Zanobini-Usai Flashcards
ICIDH
1981, OMS
International Classification of Impairment (menomazione), Disability and Handicap
RISPOSTA alla richiesta di supporto delle persone in diverse condizioni di vita
connotazione BIOLOGICA E SOCIALE dell’handicap
Modello MEDICO, INDIVIDUALE, LINEARE
consequenzialità:
malattia / incidente –> menomazione –> disabilità –> handicap
def. MENOMAZIONE (ICIDH,1981)
qualsiasi perdita o anomalia, permanente o transitoria, a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche.
DISABILITà (ICIDH, ‘81)
conseguenza diretta o indiretta (psicologica) di una menomazione o malattia.
Limitazione o perdita della capacità di svolgere un’attività nei tempi e modi considerati come normali.
HANDICAP (ICIDH, ‘81)
condizione PERSONALE di svantaggio sociale, conseguente ad una menomazione o disabilità
che limita o impedisce lo svolgimento di un ruolo normale (età, sesso, fattori socio culturali).
richiede degli interventi, può essere migliorata o peggiorata.
connotazione negativa
ICF
2001, OMS
International Classification of Functioning
è uno STRUMENTO SCIENTIFICO che ha finito per supportare il processo politico di INCLUSIONE
riguarda TUTTE LE PERSONE E TUTTI gli aspetti della SALUTE
focus non sul concetto di malattia ma di FUNZIONAMENTO, ATTIVITà E PARTECIPAZIONE
valorizzazione del ruolo del CONTESTO
INTERAZIONE RECIPROCA di tutte le dimensioni, focus sull’IMPATTO
abbraccia il Modello BIO-PSICO-SOCIALE
critiche all’ICIDH
modello lineare
modello puramente medico
connotazione negativa del termine handicap
fattori contestuali non separati ma componente essenziale dell’Handicap
MODELLO SOCIALE DELLA DISABILITà
1993, gruppi di pressione
disabilities studies
revisione dell’approccio ICIDH ma mai proprio dell’OMS
poiché l’handicap ha origine dalla società (BARRIERE fisiche, sociali e psicologiche), è la POLITICA a dovervi dare risposta verso l’INTEGRAZIONE
MODELLO MEDICO VS MODELLO SOCIALE
DIBATTITO CULTURALE, NON UNA DICOTOMIA
modello medico protestante vs modello sociale cattolico
cura medica vs integrazione
trattamento individuale vs azione sociale
modelli convergenti nell’ICF
MODELLO BIO PSICO SOCIALE
nato nell’ambito della PSICOLOGIA SOCIALE
(NO OMS)
bio - dimensione fisica, tema del corpo
sociale - società, interventi
PSICO - INTERPRETAZIONE dello stesso soggetto rispetto alla propria menomazione, che dipende dal CONTESTO
ICD-10
international classification of Diseases and related health problems
eziologia e diagnosi del disturbo, delle condizioni di salute
!!! DISABILITà (ICF) !!!
1^ def.
conseguenza o risultato d’una complessa RELAZIONE tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e ambientali che rappresentano le circostante in cui vive
2^ def.
LIMITI ALL’ATTIVITà E RESTRIZIONI ALLA PARTECIPAZIONE
MENOMAZIONE (ICF)
quando una STRUTTURA corporea non riesce ad adempire pienamente alla sua FUNZIONE (deviazione rispetto standard).
non è contingente all’eziologia
qualificatore PERFORMANCE
qualificatore riferito alla PARTECIPAZIONE - coinvolgimento in una situazione di vita
abilità di svolgere un compito nel suo ambiente di vita attuale
estensione della RESTRIZIONE alla partecipazione
qualificatore CAPACITà
qualificatore riferito all’ATTIVITà - esecuzione di un compito
abilità di svolgere un compito in un ambiente standard.
estensione della LIMITAZIONE all’attività quale manifestazione diretta dello stato di salute
ICF-CY
children young
per l’età evolutiva,
+ contesto familiare
+ tappe di sviluppo
+ comportamenti adattivi
ambiti di INTERVENTO
-medico
-psicologico
-educativo
-sociale
-riabilitativo
caratteristiche di ogni INTERVENTO
storicità
globalità (affettivo + cognitivo)
partecipazione attiva
finalità: qualità di vita
programmazione puntuale
domini di ATTIVITà e PARTECIPAZIONE (9)
1.apprendimento e applicazione delle conoscenze
2.compiti generali e richieste
3.comunicazione
4.movimento
5.cura della propria persona
6.attività domestiche
7.interazioni interpersonali
8.attività di vita fondamentali
9.vita sociale, civile e di comunità
FATTORI CONTESTUALI (ICF)
AMBIENTALI (ambiente fisico, sociale, degli atteggiamenti)
- INDIVIDUALI
- SOCIALI
PERSONALI
per descrivere la relazione dell’uomo con il suo contesto, da cui si deduce un eventuale malfunzionamento / DISABILITà
ICF - fattori ambientali (5)
- prodotti e tecnologie
- ambiente naturale e artificiale
- relazioni e sostegno sociale
- atteggiamenti, valori e convinzioni
- servizi, sistemi, politiche
ICF - relazione tra CAPACITà E PERFORMANCE
se C < P allora ambiente facilitante
se C > P allora ambiente penalizzante
disabilità MOTORIA: definizione, classificazione e caratteristiche (9)
disturbi motori di origine organica relativi alla POSTURA e al CONTROLLO del MOVIMENTO
(velocità, forza, precisione, impossibilità, coordinazione, fatica, singolarità, movimenti parassiti, postura)
Classificazione:
DANNO PERIFERICO all’apparato esecutore (scheletro, apparato NEUROmuscolare, articolazioni)
DANNO ENCEFALICO (al SNC)
- SPECIFICO_lesione localizzata alle aree deputate alla motricità
- NON SPECIFICO
–> sviluppo della conoscenza
–> sviluppo psicologico
DISTURBO MOTORIO DA DANNO PERIFERICO
degenerazione progressiva di fibre muscolari e nervose
origine genetica (cromosomi sex)
mancanza di terapie farmacologiche
es. MIODISTROFIE
Sindrome di Duchenne
DISTURBO MOTORIO DA DANNO CENTRALE
SPECIFICO
es. Paralisi Cerebrale Infantile
es. spina bifida
ASPECIFICO
~ deficit cognitivi
~ deficit intellettivo medio o grave
sviluppo motorio in ritardo
difficoltà di apprendimento di comportamenti motori complessi
CONTROLLO MOTORIO (4 step)
- programmazione
- trasmissione
- feedback sensoriale costante
- verifica finale
coinvolgimento di componenti MOTORIE + SENSORIALI
anatomia del controllo motorio
sistema PIRAMIDALE + EXTRAPIRAMIDALE + PERIFERICO
Paralisi Cerebrale Infantile
danno encefalico specifico
cause pre/peri/post natali,
=> MANCATA ACQUISIZIONE di funzioni ed esperienze
1 su 500
gruppo di disturbi dello sviluppo del movimento
incapacità complessiva del sistema nervoso
classificazione PCI
FORME SPASTICHE_ ipertonia, rigidità del movimento
- unilaterali: EMIPLEGIA, MONOPLEGIA
- bilaterali:
DIPLEGIA (arti inferiori)
DOPPIA EMIPLEGIA
PARAPLEGIA
TETRAPLEGIA
–> corteccia motoria e aree senso-motorie
FORME ATASSICHE_ipotonia, coordinazione, equilibrio, tremore
–> cervelletto
FORME DISCINETICHE_movimenti involontari e anomali
–> sistema extrapiramidale, gangli della base
DISTURBI CORRELATI AL DISTURBO MOTORIO da PCI
- LINGUAGGIO (disartria, anartria)
- OCULOMOZIONE
- GNOSICO-PRASSICI
def di gnosia
capacità di riconoscere e interpretare ciò che i sensi percepiscono secondo schemi tipici della specie umana
def di prassia
capacità di ideare, programmare e realizzare atti volontari complessi
DISTURBI ASSOCIATI alla PCI
espressione della lesione di altre aree
- epilessia
- disturbi della funzione uditiva e visiva
- disabilità intellettiva
Sindrome di Duchenne
disturbo motorio da danno organico al sistema periferico
diagnosi 2-4 anni
deambulazione incerta, gambe allargate, scarsa voglia di correre
11-12 anni perdita del cammino
aggravamento rapido, 80% morte entro i 20 anni
no terapia farmacologica, solo fisioterapia per mantenimento
sviluppo psicologico di bambini affetti da disturbo motorio
- separazione dalla figura della madre
- identità
- relazioni
- autostima
- funzionamento emotivo
DISABILITÀ VISIVA
colpisce l’occhio causando perdita o riduzione di:
- ACUITÀ VISIVA / VISUS (capacità, a una distanza data, di distinguere determinate forme o discriminare due punti vicini)
- AMPIEZZA DEL CAMPO VISIVO (rara nei bambini)
–> perdita parziale o totale della capacità di un individuo di compiere gli atti della vita quotidiana che richiedono il controllo visivo
icd 10
ita l. 138/2001
cieco dalla nascita vs diventato cieco
differenze importanti: le conseguenze del deficit dipendono dall’entità della menomazione e dall’età di insorgenza.
ritardo nelle acquisizioni logiche
visione complessiva vs visione frammentaria (somma di elementi) della realtà
–> insegnamento geografia, matematica, geometria 3D…
sviluppo nel bambino non vedente
blind specific_ aree che presuppongono la capacità di COORDINAZIONE VISUO-MOTORIA, deficit difficilmente compensati (GROSSO MOTORIA E FINE, ORIENTAMENTO)
blind non specific_effetti indiretti, deficit compensati in seguito (POSTURA, SVILUPPO SOCIALE E EMOTIVO, LINGUAGGIO)
tatto e udito vicarianti ma non sostitutivi al 100%
SVILUPPO MOTORIO nel bambino non vedente
Effetti diretti e indiretti
vista, movimento e attività cognitiva intrecciate
(cecità congenita)
effetti DIRETTI_ritardi anche gravi nella motricità volontaria e nell’uso delle MANI (ipotonia, mani cieche), con movimenti meno efficaci ed efficienti per mancanza del FEEDBACK VISIVO
- coordinazione
- comportamenti adattativi
- postura e tono (~visione periferica)
effetti INDIRETTI_ritardo generale nelle abilità motorie e nella costruzione del reale per mancanza di incentivo all’ESPLORAZIONE
SVILUPPO COGNITIVO tramite Elaborazioni dati spaziali nei non vedenti
se congenita, la neuroplasticità produce un effetto compensatorio
deficit legati al contenuto più che a aree di competenza
ritardo motorio –> r. psicomotorio e senso motorio –> r. cognitivo
decodifica spaziale -> movimento -> percezione deficitaria
–> rappresentazioni mentali spaziali deficitarie
- permanenza dell’oggetto –> camminare
- orientamento riferito al sé
- sviluppo del ragionamento logico ritardato per quelle operazioni logiche concrete mediate da rappresentazioni mentali spaziali o manipolazione
ipotonia / mani cieche
codice Braille
1829
internazionale nel 1878
6 puntini su due colonne, 64 combinazioni
SVILUPPO LINGUISTICO nei bambini non vedenti
Deficit negli aspetti preverbali della comunicazione (contatto oculare, attenzione condivisa, gesti comunicativi…)
MA gli studi hanno dimostrato che non ci sono importanti differenze con i vedenti!
X atteggiamento “compensativo” dei caregiver
- discrepanza tra input linguistico e dati esperienziali che si colma entro i 3 anni
- ritardo lieve nelle prime parole
- iperverbalismo / linguaggio forbito
- carenze e ritardi nelle competenze sociali
pluridisabilità
patologie neuromotorie, sensoriali, visive…
sistema dinamico di interazione di disabilità
lieve / media / grave a seconda della limitazione all’autonomia e al deficit intellettivo e motorio
riabilitazione critica nei primi 3 anni, poi supporto continuo a individuo e famiglia per autonomia, socializzazione e comunicazione
interventi riabilitativi del bambino non vedente
ruolo determinante di famiglia e educatori
0-18 mesi - PERIODO SENSIBILE dello sviluppo dei circuiti neurali coinvolti nei processi percettivi visivi
–> intervento per garantire pieno sviluppo e potenziamento delle capacità percettive, stimolazione del residuo visivo, motricità
in età scolare - favorire comunicazione, mobilità e orientamento con AUSILI