1. RIPENSARE LE CLASSI Flashcards

1
Q

Cos’è una classe?

A

La classe è un insieme di elementi e ogni classe è un esperimento unico ed irripetibile, anche se i risultati attesi sono sempre l’apprendimento e lo sviluppo degli alunni, inseriti in classi (micro-organizzazioni).

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2
Q

Cos’è un contesto classe?

A

Il contesto classe è un insieme sociale organizzato a più livelli e si può considerare efficace quando attiva e sostiene i processi di sviluppo e apprendimento.

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3
Q

Qual è lo scopo della collaborazione in un gruppo classe?

A

La collaborazione, in questo contesto, è uno strumento per favorire la trasformazione di una classe di individui in un insieme-classe.

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4
Q

Cosa si intende per mestiere di alunno?

A

Gli studenti, da quando gli insegnanti attivano un processo di insegnamento, imparano il loro “mestiere” di alunni, che indica loro il comportamento più adeguato da tenere nei diversi momenti e si arricchisce di competenze relazionali. Infatti cambiando scuola e classe, gli alunni hanno già consolidato delle conoscenze sulla vita scolastica e si considerano esperti.

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5
Q

Cos’è lo sviluppo di un gruppo di individui?

A

È un processo di costante cambiamento che realizza contesti in cui l’obiettivo è il benessere di tutti quelli che condividono lo stesso percorso.

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6
Q

Cos’è l’apprendimento e qual è il suo risultato per un gruppo che condivide un percorso educativo?

A

L’apprendimento è uno strumento utile a produrre nuove organizzazioni cognitive nei soggetti coinvolti: per gli insegnanti l’esperienza, per gli alunni conoscenze ed abilità, creando così il gruppo classe.

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7
Q

Perché le classi rappresentano un punto di riferimento per alunni ed insegnanti?

A

Le classi sono un punto di riferimento sia per gli alunni, dato che portano conoscenze nuove e più approfondite, sia per gli insegnanti, in quanto unità di analisi per valutare gli effetti del proprio lavoro.

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8
Q

Come viene data espressione al diritto di istruzione?

A

Per dare espressione a questo diritto, viene effettuata una riflessione collegiale di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo, in modo da poterlo realizzare nelle singole classi.

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9
Q

Chi viene escluso dalla riflessione collegiale per dare espressione del diritto di istruzione e perché?

A

È escluso il genitore: non è una professione o un mestiere, ma può accompagnare nel percorso scolastico, essere un elemento di rischio per i propri figli o provocare un’assenza dolorosa. Il genitore è responsabile direttamente solo dei propri figli, mentre l’insegnante è un professionista del lavoro educativo ed ha una responsabilità diffusa.

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10
Q

Quali sono le caratteristiche delle scuole efficaci?

A
  1. Una forte leadership educativa, in cui finalità e traguardi del lavoro educativo sono condivisi, e c’è un sostegno vicendevole (collegio docenti).
  2. Alte aspettative degli insegnanti nei confronti dei risultati degli alunni.
  3. Enfasi sulle abilità di base.
  4. Un contesto sicuro ed ordinato.
  5. Frequenti valutazioni sui progressi degli alunni.
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11
Q

Quale idea sbagliata può avere l’insegnante sullo sviluppo degli alunni e perché è sbagliata?

A

Che ci sia un generico modello di sviluppo e che la crescita sia un aumento lineare di capacità cognitive e relazionali, mentre invece è fatto da momenti di slancio e momenti di chiusura.

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12
Q

Come si realizza il processo di sviluppo-apprendimento secondo la teoria dello sviluppo nell’arco di vita?

A

Avviene in modo che le aspettative per lo sviluppo e per i comportamenti non corrispondano alla realtà dello studente, come avviene nell’adolescenza.

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13
Q

Come si realizza il processo di sviluppo-apprendimento secondo la teoria dello sviluppo a spirale?

A

Avviene in modo che i risultati dell’apprendimento non siano mai definitivi e gli stessi temi siano ripresi più volte con maggiori approfondimenti e strumenti cognitivi più elaborati ed efficaci, i rapporti di causa-effetto o i legami logici fra le parti. L’attività didattica è una trasmissione di un sapere rigidamente definito e lo sviluppo è un processo ricorsivo, in cui vengono messi in evidenza dei processi di ragionamento e la costruzione degli strumenti di pensiero, che sono a sostegno dell’apprendimento significativo. Le aspettative nei confronti dei risultati degli alunni sono sempre alte, infatti l’apprendimento è anche a servizio dello sviluppo.

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14
Q

Come si può definire l’apprendimento significativo?

A

Come il risultato dell’appropriazione delle conoscenze.

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15
Q

Perché il sistema formativo segue degli obiettivi per competenze?

A

In modo da avere una formazione permanente e la realizzazione di una cittadinanza attiva.

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16
Q

Cos’è l’indagine PISA?

A

Un programma in cui vengono valutati i risultati scolastici in termini di competenze e viene fatto sottoponendo gli alunni (15enni) a quesiti in cui si cerca di capire se sono capaci di raggiungere il risultato corretto utilizzando tutte le conoscenze, abilità e competenze possedute.

17
Q

L’acquisizione delle competenze è possibile solo a scuola?

A

No, possono essere acquisite in ogni ambito della vita, mixando l’apprendimento formale e informale, almeno per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.

18
Q

Secondo un approccio metacognitivo, cosa sono le competenze e qual è il loro obiettivo?

A

Uno strumento per prendere decisioni; il traguardo più elevato da raggiungere per un insegnante, infatti, è che l’alunno riesca a raggiungere il risultato migliore col minor dispendio di energia.

19
Q

Qual è l’obiettivo dell’insegnamento?

A

L’offerta agli studenti di strumenti conoscitivi che li aiutino a non essere ricettori passivi di informazioni.

20
Q

Cosa sono le routines? Che caratteristiche hanno? Che valenza hanno a scuola?

A

Le routines sono sequenze coordinate di azioni e di attività che si ripetono nel tempo, sono condivise, alcune generali per tutte le classi, altre più specifiche e di livello più elevato; in ambito scolastico, le routines hanno valenza organizzativa. Ma orientano anche l’attività verso gli scopi legati al processo di insegnamento-apprendimento e danno un focus all’insegnante sul gruppo-classe.

21
Q

Descrivi una forma di monitoraggio esperta per un insegnante.

A

Mantenere costante l’attenzione, sapendo contemporaneamente cosa fa ogni alunno.

22
Q

Definisci l’autoregolazione.

A

L’autoregolazione riguarda la pianificazione e la progressiva modulazione delle azioni, per cui si conseguono gli obiettivi personali, è la co-costruzione di capacità.

23
Q

Che caratteristiche ha la classe in quanto comunità di apprendimento?

A

Ha regole, strumenti e routines, in cui la consapevolezza dell’insegnante è che in ogni alunno c’è una risposta alle richieste del processo di apprendimento, ovvero risposte comportamentali che possono essere anticipate e previste dall’insegnante nel caso in cui regole, strumenti e routines siano oggetto di elaborazione collettiva e quotidiana.

24
Q

Cos’è la valutazione?

A

Il risultato di un processo cognitivo, un atto intraindividuale che ha un effetto. È un’attività formativa per gli alunni ed un feedback al lavoro degli insegnanti.
La valutazione individuale è la massima espressione del potere dell’insegnante sull’alunno.

25
Q

Com’è organizzato nella scuola il rapporto tra insegnante ed alunno?

A

C’è un’asimmetria di ruoli tra insegnante e alunno, perché l’insegnante detiene dei poteri maggiori e su altri individui. Le relazioni interpersonali si costruiscono sui modi di esercitare questi poteri; ci sono delle richieste che corrispondono a regole gerarchiche, che se violate hanno come conseguenza una sanzione.

26
Q

Quali sono i fattori culturali di una classe?

A

Contenuti da insegnare, strumenti per verificare, ambiente appropriato.

27
Q

Descrivi una rappresentazione grafica sulle valutazioni a scuola.

A

C’è un triangolo in cui ci sono risultati, insegnante e alunno agli angoli e contengono le attività che riguardano i processi di apprendimento e di insegnamento.

28
Q

Che visione possono avere gli alunni dell’insegnante?

A

L’insegnante può essere visto come una fonte di conoscenza che vale la pena di ascoltare oppure come un soggetto da squalificare, negandogli di esercitare gran parte del suo potere.

29
Q

Come viene costruita una buona didattica per tutta la classe sulla base delle valutazioni?

A

Facendo un’analisi attenta dei progressi individuali.

30
Q

Com’è un insegnante efficace? Che caratteristiche ha?

A

Gli insegnanti sono pilastri di tutti i sistemi scolastici ed è innegabile la forza della loro influenza sugli alunni, soprattutto per il loro ruolo, le materie insegnate e la gestione della classe. Il ruolo di docente deve diventare status docente, che è una condizione sociale che assicura rispetto e ascolto e può essere messa in discussione. Gli insegnanti che hanno interessi di tipo epistemico, costruiscono una competenza educativa che li mantiene attivi lungo il loro percorso formativo. Quando gli insegnanti non sono interessati alla relazione educativa e al metodo didattico, le classi diventano difficili e i risultati non arrivano. Gli insegnanti efficaci sono mediatori culturali di un oggetto importante e complesso, che necessita un lavoro di revisione costante e di un soggetto esperto.

31
Q

Come si realizza la mediazione della cultura?

A

Occorre una formazione solida, accompagnata da una relazione educativa, per cui si costruisce insieme qualcosa.

32
Q

Cosa comporta il passaggio da ruolo di docente a status docente?

A

Lo status docente è una condizione sociale che assicura rispetto e ascolto e può essere messa in discussione.

33
Q

A cosa porta la relazione tra insegnante e alunno?

A

È fonte di apprendimenti comuni e aggiustamenti reciproci, uno spazio interpersonale in cui si realizza la condivisione dei significati che danno senso allo stare in classe.