3. IN CLASSE NELLA SCUOLA PRIMARIA Flashcards

1
Q

Qual è la prima transizione a cui fanno fronte i bambini quando entrano nella scuola primaria?

A

I tempi e le attività sono organizzati e gestiti dall’insegnante, mentre i momenti liberi sono pochi.

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2
Q

Qual è il punto focale di un’aula di scuola primaria e perché?

A

Il punto focale è sempre sulla cattedra, infatti bisogna costantemente mantenere l’attenzione su di lei perché il ruolo dell’insegnante è diverso rispetto alla scuola dell’infanzia e detta la gestione di tempi e attività.

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3
Q

Quali esperienze entrano a far parte dell’identità del bambino-alunno una volta entrato nella scuola primaria?

A

Deve imparare a fare ciò che gli viene chiesto, pena un richiamo o un voto che definisce la qualità del suo lavoro, iniziando così a confrontarsi con gli altri. Quindi:
- l’ascolto attivo,
- la valutazione,
- il confronto.

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4
Q

Cosa deve fare il bambino per trovare una nuova stabilità ed equilibrio nella scuola primaria?

A

Decentrarsi dal proprio punto di vista, se no inizierà a dubitare di sé stesso e delle proprie capacità, aggiornando il proprio mestiere e conformandosi alle richieste altrui.

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5
Q

Cos’è il fattore ecologico?

A

Il fatto che il soggetto continua ad essere parte di vari contesti, ma in misure diverse: in famiglia mantiene la stessa posizione, mentre in classe la sua posizione deve essere rinegoziata.

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6
Q

Secondo la “teoria delle attività” come si possono affrontare le difficoltà nella gestione e costruzione della classe?

A

Sollecitando gli alunni a condividere in classe difficoltà, debolezze e strategie per superarle, in modo da vivere un periodo di crescita tutti.

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7
Q

Come funziona l’indagine PISA?

A

Valuta il livello di competenza raggiunto da un campione di studenti di 15 anni, in ambiti come la lettura, la matematica, l’economia e la finanza, il problema solving collaborativo.

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8
Q

Dove si sperimentano livelli di benessere e disponibilità economica maggiori, l’indagine PISA ha raggiunto risultati più alti?

A

No, non corrispondono ai paesi più performanti nelle prove valutative.

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9
Q

Da cosa partono gli obiettivi formativi ministeriali?

A

Dal consolidamento delle attività di base per costruire il processo di costruzione di competenze utili nell’arco di vita.

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10
Q

Come viene disegnata la realtà delle classi al ministero?

A

Volutamente in un modo falsamente idilliaco con continuità, curiosità, inclusione, offrendo così un buon argomento per resistere e non avere fiducia nella proposta di cambiamento.

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11
Q

Il sistema scolastico può cambiare grazie al ministero dell’istruzione. Vero o falso? Perché?

A

Bisogna ripartire dal basso perché il sistema può cambiare grazie all’azione di chi vi opera quotidianamente; in più costruire per sé stessi il piacere di cambiare sempre qualcosa è la cosa di maggior senso da fare nella propria classe.

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12
Q

Cosa sostiene Robert Abravanel riguardo la meritocrazia?

A

Sostiene che sia un elemento fondamentale per il nostro sistema scolastico, poiché pensa che la sua mancanza sia causa del peggioramento della qualità di vita quotidiana degli italiani e quindi anche del nostro sistema scolastico.

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13
Q

Come viene riassunto il significato di meritocrazia?

A

Come intelligenza+impegno=merito.

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14
Q

Come viene considerato il merito negli Stati Uniti?

A

La base del sistema scolastico, infatti, per accedere alle università più prestigiose, gli studenti devono affrontare un test detto SAT (Scholastic Aptitude Test o Scholastic Assessment Test), che dà un indicatore vicino al probabile risultato che uno studente potrebbe ottenere ad un test di QI.

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15
Q

Definisci l’”effetto Volvo”.

A

Essendo la volvo uno status symbol del primo decennio del 2000 negli Stati Uniti, si pensava che il punteggio SAT si potesse stimare dall’automobile posseduta dai propri genitori, semplificando così l’idea del reddito della famiglia di origine.

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16
Q

Cos’è il capitale culturale? E da chi è stato introdotto?

A

Bourdieu ha introdotto la nozione di capitale culturale, ovvero gli alunni con migliori risultati scolastici appartengono a famiglie di status socio-economico elevato.

17
Q

Cosa pensava Sullivan del capitale culturale?

A

Lo descrive come l’insieme degli elementi in continuità fra la cultura dominante nella società e quella nel sistema scolastico; sostanzialmente comprende la capacità di decodificare e codificare messaggi opportunamente, attraverso lo strumento comunicativo.

18
Q

Perché in alcune famiglie viene accettato l’insuccesso come qualcosa di inevitabile?

A

Perché l’assenza di risorse in termini di capitali impedirà la ricerca di mobilità sociale efficace per i propri figli. Riconoscendo così le disuguaglianze create dai capitali economico, sociale ed culturale.

19
Q

Come si trasforma la nozione di merito?

A

Da intelligenza+impegno diventerà competenza+interesse, mettendo nelle classi le condizioni perché ci sia un successo collettivo.

20
Q

Cosa pensa Butera della cura meritocratica?

A

Dimostra come la cura meritocratica, potrebbe risultare peggiore delle disuguaglianze perché attiva meccanismi di confronto sociale, che diventa così un processo di valutazione basato sui risultati degli altri.

21
Q

Quali sono i possibili risultati del confronto sociale?

A

La voglia di migliorare le nostre prestazioni oppure la perdita di fiducia nelle nostre capacità, riducendole a più scarse di quanto non siano.

22
Q

Come si possono quindi disinnescare le trappole celate nella meritocrazia?

A

Più feedback individuali e meno in pubblico, mantenere la capacità normativa della classe della zona di sviluppo prossimale, ridurre le attività frontali, come suggerito da Vygotskij.

23
Q

Spiega una transizione ecologica come esposta nel libro.

A

Quando cambiamo contesto o gruppo, possiamo modificare i nostri comportamenti e presentarci in modo diverso, anche in base ai nostri nuovi ruoli o posizioni, e in base all’effetto delle interazioni.

24
Q

Con quale obiettivo vengono uniti gli alunni in una classe?

A

Facilitare il lavoro degli insegnanti e favorire l’apprendimento degli alunni, seguendo quindi procedure probabilistiche e inefficaci.

25
Qual è un aspetto spesso ignorato nella costruzione della classe?
La costruzione di un contesto che favorisca l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo in una condizione di benessere, prendendo in carico le fatiche individuali e di gruppo, per affrontarle in un modo efficace.
26
Secondo Ryan e Deci, quali sono i bisogni dai quali dipende il benessere psicologico?
- Sentirsi competenti, - autonomi, - vicini agli altri.
27
Cosa c’è alla base del benessere psicologico?
L’autodeterminazione, cioè il bisogno di sentirsi artefice del proprio percorso di vita, per cui tutti sono curiosi, vitali e capaci di sostenere la propria motivazione nell’agire.
28
Quali sono gli effetti della promozione dell’autonomia in classe?
C’è un aumento della motivazione intrinseca e un livello elevato di percezione di competenza, ma anche livelli di apprendimento significativo maggiori.
29
Come si applica il concetto di coerenza in una classe?
Bisogna impostare la didattica in modo coerente con chi si ha davanti. Coerenza nel senso di dare importanza alla memoria autobiografica del bambino-alunno, per poi pianificare le azioni future in relazione alla definizione della propria identità. Viene suggerito di impostare l’azione didattica considerando di poter aggiungere esperienze positive alla memoria degli alunni più in difficoltà.
30
Come sono i bambini all’ingresso della scuola e cosa succede nel frattempo che li demotiva?
I bambini all’ingresso sono motivati ad imparare, ma poi cala la motivazione arrivando ad essere anche completamente disinteressati. La ragione deve essere rintracciata nell’azione educativa, per cui l’essere pressato dalle dinamiche omologanti perde la sua naturale sicurezza ed ottimismo, affievolendo il suo senso di competenza, mettendo da parte sé stessi. Viene fatto quindi un danno di motivazione ad apprendere, che comprende disimpegno, fastidio e disagio negli studenti coinvolti per obbligo, poi, quando fatto proprio il ruolo di alunno incompetente, i suoi effetti si protrarranno lungo tutta la carriera scolastica.
31
Quali sono gli effetti dell’interferenza dell’azione educativa col legame apprendimento-piacere?
• Svalutazione, • rifiuto, • banalizzazione, • paura dell’insuccesso.