storia della scuola Flashcards

1
Q

istruzione pre- unitaria

A

contesto culturale non omogeneo ( contesti culturali linguistici e politici difformi)

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2
Q

1847

A

dal Magistrato della riforma al ministero della pubblica Istruzione

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3
Q

1848

A

espulsione compagnia di Gesù, istruzione più fatto civile

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4
Q

Ferrante Aporti

A
  • formare i maestri, Scuola di metodo

- asili aportiani: riscatto nazionale, trasformazione sociale e politica

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5
Q

Legge Boncompagni

A
  • intercetta i bisogni della classe borghese in ascesa.
  • Formazione professionale
  • collegi- convitti nazionali
  • elementare una propria autonomia educativa
  • maggiore consapevolezza primaria suo ruolo e funzione
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6
Q

3 rami dell’istruzione (Boncompagni)

A

1) ramo universitario: per pochi
2) ramo secondario: classico e speciale
3) ramo primaria: comunale

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7
Q

ecclesiastici a scuola

A

il governo temeva la disobbedienza, sottoposti a prove pubbliche di patente e devono giurare fedeltà al regno

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8
Q

società degli insegnanti

A

riflettere su alcuni questioni.

Segnalare criticità della legge Boncompagni, attivare provessi di roìinnovament pedagogico e metodi

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9
Q

docente nel vecchio Piemonte

A

i laici ricevono stesso compenso economico dei gesuiti

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10
Q

docente Lombardo- Veneto

A

considera scarso spessore intellettuale,
compenso economico inadeguato.
Lavori paralleli

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11
Q

metà del XVIII secolo

A

insegnamento elementare e medio fenomeno circoscritto, legato alla precettistica privata dei gesuiti

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12
Q

seconda metà del 700

A

attenzione all’organizzazione della scuola pubblica

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13
Q

abolizione Compagnia di Gesù

A

1773

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14
Q

illuminismo

A

fondazione di una scuola moderna ma enormi difficoltà

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15
Q

Italia giacobina

A

spazza concezione d’educazione affidata a un precettore.

Istituisce il concetto di formazione come affare della comunità, Stato deve interessarsi

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16
Q

Italia giacobina(scuola)

A

strumento indispensabile per una nuova società imprenditoriale e interclassista

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17
Q

‘700

A

Ondata laicizzazione e anticurialista:

  • Lombardo-Veneto
  • altri stati
  • Regno di Sardegna
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18
Q

riforma teresio- giuseppina 1765

A

Deputazione degli studi per la riforma di tutta la scuola

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19
Q

Deputazione 1766

A

impostò un censimento sulle condizioni materiali e didattiche delle scuole e dei collegi

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20
Q

1769 disposizioni Kauntiz

A

scuola si avvia ad entrare tra le funzioni dello stato.

Collaborazione tra governo e congregazioni religiose

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21
Q

riforma scuole secondarie (Alessandro Volta) 1774

A

Regolamento generale per le scuole tedesche, normali centrali e triviali degli Stati ereditari dell’Imperatrice e Regina

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22
Q

Milano aperture scuole

A

1787, affidate agli ordini religiosi a pagamento:

catechismo, leggere, scriver e far di conto

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23
Q

1790

A

scuola principale a Milano

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24
Q

1791 riforma Soave

A

gratuità delle scuole elementari e ginnasiali.

Soppresse gesuite

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25
Q

Metodo normale

A

1) letture iniziali
2) tabelle
3) testo
4) composizione
- premi e punizioni, ubbidienza e sottomissione

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26
Q

Ducato di Parma 1768

A

Costituzione per i nuovi regi studi

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27
Q

scuole basse 1774 (Parma)

A

scarsa attenzione istruzione popolare

-istanza presenza catechismo

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28
Q

Granducato di Toscana

A
  • scuole ai Scolopi, a sacerdoti secolari e laici

- scuole popolari(minori-basse) affidate a curati e cappellani

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29
Q

scuole professionali(leopoldiane)

A

preparare esperti lavoratori e sostenere lo stesso istituto

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30
Q

Stato pontificio

A

istruzioni a congregazioni religiose (inconsistente)

- scuole femminili, parrocchiali e regionarie a carica della Limosineria apostolica

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31
Q

Regno di Napoli

A

1748 piccola università, metodo Hahn.

Difficoltà laicizzare il corpo docente

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32
Q

Diceosina (Napoli)

A

caratteri della scuola pubblica.

Importanza della cultura scientifica, tecnica e professionale

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33
Q

Repubblica Partenopea

A

Costituzione:

-innovativa, inizio fissato a 7 anni

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34
Q

Regno di Sardegna

A
  • ordinamento dell’istruzione, dipendenza dal magistrato della riforma (prevenire libertà)
  • poco scuola popolare
  • corso abbecedario, sabbatine o recitamenti
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35
Q

Costituzione Repubblica Cisalpina (1797)

A

tentativo rivolgimento radicale, principi classicisti e autoritari
- obbligo e gratuità scolastica, uguaglianza

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36
Q

Società educante ( periodo giacobino)

A
  • organico sistema formativo articolato in tutte le manifestazioni culturali
  • scuola: strumenti di consenso dello Stato
  • maestri; sottoposti al controllo politico
  • scuole primitive, intermedie, centrali, approvazione
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37
Q

Regno d’Italia (1802)

A

Consulta di Stato per la pubblica istruzione per il controllo di tutte le scuole
-Istruzione suddivisa in sublime. media, elementare
(situazione non soddisfacente)

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38
Q

1811 decreto Napoleone

A
  • scuola elementare: normale
  • scuola preparatoria al ginnasio: Limen
  • ginnasio
  • liceo biennale(classe agiata)
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39
Q

Istruzioni per le scuole elementari (1812)

A

norme sulla disciplina.

  • suddivisione maschi e femmine
  • metodo e finalità
  • ubbidienza alle leggi
  • gratuita, obbligatoria
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40
Q

Parma (1800)

A

istruzione affidata al Consiglio municipale,

elementare gratuita

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41
Q

Toscana (1800)

A

obbligo elementare.

introduce il latino

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42
Q

Napoli(1800)

A
  • ripristino Compagna di Gesù
  • epurazioni e condanne penali per maestri repubblicani
  • scuola dipendenze del ministero dell’Interno
  • riordinamento scuole nautiche
  • popolo istruito per ubbidire e trarre profitto
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43
Q

Sardegna( 1800)

A

Morando piano riordinamento studi:
istruzione popolare, scuole elementari triennali ( primario e secondario) gratuita e obbligatoria
-pochissime scuole

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44
Q

Repubblica Genovese 1798

A

piano tre ordini gratuiti:

  • primarie
  • giurisdizionali
  • scuole di liceo
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45
Q

Lombardo- Veneto 1818

A

situazione pre-francese,
suddivisioni in minori, maggiori e tecniche.
-1848 commissione per rinnovare la scuola (fallimento)
-affidamento ai parroci
-iniziative private: liberali, scuole di mutuo insegnamento, asili infantili, professionale e artigiana

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46
Q

Parma e Modena 1850

A
  • ripristino ordine Gesuiti, principi della morale cattolica
  • corsi di ginnasi in capoluoghi
  • licei in province
  • scuole non organizzate in maniera funzionale
  • scuole femminili e asili
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47
Q

Toscana( 1816)

A

unificazione sistema scolastica,

  • scarsità locali, allievi e maestri
  • scuole di mutuo insegnamento, agrarie, tecniche, asili
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48
Q

Antologia di Vieusseux

A

genere umano migliora sotto la spinta del progresso.

  • favore educazione popolare, collaborazione attiva tra le classi
  • popolo pensatore
  • fondamento del progetto dell’Italia unita
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49
Q

stato pontificio 1816

A

motu proprio, nuovo modello di pubblica istruzione

  • Constitutio 27 titoli, primarie solo caratteri generali
  • maestro: professione di fede e prova d’esame
  • alunni da 5 anni, divisi in gruppi
  • spirito di carità: orfanotrofi, ricoveri, per sordomuti e ciechi
  • scuole notturne: professionale
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50
Q

Regno delle Due Sicilie (1815)

A

scuole agli ordini religiosi, pratiche religiose di culto

  • metodo normale e mutuo insegnamento
  • popolo educato ma non troppo istruito
  • tutti comuni almeno una scuola primaria
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51
Q

moti del 1820

A

istruzione sotto controllo ecclesiastico

  • Indice dei libri proibiti
  • quadro disastroso, inefficienza, scarsa presenza
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52
Q

Sardegna (1800)

A
  • scuola in meno ordini religiosi
  • scuole di mutuo insegnamento, elementare gratuita , scuole comunali
  • allevi sudditi fedeli e ubbidienti
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53
Q

Carlo Alberto (sardegna- 1830)

A
  • nuovo modello politico, socio-economico a favore istruzione popolare per miglioramento società
  • scuola elementare in lingua italiana
  • metodo normale
  • scuola di educazione civica ( non si afferma veramente)
  • tre quinti popolazione analfabeti
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54
Q

legge premessa per la Legge Casati

A
  • controllo dello Stato sistema pubblica istruzione
  • libertà d’insegnamento
  • tre gradi: elementare, secondario e retorico, universitario e corsi speciali
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55
Q

Legge Lanza 1857

A

imprime maggior coordinamento

  • rigida centralizzazione allo Stato
  • scuole normali per formazione insegnanti
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56
Q

Legge Casati

A

13 novembre 1859

-testo in cui si impernia la scuola italiana fino alla riforma Gentile

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57
Q

Legge Casati( punto culminante)

A

dello sforzo organizzativo del regno piemontese e il punto di riferimento per la classe liberale (ambiguità).
-sintetizza istanze della legge Boncompagni, Cibrario Lanza

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58
Q

programmi e libri di testo (Casati)

A
  • non oltre le preoccupazioni unitaristiche

- separazione tra educazione e istruzione

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59
Q

1877 emanazione legge sull’obbligo

A

scarso livello strutture e docenti,

frequenza alla scuola un miraggio

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60
Q

controllo realtà sociali (Casati)

A
  • attraverso un amministrazione statale
  • scuole in mano ai religiosi
  • scuole elementare affidata ai Comuni (molti impossibilitati)
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61
Q

gestione modello scolastico (Casati)

A
  • organismi con maggioranza precostituite
  • fa leva su leggi e regolamenti
  • vigila tramite il potere esecutivo
  • controlla a livello amministrativo e finanziario
  • preoccupato dall’aspetto disciplinare
  • perseguito tentativi i contestazione e scioperi
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62
Q

istruzione prescolastica (Casati)

A

trascurata, enorme carenza

  • le lacune dell’organizzazione statale colmate da iniziative private
  • Chiesa cattolica indennizzata, educazione popolare
  • lo Stato rilascia gestione alla Chieda, meno importante
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63
Q

nascita Unione nazionale educatrici dell’infanzia

A

1904
testimonia che gli insegnanti si stanno sensibilizzando
cercano di realizzare dal basso

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64
Q

Scuola di metodo biennale per la formazione di maestre d’asilo
(magistrale)

A

1913-1916.
Si accede da un corso secondario, più 14 anni, esame di ammissione
- non aumento di asili comunali

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65
Q

monopolio Chiesa struttura prescolastica

A

due direttrici:
-istituzione di nuovi asili (scuole di custodia) metodo misto
-immissione massiccia
( insegnanti religiosi meno dispendiosi di quelli laici)

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66
Q

relazione Corradini

A
  • assoluta mancanza di asili più di 3000 comuni, squilibri tra Nord e Sud
  • disordine del settore a livello di gestione, edilizie, arredi, metodi e sussidi didattici
  • Stato insensibile alle sollecitazioni
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67
Q

istruzione elementare (Casati)

A

affidata ai Comuni, lasciata al caso
-ordinata in 2 gradi:
inferiore( sotto-maestro) e superiore( maestro)
-classi distinte maschili e femminili
- esigenza di una più adeguata preparazione professionale dei docenti

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68
Q

Regno d’Italia 1861

A

legge Casati estesa a tutta la penisola, assetto politico conservatore

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69
Q

istruzione popolare (Casati)

A
  • largo sospetto: allargato malcontento, odio fra le classi, sottratto braccia al lavoro
  • istruire il popolo quanto basta, educarlo più che si può (contraddizioni e ambiguità)
  • scuola incompiuta
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70
Q

Legge Coppino

A

1877, passo avanti

  • rendere operante principio di obbligatorietà
  • fisa sanzioni
  • controllo statale sulle nomine dei maestri
  • sostituita religione da prime nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino
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71
Q

filoni di alfabetizzazione e di educazione

A

affidati:
-scuola popolare
-a maestri e precettori privati
Scuola dell’obbligo debole e incapace

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72
Q

movimento socialista

A
  • educazione elemento portante, coscienza critica
  • democrazia moderna
  • emancipazione umana
  • formazione dell’uomo nuovo
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73
Q

programma di Andrea Costa (socialisti)

A

-lotta all’analfabetismo
-cinque anni di istruzione obbligatoria e gratuita
-sostegni economici e fornitura di mezzi adeguati
-miglioramento stato giuridico/ economico maestri/e
-laicità insegnamento
- istruzione complementare
Non cambia il progetto formativo

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74
Q

Positivismo

A
  • funzione del metodo nella pratica educativa: atteggiamento scientifico per il progresso tecnico- economico- politico e morale
  • fede nella ragione dell’uomo e nel progresso pacifico:
    1) aggiornamento scolastico
    2) rapporto tra natura e società
    3) innovazione didattica
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75
Q

periodo giolittiano

A

relativa normalizzazione della situazione scolastica

-ambiguità e contraddizione di socialisti e cattolici

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76
Q

provvedimenti legislativi ( giolittiano)

A
  • promulgazione legge Orlando 1904
  • legge 1906
  • inchiesta Corradini
  • emanazione legge Credaro 1911
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77
Q

Legge Orlando n.407

A
  • prolunga obbligo fino a 12 anni
  • scuole serali e festive per analfabeti
  • assistenza scolastica a carico dei Comuni
  • Crea Direzione generale dell’istruzione elementare
  • miglioramento economico dei maestri
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78
Q

legge 1906

A
  • istituisce Commissione centrale per il Mezzogiorno
  • lotta contro analfabetismo
  • incremento scuole serali e festive
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79
Q

legge Credaro n.487

sempre contraddizioni

A
  • scuola elementare servizio pubblico statale
  • avola scuole primarie allo stato
  • Patronato scolastico obbligatorio in tutti i comuni,
  • scuole reggimentali e carcerarie
  • stanzia fondi per biblioteche, per scuole degli handicappati e asili
  • progresso scuola popolare laica
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80
Q

contesto socio-economico regno

A

arretato e misero, disomogeneità macroscopica di linguaggi

  • privo di stimoli, di sollecitazioni culturali, di incentivi democratici,
  • ricerca di bisogni primari della sopravvivenza
  • inefficienza scuola: mancato raggiungimento scopi fondamentali ( leggere e scrivere)
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81
Q

condizione di vita popolo

A

deprimenti:

  • insufficienza igiene e spazio, degrado
  • distacco affettivo di interazione generazioni e figli
  • affollamento di locali multiuso
  • mancanza assistenza medica
  • stati di denutrizione : perdita capacità concentrazione
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82
Q

sistema scolastico (1900)

A
  • non garanzia miglioramento qualità della vita
  • scarsa capillarità,
    -squilibrata distribuzione e dislocazione sul territorio nazionale
  • malsane condizioni igieniche
  • ## orario scolastico eccessivo e faticante
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83
Q

maestri (regno d’Italia)

A
  • in numero esiguo al fabbisogno
  • privi di minima preparazione culturale
    -necessità di un programma istituzionalizzato di studio
    -
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84
Q

associazionismo

A
  • di stampo sindacale
  • rivendicazioni a un miglior trattamento economico e giuridico
  • maggiore professionalità e non aurea del missionario
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85
Q

scopi associazionismo

A
  • riconoscimento parità di stipendio delle maestre
    -sfollamento delle classi
  • avocazione della scuola elementare allo Stato
  • locali scolastici più igienici
    -scuola elementare popolare
    -rivendicazione al Monte pensione
    ( non accade tutto ciò)
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86
Q

programmi 1800-1900

A
  • oscillano tra sottolineatura dei valori della tradizione e aspetti innovativi e costanti richiami all’ordine a alla cautela
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87
Q

programmi 1860 Antonio Fava

A
  • lotta contro l’analfabetismo, qualificazione minima della manodopera
  • nozioni di aritmetica e sistema metrico decimale
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88
Q

programmi Gabelli

A
  • non indicazioni di contenuti
  • posizione liberal- progressista legata al nuovo modello sociale
    -insegnamento fisica, scienze, aritmetica e geometria “strumento testa”
    -
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89
Q

programmi Baccelli 1894

A
  • carattere pratico e scopi utilitari dell’insegnamento primario
  • economia domestica e lavori donneschi
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90
Q

programmi De Sanctis 1878

A

introduce educazione fisica: sentimento dell’ordine e coraggio

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91
Q

programmi Orestano 1905

A
  • spazio al sapere scientifico

- raccordo formazione culturale e professionale (insegnamento collegato alle industrie presenti nel territorio)

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92
Q

metodi ( 1800-1900)

A
  • alfabetici, fonico- sillabici
  • sillabario compilato per il maestro come guisa
  • libro di lettura dato all’allievo quando iniziava a leggere senza incertezze (quasi mai)
  • sano comportamento morale
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93
Q

libri (1800-1900)

A

-raccontini self-helpisti, didascalici e moraleggianti
-consolidano stereotipi, conservatorismo e anti positivismo
“chi si contenta gode” “aiutati che dio di aiuta”
- illusione di mobilità sociale
-esalta uomo disciplinato che si fa da solo grazie alla perseveranza, risparmio e lavoro

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94
Q

scuola secondaria (Casati)

A

in mano allo Stato: blocca qualsiasi iniziativa autonoma
-continui controlli su uomini e programmi
-ma influsso decisivo della chiesa
( incapace di farsi propedeutica alla vera professionalità)

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95
Q

secondaria classico (Casati)

A

corso del ginnasio-liceo

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96
Q

scuole dell’ordine secondario (Casati)

A

istituti tecnici

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97
Q

scuola normale( Casati)

A

titolo V:

  • istruzione elementare rientra nell’ordine secondario superiore
  • scuola complementare: corso propedeutico dopo l’elementare
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98
Q

istruzione secondaria classica (Casati)

A

due gradi: scuole classiche permeate di un umanesimo retorico e convenzionale (èlite)

  • ginnasio 5 anni, prevalenza a carico dei Comuni
  • licei, 3 anni carico parziale dello stato
  • lontano a contaminazioni tecnico- professionale
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99
Q

istruzione tecnica e professionale (Casati)

A

titolo IV:
-tipica della classe subalterna
- preclusa qualsiasi sbocco universitario
due gradi:
-scuola tecnica e istituto tecnico, 3 anni Comuni e Province

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100
Q

corso di formazione professionalizzante (Scuola secondaria)

A

-lezioni effettiva articolate con una scansione giornaliera, 880 ore in classe
- finalizzato al puro utilitarismo , riduzione precettistico, spendibilità immediata di alcune materie
-

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101
Q

progetto formativo (Casati)

A
  • misero e riduttivo
  • insegnamento artistico a livello storico ed espressivo
  • educazione fisica assente
  • filosofia, insegnamento elementare: generali precetti di verità, bellezza e di bene
  • discipline storiche e geografia storica il doppio
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102
Q

licenza ginnasiale, inferiore e superiore (Casati)

A

titoli validi per l’accesso ai pubblici impieghi minori

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103
Q

licenza universitaria (Casati)

A

conseguibile dopo solo due anni di frequenza della facoltà di Lettere : titolo valido per l’insegnamento nelle scuole secondarie inferiori e superiori

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104
Q

licenza tecnica (Casati)

A
  • formazione di mano d’opera per un inserimento occupazionale a breve termine
  • sbocchi nel mercato del lavoro
  • con un esame di ammissione si accede all’istituto tecnico
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105
Q

licenza normale (Casati)

A
  • al termine del secondo anno rilascia un titolo, la patente di grado inferiore ( insegnamento negli asili e corso inferiore della scuola elementare)
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106
Q

istituto tecnico (Casati)

A
  • corsi professionali brevi
  • non accesso all’università nè proseguimento in istituti secondari
  • regole e nozioni di pronto intervento
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107
Q

scuola rigidamente professionale (Casati)

A

scuola normale.

  • ma criterio dell’infarinatura spicciola a livello culturale e professionale
  • monte orario: maggior numero settore tecnico-professionale
  • pregiudizio: non occorre una solida cultura, né un approfondita preparazione tecnica
  • trasmettere obbedienza, sottomissione e dedizione
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108
Q

ruolo del professore (Casati)

A

solerte esecutore delle disposizioni dell’amministrazione centrale che lo guida con i programmi e lo sorveglia con ispettori e presidi

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109
Q

1874-75 scuola di magistero

A

sussidiaria per la formazione docente.

Aliena dalla competenza didattica e pedagogica

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110
Q

professori titolari (casati)

A
  • docenti delle materie fondamentali: letterarie e filosofiche
  • reclutati per concorso e nominati dal re ( non avvenne)
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111
Q

professori reggenti (casati)

A

titolo legale ma non erano stati assunti per concorso

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112
Q

professori incaricati annuali (casati)

A

per cattedre vacanti o per discipline complementari

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113
Q

reclutamento senza concorso

A
  • istituto della legittimazione di insegnanti senza titoli

- larga diffusione, molti abusi grazie alla mancanza di controlli

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114
Q

concorsi (casati)

A

banditi raramente

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115
Q

abilitazioni

A

si susseguono a distanza ravvicinata

- favoriscono reclutamenti che determinarono situazioni di lavoro in nero, con stipendi miserabili e ricatti

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116
Q

identikit professore italiano (1850-1900)

A
mediocre servitore dello Stato, 
scarsa autonomia,
illusioni di libertà,
malpagato,
sorvegliato
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117
Q

primi anni del ‘900

A

migliore situazione economica, aumenta e risolve la crisi numerica dei docenti laureati
- ma superficialità professori qualificati

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118
Q

Federazione nazionale insegnanti scuola media (1902)

Kirner

A

protesta dei professori:
- dibatte dei problemi qualificanti della situazione scolastica :sussidi didattici e locali scolastici inadatti;
formazione insegnante

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119
Q

Galletti e Salvemini 1908

A

necessità di una formazione iniziale dei docenti su basi specificamente pedagogiche e completata da un periodo di tirocinio dopo la laurea

  • formazione differenziata
  • docente libero e immune alla corruzione e al conformismo
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120
Q

supplentato

A

diventa un istituzione, faticosissimo per la carriera del docente
- concorsi sempre più rari

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121
Q

regolamento 3 agosto 1908

A

stabilisce le modalità di svolgimento di concorso
- prova scritta, una discussione e una prova di lezione
- periodo prova di tre anni
-

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122
Q

legge Deneo- Credaro

A
  • istituzione di 100 posti annuali retribuiti per i tirocinanti
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123
Q

figura assistenti- tirocinanti

A

scelti dal ministro per concorso fra i giovani laureati

- titolo per i concorsi e come servizio

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124
Q

Dall’inizio del Regno

A
  • non cambiamenti grossi positivi
  • ma vari aggiornamenti dei programmi, provvedimenti legislativi e ampliamenti a migliorare quantitative e qualitative degli ordini della scuola
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125
Q

Fnsim (attenzione dell’opinione pubblica)

A

contribuì al varo del nuovo stato giuridico dei docenti

- riducendo i pletorici gradi gerarchici ,aumentando gli stipendi e sancendo regolari forme di reclutamento

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126
Q

cattolici ,liberali e idealisti (1850-1900)

A

convergono per un asse culturale classicista imperniato sulla filosofia e su una apertura ai privati nell’istituzione e nell’organizzazione della scuola

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127
Q

fascismo

A

scuola deve formare il fascista perfetto;

  • riempie scuole di riti e cerimonie fasciste
  • scuola indebolita e inefficiente
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128
Q

chiesa e fascismo

A
  • scendere sempre a patti e compromessi : obbligo insegnamento religioso
  • anche la chiesa riduce la scuola a trasmissione immediata di esempi comportamentali
129
Q

scuola (fascismo)

A
  • meccanismo autoregolativo, funziona al minimo
  • azzerata come istituzione formativa
  • scarsa capacità professionale e scarsa apertura mentale di docenti formatisi durante il regime
130
Q

riforma Gentile

A
  • monolita e autoritaria
  • base teorica e filosofica
  • stampo liberale- borghese di destra
  • scuola: sforzo intellettuale
  • classe dirigente: deve dare sempre il meglio di sè, della sua energia morale e intellettuale
131
Q

scuole (Gentile)

A
  • preferito ginnasio- liceo
  • altre scuole suddivise in fasce sociali che corrispondono alla scala gerarchica del sapere (estetica, religione - filosofia)
132
Q

riforma Gentile accettata dal fascismo

A

molti ritocchi dettati dalla contingenza e da un tatticismo di bassa lega :
-scuola di lavoro; facili gli esami e i corsi, autoritarismo di insegnanti, direttori e presidi controllo poliziesco;
contagio emotivo dell’ideologia
- non ha un’idea della scuola e non sa sfruttare al meglio la riforma

133
Q

volontà totalizzante (fascismo)

A
  • bloccare le dinamiche sociale per un controllo generalizzato e costante della società
  • necessità di una normalizzazione della società attraverso l’uniformizzazione con disciplina
  • tutto tenuto insieme dal “provvisorio”, affermare è realizzare
  • restaurazione antidemocratica
  • misticismo del capo e irrazionalità del mito
134
Q

fascistizzazione degli insegnanti

A
  • la maggioranza aderì

- ma la scuola elementare è variegata: classificata, non classificata, parificata, rurale, urbana

135
Q

critiche alla riforma Gentile

A
  • improvvida , radicale e sistematica
  • non consona agli scopi del fascismo
  • ritocchi che inaspriscono aspetti autoritari della riforma : volontà eccentriche e pretese autonomistiche
136
Q

partecipare concorsi e esami (fascismo)

A
  • prima iscriversi al partito Pnf ed essere ariano
137
Q

interventi nella scuola primaria (fascismo)

A
  • rimaneggiamenti ai programmi di Ercole 1934
  • interventi di De Vecchi
  • statalizzazione insegnante elementare e scuole elementari
  • associazioni di insegnanti Afs
138
Q

propaganda fascista

A
  • organizzare il settore dell’educazione permanente

- ministero della Cultura popolare 1937: interventi incisivi e moderni , opera dell’Onb” andare incontro al popolo”

139
Q

opera propagandistica dei mezzi di massa

A
  • Siced anni ‘30
  • Vinteca autonoma per la cinematografia scolastica
  • Guf
  • Gil
  • radio in tutte le scuole: trasmissione di opere del regime e migrazioni imperiali
140
Q

1929 testo unico di Stato

A

distribuiva gratuitamente agli alunni indigenti con le organizzazioni sociali

141
Q

riviste del regime

A
  • criticano i programmi e le riforme scolastiche
  • descrivono una classe magistrale distratta, assenteista ai temi del fascismo,
  • punto dolente era proprio la scuola
142
Q

1925 insegnanti licenziati

A

se professavano idee di opposizione

  • con presidi e lettere anonime con denunce
  • testo unico
143
Q

programma sansepolcrista 1919

A
  • forza rivoluzionaria ma non considerando il problema scuola
144
Q

programma 1921 Massimo Rocca

A
  • potenziamento dell’istruzione elementare e lotta all’analfabetismo
  • libertà dell’istruzione media e universitaria
  • carattere prevalentemente classico scuola media
  • miglioramento condizione insegnante
  • enfasi nazionale cultura scolastica
145
Q

rinnegata libertà d’insegnamento

A

1922

146
Q

contraddizione filosofia Gentile

A
  • esalta la libertà e la forza creatrice dell’uomo
  • io empirico risiede nell’io trascendentale, nello Stato di Mussolini ( forma suprema)
  • interessi della conservazione ma non li soddisfaceva a pieno
147
Q

critiche fasciste alla riforma gentile

A
  • eccessiva selettività
  • scarso controllo da parte dello stato
  • troppe concessioni religiose
  • sopprime principio elettivo nella scuola
  • estranea al fascismo
  • favoritismi scuola privata
148
Q

critiche delle forze di opposizione alla riforma gentile

A
  • intenti reazionari e autoritari
  • prodotto di una colazione tra fascisti- nazionali, liberali- conservatori e cattolici sconnessa
  • laicità della scuola
149
Q

laicità scuola( fascismo)

A
  • radicale confessionalismo: verità rivelata della Chiesa
  • radicale laicità: rivendicavano all’ uomo la libertà della ragione
  • intermedia idealismo gentiliano: affermazione dell’autonomia ma conseguendo la religione
150
Q

Enciclopedia italiana

A

1925 da Gentile

151
Q

principi ispiratori della riforma gentile

A

disciplina, gerarchia, sottomissione all’autorità attraverso istanza assolutistica palestra di intelligenza

152
Q

concezione universalistica Gentile

A

si traduce in una rigorosa dipendenza gerarchica dei vari gradi della pubblica istruzione
- accentuando il ruolo militaresco dei rettori e presidi

153
Q

conservatorismo riforma gentile

A

accentuata canalizzazione professionale, privare la scuola di mobilità sociale

  • criterio di rigida selezione classista
  • inutili conquiste delle forze democratiche
154
Q

controriforma (fascismo)

A

Riforma Gentile svuotata dai contenuti educativi più validi, sviandola in una concezione brutale e repressiva dello Stato:

a) limita le scuole
2) istituisce esame di Stato
3) moralizza i pubblici concorsi
4) bonifica scolastica, insegnanti alla discrezione del ministro
5) soppressione corsi integrativi
6) trasforma scuola complementare in professionale
7) alleggerimento programmi scolastici

155
Q

Carta della scuola Bottai 1939

A
  • adegua l’organismo della scuola alle necessità del paese (razzismo)
  • dare ai giovani una formazione civica, guerriera e razziale
  • adatta al mercato del lavoro e alla politica razziale
  • linguaggio nuovo, retorica roboante a aggettivata
156
Q

scopi di Bottai

A
  • accentuazione preparazione e ruolo militare
  • prolungamento scuola per alleggerire difficoltà lavoro
  • accentuazione antifemminismo
  • ampliamento impieghi nel terziario
  • approfondimento carattere reazioni di massa
  • contenimento dell’urbanizzazione
  • scuola divisa in urbana e rurale
157
Q

preoccupazione di Bottai

A

preparare personale esecutivo qualificato, rapidamente immesso nel meccanismo di produzione.
-Scuola, Gil e Gif divengono lo strumento unitario per l’educazione fascista

158
Q

contraddizioni Bottai

A
  • scuola fascista, mussoliniana ma rimprovera Mussolini
  • primato all’industria e anche alla ruralizzazione
  • fallisce la fascistizazzione
  • non risolve problemi precedenti
  • novità: creazione scuola media unica
159
Q

umanesimo moderno per Bottai

A

uomo significa servire uomini;

  • attività scolastica servizio sociale
  • utilizzare gli uomini attraverso una migliore conoscenza delle loro attitudini ( in realtà alla classe sociale)
160
Q

scuole materne (Gentile)

A

primo grado preparatorio dell’istruzione primaria.
3 anni non obbligo
-iniziativa privata finalità caritativo- assistenziali (chiesa)

161
Q

caratteristica scuole materne

A
  • assoluta mancanza di finalità educative
  • custodia ricreativa
  • a livello quantitativo non impulsi
162
Q

scuole metodo (Gentile)

A
  • scopo coltivare istinto materno
  • programma misero articolato in tre anni e due corsi estivi
  • regolistica astratta, nulla di metodo
163
Q

scuole magistrali( Gentile) 1993

A
  • coltivare le doti innate della donna
  • proliferare scuole private
  • 21 scuole 1927
164
Q

scuole materne (Bottai)

A
  • a livello amministrativo emarginata
  • dichiarazioni di obbligatorietà e statale, come parte integrante dell’ordine primario
  • metodo Agazzi
165
Q

25 luglio 1943

A

crollo di tardivo revanchismo: errore di rinunciare alla scuola materna

166
Q

Educazione nazionale, Biggini 1943

A
  • aggancio allo spirito della riforma Gentile
  • emana circolari per dare vita a una scuola fascista
  • scuola materna statale
167
Q

programmi , istruzioni e modelli per le scuole elementari e materne 1945 n.459

A
  • poco spazio alla scuola materna
  • si ricollegano posizioni gentiliane
  • primato della famiglia nella prima educazione
  • figura dell’insegnante con retorica : non comprensibile, vanifica tutto
168
Q

scuola elementare ( Gentile)

A
  • fanciulli dovevano obbedire, spezzare individualità
  • scuola autoritaria e dogmatica fondata sull’arte e la religione
  • insegnamento dottrina cristiana fondamento, che diventa catechismo
  • obbligo scolastico formalmente fino a 14 anni
  • valorizzazione attività espressive e lettura
169
Q
programmi 1934
( modifica quelli del 1923)
A
  • scuola strumento del regime, orientata a formare il futuro cittadino fascista
  • partecipazione consapevole alle celebrazioni delle nazione
  • il maestro si migliorerà, partecipe nella vita della nazione
170
Q

De Vecchi 1936

A
  • i poteri e le funzioni dell’insegnamento in mano al ministro per l’Educazione Nazionale
  • materie, programmi e orari stabiliti con decreti Reali
171
Q

sottrarre i tempi alla scuola

A
  • con le festività fascista ed esigenze di guerra

- organizzazioni parascolastiche

172
Q

Indagine sullo sforzo di fascistizzazione

scuola e allievi

A
  • locali scolastici drammatici, affolati, inadatti con ripetenti
  • 80% obbligati abbandonano dopo le prime 3 classi
  • nelle zone rurali abbandonano al 1 anno
  • 44% supera l’esame di 3
  • scuole non classificate e classificate( tre ore)
  • alfabetizzazione peggiora
173
Q

Indagine sulla fascistizzazione

insegnanti

A
  • media età 35 anni ( laureati prima del fascismo)
  • assuefatti da vecchi manuali
  • calo abilitati e iscritti, rinuncia alla selezione
  • preparazione in scuole private (cattolici)
  • confusione e insoddisfazione delle riforme, problemi pratici dell’insegnamento
  • stipendi non migliorano, anzi calo drastico nel1930
  • fuga maestri, femminilizzazione insegnamento
174
Q

scuola secondaria (Gentile)

A
  • riduzione
    -liceo classico in chiave letteraria e filosofica e dimensione storica, difficoltà accesso
    -istituti magistrali: 7 anni, seconda categoria dei ginnasi, apriva accesso istituti superiori anche ai maschi
    -scuola tecnica: scuola di popolo soppressa, rimpiazzata da scuola complementare e corsi integrativi.
    -calo di iscritti e frequenza
    -liceo femminile: standardizzare formazione donna borghese
    -
175
Q

università (Gentile)

A

tre categorie: statali, sovvenzionate e parificate

  • affiancate a tre Istituti superiori di Magistero
  • compito di formazione del personale direttivo e ispettivo e dei maestri
176
Q

scuola secondaria (Bottai)

A
  • accentua curvatura classista, tripartizione scuola secondaria inferiore
  • unifica scuola: media per accedere a superiori
  • psicologia del lavoro e lingua latina per selezionare attitudini e quozienti intellettivi dei giovani
177
Q

scuola elementare (Bottai)

A
  • ultime classi scuola biennale del lavoro nella scuola artigiana e professionale
  • si serve della scuola come fabbrica di mano d’opera, interesse del popolo alla pratica e al lavoro manuale
178
Q

scuola media unica (Bottai)

A
divisa in tre: 
- scuola dei mestieri
- piccole professioni
-classe dirigente
Unitarietà tradita dal riordinamento scolastico : rurali e  urbane, maschili e femminili
179
Q

clima a scuola (fascismo)

A

di paura, ricatto, opera poliziesca di presidi e provvedimenti di espulsione, prodezze delle spie allievi e direttori

180
Q

professore (fascismo)

A

strumento ideologico del regime.

  • ariano, iscritto al partito, entusiasta di contribuire a formare i giovani alla coscienza imperale e sottomesso
  • impiegato nazionale fascista con 700 lire al mese
  • cerimonie scolastiche vestiti di uniforme fasciste e impostare insegnamento su principi fascisti
181
Q

avvento Governo De Gasperi.

Italia repubblicana

A

susseguono al ministero della Pubblica Istruzioni uomini non progressisti.
Ripristino integrale della centralizzazione e degli organismi scolastici tradizionali del Cln

182
Q

programmi 1945 per la scuola materna e elementare

collaborazione con Washburne

A

-distinzione tra scuole
-attività scolastica comunitaria, fondata sull’autogoverno, responsabilità individuale e collettiva
- suscitare fraternità umana,
- insegnamento religioso sul Vangelo
-azzerare la parentesi fascista
Maestri non preparati

183
Q

molte riforme non discusse ( Italia repubblicana)

A
  • inchiesta Gonnella 1947
  • proposta di riforma degli ordini di scuola
  • progetto Moro 1959
  • dibattito della Costituente sul problema della libertà dell’insegnamento
184
Q

scuola materna ( Italia repubblicana)

A

-ripristina linea di assenteismo tradizionale, abdicando in favore della Chiesa
-disinteresse
- concezione custodialistica e familistica e il monopolio dei privati
-squilibrata distribuzione sul territorio
-17000 scuole, 71% private, 69% ubicate al nord
-

185
Q

Orientamenti del 1958

A
  • scissione della scuola infantile dall’ordinamento scolastico per evitare intervento dello Stato
  • maestra: chioccia
  • ispirata al modello tradizionale
186
Q

legge 1962

A
  • stanziamento molte lire per istituire scuola materna statale
  • sempre subalterna alla famiglia
187
Q

partiti laici

A
  • associazioni Aei, Cif, FIdae, Federazione italiana
  • riviste “scuola materna”
  • Centro didattico scuola materna e Ente Montessori
  • proposto di leggi del Psi e Pci
    Rinnovare la scuola materna
188
Q

Orientamenti per la scuola materna statale 1969

A
  • nuovo modello culturale e pedagogico
  • sancire un’autonomia istituzionale ed educativa
    -ruolo primario della famiglia
    -figura educatrice di amore e comprensione
    Crescita gracile e lenta
    (1980 scuole statali inferiori da quelle non )
189
Q

scuola statale

A
  • si preferiva privata
  • forte incremento, soprattutto anni 70
  • molti locali non adatti
  • deficit di personale
  • considerata educativamente accessoria, tenuto fuori dall’obbligo, non necessaria
  • carente impegno dello Stato
190
Q

proposte politico educative per il settore prescolastico

A

attuazioni ad opera di amministrazioni comunali dell’Italia centro- settentrionale

  • concetto di autonomia
  • necessità di realizzare obbiettivi specifici : composizione squilibri affettivi, compensazione deficit cognitivi, azione propedeutica astrazione, possibilità intellettive
191
Q

educazione prescolastica fatto sociale

A

gestire collettivamente nelle strutture specifiche

  • servizio sociale di competenza pubblica
  • necessità della scuola pubblica per avvio alla socilizzazione
192
Q

piano strutturale iniziative (italia repubblicana)

A
  • modello orizzontale che mira a proporsi come circolare per ovviare ai pericoli dello scompenso organizzativo, spontaneismo didattico, squilibrio centro e periferia
193
Q

livello funzionale iniziative (italia repubblicana)

A

rapporti educativi.

  • modello di scuola aperta che prevede l’inter- sezione
  • uso pieno di tutto il personale e di tutto lo spazio scolastico strutturato e arredato per essere manipolabile
194
Q

punto nodale scuola , iniziative (italia repubblicana)

A

sperimentazione condotta dall’insegnante che opera all’interno dell’èquipe degli operatori scolastici.
-si basa su bisogni ed esigenze della collettività

195
Q

legge 1978

A
  • aumento di un ora alla scuola materna
  • insegnanti obbligo 30 ore settimanali
  • scuole speciali sostituite con inclusione
196
Q

legge 1979

A

prevede insegnanti di sostegno, insegnanti doa, e raccordo stretto con enti locali

197
Q

miglioramento scuola infanzia

A

1987 38% bambini
78 % accoglie bambini da 3 a 5 anni
- continuità degli ordini della scuola

198
Q

Orientamenti 1991

A

Autonomia pedagogica ed educativa della scuola dell’infanzia

  • scuola a tutti gli effetti, primo grado del sistema scolastico con elevata qualità
  • infanzia fase preziosa
  • questioni organizzative e istituzionali omogeneo
199
Q

legge 24 gennaio 1947

A
  • ripristinati i Patronati scolastici
200
Q

D.L. 1947 n.1559

A
  • istituita scuola popolare che riunisce scuole serali, festive ed estive per adulti
201
Q

D.P.R. 14 giugno 1955 (Ermini)

A

emanati i nuovi programmi per la scuola primaria

202
Q

Orientamenti per la scuola materna 1958

A
  • aggiornato linguaggio attivistico e psicopedagogico

- suddivide la scuola elementare in due cicli didattici :2 e 3 anni

203
Q

istituzioni ruoli aperti

A

D.L. n.499

- promozioni per anzianità senza demerito

204
Q

provvedimenti del “rattoppo”

A

-leggi per regolamentazione dei concorsi e dei programmi
-istituzione dei ruoli in soprannumeri
NOn un organico programma

205
Q

Piano per lo sviluppo della scuola nel decennio 1959-1969

A

primo tentativo per un’ampia e finanziata programmazione scolastica

  • trascura il problema dello sviluppo dell’istruzione agganciato a quello di ristrutturazione del sistema scolastico
  • trascura la scuola media dell’obbligo
  • trascura la scuola materna statale
206
Q

Piano per lo sviluppo nel triennio dal 1962 al 1965

A

sostituisce il piano precedente

207
Q

eventi dopoguerra

A
  • varo della legge sulla scuola media unica
  • prolungamento obbligo scolastico fino a 14 anni (1962
  • scuola materna statale
  • contestazione del’68
208
Q

Commissione d’indagine sullo stato

A

mette a fuoco i nodi problematici ma resta a livelli modesti

209
Q

legge 31/12/1962 n.1859

A
  • istituisce scuola media unica
  • istituisce classi differenziali per il recupero dei ragazzi svantaggiati
    (impreparazione professionale e culturale insegnanti)
210
Q

scuola media unica

A
  • gratuita e obbligatoria per tutti i ragazzi dagli 11 a 14 anni
  • elimina discriminazione sociale degli allievi
  • ampia gamma di discipline obbligatore
  • imposta funzionale raggruppamento delle materie
  • nuovi criteri di valutazione degli allievi
  • componente collegiale dei docenti attraverso i consigli di classe
211
Q

legge 517

A

abolite classi differenziali e sostituite con attività integrative e di sostegno

212
Q

bilancio 1968

A
  • gravi carenze del governo che non è riuscito a realizzare e impostare una globale e seria riforma del sistema scolastico
  • Consapevolezza della stretta interazione tra scuola, educazione e gestione politica
  • problema educativo: nocciolo dell’azione politica
  • settore scuola: destini della convivenza civile e democratica della nazione
213
Q

pedagogia popolare ( Movimento di cooperazione educativa)

A

rivolgere un’ educazione a una pratica educativa e che diventa riflessione, dialogo, libertà, creatività… mettere in luce le ricchezze e le possibilità

214
Q

battaglie come la contestazione del ‘68

A

si sono affermati, ma avranno un lungo e faticoso cammino per una puntuale realizzazione nella pratica e nella legislazione scolastica
-incapacità e non volontà delle forze di governo ad elaborare un modello educativo mirato allo sviluppo di tutti i cittadini

215
Q

ottica della scuola di base ( 1950…)

A

caratterizzata tutti ricevano esperienze formative improntate all’unitarietà

216
Q

rinnovamenti scuola elementare e programmi (1985. 1990)

A
  • interventi coraggiosi e innovativi

- necessità della formazione degli insegnanti elementari a livello universitario

217
Q

decreti delegati (scuola media)

A
  • cercano di migliorare la carente preparazione professionale e culturale
  • riassetto giuridico e amministrativo, prevedendo anche l’istruzione e il riordinamento degli organi collegiali di governo
218
Q

organi come Irrsae, Cede, Bdp

A
  • demandati alla promozione e al coordinamento della sperimentazione, aggiornamento e ricerca nella scuola
  • si sono irretiti dal centralismo burocratico e politico hanno finito per non migliorare nulla
219
Q

principi interessanti( decreti delegati)

A
  • formazione universitaria…
  • si sono arenati da condizionamenti politici
  • emargina la scuola a una riflessione per una sua organica ristrutturazione in un’ottica pluralistica e democratica
220
Q

legge n.341 del 1990

A

stabilisce corsi laurea per insegnanti di scuola materna ed elementare
- nuove strutture e programmi insufficienti

221
Q

problemi scuola (dopo guerra)

A
  • continuità educativa
  • tempo scolastico
  • allargamento dell’obbligo
  • unitarietà scuola
  • ripensamento radicale della funzione della scuola in una società democratica, come oggetto di un progetto politico per la formazione dell’uomo
222
Q

scuola secondaria superiore (dopo guerra)

A

Esente da tentativi di ristrutturazione, tutto rimasto immobile

  • solo riordinamento dell’esame di maturità
  • rigido e complesso come nella riforma Gentile
223
Q

suddivisioni della scuola secondaria superiore

A
  • istruzione liceale (2 tipi)
  • magistrale( 2 tipi)
  • tecnica (8 tipi)
  • professionale (6 indirizzi)
  • artistica ( 2 tipi con varie suddivisioni)
224
Q

Commissione Biasini

A

articola le scuole in un biennio orientativo seguito da un triennio con la prevalenza di scelte personali

225
Q

situazione di stallo della secondaria superiore

A
  • scarsa attenzione politica
  • attenzione timorosa
  • baluardo del conservatorismo
  • incapacità di sciogliere in nodo del rapporto tra formazione generale e professionale
226
Q

principio della scuola utile

A
  • permettere all’individuo di sostentarsi con le sue forze produttive e dando alla comunità benefici del proprio lavoro
  • scuola secondaria per inserimento quasi immediato nel mondo del lavoro
227
Q

deprofessionalizzatori

A

la vera formazione sta in uno studio completamente disinteressato
- finisce per bloccare chi non può economicamente un percorso di studi

228
Q

scuola secondaria oggi

A
  • giustappone vecchie e nuove esigenze in modo caotico
  • causa principale della perdita d’identità dell’insegnante confuso
  • discriminante senza essere selettiva
  • faticosa senza essere particolarmente impegnativa
229
Q

problema continuità e autonomia scuola infanzia

A
  • programmi 1985
  • legge n.148
  • Orientamenti per la suola d’infanzia
230
Q

rivendicazione scuola di base

A
  • continuità educativa
  • rinnova programmi e orientamenti destinati ai singoli settori scolastici
  • ridisegna la struttura globale della scuola elementare
231
Q

due lacune politica

A
  • difficile congiuntura politica ed economica, spinta verso una razionalizzazione della scuola
  • presenza incerta di una vera e propria politica scolastica
232
Q

problemi di fondo (anni ‘80-90)

A
  • divario tra situazione scolastica Nord e sud
  • insegnamento religioso nella scuola pubblica
  • squilibrio con scuole private
  • scollamento tra i vari tipi di scuola
  • ambiguità dimensione professionalizzante
  • non valorizzazione ruolo insegnante
  • illusione di rinnovamento e miglioramento
233
Q

mancanza della struttura della scuola

A

utilizzi polivalenti:

  • celebrazione riti periodi (elezioni amministrative, politiche, referendum e concorsi pubblici)
  • facile preda di strumentalizzazione
234
Q

proteste studentesche (‘68, ‘80, ‘90)

A

critica: immobilismo scolastico, irriformabile
- cedimento verso le esigenze del mondo economico
- tagli di spesa per la scuola pubblica per sovvenzioni alla scuola privata
( non riescono a dare un nuovo corso al sistema)

235
Q

scioperi docenti

A
  • finiscono per aggravare i disagi delle famiglie, inefficienza della scuola
  • nuovi problemi: non preparato a numero delle utenze, diversità e raccordo con le altre agenzie formative del territorio
  • sottovalutazione del docente, mal pagato
236
Q

macchina scolastica elefantiaca, incontrollabile ( inizi anni ‘90)

A
  • riuscire a effettuare 200 giorni di lezione
  • interventi di razionalizzazione del personale e delle risorse
  • corsi di formazione professionale, sperimentazioni, premi ai docenti,
  • casi di intolleranza e razzismo, sciocco moralismo, comportamenti patologici ed esasperanti dei docenti e allievi
237
Q

circolo vizioso scuola (anni ‘90)

A
  • necessità di snellire apparato troppo appesantito per essere funzionalmente gestito
  • necessità di nuove aule, abbattimento barriere architettoniche e immissione di nuovi docenti
238
Q

concorsi

A
  • non banditi o banditi per docenti primari a cattedre zero, assaltati da migliaia e migliaia di concorrenti
  • bloccati da iter e da scoperta di inganni
239
Q

progetto di Berlinguer 1997 ( Governo Prodi)

A

volontà di rinnovamento di tutto il sistema formativo ,idea diversa : unitarietà, continuità e flessibilità

240
Q

rimedi scuola (Adornato)

A
  • potenziamento dopo la fascia d’obbligo della formazione professionale, affidata alle regioni
  • scuola dell’obbligo introdotta una parziale differenza tra chi sceglierà professionale o liceo
  • sistema di reclutamento insegnati e affidato a criteri meritocratici
  • competizione, autonomia e abolizione del valore legale del titolo di studio
241
Q

aspetti fondamentali ( Berlinguer)

A
  • accorpamento nella scuola di base materna, elementare e media
  • drastica riduzione del frastagliamento della secondaria superiore
  • obbligo da 5 anni fino a 15
  • istituzione crediti formativi
  • tempo scolastico più lungo
  • scuola come vita comunitaria
  • ultimo triennio secondario, decina di indirizzi e corso propedeutico all’università
242
Q

decreto governativo ‘98

A

obbligo scolastico a 16 anni

243
Q

aspetti negativi (Berlinguer)

A
  • marcata professionalizzazione ultimo triennio superiore

- binario professionale nell’arco dell’obbligo attentato all’unitarietà del progetto

244
Q

coni d’ombra nelle linee generali (Berlinguer)

A

1) obbligo dell’ultimo anno scuola infanzia, richiede attenzione per questa scuola che lo Stato non ha
2) insegnanti della fascia d’obbligo vanno unificati, ripensata la laurea per la formazione primaria e il post lauream uguale per tutti

245
Q

scommessa oggi

A

insegnanti di fronte a una preparazione culturale e senso della ricerca al loro compito
-ruolo della ricerca e della didattica come scienza valorizzato
( situazione ambigua e incerta, confusione terminologica e concettuale)
- riforma formulata correttamente ha bisogno dell’unione di tutte le scienze dell’educazione ciascuna con i propri compiti, finalità e metodologie

246
Q

ricerca didattica

A

deve essere in grado di contribuire:

  • messa a punto delle idee guida del progetto di riforma
  • controllo della loro realizzazione
  • preparazione degli inseganti
247
Q

prima della discussione in Parlamento ( progetto Berlinguer)

A

affronta problema:

  • parificazione scuola pubblica e privata (documento)
  • autonomia della scuola (legge)
248
Q

laicità scuola

A

1) processo di autonomizzazione di ogni attività
2) concorso di tutta la comunità, riconoscimento dello Stato di diritto
3) libertà e mezzi per poterla eseguire
4) pluralismo, rivolge a tutti
5) privatizzazione morte della scuola
6) iniziativa privata non scoraggiata ma laica
7) scuola non fatto privato, ma della comunità
8) saperi usufruiti a tutti ,
9) non differenziazione
10) scuola agenzia formativa: esseri viventi si qualificano come uomini

249
Q

autonomia scolastica 1997 ( legge n. 59)

A
  • non tutti gli aspetti sufficientemente chiariti
  • passo necessario per uscire dalla crisi
    a) responsabilità e leggi in proprio
    b) flessibilità e capacità di adeguarsi alle richieste sociali
    c) rispetto per tutti i credi ed etnie
    d) distruzione di ogni monopolio scolastico
250
Q

scuola autonoma

A

significa scuola cui viene data la possibilità di essere veramente se stessa, laica e pluralista inseguendo l’universale

251
Q

elementi non corretti di realizzazione autonomia

A
  • eccessiva polisemia del concetto
  • mancanza di istituzioni e criteri per la formazione, aggiornamento e reclutamento degli insegnanti
  • scuola considerato servizio
  • sistemi di gestione che prevarichino le finalità
252
Q

senza scuola non c’è stato.

Struttura pubblica e inalienabile dello Stato

A

struttura portante della società e dello stato, deve essere controllore e garante degli obbiettivi e come raggiungerli.
Garanzia del modus operandi

253
Q

punti nodali della riforma della scuola

A
  • riordino cicli
  • revisione dei programmi
  • istituzione di sistema di valutazione nazionale
  • parificazione delle scuole
254
Q

impresa riordino sistema formativo (terzo millennio)

A

1) avendo presenti variabili fondamentali della società

2) mettendo a punto una chiara e logicamente difendibile idea di scuola

255
Q

1) variabili società

A
  • crescente aumento utenza scolastica, scuola di massa
  • apertura e coordinamento con agenzie formative extrascolastiche ( famiglia, associazioni, enti)
  • dilagare mezzi di comunicazione
  • aumento disoccupazione giovanile
  • aumento fenomeno migratorio- immigratorio
  • presenza soggetti handicappati
  • accrescersi problemi sociali
256
Q

2) idea di scuola

A
  • scuola nella sua universalità ed essenza
  • concetto più articolato, coerente, rigoroso e sorretto dalla ricerca pedagogica e dalle scienze dell’educazione
  • scuola necessariamente uguali per tutti
257
Q

riforme da attuarsi con gradualità

A

-attenta sperimentazione
-serie di interventi in itinere
- occhi fisso a tutto il sistema formativo
( non rinnovati con cambiamenti di rotta repentini, destinata a creare inopportune sclerotizzazioni)

258
Q

Stato garante della scuola

A

dell’autonomia e della funzionalità educativa
- meccanismi che valorizzino e controllino procedure e
produttività delle forze culturali del territorio
- consolidamento sistema formativo pubblico

259
Q

idea guida della scuola

A

unitarietà , autonomia, laicità, formativa
-Formazione culturale come propedeuticità professionale, controllo, assistenza e garanzia dello Stato
(aliena da precoci professionalismi)

260
Q

Berlinguer perse spinta innovatrice

A
  • Realpolitik
  • concorsone: insegnanti selezionati in una sorta di test a punti
  • fu sostituito da Tullio de Mauro ( non efficiente)
261
Q

legge di riforma dei cicli 2000

A

è priva dei regolamenti di attuazione e dei programmi per i relativi cicli
- sostituita dalla legge n.53 del 2008

262
Q

“la scuola che non c’è” 2000

prefato da Berlusconi

A
  • documento assertorio
  • contraria riforma Berlinguer
  • intento di accreditare una concezione di scuola paragonabile ad un supermercato che sta alle famiglie scegliere, primato delle famiglie nell’educazione dei figli
  • vuole bloccare l’universalità
263
Q

Letizia Brichetto Moratti : guida del ministero dell’Istruzione e dell’Università (1949)

A

cerca di applicare il programmi di Berlusconi

  • azzeramento scuola pubblica
  • correre verso la privatizzazione in nome della managerialità
  • non vuole avere un’ idea di scuola
264
Q

2001 Moratti meeting di Rimini di Comunione e Liberazione

A
  • condanna monopolio statale della scuola
  • disegno di scuola con la riforma dell’esame di maturità
  • enfatizzazione liceo classico
  • apologia del privato
265
Q

Commissione, presieduta da Bertagna

A

per dare delle indicazioni operative per una riforma della scuola

  • vuole cambiare ma non ha idea cosa
  • provvedimenti per una depublicizzazione della scuola e del reclutamento dei suoi insegnanti
266
Q

bando di concorso 02/02/2004

A

immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica equiparati agli altri docenti

267
Q

Rapporto Bertagna

A

legge delega n. 53
Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale
- scuola meno autonoma e prevaricata

268
Q

stanziamenti

A
  • 2003 8.320 milioni

- 2004 stanzia 90 milioni per sostenere la riforma

269
Q

Decreto attuativo 19/02/2004

A

stabilisce norme generali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
- unica copertura finanziaria quella per gli anticipi

270
Q

sperpero di fondi

A
  • usati per sterili campagne di propaganda per la riforma
  • 2003 30milioni di euro per finanziare le famiglie che iscrivono i figli alle paritarie
  • 2004 portato a 50milioni
  • settembre 2003 8 milioni per istituti privati
  • aumento solo di (147-93 euro) per docenti e Ata
271
Q

Delega n. 53

A

molte contraddizioni:

  • scelte educative della famiglia nella cooperazione tra scuola e genitori
  • “tutelare” l’autonomia
272
Q

art. 2 Sistema educativo di istruzione e di formazione (delega n.53)

A

1) sostituisce l’obbligo con diritto fino a 12 anni, non continuità dei cicli
2) iscrizione anticipata della scuola dell’infanzia e primaria
3) è assicurata la generalizzazione dell’offerta formata e la possibilità di frequenza della scuola d’infanzia
4) secondo ciclo diviso in due settori(licei e professionali)

273
Q

art. 2 licei

A

5) unitarietà non conservata, liceo frantumati in 8

6) strutturato come corso di studi per elite

274
Q

art. 2 formazione professionale

A

7) formazione di serie B, asservita al mondo delle imprese, 4 anni
8) realizzare corsi di alternanza scuola- lavoro in collaborazione con le imprese

275
Q

art. 2 esame di Stato

A

al termine dei licei , permette accedere all’Uni

  • prove organizzate da commissioni d’esame
  • prove predisposte e gestite dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione
276
Q

scuola come servizio

A

governo centro- destra non ha un idea di scuola

277
Q

tre dimensioni fondamentali per un discorso sulla scuola

A

1)lo stato in cui si trova
2) lo stato in cui potrebbe trovarsi stante lo stato presente
3) lo stato in cui sarebbe auspicabile che si trovasse.
Esaminare l’entità secondo l’essere, poter essere e dover essere

278
Q

momenti nelle tre dimensioni

A
  • il concetto che si ha dell’identità
  • il grado di perseguimento di quel concetto
    ( realtà astratta e concreta)
279
Q

tre fasi scuola

A

1) scuola della sopravvivenza
2) scuola della politica
3) scuola della pedagogia

280
Q

scuola della sopravvivenza

A
  • scuola, educazione e pedagogia servono per la continuità del gruppo e per imparare competenze indispensabili
281
Q

scuola della politica

A
  • scuola dell’ideologia, prevaricata da coloro che hanno la forza di imporre ideologia
  • tre entità organizzate secondo i fini stabiliti dalla politica del gruppo egemone
  • soggetti come mano d’opera per organizzare al meglio la qualità della vita
282
Q

scuola della pedagogia

A
  • Scuola ideale, della Scienza dell’educazione
  • tre entità si organizzano e lavorano secondo i propri principi
  • finalità educative per il miglioramento della qualità di vita di tutti, in autonomia, rigore della ricerca scientifica
283
Q

scuola a servizio della politica

A

agisce secondi fini propri ma secondo una marcata ideologizzazione che la prevarica

284
Q

riforma morattiana ( legge n,53)

A

1) anticipo graduale delle iscrizioni (3- 6 anni )
2) tre i (inglese, internet, informatica) dalla prime classi
3) 40 ore settimanali, in classe, religione, inglese, laboratorio, facoltative e mensa
4) dalla prima media seconda lingua introdotta
5) libertà scelte famiglie, bonus per private
6) autonomia didattica e organizzativa
7) potenziamento laboratori
8) orientamento scelta delle attività opzionali, tutor
9) portfolio delle competenze, libretto scolastico
10) abolito esame in quinta elementare
11) voto di condotta fa media

285
Q

scuola tradizionale, retrograda (legge n.53)

A

sottopone scuola e insegnanti a una marcata ideologizzazione

  • scuole di scarico ( professionale) non dignità
  • distruggere la scuola pubblica
286
Q

triade indissolubile

A

Pedagogia, educazione , scuola
-pedagogia crea l’oggetto educazione, per mettere a punto il modello concettuale, poi lo studia e verifica l’impatto dei meccanismi con il contesto storico

287
Q

laboratorio sperimentale della pedagogia

A

è la scuola

- la pedagogia ha il compito di elaborare una teoria della scuola (laica)

288
Q

principali finalità della scuola(1)

A

-organizzare sistematicamente interventi per affinare le capacità intellettuali dell’individuo e strutturare il processo di apprendimento.
Scuola centrale operativa del sistema formativo :rielaborazione sistematica della cultura per miglioramento della qualità di vita

289
Q

principali finalità della scuola (2)

A

-costante formalizzazione del reale, imperniata sul codice alfabetico
- scuola ambiente artificiale, verificabile, sperimentabile e programmabile, universale.
Produttività formativa della scuola: formalizzazione dei processi che permette continua verifica

290
Q

principali finalità della scuola (3)

A
  • scuola essere autonoma e laica
  • parte fondamentale per la crescita e il miglioramento di una comunità, si rivolge a tutti (totalità dell’offerta)
  • garantita e progetta nella sua unitarietà
  • aggregante nel riconoscimento dello stato di diritto
291
Q

forte e chiara progettualità politica della comunità ( stato)

A
  • garantisce la scuola da imposizioni ideologiche o economiche
  • non cambia le finalità con il mutare del contesto sociale
  • cambiano le strategie d’ intervento
  • valori sempre perseguiti dalla scuola che fa ricerca
292
Q

vera riforma della scuola

A

improntata in un modello in cui la scuola e gli insegnanti vi operano e animano secondo i principi della scienza e coscienza

293
Q

pilastri fondamentali per una scuola a modello pedagogico

A

10 punti in collaborazione con Franco Frabboni

294
Q

“la nostra scuola” 2006 Moratti

A

1) pseudoliberalismo: scelta della famiglia, percorsi personalizzati “chi è ricco non ha bisogno”
2) diritto alla persona: assicura pari opportunità senza gestire i percorsi di studi
3) lingua inglese: raddoppia ore
4) obbligo scolastico e diritto-dovere formativo: il primo visione “autoritaria”, secondo “liberale”
5) formazione docente e orientamento: solo dei dati, non costruire in maniera articolata e logica
6) scuola “inesistente”: ha distrutto un’entità svuotandola dall’interno, per sembrare dall’esterno ciò che non è , non ci sono delle linee di fondo

295
Q

scuola ed educazione

A

due aspetti inscindibili dell’oggetto di studio

inizialmente intenzioni di Gentile

296
Q

scuola dei primi due livelli

A

fattualità

  • trasmissione di comportamenti
  • scuola di cose, di comportamenti e di imitazione misurabili
297
Q

terzo livello scuola

A

insegna di idee cercando di far apprendere

298
Q

politica del cacciavite

A

Ministro dell’istruzione pubblica: Giuseppe Fioroni dal 2006 al 2008

  • nessuna spinta positiva
  • scuola piagata da bullismo, dispersione, comportamenti violenti di genitori verso docenti, dirigenti
299
Q

programmi Fioroni

A
  • sostituisce le tre “i” privilegiando grammatica, italiano, storia, geografia, matematica, lingue straniere
  • buona scuola ciò che si insegna
  • non considera il come e il perché ,formazione degli insegnanti
300
Q

2010- 2011 intervento educativo Gelmini

A

-stop alle classi con troppi alunni stranieri una circolare che fissa il 30% massimo di alunni con cittadinanza non italiana

301
Q

posizione Gelmini

A

meritocratica

  • scuola competitiva, seria, deve giudicare
  • vacuità di ciò che dice e dimensione folclorica con cui si dice
  • controlli censori, maestro prevalente, voto in condotta, professori troppo pagati
302
Q

tagli dei finanziamenti alla scuola e all’università

A
  • bloccano lo sviluppo, nel circuito di regressione
303
Q

legge di sospensione

A

“soppressione” della Scuola di specializzazione per insegnanti secondari

304
Q

punti di fondo riforma Gelmini

A
  • risparmiare quanto si può, educare quanto basta
305
Q

legge 113 del 2008

A
  • misure di economia della spesa di ogni amministrazione pubblica
  • tagli per circa 8 miliardi di euro : personale della scuola, sui fondi ordinari di funzionamento didattico e amministrativo (Ffo)
    -scuola più privatistica
  • linea per il ripristino della serietà e del rigore
    e interventi sugli ordinamenti
306
Q

scuola dell’infanzia (Gelmini)

A
  • triennale, da 3 anni
  • orario flessibile a scelta dalle famiglie (40 ore)
  • anticipo opzionale
  • piani educativi uguali a ordinamenti precedenti
  • non obbligo
307
Q

scuola primaria (Gelmini)

A
  • quinquennale, da 6 a 10 anni, anticipo opzionale
  • tre opzioni i orari ( 24 in genere)
  • insegnante unico o prevalente
  • programmi ridefiniti tra indicazioni Moratti e Fioroni
  • pagella con voto, affiancato da giudizio
308
Q

maestro plurimo o per moduli

A

serve a far capire che il sapere si articola in ari contenuti fondamentali

309
Q

scuola secondaria di primo grado (Gelmini)

A
  • 3 anni
  • orario di 30 ore settimanali
  • senza compresenza
  • ore di inglese 5 + 2 altra lingua
  • insegnamento Cittadinanza e Costituzione
  • accedere alla classe successiva con 6/10 in materie
310
Q

scuola secondaria di secondo grado

A
  • istituti di 5 anni
  • indirizzo enologico 6 anni
  • indirizzi generalisti e propedeutici al lavoro
  • liceo scienze umane: pedagogia assimilata alle scienze umane
311
Q

religione a scuola

A

la scuola non deve piegarsi a nessuna ideologia e velleità teocratica, non può entrare nessuna religione

  • non può essere oggetto di insegnamento ma solo di inculcazione
  • in realtà crocifissi e insegnamento religioso
312
Q

scuola e lavoro

A
  • scuola costante prevaricazione finalità della situazione economico- politica
  • mezzo privato da una visione propria e di perseguire ideale educativo, battendo strade più universali
  • dimensione imitativa punto di forza
313
Q

educazione e scuola con significato positivo

A
  • riguarda tutti
  • perno sullo sviluppo della razionalità, tensione cognitiva, dimensione pubblica e pluralismo
  • i reggitori dello Stato devono proteggerla
314
Q

formazione docente

A

erano ritenuti punti forti:
vocazione e competenza della disciplina da insegnare,
- concetto di missione e che il miglior insegnante è la donna
-distinzione netta tra maestri e professori

315
Q

Ssis( scuola di specializzazione per gli insegnanti secondari)

A
  • sarebbe stato necessario perfezionarla, allargandola ai docenti tutti gli ordini, a numero programmato e selettiva, frequenza obbligatoria e specializzandi pagati, dare adito all’ingresso diretto al ruolo
  • è stato meglio sopprimerla
316
Q

comunità sena scuola

A

sono senza progetto e in balia delle forze selvagge del male: violenza, criminalità micro e organizzata e guerra.
-la scuola si può avere a condizione che lo Stato di diritto riesca a far valere i suoi diritti e intervenga, garantisca per la formazione degli insegnanti

317
Q

la scuola sono gli insegnanti

A
  • importanza formazione docenti

- stimola l’allievo tramite l’interpretazione dei contenuti e andando oltre a questi

318
Q

seria impostazione di riforma della scuola

A

1) mettere a punto un’idea di scuola logicamente difendibile e argomentabile
2) fare della scuola e dell’educazione gli oggetti della Scienza dell’educazione
3) organizzare una seria formazione di docenti di ogni ordine e grado di scuola

319
Q

scuola e Scienze dell’educazione

A
  • non si ferma mai nella sua ricerca
  • spinta dalla consapevolezza della cosante perfettibilità e considerare transitori i risultati raggiunti
  • ricerca di una loro armonia, parte di piani di azione per il futuro
  • ripensare con coraggio e serietà i problemi del mondo della formazione