cards media 3 Flashcards

1
Q

definizione

A

è in McLuhan un termine che riguarda in generale la quantità di dettagli che possono essere percepiti dal soggetto a cui il messaggio è rivolto

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2
Q

risoluzione

A

numero di pixel, calcolo preciso

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3
Q

POST - IMMAGINI

A

immagini create da algoritmi. Jonathan Crary spiega come siamo arrivati a post immagini

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4
Q

mediascape

A

Configurazione mutevole di artefatti tecnologici (es: autostrada). È soggetto al continuo aggiustamento delle sue forme di disposizione e si dà in un rapporto di continua negoziazione con i suoi fruitori.

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5
Q

neue sehe (moholy Nagy)

A

?

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6
Q

che cos’è apparato

A

Parti tecniche che servono ad utilizzare il media (se parli del cinema è lo schermo, la pellicola, il proiettore…)

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7
Q

la massa

A

si colloca tra i due poli (folla e pubblico) e attende di essere guidata. Spesso indicata come ingestibile grigia e pericolosa (i pecoroni).
Il concetto di mass media è valido solo in un regime dove non c’è la possibilità del ricevente di emettere messaggi.

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8
Q

Differenza spettatore/osservatore

A

Differenza spettatore/osservatore
SPETTATORE: assiste ad avvenimenti, riguarda un cerimoniale, atti predeterminati. Distaccato dall’evento
OSSERVATORE: atto più profondo. Contesto visuale e prospettico (punto di vista)

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9
Q

Differenza image/picture

A

Picture: immagine fisica, stampata o su supporto digitale materiale
Image: immagine astratta, la riesco a immaginare

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10
Q

La rimediazione

A

È la rappresentazione di un medium all’interno di un altro (non è solo il nuovo che migliora il vecchio, ma anche il vecchio modifica il nuovo).
Definisce «il modo in cui un medium è interpretato dalla nostra cultura nell’atto di riformare o migliorarne un altro».
2 logiche che sottendono alla rimediazione:
- Immediatezza: rappresentazione trasparente del reale (non ci rendiamo conto di essere di
fronte a un media)
- Ipermediazione: opacità dei media (ho un mezzo complicato da usare e faccio tante cose
contemporaneamente)
(Es: Tg e giornale – polaroid e instagram)

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11
Q

Saggio di Lev Manovich

A

Rapporto schermo-corpo.
Relazione tra spazio dell’osservatore e spazio della rappresentazione: (cita Barthes) la realtà è delimitata da una cornice 🡪 lo spettatore esiste in 2 spazi diversi:
o Spazio fisico
o Spazio virtuale

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12
Q

Fenomeno di Phi e dove lo ritroviamo oggi

A

La nascita del cinema si basa su giochini che lavorano sulle aberrazioni ottiche come questo (1912): un ritardo di 60 millisecondi ci fa apparire l’immagine in movimento (film d’animazione).
Oggi il fenomeno di Phi si traduce nelle GIF (Steve Willheit - 1986). Uniche immagini in movimento sul computer fino al 2000 (video). Non è solo una cosa che sta dentro il computer, ma investe la cultura.

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13
Q

Che cos’è un regime scopico

A

Modalità in cui i dispositivi organizzano il rapporto tra le immagini e gli spettatori (Chirstian Metz). Tutti noi viviamo sempre in un regime scopico. (apparati e dispositivi) Sono osservatore perché ho delle regole (autoimposte senza sapere il perché ma acquisite nel tempo), queste regole sono date dal regime scopico in cui sono collocato.

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14
Q

Differenza era meccanica/elettrica

A

Nel ’64 si entra in una nuova era (elettrica – si abbandona quella meccanica), in tutte le case c’è l’elettricità che permette di fare tutto.
Con Telstar non si aboliscono solo le distanze spaziali, ma anche quelle temporali (diretta) il nostro mondo iper-connesso h24 inizia nel 1962, tutto ciò che accade prima è un’altra era. Era elettrica 🡪 per rendere visibile l’immagine ho bisogno di luce ed elettricità. Nuova era elettrica = simultaneità sensoriale (velocità di trasmissione info) 🡪 perdo il senso di causa- effetto (liveness, villaggio globale)

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15
Q

Intermedia

A

serie di operazioni artistiche che accadono/stanno tra i media (happening)

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16
Q

Intermedialità

A

capacità dei media di attraversare altri media (trans-post-multi)

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17
Q

Atlante di Warburg: come nasce, perché e perché ancora oggi se ne parla

A

Parla di sopravvivenza delle immagini.
Il suo atlante si basa su segni iconici, apre un discorso di cultura visuale.
Ogni volta in cui mettiamo vicine delle immagini, creiamo una messa in scena (diamo una lettura all’immagine).
Primo esempio di uno strumento didattico “multimediale”

18
Q

Perché il cinema per Benjamin è il medium della percezione

A

Per Benjamin il cinema è un’Apparatur tecnica che ha introdotto nella modernità nuove forme di registrazione e di riproduzione del sensibile con cui l’uomo è chiamato a confrontarsi attraverso una qualche forma di «training di ordine complesso». Il cinema, in quanto «oggetto attualmente più importante dell’estetica», aveva secondo Benjamin come obiettivo quello di «creare l’equilibrio tra l’uomo e l’apparecchiatura» e di mostrare come questa stessa apparecchiatura potesse consentire l’apertura di uno «spazio di gioco» ancora tutto da esplorare.

19
Q

Differenza apparato/ dispositivo + esempi

A

Jean-Louis Baudry 🡪 apparathus theory: l’apparato cinematografico ha precisi effetti ideologici a cui lo spettatore non si può sottrarre, perché il dispositivo tende ad occultare il suo funzionamento.
Il buio della sala cinematografica nasconde il meccanismo che rende possibile la comparsa delle immagini sullo schermo; lo spettatore acquisisce la stessa posizione dei prigionieri
x cinema —> app: schermo, proiettore, pellicola… / disp: sala cinematografica

20
Q

Rilocazione

A

Teorizzata da Francesco Casetti: lo spostamento dell’esperienza cinematografica dalla sala di proiezione ai nuovi devices digitali.
Es: noi guardiamo i film in classe spegnendo le luci, mentre, guardando i programmi superficiali, non le spegniamo.
Se la rilocazione del cinema fuori dal suo tradizionale dispositivo è da leggersi come un’ulteriore tappa della storia di questo medium, questo spostamento comporta anche una ridefinizione del concetto stesso di medium, il medium in questa prospettiva non è più né il supporto, né l’apparato tecnico, ma il tipo di esperienza che esso è in grado di attivare e che noi definiamo come tale.

21
Q

Saggio Casetti, media nell’epoca post-mediale

A

?

22
Q

McLuhan: in che senso i media sono delle estensioni della persona e che
tipo di influenza hanno sulle persone

A

Ogni medium realizza amputazioni ed estensioni su di noi: ogni nuova tecnologia esercita su di noi una lusinga, impedendoci di vedere la vera natura del medium (Narciso).

23
Q

Quando McLuhan scrive il suo libro ha un obiettivo e uno stile diverso,
perché lo fa e cosa vuole comunicare?

A

A McLuhan non interessa far cambiare idea alla gente, dLice come le cose agiscono sul mondo senza opinioni 🡪 predica uno sguardo distaccato di un osservatore consapevole, cerca sempre di non polarizzare il lettore.
Il metodo di analisi di McLuhan si distacca dalla letteratura e si avvicina alla frammentarietà dello zapping televisivo: usa citazioni e aneddoti.
Dall’ alfabetizzazione, si è affidato tutto alla scrittura, tutti hanno sospeso gli altri sensi a favore della lettura meccanica e della scrittura.

24
Q

Cosa significa “il medium è il messaggio”? (il contenuto di un medium è
sempre un altro medium)

A

Ogni medium in sé è già un messaggio.
Il messaggio (il vero significato portato dal medium) sono i suoi effetti psichici e sociali sull’umanità, indipendentemente dal contenuto emesso.
Invece, il contenuto del medium è sempre un altro medium.
La struttura di un medium mi obbliga a una postura e a una sensazione

25
Q

Concetto di mass media

A

Quando viene creata la comunicazione di massa (diffusa a livello planetario)? o Con Walter Benjamin
o Con le avanguardie (costruttivismo)
▪ Cinema sovietico e montaggio: Dziga Vertov e Sergej Ejsenstejn ▪ Prime “teorie” dei media: László Moholy-Nagy e il Bauhaus. Con la propaganda delle dittature (creare un pensiero univoco)
Durante il Fascismo si accendeva la radio e si ascoltava: il messaggio era unilaterale. Adesso sui social l’emittente è anche il ricevente, la massa si rivolta contro sé stessa, non esiste più perché è un insieme di opinioni.
Il concetto di mass media è valido solo in un regime dove non c’è la possibilità del ricevente di emettere messaggi.

26
Q

Osservatore e spettatore (Crary) 🡪 ragionamento sull’osservatore->regimi scopici della modernità->desiderio aptico

A

Sono osservatore perché ho delle regole (autoimposte senza sapere il perché ma acquisite nel tempo), queste regole sono date dal regime scopico in cui sono collocato.
Jonathan Crary (anni ’90) definisce l’osservare come un comportamento visivo che segue anche delle regole:
o L’atto di guardare è sempre frutto di convenzioni visive e abitudini sociali
o La nostra grammatica visiva si costituisce su visioni e vedute di una certa idea di
mondo (occidentalismo)
I modi e i soggetti che ci piace più osservare sono:
o Visioni o Vedute

27
Q

Concetto di liveness (telstar), quando si esperisce?

A

Nuova era elettrica = simultaneità sensoriale (velocità di trasmissione info) 🡪 perdo il senso di causa-effetto: se in 1 secondo posso vedere cosa si fa dall’altra parte del mondo, lo sento più vicino (senso di liveness), mi sento in una comunità condivisa 🡪 si creano tribù globali di persone che la pensano uguale (villaggio globale)
⮚ Lato positivo: siamo più uniti
⮚ Lato negativo: mi rende molto eccitato ad ogni stimolazione, estremamente empatico,
posso soffrire e non discernere più la verità dalla finzione
La perdita causa-effetto viene utilizzata anche per stimolare le emozioni dell’opinione pubblica.

28
Q

Saggio Ortoleva

A

YouTube e l’iconosfera online

29
Q

Saggio Vertov

A

jL’operazione fondamentale sta in:
- Cinepresa: essa è un “cineocchio (kinoglaz) molto più perfetto di quello umano” e non deve
copiare la visione naturale dell’occhio umano (imperfetta)
- Montaggio: organizzazione del mondo sensibile
Il cinema deve creare una nuova società (come per futuristi), produrre una cineanalisi del mondo e rivelare una cineverità.
I manifesti di Vertov espongono le caratteristiche che devono avere i Kinoki (cineoperatori e
montatori):
- Kinokismo: arte di organizzare i movimenti
- Culto della macchina perfetta – al contrario degli uomini
- Attraverso la poesia della macchina possono cambiare l’uomo
- Caratteristiche di un movimento degno: necessità, precisione e velocità
- Organizzazione movimento = organizzazione degli intervalli in frasi (ascesa, culmine,
caduta del movimento)
- Dopo aver concepito un cinepoema (sceneggiatura) o un frammento, il Kinok deve saperlo
registrare con precisione

30
Q

transmedialità

A

TRANSMEDIALITÀ = Henry Jenkins (2006): forma narrativa che, muovendosi attraverso i media, perfeziona ed integra l’esperienza dell’utente con nuove informazioni. La nostra esperienza di utenti passa costantemente da un medium all’altro e, mentre lo fa, produce nuove e distinte informazioni (es: Sanremo ha prodotto fanta Sanremo)

31
Q

Specificità mediale (Arnheim: chi è e cosa dice)

A

Ogni medium deve essere messo in relazione con UNA sfera sensoriale (cinema/vista – radio/udito)
L’integrazione di più sfere = non artistica (cinema sonoro)
Arte = solo quando un medium non oltrepassa i propri limiti. È contro il cinema sonoro: l’audiovisivo è un errore, non ci può essere allo stesso tempo audio e visivo, crea confusione sensoriale.

32
Q

Villaggio globale

A

Nuova era elettrica = simultaneità sensoriale (velocità di trasmissione info) 🡪 perdo il senso di causa-effetto: se in 1 secondo posso vedere cosa si fa dall’altra parte del mondo, lo sento più vicino (senso di liveness), mi sento in una comunità condivisa 🡪 si creano tribù globali di persone che la pensano uguale (villaggio globale).

33
Q

McLuhan: supporti – i media ci sopravvivono

A

Grazie ai supporti cogliamo le trasformazioni nella storia (affresco vs. quadro):
Ogni immagine concreta (picture) ha sempre una materialità (supporto). I supporti ci permettono di fissare un’image.

34
Q

Saggio Marinetti

A

Manifesti: Teatro di varietà + cinema futurista

35
Q

Media diaphana (trasparenti)

A

Media diaphana = nebbia, lenti deformanti, filtri colorati (i devices sono schermi trasparenti, schermi che separano e permettono la visione).
Le sostanze di cui parla Aristotele sono trasparenti perché non si possono animare con la luce (no elettricità o meccanica).
Era meccanica 🡪 impressiono su carta quello che vedo con la lente (fotografia).
Era elettrica 🡪 per rendere visibile l’immagine ho bisogno di luce ed elettricità (sono sempre di media diaphana, schermi che fanno da intermediari tra noi e il mondo).

36
Q

Ejsenstejn: costruttivismo 🡪 montaggio e pensiero (cosa significa
“montaggio”?)

A

La comunicazione di massa (diffusa a livello planetario) viene creata?
- Con Walter Benjamin
- Con le avanguardie (costruttivismo)
o Cinema sovietico e montaggio: Dziga Vertov e Sergej Ejsenstejn
- Con la propaganda delle dittature (creare un pensiero univoco)
Obiettivi del montaggio:
- Esporre logicamente il tema
- Raggiungere una narrazione emotiva
La comparazione di 2 pezzi di montaggio coincide con un nuovo prodotto.

37
Q

L’effetto Kulesov

A

Nel 1922 Lev Kulesov scopre l’effetto Kulesov, il quale sfrutta la predisposizione dello
spettatore ad associare due inquadrature contigue.
Da qui nasce il montaggio connotativo di Ejsenstejn e la base di meme e gif odierni.
Sviluppa il montaggio delle attrazioni: lo spettatore deve capire il messaggio attraverso un montaggio fondato sulla comparsa improvvisa di effetti (attrazioni) che producono scosse emotive.
Anni 20’ 🡪 sviluppa montaggio intellettuale (connotativo): produrre pensiero attraverso la messa in sequenza di immagini.

38
Q

Moholy-Nagy: teoria (produzione-riproduzione)

A

Arte vs. tecnologia 🡪 uso produttivo vs. uso riproduttivo
- L’arte utilizza tecniche e media in senso produttivo = sperimentale, innovativo (artistico)
- La tecnologia lo fa in senso riproduttivo = ripetendo modalità già conosciute (non artistico).

39
Q

Phatosformeln, satatusformeln, engramma (Warburg)

A

Phatosformel = formule espressive dell’emozione 🡪 ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (segni iconici)
Statusformel = gesti eloquenti e convenzionali (segni iconici)
Engramma = formule senza diretto collegamento ai modelli antichi 🡪 traccia mnemonica istintuale (prendersi la testa tra le mani).

40
Q

Cos’è un segno iconico?

A

Segno iconico: le qualità sensoriali di una data immagine ci ricordano altre cose.
Es: la pietas 🡪 per noi la sua origine è Michelangelo, in realtà ha origini più antiche e lo stesso Michelangelo ha guardato a quelle immagini per fare la sua. Viene poi ripresa in film o giornalismo recenti (chi scatta la foto in quel momento sa che deve scattarla in un certo modo per ottenere approvazione).

41
Q

Pictorial Turn

A

Pictorial Turn = svolta verso l’immagine / svolta iconica
È una trasposizione di significato che riappare nella storia della cultura nel momento in cui compaiono nuove tecnologie di produzione delle immagini o immagini connesse a nuove sollecitazioni sociali, politiche o estetiche.
Ogni volta che nasce una nuova picture, un nuovo supporto anche digitale e che prende piede a livello endemico nel mondo, ho un pictorial turn, anche detto digital turn, portandosi dietro lo statuto delle immagini pregresse.
L’ultimo pictorial turn è il passaggio da analogico a digitale.
Ogni volta che viene inventato un nuovo supporto vi è un pictorial turn (con la fotografia si ha il primo nella storia delle immagini).
Si abbina sempre anche a qualcosa di politico o sociale. Il pictorial turn impatta sia sulla picture che sulla image. Ogni svolta iconica determina un cambiamento a livello di fruizione di supporto di un’immagine (cinema).
I pictorial turn si abbinano costantemente a una paura dell’arrivo di un nuovo media. Ogni volta c’è anche però una maggiore consapevolezza di essere osservatore, non spettatore.
Man mano l’alfabetizzazione non è più sufficiente, per esprimerci abbiamo sempre più bisogno di utilizzare immagini; serve sempre meno testo e sempre più immagini, il nostro pictorial turn procede verso questa direzione.