Testo Narrativo Flashcards

1
Q

cos’e l’intreccio?

A

é l’organizazzione degli eventi raccontati dal narratore secondo un preciso ordine

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Q

cos’e la fabula?

A

ricostruzione logico-cronologica

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3
Q

cos’e una sequenza?

A

un momento ben distinguibile dell’azione

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4
Q

cos’e una anacronia?

A

sono alterazione dell’ordine temporale

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5
Q

Tipi di anacronie

A

• il fashback (o analessi o retrospezione): il racconto di fatti avvenuti in un tempo prece dente rispetto a alesei o eria narrazione. Nel passo di Fenoglio gli incontri tra Miton e Fulvia sono da considerarsi lashback perché sono avvenuti prima del presente della narrazione (cioè del ritorno di Milton alla villa). siste anche una gerarchia tra i diversi momenti del pas. sato: il primo incontro tra Milton e Fulvia è infatti un ulteriore flashback rispetto al momento in cui la ragazza sale sul ciliegio;
• l’anticipazione (o prolessi o flashforward): è l’allusione del narratore a fatti che avverranno in un tempo successivo rispetto al presente narrato. Nel passo di Fenoglio si può considerare un’anticipazione la frase «Il futuro Milton brancolò di fronte all’enormità, alla invalicabilità di tutto quel tempo» (rr. 80-81). Il narratore infatti, con l’espressione «lI furo Milton», anticipa ciò che al primo incontro con Fulvia alla villa non era ancora avver to, cioè che il protagonista avrebbe assunto, una volta diventato partigiano, il nome di battaglia
“Milton”. Un caso più vistoso di anticipazione è ad esempio l’inizio del romanzo Cronaca di una morte annunciata di Gabriel García Márquez (1927-2014; • p. 580): «Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo». Proprio all’inizio del romanzo il narratore anticipa il destino del protagonista; a questo punto per il lettore non è tanto importante scoprire come va a finire la storia (poiché gli è già stato rivelato), ma come e perché si giunga a quell’esito.
L’anticipazione è sempre compiuta dalla voce narrante e non va confusa con desideri, timori e propositi manifestati da personaggi che non conoscono l’esito delle vicende che li riguardano. Se torniamo al passo di Fenoglio, ad esempio, non possiamo considerare una vera e propria anticipazione la frase pensata da Milton «Ma il giorno stesso che la guerra finisce tornerò a Torino a cercarla» (rr. 10-11), perché si tratta soltanto di un’intenzione del giovane, non di un evento che la voce narrante è in grado di anticipare in quanto è già av-venuto.

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6
Q

Cos’è la velocità della narrazione?

A

Quando leggiamo un testo possiamo osservare che la velocità della narrazione cambia. Ci sono eventi su cui il narratore si sofferma a lungo, offrendoci molti dettagli, e altri su cui invece sorvo-la, riferendoli in modo sintetico oppure omettendoli del tutto.
Possiamo definire velocità della narrazione la relazione tra il tempo della storia (cioè la durata degli eventi in minuti, ore, giorni, anni ecc.) e il tempo del racconto (cioè la lunghezza del testo in parole, righe e pagine). La velocità della narrazione è maggiore se con poche parole si raccontano fatti che hanno una lunga estensione temporale; viceversa la velocità della narrazione è minore se si usano molte parole e pagine per narrare fatti che avvengono in poco tempo.

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7
Q

Le 4 strategie del ritmo narrativo

A

Il ritmo della narrazione è influenzato da quattro strategie del ritmo narrativo. Vediamole in successione, indicando per ciascuna un esempio tratto dal testo di Fenoglio (• p. 15).
• La scena: si tratta di quelle parti della narrazione in cui si immagina che la durata degli eventi coincida con il tempo necessario a raccontarli. Identifichiamo una scena quando nel testo compaiono monologhi o dialoghi: possiamo pensare infatti che essi richiedano nella realtà, per essere pronunciati, lo stesso tempo che noi impieghiamo per leggerli. Per rappresentare schematicamente la corrispondenza tra il tempo degli eventi (o “tempo della storia”: TS) e quello della narrazione (o “tempo del racconto”: TR) si usa convenzionalmente la formula:
TS = TR
Possiamo immaginare che lo scambio di battute tra Milton e Fulvia - escludendo il breve commento del narratore sullo stato d’animo di Milton alle righe 80-81 - duri all’incirca il tempo che ci occorre per leggerlo.
• Il sommario: è il riassunto degli eventi, cioè una narrazione sintetica, in poche parole, di fatti avvenuti in un tempo più lungo. In questo caso la formula è: TR < TS

L’ellissi: è l’omissione di eventi intermedi, il “salto” a un momento successivo della storia senza alcun riferimento a ciò che è accaduto nel frattempo. Per indicare che non è stato raccontato un evento di una certa durata (x) si usa la formula:
TR=0
TS = x
La pausa: si ha una pausa quando il procedere dei fatti raccontati rallenta (esempi descrizioni. si leserompe del tutto per un certo tempo lese eifatti a cantatore si sofferma su decamente
a. Se la storia rallenta ma non si ferma, owero se si usano molte parole per raccontare quello la storia o non raccontandola affatto.
rilessioni, digressioni (cioè deviazioni al discenso io iciale) raccontando molto lenamente The wiene in pochissimo tempo, il tempo de iucono moltagiore del tempo della storia:

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8
Q

Schema narrativo

A

Lo schema narrativo
È possibile ritrovare elementi ricorrenti nella struttura di testi narrativi diversi? Gli studi di narra-tologia hanno individuato un modello generale che elenca gli snodi principali in cui si può sviluppare una vicenda; si tratta dello schema narrativo, che descrive la successione dei momenti fondamentali di una storia:
• situazione iniziale: è la situazione descritta all’inizio del racconto in cui vengono presentati i personaggi, i loro rapporti, il luogo, il tempo ecc. (anche soltanto alcuni tra questi elementi);
• esordio: è l’evento che modifica l’equilibrio iniziale e determina l’avvio della vicenda; può dipendere dalla scelta di un personaggio o da un fatto esterno;
• peripezie: si tratta degli eventi che si susseguono nella storia e che ne costituiscono la trama
vera e propria;
• Spannung: è il momento culminante della vicenda (quello “di massima tensione”), in cui avviene qualcosa di emozionante o pericoloso e i personaggi si trovano di fronte a un conflitto o a una scelta decisiva a cui devono reagire;
• scioglimento: è la conclusione della vicenda, con la ricomposizione di un nuovo ordine.
In un testo narrativo non sempre sono riconoscibili tutte queste fasi, perché la scrittura letteraria è al tempo stesso regola e trasgressione, ossia è fatta di elementi costanti e altrettante sorprese.
Ad esempio è possibile che un racconto inizi senza alcuna descrizione della situazione iniziale, ma già nel mezzo dei fatti (in medias res), e che il lettore debba ricostruire in seguito la situazione da cui è partita la trama. Talora i momenti di massima tensione possono essere più di uno: è il caso soprattutto di quei racconti che puntano a mantenere uno stato di ansia costante da parte del lettore. Invece nei testi narrativi che privilegiano l’analisi dell’interiorità dei personaggi e in cui non accade nessun evento notevole spesso non è possibile individuare né una serie di vere e proprie peripezie né la Spannung. Talvolta poi il racconto può restare “sospeso” e chiudersi senza scioglimento (finale aperto) o addirittura nel momento di massima tensione: in questo caso non tutto viene chiarito ed è lasciato al lettore il compito di ipotizzare possibili esiti della vicenda o ulteriori sviluppi.

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9
Q

Cos’è la media res

A

É quando un racconto inizia senza alcuna descrizione della situazione iniziale ma gia in mezzo dei fatti

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10
Q

I ruoli dei personaggi

A

ruoli dei personaggi
Per analizzare lossatura elementare di un racconto è utile individuare - oltre ai momenti fonda. mentali della vicenda - i ruoli che i personaggi assumono nella storia. Se ne possono identifica.
re quattro fondamentali:
• protagonista (o eroe): è il ruolo del personaggio più importante, quello intorno al quale ruota la vicenda. Vi possono essere testi narrativi in cui i protagonisti sono più di uno (ad esempio una coppia di fidanzati, più fratelli ecc.);
• oggetto del desiderio: il ruolo può essere ricoperto da un oggetto, da una persona o da un obiettivo che il protagonista desidera raggiungere o è costretto a perseguire con le proprie azioni;
• antagonista (o oppositore): è il ruolo esercitato da uno o più personaggi che cercano di impedire al protagonista di conseguire l’oggetto del desiderio;
• aiutante: è il ruolo che può essere ricoperto da uno o più personaggi che aiutano il protagonista o l’antagonista a raggiungere i propri obiettivi. Si distingue allora tra “aiutante del prota-gonista” e “aiutante dell’antagonista”.

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11
Q

Come entra in scena un personaggio?

A

Presentato da un narratore esterno
Presentato da uno o piu personaggi
Presentato da solo
Presentato senza nessuna a presentazione

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