Fondamenti Flashcards

1
Q

Nel metodo scientifico, la conseguenza sperimentale garantisce la verità della premessa.
Vero o Falso?

A

Falso.
Come dirà Popper, analogamente a quanto avviene in logica, una conseguenza vera può scaturire sia da una premessa vera che da una premessa falsa.

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2
Q

Per Aristotele e Tommaso, le leggi fisiche che governano la realtà erano sempre vere.
Vero o Falso?

A

Falso.
Tutte le leggi fisiche regolano la realtà che è per sua natura contingente, e quindi nessuna legge fisica può essere considerata assoluta o immutabile.

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3
Q

In che modo la Scolastica ovviava al problema della contingenza relativa alle leggi fisiche?
In quale modo analizzavala realtà, dato che la logica non permette di affermare che se una conseguenza sperimentale è vera, lo è anche la premessa?

A

Basandosi sul principio di causa-effetto: non vi può essere effetto senza la sua causa.

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4
Q

Chi fu Jacopo Zabarella e in che modo influenzò il pensiero e il metodo di Galilei?

A

Jacobo Zabarella fu un gesuita e filosofo del XVI secolo (1533-1589).
Affermava che unendo il metodo analitico (dall’effetto alla causa) e quello sintetico (dalla causa all’effetto), fosse possibile dimostrare qualsiasi teoria.
Tale metodo (apodittico e dunque non realistico) Influenzò Galilei nei suoi studi, il quale credette di poter dimostrare con questo doppio passaggio logico (ma scientificamente inadeguato e insufficiente) anche la teoria copernicana contro quella tolemaica.

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5
Q

Aggiungi i termini mancanti alla seguente frase:
“La Filosofia della Natura è una disciplina speciale dell’_ _ _ _ _ _ _ _ e quindi della _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _”

A
  1. “Ontologia”
  2. “Metafisica Generale”
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6
Q

“La Filosofia della Natura ha per oggetto _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ con le loro specifiche _ _ _ _ _ _ _ _ _, _ _ _ _ _ _ _ _ _ e _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ “

A
  1. “l’universo degli enti fisici”
  2. “strutture, proprietà e relazioni causali”
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7
Q

Nell’accezione moderna, le Scienze Naturali studiano i _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ in quanto misurabili e le _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ che governano l’evoluzione nel tempo di questi fenomeni.

A
  1. “fenomeni naturali”
  2. “leggi matematiche”
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8
Q

Cosa ha a che vedere la Filosofia della Scienza con il “Movimento Neopositivista”?

A

La data di nascita, in quanto nasce dopo la pubblicazione del Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein.

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9
Q

La Filosofia della Scienza si caratterizza come disciplina _ _ _ _ _ _ _ _ della filosofia della _ _ _ _ _ _ _ _ _ o _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

A
  1. “speciale”
  2. “conoscenza”
  3. “gnoseologia”
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10
Q

Qual è il ruolo della Filosofia Formale e quale servizio può prestare all’Ontologia?

A

Introdurre un metodo di formalizzazione del linguaggio filosofico, evitando incongruenze e fraintendimenti che oggi purtroppo contribuiscono alla confusione e al relativismo esistente sia nei metodi di conoscenza sia nelle scienze.

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11
Q

Filosofia Formale e Filosofia Analitica sono la stessa cosa?

A

No.
La Filosofia Analitica ha purtroppo confuso la logica matematica (estensionale) e la logica modale (intensionale).
La Filosofia Formale, tramite linguaggi formalizzati, ristabilisce chiarezza nel trattare le questioni di cui si occupa la Filosofia Analitica.

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12
Q

In che rapporto stanno tra loro la “logica estensionale” e la “logica intensionale” ? Cosa s’intende con queste espressioni?

A

In breve, queste due espressioni denotano due diversi modi di riferirsi logicamente alle cose: con la logica estensionale si attribuisce un significato univoco ad un ente, operatore o predicato, mentre nella logica intensionale si considerano i diversi modi in cui uno stesso oggetto può essere inteso.

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13
Q

La Filosofia Formale utilizza la Teoria degli insiemi.
Vero o Falso?

A

Falso.
Utilizza invece la Teoria Algebrica delle Categorie basata sull’algebra delle relazioni.

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14
Q

Nel pensiero moderno, le relazioni causali sono superordinate o subordinate rispetto alle relazioni matematico-logiche?

A

Sono subordinate.
Questo perché il pensiero moderno ha posto al centro del pensiero filosofico il soggetto e l’autocoscienza, capovolgendo completamente la prospettiva antica (quella aristotelico-tomista).

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15
Q

Cosa intendeva Kant con a-priori logico?

A

La conoscenza indipendente dall’esperienza.

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16
Q

In che modo il concetto di a-priori logico kantiano ha ribaltato il pensiero classico?

A

Assumendo la posizione di “condizione di partenza” del pensiero filosofico.
Mentre per il pensiero classico era la necessità delle relazioni causali a fondare per astrazione quella delle relazioni matematiche e logiche, per il pensiero moderno è vero esattamente il contrario.

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17
Q

Cosa s’intende con “Problema di Hume sull’induzione” e con “impossibilità dell’enumerazione infinita”?

A

L’impossibilità di enumerare tutti i casi possibili nell’osservazione di relazioni di causa-effetto tra enti, per cui ci si potrebbe ipoteticamente imbattere in uno o più casi in contraddizione con il principio dedotto dall’osservazione di tali relazioni.

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18
Q

Perché la soluzione moderna al problema dell’enumerazione infinita fa dipendere unicamente dalla successione temporale la relazione di causa-effetto tra enti?

A

Perché nel pensiero moderno viene preso a paradigma della relazione di causalità quello della meccanica newtoniana, dove lo stato finale del processo dipende univocamente dalle condizioni iniziali del processo fisico.

19
Q

Qual è la differenza tra assioma e postulato, nel pensiero classico?

A

Gli assiomi sono enunciati autoevidenti nella logica, i postulati non sono invece autoevidenti, ma possono essere ammessi per stabilire le basi di una dimostrazione nelle diverse discipline scientifiche.

20
Q

Quali sono le tre “idee” fondamentali, secondo Christian Wolff (1679-1754)?

A

Dio, anima, mondo.

21
Q

il pensiero moderno, partendo da Descartes e Hume, ha evidenziato nettamente che la questione della verità e quella della causalità sono intimamente legate tra loro e
Perché?

A

Perché Descartes fa derivare la realtà dalla coscienza, mentre Hume ha negato l’esistenza della relazione di causalità.

22
Q

Per quale motivo a Karl Popper (1902-1994) sembrò opportuno proporre il cosiddetto principio di falsificabilità nelle scienze empiriche?

A

Perché non è materialmente possibile predisporre una serie infinita di casi che verifichino una teoria scientifica.

23
Q

Prima di Kant era la necessità delle relazioni causali a determinare l’esistenza e l’entità degli enti naturali.
Cosa è accaduto dopo Kant?

A

Dopo Kant è la necessità dell’autoevidenza a fondare la necessità della relazione causale fra predecessore e successore empirico.

24
Q

Quale scienziato ha influenzato maggiormente il pensiero moderno nel mettere in stretta ed esclusiva relazione temporale quella di causalità dei processi?

A

Isaac Newton (1642-1726).

25
Q

Dopo Descartes, quali principi erano considerati autoevidenti (apodittici), oltre a quelli della filosofia e della metafisica classiche?

A

Quelli della geometria euclidea e, dopo Newton, anche i tre postulati fondamentali della meccanica.

26
Q

Per quale motivo i filosofi che si opposero a Galilei tradirono lo stesso pensiero aristotelico al quale dicevano di rifarsi?

A

Perché pretendevano di derivare i principi della fisica naturale dagli assiomi della metafisica aristotelica, dimenticando che per Aristotele i postulati delle scienze erano di origine induttiva e non deduttiva.

27
Q

Quale filosofo parlava di “due culture”, quella umanista e quella scientifica?

A

Georg Wilhelm Friedrich Hegel
(1770-1831)

28
Q

In quale ambito nacque la Filosofia Formale?

A

In quello dell’informatica teorica.

29
Q

Qual è la differenza tra filosofia formale e filosofia analitica?

A

La filosofia analitica è il tentativo di formalizzare il linguaggio filosofico, mentre la filosofia formale è la formalizzazione della logica filosofica.

30
Q

“Ens primum cognitum, sed cognitio effectus quidam veritatis”.
Cosa significa questa frase e chi l’ha scritta?

A

“L’ente è il primo conosciuto, ma la conoscenza è una sorta di effetto della verità”.
La frase è di S. Tommaso (Quaestiones Disputatae I, 1co.)

31
Q

Nella TI è possibile distinguere tra essere dell’essenza e essere dell’esistenza.
Vero o Falso?

A

Falso.
In TI, enti e classi esistono solo in quanto appartenenti a una classe di ordine superiore.
L’essere dell’essenza è invece proprietà non classificabile perché fondante di tutti gli enti e non appartenente ad alcuna classe particolare.

32
Q

La TI è più adatta a descrivere una metafisica platonica che una metafisica aristotelico-tomista.
Vero o Falso?

A

Vero.
Platone parlava di un mondo delle idee (iperuranio) che è grosso modo equivalente al concetto di “mondo di classi”.

33
Q

Filosofia Formale e Filosofia Analitica sono la stessa cosa?

A

No, anche se la Filosofia Analitica è nata con lo scopo di formalizzare la logica filosofica nel tentativo di rendere universale i concetti espressi.
La Filosofia Formale si serve però primariamente della logica modale e non di quella matematica.

34
Q

La Filosofia Formale può utilizzare la logica matematica (ad es.: l’insiemistica)?

A

Sì, ma la logica modale rimane quella utilizzata di preferenza in Filosofia Formale.

35
Q

A differenza della filosofia platonica, quella aristotelica non presuppone le “essenze”, ma le giustifica causalmente.
Vero o Falso?

A

Vero.

36
Q

Per quale motivo l’algebra di Boole può essere definita l’algebra della logica?

A

Perché le operazioni in essa ammesse (la signature di quest’algebra) e cioè “non”, “e”, “o” vengono interpretate come corrispondenti operazioni su numeri interi.

37
Q

In quali operazioni possono essere trasformati i connettivi logici booleani?

A

Nella complementazione (1-x=0), nel prodotto (x*y) e nella somma (x+y).

38
Q

Qual è il limite dell’interpretazione che Leibniz diede al sillogismo aristotelico?

A

Quello di renderlo in senso insiemistico e perciò in senso estensionale, benché il sillogismo aristotelico appartenga invece alla logica modale.

39
Q

L’“inseità” è una relazione monadica, cioè con un solo termine?

A

No, è la definizione aristotelica di “sostanza”.
Una relazione è invece sempre tra almeno due termini (relatio ad).

40
Q

Quale matematico affermò che in logica la relazione fondamentale è quella triadica e non quella diadica e perché?

A

Charles Sanders Peirce (1839-1914).
La relazione diadica non consente di dedurne alcunché, se non la relazione stessa.

41
Q

Cos’è un diagramma di Hasse?

A

Un modo per rappresentare graficamente un insieme parzialmente ordinato sul quale possono essere applicati dei “filtri” per definire concetti diversi sull’insieme considerato.

42
Q

In cosa consistono le due Leggi di De Morgan?

A

Le due Leggi di De Morgan, fondamentali in logica, possono definirsi, nel linguaggio ordinario come:
1. la negazione di una disgiunzione è la congiunzione delle negazioni
2. la negazione di una congiunzione è la disgiunzione delle negazioni

1. ¬(𝑝 ∨ 𝑞) ⟺ (¬𝑝) ∧ (¬𝑞)
2. ¬(𝑝 ∧ 𝑞) ⟺ (¬𝑝) ∨ (¬𝑞)

43
Q

In che modo la logica booleana consente di rappresentare ed è in relazione con il concetto di identità di una classe di oggetti e con il morfismo algebrico riflessivo della TC?

A

L’identità logica (A =A) è rappresentabile come il prodotto di un numero con sé stesso, cioè con l’equazione x*x = x. Gli unici numeri che possono essere sostituiti a x in tale espressione, sono 0 e 1 che, in logica booleana, rappresentano anche la proposizione vera V e falsa F.

44
Q

Cosa s’intende con l’espressione “verità locale”?

A

Una verità ipotetica, che è l’unica accessibile all’uomo (la verità assoluta è conosciuta solo da Dio).