cartografia Flashcards

1
Q

SI ILLUSTRI IL PROCESSO CARTOGRAFICO E LE CARATTERISTICHE
PRINCIPALI DEL PRODOTTO DEL PROCESSO CARTOGRAFICO E LE
CARATTERISTICHE GENERALI DI UNA CARTA

A

Il processo cartografico si divide in tre fasi: acquisizione del dato, mediante
osservazioni dirette sul terreno o su immagini del terreno e bisogna archiviare
informazioni riguardo il posizionamento dei punti; scelta del sistema di riferimento,
quindi la scelta del sistema di coordinate e l’approssimazione della superficie
terrestre e del campo gravitazionale; scelta della rappresentazione cartografica,
cioè delle equazioni matematiche che consentono di “ proiettare “ la superficie
terrestre nel piano della carta. Generalmente il prodotto di un processo cartografico
è un disegno del territorio realizzato in un sistema di coordinate piane; i punti sono
in corrispondenza biunivoca con quelli della superficie fisica del territorio
rappresentato e la superficie fisica è approssimata con delle opportune superfici di
riferimento, per esempio un ellissoide. Per quanto riguarda le caratteristiche di una
carta, abbiamo la planimetria, cioè la proiezione nel piano del disegno di particolari
naturali ed artificiali; l’altimetria, fornita attraverso punti quotati e curve di livello; la
scala, grazie alla quale possiamo distinguere diversi tipi di carte. Maggiore è la
scala, maggiore sarà il numero di particolari rappresentati

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2
Q

SI SPECIFICHI PERCHE’ SI DEFINISCONO SISTEMI DI RIFERIMENTO
GEODETICI QUASI STATICI O VALIDI PER UN CERTO PERIODO DI TEMPO
E DINAMICI

A

Siccome le placche terrestri si muovono, anche se lentamente, non si ha mai un
sistema di riferimento geodetico fisso. In particolare, i primi vengono utilizzati per
scopi topo-cartografici, i secondi per studi sulla geodinamica e per il monitoraggio
di alta precisione

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3
Q

SI ILLUSTRINO LE TRE SUPERFICI NOTEVOLI IN AMBITO GEODETICO

A

Le tre superfici notevoli in ambito geodetico sono: quella reale della Terra (
superficie topografica ); una forma geometrica che l’approssima ( ellissoide di
rotazione ) ed è una superficie di cui è nota la geometria, quindi adatta ai calcoli
geodetici; una superficie equipotenziale del campo di gravità ( geoide ), riferimento
per la definizione delle quote. Le misure fatte sulla superficie terrestre vengono
riportate prima sull’ellissoide e poi dall’ellissoide sul piano

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4
Q

SI PARLI DEI MOTIVI DELL’INTRODUZIONE DI DIVERSI SISTEMI DI
RIFERIMENTO PER LA PLANIMETRIA E L’ALTIMETRIA

A

Il motivo è da ricondurre alla natura tridimensionale della Terra e alla necessità di
utilizzare approcci specifici per rappresentare le diverse dimensioni spaziali. La
planimetria descrive la posizione di punti sulla superficie terrestre in modo
bidimensionale, avvalendosi dell’ellissoide come sistema di riferimento, che prevede
solo equazioni geometriche e non dà informazioni altimetriche. Per l’altimetria si
introduce una terza dimensione avvalendosi del geoide come sistema di riferimento
che utilizza relazioni fisiche che possono risultare inutilmente complesse se utilizzate
per la planimetria. Utilizzare un unico sistema di riferimento, quindi, potrebbe
risultare inutilmente complesso e compromettere la precisione

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5
Q

SI DEFINISCA COME SI PUO’ INDICARE POSIZIONE DI UN PUNTO IN
RELAZIONE A UNA SUPERFICIE DI RIFERIMENTO E A UNA TERNA
CARTESIANA DESTRORSA OPPORTUNAMENTE CENTRATA

A

Data una terna cartesiana destrorsa centrata sull’ellissoide, le coordinate
geografiche, latitudine e longitudine, e le coordinate cartesiane, x, y e z, sono
legate da note relazioni: si può passare dalle une alle altre senza nessun problema

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6
Q

SI ILLUSTRINO LE COMPONENTI DI UN SISTEMA DI RIFERIMENTO
GEODETICO

A

Le componenti di un sistema di riferimento geodetico sono: ellissoide, che
approssima in una forma regolare la superficie terrestre; orientamento, il
posizionamento rispetto alla superficie terrestre; rete geodetica, una serie di punti
materializzati sul terreno collegati fra di loro attraverso misure di distanza e angoli a
formare una rete geodetica

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7
Q

SI FORNISCONO LE DEFINIZIONI DI SISTEMI DI RIFERIMENTO LOCALI
E GLOBALI

A

I sistemi di riferimento geodetici si distinguono in locali e globali. I locali sono
centrati rispetto al territorio da servire, ed istituiti per essere utilizzati in ambito
nazionale. L’ellissoide è tangente al geoide nel punto di emanazione, situato
centralmente all’area da coprire; nel punto di emanazione, la normale ellissoidica
coincide con la verticale geoidica. Quanto più ci allontaniamo dal punto in cui le due
superfici coincidono, tanto maggiori diventano gli scostamenti; quelli globali, nati
con l’avvento delle tecniche satellitari di posizionamento, definiti dalla posizione di
una terna cartesiana geocentrica rispetto alla Terra e utilizzabili per tutti i
continenti. Si tratta di una terna di assi cartesiani, con origine nel centro di massa
convenzionale della Terra, con asse Z orientato al polo convenzionale terrestre ed
assi X e Y complanari con il piano equatoriale. Ha poi un ellissoide biassiale,
centrato su tale origine, i cui parametri sono tali da rendere minimi gli scostamenti
tra ellissoide e geoide

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8
Q

SI ILLUSTRINO I PRINCIPALI SISTEMI GEODETICI LOCALI IN USO IN
ITALIA

A

I principali sistemi geodetici locali in uso in Italia sono: ROMA40, il sistema
nazionale del 1940, l’ellissoide di rotazione scelto è quello internazionale ( Hayford )
e il punto di emanazione si trova a Roma Monte Mario; ED50, realizzato dopo la II
guerra mondiale dall’Army Map Service statunitense, unificando i sistemi geodetici
europei e minimizzando le deformazioni nelle zone periferiche del continente.
Anch’esso ha un ellissoide internazionale ( Hayford ), con un orientamento medioeuropeo ( Potsdam ); e poi ci sono 32 sistemi catastali di grande estensione e
moltissimi di piccola estensione

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9
Q

SI DEFINISCA COME SI REALIZZANO I SISTEMI DI RIFERIMENTO
GLOBALI, SPECIFICANDO COSA SI INTENDE PER TERRESTRIAL
REFERENCE SYSTEM ( TRS ) E PER TERRESTRIAL REFERENCE FRAME (
TRF )

A

Per realizzare i sistemi di riferimento globali, necessitiamo dei System e dei Frame.
I System sono convenzionali e contengono posizione ed orientamento della terna
cartesiana, velocità di rotazione della Terra, ellissoide, campo gravimetrico e
magnetico etc.; i Frame realizzano i Systems, per esempio con la materializzazione
dei punti. Il TRS è un sistema di riferimento co-rotante solidalmente con la Terra ed
è definito attraverso alcune grandezze fondamentali, quali, ad esempio, i parametri
dell’ellissoide terrestre e la velocità angolare di rotazione terrestre; il TRF è un
insieme di stazioni fisse di osservazione, con coordinate determinate con precisione
riferite ad un TRS. Quando i punti della rete o le metodologie di misura cambiano,
anche il frame cambia e quindi si crea un nuovo TRF

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10
Q

SI PARLI DEI SISTEMI GEODETICI ITRS, WGS84, ETRS89 E DELLE
REALIZZAZIONI ETRF IN ITALIA

A

L’ITRS ( International Terrestrial Reference System ) è un Sistema di riferimento
convenzionale, che descrive le procedure per la realizzazione di un sistema di
riferimento geocentrico utile per misure sopra o vicino alla superficie terrestre.
L’origine delle coordinate è coincidente con il centro di massa ed è rappresentato
da una terna cartesiana destrorsa solidale alla Terra; il WGS84 ( World Geodetic
System 1984 ) è un sistema di riferimento geofisico completo, costituito da una
terna cartesiana centrata nel centro di massa della Terra con asse Z orientato al
polo nord convenzionale; l’ETRS89 ( European Terrestrial Reference System 1989 )
presenta un ellissoide di riferimento proprio al sistema GRS80, solidale con parte
stabile della placca eurasiatica; per ITRS e le sue realizzazioni ITRF i punti della rete
posti in Europa si muovono, a causa dei movimenti della placca eurasiatica. Il
sistema di riferimento ETRF invece è come se fosse solidale con la placca, quindi
non risente di questo movimento. La rete IGM95 costituisce la componente italiana
del sistema di riferimento geodetico ETRF89; è affetta da incongruenze interne e
mancata stima del campo velocità. In seguito è stata realizzata ETRF2000, un
rifacimento di IGM95.

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11
Q

SI SPECIFICHINO LE DIFFERENZE IN TERMINI DI VELOCITA’ PER
LE STAZIONI COMUNI ALLA RETE IGS E EPN ( PER ESEMPIO LA
STAZIONE DI GENOVA, DIAPOSITIVA 36 DEL FILE CARTOGRAFIA_2 )

A
  • La rete IGS ha velocità: Vx = - 0,0139 Vy = + 0,0189 Vz = 0,0116
    La rete EPN ha velocità: Vx = - 0,0012 Vy = - 0,0001 Vz = - 0,0010
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12
Q

SI PARLI DI COME E’ POSSIBILE EFFETTUARE CONVERSIONI FRA
COORDINATE DI PUNTI NEI VARI SISTEMI GEODETICI E CARTOGRAFICI

A

Per effettuare conversioni tra coordinate di punti nei vari sistemi geodetici e
cartografici in uso in Italia non esistono relazioni matematiche esatte valide su tutto
il territorio. Esistono però dei siti dove si possono effettuare delle conversioni di
coordinate. Per esempio “ igmi.org “, il geoportale nazionale ed infine “ epsg.io “

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13
Q

SI DEFINISCA COSA SONO I SISTEMI GNSS E SI ILLUSTRI
BREVEMENTE IL PROCEDIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLA
POSIZIONE DI UN PUNTO CON UN RICEVITORE GPS, SI INDICHI CHE
COORDINATE VENGONO OTTENUTE E COSA INFLUENZA L’ACCURATEZZA
DELLA MISURA

A

I sistemi GNSS ( Global Navigation Satellite System ) sono sistemi che utilizzano i
satelliti attivi per la determinazione della posizione di un punto. Per la
determinazione della posizione di un punto con un ricevitore GPS, è necessario che
vari satelliti siano contemporaneamente visibili dal punto di cui si voglia conoscere
la posizione. Ci sono i ricevitori terrestri che captano i segnali trasmessi
dall’elemento spaziale, provvedono alla loro interpretazione e alla loro elaborazione
finale. La posizione dello strumento è all’intersezione delle tre sfere di raggio pari
alle distanze tra satelliti e ricevitore. Occorre conoscere, per ognuno di essi, la
posizione al tempo t e la distanza dal ricevitore allo stesso tempo t. La distanza
satellite-ricevitore è stimata misurando il tempo di volo degli impulsi
elettromagnetici emessi dai satelliti. Il satellite invia un segnale che contiene la
propria posizione e l’istante t della partenza; questo segnale raggiunge il ricevitore,
che misura l’istante t di ricezione e si ottiene la misura della distanza mediante una
misura di tempo. L’accuratezza della determinazione della posizione del ricevitore è
influenzata da: orbita dei satelliti, velocità del segnale, misura del tempo, percorso
del segnale. L’accuratezza di determinazione è legata anche alla modalità di misura.
Le coordinate che si ottengono sono comunque in termini di coordinate cartesiane
ortogonali X,Y,Z, riferite alla terna geocentrica del WGS84

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14
Q

SI ILLUSTRI COSA SI INTENDE PER DEFORMAZIONI LINEARI,
ANGOLARI E SUPERFICIALI E PER PROIEZIONI CONFORMI,
EQUIVALENTI, EQUIDISTANTI E AFILATTICHE

A

Il passaggio da ellissoide a piano implica sempre delle deformazioni, poiché
l’ellissoide ed il piano non sono superfici applicabili. Queste deformazioni si
suddividono in: lineari, quindi di lunghezze; angolari, quindi di angoli; superficiali,
quindi di aree. Abbiamo poi alcuni tipi di proiezioni: conforme, in cui si conservano
le direzioni uscenti da un punto. L’angolo tra due linee sull’ellissoide è uguale a
quello fra le trasformate delle stesse linee sulla carta; equivalente, si conserva
l’area di elementi superficiali e non la forma; equidistante, si conservano le distanze
lungo alcune linee; afilattica, non conserva rigorosamente nessuna di dette
proprietà, ma, entro un certo ambito spaziale, gli angoli e le aree delle geometrie
sull’ellissoide e i corrispondenti sulla carta possono essere ritenuti inalterati

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15
Q

SI DEFINISCONO LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLE
PROIEZIONI ANALITICHE DI MERCATORE E DI LAMBERT

A

La proiezione analitica di Mercatore è anche detta cilindrica diretta, poiché la forma
del reticolato geografico sul piano è simile a quella delle proiezioni cilindriche, con
asse del cilindro coincidente con quello terrestre; una retta tracciata sulla carta si
trasforma in una curva, detta lossodromica, che sulla superficie ellissoidica taglia i
meridiani con un azimut costante; i meridiani sono semirette parallele ed
equidistanti; i paralleli sono semirette parallele ma con distanza crescente verso i
poli; fra di esse formano un reticolato ortogonale.
La proiezione analitica di Lambert invece è detta conica, poiché genera un reticolato
geografico simile a quello delle proiezioni cilindriche dirette ed è impiegata in Italia
per la produzione di cartografia a piccola scala; i paralleli diventano archi di
circonferenza; i meridiani diventano semirette concorrenti all’origine, perpendicolari
ai primi

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16
Q

SI ILLUSTRINO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA
RAPPRESENTAZIONE CONFORME DI GAUSS, INCLUSO IL MODULO DI
DEFORMAZIONE E LA CONVERGENZA DEL MERIDIANO

A

La proiezione di Gauss-Boaga appartiene alla famiglia delle proiezioni cilindriche,
che operano proiettando ciascun punto della superficie dell’ellissoide dal centro
verso un cilindro tangente all’ellissoide stesso. Questa proiezione utilizza un cilindro
tangente ad un meridiano, detto di riferimento. Il meridiano di riferimento e
l’equatore formano sulla mappa segmenti di retta che si intersecano ad angolo retto
nell’origine delle coordinate.
La proiezione di Gauss è una rappresentazione conforme cilindrica inversa:
- Rappresentazione, significa che la carta geografica è costruita in base a formule di
corrispondenza dedotte per via analitica, e non in base ad una costruzione
geometrica;
- Conforme, significa che gli angoli calcolati fra punti della carta sono uguali agli
angoli reali fra gli stessi punti del terreno. La carta ottenuta perciò non è né
equivalente né equidistante;
- Cilindrica inversa, significa che la carta ha qualche affinità con una carta che si
otterrebbe da una proiezione sullo schema del cilindro inverso, cioè dal cilindro
tangente all’ellissoide lungo un meridiano
𝑚𝑔 = 1 +
1
2
𝜆
2
𝑐𝑜𝑠2𝜑
Lambda: longitudine ellissoidica
Phi: latitudine ellissoidica
In un qualunque punto P della superficie terrestre è possibile definire tre diverse
direzioni “ Nord “: Nord magnetico, individuabile con la bussola; Nord geografico,
coincidente con il meridiano per il punto; Nord cartografico, direzione dell’asse y del
sistema di riferimento cartografico. Sulla cartografia, nel punto P è possibile
calcolare l’angolo fra la direzione del Nord geografico e quello cartografico; questo
angolo è detto convergenza del meridiano

17
Q

SI ILLUSTRINO LE CARATTERISTICHE DEI PRINCIPALI SISTEMI
CARTOGRAFICI UTILIZZATI IN ITALIA E DELLE COORDINATE NELLA
CARTOGRAFIA ITALIANA. SI DEFINISCA COME EFFETTUARE LA
DESIGNAZIONE DI UN PUNTO NEL SISTEMA MGRS

A

I sistemi cartografici utilizzati in Italia sono: UTM-ED50, con riferimento geodetico
ED50 e proiezione Universale Trasversa di Mercatore ( UTM ). Il territorio italiano è
interessato dai fusi 32,33 e marginalmente dal 34; il sistema UTM-WGS84, simile al
sistema UTM-ED50, ma con diverso sistema geodetico utilizzato. Per la
designazione di un punto nel sistema MGRS ( Military Grid Reference System ), si
identifica un quadrato di 100km di lato, poi leggere il valore del meridiano reticolato
immediatamente ad Ovest del punto considerato e registrare le sole cifre scritte in
grande: misurare la distanza tra il punto e la linea suddetta in ettometri; leggere il
valore del parallelo reticolato immediatamente a Sud del punto considerato e
registrare le sole cifre scritte in grande: misurare la distanza tra il punto e linea
suddetta in ettometri; preporre le lettere che contraddistinguono il quadrato di
100km di lato e ancora la designazione di zona

18
Q

SI DEFINISCANO LE COMPONENTI DI UN SISTEMA DI
RIFERIMENTO ALTIMETRICO E SI FACCIA RIFERIMENTO ALL’EVRS. SI
DEFINISCA COSA SI INTENDE PER ONDULAZIONE GEOIDICA

A

n un sistema di riferimento altimetrico, per un punto sulla superficie fisica della
Terra si identificano le seguenti quote: la quota ellissoidica o geodetica h,
corrispondente alla distanza dal punto all’ellissoide misurata lungo la normale
all’ellissoide passante per il punto; quota ortometrica H, definita come distanza dal
punto al geoide, misurata a rigore lungo la linea di forza passante per il punto;
ondulazione geoidica N, distanza tra ellissoide e geoide nel punto. h = N + H. Per la
planimetria esiste ETRS e le sue realizzazioni ETRF, per il sistema verticale EVRS e
EVRF ( European Vertical Reference System )

19
Q

SI ILLUSTRI COSA SI INTENDE PER MODELLO ALTIMETRICO DEL
TERRENO E COME E’ POSSIBILE REALIZZARLO

A

Il modello altimetrico è utile per le rappresentazioni in 3D. Esistono diversi tipi di
modelli: DTM ( Digital Terrain Model ), una griglia regolare di punti quota
appartenenti alla superficie nuda del terreno, priva quindi di vegetazione e strutture
antropiche; DEM ( Digital Elevation Model ), griglia regolare di punti quota che
ricoprono la superficie terrestre comprensiva delle strutture antropiche ma priva di
vegetazione; DSM ( Digital Surface Model ), superficie terrestre reale tutto
compreso; TIN ( Triangulated Irregular Network ), superficie continua costituita
dall’insieme di facce triangolari, ed è adatto a descrivere superfici del terreno in cui
sono presenti linee di discontinuità molto frequenti e pronunciate. Il modello
altimetrico del terreno ha numerose applicazioni, fra cui: analisi idrologiche per la
modellazione del flusso dell’acqua sulla superficie terrestre per determinare le aree
di raccolta delle zone soggette a rischio allagamento; generazione di mappe di
pendenza, esposizioni, viabilità, profili altimetrici etc

20
Q

SI PARLI DEI CODICI EPSG

A

I codici EPSG sono un sistema di codici di riferimento geospaziali. Questi codici
vengono utilizzati per identificare sistemi di coordinate geografiche, proiezioni
cartografiche, trasformazioni di coordinate in modo univoco, comunemente utilizzati
nel campo di GIS