scoliosi Flashcards

1
Q

lombalgia, definizione

A

dolore al rachide lombare.

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2
Q

tipi di lombalgia

A

Puo’ essere distrettuale ed
interessare il rachide lombare, dorso-lombare,
lombosacrale o con irradiazione agli arti inferiori

Spesso un dolore inizia in un distretto e poi per compenso, interessa altre sedi del rachide (il rachide è una entità cinetica unica)

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3
Q

cause lombalgia comune aspecifico

A

lo sforzo fisico legato una attività particolarmente pesante ed usurante
al sollevamento di oggetti di peso eccessivo
a movimento brusco

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4
Q

lombalgia, cosa è

A

intomo e non una malattia.

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5
Q

da che cosa può derivare la lombalgia

A

da numerose condizioni morbose sia vertebrali che extra-vertebrali.
E’ in costante aumento, anche in relazione al cambiamento delle abitudini di vita, ed il maggiore sviluppo di professioni che costringono a posizioni obbligate per
lunghe ore ed a condurre una vita sempre
più sedentaria.

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6
Q

La lombalgiaDifficoltà di inquadramento diagnostico

A

elle patologie viscerali o in generale nelle lesioni dei tessuti molli esiste una dissociazione topografica tra sede anatomica della lesione e localizzazione del dolore

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7
Q

tipi di lombalgia

A

DI ORIGINE MECCANICA fisio+farmaci

DI ORIGINE INFIAMMATORIA farmaci+fisio

DA MALATTIE VISCERALI

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8
Q

LOMBALGIA DI ORIGINE MECCANICA

A
Lombalgia comune su base muscolare
Ernia del disco
Spondiloartrosi
Fratture vertebrali
Instabilità vertebrale
Spondilolistesi
Stenosi del canale vertebrale
Sindrome del piriforme
Sindrome delle faccette articolari
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9
Q

LOMBALGIA DI ORIGINE MECCANICA, sindrome piriforme

A

Il muscolo può andare incontro a contrattura per trauma, eccessivo sforzo, inattività dei muscoli glutei, ma anche a seguito di miositi o dopo interventi all’anca.

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10
Q

LOMBALGIA DA MALATTIE VISCERALI

A
Patologie vascolari (aneurisma dell’aorta addominale)
Patologie del pancreas (neoplasie, pancreatite)
Patologie retroperitoneali (neoplasie, ematomi,fibrosi)
Patologie renali (Neoplasie, calcolosi, pielonefriti etc)
Patologie dell’apparato gastrointestinale (neoplasie, ulcera, rettocolite ulcerosa; sindrome colon irritabile)
Patologie dell’apparato genitale (neoplasie, dismenorrea, endometriosi, gravidanza extrauterina)
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11
Q

esame obiettivo,

A

Mobilità articolare
Palpazione del rachide

In tutti i casi all’esame obiettivo della colonna vertebrale e dell’assetto posturale vanno associati, a carico degli arti, gli esami:
Dell’articolarità
Della sensibilità
Della forza (e della distensibilità) musolare
Dei principali ROT

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12
Q

Limiti Rx, TC e RMN

A

I reperti inattesi rispetto all’esame clinico sono solo 1 su 2.500 in pazienti adulti con meno di 50 anni di età. (Nachemson A, 1976)
Il rapporto costi/benefici presenta alti costi e bassi benefici (Liang M e Komaroff AL,1982)
Va considerata inoltre l’esposizione a radiazioni ionizzanti (Doddy MM et al., 2000)
Segni di degenerazione dei dischi lombari sono presenti in 1/3 dei pazienti con meno di 30 anni ed in quasi tutti i soggetti con più di 60 anni (Powell MC et al., 1986) analogamente alla presenza di osteofiti ed artrosi delle faccette articolari (Andersson GBJ, 1997)
Spondilolisi (così come: una scoliosi moderata, calcificazioni discali, ernie di Schmorl ed altre anomalie congenite) sono egualmente presenti in soggetti sintomatici ed asintomatici (Van Tulder MW et al., 1997)
Molti lavori hanno documentato ernie del disco e stenosi spinali in soggetti asintomatici (Jensen MC et al., 1994; Boden SD et al., 1996; Jarvik JJ et al., 2001)

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13
Q

Raccomandazioni generaliIN PRESENZA DI:

A

Gravi patologie spinali e/o neurologiche (tumori, infezioni, sindrome della cauda equina, fratture, coinvolgimento neurologico grave) attraverso Anamnesi (durata e caratteristiche del dolore, effetti dei sintomi sulle ADL) ed Esame Obiettivo
Segni e sintomi di impegno radicolare (riflessi, sensibilità, forza muscolare, manovre di stiramento radicolare)
Segni e sintomi di urgenze terapeutiche: sciatica iperalgica (dolore insopportabile e resistente agli oppioidi), sciatica paralizzante (deficit motorio improvviso o progressivo)

INVIARE DALLO SPECIALISTA
(FISIATRA, ORTOPEDICO, NEUROLOGO, NEUROCHIRURG

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14
Q

Esame obiettivo fisiatrico

A

E.O. codificato
Test clinici
E.O. neurologico
Esami strumentali (E. posturale, EE. Neurofisiologici e altri)

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15
Q

Esame obiettivo codificato:

DDIM

A

R. Maigne definisce questa patologia funzionale “disturbo doloroso intervertebrale minore” (DDIM), benigno, di natura meccanica e riflessa, generalmente reversibile ed evidenziabile solo con un’attenta e precisa semeiotica manuale (esame obiettivo codificato).

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16
Q

diagnosi ddmi

A

Scoprire un segmento doloroso, caratteristico dell’“esame segmentario codificato” sotto forma di una minuscola oliva allungata, posta contro la spinosa e dolorosa alla palpazione.
Affermare la natura benigna e meccanica di questa sofferenza segmentaria a partire dal contesto clinico e, se necessario, da esami complementari
Ricercare le manifestazioni riflesse che esso determina, come dolore segmentario, nel metamero corrispondente

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17
Q

esame obiettivo codificato,

A

mopalpazione vertebralebilità, articolareressione assiale sulle spinose
Pressione laterale sulle spinose
Pressione sul legamento interspinoso
Pressione sulle articolazioni I.A. posteriori e costo trasversarie

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18
Q

E.O. Neurologico

A
ROT arti superiori ed inferiori
Forza muscolare (MRC)
Sensibilitàest clinici d’irritazione radicolare:
Lasegue
Wasserman 
Positività dei punti di Valleix
test clincici di irritazione radicolare
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19
Q

la fisoterapia quando

A

li obiettivi riabilitativi sono due:
risolvere l’episodio doloroso in corso
programma di igiene vertebrale che permetta di evitare le recidive

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20
Q

decorso naturale lombalgia

A

DECORSO NATURALE DELLA LOMBALGIA
Nel 85%-90% dei casi la guarigione avviene nell’arco di tre mesi circa;
il 40%-50% di questi pazienti tendono alla Lombalgia Recidivante.
Il 10%-15% dei casi diverranno Lombalgici Cronici con vario grado di invalidità.

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21
Q

quando fisoterapia

A

achialgia lieve autolimitantesi, gestita dal MMG

rachialgia lieve autolimitantesi, oacuta moderato-grave, persistente, ricorrente o cronica—-> e’ meglio inviarla al fisiatra

1) inquadramento diagnostico e terapeutico
2) evitare medicalizzazione eccessiva
3) per evitare la cronicizzazione del dolore

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22
Q

rachialgia, semafori rossi nell’anamnesi

A
indrome della cauda equina
• Pregressi eventi traumatici
• Febbre
• Rapida perdita di peso
• Pregressa neoplasie
• Patologia autoimmunitaria
• Uso prolungato di terapia cortisonica
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23
Q

Trattamento della Lombalgia con:

A

Mezzi fisici antalgici: ipertermia, tecarterapia, laser, T.E.N.S., diadynamic, ultrasuoni, magnetoterapia

  • Massoterapia decontratturante.
  • Trazione
  • Mesoterapia/ozonoterapia/agopuntura
  • infiltrazioni
24
Q

Terapia fisica rachhialgia

A

Massaggio è uno dei mezzi primari per ottenere il rilassamento muscolare

  • effetti : meccanici, riflessi,neurologici e psicologici
  • migliora la flessibilità miofasciale, aumenta la dispersione dei metaboliti dannosi
  • allevia il dolore per la diminuzione delle contratture
25
Q

Terapia fisica Massaggi

A

con il contatto manuale l’operatore verifica le condizioni della cute, del sottocutaneo e lo stato di tensione o rilassamento muscolare
è indicato dopo le trazioni e le mobilizzazioni
il paziente deve essere posto in condizioni di rilassamento con l’uso di posizioni adeguate

26
Q

mobilizzazioni

A

sono movimenti passivi che il fisioterapista o una macchina applicano al paziente
utilizzano i movimenti accessori e fisiologici delle articolazioni, applicati in maniera oscillatoria con gradi diversi di ampiezza
con lo scopo di alleviare il dolore e recuperare l’intero arco di movimento funzionale
vi sono differenti tecniche che si possono usare nel trattamento della rigidità e del dolore

27
Q

Lombalgia, definizione di manipolazione

A

MANOVRE ARTICOLARI BREVI E RAPIDE CHE
PORTANO UN’ARTICOLAZIONE AL DI LA’ DEL SUO GIOCO
FISIOLOGICO, SENZA OLTREPASSARE I SUOI LIMITI
ANATOMICI” ( ROBERT MAIGNE )

Il beneficio della Manipolazione si estende
a tutte le strutture del metamero:
pelle (migliora i “pincè roulè)
muscoli (decontrazione dei cordoni)
ligamenti,tendini e capsule
28
Q

manipolazioni

A

è un movimento passivo applicato con un singolo impulso ad alta velocità, di piccola ampiezza o con una pressione sostenuta per ottenere il ritorno di un frammento discale o di una protrusione nella posizione appropriata

29
Q

per che cosa sono indicate le manipolazioni

A

indicate per ridurre uno spostamento cartilagineo ne’ troppo grande ne’ troppo laterale
- pure indicate per ridurre una protrusione nucleare molle, se piccola e recente, però bisogna cambiare la tecnica che deve essere eseguita con una pressione sostenuta e prolungata

30
Q

trazione

A

è uno stiramento passivo continuo
è il trattamento di scelta per una protrusione nucleare riducibile che causa mal di schiena e sciatica
due i metodi

31
Q

metodi di trazione

A

trazione assiale continua

2) trazione intermittente

32
Q

effetti della trazione

A

aumento dello spazio tra i corpi vertebrali
la tensione del legamento longitudinale posteriore che esercita una forza centripeta
formazione di vacuum intradiscale che trascina la protrusione verso il centro del disco
miglioramento o riparazione della lesione discale, per aumento della nutrizione del disco
stiramento dei legamenti e dei muscoli paravertebrali
ritorno delle articolazioni paravertebrali in posizione normale
aumento del volume del disco

33
Q

modalità di esecuzione

A

Modalità di esecuzione
continua, con peso leggero, ma prolungata per ore
a breve termine, 30 minuti, con un carico maggiore
intermittente, con aumento e diminuzione ritmico della forza di trazione

34
Q

principali indicazioni trazione

A
protrusione discale nucleare
 protrusione indeterminata
 protrusioni a livello del I e II disco lombare
 ricaduta dopo laminectomia
 protrusione posterolaterale primaria
35
Q

trazione, controindicazioni

A

ombaggine acuta con fitte
dolore riferito dalla IV radice sacrale
dopo chirurgia addominale o ernia iatale
Insufficienza respiratoria e cardiaca
irritazione respiratoria
reazioni dolorose nel dorso o nella gamba
protrusione troppo grande con deviazione lombare
stato mentale

36
Q

Ma i sintomi all’esordio senza segni neurologici deficitari come vanno affrontati

A

Terapia farmacologica con FANS
Ausilio di ortesi
Fisiochinesiterapia (rieducazione posturale)

37
Q

metodi di fisioterapia

A
Metodi:
Back school
Mc Kenzie
Meziere/Souchard
Rieducazione Propriocettiva e di Riprogrammazione Senso-Motoria
38
Q

obiettivi riabilitativi nella lombalgia

A

Obiettivi riabilitativi nella lombalgia: ridurre dolore – correggere postura
Precoce: rispettare la regola del “non dolore”; rilassamento ed allungamento; inizialmente in scarico vertebrale; mobilizzazione dolce e progressiva; stabilizzazione lombosacrale

39
Q

ack school:

A

la scuola della schiena” nasce con lo scopo di educare ad un uso sano della schiena, attraverso esercizi posture.
Essa unisce i contributi della medicina, della chinesiterapia, dell’ergonomia, della psicologia e dell’educazione alla salute

Il programma di lavoro personalizzato comprende:

  • esercizi utili per automatizzare una corretta postura;
  • esercizi per stabilizzare e proteggere la colonna vertebrale durante gli sforzi;
  • esercizi per decomprimere i dischi intervertebrali;
  • esercizi di compenso per riequilibrare la colonna vertebrale quando l’attività lavorativa o sportiva costringe a posizioni o movimenti che alterano le curve fisiologiche;
  • esercizi di mobilizzazione e di allungamento muscolare
40
Q

POSTURA CORRETTA:

A

QUELLA IN CUI LA COLONNA

ASSUME E MANTIENE LE SUE CURVATURE NATURALI

41
Q

Il mal di schiena, cause

A

Il mantenimento di posture scorrette per tempi prolungati

42
Q

La lombalgia: fisioterapia qual

A

Secondo Mézières/ Souchard
è infatti la forma a governare la funzione e non il contrario “curare” la persona cercando di
ripristinare la simmetria delle parti con un lavoro di rieducazione di tipo posturale attraverso esercizi che favoriscono l’allungamento dei muscoli privi di elasticità.
ogni muscolo del corpo è collegato all’altro e sovrapposto come “tegole” di un tetto andando a costituire diverse catene muscolari:
Catena posteriore
Catena antero-interiore
Catena brachiale anteriore
Catena anteriore del collo
il trattamento: una successione di posture, proposte dal terapeuta e mantenute dal paziente. Lo scopo delle posture è di allungare le catene muscolari facendo riferimento alla forma perfetta.
Muscolo accorciato e contratto è un muscolo che non lavora

43
Q

Stretching

A

consiste nel sottoporre a stiramenti controllati per tempo e intensità muscoli e componenti delle articolazioni

e consente di ottenere miglioramenti significativi della mobilità articolare

44
Q

streching

A

si rilevano spesso con le manovre di Thomas e di Ober notevoli retrazioni dei muscoli
flessori dell’anca
retto femorale
tensore della fascia lata

che determinano antiversione del bacino, flessione delle ginocchia e accentuazione della lordosi con dolore, specie nelle spondilolistesi e nelle stenosi

45
Q

Obiettivi stretching

A

recuperare la funzione normale, cioè movimento senza dolore
- migliorare forza e mobilità di muscoli indeboliti o male usati
- migliorare flessibilità e coordinazione delle attività muscolari sulle articolazioni
Ogni paziente richiede un programma di esercizi specifico per il suo problema

46
Q

esercizi

A

Tecniche di energia muscolare
combinazioni di contrazioni isometriche e di stretching passivo

utili per recuperare mobilità e controllo del movimento ristretto, per esempio, da blocchi delle articolazioni faccettarie

47
Q

lombalgia, metodo

A

Metodo Mc Kenzie
programma di procedure terapeutiche che comprendono esercizi in estensione per riportare materiale nucleare spostato, ma ancora contenuto nell’anello fibroso, verso il centro del disco
fenomeno verificato con la progressiva centralizzazione del dolore

48
Q

Metodo Mc Kenzie

A

il programma
inizia con una diagnosi meccanica con movimenti di prova
e procede con tecniche diverse
non solo di estensione, ma anche rotazione ed esercizi in flessione
e tecniche di antideviazione

49
Q

Metodo Mc Kenzie

A

il paziente è educato e allenato
a trattare la sua condizione di dolore spinale
a prevenire le ricadute
o a ridurle con più rapidità

50
Q

bbiamo altre armi terapeutiche ?

A

La chirurgia è una strada senza ritorno che va percorsa solo quando nonostante tutto il paziente continua ad avere una sintomatologia dolorosa importante e/o in presenza di quadri neurologici ingravescentiRUOLO DELLA TERAPIA INFILTRATIVA RACHIDEACORTICOSTEROIDI + ANESTETICI LOCALI
OSSIGENO-OZONO TERAPIA ?????????

51
Q

La 0ssigeno-ozono terapia è di interesse multidisciplinare (ortopedico, anestestista, terapista del dolore)

A

Ernie che per clinica, sede e dimensioni non hanno necessariamente indicazioni chirurgiche e non rispondono alla terapia conservativa.

La miscela ha azione anti-infiammatoria ed analgesica

Può essere iniettata a livello intra-foraminale, intra-discale o paraspinale (???)

52
Q

Si escludono dalla terapia ozono:

A

Ernie completamente calcifiche
Pazienti con altre patologie spinali concomitanti (tumori, traumi, malformazioni)
Pazienti con disturbi mentali e/o in cura con psicofarmaci
Pazienti tossicodipendentiGravidanza
Ipertiroidismo
Favismo
Malattie cardio-vascolari, Malattie ematologiche, Malattie respiratorie

53
Q

Effetti indesiderati terapia ozono

A

sensazione di pesantezza e dolore urente in corrispondenza del livello vertebrale trattato

Più raramente: bradicardia, calo pressorio, sudorazione profusa

54
Q

La terapia infiltrativa peri-intra articolare delle faccette/sacro-iliaca è

A
di interesse multidisciplinare (ortopedico, radiologo interventista, terapista del dolore, reumatologo)Dolore rachideo cronico (sinovite zigo-apofisi)
 Dolore radicolare (cisti sinoviali)
55
Q

Dove eseguire l’infiltrazione?

A

’infiltrazione deve essere eseguita nei soli livelli dolenti.
Mono o bilaterale
Se la faccetta articolare causa della sindrome è facilmente identificabile è possibile eseguire l’infiltrazione della stessa, altrimenti è raccomandabile l’infiltrazione di entrambe le faccette nello stesso tempo

56
Q

rischi ozono terapia

A

sanguinamento, infezioni, danno dei tessuti molli, non efficacia, learning curve, reperi con ausilio di artrografia, fluoroscopia, c arm, ecografia

57
Q

dati in ozono terapia,

A

controversi