Approcci Flashcards
1a) APPROCCIO FORMALISTICO
= metodo grammaticale-traduttivo, reading method.
- Europa, 1600, resiste a lungo
- Studiosi: Seidenstueck, Ploetz
- Metodo nato con gli studi linguistici che ricercano l’universalità della grammatica delle lingue, e costruito sul modello dell’insegnamento delle lingue morte
1b) APPROCCIO FORMALISTICO
modello di apprendimento, insegnante, discente, lingua
- MODELLO DI APPRENDIMENTO: DEDUTTIVO, parte tutto dalla grammatica, attraverso la traduzione e la lezione frontale. Attività esclusivamente cognitiva.
- INSEGNANTE: ruolo centrale, non per forza madrelingua, depositario della “verità” morfosintattica dell’L2
- DISCENTE: ruolo esecutivo, non propositivo
- LINGUA: modello da imparare (+ che usare) e applicare conformemente alle norme
1c) APPROCCIO FORMALISTICO
obiettivo, metodi, tecniche, materiali
- OBIETTIVO GENERALE DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO: imparare a leggere/scrivere; acquisire e applicare le regole grammaticali (-> nulla di imprevedibile, il docente non dirà mai “non lo so”)
- METODI: grammatico-traduttivo e reading method (utile per dottorandi)
- TECNICHE: esercizi e traduzioni di frasi e brani non autentici, graduati per difficoltà morfosintattica
- MATERIALI: grammatica e vocabolario, testi letterari o di microlingue
TESTO AUTENTICO E ORIGINALE
Testo autentico ≠ testo originale
- testo AUTENTICO = utilizzato nella comunità linguistica di riferimento (es. orari treno)
- testo ORIGINALE = testi scritti apposta per imparare la lingua, e quindi adeguati e graduati
2a) APPROCCIO NATURALE
= metodo orale, naturale, BERLITZ
- prima metà ‘900, in USA e poi in EU (molto in voga da noi anni ‘90, scuole private, 1 docente : 1 studente = €)
- Studiosi: Vietor, Jaspersen, Sweet, Jones, Palmer, Passy
- Metodo nato come forte reazione all’approccio formalistico
- Al centro: la naturalezza dell’apprendimento, si elimina la traduzione come mediazione tra concetto e sua espressione in L2
2b) APPROCCIO NATURALE
modello di apprendimento, insegnante, discente, lingua
- MODELLO DI APPRENDIMENTO: INDUTTIVO, non ho la regola ma la scopro (innovativo); acquisizione di una L2 come una lingua madre (=naturale); privilegio assoluto dell’oralità
- INSEGNANTE: madrelingua, fornitore di stimoli e feedback linguistici, non è depositario della “verità” assoluta ma deve motivare
- DISCENTE: ruolo centrale, attorno a lui si modella l’azione del docente
- LINGUA: input originale –> “come all’origine” del madrelingua
2c) APPROCCIO NATURALE
obiettivo, metodi, tecniche, materiali
- OBIETTIVO GENERALE DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO: acquisizione diretta della capacità di esprimere concetti nella L2 -> prevalenza dell’abilità di produzione orale
- METODI: Berlitz, naturale, orale -> pretesa di ricreare l’ambiente d’apprendimento della lingua madre
- TECNICHE: uso di immagini, gesti, drammatizzazioni e oggetti che potrebbero esserci nella realtà
- MATERIALI: scarso uso di materiali linguistici scritti e di sussidi grammaticali (perché è come un bambino <6)
3a) APPROCCIO STRUTTURALISTA
= metodo ASTP (Army Specialized Training Program), Audio-Orale
- tra fine WWII e anni ‘60, in USA (–> guerre tipo Vietnam)
- Studiosi: linguisti Bloomfield e Lado, antropologo Boas, psicologi Watson e Skinner (sviluppo glottodidattica di pari passo con altre discipline scientifiche)
- Principio: strutture rigide per imparare una lingua nella ripetizione e stimolo>risposta>feedback –> rafforzamento competenza linguistica
- Necessità concrete: in guerra, metodi che consentano di raggiungere livelli accettabili di abilità comunicativa pragmatica (= capire soldati nemici)
3b) APPROCCIO STRUTTURALISTA
modello di apprendimento, insegnante, discente, lingua
- MODELLO DI APPRENDIMENTO: interiorizzazione di SCHEMI DI COMPORTAMENTO, intesi come meccanismi inconsci di reazione agli stimoli. Schema: stimolo>risposta>rinforzo = stringa linguistica inconscia –> Skinner: “teoria comportamentalista”
- INSEGNANTE: fornire stimoli e verificare risposte; correggere errori sempre
- DISCENTE: passivo (tabula rasa), ricettore di stimoli, ripetitore e acquisizione meccanica
- LINGUA: la frase (e non parola) è l’unità minima di significato, la lingua deve perciò essere appresa per strutture complete (e non in vocaboli isolati)
TEORIA COMPORTAMENTALISTA
di Skinner
Noi siamo una TABULA RASA: impariamo solo attraverso esempi e lo SCHEMA: Stimolo > Risposta > Rinforzo.
(es. bambino con animali, Tarzan, Mowgli).
Chomsky si contrapporrà.
3c) APPROCCIO STRUTTURALISTA
obiettivo, metodi, tecniche, materiali
- OBIETTIVO GENERALE DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO: fissazione di modelli linguistici (generalmente orali) e di reazioni automatiche a stimoli in L2
- METODI: ASTP, metodo Audio-orale
- TECNICHE: memorizzazione per imitazione, uso di sequenze intensive di esercizi di ripetizione, esercizi strutturali, manipolazione guidata di strutture linguistiche e coppie minime
- MATERIALI: uso di registrazioni e laboratori linguistici (far imparare in fretta a + persone possibili)
4a) APPROCCIO COMUNICATIVO
= metodo nozionale-funzionale, situazionale
- dagli anni ‘60 al decennio passato –> EU, USA (per alcuni ancora innovativo)
- Studiosi: di nuovo filosofi del linguaggio: Austin, Searle e Wittgenstein; linguisti ma anche psicologi: Corder, Selinker
- Principio: idea di BISOGNO COMUNICATIVO, parte dalla motivazione
- Introduzione dei concetti di bisogno comunicativo, competenza comunicativa ed efficacia della comunicazione
- la comunicazione deve essere adeguata, ma ci possono essere errori –> ERRORE COMUNICATIVO diverso: “una cappuccino” si capisce, ma “un caffè” se voglio un cappuccino corretto dal pdv linguistico ma non comunicativo –> COMPETENZA COMUNICATIVA (es. sapere quando dare del tu/lei)
4b) APPROCCIO COMUNICATIVO
modello di apprendimento, insegnante, discente, lingua
- MODELLO DI APPRENDIMENTO: immersione del discente in un contesto comunicativo al fine di attivare le sue capacità innate di produzione linguistica e comunicativo (simile ad approccio naturale, ma più in evidenza l’adeguatezza comunicativa, e dunque i testi/contesti su cui si lavora)
- INSEGNANTE: persona che media dal pdv linguistico-culturale, madrelingua che presenta la lingua nella sua originalità, portatore di cultura (lezioni di “civiltà”), e analizzatore dei bisogni comunicativi degli studenti
- DISCENTE: fulcro della programmazione curriculare, dell’insegnamento: al centro i suoi bisogni comunicativi
- LINGUA: strumento di comunicazione, mezzo portatore di cultura, integrato alle altre competenze comunicative –> importanza dell’aspetto PARALINGUISTICO (corpo: mimica, prossemica, vestemica…), del tono che è elemento culturale
TEORIA DELL’INNATISMO
di Chomsky. Fine anni ‘50, si contrapppone alla teoria del comportamentismo, che non riesce a giustificare le ESPRESSIONI DI CREATIVITA’ tipiche dei parlanti.
- Acquisito un sistema linguistico, il parlante riesce a produrre una nuova parola oppure a dirne una mai sentita prima, per tentativi, secondo regole acquisite da una parte ma INNATE dall’altra
- Come esseri umani siamo predisposti all’acquisizione di tutte le lingue perché, come per il camminare, abbiamo un apparato fonatorio in grado di riprodurre tutte le lungue
- Crescendo, chiudiamo le possibilità all’apprendimento se non abbiamo lo stimolo linguistico ad apprenderle –> pochi anni a disposizione per imparare certe differenze, certi suoni (es. asiatici r/l).
4c) APPROCCIO COMUNICATIVO
obiettivo, metodi, tecniche, materiali
- OBIETTIVO GENERALE DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO: attivazione delle capacità innate di produrre lingua in un contesto comunicativo-situazionale; sviluppo dell’appropriatezza e dell’efficacia della competenza comunicativa
- METODI: situazionale (parte da situazioni, es. al bar), nozionale-funzionale (c’è bisogno di alcune nozioni, es. per chiedere i verbi modali) (parte dai bisogni/funzioni dentro un contesto/situazione, es. salutare/ringraziare)
- TECNICHE: comunicative -> situazioni reali, gioco, drammatizzazione, simulazione
- MATERIALI: testi autentici, quindi comunicazione reale, scelti sulla base della situazione e della funzione comunicativa.