Test 5 (respirazione cellulare) Flashcards
Come fanno le cellule a procurarsi energia?
Per capire come fanno le nostre cellule a estrarre energia dagli alimenti occorre ricordare che l’energia potenziale sfruttabile dalla cellula è contenuta nella particolare disposizione degli elettroni nei legami chimici di molecole organiche come il glucosio.
Durante la respirazione cellulare gli elettroni vengono trasferiti all’ossigeno mano a mano che i legami tra carbonio e idrogeno del glucosio si spezzano e si formano quelli tra idrogeno e ossigeno dell’acqua.
L’ossigeno è molto elettronegativo e, di conseguenza, attrae con forza su di sé gli elettroni di altri elementi; quando gli elettroni si spostano sull’ossigeno perdono energia potenziale come accade quando un corpo cade da una cascata: la sua energia potenziale diminuisce passando dalla posizione più alta a quella più bassa.
La respirazione cellulare è dunque come una “cascata di elettroni” o, più correttamente, può essere paragonata alla discesa di una “scala energetica”, nel corso della quale l’energia viene liberata, gradino per gradino, in piccole quantità immagazzinabili nei legami chimici dell’ATP.
Qual’è il ruolo dell’ idrogeno nella respirazione cellulare?
Nell’equazione della respirazione cellulare mostrata nella Figura 6.5A non sono esplicitamente indicati i trasferimenti di elettroni ma sono evidenziati invece i cambiamenti nella distribuzione degli atomi di idrogeno.
Poiché ogni atomo di idrogeno consiste di un elettrone e di un protone, sono proprio i movimenti dell’ idrogeno a rappresentare il trasferimento di elettroni.
Il glucosio viene convertito in diossido di carbonio perdendo atomi di idrogeno e, allo stesso tempo, l’ossigeno (02) acquista atomi di idrogeno formando molecole d’acqua.
Parla delle redox nella respirazione cellulare
Una reazione chimica che comporta il trasferimento di elettroni da una molecola all’altra è detta ossidoriduzione, o reazione redox.
In questo tipo di reazione, la perdita di elettroni da parte di una sostanza è indicata come ossidazione, mentre l’acquisto di elettroni da parte di un’altra sostanza è detta riduzione.
Una molecola si ossida quando perde uno o più elettroni e si riduce quando acquista uno o più elettroni.
Poiché un trasferimento di elettroni richiede la contemporanea presenza di un donatore e di un accettore di elettroni, l’ossidazione e la riduzione sono sempre abbinate.
Nelle reazioni redo della respirazione cellulare (vedi Figura 6.5A) il glucosio perde elettroni e si ossida, mentre l’ossigeno acquista elettroni e si riduce.
Quando gli elettroni passano da molecole più ricche di energia potenziale ad altre con meno energia, una parte dell’energia viene liberata.
Qual’è il ruolo degli enzimi e dei coenzimi?
Nel processo di ossidazione del glucosio sono coinvolte due molecole di fondamentale importanza: l’enzima deidrogenasi e il coenzima NAD+.
Il NAD+ (nicotinammide adenina dinucleotide) è una molecola che le cellule sintetizzano a partire dalla niacina, una vitamina del gruppo B, e che utilizzano per trasferire gli elettroni nelle reazioni redox. L’equazione in alto nella Figura 6.5B illustra l’ossidazione di una molecola organica (per semplicità la figura mostra soltanto tre atomi di carbonio O e pochi altri atomi).
La deidrogenasi separa due atomi di idrogeno dalla molecola iniziale e, allo stesso tempo (equazione in basso) il NAD+ acquisisce i due elettroni - uno dei quali neutralizza la carica positiva del coenzima - e si riduce a NADH.
Nel processo si libera nel citoplasma un protone ((H+) ).
(Il NADH ridotto è rappresentato in questa unità come un rettangolo unito a due elettroni colorati in azzurro.)
Un’altra importante molecola utilizzata per il trasferimento di elettroni è il coenzima FAD (flavina adenina dinucleotide), in grado di acquistare due elettroni e due protoni riducendosi a FADH.
Cos’è la catena di trasporto degli elettroni?
Ritornando all’analogia della scala energetica si può affermare che il passaggio da un gradino all’altro comporta il trasferimento di idrogeno, dunque di elettroni, da una molecola ricca di energia al NAD+ (Figura 6.5C) (o al FAD).
Queste molecole trasferiscono poi gli elettroni agli altri gradini della scala, spostandosi lungo la catena di trasporto degli elettroni.
Nella cellula eucariote questa catena di trasporto include alcune molecole trasportatrici (gli ovali viola nella Figura 6.5C), cioè complessi proteici in grado di cedere o accettare elettroni, ossidandosi o riducendosi. Quando cedono gli elettroni a una di queste mo-lecole, il NA DH o il FADH, si ossidano e ridiventando rispettivamente NAD+ e FAD riciclabili dalla cellula.
Le molecole trasportatrici di elettroni sono incluse nella membrana interna dei mitocondri.
In sintesi, la catena di trasporto degli elettroni implica una serie di reazioni redo nelle quali gli elettroni passano da una molecola trasportarice all’altra, fino all’ossigeno che rappresenta l’accettore finale; le ossidoriduzioni della catena (corrispondenti ai gradini della scala energetica) liberano energia in quantità utilizzabili nella sintesi cellulare di ATP.
Differenze della respirazione cellulare tra procarioti e eucarioti.
La respirazione cellulare include una sequenza continua di reazioni nella quale si possono distinguere tre tappe principali (Figura 6.6).
Nelle cellule procariote che utilizzano la respirazione aerobica, questi passaggi avvengono nel citoplasma e la catena di trasporto degli elettroni è incorporata nella membrana plasmatica.
Nelle cellule eucariote i diversi stadi della respirazione cellulare si svolgono in siti differenti della cellula, evidenziati nella Figura 6.6.
Descrivi brevemente le tre tappe della respirazione cellulare.
- La glicolisi (in celeste) ha luogo nel citoplasma della cellula e dà inizio alla respirazione cellulare scindendo il glucosio in due molecole di un composto a tre atomi di carbonio chiamato piruvato.
- Il ciclo di Krebs (in rosa) si svolge nella matrice mitocondriale e completa la scissione del glucosio fino a ottenere diossido di carbonio.
- La fosforilazione ossidativa (in viola) comprende la catena di trasporto degli elettroni e un processo noto come chemiosmosi. Il primo processo si verifica sulla membrana interna del mitocondrio. La chemiosmosi prevede invece uno spostamento di ioni H+ dalla matrice del mitocondrio allo stretto spazio intermembrana Il mitocondrio svolge dunque un ruolo essenziale perché possa verificarsi la respirazione cellulare ed è infatti presente in tutte lecellule eucariote.
Come viene evidenziato graficamente nella parte in basso della Figura 6.6, durante i primi due passaggi della respirazione cellulare le cellule producono soltanto un piccolo quantitativo di ATP.
La principale funzione della glicolisi e del ciclo di Krebs, infatti, è fornire elettroni per la terza tappa della respirazione (frecce marroni) in cui viene prodotto il maggior numero di molecole di ATP.
Spiega brevemente in cosa consiste la glicolisi
Il primo stadio della respirazione cellulare è la glicolisi (da glycys “dolce” e lysis “scioglimento”) e consiste nella scissione delle molecole di zucchero ricche di energia. La glicolisi è un processo anae-robico, cioè non richiede ossigeno.
Nella glicolisi (Figura 6.7A) una singola molecola di glucosio viene scissa in due molecole di piruvato (la forma ionizzata dell’acido piruvico).
Nella Figura 6.7A le sfere grigie rappresentano gli atomi di carbonio di ogni molecola: il glucosio ne ha sei, lo stesso numero che si ritrova, alla fine, nelle due molecole di piruvato (tre per ognuna).
La freccia che va dal glucosio al piruvato corrisponde in realtà a nove reazioni chimiche, ciascuna catalizzata dal proprio enzima.
Mentre hanno luogo queste reazioni, la cellula riduce due molecole di NAD+ (formando due molecole di NADH) e sintetizza due molecole di ATP mediante il processo di fosforilazione a livello del substrato.
Spiega che cos’è la fosforilazione a livello del substrato
Nella fosforilazione a livello del substrato (Figura 6.7B), un enzima trasferisce un gruppo fosfato da una molecola di substrato - che corrisponde a uno dei numerosi prodotti intermedi - direttamente all’ADP, formando ATP.
Questo processo permette di produrre una piccola quantità di ATP e rappresenta uno dei passaggi della glicolisi e del ciclo di Krebs.
L’energia estratta dal glucosio con la glicolisi viene immagazzinata in molecole di ATP e di NADH.
Mentre l’energia contenuta nell’ATP può essere usata immediatamente, per disporre di quella del NADH occorre che gli elettroni in esso contenuti passino nella catena di trasporto degli elettroni.
Cosa sono i prodotti intermedi?
La Figura 6.7C riporta tutti i composti organici che partecipano alle nove reazioni chimiche della glicolisi (le note a sinistra indicano le principali caratteristiche di tali reazioni: le sfere grigie rappresentano gli atomi di carbonio di cia scun composto il cui nome è scritto a destra).
I composti che si formano nel passaggio dal reagente iniziale (il glucosio) al prodotto finale (il piruvato) sono detti prodotti intermedi.
La glicolisi è un esempio di via metabolica nella quale ogni prodotto intermedio rappresenta il prodotto della reazione precedente e il reagente di quella successiva.
Il glucosio-6-fosfato, per esempio, è il prodotto del passaggio 1 e il reagente del passaggio 2.
Allo stesso modo, il fruttosio-6-fosfato è il prodotto del passaggio 2 e il reagente del passaggio 3.
Alle reazioni partecipano anche enzimi specifici che catalizzano ciascun passaggio chimico.
Quali sono le due fasi della glicolisi?
Come mostra la Figura 6.7C i passaggi della glicolisi possono essere suddivisi in due fasi principali.
Le reazioni dei passaggi 1 - 4 consumano energia e costituiscono una fase preparatoria in cui l’ATP viene usato per scindere la molecola di glucosio in due zuccheri a catena più corta.
I passaggi 5 - 9, corrispondenti alla fase conclusiva della glicolisi, producono energia utile alla cellula.
In questa fase, per ciascuna molecola iniziale di glucosio sono prodotte due molecole di NADH e quattro molecole di ATP.
Poiché nella prima fase vengono utilizzate due molecole di ATP, il guadagno netto per la cellula è di due molecole di ATP per ogni molecola di glucosio che partecipa alla glicolisi.
Parla dell’energia utilizzabile e meno ricavata dalla glicolisi.
Oueste due molecole di ATP derivanti dalla glicolisi corrispondono soltanto al 5% dell’energia che una cellula può ricavare da una molecola di glucosio.
Le due molecole di NADH generate durante il passaggio 5 corrispondono a un altro 16%, ma l’energia depositata nei legami dei coenzimi non è utilizzabile in assenza di ossigeno.
Esistono organismi, come i lieviti e alcuni batteri, che possono soddisfare il proprio fabbisogno di energia esclusivamente grazie all’ATP prodotto dalla glicolisi.
Anche le fibre muscolari a contrazione rapida possono utilizzare, per brevi periodi, questa modalità di sintesi anaerobica dell’ATP.
Gran parte delle cellule e degli organismi, tuttavia, ha un fabbisogno energetico di gran lunga superiore che viene soddisfatto dai passaggi successivi della respirazione cellulare.
Descrivi i 9 passaggi della glicolisi (usa l’immagine)
1 - 3
Il glucosio e un prodotto intermedio acquistano energia utilizzando l’ATP.
Una sequenza di tre reazioni chimiche converte il glucosio in una molecola del prodotto intermedio fruttosio-1,6-difosfato; il glucosio e il fruttosio-6-fosfato acquistano un gruppo fosfato (passaggio 1 e passaggio 3), con conseguente conversione dell’ATP in ADP.
Questo investimento di ATP carica di energia la molecola di partenza rendendola più instabile e reattiva.
4
Un prodotto intermedio a sei atomi di carbonio si scinde in due molecole a tre atomi di carbonio.
Il fruttosio-1,6-difosfato è altamente reattivo e si scinde in due molecole di gliceraldeide-3-fosfato (G3P),
un prodotto intermedio a tre atomi di carbonio.
Le due molecole di G3P passano alla seconda fase della glicolisi.
5
Una reazione redox produce NADH.
Ognuna delle due molecole di G3P viene ossidata e due atom di idrogeno passano quindi a due molecole di NAD+ che si riducono a NADH.
Questa reazione libera una quantità di energia sufficiente per legare un gruppo fosfato al substrato.
6 - 9
Vengono prodotti ATP e piruvato.
Questa serie di quattro reazioni chimiche completa la glicolisi producendo due molecole di piruvato per clascuna molecola di glucosio iniziale.
Durante i passaggi 6-9, specifici enzimi sintetizzano quattro molecole di ATP svolgendo la fosforilazione a livello del substrato.
Nel passaggio 8 si formano molecole di H2O come prodotto di scarto
Che ruolo ha il piruvato nell respirazione cellulare?
Il piruvato, il prodotto finale della glicolisi, deve passare dal citoplasma ai mitocondri per prendere parte al ciclo di Krebs.
Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato subisce alcune importanti modificazioni chimiche preliminari (Figura 6.8).
Queste trasformazioni sono catalizzate da un voluminoso complesso multienzima-tico e comprendono tre reazioni:
1. Un gruppo carbossilico (-COO-) viene rimosso dal piruvato e liberato come molecola di CO2
- Il rimanente composto a due atomi di carbonio viene ossidato, mentre una molecola di NAD+ è ridotta a NADH
- Il coenzima A, un composto derivante da una vitamina del gruppo B, si lega con la molecola a due atomi di carbonio per formare una molecola di acetilcoenzima A (o acetil-CoA).
Queste modificazioni del piruvato rappresentano il punto di partenza della seconda tappa della respirazione cellulare. L’acetilcoenzima A è una molecola a elevato contenuto energetico destinata a entrare nel ciclo di Krebs.
Per ogni molecola di glucosio che prende parte alla glicolisi, vengono sintetizzate due molecole di acetil-CoA che entreranno nel ciclo di Krebs.
Spiega in cosa consiste generalmente il ciclo di Krebs.
La Figura 6.9A illustra sinteticamente i passaggi principali del ciclo di Krebs.
Come si può notare, soltanto il gruppo acetile a due atomi di carbonio della molecola di acetil-CoA partecipa effettivamente al ciclo di Krebs.
Il coenzima A favorisce l’ingresso del gruppo acetile nel ciclo e poi si stacca per essere riciclato.
Come si vede nella Figura 6.9B, il gruppo acetile si unisce a una molecola con quattro atomi di carbonio formando una nuova molecola a sei atomi di carbonio, il citrato (la forma ionizzata dell’acido citrico).
Il citrato prende poi parte a una serie di reazioni redox, nel corso delle quali due atomi di carbonio si liberano in forma di diossido di carbonio. In questo modo, viene rigenerata una molecola a quattro atomi di carbonio, il succinato, che viene trasformata in ossa-lacetato chiudendo il ciclo.
I numerosi passaggi che costituiscono il ciclo si svolgono nel mitocondrio e sono catalizzati da enzimi localizzati nella matrice o inclusi nella membrana interna dell’organulo.