Selleri e Mameli - Psicologia Dello Sviluppo, Dell'educazione e Dell'istruzione: Modelli Di Apprendimento Flashcards
Mameli - Come si apprende secondo la psicologia dell’educazione? Cioè quali sono le 3 modalità considerate?
1 apprendimento come processo sociale
2 apprendimento collegato ai processi emotivi
3 apprendimento collegato ai processi motivazionali
Mameli - Nell’apprendimento collegato ai processi sociali, cosa si intende per apprendimento come partecipazione?
Lave e Wenger (1991) sostengono che lo studente apprende quando può partecipare attivamente (apportando contributi originali e autentici) alle pratiche socio-culturali (le attività formative) di una comunità di apprendimento (il sistema classe) che egli stesso contribuisce a costruire e modificare
Mameli - Cosa possiamo intendere per sistema classe?
Secondo Molinari e Mameli (2015) la classe è composta da parti interconnesse che costruiscono e modificano le pratiche.
Ogni individuo (anche il docente) influenza il sistema classe, e ne viene influenzato
Mameli - Quali sono i 3 principi che regolano le interazioni in classe?
Secondo Molinari e Mameli (2015) e Molinari, Cigala e Corsano (2018) i 3 principi sono:
1 Interdipendenza - i membri del sistema (docente compreso) si influenzano a vicenda.
2 Evoluzione - il sistema si modifica nel tempo.
3 Dimensione pubblica del discorso - quanto viene detto ha influenza non solo sul destinatario ma sull’intero sistema.
Mameli - Quando l’evoluzione nel tempo del sistema classe può dirsi funzionale?
Quando tutti i membri della classe partecipano alla costruzione e alla ridefinizione nel tempo dei processi che li riguardano.
Mameli - Cosa si intende per abilità sociali?
Le abilità sociali sono i comportamenti messi in atto per far fronte alle richieste sociali del contesto. L’abilità sociale è relativa allo specifico comportamento considerato singolarmente.
Mameli - Cosa si intende per competenza sociale?
Per competenza sociale si intende il giudizio formulato dagli altri in relazione all’adeguatezza dei comportamenti messo in atto per far fronte alle richieste sociali del contesto. È un giudizio complessivo di adeguatezza dei comportamenti sociali considerati nel loro insieme
Mameli - Quali sono le fasi del Social Information Processing secondo Crick e Dodge (1994)?
Secondo Crick è Dodge i comportamenti sociali sono frutto di un’elaborazione cognitiva delle informazioni presenti nel contesto.
Fase 1 codifica
Fase 2 interpretazione
Fase 3 definizione degli obiettivi
Fase 4 accesso alla risposta
Fase 5 scelta della risposta
Fase 6 messa in atto della risposta
Mameli - Descrivi la Fase 1 e 2 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)
Nella fase 1 codifica e fase 2 interpretazione la persona si focalizza su particolari della situazione, che interpreta richiamando in memoria esperienze precedenti, giungendo ad una rappresentazione mentale dell’evento sociale
Mameli - Come possono interferire eventuali condizioni di disabilità con la fase 1 e 2 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)?
Nella fase 1 di codifica possiamo avere limitazioni percettive oppure in caso di ragazzo con autismo o con deficit dell’attenzione possiamo avere limiti di attenzione.
Nella fase 2 di interpretazione possiamo avere errori attributivi.
Il ragazzo con DOP potrebbe interpretare i comportamenti degli altri come provocazioni.
Il ragazzo con autismo potrebbe avere difficoltà di interpretazione di intenzioni e stato mentale altrui
Mameli - Descrivi la fase 3 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)
Nella fase 3 della definizione degli obiettivi, dopo che la situazione sociale è stata interpretata, viene definito l’obiettivo a cui tendere. Questa definizione dell’obiettivo può essere influenzata da svariati fattori (interessi, stato emotivo, istruzioni dell’adulto)
Mameli - Come possono interferire eventuali condizioni di disabilità con la fase 3 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)?
Nella fase 3 di definizione degli obiettivi un ragazzo con disabilità intellettiva potrebbe scegliere obiettivi non realistici o perseguibili
Mameli - Descrivi la fase 4 e 5 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)
Dopo aver definito l’obiettivo, nella fase 4 di accesso alla risposta e 5 di scelta della risposta, il ragazzo accede alle possibili risposte immagazzinate in memoria e tra queste valuta e seleziona quella più idonea, influenzato da vari fattori (aspettative sul risultato finale, senso di autoefficacia, valutazione di appropriatezza)
Mameli - Come possono interferire eventuali condizioni di disabilità con la fase 4 e 5 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)?
Nella fase 4 di accesso alla risposta e 5 di scelta della risposta, un ragazzo con disabilità intellettiva, con autismo, con deficit di attenzione o con DOP potrebbe avere un repertorio limitato delle risposte apprese e disponibili, oppure potrebbe avere aspettative irrealistiche o assenti, oppure ancora potrebbe compiere errori nella valutazione dell’appropriatezza della risposta
Mameli - Descrivi la fase 6 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)
Dopo aver scelto la risposta, nella fase 6 di messa in atto della risposta si agisce il comportamento. Questo provoca una risposta negli altri e all’avvio di un nuovo ciclo del processo
Mameli - Come possono interferire eventuali condizioni di disabilità con la fase 6 del Social Information Processing di Crick e Dodge (1994)?
Nella fase 6 di messa in atto della risposta, un ragazzo con disabilità potrebbe agire comportamenti non adeguati che possono portare a interpretazioni errate da parte degli altri. Ragazzi anche con buone competenze sociali infatti potrebbero non avere buone capacità di interpretazione del comportamento del ragazzo con disabilità
Mameli - Come si può identificare lo status sociale di cui gli studenti godono all’interno della classe?
Con l’osservazione e con l’utilizzo della tecnica della nomina dei pari
Mameli - Cos’è lo status sociale?
Lo status sociale (o status socio metrico) può essere definito il grado di preferenza di cui un ragazzo gode all’interno del gruppo, cioè quanto piace ai suoi pari
Mameli - Cos’è la nomina dei pari?
La nomina dei pari è una tecnica che indaga lo status sociale di cui godono gli studenti all’interno del gruppo dei pari. La tecnica prevede che ad ogni ragazzo venga chiesto di individuare 2 compagni con cui desidera condividere una certa attività (ad esempio essere compagni di banco, essere in camera insieme in gita, appartenere allo stesso gruppo nei lavori di gruppo) e 2 compagni con cui preferisce non condividere l’attività
Mameli - Quali categorie possono emergere dall’uso della nomina dei pari?
Tra le varie categorie identificabili possiamo avere:
- i popolari, quelli nominati spesso come preferiti
- i rifiutati, quelli nominati spesso come non preferiti
- i trascurati, quelli spesso non nominati
- i medi, quelli mediamente nominati, un po’ come preferiti e un po’ come non preferiti
- i controversi, quelli molto nominati ma sia come preferiti che come non preferiti
Mameli - Quali sono le caratteristiche statisticamente associate ai “popolari”?
Lo status sociale popolare che emerge dalla nomina dei pari è spesso associato a:
- Buone abilità sociali
- Buone competenze emotive
- Risorse per favorire l’inclusione (ma non sempre)
Mameli - Quali sono le caratteristiche statisticamente associate ai “rifiutati”?
Lo status sociale di rifiutato che emerge dalla nomina dei pari è spesso associato a:
- aggressività e impulsività (ma non sempre)
- scarsa abilità nel gestire emozioni negative intense
- circolo vizioso in cui l’essere isolati dal gruppo, scatena ulteriore risentimento e aggressività, che incrementa il processo di esclusione
Mameli - Quali sono le caratteristiche statisticamente associate ai “trascurati”?
Lo status sociale trascurato che emerge dalla nomina dei pari è spesso associata a:
- timidezza e inibizione
- internalizzazione
- circolo vizioso in cui la non partecipazione alle attività sociali porta alla diminuzione di occasioni di socializzazione, che a sua volta incentiva l’isolamento
Mameli - Come può essere sfruttato un socio gramma? A cosa può servire indagare lo status sociale degli studenti?
La nomina dei pari unita all’osservazione della classe può essere utile per:
- Identificare studenti in difficoltà (rifiutati e trascurati) per sviluppare interventi educativi basati su attività cooperative
- Guidare la scelta nella composizione dei gruppi per attività cooperative che favoriscano nuove interazioni e amicizie
- Valutare l’eventuale utilizzo dei “popolari” come facilitatori di inclusione e sostegno dei compagni fragili nelle attività di gruppo
- Valutare l’impatto degli interventi educativi e l’evoluzione dello status mediante riutilizzo della nomina dei pari
Mameli - Con quale focus è bene intervenire nel sostegno alle abilità sociali di studenti con disabilità?
Il modo migliore è quello di integrare interventi con focus sul singolo (per aumentare le abilità sociali dello studente con disabilità) e interventi con focus sulla classe (per incentivare in tutti lo sviluppo di abilità sociali specifiche per relazionarsi con la differenza)
Mameli - Quali sono le conseguenze spontanee che spesso si osservano in classe all’inserimento di un ragazzo con disabilità?
Che lo studente con disabilità può essere escluso dalle interazioni e può trovarsi a rischio di subire bullismo
Mameli - Come possono spontaneamente essere interpretate dai pari le misure didattiche a supporto di ragazzi con disabilità o con DSA?
Possono essere interpretate come favoritismi e far nascere sentimenti di ingiustizia
Mameli - Come è strutturato il programma “w le differenze, w la partecipazione” sviluppato da Nota, Ginevra e Sorresi (2015)?
È composto da un modulo introduttivo seguito da altri 10 moduli da 2 ore ciascuno.
È pensato per la scuola primaria e secondaria di primo grado, ma ne esiste una versione abbreviata per la secondaria di secondo grado.
Si propone di:
- stimolare la capacità di riconoscere e accettare le differenze; moduli 1-2-3;
- descrivere le differenze; moduli 4-5-6;
- aumentare il repertorio comportamentale degli alunni a sostegno dell’inclusione; moduli 7-8-9-10
Mameli - Come può essere definita un’emozione?
Stato di durata limitata, che sorge a partire da un evento esterno o interno, che implica una componente fisiologica, espressiva e cognitiva (quest’ultima a partire dalla seconda infanzia)
Mameli - A cosa serve un’emozione? Quali sono le sue funzioni?
Le emozioni servono ad adattarsi all’ambiente (anche sociale) e a fare in modo che l’ambiente si adatti al soggetto
Le emozioni hanno 3 funzioni:
1 funzione comunicativa
2 funzione motivazionale
3 funzione relazionale
Mameli - Descrivi la funzione comunicativa delle diverse emozioni
La funzione comunicativa informa la persona sullo stato di perseguimento di un obiettivo (Oatley e Johnson-Laird 1987)
Il coinvolgimento (enjoyment) informa dell’avvicinamento a un obiettivo desiderato
La felicità informa del raggiungimento di un obiettivo
La tristezza informa della perdita di un obiettivo
Paura e ansia informano del pericolo e dell’incertezza sulla possibilità di raggiungere un obiettivo
La rabbia informa sulla presenza di una minaccia al raggiungimento di un obiettivo
La noia informa sull’assenza di un obiettivo
Mameli - Descrivi la funzione motivazionale delle diverse emozioni
Le emozioni orientano e motivano all’azione (Moè 2020), e quindi influenzano l’impegno e i risultati scolastici
Il coinvolgimento (enjoyment) motiva a mantenere l’impegno
La felicità motiva a nuovi obiettivi
Tristezza e noia possono portare a mancanza di motivazione (stasi, passività) oppure possono motivare alla ricerca di nuovi obiettivi
Paura e ansia possono portare a evitamento oppure motivare alla perseveranza volta all’evitamento dell’insuccesso
La rabbia può portare a passività (in caso di percezione di scarso controllo) oppure motivare all’eliminazione della minaccia (in caso di percezione di buon controllo)
Mameli - Descrivi la funzione relazionale delle emozioni
Le emozioni informano gli altri sul nostro stato emotivo e ci informano sullo stato emotivo degli altri.
Questo permette un adattamento dell’ambiente a noi (ad esempio siamo tristi e veniamo aiutati) e un nostro adattamento all’ambiente (ad esempio un alunno è triste e lo aiutiamo)
Mameli - Descrivi il modello circomplesso delle emozioni (Feldman, Barrett e Russell 1999). Applicalo ad alcune emozioni.
Il modello circomplesso categorizza le emozioni in base a 2 fattori:
1 valenza, che può essere positiva o negativa
2 attivazione, che può essere alta o bassa
Alcuni esempi:
La soddisfazione prevede valenza positiva e alta attivazione.
Il rilassamento prevede valenza positiva e deattivazione.
La rabbia prevede valenza negativa e alta attivazione.
La noia prevede valenza negativa e deattivaxione.
Selleri - Cosa sostengono Detterman e Thompson nell’articolo “what is so special about special education”?
1 Che l’educazione speciale non è progredita negli ultimi 2500 anni
2 Che il QI ha valore unicamente diagnostico ma non predittivo
3 Che per sviluppare metodi educativi speciali occorre:
- che le differenze individuali vengano comprese
- che i docenti si concentrino su obiettivi realistici
Selleri - Cosa si intende per efficienza ed efficacia in ambito scolastico?
L’efficienza si manifesta nella capacità di realizzare contesti di apprendimento in cui ogni aspetto è curato nei dettagli e non di ostacolo a nessuno
L’efficacia è la capacità di sostenere gli studenti nel percorso che li porta a conseguire gli obbiettivi di apprendimento
Selleri - Secondo l’approccio all’effectiveness quali sono i 2 aspetti cruciali per determinare efficienza ed efficacia?
1 offrire pari opportunità educative attraverso la presa in carico dei diversi livelli di partenza misurati tramite valutazioni in ingresso
2 valutare la qualità della didattica tramite misurazioni dei progressi intervenuti tra il livello di ingresso e il livello di uscita
Questi 2 aspetti sono importanti soprattutto in caso di studenti con deficit
Selleri - A quali conclusioni portano le ricerche sull’effectiveness condotti da Brookover in USA negli anni 70?
Individuano i 5 fattori che determinano le scuole di qualità:
1 Forte leadership educativa
2 Alte spettative degli insegnanti sugli studenti
3 Clima sicuro e ordinato
4 Frequenti valutazioni formative
5 Enfasi sulle abilità si base
Selleri - A quali conclusioni portano le ricerche condotte da Rutter in Gran Bretagna negli anni 70?
Rutter ha condotto una indagine longitudinale in ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, rilevando che le scuole che producono i maggiori progressi tra livelli di ingresso e livelli di uscita hanno le seguenti caratteristiche:
1 Buona organizzazione didattica e amministrativa
2 Alta stabilità dei rapporti, intesa come basso turnover del personale
3 Buone competenze didattiche, intese come capacità dei singoli docenti
Selleri - Quale caratteristica principale devono avere gli interventi educativi per essere adeguati
Devono essere flessibili. Devono cioè evitare di essere definiti a priori, per potersi adattare alle caratteristiche dello studente e ai suoi bisogni, per poter essere attenti alle differenze, per fare quello che serve
Selleri - Aspetti delle variabili strutturali e delle variabili organizzative del mondo della scuola
Le variabili strutturali sono difficili da modificare in tempi rapidi e su queste l’insegnante non può agire. Ne sono esempi il numero degli alunni, le caratteristiche delle famiglie, le indicazioni nazionali, la stabilità del personale
Le variabili organizzative sono modificabili in tempi rapidi e su queste l’insegnante può agire. Ne sono esempi la gestione degli scambi comunicativi, le forme di controllo esercitate in classe (premi e punizioni), le strategie utilizzate, la pianificazione del lavoro didattico, gli obiettivi educativi, il coinvolgimento dei genitori nella vita di classe
Selleri - quali caratteristiche hanno le classi a struttura competitiva, a struttura cooperativa e a struttura altruistica?
Nelle classi a struttura competitiva l’attenzione è posta su performance e risultati.
Nelle classi a struttura cooperativa l’attenzione è posta sulla relazione.
Nelle classi a struttura altruistica l’attenzione è posta sull’aiuto reciproco, sul comportamento prosociale, sulla generosità, sulla gentilezza.
Selleri - Quali sono le caratteristiche del metodo di ricerca di Piaget?
Piaget studia i suoi 3 figli tramite metodo clinico e metodo critico. Il suo metodo è stato criticato per essere quasi sperimentale ed etnocentrico.
Selleri - Caratteristiche dei processi di assimilazione e accomodamento
Per Piaget nello sviluppo hanno un ruolo centrale i processi di assimilazione e accomodamento.
Per assimilazione si intende che elementi dell’ambiente vengono incorporati in azioni o attività mentali.
Per accomodamento si intende che le attività mentali si modificano in base ad elementi dell’ambiente.