PRINCIPI DI OCCLUSIONE Flashcards

1
Q

Definizione di relazione centrica

A

stato dinamico di movimento dell’articolazione temporo-mandibolare, quando i condili effettuano un movimento di rotazione puro all’interno delle cavità glenoidee senza spostamento del loro centro di rotazione.

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2
Q

vecchia definizione di Orban di relazione centrica

A

la posizione del condilo più retrusa e più alta nella cavità glenoidea che il paziente possa raggiungere con il solo movimento muscolare

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3
Q

Cause ed esempi di patologia da precontatto occlusale

A
  • Oro-dento-alveolare: Tra le patologie rientrano: parodontopatie, fistole, accumulo di tartaro, abrasioni, parafunzioni, diastemi, migrazioni, gengive ipertrofiche, carie, disfunzioni articolari,
  • sistema muscolo-scheletrico: Formazione di superfici di usura all’ATM e alterazione dei legamenti, spasmi, cefalee..
  • sistema nervoso centrale: Postura e malattie neurologiche (deficit cognitive) oggi sono state trovate in concomitanza con patologie occlusali. Anche se oggi non ci sono dati certi, tuttavia ci si sta avvicinando.
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4
Q

Schemi occlusali per i contatti intermascellari statici

A
  • Occlusione bilanciata bilaterale: non si riscontra in natura ma un artificio
  • Occlusione bilanciata unilaterale: si realizza nei movimenti di lateralità quando i denti posteriori sono in contatto solo dal lato lavorante
  • Occlusione mutualmente protetta: In massima intercuspidazione i denti posteriori proteggono dal carico anteriore, mente in protrusiva sono gli anteriori a proteggere.
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5
Q

Sistemi per la riduzione del torque dell’impianto

A
  • privilegiando il c_ontatto delle cuspidi di stampo_ o lavoranti
  • r_iduzione dell’inclinazione cuspidale_ nel punto di contatto con l’antagonista
  • in senso vestibolo-palatale il punto di contatto in centrica va posizionato il più allineato possibile con l’impianto, anche ricorrendo a soluzioni di compromesso, come il morso a martello o testa a testa, o il cross-bite;
  • la distanza tra il punto di contatto occlusale e livello della cresta ossea deve essere la minore possibile sia in direzione verticale che orizzontale.
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6
Q

Quale valore ha la mobilità assiale del dente e dell’impianto?

A
  • 25 – 200 µm
  • 3 – 5 µm
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7
Q

Fattori determinati occlusali verticali

A
  1. Angolo dell’eminenza articolare. Varia tra 30° e 60°, (maggiore eminenza maggiore le cuspidi).
  2. Overjet: Un maggior overjet comporterà cuspidi più alte.
  3. Overbite Più elevato è l’overbite più alte saranno le cuspidi e viceversa.
  4. Movimento di Bennett: si intende lo spostamento di traslazione associato ad un movimento rotatorio del condilo del lato lavorante, durante il movimento di lateralità della mandibola. Un movimento di Bennett ampio comporterà cuspidi maggiori e viceversa.
  5. Angolo piano occlusale/tragitto condilare in protrusiva. maggiore è l’angolo, più alte saranno le cuspidi e viceversa.
  6. Sfera di Monson le cuspidi dei denti posteriori e dei bordi incisale dei frontali sono allineati sulla superficie di una sfera immaginaria (raggio medio di circa 10,16 cm) ed il centro in corrispondenza della glabella. Le dimensioni di questa sfera variano al variare dell’età solitamente minore negli adolescenti, nonché anche all’etnia e al morfo tipo scheletrico.
  7. Curva di Von spee: Si tratta di una curva ideale a concavità superiore e con centro nella glabella, che collega le cuspidi vestibolari dei denti della stessa metà della bocca per passare, distalmente, per il centro del condilo (raggio medio della curva è di circa 10,16 cm). Se la curva è accentuata le cuspidi modellate più basse.
  8. Curva di Wilson:(curva di compensazione laterale), curva ideale che passa per le cuspidi vestibolari e linguali dei denti posteriori sia destro che sinistro. (Raggio medio 10,16 cm) ma varia da un minimo di 9 a massimo 12,5. Quando il raggio della curva di Wilson è corto, le cuspidi dovranno essere modellate più basse per evitare le interferenze nei movimenti di lateralità.
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8
Q

Fattori determinati occlusali orizzontali

A
  1. Prossimità del dente all’asse di rotazione del condilo: quanto più il dente è vicino all’asse di rotazione tanto più deve essere acuto l’angolo tra i solchi di lavoro e quelli di non lavoro. Quindi la direzione dei solchi sarà più convergente.
  2. Prossimità del dente al piano sagittale: iquanto più vicino è il dente al piano sagittale mediano, tanto più acuto sarà all’angolo tra i solchi di lavoro e quelli di non lavoro.
  3. Distanza intercondilare: maggiore è questa distanza e più mesialmente saranno orientati i solchi di lavoro e di non lavoro nell’arcata superiore. Nell’arcata inferiore avviene il contrario. Nel caso degli incisivi superiori, maggiore è la distanza intercondilare, maggiore sarà la loro concavità palatale.
  4. Spostamento laterale della mandibola: maggiore è tale spostamento, più distale sarà l’orientamento dei solchi di lavoro e di non lavoro nell’arcata superiore. Viceversa nell’inferiore.
  5. Latero protrusione-retrusione del condilo di lavoro: nell’arcata superiore ad un maggiore entità di latero-protrusione del condilo di lavoro corrisponde un orientamento più mesiale dei solchi di lavoro e di non lavoro. Nell’arcata inferiore il contrario.
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9
Q

Struttura e funzione della forcella di Fox

A
  • parte intraorale su cui è applicato un vallo di cera che ricopia la c_onformazione superficiale_ dei denti.
  • Quella extraorale ha una coppia di prolungamenti con un braccio frontale per la registrazione della linea bipupillare e due sagittali per registrare il piano di camper.
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10
Q

Che metodi abbiamo per Ricercare del rapporto giusto mandibolo cranico

A
  • la centrica abituale è la più usata perché semplice. Si chiede al paziente di chiudere in posizione comoda con un vallo in cera
  • manipolazione guidata in cui il dentista spinge la mandibola riposizionando la mandibola attraverso elementi quali il Jig di Lucia e placche.
  • TENS: Transcutaneus Elecrical Neural Stimulation) scariche elettriche usate per stimolare i nervi attraverso la cute. All’inizio del trattamento si utilizza un’alta frequenza impercettibile che produce una fascicolazione muscolare per aumentare l’intensità e diminuire la frequenza. In circa 20 minuti è possibile ottenere la Rest position
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11
Q

Cos’è e tipologia di arco facciale

A

è lo strumento per la rilevazione e il trasferimento della posizione clinica del mascellare rispetto all’asse cerniera articolare disposto in un piano ideale e immaginario che va dai meati acustici esterni al margine inferiore dell’orbita (piano di Francoforte).

Gli archi sono di 2 categorie:

  • di trasferimento: in cui è possibile prendere l’arco alveolare superiore e la distanza intercondilare, con angolo di eminenza e Bennet presi con la cera occlusale
  • archi cinematici che sono molto più complessi e forniscono (oltre alle informazioni precedenti) anche l’asse cerniera abituale e centrico, il tracciato completo delle escursioni delle mascelle in lateralità e protusione retrusione.
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12
Q

Tipi di articolatore

A
  • Occlusore con solo movimento rotatorio.
  • Articolatore a valori medi: movimenti base ma manca di qualsiasi personalizzazione (valori medi della popolazione).
  • Articolatore a valori individuali: massima personalizzazione il movimento mandibolare ed articolare arrivando persino all’identificazione del profilo interno della cavità glenoidea.
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