività della controllata nell’ipotesi in cui il controllo è al 100%, se invece è minore si usa il consolidamento proporzionale.
2. Consolidamento proporzionale; si applica quando la holding esercita un controllo, insieme ad altri soci, con una percentuale di partecipazione non inferiore al 20% nel caso di società non quotata e del 10% in caso di società quotata.
In questo metodo si sostituisce la partecipazione con il valore della quota parte di attività e passività, nonché costi e ricavi della partecipata. Si considera dunque la quota di pertinenza della holding.
Nel metodo integrale e proporzionale confrontando il costo della partecipazione iscritta (C) con la percentuale del patrimonio netto della partecipata possedut (%PN) può nascere una differenza positiva se C è maggiore di %PN, o una differenza negativa se C è minore della %PN.
Differenza positiva =Questo risultato costituisce una “differenza di consolidamento” da iscrivere nell’avviamento dell’attivo oppure va portata in diretta diminuzione della voce “ Riserva di consolidamento “ nel passivo.
Differenza negativa= questo risultato si scrive nel passivo o in una voce detta “riserva di consolidamento” (buon affare) o “fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri” (previsione di perdite future della partecipata).
- Consolidamento sintetico o metodo del patrimonio netto; si applica alle società collegate e ai gruppi eterogenei. Con questo metodo si mantiene in bilancio il valore della partecipata e, negli esercizi successivi a quello di acquisto, si adegua annualmente il valore della partecipazione posseduta in considerazione alle variazioni del patrimonio netto della società partecipata.
In questo caso, all’acquisto della partecipazione questa si valuta provvisoriamente al costo. Ma, a fine esercizio, il valore della partecipazione è confrontato con la frazione di patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio della partecipata per essere modificato.
Che cos’è il modello di consolidato fiscale?
Il bilancio consolidato non è soggetto esplicitamente a normativa fiscale, ma il TUIR stabilisce che le società appartenenti ad un gruppo possono optare per il modello di consolidato fiscale. In questo modello la tassazione IRES viene applicata dalla controllante in modo unitario per l’intero gruppo di imprese partecipanti.
Il consolidato fiscale si realizza determinando in capo alla società controllante un’unica base imponibile per l’intero gruppo di imprese.
Uno dei principali vantaggi è sicuramente la possibilità di compensare i redditi conseguiti da alcune società con le perdite prodottte da altre società partecipanti.
Con il consolidato nazionale la controllante, in sede di dichiarazione dei redditi, provvede ad aggregare il proprio imponibile e gli imponibili delle società controllate indipendentemente dalla percentuale di possesso e determinando così un reddito complessivo globale; in ogni caso il consolidato nazionale non obbliga al consolidamento di tutto il gruppo.
Nel consolidato mondiale, invece, la tassazione di gruppo può essere estesa anche a società non residenti.
Che cos’è il cash pooling?
E’ una tenica di gestione della liquidità che viene utilizzata prevalentemente in gruppi composti da diverse società. La holding ritira la liquidità in eccedenza di alcune società controllate e le deposita su un “conto principale”. Successivamente il denaro viene utilizzato per compensare eventuali carenze finanziarie presso le società in difficoltà mediante prestiti a tasso agevolato al fine di prevenire interessi di debito elevati o anche fallimenti.
Il regolamento dei crediti e delle passività avviene esclusivamente internamente. Questo spiega la scarsissima presenza di debiti verso le banche tra società di un gruppo.
Secondo lo IAS 1 di che documenti si compone il bilancio consolidato?
I documenti del bilancio consolidato sono:
-Stato Patrimoniale consolidato
-Conto Economico Consolidato
-Nota Illustrativa
-Prospetto delle variazioni di patrimonio netto
-Rendiconto finanziario
Il modello IAS/IFRS non prevede schemi di bilancio rigidi, ma si limita a dettare alcune linee guida relativamente alla struttura e al contenuto dei documenti, lasciando al redattore del bilancio la possibilità di definire le modalità di presentazione degli schemi finali.
Per l’articolazione di attività e passività si fa riferimento al criterio del ciclo operativo dell’impresa, ovvero quelle connesse al ciclo operativo sono incluse nella categoria corrente solo se destinate ad essere realizzate/estinte entro il periodo che normalmente definisce il ciclo operativo dell’impresa stessa.
Oppure, in via alternativa, al criterio di liquidità. Questo criterio è richiamato dallo IAS 1 come eccezione rispetto al criterio base del ciclo operativo e va utilizzato solo se questo consente una più significativa e utile rappresentazione della situazione patrimoniale.
In base al criterio finanziario rientrano nell’attivo/passivo corrente quelle attività e passività che anche se non connesse al ciclo operativo originano incassi/pagamenti entro 12 mesi dalla data di bilancio.
Com’è composto lo Stato patrimoniale consolidato?
Stato patrimoniale consolidato:
Si compone delle azioni dell’Attivo e del Passivo ma composte diversamente rispetto alla normativa italiana.
Nell’Attivo-> Non ci sono i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti.
Tra le attività non correnti-> distinguiamo quelle materiali, immateriali e finanziarie.
La differenza rispetto allo s.p.civilistico sta nel distinguere tra le attività immateriali:
-l’avviamento
-le attività a vita utile indefinita: es. brand coca cola= beni immateriali per i quali non è prevedibile che vi sia un deperimento, l’azienda continuerà a sfruttare l’utilità restituita dal bene, senza aver definito con precisione quando lo sfruttamento di questa utilità non sarà più possibile
-le attività a vita utile definita
Sempre nell’attivo troviamo le attività operative cessate, una voce contabile molto importante che caratterizza i bilanci internazionali e indica una componente di un’entità che è stato dismesso o classificato come posseduto per la vendita.
Per le attività va fatta una verifica detta impairment test (test di svalutazione) per determinare e rilevare eventuali perdite di valore.
Nel Passivo-> si distiguono Patrimonio netto, passività non correnti e passività correnti.
Essendo in una società di gruppo si fa la distinzione tra patrimonio netto di pertinenza del gruppo e patrimonio netto di terzi (cioè tutti gli altri azionisti di minoranza che non hanno leve di comando ma che sono pur sempre azionisti).
Tra le riserve assume rilevanza la riserva first time adoption FTA, è una riserva contabile che accoglia la sommatoria di una serie di variazioni ed effetti che si sono prodotti all’interno del netto a seguito della prima adozione dei principi IAS/IFRS.
Altra novità fondamentale nel passivo non corrente è il piano per benefici ai dipendenti, assimilabile al fondo TFR del bilancio civilistico ma con una differenza fondamentale:
- il TFR è quanto l’impresa deve corrispondere al lavoratore al termine del rapporto di lavoro
-la voce benefici ai dipendenti è più vasta, le somme che saranno corrisposte ai dipendenti NON attengono solo a quanto viene maturato ma anche ad altre remunerazioni successive, che riguardano progetti formativi o premi particolari per risultati raggiunti e calcolati secondo le tecniche attuariali.
Che cos’è l’impairment test? Ogni quanto va fatto?
L’impairment test (test di svalutazione) è una verifica che viene prevista dai principi IAS/IFRS per le imprese che devono determinare e rilevare eventuali perdite durevoli di valore delle attività.
La periodicità dell’impairment test varia a seconda delle voci:
-una tantum quando ci sono evidenti segnali della non recuperabilità del valore di un’attività
-annualmente nel caso di avviamento e attività immateriali a vita utile indefinita, per le quali NON è previsto un processo di ammortamento
Com’è composto il Conto economico consolidato? Cosa sono il single statement approach e il two statement approach?
Lo IAS prevede per il conto economico consolidato due modalità di presentazione:
- il single statement approach-> si redige un unico documento di conto economico complessivo
-il two statement approach-> si compone da due proseptti separati; il conto economico separato e il conto economico complessivo.
Sono due schemi di conto economico in forma scalare che evidenziano risultati parziali e il risultato economico complessivo.
Per le modalità di classificazione dei costi lo IAS prevede due possibili alternative:
1. Per natura; i costi sono aggregati secondo la natura dei fattori produttivi cui si riferiscono, prescindendo dalla funziona aziendale.
2. Per destinazione; i costi sono classificati in relazione alla funzione aziendale di riferimento, come parte del costo del venduto o dei costi di distribuzione o anche dei costi amministrativi.
Che cos’è il conto economico separato?
E’ uno dei prospetti del two statament approach; accoglie solo i ricavi e costi di natura reddituale, ovvero contiene i componenti positivi e negativi di reddito utili ai fini della determinazione del reddito”tradizionale”.
Abbiamo i ricavi operativi in cui troviamo solo ricavi delle vendite, delle prestazioni e altri ricavi.
I costi vengono definiti tutti costi operativi; dalla differenza si ottiene il reddito operativo, non abbiamo l’A-B tipico del bilancio civilistico.
Poi si ricalca l’area finanziaria e si può notare come in questi bilanci prima si fa precedere l’area delle imposte e dopo i proventi o oneri di attività, infine si arriva all’utile di gruppo con la specifica evidenziazione del risultato netto degli azionisti di minoranza.
Che cos’è il conto economico complessivo?
E’ uno dei prospetti del two statament approach; si fa dopo il conto economico separato. Questo inizia dall’utile (o perdita) d’esercizio e poi indica tutti gli elementi reddituali imputati a patrimonio netto.
Fra questi altri elementi sono rintracciabili le variazioni di fair value che in base agli specifici IAS/IFRS non possono essere iscritti fra i tradizionali costi e ricavi di competenza e non partecipano alla formazione del risultato d’esercizio, ma influiscono sul valore del patrimonio netto, alimentando o riducendo le riserve costituite ad hoc.
Tra queste voci troviamo anche gli utili/perdite da conversione bilanci in valuta estera, ma anche utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti = quegli utili o perdite inerenti al calcolo attuariale dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio delle attività lavorative prestate; spesso vanno iscritti in questa sezione perché ci sono casi in cui l’imputazione di questa eccedenza può essere molto onerosa e potrebbe anche far chiudere in perdita.
Si perviene al risultato netto complessivo di gruppo che non coincide né con il reddito d’esercizio né con il capitale di funzionamento.
Tale risultato solitamente è inferiore rispetto al risultato del conto economico separato, spesso ciò avviene per la presenza di oneri per benefici ai dipendenti, anche se potrebbe anche subire un effetto migliorativo.