Tipologia Flashcards

1
Q

Tipo linguistico

A

Il tipo è un modello di descrizione delle lingue storico-naturali con valore predittivo

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2
Q

Tipo VO

A

Testa a sinistra
- preposizioni
- nome-genitivo
- nome-aggettivo
- nome-dimostrativo
- verbo-avverbio

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3
Q

Tipo OV

A

Testa a destra
- posposizioni
- aggettivo-nome
- genitivo-nome
- dimostrativo-nome
- avverbio-verbo

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4
Q

Indice di sintesi

A

Numero di morfemi in una parola
- max:LINGUE POLISINTETICHE =una parola con molti morfemi
- min:LINGUE ISOLANTI =ogni parola monomorfemica

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5
Q

Indice di fusione

A

Grado di difficoltà con cui vengono individuati i confini tra morfemi
- max: LINGUE FUSIVE =difficile distinzione tra i morfemi (latino)
- min: LINGUE AGGLUTINANTI =la segmentazione dei morfemi non è difficile (turco)

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6
Q

Lingue isolanti

A

Minimo indice di sintesi = ogni parola è monomorfemica

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7
Q

Lingue polisintetiche

A

Indice di sintesi massimo = una parola con tanti morfemi

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8
Q

Lingue agglutinanti

A

Minor indice di fusione = facile distinguere i morfemi

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9
Q

Lingue fusive

A

Maggior indice di fusione = difficile distinzione dei morfemi

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10
Q

Lingue tonali

A

Il tono ha valore distintivo

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11
Q

Tipi puri?

A

Non esistono tipi puri perchè i tipi sono artefici teorici e le lingue si caratterizzano come tipologicamente miste. L’analisi tipologica infatti prende in considerazione le tendenze prevalenti delle lingue per poi classificarle.

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12
Q

Rapporti tra la classificazione tipologica e genetica delle lingue

A
  • stesso procedimento di analisi: COMPARATIVO
  • la tipologia può suggerire alla linguistica storico-comparativa una “gerarchia di pertinenza” di tratti linguistici nei processi di ricostruzione dei legami di parentela
  • la tipologia può contribuire ad avvalorare o smentire le ipotesi formulate dalla linguistica storico-comparativa
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13
Q

Universali linguistici

A

Sono proprietà o correlazioni di proprietà che si suppone contraddistinguano ogni lingua storico-naturale, del presente come del passato

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14
Q

Universali assoluti

A

Particolari proprietà presenti in ogni lingua.
Es:
1. VOCALI ORALI
2. DISTINGUONO VOCALI E CONSONANTI
3. POSSIEDONO MEZZI FORMALI PER COSTRUIRE FRASI INTERROGATIVE
4. ABBIANO CATEGORIE PRONOMINALI IMPLICANTI ALMENO TRE PERSONE E DUE NUMERI

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15
Q

Universali implicazionali

A

Pongono in relazione due (o più) proprietà, vincolando la presenza di una di esse alla presenza dell’altra.
Es: le preposizioni implicano NG, le posposizioni GN.
Lingue con VSO con preposizioni
Lingue con VSO senza preposizioni=>non esistono perchè la presenza delle preposizioni è indispensabile x VSO
Lingue senza VSO con preposizioni
Lingue senza VSO senza preposizioni

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16
Q

Aerea linguistica

A

Devono essere presenti più lingue parlate nel medesimo contesto geografico ma non imparentate e con tratti linguistici da esse condivisi. => un’area linguistica deve essere prima di tutto un’area culturale e storica

17
Q

Aerea linguistica: i Balcani

A

I Balcani hanno una stratificazione etnica senza pari in Europa, conseguenza di varie ondate migratorie; è l’area in cui si concentra il maggior numero di lingue appartenenti a gruppi linguistici differenti.
Tratti essenziali sono:
- sistema vocalico neogreco
- sincretismo tra i casi genitivo e dativo: tendenza a far confluire nel genitivo le funzioni esercitate dal dativo
- formazione di un futuro perifrastico: come effetto della forza di attrazione del greco bizantino e medievali
- formazione dei numerali da 11 a 19: che prevede una matrice “numero+preposizione su+dieci” (struttura slava
- perdita dell’infinito: sostituito da proposizioni finite di natura finale, consecutiva o dichiarativa (greco bizantino e medievale)
- postposizione dell’articolo definito: l’articolo posposto consente di preservare la distinzione tra un caso nominativo-accusativo e un caso genitivo-dativo

18
Q

Aerea linguistica: Europa centro-occidentale (area di Carlo Magno)

A

Tratti comuni:
- somiglianze lessicali: articolate su due livelli 1.Comune lessico di matrice greca e/o latina 2. Comune strategia nella formazione delle parole
- tipo SVO
- presenza di preposizioni e NG
- uso di “avere” ed “essere” come ausiliari
- presenza simultanea di articoli definiti e indefiniti
- carattere non pro-drop: non si può omettere il pronome personale in posizione di soggetto
- agente e soggetto possono essere diversi: agente è chi compie l’azione (es: la porta si aprì)
- la forma passiva consente l’espressione dell’agente
- accordo delle forme finite del verbo con il soggetto: il verbo concorda solo con il soggetto
- paradigmi di caso fortemente semplificati e di tipo nominativo-accusativo: riduzione delle terminazioni di caso nell’area europea, chi mantiene le declinazioni possiede tendenzialmente un sistema bicasuale (nominativo+accusativo si fondono come genitivo+dativo)

19
Q

Mediterraneo e Baltico perchè non sono aree linguistiche?

A

Anche se presentano tutte le condizioni per esserlo (lingue non imparentate e contatti intensi) queste non hanno prodotto nessun processo di convergenza interlinguistica su vasta scala.

20
Q

Stabilità

A

Probabilità che un determinato tipo venga ABBANDONATO o MANTENUTO dalle lingue che ad esso possono essere ascritte =>famiglie linguistiche

21
Q

Frequenza

A

Probabilità che un determinato tipo venga ASSUNTO dalle lingue storico-naturali => aree linguistiche

22
Q

Tipi stabili e frequenti

A

Diffusi nelle famiglie linguistiche e geograficamente. Es: VOCALI ANTERIORI NON ARROTONDATE (/i/, /e/, etc…), DIMINUTIVI (resistenti al cambiamento, sono stati tramandati dal latino e dal greco antico)

23
Q

Tipi stabili e infrequenti

A

Diffusi nelle famiglie linguistiche ma non geograficamente. Es: ARMONIA VOCALICA

24
Q

Tipi instabili e frequenti

A

Diffusi geograficamente ma in modo sporadico nelle famiglie linguistiche. Es: NASALIZZAZIONE VOCALICA, ACCRESCITIVI (si sono sviluppati recentemente)

25
Q

Tipi instabili e infrequenti

A

Rari sia nelle famiglie linguistiche sia aerealmente. Es: CLICK BILABIALE

26
Q

Passaggio dal latino alle lingue romanze?

A

Testimoniato dalle scritte sui muri di Pompei: l’eruzione del Vesuvio ha avuto l’effetto di bloccare il tempo e tramandare scene di vita quotidiana. Nel latino pompeiano convivono due strategie opposte: OV, in fase di regresso, e VO, in netta ascesa; in più NA e NG. Come spieghiamo questa differenza? Dalla velocità di locuzione che ha avuto l’effetto di “tagliare” le parti finali delle parole, che nel caso del latino sono la parte più importante perchè contenente i casi; quindi in un contesto informale in cui si parla velocemente e vengono tagliate le desinenze, allora si decide di mettere prima il soggetto=>SVO così viene molto più facile distinguere il soggetto dall’oggetto perchè c’è in mezzo il verbo.

27
Q

Una lingua e i suoi dialetti sono la stessa cosa?

A

No, dal punto di vista linguistico i dialetti sono delle vere e proprie lingue.