APPUNTI Flashcards
LA NASCITA DEGLI STUDI DI STORIA DI GENERE
Negli anni ‘70 è emersa una sensibilità nei confronti della storia di genere, sollecitata dai movimenti di rivendicazione dei diritti che hanno funzionato come grancassa del problema senza avere però un’espansione uniforme.
Pionieristici sono stati i women e i gender studies in ambito angloamericano.
Tra gli studiosi ci sono stati macrotemi condivisi ma metodologie e intenzionalità diverse
COS’E’ IL GENERE? CHE SIGNIFICA STORIA DI GENERE?
1) Fare storia di genere, secondo MWH, significa studiare i contesti che hanno assegnato a uomini e donne dei profili e delle identikit ben precise, che hanno assegnato all’uno e all’altro delle aree di competenza specifiche. I contesti storici, sociali, le varie realtà geografiche hanno esercitato nei confronti dei sessi una pretesa definitoria.
Hanno assegnato l’uomo al mondo delle relazioni sociali, al mondo della sfera pubblica (anche se MWH, ricorrendo al concetto di sfera pubblica di Habermas, mette poi in lui come le donne hanno sfruttato quella via di azione politica nascosta che è la sfera pubblica).
2) Genere è una parola di declinazione recente e che è soggetta a continue risignificazioni ed è attraversata da molteplici linee di tensione che hanno a che fare con:
- corpi e i significati che vengono attribuiti alle differenze fisiche in individui sessuati
- linguaggio (che cosa può essere detto e cosa no?)
- il diverso peso che viene assegnato di volta in volta alla dimensione soggettiva/alla percezione individuale
Ciò è evidente se si prendono in esame due diverse definizioni che di genere danno il dizionario italiano “Treccani” e un dizionario angloamericano.
- Treccani: pone l’attenzione sulla dimensione della percezione intercettata dalla società, sul riconoscimento sociale del genere, sulla dimensione anatomo-funzionale e su quella normativa.
Nei dizionari italiani, il genere è un insieme, una categoria che comprende ciò che è comune a più specie.
- dizionario angloamericano: insiste sulla dimensione della percezione individuale e non individua solamente due generi, quello maschile e femminile, ma fuoriesce dall’orizzonte del binarismo, ipotizzando che possano esistere varie combinazioni del dato sessuale
+ il genere per Joan Scott
L’APPORTO ALLA STORIA DELLE DONNE DI NATALIE ZEMON DAVIS
Storia delle donne deve essere inserita all’interno di una prospettiva tridimensionale:
- parli delle donne che non devono essere definite da un quadro valoriale immutabile
- dinamiche relazionali: fare storia di genere, analizzare il rapporto che le donne hanno instaurato con l’altro sesso
- parlare del contesto che ha esercitato da sempre delle pretese definitorie sia su uomini che su donne, assegnando loro un profilo ben preciso, definendo la loro identikit e assegnando loro delle specifiche aree di competenza
—> e parlare di contesto significa parlare di storia dei corpi e dei significati che sono stati storicamente attribuiti alle differenze tra corpi di individui sessuati, infanzia e mascolinità
In “Storia delle donne in transizione”, una ricognizione della storia delle donne fra passato e presente che rimarrà fondativa, uscita nel 1976, dichiara di voler:
1) comprendere il significato dei sessi e dei gruppi sessuati nella storia
2) varietà del simbolismo e dei ruoli sessuati in epoche e società differenti
3) capire in che modo funzionassero per mantenere l’ordine sociale o per promuovere il cambiamento
4) perché i ruoli sessuali fossero talvolta sottoposti a rigide prescrizioni e talvolta no
L’APPORTO ALLA STORIA DELLE DONNE DI MERRY WIESNER HANKS
MWH riconosce la natura posizionata di ogni forma di conoscenza, anche di quella degli storici.
Uno storico o una storica possiede un proprio corpo, ha ricevuto una certa educazione, è cresciuto e si è formato in un certo contesto sociale dal quale ha ricevuto alcuni determinati stimoli.
Ha messo in rilievo l’agency delle donne, “la capacità di agire nonostante tutto”, nonostante la presenza di limiti, nonostante la presenza di precetti, norme, divieti che hanno cercato di svilire l’azione delle donne.
Le donne sono riuscita a inserirsi negli angusti interstizi di norme municipali spesso confuse, poco esplicite, e a sfruttare ogni spazio di possibilità offerto loro.
Ad esempio, questo è visibile nella storia del lavoro delle donne/ruolo economico delle donne in età moderna, storia della loro formazione/educazione
LA POSIZIONE MEDICA SUL GENERE NEL ‘900
1) GINECOLOGO BELL nel 1916 ipotizzò che potesse esserci una discrepanza tra le attese anatomiche/il comportamento sessuale atteso e il comportamento effettivo —> l’esistenza quindi di un corpo come natura e di un corpo come cultura. Ma genere era un concetto ancora associato al sesso
2) Negli anni ‘50, un’EQUIPE DI PSICHIATRI chiamata “Psychohormonal Research Unit” propose un trattamento chirurgico per restituire all’individuo il comportamento sessuale atteso con gli “Hopkins protocols”
3) Nel 1980 il disordine dell’identità di genere nei bambini viene incluso tra i disturbi mentali dalla America Psychiatric Association
LE VOCI DI DENUNCIA O COMUNQUE DI SENSIBILITA’ E DI VICINANZA AL PROBLEMA NEL PASSATO
Nel ‘300 si levarono delle voci di denuncia o comunque di sensibilità e vicinanza al tema.
MWH definisce questo periodo “rinascimento” perché rinacquero delle voci, rinacque un dibattito circa la natura e l’essenza della donna, quella che poi si sarebbe chiamata la querelle des femmes, un dibattito destinato a durare per tutta l’età moderna
- già Plutarco in realtà sosteneva che anche le donne possono avere delle menti virtuose
- Boccaccio in “De mulieribus claris” propose esempi di donne scellerate ed esempi di donne virtuose, sempre con funzione moralizzante
- influenzò Giovanni Sabadino degli Arienti, autore bolognese che alla fine del ‘400 fornì in “Gynevra de le clare donne” 33 ritratti di donne a lui contemporanee, ma soprattutto quello della moglie, attorno al quale si coagulano diverse attribuzioni stereotipiche e con cui ribadisce il valore di gerarchie esistenti.
CHRISTINE DE PIZAN
Bolognese, alla corte di Francia tra Tre e Quattrocento, innesca la liberazione di sé attraverso la parola messa per iscritto in “Città delle Dame”
a) si interroga sul da farsi nel dolore della vedovanza –> da dove deve partire il suo cambiamento? crede che dovrà sottoporsi a un processo di virilizzazione fisica, il suo corpo dovrà diventare più simile a quello maschile, ovvero robusto ma snello, per ottenere riconoscimento sociale
b) si interroga sulla possibili ragioni della persistente condizione di subalternità della donna, trovandole nella mancanza di una educazione e di un’istruzione seria, completa, non frivola e paritetica a quella maschile
c) si interroga anche sulle possibili origini della misoginia, trovandole nella fragilità maschile. Ci sono uomini che hanno avuto a che fare con donne maligne dalle quali hanno dovuto proteggersi, ma la condanna che hanno riservato a queste donne è stata poi estesa a tutto il genere femminile.
COME DESCRIVE GIOVANNI SABADINO DEGLI ARIENTI SUA MOGLIE?
Alla fine del ‘400 fornì in “Gynevra de le clare donne” 33 ritratti di donne a lui contemporanee, ma soprattutto quello della moglie, attorno al quale si coagulano diverse ATTRIBUZIONI STEREOTIPICHE e con cui RIBADISCE IL VALORE DI GERARCHIE ESISTENTI.
- donna di bellezza media
- onorata, casta, polita, composta
- disponibile a compiere opere a fin di bene per la società, bendisposta e di natura pietosa
- veicolo attraverso il quale Dio si manifesta nella sua bontà, nella sua onnipotenza. La donna è il tramite delle azioni di qualcun altro
MATRIMONIO
- uno degli eventi più importanti nella vita di un uomo e di una donna (per diverse ragioni, come spiega MWH)
- preceduto da attente valutazioni da parte delle famiglie dei futuri coniugi circa la presenza o l’assenza di determinate caratteristiche e qualità nei candidati. Aveva costui o costei tutte le qualità necessarie per essere un buon marito e una buona moglie? rif: Alessandra Macinghi Strozzi che scrive al figlio Filippo di aver osservato attentamente Gostanza Pandolfini, una giovane che non è di una bellezza schietta e conclamata, è una bellezza media ma sembra un buon partito, sa cantare, ballare e non è zotica
- preceduto da stipula di contratto pieno zeppo di clausole legali e finanziarie: in questa sede si stabilisce l’ammontare della dote, ad esempio
- procedura concepita a tappe, e tra una tappa e l’altra può passare anche molto tempo. Sono tappe, fasi scandite da una certa ritualità, che hanno valore collettivo: le famiglie si fanno visita a vicenda, a volte la famiglia della sposa prepara da mangiare per quella dello sposo, alla fiorentina durante il fidanzamento si usa baciarsi, in altre solamente toccarsi la mano
- i due ingredienti fondamentali per concludere un matrimonio sono la dote e l’integrità morale
a) cos’è la dote + nascita di forme di beneficenza dotale nel Trecento per dotare le fanciulle onorate le cui famiglie non potevano permettersi di garantirle una dote sufficiente, per motivi demografici e esibizionismo
b) integrità morale è qualcosa che va tutelato, preservato attraverso delle misure cautelative, di profilassi; sorgono degli istituti, dei ricoveri, dei conservatori per riunire le fanciulle (soprattutto quelle avvenenti) le cui magari difficoltà economiche le avrebbero spinte a darsi a infamie et peccati e a perdere la loro verginità e con essa il loro onore.
la perdita dell’onore era un fatto che poteva scuotere il morale di un’intera comunità e avere ripercussioni negative su di essa: anche i testi biblici insegnano che l’errore dell’uno ha un riverbero collettivo.
Chi perdeva l’onore e l’integrità morale, ovvero la verginità, magari in seguito a un abuso, riceveva un risarcimento, nella forma di un meccanismo di compensazione –> Maria Guidetti, serva che nel 1630 viene abusata da Tomasso figlio del padrone ha il coraggio di denunciare al tribunale del Torrone un abuso che inizialmente viene descritto come uno “sverginamento” poi come un “uso”, lui ha avuto a che fare con il mio corpo, lo ha attraversato, usato e poi lasciato da parte. A lei Tomasso fornirà una dote di cinquanta lire per maritarsi. Il bambino che nascerà sarà affidato all’orfanotrofio dei bastardini - il valore del matrimonio secondo la tradizione cristiana
LE VOCI DELLA CHIESA: SU QUALI TEMI HA ESPRESSO LA PROPRIA OPINIONE/CERCATO DI CONSOLIDARE E FORMALIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE
La Chiesa ha sempre sentito l’esigenza di consolidare le proprie posizioni su alcuni temi/questioni considerate di grande rilevanza, come
- la subalternità femminile e l’esistenza del binarismo di genere, il destino della donna sulla terra
- l’origine del fardello della concupiscenza (legato al peccato di Eva che ha avuto delle gravissime conseguenze sia sull’immagine simbolica assegnata alla donna e al suo destino, sia sull’intera umanità che è stata punita)
- il matrimonio
CONTRORIFORMA
Con Controriforma si intende quell’insieme di movimenti, istituzioni, iniziative in atto tra Cinquecento e Seicento come esame di coscienza alla luce dell’ideale cattolico e come risposta al dilagare del protestantesimo.
Generalmente si parla o di:
a) CONTRORIFORMA: sfera di azione profondamente patriarcale e maschilista.
Il Concilio di Trento
1) impose la clausura alle religiose (Decreto sui monaci e sulle religiose del 1563) per controllare la sessualità femminile, limitare lo spostamento dei corpi sessuati e combattere l’apostolato femminile –> conseguenze
2) ribadì la natura sacramentale del matrimonio trovandone i fondamenti scritturali in Genesi, 2 (Adamo accoglie Eva appena creata come «ossa delle sue ossa e carne della sua carne»; Gesù, interrogato dai farisei sulla legittimità del ripudio, disse «L’uomo non separi ciò che Dio ha unito»), ribadì la sua inferiorità rispetto al celibato, l’indissolubilità del legame fra sposi, ribadì anche la natura gerarchica dell’organizzazione familiare.
Il matrimonio a) celebrarsi davanti a un ministro del culto; b) annunciato alla comunità mediante l’affissione di bandi pubblici; c) celebrato davanti alla presenza di testimoni; d) necessario il consenso di entrambi i coniugi
3) conferma dell’obbligo di penitenza annuale. Il sacramento della penitenza richiede però una letteratura specifica per essere amministrato, pertanto è necessaria la confessione.
Nei collegi e nelle univesità religiose si afferma la lettura dei casi di coscienza, il clero diocesano partecipa a periodiche conferenze di casi in cui si portano i casi pratici più gravi accaduti in confessionale per risolverli.
La confessione si mescola al corpus delle auctoritates antiche e moderne e prende forma un sapere misto, teorico e pratico.
b) RIFORMA CATTOLICA: si colloca sulla scia di istanze di rinnovamento già presenti nel mondo cattolico. E’ qui che le donne furono più attive
VOCI DI DONNE CHE HANNO SCRITTO
Ci sono state donne che hanno innescato la liberazione di sé attraverso la parola messa per iscritto e hanno liberato la propria soggettività.
Abbiamo menzionato
- Marie de l’Incarnation (Marie Guyart)
- Jeanne de Belcier (Jeanne des Anges)
- Arcangela Tarabotti
CAPITOLO 2 PRIMA LETTERA A TIMOTEO di PAOLO DI TARSO: in questo passo possono essere rintracciate le fondamenta scritturali dell’ingiunzione al silenzio femminile
“Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.
La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.”
Il peccato di Eva ha avuto gravissime conseguenze su:
1) l’immagine simbolica della donna e sul suo ruolo atteso dalla società
2) sull’umanità intera, che è stata punita attraverso la maledizione e la piaga della concupiscenza (ardente bramosia per le cose sensuali, per piaceri non puri)
Paolo scrive che:
- la donna deve rimanere in silenzio, in diligente sottomissione
- il suo istinto sarà dominato dall’uomo, perché è Adamo che fu creato prima
- ed è stata la donna, Eva, a essere il varco del demonio nel mondo, a peccare –> potrà riscattarsi, e tentare di lavare via la macchia di questo peccato solamente generando figli
LA CHIESA E IL BINARISMO DI GENERE
La Chiesa ha sempre sentito l’esigenza di consolidare le proprie posizioni su alcuni temi/questioni considerate di grande rilevanza.
La Chiesa ha riconosciuto l’esistenza di un binarismo di genere (e quindi dell’attestata inferiorità della donna) rintracciandone i fondamenti nella tradizione scritturale, nel racconto della Creazione in Genesi.
La versione che tutti conosciamo della Creazione è la versione dell’estrazione, Eva viene estratta in un secondo momento dalla costola di Adamo, quindi è stato creato prima Adamo.
Ma c’è un’altra versione che è stata silenziata, quella più ambigua e che sembrava stabilire che i due fossero stati creati in simultanea e che Adamo presentasse caratteri androgini
MARIE DE L’INCARNATION
Storia di una vocazione troppo a lungo ritardata e che irrompe a un certo punto nella sua vita obbligandola a rinunciare al suo ruolo atteso di madre.
Storia di un’esperienza religiosa fatta di slanci di esaltazione spirituale, mortificazione del corpo, apostolato nella Nuova Francia.
A 19 anni rimane vedova e quando il figlio ne ha 11 entra nel monastero delle orsoline di Tours.
In monastero entrò in contatto con i missionari gesuiti in Canada e iniziò a progettare di trasferirsi nelle colonie: conobbe poi una ricca signora che intendeva mettere a disposizione una grossa somma per aprire una scuola per le bambine indiane del Canada, così nel 1639 lasciò Tours e fondò il primo monastero di orsoline a Québec.
Il monastero, sulle rive del fiume San Lorenzo, ha una scuola aperta alle figlie dei nativi, urone, algonchine, montagnesi, che Marie chiama “les filles sauvage”
JEANNE DES ANGES (JEANNE DE BELCIER)
Storia che sin dall’infanzia ha a che fare con un corpo che sembra quasi indirizzare Jeanne verso un particolare tipo di destino, quello della monacazione (aveva sviluppato sin dall’infanzia una deformità fisica in seguito a un incidente che non la rende spendibile sul mercato matrimoniale).
Nel monastero di Loudun rimane vittima di una possessione di massa: è il suo corpo, i suoi sensi che la richiamano verso un mazzo di rose che nel giardino emana un profumo bellissimo; una volta annusatolo insieme alle sue consorelle è colta da delle convulsioni. Si pensa a una possessione diabolica, le indagini durano anni e il convento si situa al centro di un vero e proprio fenomeno mediatico in cui c’è una grande attenzione ai corpi e alle reazioni femminili.
Jeanne sarà liberata per prima e gli ultimi tre demoni che escono dal suo corpo lasciano 3 nomi rossi scritti sulla mano: Gesù, Giuseppe e Maria.
Il suo direttore spirituale la invita a scrivere la sua Autobiografia, che sarà pubblicata da un gruppo di medici che lavorato con Charcot e che interpreteranno l’evento come un fenomeno di isteria collettiva. Altri, invece, hanno rintracciato le cause dell’evento nelle ristrettezze claustrali imposte dalla Controriforma