Cap 4-5-6 Flashcards
Registri del parlato. 3 parametri
Parametro della diafasia (registro):
@Parlato formale: una lezione, un discorso tenuto in un’occasione pubblica…;
@Parlato informale o colloquiale: può nutrirsi di apporti lessicali ed espressivi del dialetto soggiacente e riuscire simile all’italiano regionale. Contribuiscono a caratterizzarlo tratti panitaliano come gli in luogo di le, l’uso di ci (c(i) ho male ai denti), tipi sintattici come ‘a me mi piace’, scarsa ricorrenza di congiunzioni tipiche del parlato formale e alcune scelte lessicali (dai diminutivi al turpiloquio).
#Parametro della diastratia (legato alle classi sociali): opera in maniera trasversale. Se è ancora decisivo il livello di cultura del parlante, l’unica appartenenza sociale determinante si rivela quella a gruppi dalla fisionomia compatta (cioè quelli professionali).
#Parametro della diatopia (tratti dialettali): emerge con forza non appena si verifica un abbassamento degli altri 2 livelli.
Chi parla in una situazione informale o proviene da uno strato socioculturale basso adopera un italiano più vicino al dialetto.
L’architettura dell’italiano contemporaneo
Gaetano Berruto
-la maggiore incidenza della diatopia (geo), che entra nel quadrante dei registri più alti in senso diastratico e diafasico e si affaccia anche nel settore della lingua scritta;
-l’individuazione dell’italiano tecnico-scientifico come varietà di massimo prestigio e la sostituzione dell’italiano burocratico con l’italiano aziendale
-la risalita dell’italiano standard, che ormai coincide quasi con l’italiano aulico formale. il forte avvicinamento tra italiano parlato colloquiale, italiano informale trascurato e italiano regionale;
-l’apparire di una varietà scritta di registro informale, usata da quasi tutti gli strati della società: l’italiano digitato delle e-mail e degli sMs.
L’ortoepia
modo corretto di pronunciare l’italiano, va considerata norma tassativa solo da chi fa della lingua parlata un uso professionale. Per ‘pronuncia corretta’ dell’italiano s’intende quella che corrisponde al modello tradizionale del fiorentino colto. Nella percezione collettiva dei parlanti gode di un certo prestigio la pronuncia settentrionaleggiante dell’italiano.
Caratteristiche italiano contemporaneo
Espansione dell’imperfetto e sostituzione del futuro con il presente;
diminuzione del passato prossimo, praticamente scomparso il trapassato remoto;
Congiuntivo indebolito nelle subordinate dichiarative (credo che hai invece di credo che tu abbia);
Annullamento della distinzione tra gli ‘a lui’ e le ‘a lei’ e tra gli (s.m.) e (a) loro (pl.) nella forma gli;
Estensione del -ci (contarci, entrarci, volerci, averci - che c’hai?)
Sintassi contemporanea
Topicalizzazione contrastiva: sottolineare con forza nell’intonazione l’elemento dislocato, in genere l’oggetto (LE MELE ricordati!);
Tema libero o cambio di progetto sintattico: il centro semantico-emozionale della frase viene collocato in apertura di frase (io speriamo che me la cavo);
Dislocazione a sinistra dell’oggetto o dei comp. indiretti ripresi da pronome atono (il sangue non
‘‘lo’’ posso vedere);
Dislocazione a destra del centro d’interesse della frase, anticipato da pronome atono (l’hai comprato tu il latte?);
Frase scissa: un elemento messo in evidenza tramite una struttura formata da una voce del verbo essere + che (era lui che guidava o quand’è che te ne vai?)
Tipo c’è + che (c’è una cosa che devo dirti).
posposizione del soggetto è usata: per marcare un’opposizione (lo faccio io questo lavoro)
italiano contemporaneo le parole
Vocaboli generici (tizio, fatto, affare, cosa o roba);
Espressioni di quantità (un sacco di, un casino di, tanto di quel, …+ della madonna);
Aggettivi utilizzabili in accezione sia positiva sia negativa (pazzesco, mostruoso, allucinante, bestiale);
Diminutivi affettivi, semanticamente vuoti (momentino, pensierino, attimino);
Espressioni colorite di esclamazione o di imprecazione, fino al turpiloquio (porca miseria, cavolo, che palle!, due marroni!). Consistente è l’apporto del linguaggio giovanile, psicanalisi (paranoico, nevrotico…), metafore automobilistiche (ha ingranato col lavoro) e ricorso a suffissi e prefissi tipici del linguaggio scientifico (mega, ultra, iper, super…)
Lingua speciale
-varietà di lingua che riflette un sapere specialistico e risponde allo scopo di favorire la comunicazione;
-utilizza tratti linguistici propri della lingua di riferimento, integrandoli per quanto riguarda il lessico e la formazione delle parole;
-tende a stabilire un rapporto preciso e costante tra le parole.
lessico lingua speciale
-Potenziamento del nome rispetto al verbo; (invece di dire: «Alcuni autori hanno rilevato che i prodotti che contengono cortisone possono avere effetti tossici», si dirà: «Alcuni autori hanno rilevato la possibile tossicità di prodotti cortisonici»);
-Deagentivizzazione, cioè la preferenza per frasi senza soggetto esplicito o senza comp. d’agente (per esempio: «In questi pazienti sono state segnalate aritmie ventricolari»);
-Alto grado di coesione testuale, ottenuto tramite un continuo riferimento anaforico (ovvero a ciò che precede: detta ipotesi, in base a quanto dimostrato, cfr. supra ecc.) o cataforico (a ciò che segue: come si vedrà più avanti, vedi infra ecc.).
tecnicismi
-lessico peculiare, costituito da vocaboli che ricorrono solo in quell’ambito.
-Tecnicismi collaterali: espressioni stereotipi che non necessarie alla univocità, che vengono adoperate perché conferiscono al testo un tono più adeguato. (Il paziente accusa dolori)
-molto alta è, anche nelle nuove formazioni, la quota di latinismi e di grecismi.
-Altre volte (così accade spesso nella fisica, in cui resta forte l’eredità di Galileo), si utilizzano come tecnicismi parole della lingua comune alle quali viene attribuito un nuovo significato specifico (tecnificazione).
-anglicismi. dovuti all’importanza dei paesi anglofoni sulle riviste scientifiche. Abbiamo prestiti totali, parziali oppure attribuzione di significati tecnici a parole italiane sull’esempio di un modello inglese (in medicina: morbidità ‘stato di malattia di un paziente”, dal valore dell’inglese tecnico morbidity).
lingua delle scienze dure (mate e fisica)
-lingua COMUNE per creare tecnicismi specifici.
-latino e il greco.
-SUFFISSI organizzati in sistemi molto rigorosi (nomenclatura chimica)
-produzione di SIGLE e formazioni abbreviate, che sono spesso totalmente sconosciute al grande pubblico.
-La sintassi semplificata, con utilizzo di formule
TRANSFERT E TECNIFICAZIONE
transfer il processo semantico per il quale un termine o una locuzione appartenente a una lingua speciale “migra” in un altro linguaggio settoriale, cambiando in parte o in tutto il significato originario.
tecnificazione parole comuni assumono un significato tecnico preciso e univoco
linguaggio giuridico
-FRASI COMPLESSE, ricche di subordinate, che riflettono uno stile di tono sostenuto
-vi sono numerosi LATINISMI non adattati
-FORESTIERISMI tratti dall’inglese
-Predilezione per i COSTRUTTI ASSOLUTI
-Uso di forme IMPERSONALI con il si
-formule BRACHILOGICHE (frasi particolarmente concise, risultanti da un’ellissi o dalla mancanza di qualche parte del discorso data per sottintesa)
-formule ANAFORICHE (conformemente a quanto è prescritto nel precedente articolo) -CATAFORICHE (le ritenute d ’acconto di cui appresso).
-Innalzamento generale e spesso artificioso dello stile
-altissimo numero di tecnicismi collaterali
Linguaggio medico
- ricchezza terminologica e fortissima presenza anche nella lingua comune
-le due lingue classiche. aumento anglicismi
-grande importanza i processi di COMPOSIZIONE - l’impiego di SUFFISSI specializzati
- diffusione dei TECNICISMI COLLATERALI
-aggettivi di relazione(gli aggettivi che indica un semplice riferimento al nome)
-uso del passivo
-ricorso agli eponimi (nomi derivati da persone)
-l’abbondanza di sigle
linguaggio dell’informatica
-ogni termine rimanda all’inglese
-altre lingue europee hanno opposto resistenza alla penetrazione delle forme straniere. L’accademia francese ad esempio è stata coinvolta nell’avvento degli anglicismi, giungendo alla traduzione di gran parte della terminologia.
ECONOMIA E DELLA FINANZA
-uso di grafici e tabelle, preferenza sul nome,
-uso del passivo,
-paragrafi brevi
-frasi concise scandite da un frequente punto fermo.
-Lessico forte presenza di anglicismi che si alternano a forme italiane
-Il rapporto tra anglicismo e forma italiana può presentarsi in 3 modi diversi:
- l’equivalente italiano ha la stessa frequenza del prestito inglese (fuori borsa/over the counter) in molti casi ad un anglicismo non adatto corrisponde una forma ibrida (call option/opzione call)
- prestito inglese più frequente della forma italiana ex. cash flow è preferito a flusso di cassa, share ad azione. L’anglicismo viene dunque privilegiato per la sua concisione.
- l’anglicismo rappresenta l’unica forma disponibile, non esistendo un reale equivalente in italiano ex. market maker (operatore finanziario che propone acquisti)