PEDAGOGIA Flashcards
L’educazione terapeutica consiste: Scegli un’alternativa:
a.
nella diffusione di contenuti e conoscenze tecniche, spesso limitata a singole patologie, per contrastare la mancata conoscenza sui temi della salute del singolo e della collettività
b.
in un processo sociale e politico globale che si concretizza con la messa in campo di azioni volte a modificare concretamente le condizioni sociali, ambientali ed economiche, così da attenuarne l’impatto sulla salute del singolo e della collettività
c.
in un percorso di alfabetizzazione alla salute mediante la definizione di opportunità di apprendimento per la tutela della salute del singolo e della comunità
d.
nell’insieme di attività educative per la gestione di condizioni patologiche spesso croniche, condotte da operatori sanitari debitamente formati nel campo della formazione
D
La promozione alla salute viene definita come: Scegli un’alternativa:
a.
la diffusione di contenuti e conoscenze tecniche, spesso limitata a singole patologie, per contrastare la mancata conoscenza sui temi della salute del singolo e della collettività
b.
l’insieme delle attività educative essenziali nella gestione di condizioni patologiche, condotte da operatori sanitari debitamente addestrati nel campo della formazione
c.
un processo sociale e politico globale che si concretizza con la messa in campo di azioni volte a modificare concretamente le condizioni sociali, ambientali ed economiche, così da attenuarne l’impatto sulla salute del singolo e della collettività
d.
l’insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite, finalizzate a migliorare l’alfabetizzazione alla salute, ivi compreso l’aumento delle conoscenze e a sviluppare life skills che contribuiscano alla salute del singolo e della comunità
C
la D è la definizione di EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Per sistema formativo integrato si intende: Scegli un’alternativa:
a.
l’insieme delle diverse agenzie educative che si occupano della formazione dei soggetti in età scolare
b.
l’integrazione dei diversi settori scientifico disciplinari per sviluppare le competenze professionali dello studente
c.
tutte le risposte sono corrette
d.
la dialettica tra le varie agenzie educative che, pur mantenendo ciascuna la propria specificità, concorrono a definire un progetto educativo condiviso
D
L’educazione degli adulti: Scegli un’alternativa:
a.
aumenta le offerte formative formali, specie per quanto riguarda i livelli di scolarizzazione
b.
prepara i giovani ad entrare nella fase dell’adultità, fornendo loro riflessioni e strumenti
c.
promuove apprendimenti di tipo quantitativo (nuovi saperi, abilità e tecniche) e qualitativo (competenze trasversali, riflessive, comunicative e relazionali)
d.
è rivolta alle persone adulte per far acquisire loro nuovi alfabeti, nuove abilità strumentali e tecniche
C?
L’educazione terapeutica si realizza attraverso:
a. in un processo estemporaneo centrato sull’operatore sanitario che educa il paziente alla prevenzione di mattieprevalentemente acute
b. in un processo monoprofessionale, sviluppato da professionisti con uno specifico profilo educativo (educatori professionali) volto a supportare i pazienti affetti da malattie croniche nella gestione della terapia e delle possibili complicanze della malattia
c. in un processo politico e organizzativo volto a ridurre le diseguaglianze, promuovendo il principio di equità per l’accesso a percorsi clinici assistenziali rivolti a tutti i pazienti con patologie croniche
d. un processo continuo, integrato nell’assistenza sanitaria, incentrato sul paziente mediante la proposte di attività educative strutturate riguardanti la gestione di una malattia cronica e dei trattamenti prescritti,
D
Quali domande il medico dovrebbe evitare nel corso di un colloquio educativo?
a. Domande allusive, multiple e domande che iniziano con il perché
b. Domande chiarificatrici
c. Domande semantiche
d. Domande aperte e/o domande chiuse
A
La metodologia dell’approccio sistemico nell’educazione terapeutica fa riferimento alle seguenti fasi:
a. Obiettivi da raggiungere, insegnamento da impartire, valutazione degli apprendimenti
b. Analisi della situazione, definizione degli obiettivi, scelta dei metodi, attuazione e valutazione
c. Clima favorevole, incoraggiamento, insegnamento da trasmettere, valutazione
d. Diagnosi educativa, obiettivi pedagogici e contratto educativo, attuazione dei metodi pedagogici e valutazione
D
Nel 1998 l’OMS definisce l’health education come:
A. insieme delle attività proposte dai professionisti sanitari per sensibilizzare i singoli e le comunità
sui temi del benessere
B. un processo sociale e politico globale che si concretizza con la messa in campo di azioni volte a
modificare concretamente le condizioni sociali, ambientali ed economiche, così da attenuarne
l’impatto sulla salute del singolo e della collettività
C. pratica mirata alla diffusione di contenuti e conoscenze tecniche, spesso limitata a singole
patologie, per contrastare la mancata conoscenza sui temi della salute del singolo e della
collettività
D. l’insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite, finalizzate a
migliorare l’alfabetizzazione alla salute, ivi compreso l’aumento delle conoscenze e a
sviluppare life skills che contribuiscano alla salute del singolo e della comunità
D. Insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite [..]
L’educazione del paziente si realizza come:
a. intervento casuale ed estemporaneo che nasce sulle esigenze del momento
b. azione prescrittiva che il medico mette in atto per promuovere cambiamenti nello stile di vita
c. evento intenzionale finalizzato a produrre cambiamento all’interno di un setting pedagogico strutturato
d. evento pianificato che origina dagli obiettivi che il medico definisce sui bisogni educativi rilevati
C
I trattamenti non farmacologici nell’anziano sono:
a. attività educative per la gestione di condizioni patologiche spesso croniche, condotte da operatori sanitari
b. attività curative che non utilizzano veri e propri principi farmacologici ma prodotti erboristici/omeopatica che stimolano un effetto placebo in chi gli assume
c. tecniche cognitivo comportamentali volte a gestire unicamente i comportamenti problemi degli anziani con Alzheimer
d. attività socio-animative che si concentrano sull’aspetto funzionale ed espressivo delle risorse individuali dell’anziano e rappresentano una componente essenziale del trattamento della demenza
D
Il life long learning è:
a. un modello pedagogico che definisce gli obiettivi di apprendimento di natura sanitaria lungo il corso della vita
b. un movimento culturale che promuove e valorizza il raggiungimento di un’alfabetizzazione progressiva sanitaria in età adulta
c. una disciplina scolastica che facilita gli apprendimenti negli adulti
d. una filosofia e al tempo stesso una strategia e politica che promuove il valore dell’apprendimento permanente
D
L’educabilità è:
a. disponibilità del singolo ad accogliere interventi di etero educazione riguardanti la salute
b. disposizione innata dell’uomo ad essere educato
c. forma specifica di educazione che si esprime prevalentemente nei luoghi non intenzionalmente formativi
d. forma specifica di educazione che si esprime prevalentemente nei luoghi intenzionalmente formativi
B
L’educazione prenatale è:
a. una pratica psicologica che consente di determinare il carattere del bambino indicando ai genitori specifiche strategie pedagogiche per comunicare con il bambino
b. una pratica educativa che riconosce le competenza del bambino e le sue capacità di apprendere e comunicare, sviluppando, nel contempo, - le competenze genitoriali e il bonding genitori/bambino
c. una strategia didattica che definisce gli obiettivi di apprendimento del bambino prenatale facendo ricorso a tecnologie che permettono di entrare nel mondo uterino
d. un movimento ideologico volto a riconoscere la vita prenatale, sostenendo l’opinione pubblica sull’importanza di tale periodo
B
La cura educativa alla nascita si fonda sui seguenti principi:
a. risposta ai bisogni di socialità e di regolamentazione degli stimoli esterni
b. stimolazione al nuovo, direttività, regolamentazione delle emozioni del neonato
c. gradualità, continuità, riconoscimento e risposta ai bisogni del neonato
d. risposta ai bisogni primari di alimentazione e di eliminazione del neonato
C
Nei confronti della standardizzazione delle cure l’operatore sanitario deve mantenere:
a. un atteggiamento esigente - con una costante adesione alle conoscenze scientifiche per applicare in maniera rigorosa quanto emerso dai risultati validati
b. un atteggiamento di diffidenza e ostilità - poiché prima di ogni conoscenza validata c’è la soggettività della persona e il libero arbitrio del curante
c. qualsiasi atteggiamento è da considerarsi corretto – considerando la relatività della medicina
d. un atteggiamento aperto e problematico - adattando i risultati validati alla situazione clinica e alla soggettività della persona che è chiamata, in ultimo, a scegliere insieme al curante quanto gli viene proposto
D
Nella malattia cronica la rottura biografica fa riferimento:
a. alla prospettiva del medical management – con riferimento a ciò che concerne la gestione del protocollo terapeutico
b. alla prospettiva della resilienza - con riferimento al potenziamento delle risorse che la persona è chiamata a mettere in campo per gestire la malattia
c. alla prospettiva del desease - in relazione ai danni funzionali che l’evento patologico determina sull’omeostasi
d. alla prospettiva dell’illness - con una drastica rivisitazione del progetto esistenziale e identitario della persona che si trova ad avviare un percorso di significazione sia sul presente e sul futuro
D
Secondo lo statuto intersoggettivo del metodo clinico:
a. la persona curata va considerata come co-autrice della cura
b. l’attenzione va posta al sapere biografico e agli assunti assiologici del medico
c. la persona curata deve essere considerata come caso clinico per evitare un eccessivo coinvolgimento emotivo del medico
d. il medico riconosce e raccoglie i soli elementi oggettivi rilevabili per elaborare la diagnosi e formulare la prognosi
A
La pedagogia è
- un sapere che identifica e prescrive le migliori pratiche educative nei confronti dei bambini e degli adulti
- una pratica che si occupa dei risultanti dall’interazione tra i fattori biologici ereditati e tra i fattori storico-culturali per la struttura della personalità
- una scienza che fa riferimento alle riflessioni, ai progetti, ai saperi, alle teorie, all’analisi dei fatti educativi
- insieme di pratiche intenzionali e non che influiscono sul modo di essere di una persona
Sapere che identifica e prescrive le migliori pratiche educative nei confronti dei bambini e degli adulti
L’educazione- intesa come processo intenzionale nella sua accezione individuale- ha come finalità:
- l’intervento precoce sui comportamenti determinanti nell’insorgenza delle patologie e di fornire
le motivazioni, le abilità e la fiducia necessarie affinché le persone possano intraprendere azioni
volte a migliorare la salute
- trasmettere informazioni per far stare le persone in salute
- trasferire informazioni per permettere al paziente affetto da una patologia cronica di gestire
la propria malattia diventando competente e, al tempo stesso, di fornire le conoscenze e gli
strumenti per risolvere i problemi ed eventuali complicanze
- l’intervento precoce dei professionisti sanitari intenti a prescrivere comportamenti per la tutela della salute
Trasferire informazioni per permettere al pz affetto da una patologia cronica di gestire la propria malattia diventando competente e, al tempo stesso, di fornire le conoscenze e gli strumenti per risolvere i problemi ed eventuali complicanze
Durante un intervento educativo il medico deve cercare di:
- Definire aprioristicamente cosa il paziente deve imparare
- Creare un collegamento tra le esperienze passate del paziente e i nuovi apprendimenti
- Eliminare tutte le resistenze al cambiamento che il paziente presenta
- Creare dipendenza nella gestione della malattia
Creare un collegamento tra le esperienze passate del paziente e i nuovi apprendimenti