platone Flashcards

1
Q

Platone

A

who- Un nazionalista aristocratico. Fin da ragazzo voleva dedicarsi alla vita politica ma cambiò idea con la sconfitta di Atene nella Guerra del Peloponneso che viene raccontata in prima persona nella Lettera VII dedicata a Dione e all’assistenza del processo contro il suo maestro, Socrate, che viene accusato d’empietà (come Aristotele). Per lui, la filosofia è l’unica disciplina in grado di fornire una formazione adeguata (parlando di politica). Fonda l’Accademia (sede in un giardino dedicato all’‘eroe Academo). Nel 367 a.C. viene chiesto da Dione di fornire un’educazione filosofica su Dionisio il Giovane che risulta essere un pessimo allievo; Dione eletto come nuovo tiranno fino alla sua uccisione. Ritine che la filosofia sia una disciplina basata sul dialogo (un’interazione diretta fra chi insegna e chi apprende); la scrittura è un’imitazione imperfetta del linguaggio parlato che indebolisce la memoria e allontana le parole dal contesto in cui il maestro le esprime; può ingannarci, dandoci l’impressione di possedere un sapere che in realtà non possediamo (il FEDRO= Socrate racconta come Thamus rifiuta il dono della scrittura che l’inventore Theuth gli offre; Socrate paragona la scrittura a un farmaco che cura il corpo ma allo stesso tempo lo avvelena).
when- V-VI secolo a.C.

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2
Q

I dialoghi platonici

A

Suddivisi in tre gruppi=
1. dialoghi giovanili (socratici)- obiettivo di fornire un resoconto della vita e della dottrina di Socrate (Apologia di Socrate)
2. dialoghi della maturità- propone una visione filosofica originale, oltre la dortina del suo maestro (La Repubblica, il Menone, il Fedone, il Fedro…)
3. dialoghi della vecchiaia (dialettici)- sviluppa la dialettica, cioè il procedimento razionale di cui avvale l’indagine filosofica (ricerca della definizione delle cose)

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3
Q

La trilogia della virtù

A

Il Protagora (si può insegnare la virtù?), il Gorgia (la definizione della retorica) e il Menone (dialogo tra Socrate e un giovane schiavo che ignora completamente la matematica che poi ritrova nella sua memoria)

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3
Q

Dialoghi aporetici

A

dialoghi in cui si pone una domanda che rimane senza risposta

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3
Q

Il Protagora

A

Si può insegnare la virtù?
- Protagora= si dichiara in grado di insegnarla a chiunque. Si limita a insegnare precetti di comportamento che variano caso per caso.
- Socrate= contesta questa affermazione, sostenendo che la virtù non si può trasmettere come se fosse una tecnica specifica (come la matematica o l’architettura). Per lui, la virtù è una sola e rimanda a un sapere che dovrebbe essere valido sempre.
Ma se la virtù è legata al sapere, non dovrebbe essere insegnabile???
Socrate afferma che la virtù sì è insegnabile, come afferma Protagora, ma soltanto se è connessa al vero sapere.

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4
Q

Il Gorgia

A

La definizione della retorica
- Gorgia= risponde che si tratta dell’arte di costruire discorsi persuasivi aventi per oggetto quello che è giusto oppure ingiusto.
- Socrate= afferma che si può dire che la retorica sviluppa la capacità di persuasione, ma essa non insegna nulla relativamente a ciò che è ingiusto o giusto. Paragona afferma che la retorica è una mera tecnica per far sembrare qualcosa giusto, non è un sapere riguardo a quello che è realmente giusto; paragona la retorica alla cosmetica e alla culinaria, mentre la filosofia è la ginnastica e la dieta. Dice che la filosofia è quello che è realmente mentre la retorica è quello che sembra giusto.

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5
Q

Le idee

A

immateriali, uniche; restano nel mondo intelligibile (l’iperuranio; la realtà vera) e le cose concrete che restano nel mondo sensibile (che è un’apparenza di realtà) sono organizzate secondo le idee. Vengono conosciute soltanto mediante l’intelletto. Lo si può soltanto pensare. Le idee platoniche esistono indipendentemente da quello che accade nelle singole menti (se tu non pensi a qualcosa non vuol dire che non esiste). Le idee sono punti di riferimento.
Le idee si comportano come paradigmi (modelli)/ archetipi (modelli di perfezione)per il mondo sensibile. Platone afferma che la relazione tra il mondo sensibile e il mondo intelligibile è una relazione di imitazioni (mimesi), cioè l’imperfezione.
La partecipazione (metessi) significa che le cose, in quanto imitazioni delle idee, prendono parte all’esistenza delle idee.
La presenza (parusia) significa che le cose, nell’imitare le idee e nel partecipare all’esistenza delle idee approssimandosi alle loro prescrizioni, rendono presenti nel mondo sensibile le idee stesse.

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6
Q

La gerarchia delle idee

A

Esistono due livelli-
1. un livello inferiore dove ci sono le idee corrispondenti a enti matematici e geometrici= un modello per la configurazione delle cose del mondo sensibile (Pari/dispari, la nozione logica di Uguaglianza);
2. un livello superiore dove ci sono le idee che permettono di valutare quello che ha luogo nel mondo sensibile= VALORI (bellezza, giustizia…).
Al vertice del mondo intelligibile si trova l’idea del BENE= il principio supremo che permette a tutte le idee di servire come principi di configurazione e organizzazione del mondo sensibile. Platone paragona il Bene al Sole: come il sole illumina le altre cose del mondo sensibile e ci permette di vederle, così il Bene illumina le altre idee del mondo intelligibile.

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7
Q

Il mito della caverna

A

Nella Repubblica, Socrate spiega al suo interlocutore Glaucone la differenza tra l’esperienza del mondo sensibile e la conoscenza del mondo intelligibile.
Per uscire dalla caverna bisogna liberare l’anima (psyche) dai bisogni, le emozioni, i desideri e le sensazioni del corpo che la distraggono da accedere il mondo intelligibile dove risiedono le idee.

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8
Q

L’anima (Psyche)

A

Immateriale e immortale (come le idee); prima di calarsi nel mondo sensibile incarnandosi in un corpo, ha avuto accesso al mondo intelligibile e ha conosciuto le idee. Una volta unitasi con il corpo, l’anima inizia a dimenticarsi certe idee per colpa dei bisogni del corpo e dalla molteplicità di cose che vengono presentate nel mondo sensibile. Dobbiamo solo riuscire a recuperare e riattivare queste idee. Per Platone, la conoscenza consiste nella reminiscenza (anamnesi), ossia nella riattivazione del ricordo delle idee precedentemente contemplate nel mondo intelligibile. CONOSCERE È RICORDARE (innatismo).
L’anima ha la stessa natura delle idee, dev’essere conforme all’idea di Vita (non può trasformarsi in qualcosa di estraneo a questa idea)

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9
Q

L’opinione (doxa)

A

la forma di conoscenza che consente a conoscere

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10
Q

Il Fedone

A

Platone racconta le ultime ore di vita di Socrate, spiegando come Socrate era contento di morire siccome la sua anima poteva essere purificata dal suo corpo, accedendo così all’Iperuranio.
Platone afferma che le cose si generano dal proprio contrario= vita/morte, giorno/notte…

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11
Q

La filosofia

A

La filosofia è una sorta di preparazione alla morte, elevarsi così al mondo delle idee

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12
Q

Il mito di Er

A

Le singole anime scelgono la propria vita consultando un vasto repertorio di modelli; una scelta condizionata dalla vita precedente (Ulisse sceglie di diventare un uomo semplice siccome era un guerriero nella vita precedente). Le anime poi bevono acqua dal fiume Lete per dimenticare tutto prima di iniziare la propria esistenza terrena.

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13
Q

La natura dell’anima

A

L’anima è formata da tre parti-
1. l’impeto (thymos)= passioni basate su nobili ideali= il cavallo bianco, obbediente e fedele (guerrieri)
2. l’istinto (epithymia)= desideri finalizzati al benessere del corpo= il cavallo nero (i produttori)
3. la ragione (logos)= funzione di guidare e indirizzare= il condottiere che guida i cavalli, cioè spinge l’anima verso il mondo intelligibile (i governanti)

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14
Q

Androgini

A

creature composte da un parte femminile e una parte maschile
Dal racconto di Aristofane
puniti dagli dei;
Questo mito suggerisce che l’essere umano è caratterizzato da una mancanza essenziale