Periodo precritico Flashcards
Di che si occupa Kant nel periodo precritico ?
Il periodo precritico si divide in due periodi.
Con gli scritti del primo periodo Kant si avvicina alla filosofia naturalistica dell’Illuminismo ispirata da Newton.
Questa filosofia, con il suo ideale di una descrizione dei fenomeni e con la rinuncia ad ammettere cause e forze che trascendano tale descrizione, gli prospetta l’esigenza di una metafisica che si costituisca in base agli stessi criteri limitativi.
Il secondo periodo segna il decisivo prevalere nel pensiero di Kant degli interessi filosofici.
Critica la metafisica tradizionale. Egli ritiene che la metafisica debba in primo luogo considerare le proprie forze e perciò «conoscere se il compito è in proporzione a ciò che si può sapere e quale rapporto ha la questione con i concetti dell’esperienza sui quali devono poggiare tutti i nostri giudizi. La metafisica è la scienza dei limiti della ragione umana.
Le analisi degli empiristi inglesi gli prospettano questa metafisica dapprima come scienza limitativa e negativa, quindi come un’autocritica della ragione.
Per la prima volta nella dissertazione del 1770, il punto di vista critico si chiarisce come punto di vista trascendentale, limitatamente alla conoscenza sensibile.
Che tipi di conoscenza Kant distingue nella dissertazione del 1770 “La forma e i principi del mondo sensibile e intelligibile” ?
Kant stabilisce la distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale:
■ la prima, che è dovuta alla ricettività (o passività) del soggetto, ha per oggetto il fenomeno,
cioè la cosa come appare nella sua relazione al soggetto;
■ la seconda, che è una facoltà del soggetto, ha per oggetto la cosa così com’essa è, nella sua
natura intelligibile, cioè come noumeno.
Quanto alla conoscenza intellettuale, in questo periodo Kant condivide ancora l’idea tradizionale
che essa, pur nell’ambito di una serie di limiti, abbia la possibilità di cogliere le cose uti sunt, ossia come sono nel loro ordine intelligibile (i «noumeni»), a differenza della sensibilità, che le percepisce uti apparent, ossia come appaiono (i «fenomeni»).
Quali sono le componenti della conoscenza sensibile?
Nella conoscenza sensibile si deve distinguere:
■ la materia, cioè la sensazione, che è una modificazione degli organi di senso e che perciò
testimonia la presenza dell’oggetto dal quale è causata;
■ la forma, cioè la legge, indipendente dalla sensibilità, che ordina la materia sensibile
Di che cosa è costituita la forma della conoscenza sensibile?
La forma della conoscenza sensibile è costituita dallo spazio e dal tempo.
Tempo e spazio non derivano dunque dalla sensibilità, che li presuppone. Essi sono intuizioni, ma intuizioni
“pure”, in quanto precedono ogni conoscenza sensibile e sono indipendenti da essa. Perciò
non sono realtà oggettive, ma condizioni soggettive e necessarie alla mente umana per coordinare a sé, in virtù di una legge, tutti i dati sensibili.
Che tipo di conoscenza è l’esperienza ?
L’esperienza consiste per Kant nel confronto operato dall’intelletto tra una molteplicità di apparenze, e pertanto è una forma di conoscenza riflessa.