PATRIMONIO ARTISTICO Flashcards
REGGIA DI VERSAILLES
Inizio: 1621
Fine: 1683
Voluta dal Re Sole (Luigi XIV) diventa sede del potere politico
SALA DEGLI SPECCHI DI VERSAILLES
Riflette la spettacolarità barocca
RITRATTO LUIGI XIV
1701
Olio su tela di Hyacinthe Rigaud
Il ritratto riflette la spettacolarità barocca
RITRATTO LUIGI XV
1763
Olio su tela di Louis-Michel van Loo
Ritratto ricco e lussuoso: ricchezza data dalla ricchezza e dalla qualità della pittura a celebrare il tema della ricchezza e lo sfarzo della corte
RITRATTO LUIGI XVI
1777
Olio su tela di Joseph Duplessis
Il ritratto sottolinea la ricchezza e lo sfarzo della corte
L’ALTALENA
1767-Jean-Honoré Fragonard
Lo stile: Rococò
Descrizione: la cornice è naturale, sembra emanare profumi, la ragazza sembra che abbia la pelle di porcellana, la macchia del vestito col panneggio ricchissimo, spettacolare.
Il ragazzo sotto la osserva, sbircia tra le gonne: giochi di corte/seduzione, il tutto tenuto sul tono lieve.
MADAME DE POMPADOUR (esterno)
1759-François Boucher
Olio su tela
Stile: Rococò
Descrizione: ha un abito preziosissimo, riflette la ricchezza della corte, è reso prezioso dalla qualità pittorica, trionfo della decorazione, del floreale.
Madame de Pompadour è un fiore tra i fiori, sono cuciti, applicati fiori, ci sono merletti e decorazioni; col suo abito si stacca dalla cornice naturale. La pittura da luce, la donna brilla di luce propria, non si vede da dove arriva la luce, è lei stessa che prende luce e brilla.
Volutamente il pittore eccede, carica di decorazioni, di tocchi, di lecca (leccare=pettinare, rendere levigata) la sua pittura, in modo che appaia bella a chiunque guardi il soggetto.
MADAME DE POMPADOUR (interno)
1756-François Boucher
Olio su tela
Descrizione: Quadro che tende a caratterizzare il personaggio, dentro la bellezza pettinata dove nulla è fuori posto anche dove regna il disordine, circondata da fogli ed ha in mano un libro. Questo fatto sottolinea gli interessi intellettuali di questa donna, era la regina non di Francia, ma di Versailles per quanto riguarda la bellezza e la moda
ODALISCA
1745-François Boucher
Descrizione: siamo agli albori dell’illuminismo. Soggetto privato: non era fatto per essere esposto alle mostre, non erano presenti le gallerie d’arte, ma solo i Salon.
Il soggetto è ritratto naturalmente: non viene sottolineata la bellezza della donna, il volto sembra di porcellana, il resto è espanso secondo il gusto dell’epoca.
Importante il colore blu, ma soprattutto il bianco, la camicia è avvolta in maniera maliziosa al tronco della donna.
Il bello è il tocco del pittore, la ricchezza del panneggio, il contrasto fra il bianco della camicia e del lenzuolo
GIOVINETTA CHE GIOCA COL CANE
1770-Jean-Honoré Fragonard
Stile: Rococò
Descrizione: pittura distante dalla realtà, legata all’enclave di Versailles: luogo dove non si lavora, si passa il tempo e si governa
AUTORITRATTO VIEN
Vuole sottolineare in maniera orgogliosa la sua professione, elegante, vestito bene, non in modo eccessivo come gli aristocratici ma in maniera importante presentandosi così al pubblico.
Alle sue spalle non c’è molto ma è spoglio.
Si presenta in maniera asciutta all’occhio dello spettatore.
Non opera a Versailles ma all’accademia di Parigi.
Non è alla moda, roccocò, ma è più classico, più asciutto.
I vestiti fanno riferimento a donne aristocratiche ma di epoca romana, si stacca quindi dalla moda dell’epoca, si vede anche dal pittore come dipinge. Non c’è più la profusione di decorazioni o eleganza così esibita. Eleganza più sobria in questo quadro.
AUTORITRATTO FRAGONARD
Fragonard, ha un tocco leggero, abiti più vaporosi come le capigliature
AUTORITRATTO BOUCHER
Boucher è il rappresentante maschile del mondo di Versailles
AUTORITRATTO DAVID
David è un grande disegnatore, i suoi quadri sono tenuti dentro al linea di contorno. E’ presente un’ombra sul volto CHE nasconde una malattia, aveva una sorta di tumore alla mascella.
MINERVA CHE COMBATTE MARTE
1771-Jacques-Louis David
Stile: Rococò
Tema: Mitologico; la mitologia era una materia fondamentale, egli svolge questo tema anche per partecipare al premio per Roma: il vincitore aveva una borsa di studio che gli permetteva di studiare a Roma. (non la vinse)
MORTE DI SENECA
1773-Jacques-Louis David
Stile: Ricco di tocchi che caratterizzano la cultura barocca e rococò francese
Tema: Storico; David non sente il richiamo di quello che sta avvenendo in Francia: l’illuminismo e gli enciclopedisti stanno respirando aria di rivoluzione. Lui ritrae invece Seneca.
Descrizione: Seneca che si suicida, la moglie piange, sviene ed è tenuta in piedi dalle ancelle mentre lui muore. L’impianto è importante: è un impianto barocco, i colonnoni, le tende, i personaggi, il panneggio.
BELISARIO
1781-Jacques-Louis David
Stile: Passa ad un’impostazione dell’immagine sobria e rigorosa, sono presenti tratti ancora barocchi. David abbandona il tono rococò, il panneggio e le figure si puliscono, diventano più lineari.
Tema: Storia romana narrato da Tito Livio, un generale che dopo aver vinto e condotto le legioni e aver vinto battaglie cade in disgrazia è costretto per vivere a chiedere l’elemosina. Anche il soldato lo riconosce e rimangono esterrefatti, qua il tema oltre ad essere preso dall’antica Roma ci parla del presente, comincia in qualche modo ad alludere al presente, come il servire la patria non ti garantisce una vecchiaia serena.
IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI
1784-Jacques-Louis David
Stile: David migliorò progressivamente il proprio stile, appassionandosi sempre di più all’antichità romana ed alle sue leggende e racconti.
Tema: E’ il tema perfetto per suggerire, nel clima della Rivoluzione Francese, vista la nascita del nuovo Stato, più attenzione per il mondo civile piuttosto che per il mondo clericale e la chiesa.
Descrizione: Il momento rappresentato è l’istante in cui i tre fratelli Orazi giurano al loro padre di difendere Roma a costo della vita. L’ambiente che circonda i protagonisti è spoglio, in questo modo, la nostra attenzione è completamente rivolta all’azione.
Il punto di fuga è l centro delle spade incrociate tenute in mano dal padre degli Orazi.
Inoltre, gli uomini e le donne sono diversificati anche geometricamente, oltre che per le emozioni: gli Orazi linee dritte e precise, le donne linee curve.
Qui c’è chiaramente un allusione al numero 3, ad es. 3 spade ma solo una si può accreditare all’epoca della prima repubblica romana mentre le altre 2 all’epoca di David.
NEOCLASSICISMO
È stato coniato alla fine dell’800 che in epoca di DAVID non esisteva neppure. Inizialmente veniva usato in senso dispregiativo.
Il neoclassicismo veniva ripreso da PUSSEN connotato in maniera classica, perché non era pomposo e decorativo come il barocco. Era molto lineare e pacato e a DAVID piaceva, lo studiava e ne prendeva alcuni elementi. Dal punto di vista pittorico è molto intelligente.
IL GIURAMENTO DI BRUTO
1771-Jacques Antoine Beaufort
Stile: Rococò
Tema: Teatralizza il tema del giuramento e ne riprende il tema politico il passaggio dalla monarchia alla repubblica.
Descrizione: Importante sono le braccia tese verso il basso, si riferisce al giuramento, quando Bruto giura di vendicare la sorella, stuprata da uno dei Tarquini e quindi c’è la fine dei 7 re di Roma e si passa ad un regime repubblicano. Bruto è antimonarchico, hanno abbattuto i Tarquini; è presente un cambiamento politico dentro al quadro.
I LITTORI RIPORTANO A BRUTO IL CORPO DEI SUOI FIGLI
1789-Jacques-Louis David
Bruto quando scopre che i suoi figli sono dei controrivoluzionari li manda a morte. Dopo che lo stesso padre ha mandato a morte i propri figli, è presente una grande virtù pubbliche che è prioritaria rispetto agli affetti privati. Bruto è pensieroso, malinconico, ma fermo nella sua decisione, sulla sua testa è presente la statua di Roma, fa ciò per la città di Roma, mentre le sorelle e la madre si disperano.
David era maschilista. Al centro della tavola è presente il cestino del cucito, le donne stanno a casa a lavorare
IL GIURAMENTO DELLA PALLACORDA
Si torna a Versailles, in giugno del 1789, erano presenti gli Stati Generali e si riuniscono decidendo e giurando. L’assemblea fatta dai Pallacorda non si scioglie fino a quando non verrà decisa la nuova carta costituzionale.
Tutti tendono il braccio, che è il gesto degli Orazi, iconico, più caratteristico di David. Tranne Martin-Dauch che si opporrà.
PERCORSO RIVOLUZIONARIO
- Piazza della Bastiglia: dove è presente un obelisco
- Campo di Marte: spazio dedicati ad esercitazioni militari
- Louvre e Palazzo delle Tuileries: erano connessi, il vecchio palazzo è stato abbattuto, prima era la sede del potere ora sono rimasti i giardini. In origine era una fabbrica di tegole.
- Pantheon
- Place de la Concorde: presente la ghigliottina, ora è presente l’obelisco, la ruota panoramica e l’ingresso ai giardini della Tuileries.
LA MORTE DI MARAT
1793-Jacques-Louis David
Storia: Jean-Paul Marat era un importante giornalista francese fondò il giornale l’amico del popolo. Si unì ai Giacobini e con la cacciata dei girondini continuò a scrivere di rivoluzione e protesta. Questo fece preoccupare Charlotte Corday, una giovane girondina, la quale scrisse una falsa lettera di supplica per farsi ricevere da Marat, il quale cascò nella trappola e venne pugnalato.
Marat soffriva di una malattia alla pelle, che la obbligava a fare dei bagni con medicine specifiche per alleviare i dolori.
Descrizione: il protagonista si trova nella vasca, privo di vita, con in mano una lettera col nome di Charlotte. Il braccio che pende è quello di Camilla, ripreso dalla pietà.
Non c’è Charlotte nella scena ma c’è un coltello a terra e la vasca sporca di sangue, infatti David vuole cancellare ogni traccia di Charlotte, facendola sparire e lasciando solo il coltello come segno del suo passaggio.
Per metà della tela è presente un ambiente spoglio dove è presente una luce caravaggesca che cade sul personaggio, la luce lo accarezza, la luce che illumina i protagonisti senza eccesso, non c’è nulla sulla parete se non la presenza del martire. La scena passa dalla morte al sacrificio, uomo del popolo vittima di una controrivoluzionaria.
Questa immagine trasforma la morte come un qualcosa di inaspettato ed intelligente dal punto di vista iconografico.
CHARLOTTE CORDAY
Vista come un’eroina, è presente in tutta la sua figura davanti alla piantina della Francia. Ha ucciso Marat per la Francia, dopo è lei la martire perchè 3 giorni dopo viene uccisa.
Immagine realista, è un quadro economico di David. Si sacrifica per la patria.
MADAME RECAMIER
1800-Jacques-Louis David
Descrizione: la protagonista è sdraiata su un divanetto, con lo sguardo rivolto verso di noi. L’abito è molto lungo. Ambiente vuoto, è presente braciere antico derivato da esempio romano. Sdraiata nella posa della Pompadour ma è un personaggio diverso in virtù dello stile, anche una gran dama è rappresentata in maniera austera.
Alla stessa Madame Recamier non piace questo quadro, se ne fa fare un altro da un discepolo di David in questa posa seducente. L’abito è all’antica, greco-romano.
ISPIRAZIONE PER ‘‘LE SABINE’’
Tra gli esempi abbiamo “Il ratto delle sabine” di Pietro da Cortona e rappresentazione scultorea di Giambologna (Firenze) è una della opere scolpita per essere vista da tutti, scultura complessa che ruota, determinata dalla linea serpentina con 3 personaggi, è stata scolpita in un unico blocco, ed era una scommessa, ci doveva riuscire e ci è riuscito. Qui abbiamo il romano che rapisce la sabina. E nel piedi stallo abbiamo la scena completa.
LE SABINE
1794-1799-Jacques-Louis David
Descrizione: dipinge la vendetta da parte dei sabini, i quali attaccarono i romani nel tentativo di portare indietro le loro donne.
Sulla destra in primo piano, c’è Romolo, il quale sta combattendo per fermare gli aggressori.
Le sabine, dopo aver creato delle famiglie e dei nuovi legami con il popolo di Romolo, non vogliono più tornare con i Sabini.
Rende la donna protagonista, nei quadri precedenti non avviene, era presente una visione maschile. Ersilia, donna sabina che diventa moglie di Romolo, è lei la protagonista; si pone al centro del quadro e divide i due generali. Si intromette e dice che non torneranno più da loro, ormai hanno i figli, elemento di novità nei soggetti di David. Sono in primo piano, sollevati a terra, nel mentre le sabine sono diventate madri, i figli sono frutto del rapimento e dell’amore.
Reintroduce il nudo.
David vuole intendere di far cessare la guerra in Francia che si stava svolgendo a quel tempo.
NAPOLEONE VALICA IL SAN BERNARDO
1801-Jacques-Louis David
Primo grande quadro che David dedica a Napoleone.
Napoleone ha passato le Alpi ma cavalcando un mulo, non un cavallo. David celebra Napoleone, domina un cavallo che s’impenna nella direzione in cui va il braccio. Cavallo e Napoleone sono la stessa cosa, il cavallo risponde esattamente al gesto di Napoleone.
Anche la diagonale segue quell’andamento, è il gesto che indica la direzione, ma la struttura del quadro.
In basso a sinistra c’è una pietra con incisi i nomi di Annibale e Carlo Magno perché avevano attraversato le Alpi prima di Napoleone.
NAPOLEONE VISITA GLI APPESTATI
1804-Antoine-Jean Gros (allievo di David)
Napoleone entra nel lazzaretto senza mascherina, gli appestati vanno verso Napoleone che, come Cristo, ha il tocco divino: tocca e guarisce.
NAPOLEONE SUL TRONO IMPERIALE
1806-Jean-Auguste-Dominique Ingres
Riprende l’ iconografia non dei re di Francia ma del Cristo in trono, Cristo governa in cielo, Napoleone è il corrispondente in terra.
LEONIDA ALLE TERMOPILI
1814-Jacques-Louis David
Descrizione: David ricorda nel gesto dei 3 personaggi con le braccia tese, riporta il tema del giuramento: giuramento del Leonida, re spartano che giura di mantenere la posizione con l’esercito di Serse. In questo quadro si fa riferimento all’ultima battaglia di Napoleone, la battaglia di Waterloo.
MARTE DISARMATO DA VENERE
1824-Jacques-Louis David
Stile: disegno, linea ben incisa, contorno contiene la pittura liscia, senza grumo. Quadro che sembra contraddire tutto ciò che David ha fatto in precedenza, quadro che invita alla pace e all’amore, torna all’epoca dell’aristocrazia, mettiamo giù le armi e godiamoci la vita; sottolineato dall’architettura alle spalle delle figure, non più ordine dorico, ma ordine più decorativo, il corinzio fiorito e decorato, tipico dell’impero.
Tema: mitologico
Descrizione: tre Grazie che disarmano e svestono, offrono del vino a Marte; Venere gli porge una corona di fuori, ha il braccio allungato sulla coscia di Marte in modo sensuale.
Sono caduti gli ideali: restaurazione della monarchia e dei vecchi valori; la pittura invita all’evasione e non a prendere coscienza della realtà; valori passati che vengono riproposti.
DAVID VS GOYA
David: si connota come un pittore, mentre dall’altra parte non si connota sul piano professionale, è realistico, poco generoso non solo con altri soggetti ma anche con se stesso, schietto e sincero, come se ci dicesse con lo sguardo malinconico, di trasverso, di essere un uomo malato, sordo ed infelice.
Autoritratto: camicetta David disegnata in modo impeccabile.
Goya: è pittore di corte di Carlo IV fino al 1815, perché anche lui dopo la restaurazione, anche lui sarà costretto ad isolarsi ulteriormente in una casa per poi andare a morire in Francia.
Autoritratto: ci sono dei tocchi di pennello che definisce e determina la camicia, non c’è disegno.
EL QUITASOL
1777-1778-Francisco José de Goya y Lucientes
Riporta alla vita di corte, vita meno licenziosa, più puritana, concede poco al nudo femminile, esso è sostanzialmente vietato. Fino alla prima metà dell’800 ce ne sono molto pochi, chi li ha eseguiti lo ha potuto fare perché era un grande pittore
Gioco di corte, dove la bella ragazza si ripara dal sole grazie all’ombrello che il suo paggetto le regge.
SANT’ANTONIO DE LA FLORIDA
1792-1798
Sant’Antonio da Padova, costruita per volere di Carlo IV. Esempio di chiesa neoclassica, semplice, piccola e rigorosa a croce greca.
Tema: affreschi dedicati a Sant’Antonio. Tocco e liberta notevole. L’episodio narra che sant’Antonio per effetto miracoloso, resuscita un morta in modo che possa testimoniare in favore di suo padre che era stato colpevolizzato di omicidio viene riportato alla sua patria. Tocco pittorico molto libero, i modelli sono i suoi contemporanei e vestono come nel tempo, ci sono anche personaggi del popolo, i soggetti non sono selezionati in base alla ricchezza. I colpi di pennello dove è il colore a caratterizzare le figure e non il disegno, e la pittura liscia di David qui scompare. Goya muore a Lisbona, ma il suo corpo viene sepolto proprio in questa chiesa.
SEPOLTURA DELLA SARDINA
1812-1814-Francisco José de Goya y Lucientes
Il tema è contemporaneo, siamo alla vigilia del carnevale siamo all’ultimo giorno di carnevale quando ancora prima della quaresima siamo al rito della sepoltura della sardina. Siamo in anni ancora di occupazione francese in Spagna e nello scontro totale. E nel 14 i francesi lasceranno la spagna per l’ultima battaglia del 14. Caos prima del ritorno di Ferdinando VII al potere.
AUTORITRATTI DI GERICAULT, DELACROIX, INGRES
Gericault: si ritrae a 30 anni, si presenta come un libero pensatore, un uomo di cultura, un po’ scapigliato. Ha tocchi e pennellate veloci e non precisi.
Delacroix: a prima vista non si qualifica come pittore, ha una diversità di stesura pittorica, di disegno, di scrittura per immagini; per esempio la sua camicetta rispetto a quella di Ingres.
Ingres: si ritrae a 24 anni, alla maniera di David, quindi segno ben inciso, disegno preciso, colore ben steso all’interno dei contorni, di fronte al cavalletto, quindi si presenta e si qualifica come pittore.
GROPPE
1810-11-Theodore Gericault
Gericault è giovane però in questa sua autoeducazione alla pittura, oltre a mostrare uno spirito libero, mostra l’interno di una stalla, facendone quasi sentire l’odore.
USSARO ALL’ASSALTO
1812-Theodore Gericault
Gli ussari erano un corpo scelto delle truppe napoleoniche. Gericault nel quadro riprende il Napoleone di David anche se il tocco di pennello è completamente diverso perché Gericault privilegia il colore invece che il disegno.
Il quadroè chiaramente una ripresa del tema Davidiano (cavallo e Napoleone) ma anche legato ad un tema delle speranze, l’idea della vittoria.
IL CORAZZIERE FERITO CHE LASCIA IL CAMPO DI BATTAGLIA
1814-Theodore Gericault
Il quadro non riscuote molto successo, ma non tanto per il tema. ma dal punto di vista stilistico (cavallo menomato). Il quadro si pone in modo contrario di quello di due anni prima.
Sembra che anche Gericault in qualche modo respiri quest’aria di sconfitta, problematica (la Francia da lì a poco sarebbe stata sconfitta dagli inglesi e dai Prussiano a Waterloo).
LA CORSA DEI BERBERI
1817-Theodore Gericault
Qui ci racconta un tema, cioè una corsa che si svolgeva a Roma dove a vincere non era il cavaliere ma era il cavallo; rappresenta una simil lotta tra l’umano e l’animale.
LA MAJA VESTIDA E LA MAJA DESNUDA
La Maja Desnuda: quadro problematico. Non ci sono rimandi simbolici mitologici. Rappresenta un nudo problematico perché nella cultura spagnola non c’è la tradizione del nudo (Velasquez la Venere allo specchio, altro nudo femminile, dipinto privato), anche questo era un quadro privato.
La qualità è data dalla pittura, dal colore, il gioco dei bianco (cuscini e lenzuolo)che contrasta col tono scuro dell’ambiente, letto e capelli sono un pezzo pittorico di grande qualità, Goya svela la sua grande capacità di tocco: saper usare in tonalità multiple un colore con tanti passaggi, fra bianco in luce, bianco in ombra quasi grigio.
Il corpo femminile è realistico, non è glabro, la pittura del nudo porta a diventare le Venere elevate, diventano mitologiche e non realistiche; ma quando il nudo viene proposto coi dati della realtà, diventa ancora più volgare, la realtà si esprime attraverso i piccoli dettagli: vello sul ventre e sotto le ascelle.
Sguardo della donna che guarda verso lo spettatore dialogando con lui, consapevole delle sue nudità, piena complicità tra modella e pittore.
LA FAMIGLIA DI CARLO IV
1800-1801-Francisco José de Goya y Lucientes
Grande quadro dove Goya rappresenta Carlo IV, la moglie, il figlio, Godoy ma anche se stesso: in fondo con una tela che allude al dipinto della famiglia.
La particolarità di questo quadro è la qualità stessa della pittura, qualità che mette in evidenza la ricchezza del disegno di Goya: caratterizza i personaggi reali con un tratto di crudeltà.
Il volto di Carlo IV non è idealizzato, è ritratto in maniera crudele della sua caratterizzazione: vecchio monarca vestito per la parata, vestito di tutto punto, con le insegne del potere, ma il volto non ha nulla di nobile; la moglie sembra una vecchia matrona: sono volti in cui Goya non risparmia dati di realtà, li guarda con un occhio spietato come quando rappresenta se stesso in un angolo appartato a dipingere la famiglia
LA FUCLAZIONE
1808-Francisco José de Goya y Lucientes
Senza avere una commissione ufficiale è lui che si offre di dipingerli per ricordare il sacrificio dei madrileni e offre di dipingerli a Ferdinando VII, figlio di Carlo IV. Goya poteva essere accusato per immagini proibite e anche dal re di aver collaborato con i francesi visto che li avevi ritratti; quindi per ingraziarsi e come qualificarsi come partigiano.
Descrizione: un quadro semplice nella sua immagine, facile da leggere e immediata efficacia comunicativa le truppe dei mercenari francesi schierate a fucilare un gruppo di madrileni, però il quadro rimanda anzitutto ha uno svolgimento temporale, cinematografico, scandito nel tempo, c’è un prima coloro che stanno aspettando di essere fucilati; un adesso, coloro che stanno per essere colpiti dalla pallottola e c’è un dopo, la morte.
Il significato è proprio il passaggio dalla vita alla morte. Una serie di rimandi religiosi: il campanile e un prete che benedice i morti. La fede e la religione sono impotenti rispetto al dramma.
Il personaggio con le braccia aperte è il personaggio che viene denotato dal colore che assorbe la luce della lampada appoggiata a terra, che richiama al sacrificio di cristo, sempre di Goya.
Poi abbiamo i fucilatori, che sono anonimi, schierati, non vediamo le facce.
SATURNO CHE DIVORA UNO DEI SUOI FIGLI
1821-1823-Francisco José de Goya y Lucientes
Sono dipinti privati. Sono allucinanti non solo per il tema violento ma per la bruttezza. Qui troviamo una sintesi di immagini, portato sul piano non di bellezza del disegno, ma vediamo soltanto l’espressione di qualche cosa di terribile che diventa terribile anche nel segno, va al di là di qualsiasi correttezza anatomica, correttezza, qualità pittorica, vuole impressionare se stesso prima di tutto, per la bruttezza e la violenza stessa della pittura, del segno pittorico, del tocco, della spatolata, che aggredisce l’occhio dello spettatore e che cerca al di là di impressionarlo.
STORIA DELLA ZATTERA DELLA MEDUSA
1819-Theodore Gericault
Tema: di cronaca
Storia: nel 1816 c’è una spedizione, un convoglio di tre navi, verso l’Africa. Dopo il congresso di Vienna con la restaurazione del governo francese con Luigi XVIII, che assegna il comando di questo convoglio a dei vecchi legati alla corona, tanto che al momento nel naufragio esplode un caso politico perché l’opposizione dice che questo convoglio è stato assegnato a dei vecchi. Questo fatto ha una forte risonanza dell’opinione pubblica francese, perché la nave si incaglia in una secca e con il legno della nave costruirono una grande zattera che legarono alle scialuppe di salvataggio, quindi i rematori dovevano trainare la zattera, ma il peso di questa era tale che non poteva essere trasportato. Cosi li lasciano così, va alla deriva per 20 giorni, ne rimangono vivi 19 su 150.
QUADRO ZATTERA DELLA MEDUSA
- Nel primo quadro (bianco e nero) rappresenta l’ammutinamento sulla zattera, perché in quei giorni ci sono scontri tra i vari gruppi, perché comunque c’erano ancora degli ufficiali, l’equipaggio.
Gericault pensa anche di di rappresentare il momento in cui i pochi superstiti avvistano una delle due navi, cominciando a gesticolare per farsi vedere ma non vengono visti e quindi è un momento importante e altamente drammatico - In un altro quadro pensa di dipingere il momento in cui le scialuppe abbandonano la zattera.
- Gericault si documenta, riesce ad intervistare alcuni naufraghi e costruisce un modello in scala della zattera, pensando a tutti gli eventi drammatici che si sono svolti sulla zattera. L’intento di Gericault era quella di dare una rappresentazione oltre che drammatica, anche realistica e addirittura toccante dal punto di vista visivo.
- Gericault decide di dipingere si la drammaticità del quadro ma in modo di eroi classici, quindi dipinti in modo belli, anche i morti. Quindi scompare quel tocco di realismo che voleva rappresentare, rimane soltanto un elemento realistico che è un calzino abbandonato di un giovane, su un corpo però eroico.
ANALISI PERSONAGGI ZATTERA DELLA MEDUSA
Analizzando i diversi personaggi facciamo diverse scoperte: quel naufrago a destra sembra essere ripreso dalla statua più accademica IL GALATA MORENTE, dipinto da David.
Altro quadro di David riprende il naufrago per metà, aggiunta per ultima, al saloon stesso (3 giorni per ritoccare l’opera). ETTORE ANDROMADA di David, con uno dei Naufraghi.
IL PASQUINO gruppo classico di età ellenistica, ripreso e adattato dall’esigenza del tema nel particolare del vecchio che regge il corpo morto del figlio. L’unico personaggio che guarda lo spettatore, quelli vivi si rianimano come corpi e si proiettano e si muovono verso quel punto all’orizzonte. Mentre quel personaggio no, guarda lo spettatore in una posa particolare e significativa, perché non è casuale, estremamente caratterizzata, LA MALINCONIA, a partire da Cesare Ripa, dove questa posa è assolutamente riconoscibile e precisa nel suo significato, che è uno degli aspetti che il romanticismo ha esaltato.
Braccio (orazi) è ormai un gesto che ha perso di significato, di quel valore. Sembra che imbarchi i vecchi ideali che avevano caratterizzato gli animi.
ALIENATI CON MONOMANIE
Considerata serie capolavoro.
Questi quadri sono molto utilizzati per chi studia le fisionomie del volto per capire i caratteri e individuare i tratti di una personalità, magari anche deviante, dalle caratteristiche del volto, ma non generali ma da alcuni particolari come il taglio degli occhi, il taglio dell’orecchio ecc. Ne sono rimasti solo 5.
Gericault non entra in un manicomio perché vuole dipingere questi 10 alienati, ma entra perché ha una commissione da parte di un medico che voleva usare questi dipinti a scopo didattico, per le sue lezioni di fisionomica. In queste tavole vengono mostrate l’invidia, la pedofilia, il furto, la dipendenza, la mania della guerra.
Gericault dipinge in modo diligente.
BAGNANTE DI VALPINCON
1808-Ingres
Tema: molto ampio, leggero
Descrizione: La bagnante è nella sua stanza da bagno, non vi è né fiume ne mare. Questa donna non si sta bagnando ma si sta preparando e quello che vediamo è il suo corpo, l’acqua bisogna cercarla e la vediamo nell’angolo, quella bocchetta e il piede di una colonna dove c’è la firma del pittore sono gli unici due segni di muratura in un ambiente del tutto morbido dove le pareti sono occultate da teli, parete morbide come la colonna, letto con il lenzuolo.
Da Ingres che si forma in quella scuola di David dovremmo aspettarci dei corpi perfetti, invece è molto tozzo come corpo, di perfetto e ideale c’è poco, forza l’anatomia femminile.
Rappresentare una bagnante nel sua camera da letto è forzare la sua privacy, il bagno insieme alla cucina è il luogo delle donne, sono proprio le stanze dell’intimità femminile che viene forzata da I. che non sa essere di essere dipinta, infatti la tenda è tutta da un lato che in presenza la signora l’avrebbe tirata per nascondersi.
GIOVE E TETI
1811-Ingres
Storia: Teti è la mamma di Achille ed una ninfa. A Giove piaceva trasformarsi per sedurre le donne, ma con Teti non riesce, fino al momento in qui Teti vuole sedurre Giove per chiedere un favore per suo figlio.
Descrizione: Nel quadro viene rappresentato quel momento. Vediamo come Teti è piuttosto in carne, come Giove, e sono rappresentanti entrambi correttamente. Ingres, 40 anni dopo (1811), riprende il soggetto, questa rappresentazione è esposta al Louvre. Ingres riprende lo schema del quadro precedente. La figura di Teti, rispetto a quello precedente, è sproporzionata (braccia, schiena, collo lunghi)
LA GRANDE ODALISCA
1814-Ingres
Presenza di molti oggetti preziosi. Proposizioni di braccia e schiena, tutto molto lungo ma bellezza notevole. La bellezza non corrisponde alla bellezza anatomica. La bellezza per lui dipende dalla sua morbidezza della linea e la deformazione anatomica diventa bella e coerente all’interno della rappresentazione. Sembrano figure astratte. Le linee di questo corpo sono indipendenti dalla realtà. David corpo nudo femminile, chiamati accademie, cioè prove scolastiche.
CANOVA E PAOLINA BORGHESE
Canova era il più grande scultore della sua epoca, scultore italiano che lavora per tutte le grandi corti, inevitabilmente anche per la corte di Napoleone.
Storia: Tra il 1804 e il 1808 crea Paolina Borghese, che è la sorella di Napoleone, la quale si era sposata con un generale di Napoleone che muore nel 1803. Paolina torna vedova in Francia dove sposa Camillo Borghese. Camillo, per omaggiarla, chiede al più grande scultore in circolazione di ritrarla.
Descrizione: Un ritratto particolare, è un ritratto divinizzato, cioè rappresentata in veste di Venere (Paolina ha in mano la mela).
Dal punto di vista tecnico è perfetto. La scultura non è un quadro da osservare, ma mette in movimento lo spettatore e deve essere guardata da tutti i punti di vista. Questa scultura ha avuto talmente successo all’epoca che veniva esposta al pubblico anche se era privata, era una scultura dinamica.
Paolina quando comincia ad invecchiare chiede la chiusura al pubblico della scultura perché, appunto lei stava invecchiando, mentre la scultura ritraeva lei nella sua massima bellezza, cosa che ormai non era più.
LA BARCA DI DANTE
1822-Delacroix
Tema: letterario, riprende un po’ i temi di carattere medievale.
Descrizione: Sulla Barca di sono i dannati sullo Stige. I corpi dei dannati che si affollano davanti alla barca ricordano quei corpi morti sia di Gericault che di Michelangelo. Un quadro quindi d’esordio che piace.
IL MASSACRO DI SCIO
1824-Delacroix
Tema: cade sul piano politico muore Luigi XVIII e sale Carlo V, a livello europeo c’è la guerra greco turca: , massacro famiglie greche da parte dei turchi
Descrizione: il disegno c’è ma è sfuggente per quanto riguarda i contorni, i colori non rimandano ai colori dell’occidente ma per un certo gusto il medio oriente, gli abiti sono abiti popolari.
Nella composizione vediamo un centro vuoto, non c’è un eroe, le famiglie vengono rappresentate ai lati, la struttura è una piramide rovesciata e l’occhio dello spettatore scivola all’interno di quell’apertura centrale e va verso un paesaggio connotato in maniera approssimativa, si intravedono altre famiglie e un cielo non particolarmente attraente e significativo.
Il quadro viene definito il massacro della pittura.
IL MULINO DI FLATFORD
1816-John Constable Flatford Mill
Nel 1824 nel salon viene invitato ad esporre questo pittore inglese, famoso per i suoi paesaggi. Era costume del Salon che prima di esporre i quadri venissero esposti nella hall di un grande albergo. Constable espone 3 dei suoi paesaggi e Delacroix era presente, per questo da spazio al paesaggio nel suo quadro.
In Francia il paesaggio esiste come elemento scenografico, come contesto nel quale si ambienta una storia ma non esisteva come soggetto autonomo, era sempre in qualche modo subordinato al soggetto principale. Quando Delacroix vede quei paesaggi che ritraggono la realtà rimane fortemente impressionato. Capisce il valore del paesaggio autonomo.
DIFFERENZE GOYA E DAVID: LA DUCHESSA D’ALBA E MADAME RAYMOND DE VERNINAC
1797-Goya vs David
Goya: si dice che abbia avuto un legame stretto con la duchessa, infatti è dimostrato da parte di Goya nel dipingere la duchessa, lei indica col dito il nome del pittore scritto a terra.
Goya da un assaggio di paesaggio tratteggiato con piccole pennellate, tocchi di colore dove non c’è nulla di disegnato, è tutto tratteggiato: immagine del paesaggio senza caratterizzazione dell’oggetto.
L’abito è un nero con tocchi dorati sulle maniche della camicetta e fascia che stringe la vita; qualità del nero è affidato al tocco del pennello
David: disegna ogni particolare e dettaglio, tutto inciso, contenuto nei contorni: differenza fra la mano delle due duchesse, David riporta l’unghia, Goya sintetizza le dita, si vede solo l’indice che indica il terreno.
MAJA VESTIDA
Dipinto per coprire la Maja desnuda, la maja vestida scivolava sulla maya desnuda e veste la maja.
Quadro di scorrimento sopra la maya desnuda.
La maja desnuda corrispondeva ad un nudo pornografico, la maja vestida va a vestire il corpo femminile.
LE VECCHIE DI GOYA E LE FIGLIE DI BONAPARTE DI DAVID
Caratteristiche affini, la diversità non sta solo nella pittura ma anche nella tendenza di Goya non solo ad idealizzare i potenti ma anche nel rappresentare modelli brutti. Goya sceglie modelli brutti, le figlie di Bonaparte non sono belle ma nel complesso si.
Goya: abilità nel far risaltare i vestiti.
2 MAGGIO 1808
1814-Goya
Storia: Nel 1808 le truppe francesi entrano alla Puerta del Sol e gli scontri vanno avanti per tutto il giorno, quando le truppe francesi iniziano ad arrestare i madrileni che tra la notte fra 2 e il 3 maggio vengono fucilati.
Questo quadro viene dipinto assieme alla FUCILAZIONE per gli stessi motivi.
IL COLOSSO
1810-1812-Goya
Quadro enigmatico da punto di vista iconografico, quadro enorme, imponente.
Descrizione: ci sono persone e animali che fuggono, l’interpretazione potrebbe essere che il colosso stesso sia difesa della Spagna contro invasione napoleonica, sia come minaccia della popolazione e minaccia che mette in fuga le persone e animali.
Diversità pittorica rispetto a qualsiasi convinzione dell’epoca, usa il colore per definire cose e persone; i personaggi non sono descritti attraverso il disegno, l’occhio vede la figure riferite alla realtà indipendente se vengono segnalate in maniera minuziosa: sono presenti macchie di nero che alludono a colline ma non sono vere e proprie colline disegnate ma macchie di colore.
CORRIDA
1825-1826-Goya
Libertà del tocco del pittore: libero e moderno. Andato al di là di qualsiasi disegno per rappresentare una scena di morte con un’apertura che è violenta, ha caratteristiche più da espressionista: esprime più i sentimenti dell’artista rispetto a quello che l’occhio può essere di una corrida.
IL VOTO DI LUIGI XIII
1821-Ingres
Questo quadro è apprezzato per il tema, qualità davidiana, dimensioni di scrittura per immagini davidiane, segno preciso, contorno netto, stesura liscia/piatta, passaggi cromatici morbidi e più apprezzabili.
LA MORTE DI SARDANAPALO
1827-Delacroix
Storia: uno sceicco assediato dai suoi nemici dentro al suo castello, con fuori ci sono gli assedianti: raduna dentro una stanza tutti i suoi averi, le sue schiave e concubine, dopo che tutti si sono suicidati: distruzione totale dei suoi beni sulla terra.
Descrizione: Ciò che impressiona in questo quadro, è il colore, i nudi femminili spiccano, risaltano in una scena drammatica (vengono uccise). L’impostazione dell’immagine è in diagonale, rosso del copriletto si allarga come una sorta di cuneo rosso, sembra una colata di lava, incendia l’immagine che è piena di dettagli e personaggi, non ha un proprio centro: incrocio diagonale rossa e una meno evidente che mette in rilevo la testa del cavallo e dello schiavo di colore che trascina il cavallo.
I bordi della cornice tagliano i corpi, da spazio al cuneo di fuoco che incendia il quadro, ma risulta confuso. Poi l’abito bianco spicca sul colore rosso ma non è il protagonista che occupano centro dell’immagine.
Quadro che pone lo spettatore in una forma di aggressione sia dalla scena che dalla violenza cromatica.
LA LIBERTA’ CHE GUIDA IL POPOLO
1830-Delacroix
Storia: Viene esposto al Saloon, e viene molto criticato ma vince la medaglia, passa al museo degli artisti viventi dove doveva essere esposto fino alla morte del pittore e dopo 10 anni al Louvre. Ma il quadro non viene esposto ma messo nelle cantine come a toglierlo dalla circolazione.
Descrizione: Rappresenta la Marianna, personificazione della Francia, che guida il popolo sulle barricate. Il pittore sceglie l’impostazione classica, con un gruppo centrale con al centro la figura della personificazione della Francia con la barriera, a fianco un borghese con il cilindro che era il cappello dei borghesi e un bambino con due pistole in mano, questo gruppo è contenuto all’interno di questa piramide, di cui la base è costituita da corpi morti e un personaggio che sta prendendo vita e guarda verso la bandiera di cui i suoi colori fanno eco alla bandiera della Francia.
Uno dei motivi di polemica è questa figura femminile, ha il seno scoperto. Inoltre la veste con un abito da popolana, donna del popolo. Ma non è stato il popolo a fare la rivoluzione, ma è una rivoluzione borghese, infatti sono i primi a criticare questo quadro, che non si riconoscono nei modelli rappresentati.
L’unico borghese presente è un autoritratto del pittore che si rappresenta col cilindro.
MONSIEUR BERTIN
1823-Ingres
Descrizione: nella semplicità del ritratto Ingres riesce a darci l’idea dei cambiamenti avvenuti, non solo nel tema del ritratto ma anche sociale, questo è il ritratto di un borghese che ha voluto e fatto la rivoluzione, che si è fatto da solo, protagonista del suo tempo.
La sua posa è anti celebrazione, che appoggia le mani sulle ginocchia e si presenta come una colonna della società che non ha ereditato la ricchezza ma che l’ha guadagnate; infatti era un editore di libri e giornali.
È il trionfo della borghesia, rappresentato con toni lievi. Capelli in disordine, non perde tempo a guardarsi allo specchio, a pettinarsi, è un uomo che lavora e quelle mani sembrano dirci con lo sguardo rivolto allo spettatore, come se fosse inquieto perché non ha tempo da perdere.
BORONESS BETTY DE ROTHSCHILD
1844-1848-Ingres
Era un grande ritrattista anche se non li amava fare ma lo utilizzava come lavoro per vivere. Ritratti femminili li rappresentava tutti alla stessa maniera riproponendo lo stesso schema: morbidezza anatomica: le spalle cadenti, curve, morbide, le braccia sempre ben torite e ovale volto perfetto. L’abito reso a determinare la ricchezza della persona. Sempre in punta di pennello e stesure pittoriche che tendono a cancellare il segno della pennellata facendo risaltare la ricchezza dell’abito e del tessuto. Alla spalle ambiente spoglio, ultimo elemento che accomuna tutti i ritratti femminili di Ingres sono gli accessori.
ORFANA AL CIMITERO
1824-Delacroix
Descrizione: non è una nobile, la ragazza guarda un’altra parte, non osservo nè il pittore nè l’osservatore; è colta in un momento di distrazione; alle spalle non ha un bel paesaggio, gli abiti sono poveri: non sono quelli di una sottoproletariato ma sono abiti di un personaggio del popolo.
FRANCOISE LEBLANC
1824-Ingres
Descrizione: la donna è caratterizzata da: braccia, l’ovale del volto, i lineamenti e le spalle.
C’è un abito nero e un altro abito finemente ricamato e finemente riprodotto in punta di pennello.
Inoltre il tavolo tagliato a metà della cornice è prezioso. Ho diversi accessori: anelli, orecchini, bracciali; accessorio anche il tavolino coi fiori.
TIGRE E LEONE
1828-1829-Delacroix
Descrizione: animali selvaggi. Ci porta in un mondo altro, selvaggio. Immagine un po’ schiacciato. Pennellate di tutt’altro genere. Belli se osservati al riparo. Altro aspetto del romanticismo: uno spettacolo della natura a cui l’uomo non può porre rimedio e questo la rende sublime.
NATURA MORTA CON ARAGOSTE
1826-1827-Delacroix
Gli animali sono protagonisti in primo piano come la sacca di rete e il fucile del cacciatore. E il paesaggio, non è caratterizzato ma è ampio, occupa più della metà della superficie dove spiccano protagonisti gli animali morti.
DONNE DI ALGERI NEI LORO APPARTAMENTI
1834-Delacroix
Storia: Delacroix si accoda ad una spedizione nel 1833 francese in nord africa e viaggia tra Marocco e Algeria per 6 mesi. Quindi ha modo di vivere i colori, i luoghi e i personaggi che lo abitano, vive un’antichità contemporanea. Era un mondo che attraeva per il suo esotismo, prende decine di appunti. Anche Ingres dipinge lo stesso mondo che però non è mai andato in Africa, la sua vita si svolge tra Francia e Italia a Roma.
Descrizione: È un luogo chiuso, ma D. ci porta dentro. È un mondo chiuso a qualsiasi mondo estraneo. L’interesse deriva da questo gioco, io sono a Parigi ma riesco ad entrare in un mondo chiuso.
Le donne sono credibili nelle loro fisionomie. Non sono eccessivamente caratterizzate nei lineamenti ma sono un tipo fisico che appartiene a quel mondo, gli abiti sono abiti di quei luoghi, esotici, colorati e sensuali. Camicetta aperta più sensuale rispetto alla nudità di Ingres.
Delacroix dice che il mondo l’ha vissuto dall’interno, ne ha visto i colori e profumi, cerca di riprodurli
ODALISCA CON SCHIAVO/A
1839-1840-Ingres
Descrizione: Ingres ci porta dentro una stanza: di fisico nordafricano ha ben poco, i capelli sono rossi; non è il tipo femminile nordafricano.
L’ambiente può essere credibile, può appartenere ad una casa di un ricco sceicco dei posti.
La differenza sta nella credibilità delle immagini. Immagine che seduce per la bellezza, ci sono gli stessi accessori (pipa e narghilè), ci sono gli stessi elementi ma la dimensione è completamente diversa.
Ingres rappresenta una pura fantasia dipinta perfettamente, seducente; non l’ha vissuta.
RITRATTO DELLA PRINCIPESSA DE BROGLIE
1853-Ingres
Descrizione: donna con le spalle cadenti, ovale tondo del viso e braccia ben tornite.
L’abito è rappresentano in maniera impeccabile, è presente dell’oro che ricopre la poltroncina ed è ripreso in tutte le sue qualità; accessori collane di perle, bracciali, pendagli, ricchezza che fa il paro con la ricchezza della pennellate con le trasparenze; le mani sono preziose come il monile, sono mani perfette, preziose come è prezioso l’abito.
JENNY LE GUILLOU
1840-Delacroix
Delacroix ritrae dei personaggi femminili, ma essi sono rigidi, puritani. Non ha nessun tipo di accessorio, l’abito è modesto, discreto e ha una cuffietta che non è un cappello vezzoso. Sguardo teso e rigido.
CHIESA SAINT SULPICE
Chiesa non spettacolare (gotico di Notre Dame), ha una sua bella presenza anche esterna.
All’interno sono presenti 2 cappelle affrescate da Delacroix verso la fine della sua vita. La commissione è del 1849 ma iniziata a dipingere nel 1855 e termina nel 1861.
LA CACCIATA DI ELIODORO DAL TEMPIO
1861-Delacroix
Ruba il tesoro, interviene un angelo per punirlo. Il rabbino ferma l’angelo e chiede di perdonare il ladro. Riprende un racconto: siamo dentro al tempio grandioso, ci sono 3 livelli: Eliodoro che è steso a terra, l’angelo a cavallo del ragazzo e sulla balconata è presente il rabbino che chiede pietà.
LA LOTTA DI GIACOBBE CON L’ANGELO
1861-Delacroix
Tema: biblico; Giacobbe è scappato dalla famiglia, attraverso un inganno il “piatto di lenticchie”, insieme alla mamma tolgono il diritto di primogenitura a Esau. Giacobbe va via e torna nella terra della sua famiglia: Israele, prima di entrare ha un ripensamento: appare l’angelo e si mettono a lottare, è la lotta con se stesso. Storia che appartiene al vecchio testamento.
Descrizione: in basso è presente la lotta ,ben caratterizzato il piano muscolare; l’angelo sembra un passo di danza, la spinta di Giacobbe è molte forte ma l’angelo resiste tranquillamente.
L’altro soggetto è la cornice naturale: paesaggio naturale che nelle altre immagini di Giacobbe non c’è; natura estremamente ricca, la quota di paesaggio è più rilevante e determinante sul piano visivo rispetto al gruppo di Giacobbe che lotta.
In questi anni il paesaggio ha acquistato una sua autonomia di soggetto: può raccontare se stesso e diventa esso stesso contenuto e soggetto principale del quadro. Non è solo paesaggio schematico, è presente una forte gamma cromatica, crea effetti di colore uno diverso dall’altro.
Ci sono altri dettagli: in basso a destra c’è il corteo di Giacobbe e a terra ci sono le armi, il cappello e le vesti di Giacobbe.
BAGNO TURCO
1862-Ingres
Storia: Il quadro ha una commissione importante: la moglie di Napoleone III, quando lo vede, la moglie lo rispedisce al mittente perchè non le piace. Il quadro nasce quadrato, ora è tondo: questo passaggio avviene nel momento in cui la committente rispedisce il quadro e quando lo rivede nello studio lo fa diventare tondo. La cornice originale riporta le dimensioni originali del quadrato del quadro.
Descrizione: il pittore ci porta in uno spazio privato: il bagno turco femminile, luogo molto chiuso.
Questo fatto è sottolineato dalla libertà delle donne che si muovono senza sospetto che qualcuno dall’esterno le osservi. Sono in un ambiente profumato e leggermente umido, sono presenti le ancelle (donna bionda con l’altra alle spalle che la pettina), in primo piano è presente un tavolino prezioso con vasi di olio e profumi. L’ambiente è esotico, non è presente la malizia, egli dipinge i suoi nudi femminili, quelli che aveva svolto separatamente; sottolinea il piacere che possiede per la rotondità, per la linea curva; i modelli non sono quelli turchi.
Interessante il passaggio dal quadrato al tondo, è come se lo spettatore sbirciasse dal buco della serratura; fantasia maschile che proietta lo spettatore in una realtà diversa rispetto al clima di Parigi.
SAN PIETRO BATTEZZA I NEOFITI
1425-1426-Masaccio
Paesaggio tematico, lo sfondo è del tutto semplificato; prima immagine di “paesaggio” montuoso, schematizzato, primitivo. Paesaggio delle montagne primitivo, dove la natura non aveva nessuna importanza nella scena, nulla di particolare, non ha grande rilevanza.
CORTEO DEI MAGI
Il paesaggio occupa tutta la scena, non è “primordiale” come nel precedente, segue tutta la scena con decine di persone. Paesaggio più ricco, ma molto schematizzato, erano presenti delle norme su come rappresentarlo, l’indicazione principale era quella di schematizzare la natura in quanto non possiede un significato importante, di particolare spessore.
MONTE SINAI
1570- El Greco
Presente un monte con 3 cucuzzoli, un castello e le mura della città che la racchiudono. I 3 cucuzzoli sono schematizzati, nulla di significativo.
SAN GEROLAMO
Pinturicchio
Paesaggio più ricco, sottolinea lo stato d’animo del santo. Lascia lo studio e fa l’eremita.
LA GIOCONDA
1503-1505-Leonardo da Vinci
Famoso non solo per il sorriso enigmatico, ma per il paesaggio della valle dell’Arno: deriva da una serie di disegni ripresi, Leonardo era un artista/scienziato, serie di disegni iconici dell’acqua. Paesaggio famoso per la prospettiva e lo lo sfumato.
Il paesaggio acquisterà ruolo e forza nell’800; nel corso del 600 il paesaggio inizia a costituirsi come tema autonomo. Fino a Leonardo, riportava all’interno della sua pittura fenomeni naturali; come in questo caso la natura viene realizzata in maniera ampia, non vuol dire che il pittore osserva la natura e la riproduce, ma la natura viene “pettinata”, viene resa pittoresca, elemento che ha poco a che fare con la natura direttamente esperita, luogo che esiste nella fantasia del pittore, lo mette assieme e ci da un paesaggio idealizzato, non è realistico.
PAESAGGIO CON MATRIMONIO
1678-Lorrain
Storia: Lorrain aveva un rapporto importante con la natura, era uno dei pittori pilastro del tema del paesaggio. Egli non esclude di inserire dentro al paesaggio alcune scena.
Descrizione: scena del matrimonio ideale, richiama il matrimonio tra uomo e natura, esso si svolge all’interno della natura e non dentro un palazzo. Sono presenti numerose persone che suonano, ci sono personaggi seduti; matrimonio che celebra anche quello fra uomo e natura.
SCENA DI CACCIA NEL PAESAGGIO
1682-Lorrain
Natura intesa come elemento che riporta al classico, edificio in rovina, tempio e caccia.
Tempi che si deteriorano e che vengono divorati dalla natura stessa: le grandi opere dell’uomo periscono ma la natura resta.
LA FATTORIA DI VILLA FARNESE
1780-Valenciennes
I temi sono quelli italiani, la natura non è solo natura ma anche la geometrizzazione di edifici; in questo caso la fattoria dove la luce mette in risalto le pareti lisce. Essa corrisponde ad una geometrizzazione rigorosa delle case, delle stalle, degli elementi architettonici; spiccano 2 alberi in primo piano con prati. Paesaggio dove la presenza dell’uomo è molto forte attraverso gli edifici, per quanto geometrizzati, semplificati e quotidiani.
CONVENTO
1784-Valenciennes
Rapporto tra la massa del convento, la città di Roma alle spalle, la fioritura in primo piano e la luce in secondo, l’occhio in questo modo scivola fra l’albero, la costruzione e la città di Roma.
Paesaggio in cui è presente una forte antropizzazione della natura, dove l’uomo ha costruito la città e il monumento.
MONACO IN RIVA AL MARE
1810-Friedrich
Descrizione: che da una piccola visione di qualcuno che è in riva al mare, figura molto piccola (lillipuziana), essere molto piccolo in uno scenario immenso. L’immenso scenario è un ambiente vuoto, quadro vuoto con tre elementi: terra, acqua e cielo.
Scenario vuoto perché i segni dell’antropizzazione sono contenuti nella figura del monaco che osserva; l’uomo è risucchiato dalla figura umana presente che guarda lo spazio; non sono presenti le opere umane a distogliere l’attenzione, non è presente neanche la spiaggia, sono presenti strisce di colore che alludono ad un grande scenario tranquillo nel suo vuoto perché quel mondo non si confronta con la natura in quanto tale, ma con la manifestazione del divino.
Presente qualcosa di trascendente nell’immagine, non ci sono elementi di distrazione ma solo gli effetti del cielo e delle nuvole.
Attraverso il monaco, noi ci confrontiamo con l’immenso scenario del divino.
VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA
1818-Friedrich
Paesaggio precoce, uomo vestito in maniera elegante che col suo bastone da passeggio ha scalato una montagna ed è arrivato sul cucuzzolo e guarda verso l’orizzonte. Osserva il nulla, è salito sulla montagna per isolarsi dalla realtà umana; la nebbia occulta tutto ciò che è umano.
Non sta ascoltando la voce della natura data degli uccelli, dal vento, dalle foglie e dalla cascata: quello è ovattato silenzio.
C’è un confronto fra noi che veniamo risucchiati sul cucuzzolo, siamo dentro al montagna e ci confrontiamo col divino, elemento trascendentale che è il divino. Le opere dell’uomo sono riempite dalla luce, dal divino, natura occultata. Nella natura Friedrich vuole nascondere i segni dell’uomo, vuole mettersi in contatto diretto con dio.
TEMPESTA DI NEVE
1812-Turner
Pittore radicale, coinvolgente sul punto di vista pittorico. Non descrivere ma, esprimere, il passaggio dall’esterno all’interno. Disfa la natura, la smaterializza, la scioglie nel colore e nella materia; scioglie il racconto.
La tempesta è un’onda imponente che travolge tutto, anche l’esercito (esercito più potente del mondo); dov’è l’esercito di Annibale? Presente ma non è descritto, è alluso, si vede nell’espressione della natura. La natura è più potente di qualsiasi esercito, non è descritta in maniera seducente ma si esprime la forza della natura. Tema portante delle migliori opere di Turner (sublime=romanticismo).
LA VALOROSA
1839-Turner
Storia: La nave di Nelson, che ha sconfitto quelle di Napoleone, viene dismessa e trainata nei magazzini per essere disarmata.
Descrizione: la Valorosa è come se fosse un fantasma: bianca.
In primo piano spicca il rimorchiatore che traina la nave verso il cantiere.
Pura materia pittorica, è luce, cielo infiammato dal sole che si riflette sull’acqua. Materia che costituisce anche il soggetto stesso del quadro; il soggetto è la valorosa, ma il contenuto è anche il modo in cui è dipinto il resto del quadro.
OMBRE E TENEBRE
1843-Turner
Descrizione: la pittura è quasi astratta; è stesa con la spatola, col pennello, si costituisce in persona e si descrive con la pittura il tema, si esprime per ciò che è: ovvero pigmento.
Ombra d’onda che si riprende nella bufera di neve, al centro lo squarcio di luce che illumina zone e parti del quadro. L’occhio dell’esperto vede come la materia è distribuita sulla tela; libertà dell’espressione rispetto all’abilità della mano: si osserva nei tratti in cui il pigmento si raggruma.
LUCE E COLORE
1843-Turner
Scena di carattere religioso: al centro è presente la figura di Cristo che appare e intorno ci sono delle piccole faccine schematizzate, un coro d’angeli.
Ha senso il modo in cui Turner rappresenta la luce ed il colore, come l’immagine del divino appare sotto forma di luce: la sua apparizione è un boato di luce che coinvolge tutto il quadro.
Turner si avvicina a ciò che chiamiamo la “pittura astratta”
PIOGGIA VAPORE E VELOCITA’
1844-Turner
Assonanza come i titoli dei pittori futuristi: già il titolo parla di qualcosa al di fuori della storie mitologiche, legate al nord Africa, delle odalische, beni testamentari. Materia inafferrabile, la velocità cambia la nostra percezione stando fermi; diventa moderno, percepisce questo cambio di velocità.
Nel rappresentare questi elementi il pittore disfa il tutto, tutto si scompone, la velocità stessa diventa un elemento determinante, è la componente, il fattore che smaterializza la visione, la dissolve.
Presente una ciminiera e la locomotiva del treno, ma basta un tocco di pennello per definire la locomotrice, tutto all’interno di ciò che è inafferrabile.
PAESAGGIO MARINO CON NUVOLE BIANCHE
1824-1828-Constable
E’ presente una grande spatolata a definire la tempesta. Il paesaggio marino e una striscia di terra e mare a caratterizzare il paesaggio.
Acquista valore nel momento in cui si supera il concetto di bozzetto ed opera finita: nel momento in cui anche il bozzetto viene inteso come opera finita, anche il bozzetto assume il carattere di immagine finita.
STUDIO DI NUVOLE
1823-Constable
Opere che avevano una circolazione limitata, non era detto che circolassero: erano tenute nello studio e non venivano esposte.
Opere importanti per capire come il rapporto uomo-natura coinvolge sempre più i pittori, modo per rapportare la natura alla pittura, come il paesaggio diventa più un soggetto autonomo rispetto ai grandi soggetti accademici (storici, religiosi, ritratti e non il paesaggio).
WIVENHOE
1816-Constable
Descrizione: visione finita dove tutto è compiuto, le nuvole hanno il loro corpo, ci sono i cigni dentro al lago, le mucche e la staccionata. Siamo all’interno di una proprietà immobiliare ricca.
Rapporto uomo-natura perfetto, in perfetto equilibrio dove l’immagine è dipinta in maniera impeccabile. Diversa la natura di Constable (si definisce attraverso la materia, è riconoscibile, è evidentemente interessato agli effetti luminosi, natura osservata con occhio naturalistico: dall’esterno condiziona la nostra visione) da quella di Turner (si disfa, si materializza, condizionata alle esigenze dell’artista, al suo sentire non al suo percepire).
PONTE DI NARNI
1826-Corot
Si vede un ponte in rovina, distrutto, ed un fiume. Memoria di un ponte antico distrutto, al di là del tema è interessante il modo in cui il pittore dipinge la natura. Cespugli: si passa alla definizione precisa, si sente la luce che batte sugli alberi, differenzia il colore delle foglie per incidenza della luce. Si percepisce foglia per foglia, blocco per blocco, nel prato ci sono anche i fili d’erba, è un’illusione.
Avvicinandosi al quadro si vedono le pennellate. In questo quadro lui definisce i verdi, sono macchie di colori che si danno all’occhio dello spettatore, non ci ingannano, non si vedono le foglie ma si intuisce che sono dei cespugli, ci sono diverse tonalità determinate dalla luce che batte su quella zona. La pittura inizia a costituirsi autonomamente rispetto al disegno.
HUDSON RIVER SCHOOL
Finisce qui il paesaggio europeo, dall’Europa andiamo nel New England, negli USA.
Il paesaggio americano è tra i meno conosciuti in Europa. Due modi di parlare del paesaggio opposti, diversi temi e stili.
Quando si pensa alla cultura pittorica americana si pensa alla pop-art; la pittura americana viene considerata arretrata rispetto a quella europea.
La prima scuola di pittura americana è quella dell’ ”Hudson River School”, scuola di pittura che si sviluppa sulle rive dell’Hudson, il fiume è stato un’importante via di comunicazione fluviale perchè si arrivava anche ai laghi del nord. La cultura artistica, filosofica, letteraria si sviluppa a est, nel New England, stati che vengono definiti “la nuova Inghilterra”: stati che sono i primi ad essere colonizzati. I primi 13 stati che si sono costituiti come Stati Uniti hanno fatto una rivoluzione contro gli inglesi per rendersi autonomi 1776, una volta distaccati dalla corona inglese, gli americani si sono fatti un assetto politico democratico, economico e una cultura indipendente da quella europea: cultura autoctona.
Essi cedevano la natura incontaminata, selvaggia, era imponente; la natura viene considerata il vero grande patrimonio economico e artistico da contrapporre a quella moderna, elemento fondante della cultura americana autoctona e della loro iconografia.
Il punto di vista degli americani è simile a quello di Friedrich principalmente sul piano rialzato, sono presenti diverse visioni dall’alto.
LE BIANCHE SCOGLIERE
1818-Friedrich
Omaggio che il pittore fa alla moglie, rappresentata di rosso, e al matrimonio (è presente anche il cognato).
Il pittore guarda verso la valle; I 3 personaggi guardano lontano; la natura prende la forma di un cuore che crea la finestra verso il mare (alberi in 1° piano). Natura rappresentata in chiave romantica.
VIEW FROM FISHKILL LOOKING TO WEST POINT
1825-Wall
Pittore americano, siamo lungo l’Hudson, il corso d’acqua che offre una visone di altro genere.
La natura è protagonista, non è occultata e non è presente nessun richiamo al classicismo; l’unico richiamo all’uomo è il pastore con gli animali ed un contadino che sta lavorando nel campo.
Visione in cui la natura primeggia, si impone; essa è ricca, offre acqua, erba, fieno. Territorio ricco che si da a chi lavora.
KAATERSKILL FALLS
1826-Cole
Primo pittore a cui viene ascritta la paternità dell’Hudson. Egli era riconosciuto come il “pittore dei paesaggi”.
Non è presente un paesaggio particolare, il protagonista del quadro è la cascata dentro al bosco, dentro la natura; rende protagonista il suono dei boschi e dell’acqua.
Ha una visione storica: la storia si nutre del paesaggio, è presente un tentativo di fondare la tradizione: i pittori offrono quadri che non sfigurano la rappresentazione della natura/paesaggio.
SUNNY MORNINGS ON THE HUDSON
1827-Cole
Storia: Prima generazione dell’Hudson river school. La visione del paesaggio era un qualcosa di più, il punto di vista era ereditato dalla tradizione europea; esso aveva una posizione elevata, volta a significare il controllo del territorio (difesa), ed una visione divina (protezione).
Descrizione: In primo piano, l’occhio scivola dentro al panorama, arriva lontano, da spazio al territorio. Sono presenti 2 rami: uno secco e uno che germoglia e un altare antico indiano, simbolo di una cultura antica che sta morendo: vecchie credenze che lasciano il posto a quelle nuove, presente un richiamo religioso nella natività, ovvero vecchie religioni che appassiscono davanti a quelle nuove.
VIEW OF MONTE VIDEO
Cole
Grande paesaggio con due elementi in più:
- perla di civiltà, cultura posta nella casa bianca
- famiglia con una signorina che guarda il paesaggio seduta
Natura-cultura, uomo e natura: pittura avente una matrice di distruzione→ immigrati che distruggono la natura; contraddizione: l’immigrato si rifà una vita distruggendo la natura e disboscando, non vuole vive come un indiano.
I pittori cercano un equilibrio, l’armonia dentro al giardino, la natura ne mantiene l’identità. Il punto di vista è rialzato, è presente il controllo dello sguardo.
VISTA DAL MONTE
1836-Cole
Il paesaggio è diviso in due: da una parte è presente una persona sulla riva e dall’altra è presente una collina battuta dalla pioggia. Come si può notare c’è una zona di luce e una di ombra.
Questo quadro è minutamente descritto, si nota foglia per foglia (differenza rispetto a Turner).
Presente il pittore, è posto nella natura, osserva il paesaggio. Ha un significato preciso, la zona di luce corrisponde ad un prato coltivato; è presente la distinzione con un appezzamento, l’uomo è stato in grado di creare un pezzo di terra, corrisponde alla gioia dovuta da dio: reso possibile coltivare.
La parte in ombra corrisponde alla natura che non produce=tempesta
- natura benigna: produce, coltiva
- natura maligna: buio
Divisa in 2 parti: una in luce, in chiaro, è la parte coltivata, la parte attiva del paesaggio dove è arrivato il colo e ci sono i segni del lavoro dell’uomo; la parte in ombra simboleggia la parte non coltivate, colpita dalla tempesta.
Il pittore è immerso nella natura che osserva il paesaggio dall’alto come a fare intendere che ha dipinto la veduta “en plein de air”, anche se questa veduta l’ha dipinta nel suo studio.
Thomas Cole è il rappresentante più significativo, fissa lo schema per la rappresentazione del paesaggio visto dall’alto, le linee sono tre
- linea orizzontale: pianura
- linea diagonale: segna la collina
- linea verticale: alberi
VIEW ON THE CATSKILLS, EARLY AUTUMN
1837-Cole
Descrizione: dipinge ancora una veduta dove si ritrovano gli stessi elementi: natura imponente, ricca, attraente.
La rappresenta come natura benigna, priva di pericoli e di insidie. In questo paesaggio è presente una famiglia che fa colazione, giocano lungo la riva del lago.
Il tutto ambientato dentro alla natura imponente. Si intravede la casa che ospita la famiglia.
Il messaggio è che all’interno del paesaggio/natura è presente la possibilità di crearsi una vita ricca.
RIVER IN THE CATSKILLS
1843-Cole
Presente la solita veduta, questo insistere sugli stessi elementi e sulla stessa struttura sottolinea il messaggio come le pubblicità. Si riesce ad assimilare perché sono ripetitive/ossessive (pubblicità), i quadri dell’Hudson River School, ripetono gli stessi schemi e messaggi.
L’immagine è articolata sulla riva ed è presente un colono che ha lavorato la terra, ci sono dei rami a terra. Il colono guarda verso l’orizzonte, si vede qualche casa, è presente un ponte sul quale si vede il fumo di un locomotore del treno.
Il personaggio guarda verso l’orizzonte e intravede il suo futuro, immagina la sua casa, vede anche che è arrivata la macchina/tecnologia in questo Eden.
- Arrivato il treno (1° rappresentazione della linea ferroviaria in USA). Treno=macchina nel giardino: macchina che convive con la natura, il prodotto tecnologico, la tecnologia, la cultura che convive in maniera armonica con la natura.
Si vede che il treno, lo sbuffo del locomotore non disturba la visione. Immagine in cui viene proiettato nel futuro, uomo vedo il suo futuro positivo: la casa, la sua costruzione.
KINDRED SPIRITS
1849-Brown
Nel 1848 Cole muore e viene celebrato con un quadro di una suo collega dove Cole è accompagnato da un altro artista, un poeta legato all’Hudson river che anche lui nei suoi versi celebra la natura.
I due sono all’interno di un paesaggio che risulta essere la collazione di vari motivi dipinti da Cole ad altri motivi rappresentati dal pittore.
Cole indica al poeta la natura, la celebra, allo stesso poeta ed amico che celebrava la natura anche nei suoi versi.
LA CIVILTA’ CHE AVANZA
1853-Brown
Titolo eloquente: la civiltà avanza, progredisce, il cammino della civiltà.
Ci sono tante attività: zona di natura lasciata a se stessa: tronchi secchi e dall’altra una natura resa produttiva; sulla lingua di terra sono presenti i fumi delle officine/piccole fabbriche, le casette di legno, villaggio con il campanile della chiesa.
Le attività segnano la civiltà che avanza, sempre più terra acquisita e sottratta a quelli che non ne erano proprietari; gli americani si appropriano sempre più della terra, la comprano anche dagli indiani.
MONTE KTAANDN
1853-Church
Lo dipinge come un luogo selvaggio, non contaminato dall’uomo. Nel rappresentarlo ci dà una rappresentazione serena/tranquilla, il monte è posto sullo sfondo, la valle è ben coltivata, ed è presente il bestiame al pascolo, la casa, il monte, il carretto.
In basso è presente un ragazzo che osserva tutto ciò in maniera compiaciuta, osserva il frutto del suo lavoro: tutto ciò che possiede.
Posto all’ombra del monte, fa da sfondo il cielo: è un cielo al tramonto che illumina di rosso anche la natura. Visone rassicurante, non incute paura.
NIAGARA
1857-Church
Luogo turistico già da allora.
1. Il primo significato è quello del grande spettacolo naturale che attira centinaia di migliaia di turisti, spettacolo della forza della natura che può anche essere pericolosa.
2. Il secondo significato è la forza inarrestabile del nuovo popolo americano.
TWILIGHT IN THE WILDERNESS
1860-Church
Per gli americani significa vigilia della Guerra civile, infatti natura selvaggia senza presenza uomo, vediamo tanti alberi secchi, no campi coltivati, ne turisti, nessun tipo di osservatore. Corvo nero che inquieta e queste nuvole sono spettacolari, con il sole che cala che illumina la striscia centrale, ma questo giallo e rosso che incendia l’acqua e gli alberi sa un po’ di incendio e colori di una battaglia. Quello che si temeva in quell’anno, colori del sangue della guerra e di morte. È lo stato selvaggio della natura dove viene in qualche modo sottinteso il pericolo della guerra civile.
IL CUORE DELLE ANDE
1859-Church
Il ragionamento è simile a quello fatto con Delacroix quando si accoda per la spedizione in nord Africa.
Negli USA ci sono svariate spedizioni in sud america (Ande), ma anche negli stessi territori degli USA.
Church in queste spedizioni diventava una sorta di reporter: inviava al giornale delle illustrazioni del territorio, durante la spedizione tutti i disegni che svolge vengono pubblicati sui giornali coi quali collabora e poi servivano per tele enormi: tela fortemente spettacolare.
Quando torna, affitta uno studio ed espone il quadro in una mostra: inserisce il quadro dentro una cornice, sulla quale sopra dispone 3 ritratti dei 3 presidenti (Washington, Jefferson e quello in carica).
Quadro ricco di dettagli, egli aveva elaborato una brochure che serviva da guida: diversi tipi di piante e fiori, dava una leggenda dei particolari rappresentati nel quadro. Si poteva affittare un binocolo nel teatro per ingrandire e osservare i particolari. Immagine che era un’immagine a beneficio, aveva un carattere turistico, era un viaggio dentro un territorio poco conosciuto, erano i pochi andati nelle Ande.
AUTUNNO SULLE RIVE DELL’HUDSON
Corpsey
Con la stessa impostazione e o stesso discorso di colori e paesaggi. Colori dell’autunno che vengono fatti esplosi. Estate indiana. La natura è ricca e ci dà la possibilità di crescere. Visione sempre molto ampia e ci pilota in qualche modo.
LA VALLE DE WYOMING
1865-Corpsey
Colori splendenti, qualità tecnica.
Pittori che avevano col paesaggio una grande familiarità visiva e anche nel momento in cui lo dipingevano; pittura accademica, chiara e non sperimentale.
Visione ampia: la natura ci pilota; presente un ponte che il pittore stesso ha studiato, grande opera ingegneristica da parte degli ingegneri americani. Egli pilota lo sguardo dell’osservatore, sono presenti due personaggi: uno di loro guarda verso il paesaggio e l’orizzonte.
Presente una sorta di accampamento, non è ancora un paese, villaggio di case fatte di tronchi grezzi, e c’è un ponte scandito nel tempo. Attraverso il ponte è presente una cittadina con case dipinte di bianco, meno grezze e più raffinate. Alle spalle è presente un grande viadotto col treno che passa sopra ai binari.
Il rapporto macchina-giardino/paesaggio è tranquillo, armonioso, il treno attraversa il paesaggio senza disturbarlo, è un elemento armonico; anche la grande costruzione che è un gioiello di civiltà, dal punto di vista tecnologico è pari al treno(viadotto che regge il treno).
THE LACKAWANNA VALLEY
1865-Innes
L’interesse della ferrovia era di vendere questi terreni in modo da attirare coloni per vendere i terreni. Viene rappresentato il deposito dei terreni. Questo quadro non piace al committente perché rispetto ai pittori precedenti, noi avevamo un immagine in cui la presenza della ferrovia e del viadotto è in armonia con il paesaggio, mentre in questo caso il quadro è problematico perché l’immagine non è così armonica. Il rapporto tra la ferrovia, costruzione della ferrovia e paesaggio non è armonia. Va bene la montagna, la cittadina sullo sfondo e la luce. Ma qui abbiamo a che fare con appezzamenti con un terreno disboscato e il terreno non è stato ancora seminato. Qui abbiamo i tronchi e le radici degli alberi disboscati che ricordano delle tombe, delle lapidi, sembra un cimitero e quindi c’è il lato di un disboscamento che non è stato occultato dalla semina e dal campo di grano. Quindi il treno, trasforma i terreni in cimiteri.
THE ROCKY MOUNTAINS LANDER’S PEAK
1863-Bierstadt
E’ di origine tedesca, fa come Church si accoda a duna spedizione, non scientifica ma verso ovest che sonda il terreno che verifica quale è il tracciato migliore per la costruzione della ferrovia. Quindi verso ovest non erano toccati dalla guerra civile. Catena imponente e spettacolare. La data è importante soprattutto per quello che succede in Francia al Saloon. Spettacolo grandioso, svolge tanti studi e disegni. Grande quadro che si trova al museo di Brooklyn dove viene oscurato nella sale e la luce sono delle lampade e mette anche in scena uno spettacolino. In basso ci sono degli indiani, mettendo in scena una danza attorno al quadro quando viene esposto nella stanza affittata apposta. Vuole dare il tono alle zone ad Ovest, sono degli indiani non ancora richiusi nelle riserve. (1861-1865 guerra civile). Immagine di natura spettacolare ma anche rassicurante perché le tribù sono serene e tranquille.
SUNSET IN THE YOSEMITE VALLEY
1868-Bierstadt
Il deserto all’inizio era un luogo repulsivo, pericoloso e quindi un ostacolo. L natura viene resa spettacolare dalla pittura e mai minacciosa. Le nuvole qua sono illuminate dal sole sullo sfondo che le incendia. Per la cultura cristiana protestante la luce è la luce del divino.
THE OREGON TRAIL
1869-Bierstadt
C’è una carovana che segue il sole come se fosse una bussola e qui abbiamo la visione di indiani che non sono minacciosi ma accompagnano il cammino di questa carovana. Qui abbiamo a che fare con dei quadri piacevoli sia dal punto di vista dell’immagine e tecnico formale, la qualità stessa della pittura, ma sono immagini estremamente semplici per lo spettatore analfabeta che da est voleva spostarsi verso ovest. È un viaggio tranquillo, c’è l’acqua e abbiamo il sole che ci guida ed è questo il messaggio fondamentale che vuole trasmettere.
DONNER LAKE FROM THE SUMMIT
1873-Bierstadt
Riporta ad un evento tragico, qua siamo dall’alto dove il nostro occhio scivola nel quadro. I pionieri per accorciare il loro viaggio, decidono di affrontare la montagna e quando sono impossibilitati a tornare indietro vengono investiti da una bufera di neve e muoiono quasi tutti, e l’unico sopravvissuto sia stato per il cannibalismi. Quello che vuole sottolineare il pittore è il passo domato dal treno perché nel 1873 la ferrovia transcontinentale è stata conclusa e quindi si può attraversare la montagna.
RUSHMORE
1927-Gutzon Borglunm
Formalizzazione di quanto è stato detto nella forma ciclopica. Luogo presente nel South Dakota, stato particolare: luogo sacro agli indiani.
Scolpita un’intera montagna nel luogo sacro degli indiani. La causa fra il governo federale e gli dai è andata avanti per decenni, luogo dove seppellivano i morti.
Luogo che attira milioni di turisti, non solo americani ma che provengono da tutto il mondo, luogo dove il turismo è presente. Questi 4 volti dei presidenti: Washington, Lincoln, Roosevelt e Jefferson, vengono scolpiti sulla cime del monte; con il loro sguardo di dominio che si impose sul territorio, funzione di dominio, non c’è immagine più eloquente a partire da Cole quando si parla dello sguardo sul territorio; sguardo di controllo. I volti non sono stati scolpiti a caso, ciascuno ha un significato in rapporto alla storia stessa degli USA e della costituzione del territorio degli USA.
- Washington: fondatore degli USA, ha fatto la rivoluzione la guerra contro gli inglese. Distacco con la corona inglese e firmò la costituzione.
- Jefferson: 1808 compra i territori francesi da Napoleone, i francesi controllavano un parte importante del territorio degli USA, da New Orleans ai confini col Canada (striscia=alle 13 stati che hanno formato il primo nucleo degli USA). Raddoppia il territorio degli USA.
- Lincoln: viene assassinato perché unisce il nord e il sud. Vincitore della guerra civile.
- Theodore Roosevelt: presidente in carica in quel momento, finanzia lo scultore.
Scultura iniziata nel 1927 e si è interrotta con la morte dello scultore. Intervento di “land art”, modifica il territorio; scultura che ha tratti di originalità notevoli, si è usata la dinamite.
Luigi del Bianco: capo cantiere, dirige i lavori. Qualcosa che va al di là della semplice scultura, le dimensione del monumento scultura ha richiesto tante persone ed è stato necessario usare tecniche inusuali(fare esplodere la montagna, scalpelli pneumatici). Usata come set cinematografica.
CAVALLO PAZZO
1948-Korczak Ziolkowski
Cavallo pazzo era un grande guerriero Sioux che ha sconfitto il generale Casper nel 1876, muore nel 1877. È una scultura ancora in corso, è enorme, vi è soltanto il volto. Controlla con il suo sguardo la sua sconfitta del suo popolo diverso dallo sguardo dei 4 presiedenti.
GUSTAVE COURBET
Opera negli stessi anni di Delacroix e Ingres. Delacroix campione romanticismo, Ingres a cavallo tra neoclassicismo di David e il romanticismo. Courbet viene identificato come il pittore del realismo. Quindi negli stessi anni convivevano tendenze diverse che indicano modalità pittoriche diverse e significati molto diversi attribuiti all’arte come mestiere e funzione di questa all’interno della società.
UOMO CON LA PIPA
1848-1849-Courbet
Autoritratto del pittore. Aspetto di un romantico di un bohème, si presenta come un anti classico davidiano: frequenta luoghi popolari: i capelli, lo sguardo e l’abito ci raccontano che è un personaggio del popolo.
Anche per lui l’arte non era fine a se stessa (diverso da Delacroix, evasiva, portare lo spettatore in una realtà altra), Courbet immerge i suoi temi e la sua pittura nella realtà. Data importante sul piano della filosofia politica e suoi piani politici, perché viene pubblicato il manifesto del partito comunista.
AUTORITRATTO CON CANE
1842-1844-Courbet
E’ curioso perché è seduto con la sua mantella, di campagna con il bastone da passeggio e un cane, qui abbiamo anche un accenno di paesaggio, di ambientazione. Lui viene dalla Francia, Ornans, si veste come un intellettuale di campagna.
GLI SPACCAPIETRE
1849-Courbet
Tema: il lavoro e i lavoratori (tema nuovo)
Storia: è andato perduto durante i bombardamenti a Dresda durante la seconda guerra mondiale.
Descrizione: immagine di due personaggi importanti sul piano del ruolo sociale, sono dei contadini che durante la stagione invernale si offrono come spacca pietre per la costruzione delle strade, sono rappresentati in abiti da lavoro, il soggetto non è tra i più attraenti. Cattivi perché fanno riferimento ai lavori forzati dei carcerati, ma non sono prigionieri questi. Figure di spalle e mostrano forza, e questi avrebbero potuto essere rivolti ai borghesi, contro il sistema, riferiti ai moti del 48.
Riflessione: la realtà. Quando si parla di REALISMO, si intende una rappresentazione critica della realtà, cioè si prende posizione nella realtà. In questo c’è la denuncia dei lavori forzati.
Siamo negli anni in cui esplode l’iconografia, cioè non c’è più un soggetto privilegiato, ma tutto può essere rappresentato. Tutti possono essere eroi della società, per quanto riguarda Courbet, il tema storico passa attraverso questi soggetti, ovvero quelli di cui la storia non parla.
SPIGOLATRICI
1857-Millet
E’ un’immagine del lavoro, che porta ricchezza ed è tutto sullo sfondo, ma il raccolto è del padrone dei campi e non dei contadini e viene rappresentato dal padrone a cavallo che dirige i lavori.
Ma in primo piano abbiamo la scena delle spigolatrici, ovvero rappresentano la povertà assoluta. Perché queste 3 signore vanno sul capo a raccogliere gli avanzi di grano che erano rimaste, dovevano avere il permesso del padrone perché se no venivi accusato di furto.
LAVORO
1859-1863-Maddox Brown
L’immagine si dilata, gli sterratori fanno parte della prima parte del quadro. Cerchio che fa da cornice.
Al centro c’è il lavoro manuale e ci sono gli sterratori urbani, stanno scavando nel terreno per impiantare i tubi del gas. Vengono rappresentati come eroi, non come vittime ma protagonisti della loro condizione, non sono pericolosi come quelli di Courbet, svolgono il loro lavoro in maniera perfetta.
In un altro cerchio vi sono i borghesi intellettuali, sono anche loro dei lavoratori che svolgono un lavoro intellettuali. Anche la piccola fiorista vende i suoi fiori. Dopodichè ci sono altre protagoniste che sono delle signore intellettuali.
E sullo sfondo il borghese intellettuale con il cilindro. Sullo sfondo a destra abbiamo anche una protesta contro un macellaio, inscenano una protesta per dei prezzi eccessivi per la carne.
In questo quadro il lavoro manuale è visto in maniera positiva che contribuisce al miglioramento della città e la qualità di vita dei cittadini.
LA FONDERIA
1872-1875-Menzel
Luoghi cambiati: non ci troviamo più all’interno delle chiese, si entra nelle nuove cattedrali: fonderie.
In questa fonderia si fondevano cannoni, armi; l’elemento importante di questo quadro è qui entriamo nella grandi fonderie in Germania, dove si fondevano cannoni, chiamati anche “i moderni ciclopi” che stanno fucina di vulcano.
FUNERALE AD ORNANS
1848-1849-Courbet
Non si sa chi è morto, non è il funerale di qualcuno di conosciuto. Tela che celebrare in un luogo anonimo la morte di un personaggio anonimo. È una macchia enorme di nero punteggiata da zone bianche e giusto un po’ di rosso ma sporco e non porpora e su un paesaggio che ha poco di attrattivo (già visto nell’autoritratto), paesaggio brullo, poco attraente. Macchia nera sono gli abiti neri, in lutto dei protagonisti, i quali occupano tutta la tela, è un fregio di persone e abbiamo questa idea del fregio che scorre parallelamente la tela come il paesaggio, le due coste. Da una parte a destra, abbiamo il coro di donne del popolo che piangono il morto, che non si sa chi sia, l’identità sconosciuta è una degli elementi qualificanti di quest’opera, spuntano le cuffie bianca dalla macchia nera dei loro abiti, al centro i notabili o il indaco con la moglie che piange, i borghesi con i cilindri, il cacciatore con il cane. A sinistra il corpo religioso. La struttura di questo quadro ha un’impostazione democratica, assegna a ciascun corpo 1/3 del quadro. I tratti delle persone non sono particolarmente caratterizzanti, tranne per i bambini che sono la nuova generazione, sono coloro che raccoglieranno i frutti. (Funerali di Patroclo di David, 1778 - funerali di Buondelmonti, 1860, che viene raccontato da Dante nel paradiso – benedizione del campo di grano, 1857 Breton).
BONJOUR MONSIEUR COURBET
1854-Courbet
Lungo questa strada di campagna sta passeggiando ed incontra il suo mercante, il suo protettore, colui con cui lavora. Più avanti costruisce il PADIGLIONE DEL REALISMO, che è una costruzione temporale in legno dove C. allestisce la sua prima mostra personale, a sue spese nel 1855 davanti alla seconda esposizione universale. La prima palazzo di cristallo a Londra e la seconda a Parigi dove si esaltava di più la connotazione artistica rispetto alla produzione industriale. È importante perché è antologica e dovevi pagare un franco per accedere.
MAZZO DI FIORI
1855-Courbet
Data importante per l’esposizione universale.
Il realismo di C. tocca anche i fiori. Normalmente i fiori erano importanti e preziosi come rose e tulipani, non fiori di campo. Questi sono fiori del quotidiano, all’interno di un’ambiente non particolarmente caratterizzato e fiori non anonimi, ma non preziosi che normalmente venivano associati all’amore, cari e preziosi. C. ama la materia pittorica, con spatolate che ci danno l’idea della massa. I bianchi, i gialli e i verdi, ma si nota il pigmento.
L’ATERLIER DELL’ARTISTA
1854-1855-Courbet
Il titolo è un’abbreviazione di tutti coloro che si occupano in chiave manualistica di questo quadro. Un saggio invece si farebbe riferimento al titolo originale “allegoria reale di 7 anni della mia vita di artista”, è un titolo complesso. Ha avuto una lunga gestazione e si conclude con il padiglione del realismo. Il titolo faceva riferimento anche al padiglione della mostra. 48-49 quadro del funerale di Ornans e 54-55 questo. Significa che questo quadro vuole essere la sintesi della sua pittura. Hanno una valenza didattica (come David), C. aveva una valenza politica, a sinistra per la rivoluzione, per i cambiamenti, antimonarchico. La pittura che svolge doveva avere una forte valenza comunicativa didattica, per questo i bambini, ma anche per occhi meno giovani come il popolo, che non frequenta le mostre d’arte e il Saloon. Si rivolge anche agli analfabeti e quindi le sue immagini devono essere immediatamente percepibili e leggibili. Si trova al MUSEO D’ORSEY. Vi è rappresentato lui seduto al centro, figura allegorica, nudo di donna, si trova nel suo atelier, gremito di persone. C’è sempre la figura del bambino che dialoga con lui. Dietro il quadro sembra il Cristo abbandonato a se stesso. C’è una polarità, un destra e una sinistra e c. al centro, abbiamo una sorta di tripartizione. Primo personaggio sulla destra c’è Baudelaire, che deriva ad un ritratto che aveva già ritratto e ha messo dentro. Sono rappresentati i suoi temi: il paesaggio, l’autoritratto, il ritratto di gruppo, il nudo e il dipinto dentro il dipinto. Vi è rappresentato Napoleone III nelle vesti del cacciatore.
Al centro c’è C. che sta dipingendo un paesaggi seguito in maniera molto attenta dal bambino, dipinge un paesaggio e coglie il ruolo di creatore e coinvolgimento e comunicazione, è in azione, quindi professionalmente ma nel momento in cui svolge questa. Alle spalle abbiamo la nuda verità, a sinistra abbiamo Baudelaire, che non è minimamente interessato a quello che Courbet stava dipingendo. A Baudelaire piacevano i viaggi, il suo pittore di riferimento era Delacroix, mentre Courbet era realista. Dopo abbiamo una coppia borghese che osserva il pittore al lavoro, è importante perché è chiaramente di intenditori, con un richiamo ad uno degli amori di Courbet pittorico, da un lato Velasquez e dall’altro Goya, perché la donna ha un richiamo che rimanda alla spagna. Atro personaggio seduto: Scahenfueri ed è colui che ha scritto un saggio intitolato “realismo” che sosteneva la pittura di Courbet. A rompere questa catena c’è una coppia che sfugge al mondo borghese, sono una coppia di giovani che stanno amoreggiando, non vedono per nulla Courbet dopo di questi abbiamo un gruppo di persone di cui ne fa parte il suo sostenitore mercante (visto in Bonjour monsieur Courbet) e anche imprenditore che aderisce alla pittura di Courbet poi tutti intellettuali, un sociologo e altri personaggi legati al mondo della cultura. Statua abbandonata insieme al teschio con il richiamo ai significati allegorici legati alla morte. Sulla sinistra sfugge ma abbiamo una donna con in braccio un bambino è in generale associata alla miseria che riporta il quadro al 48, cioè alla crisi delle patate in Irlanda. Andando avanti non si riesce a caratterizzare le varie persone, sullo sfondo ci sono dei signori con il cappello che rimandano a professioni operaie. Poi c’è un borghese mercate caratterizzato dal cappello a cilindro che sta trattando qualcosa con un altro mercante che ha in mano una stoffa e ad osservare questa trattativa ci sono due personaggi che sembrano indiani. Poi abbiamo un gruppo di queste persone di cui il più riconoscibile è quello con la barba che è Garibaldi che richiama alla rivoluzione del 48, amico di Courbet, e gli altri due personaggio sono protagonisti delle rivoluzione europea a scendere Napoleone terzo in veste di cacciatore con il cane e poi un rabbino e un prete cattolico e un altro personaggio che sfugge con un cappello curioso. Abbiamo quindi una tripartizione ma la domanda è cosa ci fanno tutti questi personaggi all’interno del suo atelier di cui solo pochi sono interessati a quello che sta facendo Courbet con un bambino che per terra si mette a disegnare e fa da eco a Courbet stimolato.
Cosa ci fanno tutte queste persone in presenza che sono disinteressate al lavoro di Courbet? Voleva rappresentare tutto il corpo sociale nel suo atelier. Il suo gesto, cioè quello del pittore che dipingendo mette in moto il copro sociale, o meglio è al servizio del corpo sociale. Quindi il lavoro del pittore deve farsi portatore di tutte le istanze del copro sociale da quelle dell’ordine poetico sino alla povertà, come quelle di ordine rivoluzionario o religioso. Il lavoro del pittore dev’essere connesso alle istanze del tempo. Si rivolge al futuro, perché sono disposti in un semicerchio rivolto allo spettatore.
LA QUERCIA DI FLAGEY
1864-Courbet
Tema albero perché voleva compiere un atto profondamente realista. La sua forza, la chioma e la pittura con le varie sfumature a colpi di pennello sottolineando il gusto per la pittura, del gesto. Quindi la quercia nella sua forza.
IL SONNO
1866-Courbet
Ci riporta ai nudi di Ingres, erano soggetti che avevano un mercato abbastanza importante, richiesti. In questo periodo molti pittori ma soprattutto accademici, post Davidiani, che rispondo al termine di neoclassico in senso dispregiativo, cioè che insegnavano all’École des Beaux-Arts e che costituivano le giurie dei Saloon. Questo perché avevano successo, perché in Francia non erano vietati. Nudo particolare perché doppio nudo che potrebbe essere inteso come un rapporto saffico, tant’è che il soggetto non è originale (Pelagio Palagi lo aveva già svolto nel 1808-09 come David in Saffo e Faone). Courbet si riferisce alla poesia saffica in questo quadro, è sempre molto critico quindi dobbiamo guardare la carne che risalta in tutte le sue sfumature, non c’è la piattezza che avviamo riscontrato a Ornans. Il sonno di due amiche che si abbracciano. Saffo iniziava i giovani all’amore, e le ragazze lo sanno rimandano suggestionate e ci dice che sono ragazze colte perché hanno letto Saffo quindi non sono le ragazze del popolo, sono quindi donne borghesi. L’ambiente è anche connotato come alto borghese, è una cultura raffinata come la mensola in marmo, il vaso di fiore 700centesco come si nota dalla decorazione. E su questa diagonale arriviamo al comodino in primo piano con i cristalli e le perle abbandonate sul letto. Il bianco del letto a contrasto con i rosa dei corpi. È fortemente legato ad un gusto alto e cultura poetica e saffica con un omaggio alla bellezza femminile nuda nella sua massima esaltazione e rappresentazione.
DONNA CON IL PAPPAGALLO
1867-Courbet
Storia: Quadro celebrato dai pittori accademici, pittori ai quali si opponeva Courbet.
Descrizione: Astrazione del nudo, pelle levigata, sorride, gioca col pappagallo, sicura della propria bellezza: non ha vergogna del proprio nudo anche se non dialoga con lo spettatore.
Le realtà del tempo è meno evidente.
ORIGINE DEL MONDO
1866-Courbet
Storia: Quadro diventato famoso quando il proprietario l’ha ceduto allo stato francese in cambio di pagare le tasse di successione.
È un quadro molto piccolo rispetto ai quadri di Courbet, il committente primo di questo quadro è Khalil Bey, turco trasferito in Francia per seguire il padiglione turco, ricco amante dei nudi femminili. Tant’è che aveva una collezione ricchissima di quel genere. Dipinto particolare perché oggi noi lo vediamo in un modo ma bisogna ricordarsi come ragionavano ai quei tempi. Infatti lo teneva nascosto dietro una tenda (come la Maya desnuda di Goya).
Descrizione: Il titolo ci dice che tutti quanti abbiamo la stessa origine e il mondo deriva da un atto.
Il punto è che questo quadro offre un’immagine ginecologica della donna, non è erotica. Forse Courbet risponde ad una provocazione di Khalil, non si sanno i rapporti tra i due, ma ci dà un frammento di corpo.
Lo spettatore del 1866 che apprezzava i corpi nudi rappresentati dai pittori accademici si trova sconcertato davanti a questo. Qui abbiamo una donna senza testa, braccia e gambe. Abbiamo una zoomata volgare, un’immagine che tende ad essere realistica, non erotica e diventa un ingrandimento anatomico di una parte, un frammento di corpo femminile, quindi non suscita nessun tipo di pensiero.
ONDA
1870-Courbet
Non ha forma l’acqua. L’arte ha la forma dell’acqua nessuna forma e tutte le forme. Questo quadro ci offre il piacere della pittura, il paesaggio, le nuove cariche d’acqua e il mare che è agitato e nel dipingere questo rileva il gusto della materia. E di queste onde ne fa decine e decine. Materia informe che affascina Courbet. C’era il gusto della materia nel rappresentare ciò che non ha forma.
SALONE DEI RIFIUTATI
Nel 1855 organizza la sua mostra personale, interessante perché indica una possibilità altra di esporre, non solo al Salon, ma i pittori si possono organizzare fuori dal circuito ufficiale (mostre del Salon). Nel 1863,anno particolare, al salon ufficiale della massa dei pittori che presentano i loro quadri alla giuria formata dai pittori accademici,⅘ dei quadri vengono rifiutati, la giuria ha fatto scelte drastiche. Si rivolgono a Napoleone III, da la possibilità d’essere in un luogo diverso: Contro Salon, Salon dei rifiutati; scelta appropriata e carica di conseguenze: nell’idea di Napoleone III, il pubblico avrebbe potuto andare al Salon ufficiale e confortare le opere con quelle dei rifiutati, farsi un’idea del perché erano stati rifiutati.
PORTO DI HONFLEUR
1863-Jongkind
Pittore olandese, quadro con immagini di marina che richiama la poetica dell’impressionismo anche se in pre-espressionista (1874).
SYMPHONY IN WHITE NO 1
1862-Whistler
La modella di Courbet, il titolo sottolinea il colore del quadro, la sinfonia del quadro. È molto secco dal punto di vista pittorico, non è la sinfonia del bianco di un pittore che offre molti chiari scuri (diverso da David).
COLAZIONE SULL’ERBA
1863-Manet
Storia: È un quadro rivoluzionario, grazie anche a Napoleone III, ha sollevato una polemica inaudita. C’è proprio una contrapposizione, la colazione, la ragazza nuda, dettaglio di pittura che ha studiato di Delacroix, c’è un richiamo a quell’immagine con un tema diverso.
Manet non è un pittore che vuole esporre con gli impressionisti: vuole avere un riconoscimento ufficiale, al Saloon. Gli verrà data una medaglia al termine della sua vita. È rivoluzionario sul piano della forma e sul piano pittorico.
Descrizione: Gli spettatori dell’epoca vedono un quadro mal organizzato, perché la prospettiva non regge, in primo piano la natura morta, i personaggi staccati e appiccicati nel paesaggio, quindi non c’è illusione prospettica ma vi è una sensazione di disagio tra le figure e l’impianto naturale era rappresentato in secondo piano e la signorina dietro sembra scivolare davanti. Vi sono forti contrasti tra chiaro e scuro, il piede nudo della ragazza a confronto dei vestiti neri degli uomini. Il nudo della donna.
Tema: è contemporaneo: la colazione sull’erba e lo scandalo è dato dalla nudità della donna e dal suo vestito lasciato così. Se anche gli uomini fossero nudi darebbero meno scandalo.