Embriologia Flashcards

1
Q

Organizzazione del testicolo, barriera emato-testicolare

A

Tonaca vaginale: sierosa dall’addome
Tonaca albuginea: connettivo che costituisce lo stroma del testicolo, forma delle logge al suo interno
Tubuli seminiferi: 2 per ciascuna loggia, lunghi fino a 1m e diametro 200um.
Rete testis: zona in cui i tubuli seminiferi si raccolgono
Epididimo: posto postero-superiormente al testicolo, gli spermatozoi terminano la maturazione.

Tubuli seminiferi: contengono l’epitelio germinativo e cellule di Sertoli.
BARRIERA EMATO-TESTICOLARE
Barriera costituita dai prolungamenti delle cellule di Sertoli, che si uniscono attraverso giunzioni occludenti.
Compartimento BASALE: inferiore, contiene gli spermatogoni pronti a proliferare per mitosi.
Compartimento ADLUMINALE: superiormente alle cellule di Sertoli, contiene le cellule aploidi in fase di differenziamento.

La barriera emato-testicolare garantisce le condizioni favorevoli al differenziamento delle cellule germinali, elevate quantità di testosterone per il mantenimento del processo.

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2
Q

Gametogenesi maschile: inizio e fasi (la spermiogenesi è chiesta in altra domanda)

A

Inizia alla pubertà; prima si hanno al posto dei tubuli seminiferi cordoni di cellule contenenti spermatogoni primitivi e cellule di Sertoli. Nella pubertà gli spermatogoni diventano di tipo A e i tubuli si canalizzano.

SPERMATOGENESI:
1) PROLIFERAZIONE 16gg
Si hanno spermatogoni A chiari e A scuri;
A scuro -> mitosi -> A scuro + A chiaro
Gli A scuri mantengono la popolazione germinale, perciò rimarranno al compartimento basale del tubulo seminifero.
Gli A chiari diventano di tipo B, da cui poi ha inizio la proliferazione per mitosi, formando associazioni di cellule unite da peduncoli.
2) MEIOSI 24gg
La cellula che entra in meiosi è lo spermatocita primario;
- 1° divisione meiotica, RIDUZIONALE -> spermatocita secondario
- 2° divisione meiotica, EQUAZIONALE -> spermatide
3) SPERMIOGENESI 24gg
La cellula prodotto della meiosi è di forma tondeggiante; lo spermatide avrà bisogno di modifiche morfologiche prima di essere rilasciato.

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3
Q

Ciclo spermatogenico VS ciclo dell’epitelio seminifero

A

Ciclo spermatogenico: in una porzione di epididimo, lungo uno stesso raggio, si ha la progressione di associazioni cellulari, sfalsate di 16gg, che procedono al differenziamento.

Ciclo dell’epitelio seminifero: ciclo che si osserva longitudinalmente, a spirale lungo il tubulo, in cui si osservano zone a mosaico a stadi differenti della spermatogenesi. Questa disposizione permette una produzione continua di spermatozoi.

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4
Q

Regolazione ormonale della spermatogenesi

A

Le gonadi sono regolate dagli ormoni FSH, LH (glicoproteici) prodotti dalla adenoipofisi.
LH: stimola le cellule di Leydig, cellule endocrine interstiziali nel connettivo che riveste i tubuli seminiferi, produce TESTOSTERONE che viene rilasciato nel sangue.
N.B.: il testosterone ha anche ruolo di feedback negativo nel rilascio di ulteriore LH.

FSH: stimola le cellule di Sertoli a produrre due ormoni:

  • ABP: Androgen Binding Protein, lega il testosterone stimolando la spermatogenesi
  • Ormone anti-Mulleriano: fondamentale nello sviluppo
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5
Q

Spermiogenesi: fasi, caratteristiche della coda, successive fasi di maturazione

A

Ultima fase della spermatogenesi, dura 24gg.

  • FASE DI GOLGI:
    Formazione dell’acrosoma direttamente dal Golgi, che si dispone sul nucleo. I centrioli del centrosoma si dispongono alla parte opposta.
  • FASE DEL CAP:
    L’acrosoma cresce e incappuccia il nucleo.
    Si ha la formazione dell’assonema e compare la coda. I mitocondri si portano vicino all’assonema.
  • FASE ACROSOMICA:
    I mitocondri si inseriscono alla porzione intermedia, il nucleo si condensa.
  • FASE MATURATIVA:
    Il flagello è completo, viene espulso citoplasma in eccesso.

CODA: (o flagello)
- Parte intermedia, al di sotto della testa, comprende i microtubuli 9+2 e coppia centrale, fibre proteiche dense e una guaina costituita da mitocondri
- Parte principale, costituita da microtubuli e parte periferica circondata da rivestimento fibroso, unisce la colonna dorsale alla colonna ventrale.
- Parte terminale, composta solamente dall’assonema.
Lunghezza testa + coda: 60um

Fasi successive di maturazione:
Quando lo spermatozoo lascia la cellula di Sertoli (dove rimane dipendente nella spermiogenesi) lo spermatozoo è morfologicamente maturo ma funzionalmente no.
Le fasi finali sono:
- Maturazione: avviene nell’epididimo, lo spermatozoo acquista la mobilità. Ciò avviene grazie alla Factor Motility Protein.
- Capacitazione: avviene nelle vie genitali femminili. Le proteine di membrana dello spermatozoo si riorganizzano per far sì che riconosca l’ovocita e avvenga la reazione acrosomiale.

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6
Q

Ovaia: struttura, funzioni, origine e sviluppo degli oociti (del follicolo chiesta in altra domanda)

A

Gonade femminile a forma di mandorla, dimensioni 3x1,5x1 cm.
Si costituisce di:
- Epitelio superficiale ovarico: monostratificato, cubico o cilindrico
- Falsa albuginea: connettivo denso che costituisce lo stroma
- Corticale: contiene i follicoli ovarici in diversi stadi di maturazione, corpi lutei e corpi albicanti (lutei ormai connettivo)
- Midollare: connettivo lasso e numerosi vasi sanguigni, raggiunge l’ilo dell’organo

Funzioni:

  • GAMETOGENICA, produce gli oociti
  • ENDOCRINA, secerne gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone)

ORIGINE DEGLI OOCITI:
1) Nel periodo prenatale sono presenti gli ovogoni che si moltiplicano per mitosi;
2) Gli ovogoni iniziano la meiosi intorno al 4° mese, e si ricoprono di cellule follicolari formando i FOLLICOLI PRIMORDIALI (gli ovogoni diventano ovociti primari)
N.B.: la maggior parte dei follicoli degenerano (atresia), per apoptosi.
N.B.: nello sviluppo degli oogoni bisogna considerare anche la formazione del follicolo attorno!
La meiosi si arresta in fase di DIPLOTENE (profase della prima divisione).

PUBERTA’
Inizia il ciclo ovarico e si ha lo sviluppo del follicolo!
36 ore prima dell’ovulazione si ha il completamento della prima divisione meiotica e l’ovocita diventa secondario, bloccato il metafase della seconda divisione.
La seconda divisione meiotica si completa solamente con la fecondazione!
N.B.: nelle divisioni meiotiche si ha la produzione di 2 globuli polari, che degenerano.

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7
Q

Differenze tra spermatogenesi e ovogenesi

A

1
La spermatogenesi inizia solamente alla pubertà;
L’ovogenesi inizia già in fase prenatale.
2
Il numero di spermatozoi è indefinito, si ha la produzione nel maschio per tutta la vita;
Il numero di ovociti è predeterminato dalla nascita.
3
La spermatogenesi è un processo continuo, non si ferma mai;
L’ovogenesi è un processo ciclico, discontinuo.
4
Gli ovociti sono strettamente correlati al follicolo
Gli spermatozoi non sono legati a strutture simili (solamente nella fase di produzione, nelle cellule di Sertoli).

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8
Q

Follicologensi, dalla vita intrauterina alla regressione del corpo luteo

A

Nella vita intrauterina si ha la formazione del follicolo primordiale in concomitanza dell’inizio della prima divisione meiotica dell’ovogonio, che diventa ovocita primario, bloccandosi in profase.

Entro il 7° mese di vita tutti gli ovogoni sopravvissuti dall’atresia (da circa 6-7 milioni a 400’000) sono arrivati allo stadio di ovocita primario.

La situazione si blocca fino a pubertà.

FOLLICOLO PRIMORDIALE:
L’ovocita ha 30um di diametro, presenta uno strato unico di cellule follicolari pavimentose.
Rappresentano l’intera riserva di ovociti nella donna!

Quando l’ovocita viene indotto allo sviluppo (se ne hanno svariati, solo uno si sviluppa completamente), si ha la formazione del FOLLICOLO PRIMARIO.

  • Strato unico di cellule cuboidali
  • L’ovocita si ingrandisce a 80um

FOLLICOLO SECONDARIO
- Cellule pluristratificate follicolari, iniziano a esprimere i recettori del FSH
- Dimensioni del follicolo fino a 1cm, 125um di ovocita
- Formazione della ZONA PELLUCIDA, rivestimento di glicoproteine ZP1, ZP2, ZP3 (fondamentali per riconoscimento da parte di spermatozoo)
- Formazione delle TECHE FOLLICOLARI, esterne al follicolo:
– TECA INTERNA: vascolarizzata, cellule endocrine che esprimono i recettori per LH, che stimola le cellule della teca a produrre androgeni.
Gli androgeni vengono captati dalle cellule follicolari stimolate da FSH, che li trasformano in estrogeni grazie all’AROMATASI.
Gli estrogeni favoriscono la proliferazione dell’endometrio e attuano un meccanismo di feedback positivo nella produzione di LH, portando in seguito all’ovulazione.
– TECA ESTERNA: di natura connettivale

FOLLICOLO PRE-ANTRALE
- Si formano delle cavità ripiene di liquido, che progressivamente si uniscono

FOLLICOLO ANTRALE / DI GRAAF / MATURO
- Lo strato di cellule follicolari sui lati appare “granuloso”, viene chiamato così, fino a 2cm diametro.
- Attorno all’ovocita si forma uno strato di cellule, detto “CORONA RADIATA”. Verrà espulsa assieme all’ovocita in ovulazione.
Ovocita + corona radiata = CUMULO OOFORO
36 ore prima dell’ovulazione si ha il completamento della prima meiosi!
——————————————–
Gli estrogeni prodotti dalle cellule follicolari stimola le stesse a presentare i recettori per l’LH.
Il picco di estrogeni porta ad un rilascio di LH, che induce l’ovulazione.

Granulosa e teca interna successivamente all’ovulazione, formano cordoni di cellule vascolarizzate diventando CORPO LUTEO, dedite alla produzione di progesterone, che ha come bersaglio la mucosa uterina. Se non si ha la fecondazione, dopo 10gg il corpo luteo mestruale degenera.
Se avviene la fecondazione, il corpo luteo GRAVIDICO rimane per circa 3 mesi con il compito di continuare a produrre progesterone, ormone necessario al mantenimento delle condizioni favorevoli nella mucosa. Il corpo luteo gravidico è mantenuto dal GONADOTROPINA CORIONICA prodotta dalla blastocisti, poi dalla placenta.

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9
Q

Ciclo mestruale / uterino

A

Il ciclo mestruale è strettamente correlato al ciclo uterino; i cambiamenti che si osservano nella parete dell’utero sono dovuti agli stimoli ormonali provenienti dall’ovaia, la quale è a sua volta stimolata dall’ipofisi, nel cervello.

Stratificazione dell’utero:
- Endometrio: coincide con la mucosa, è costituito da uno strato di tessuto connettivo lasso e da uno strato di epitelio cubico monostratificato, con ciglia.
La parte di connettivo lasso si suddivide in:
– Strato basale, permane nonostante le mestruazioni.
– Strato funzionale, soggetto a variazioni di spessore durante il ciclo uterino.
- NIENTE SOTTOMUCOSA
- Miometrio, componente di tessuto muscolare liscio
- Tonaca sierosa (ove presente)

Il ciclo uterino inizia con la FASE DESQUAMATIVA: giorno che corrisponde all’espulsione dello strato funzionale dell’endometrio.
In questa fase ha inizio la maturazione di follicoli nell’ovaio, di cui solamente uno giungerà alla fase di follicolo maturo.
Agisce prevalentemente l’ormone FSH che stimolando le cellule follicolari, fa progredire la maturazione dell’ovocita.
FASE RIGENERATIVA:
L’azione ormonale di FSH, LH ed estrogeni prodotti dal follicolo iniziano ad ispessire progressivamente l’endometrio.
FASE PROLIFERATIVA
FASE SECRETIVA, CONGESTIZIA:
L’endometrio è vascolarizzato e si sono formate le ghiandole tubulari per la nutrizione dell’embrione.
Nella congestizia lo spessore dell’endometrio è massimo, 7mm.
Queste due fasi seguono l’ovulazione, che avviene in concomitanza con il picco di LH ed estrogeni.
Fintantoché l’ovulo non viene fecondato il corpo luteo produce progesterone, ormone che mantiene l’endometrio fino a c.a. 10gg dall’ovulazione.
Una volta degenerato, il corpo luteo mestruale smette di produrre l’ormone e si ha la desquamazione dello strato funzionale dell’endometrio, con la mestruazione e l’inizio di un nuovo ciclo uterino e ovarico.

FASE FOLLICOLARE:
Fase in cui la concentrazione dell’ormone FSH è elevata, si ha lo sviluppo del follicolo all’interno dell’ovaio. Va dal giorno 1 (inizio fase desquamativa) al giorno 14 (ovulazione)
FASE LUTEINICA:
Fase in cui si ha la formazione del corpo luteo all’interno dell’ovaia e l’endometrio è pronto per accogliere l’eventuale embrione.
Dal giorno 14 al giorno 28 (inizio della mestruazione).

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10
Q

Fasi della fecondazione

A

Dei 300-500 milioni di spermatozoi arrivano al cumulo ooforo solamente qualche centinaio.

1) Penetrazione della corona radiata
Gli spermatozoi si fanno strada tra le cellule della corona radiata, alcuni di essi servendosi di reazione acrosomiale anticipata (ialuronidasi), favorendoli.
Si nota che nell’avvicinarsi alla cellula uovo lo spermatozoo cambi il movimento della coda, ora a colpi di frusta.

2) Raggiungimento della ZP e reazione acrosomiale
Lo spermatozoo giunge alla zona pellucida dove lega le ZP3, glicoproteine, e libera il contenuto dell’acrosoma tramite fusione delle membrane esterne (quella dello spermatozoo e la sottostante dell’acrosoma). Lo spermatozoo fonde la sua membrana con quella dell’ovocita.
REAZIONE ACROSOMIALE
- Rilascia acrosina
- Inoltre la testa dello spermatozoo presenta un processo acrosmiale, dovuto a modifiche dei microfilamenti di actina, che favorisce la penetrazione dello spermatozoo nella zona pellucida.

3) Fecondazione
Le membrane delle cellule si fondono e il contenuto genetico entra nella cellula uovo.
RILASCIO DEI GRANULI CORTICALI
Sostanze che alterano la ZP, rendendola ostile alla penetrazione di altri spermatozoi.
Attivazione dell’ovocita e termine dell’ultima divisione meiotica.
N.B.: la coppia di centrioli entrerà nell’ovocita per formare il fuso mitotico e terminare la meiosi.

ZIGOTE

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11
Q

Prima settimana dello sviluppo embrionale

A

SEGMENTAZIONE
La cellula dopo circa 3 ore dalla fecondazione termina la meiosi con la produzione di globulo polare, e inizierà le divisioni mitotiche in concomitanza con la discesa dell’embrione nella tuba uterina fino all’utero.
DIVISIONI:
- Le cellule vengono chiamate blastomeri
- All’inizio le divisioni cellulari non fanno aumentare di dimensioni l’embrione; le cellule diventano più piccole.
Nelle prime divisioni le cellule sono TOTIPOTENTI, possono dare origine a tutti i tessuti possibili del corpo umano; man mano che le cellule si dividono diventano multipotenti, cioè in grado di differenziarsi in molti tessuti ma non tutti.
- A 8 cellule avviene la COMPATTAZIONE, cellule si appiattiscono e aspetto liscio.
- A 64 cellule è MORULA, forma di mora, cellule compatte. La ZP è ancora presente! ma dovrà essere digerita per far avvenire l’impianto.

BLASTOCISTI
Formazione del BLASTOCELE, cavità interna che porta le cellule ad un destino differente. Lo stadio ora è di blastocisti, che andrà ad impiantarsi nell’endometrio.
Si ha un primo differenziamento:
- Cellule esterne a formare la parete per il blastocele
- Cellule interne a formare la MASSA CELLULARE INTERNA, per i tessuti embrionali.

Schiusa della blastocisti: fase di fuoriuscita della blastocisti dalla zona pellucida, evento necessario per far avvenire l’impianto provocato dai trofoblasti.

FORMAZIONE PRIMO FOGLIETTO GERMINATIVO
Trofoblasti si differenziano in citotrofoblasti e sinciziotrofoblasti.
CITOTROFOBLASTI: cellule della parete, producono gonadotropina corionica! (mantenimento c. luteo) Delimitano la cavità tramite giunzioni occludenti.
EMBRIOBLASTI: formano la massa cellulare interna, giunzioni GAP
IPOBLASTO: primo foglietto germinativo! si forma sulla superficie della massa cellulare interna.

INIZIO IMPIANTO (termina alla seconda settimana)
Si ha la formazione del SINCIZIOTROFOBLASTO, che al 6°-7° giorno inizierà a rilasciare enzimi litici sull'endometrio per impiantare l'embrione.
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12
Q

Seconda settimana dello sviluppo embrionale

A

FINE IMPIANTO:
Alla seconda settimana si ha il completamento dell’impianto, accompagnato dalla reazione DECIDUALE.
L’endometrio reagisce all’impianto, a causa di istamina e prostaglandine prodotte dai citotrofoblasti. I fibroblasti si gonfiano, si riempiono di glicogeno, lipidi, e diventano resistenti agli enzimi litici del sinciziotrofoblasto.
La parete dell’utero la chiameremo DECIDUA

SECONDO STRATO CELLULARE e CAVITA’:
A impianto avvenuto, si ha la formazione dell’EPIBLASTO, secondo strato cellulare che si forma sopra all’ipoblasto.
Dall’epiblasto si ha la formazione della CAVITA’ AMNIOTICA, per proliferazione di amnioblasti.
Dall’ipoblasto si ha la proliferazione di cellule a formare una membrana interna ai citotrofoblasti -> MEMBRANA DI HEUSER, formerà il SACCO VITELLINO.

10°-11° giorno:
A livello del sinciziotrofoblasto si formano delle lacune in cui fluisce il sangue materno; sarà fondamentale per il nutrimento dell’embrione, assieme alle ghiandole tubulari dell’endometrio.

In questa fase l’embrione assume una forma di DISCO BILAMINARE, costituito inferiormente da ipoblasto e sacco vitellino, e superiormente da epiblasto e cavità amniotica.

MESODERMA EXTRAEMBRIONALE
Non è ben chiara l’origine di questo tessuto, si pensa dall’epiblasto. Si ha proliferazione di cellule dove prima era presente il blastocele, tra membrana di Heuser e citotrofoblasti.

12° giorno:

  • Si completa il sacco vitellino, con il completamento della membrana di Heuser.
  • Si forma una cavità all’interno del mesoderma extraembrionale, a formare la CAVITA’ CORIONICA. Questa cavità divide in due strati il mesoderma extraembrionale:
    • Somatopleura extraembrionale, aderisce al citotrofoblasto;
    • Splancnopleura extraembrionale, aderisce al sacco vitellino.

Sinciziotrofoblasto + citotrofoblasto + somatopleura extraembrionale = CORION

13° gg
Il sacco vitellino viene ridotto da una strozzatura che genera delle cisti esocelomatiche, destinate a scomparire.
Dai citotrofoblasti si formano dei villi corionici primari, che successivamente diverranno componente fetale della placenta.

14° gg
Abbiamo:
- CORION: formato da sinciziotrofoblasto, citotrofoblasti, somatopleura extraembrionale
- Lacune sanguigne all’interno del sinciziotrofoblasto, per il nutrimento dell’embrione
- Villi corionici primari, che termineranno il loro sviluppo più avanti
- PEDUNCOLO: prolungamento di mesoderma a formare un collegamento tra corion ed embrione. Diventerà il futuro cordone ombelicale.
- Embrione, fluttuante nella cavità corionica e costituito da:
– Splancnopleura esternamente, avrà funzione emopoietica
– Sacco vitellino ricoperto da ipoblasti
– Cavità amniotica ricoperta da epiblasti

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13
Q

Terza settimana di sviluppo

A

15°-16° gg
Comparsa della linea primitiva e del nodo primitivo (o nodo di Hensen, CEFALICO), dall’epiblasto, in direzione cranio-caudale. Simmetria bilaterale e direzione cranio-caudale ora determinabili!

GASTRULAZIONE: formazione dei foglietti
Si ha proliferazione di cellule dell’epiblasto a partire dalla linea primitiva, che inserendosi inferiormente vanno a sostituire l’ipoblasto con ENDODERMA.
Dalla proliferazione delle cellule abbiamo la formazione di un terzo foglietto, MESODERMA intraembrionale.
Ciò che rimane dell’epiblasto diventa ECTODERMA.
I tre foglietti germinativi sono completi!
N.B.: tutti i foglietti germinativi derivano dall’epiblasto.

Il mesoderma si diffonde lateralmente, cranialmente e caudalmente tranne che in due aree: membrana buccofaringea e cloacale, che formeranno bocca e canale anale.
Da notare è la posizione dell’area cardiogena, posta superiormente alla membrana buccofaringea, che assumerà la posizione corretta alla 4° settimana.

17° giorno
Formazione di un prolungamento dal nodo cefalico, in direzione cefalica a formare il processo notocordale, estendendosi tra ectoderma e endoderma.
Si canalizza per diventare canale cordale.

18-19° gg: NOTOCORDA o corda dorsale
1) Il canale cordale, interposto tra ectoderma ed endoderma e comunicante con il nodo cefalico, inizia a fondersi ventralmente con l’endoderma.
2) La fusione produce un collegamento tra sacco amniotico e vitellino, il canale NEUROENTERICO (di breve durata).
La parete dorsale del canale si ispessisce a formare una PLACCA CORDALE.
3) La placca cordale in seguito si ripiega dorsalmente andando a costituire un cordone solido di cellule, la NOTOCORDA. Il canale neuroenterico si richiude.
N.B.: la notocorda è fondamentale per lo sviluppo dello scheletro assile!

NEURULAZIONE

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14
Q

Processi che portano alla formazione della asimmetria bilaterale nella 3° settimana (specifiche della neurulazione chiesta in altra domanda)

A

Nella terza settimana si ha la formazione di un embrione di forma discoidale, ovoidale. Presenta, grazie alla formazione della linea e del nodo primitivo, una simmetria bilaterale in cui si distinguono due antimeri e una direzione caudo-craniale.

I meccanismi che stabiliscono la corretta simmetria risiedono all’interno della fossetta primitiva. Avremo:

  • Cellule dotate di ciglio primario immobile, ma suscettibile ai cambi di flusso e funzionante come una antenna per la ricezione di segnali.
  • Cellule dotate di ciglia mobili in grado di ruotare sul proprio asse, causando due effetti:
    1) Formazione di un flusso meccanico di fluido
    2) Rilascio di fattori morfogenetici

L’attività delle cellule dotate di ciglia mobili sono fondamentali per indurre una risposta corretta alle cellule bersaglio, le quali risponderanno attraverso la trascrizione dei geni.

Fattori morfogenetici:

  • Sonic-Indian-Desert Hedgehog (Shh)
  • TGF-beta (fattore di crescita trasformante)
  • Proteina NODAL

Difetti nella distribuzione di questi fattori possono portare alla formazione di difetti morfologici molto gravi.

MESODERMA:
Dal mesoderma, a seguito della neurulazione e formazione del tubo neurale, si ha la specializzazione in porzioni differenti:
- Mesoderma PARASSIALE: in prossimità del tubo neurale, darà origine ai somiti
- Mesoderma INTERMEDIO: a formare gli organi degli apparati urinario e genitale
- Mesoderma LATERALE: si divide in due foglietti, del mesoderma extraembrionale, splancnopleura e somatopleura.

SOMITI:
Provenienti da mesoderma parassiale, si frammenta in masse cuboidali grossolane a formare i somiti.
Alcuni degenerano e scompaiono, fino a rimanere 37, che andranno a dividersi in occipitali, cervicali, toracici, lombari, sacrali, coccigei.
Si distinguono due classi di cellule:
- La prima andrà a costituire coste, vertebre, scapole
- La seconda darà origine ai muscoli di tronco e arti, al derma che verrà poi ricoperto dall’epidermide proveniente dall’ectoderma.

ISOLE SANGUIGNE
Nella terza settimana di sviluppo abbiamo la formazione di isole sanguigne nel sacco vitellino, organo che rivestirà ora la funzione emopoietica iniziale del feto. ISOLOTTI DEL WOLFF
Si ha la formazione, a partire dal mesoderma extraembrionale, di angioblasti e prime cellule del sangue!
Al termine della terza settimana il sacco vitellino ha costituito la prima rete sanguigna estesa ad embrione, sacco vitellino, peduncolo e si ha differenziamento in vene e arterie.

COMPARSA DEI GONOCITI dal 21° gg

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15
Q

Neurulazione e origine delle cellule del sistema nervoso

A

Processo che avviene durante la 3° settimana di sviluppo embrionale.
1) Dalla corda dorsale (o notocorda) si ha il rilascio di fattori come Shh, cordina, BMP, WNT; si ha la formazione della piastra neurale superiormente, a partire dall’ectoderma.
Si nota come la piastra neurale, nel tempo, aumenti progressivamente di dimensioni soprattutto in direzione craniale.
2) Dalla piastra neurale ha avvio un ripiegamento che porta alla formazione di una doccia neurale, e in seguito del TUBO NEURALE.
3) Le cellule che giacciono nelle pieghe della doccia neurale si addentrano anch’esse, andando a formare le CRESTE NEURALI. La chiusura avviene dal 23°-25° giorno cranialmente, più tardi caudalmente.

N.B.: ciò che non viene differenziato, nell’ectoderma, diventerà epidermide! i fattori BMP e WNT sono degli inibitori della differenziazione in epidermide, per portarli a diventare tessuto nervoso.

Il tessuto che viene a formarsi dal ripiegamento viene anche definito NEUROECTODERMA.

ORIGINE DELLE CELLULE NERVOSE
Dalla formazione del tubo neurale si ha inizialmente uno strato unico di cellule, che progressivamente si ispessisce andando poi a specializzazione.
Dal tubo neurale (neuroectoderma) hanno origine:
- Neuroni (da neuroblasti apolari)
- Astrociti e oligodendrociti da glioblasti
- Ependimociti
Origine differente per la microglia, dal mesenchima! linea monocita-macrofagica

Dalla formazione delle creste neurali si ha la formazione di:

  • Cellule di Schwann
  • Gangli spinali delle radici dorsali
  • Gangli del sistema nervoso autonomo
  • Aracnoide e pia madre
  • Midollare del surrene
  • Melanociti
  • Odontoblasti
  • Derma di testa e collo, cartilagini della testa
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16
Q

Sacco vitellino: origine e funzione

A

Origina dall’ipoblasto, ancora dalla seconda settimana dello sviluppo embrionale, attraverso cellule appiattite a formare la membrana di Heuser.
Successivamente il sacco vitellino primitivo verrà “strozzato”, con la formazione del sacco vitellino definitivo e con l’emissione di cisti esocelomatiche, che andranno in regressione.

Funzioni:
1)
- EMATOBLASTICHE
- ANGIOBLASTICHE
Sul suo spessore si ha la formazione del primo sangue fetale e della prima circolazione sanguigna -> ISOLOTTI DI WOLFF 

Angioblasti formano addensamenti che formeranno endotelio; le cellule incluse in questi addensamenti formeranno i primi globuli rossi.
SEMAFORINE: proteine che indicano in quale direzione i vasi devono progredire.

2) Il sacco vitellino ospita inoltre i gonociti temporaneamente, che poi migreranno verso i primi abbozzi degli organi genitali (CRESTE GENITALI, da mesoderma intermedio).
3) Formazione dell’intestino primitivo in concomitanza con il ripiegamento dell’embrione (DELIMITAZIONE)

17
Q

Cavità amniotica: origine e funzione

A

Nasce dalla seconda settimana di sviluppo embrionale, a partire da una cavità che nasce nell’epiblasto dal quale si specializzano gli AMNIOBLASTI.
Contiene liquido amniotico nell’amnios, e man mano che l’individuo si sviluppa si trova immerso in questo liquido, sospeso dal cordone ombelicale.

Funzioni:
- Contiene l’urina e i cataboliti prodotti dalle cellule.
Il liquido è comunque molto diluito, praticamente acqua, poiché la maggior parte degli scarti vengono ripuliti dalla placenta ogni c.a. 3h.
- Protegge dagli urti e permette il movimento del feto all’interno. In tale modo permette il corretto sviluppo del feto.
- Termoregolazione e protezione da infezioni.

N.B.: a termine gravidanza è di c.a. 1L.

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Q

Allantoide

A

Diverticolo che si forma alla terza settimana di sviluppo a partire dal sacco vitellino, inoltrandosi nel peduncolo.
Nell’uomo è rudimentale, non svolge alcuna funzione precisa e col tempo si oblitera: regredisce e viene in parte costituito da connettivo.
Una parte darà invece origine al legamento ombelicale medio (uraco) che collega vescica alla regione ombelicale.

Funzioni più importanti in specie come rettili e uccelli.

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Cordone ombelicale

A

Struttura che permette il collegamento tra feto e madre, composto da connettivo mucoso / di Warthon (connettivo speciale ad alta cellularità, gommoso).
Spesso 1-2cm, lungo 50-60cm, è elastico e contiene 2 arterie ed una vena disposte a spirale (disposizione strategica per mantenere costante il flusso di sangue).

N.B.: la circolazione è simile alla polmonare! Le arterie portano sangue deossigenato dal feto alla placenta (partono dal cuore!), mentre la vena porta sangue ossigenato (arriva al cuore del feto!)

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Q

Placenta: formazione e funzioni

A

La placenta inizia a formarsi dalla seconda settimana e si completa dal 3° mese.
Dalla seconda settimana abbiamo:
- Reazione deciduale, trasforma i fibroblasti in cellule rigonfiate piene di glicogeno e lipidi
- Primo abbozzo di villi corionici primari dal citotrofoblasto, che si formano attorno a tutto l’embrione.
- Formazione di lacune sanguigne intercalate nel sinciziotrofoblasto.

Con la maturazione, i villi formati sul lato della cavità uterina vengono privati del sangue materno, degenerando e formando così il CORION LISCIO.
Sul lato della decidua basale i villi si ramificano ampiamente e formano il CORION FRONDOSO o VILLOSO.

La placenta è formata quindi da:
- DECIDUA materna, cellule deciduali dell’endometrio trasformate.
- CORION fetale, costituito da somatopleura extraembrionale, citotrofoblasto, sinciziotrofoblasto.
Entrambe le componenti sono altamente vascolarizzate.

Dalla terza settimana si ha la comparsa di villi secondari, formati dall’estroflessione della somatopleura extraembrionale inferiormente ai villi primari.

Nell’asse del villo si ha la penetrazione dei vasi sanguigni embrionali, che successivamente crescono ramificandosi e formando i villi terziari, vascolarizzati.
Contemporaneamente il citotrofoblasto delimita la lacuna sanguigna, costituendo un “guscio” citotrofoblastico.
I villi si estendono all’interno di SPAZI INTERVILLOSI, all’interno dei quali fluisce il sangue materno e viene a contatto con i villi, attraverso cui avvengono gli scambi.
Superficie totale: 15m^2
Col passare del tempo lo strato di citotrofoblasti scompare, rimanendo solo lo strato di mesoderma e sinciziotrofoblasto (che si assottiglia).

L’emodinamica è garantita dalla differenza di pressione che si ha tra lo sbocco delle arterie placentari (70-80 mmHg) e i dotti di raccolta del sangue venoso, dopo che è stato “schizzato” contro i villi coriali.

Funzioni:

  • Scambio gassoso
  • Infusione di nutrienti
  • Infusione di anticorpi
  • Rimozione dei cataboliti
  • Secrezione di ormoni (funzione ENDOCRINA)
    • Gonadotropina corionica (mantiene il corpo luteo)
    • Progesterone a sostituire il corpo luteo dopo i 3 mesi
    • Relaxina per flessibilità della pelvi e dilatazione della cervice
    • Lattogeno placentare: contribuisce alla preparazione della ghiandola mammaria alla produzione di latte

N.B.: anche virus, droghe, alcol, antibiotici possono passare attraverso la placenta e causare malformazioni!