Questioni Fondamentali Flashcards
Il paradigma classico presuppone il primato della realtà sul s—e–o c—s-e–e.
soggetto conoscente.
Si può parlare di conoscenza in senso stretto solo se si considera la relazione soggetto-oggetto.
No, in quanto la conoscenza è necessariamente mediata anche da altri soggetti conoscenti.
Perché si può dire che nella prospettiva post-cartesiana oggetto e realtà non sono sovrapponibili e non indicano la stessa cosa?
Perché l’intensio (tensione) dell’uomo non è più diretta verso l’esterno (realtà), ma verso la propria coscienza e la rappresentazione (fantasmata, immagine) delle cose (oggetto).
Con il cogito ergo sum la realtà diventa oggetto di dimostrazione e l’atto di conoscenza diventa il principio che sorregge tutto ciò che possiamo dire della realtà.
Anche nel pensiero di Sant’Agostino vi è qualcosa che anticipa Cartesio.
Che cosa?
Il “dubito ergo sum”.
Quella di Agostino non è però una posizione logicista, per cui il sum è il risultato di una dimostrazione deduttiva.
In Sant’Agostino non è messa in dubbio l’esistenza (di Dio, delle cose), ma è il cominciamento di un percorso introspettivo per giungere alla Verità.
Quella di Cartesio può essere definita una “metafisica”?
Sì, ma solo una “metafisica del pensiero”, nella quale l’intensionalità viene diretta verso il cogito anziché verso la realtà.
Quale corrente filosofica riduce a Logica (delle scienze) la filosofia?
Il positivismo.
Da Scienza delle cause prime e Scienza dell’essere di Aristotele, il positivismo fa della filosofia uno strumento delle altre scienze.
Il pragmatismo e il determinismo del positivismo fu contestato da alcuni filosofi.
Perché?
Perché il positivismo non teneva in considerazione la coscienza umana.
Il materialismo positivista, ad esempio, non teneva in debita considerazione la morale e la libertà degli individui, che sono poi quei “dati” elaborati dall’umana coscienza che influenzano e determinano veramente la storia umana.
Quale critica muove Aristotele a Socrate, pur riconoscendogli il merito di aver scoperto il metodo induttivo?
Il fatto di aver applicato il metodo induttivo solamente all’etica.
Martin Buber ed Emanuel Levinas definiscono la fede come rapporto intimo con il Tu ——.
divino.
Quale grande merito riconobbe Aristotele a Socrate?
Quello di scoprire, attraverso la definizione, il concetto e, di conseguenza, il metodo induttivo.
Per quale motivo la Filosofia della Conoscenza può essere definita una disciplina transdisciplinare?
Perché non solamente interessa i vari ambiti del conoscere, ma in ogni ambito subisce una sorta di trasformazione ed adattamento.
Socrate, ad esempio, fa dell’etica essenzialmente una questione di conoscenza del bene.
Nella Fides et Ratio, Giovanni Paolo II parla dell’atto di fede come di un esercizio della ragione. È una prospettiva filo-gnosticista?
No.
In quanto in Fides et Ratio la ragione non è intesa semplicemente come facoltà che l’uomo ha di analizzare e collegare i dati della realtà, ma anche come la facoltà del sentire e della volontà (sarebbe stato meglio parlare perciò di Intellectus, piuttosto che di Ratio).
“Credo ut intelligam, intelligo ut credam”.
Di chi è questa espressione?
Di Sant’Agostino (Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430).
Associa correttamente:
1. εἰκασία (eikasìa)
2. πίστις (pistis)
3. ἐπιστήμη (epìsteme)
A. fede/credenza
B. immaginazione
C. sapere certo
1B, 2A, 3C.