PARTE SECONDA, LA SECONDA/Terza RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Flashcards
Parla dei modelli bancari
In Europa abbiamo due modelli bancari:
1 IL MODELLO ANGLOSASSONE caratterizzato dalla specializzazione bancaria e dal modello della banca pura, le operazioni finanziarie di lunga durata venivano svolte dalle merchant banks che collocavano sul mercato inglese i titoli obbligazionari di società e governi esteri e favorivano i pagamenti internazionali mediante l’accettazione di tratte spiccate su di loro da operatori economici stranieri.
2 IL MODELLO CONTINENTALE O TEDESCO : Prevalenza della banca mista, che raccoglieva i depositi a vista e li impiegava soddisfacendo ogni richiesta delle imprese . Questo modus operandi era molto rischioso per il mantenimento dell’equilibrio finanziario, poiché dopo troppi prestiti a lungo termine le banche non sarebbero state in grado di soddisfare la richiesta di rimborso. Le banche miste finanziavano le imprese acquistando obbligazioni o sottoscrivendo parte del loro capitale sociale.
Parla dei sistemi bancari
Lo sviluppo economico fu reso possibile dalla formazione dei sistemi bancari che adottarono il gold standard, le categorie più importanti erano :
LE CASSE DI RISPARMIO : raccoglievano piccoli risparmi dei meno abbienti ai quali spettava un interesse,venivano investiti in titoli sicuri ( es di stato).
GLI ISTITUTI DI CREDITO FONDIARIO : approvvigionavano fondi attraverso l’emissione di proprie obbligazioni dette “cartelle fondiarie” con lo scopo di concedere mutui di lunga durata.
LE BANCHE COOPERATIVE: Avevano il compito di accettare depositi e concedere prestiti ai soci.
LE BANCHE COMMERCIALI O DI DEPOSITO: costituite come società anonime , raccoglievano depositi dal grande pubblico, remuneravano con un interesse e investivano i fondi disponibili prestandoli in varie forme a operatori economici.
BANCHE DI EMISSIONE: poste al vertice , le banche delle banche , l’interesse era applicato secondo il tasso ufficiale di sconto , di norma operavano per lo stato ma ottennero la funzione di controllare anche il sistema bancario e quindi vennero dette “banche centrali” . I biglietti emessi erano moneta a corso legale
Quali erano le industrie traenti della seconda rivoluzione industriale?
Particolare rilievo hanno l’industria siderurgica, dove si cercava di produrre acciaio a buon mercato e ciò venne fatto grazie al convertitore Bessemer e il forno Martin-Siemens, dando vita all’era del ferro e dell’acciaio.
L’industria metallurgica si sviluppò rapidamente grazie alla produzione in serie e sorsero numerose fabbriche tra le quali la ford e la fiat.
Anche nell’industria chimica vi fu un forte sviluppo con numerose innovazioni, come la dinamite i coloranti artificiali e le prime materie plastiche sintetiche . Nuova importanza ebbe l’industria della gomma grazie al processo di vulcanizzazione da parte di Goodyear che permise anni dopo il brevetto del primo pneumatico. Importantissima fu l’industria elettrica con la scoperta del generatore di corrente che ridusse i costi. L’elettricità diventa sempre più parte del processo industriale
Parla del taylorismo e del fordismo
Frederick Taylor condusse numerosi studi al fine di organizzare scientificamente il lavoro, lo divise in operazioni semplici definendo i tempi standard, da ciò deriva il termine Taylorismo che fu applicato alla catena di montaggio. Il merito di averla applicata su larga scala va a Henry Ford che fece dell’automobile un oggetto alla portata delle masse, praticando una politica di alti salari così da Permettere ai dipendenti di poterle acquistare. Nasce il modello fordista di sviluppo.
Parla della banca mista
Era un tipo di banca che raccoglieva depositi a vista e li impiegava a breve,medio e lungo termine soddisfacendo ogni richiesta delle imprese comprese quelle di più lunga durata. Questo modo di operare era molto rischioso perché si impiegavano con scadenza medio-lunga fondi raccolti a vista con grave pericolo per l’equilibrio finanziario della banca. Le banche miste finanziavano le imprese acquistandone le obbligazioni oppure sottoscrivendo parte del loro capitale sociale cioè acquistando le loro azioni. Destinate a fallire in periodo di crisi economica poiché impossibilitate a sostenere la domanda di denaro.
Conseguenze prima guerra mondiale (cap.18) inflazione e questione riparazione
Possiamo dire che le conseguenze dirette furono:
Le vittime, 9 milioni di morti
I danni materiali
Sostituzione del lavoro maschile con quello femminile
Pesante intervento dello stato in economia,fine del gold standard e la riduzione del commercio internazionale
Diffusione dei nuovi processi produttivi come la catena di montaggio, la standardizzazione per risparmiare tempo e manodopera.
Venne stimolata la ricerca scientifica
E chi contribuì a fornire gli eserciti si arricchí molto velocemente.
Le conseguenze INDIRETTE furono:
La crisi di riconversione del 1920-21 , in quanto si doveva risanare le zone del conflitto e riconvertire l’economia da economia di guerra a una di pace. La domanda aumentò alla fine della guerra per poi esaurirsi e portare ad una crisi di sovrapproduzione con conseguente chiusura delle fabbriche e disoccupazione.
L’inflazione , ci fu a causa di un forte incremento dei costi di produzione e della diminuzione dell’offerta MA SOPRATTUTTO A causa del forte incremento di biglietti di banca e di stato messi in circolazione. Kn Germania divenne IPERINFLAZIONE che porto all’adozione del Reichsmark . L’inflazione provocò una violenta ridistribuzione della ricchezza.
Gold exchange standard, si decise di porre a garanzia dei biglietti non solo l’oro ma anche le monete convertibili in oro dette valuta chiave.
I debiti interalleati , usa e gb divennero creditori , usa pretesero che i debiti venissero saldati e gli europei accettarono facendo ricorso alle riparazioni di guerra imposte alla Germania. Le riparazioni a carico di essa erano di 33 miliardi di dollari ,i francesi di risposta occuparono il bacino della ruhr . Venne predisposto: il piano DAWES che ridusse l’importo delle rate, il piano YOUNG che ridusse il debito e le annualità finché Hoover dichiarò la moratoria.
Altre due conseguenze sull’economia
-Maggior intervento dello stato in economia
-perdita dell’egemonia politica ed economica dell’Europa
Parla del deficit spending
I paesi colpiti dalla depressione adottarono politiche ispirate ai principi keynesiani che prevedono un maggiore intervento dello stato in economia. Per contrastare la diminuzione dei prezzi ricorsero tutti a un inasprimento della politica protezionistica soprattutto gli Stati Uniti che aumentarono i dazi d’importazione, Gran Bretagna Francia e Giappone incrementarono gli scambi con i loro possedimenti e strinsero rapporti commerciali più intensi. I governi capirono tardi che era necessario sostenere la domanda globale dei prodotti sia interna che internazionale. La domanda interna fu aumentata con la politica del deficit spending (spesa in disavanzo), cioè lo stato ricorreva all’indebitamento (quindi spendeva senza entrate) per sostituire la domanda privata con quella pubblica e furono dunque avviati grandi lavori pubblici che assicuravano un salario ai lavoratori
Parla del new deal
Il deficit spending e le svalutazioni competitive determinarono una forte ripresa dell’intervento dello stato in economia. Negli stati uniti fu attuato con il new deal , cioè il piano di riforme economiche e sociali del nuovo presidente Roosevelt per sollevare il paese dalla depressione che prevedeva una serie di misure in diversi campi:
NEL SETTORE INDUSTRIALE fu approvata una legge,il Nira ( national industrial recovery act) . Si favori la concentrazione delle imprese e si fissarono per ogni ramo industriale dei codici che fissavano prezzi,salari e orari. Lo scopo era rilanciare l’attività produttiva ed evitare la sovrapproduzione.
NEL SETTORE AGRICOLO il governo ritirò le eccedenze dal mercato e fornì sussidi a chi riduceva le terre coltivate più un’indennità per chi coltivava leguminose o maggese.
IN CAMPO BANCARIO una legge pose fine alle banche miste e stabili una divisione tra banche commerciali e d’investimento.
In fine venne creato il piano di sviluppo della valle del Tennessee e avviato un vasto piano di lavori pubblici
Parla della Russia e la NEP
Nel febbraio 1917 scoppiò la rivoluzione in Russia , lo zar Nicola II abdicò e salì al potere Georgij L’vov e poi Aleksandr Kerenskij. Il nuovo governo liberale era debole e decise di continuale la guerra,nel frattempo nacquero i primi soviet dei rappresentanti degli operai e dei soldati.
Intanto si rafforzava il partito bolscevico guidato ds Lenin che prevedeva la fine della guerra e il diritto di autodeterminazione dei popoli nonché la distribuzione delle terre ai contadini e il controllo degli operai sulle fabbriche. I comunisti presero il potere con la rivoluzione di ottobre del 1918 e stipularono la pace separata con la Germania. Seguì una lunga guerra civile, alla cui fine venne proclamata l’UNIONE DELLE REPUBBLICHE SOCIALISTE SOVIETICHE URSS.
La realizzazione del socialismo passò attraverso TRE FASI:
IL COMUNISMO DI GUERRA 1917-1921 instaurato durante la guerra tra armata rossa e armate bianche controrivoluzionarie.
I provvedimenti di esso furono:
L’abolizione della proprietà privata delle terre che passarono in “usufrutto” ai lavoratori e vennero assegnate ai Soviet dei contadini e dei distretti.
La requisizione forzata dei generi alimentari in eccedenza per fornire le città.
La nazionalizzazione delle industrie e delle banche che vennero espropriate e assorbite dalla banca du stato.
Dal 1921 al 1928 fu applicata da Lenin la NUOVA POLITICA ECONOMICA detta NEP in seguito al fallimento del comunismo di guerra.
Nel settore agricolo fu abolito l’obbligo di cedere le eccedenze agricole , sostituito con un’imposta in denaro . I contadini poterono vendere sul mercato , affittare la terra e assumere salariati.
Nacquero TRE categorie di Contadini:
Il proletariato rurale , i contadini poveri e i kulaki ricchi contadini.
Il settore industriale venne diviso in DUE
Quello PRIVATO e quello PUBBLICO . Le fabbriche nazionalizzate avevano una gestione decentralizzata e si punto sull’industria pesante.
Il commercio interno fu liberalizzato , quello con l’estero rimase di competenza dello stato .
Il sistema bancario fu ricostituito e la Gosbank doveva emettere il nuovo rublo. Si costituirono banche specializzate in credito , casse risparmio e cooperative.
Parla della francia durante la seconda rivoluzione industriale
La francia continuava a soffrire di un lento aumento demografico e una supremazia del settore agricolo .
L’evoluzione dell’industria fu lenta poiché vi erano una miriade di microimprese, piccole e medie imprese, il vantaggio era una struttura produttiva più flessibile. Durante il secondo impero 1852-70 lo sviluppo economico conobbe un’accelerazione. La Francia costruì la sua rete ferroviaria e avviò una vasta gamma di lavori pubblici. Fu fondato il Credit mobilier ,una società anonima. Era un nuovo tipo di banca che raccoglieva fondi con l’emissione di proprie obbligazioni e concedeva finanziamenti a lungo termine alle imprese, Falli nel 1871. Nacque anche il credito fondiario e il Credit Foncier de France fu l’unica a poterlo esercitare mediante la concessione di prestiti fino a 50 anni garantiti da ipoteca. La francia abbandonò il protezionismo e si avviò al libero scambio.
La sconfitta nella guerra Franco-Prussiana portò alla caduta del secondo impero. Venne istaurata la terza repubblica e dovettero cedere l’alsazia e la Lorena alla Germania e versare l’indennità di guerra. I tedeschi usarono parte di questo denaro per acquistare beni francesi e così la Francia si riprese rapidamente. Conobbe un periodo di espansione, ma risentì della crisi agraria e tornò al protezionismo. Una forte ripresa si ebbe con la belle epoque. L’agricoltura conobbe un forte sviluppo, l’industria conseguì importanti risultati, la Francia diventò il primo produttore di bauxite e dunque alluminio. Il commercio estero cominciò a crescere.
Parla dell’economia italiana dopo l’unità e del divario nord-sud
Parla del piano marshall
Durante la guerra gli stati uniti avevano rifornito i loro alleati di materiale bellico e altri beni di prima necessità. Alla fine del conflitto risultarono creditori di oltre 40 miliardi. l’Europa non avrebbe mai potuto ripagare il suo debito, così gli americani si convinsero che fosse nel loro interesse favorire la ricostruzione di tutti i paesi alleati e sconfitti per renderli partner economici. Nel 1948 fu approvato dal congresso l’ERP ( EUROPEAN RECOVERY PROGRAM) noto come PIANO MARSHALL la cui gestione fu affidata all’ ECA ( ECONOMIC COOPERATION ADMINISTRATION) . Chi non aderì all’ERP si associò all’OECE ( ORGANIZZAZIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA) . I governi formulavano un piano di interventi che inviavano all’OECE che li inviava all’ECA in America , essa acquistava i beni necessari sul proprio mercato e li spediva dove necessario. Qui venivano venduti a imprese e famiglie con i cui fondi ricostruiva il proprio paese. Gli stessi paesi dell’ OECE formarono nel 1950 la UEP cioè UNIONE EUROPEA DEI PAGAMENTI per consentire lo sviluppo del commercio e il superamento degli scambi bilaterali e dove si crearono rapporti di credito e di debito.
L’OECE si trasformò in OCSE nel 1961 per favorire l’espansione economica e lo sviluppo del commercio estero su base multilaterale.
Parla della politica neoliberista e la reaganomics
Con la svolta degli anni 70 si modificò il ruolo dello stato nell’economia. I liberisti sostenevano che il mercato si risolvesse autonomamente e che lo stato dovesse solamente fornire una serie di regole per proteggere alcuni campi come la proprietà privata. Keynes sosteneva che l’intervento statale fosse l’unico modo per rimediare alle carenze del capitalismo e del mercato. Esauritasi la fase espansiva del dopoguerra i neolibersti tornarono con le loro teorie sull’autoregolamentazione del mercato e trovarono sostenitori in personalità di spicco, tra cui Reagan (presidente) e Margaret Thatcher ( primo ministro ) per questo di parla di REAGANOMICS. I governi erano preoccupati più per l’inflazione che la disoccupazione e quindi seguirono l’idea che fosse necessario una moneta solida che avrebbe però portato a politiche monetarie restrittive. I neolibersti promossero anche una politica dal lato dell’offerta (supply-sided), secondo la quale era necessario:
1 attuare una DEREGOLAMENTAZIONE DEI MERCATI ( DEREGULATION)
2 introdurre FORTI SGRAVI FISCALI ( QUINDI DIMINUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA) che generò però forti disparità sociali. Reagan sosteneva che lo stato non fosse la soluzione ma il problema. Ciò resse fino alla crisi del 2008-9 alimentata dall’eccessiva libertà di mercato in particolare quello finanziario.
La reaganomics e i suoi effetti
Negli anni 70 la fase di stagflazione portò alla vittoria di Ronald Reagan alle elezioni degli anni 80 e l’avvio della politica neoliberista chiamata Reaganomics. Si cercò di incentivare la domanda con la diminuzione delle imposte e si sostenne l’offerta mediante misure di deregolamentazione. La deregolamentazione riguardò soprattutto il sistema bancario,si andò verso la banca universale.
Le disuguaglianze sociali aumentarono .
Le elevate spese di difesa contro l’unione sovietica funsero da propulsore e evitarono la crisi di sovrapproduzione ma non diminuirono il deficit statale e gli USA divennero debitori. In conclusione si può dire che gli Usa conobbero comunque un lungo ciclo espansivo che fece ridurre il debito pubblico.
Parla della crisi petrolifera anni 70
La crisi degli anni 70 scaturì principalmente da due eventi:
1 il crollo del sistema monetario internazionale, causato dall’incremento delle richieste di cambio in oro dei dollari che portò alla diminuzione delle riserve auree americane e l’incapacità dei paesi europei di garantire la parità con l’oro delle proprie monete e quindi il doverle svalutare o rivalutare di conseguenza. Ciò indusse Richard Nixon nel 1971 a dichiarare l’inconvertibilità del dollaro ponendo fine al nuovo Gold exchange standard. Da allora i cambi divennero fluttuanti.
2lo shock petrolifero del 1973 dovuto alla rivalità fra palestinesi e lo stato di Israele che portarono alla quarta guerra arabo-israeliana . I paesi produttori di petrolio decisero di penalizzare gli stati che appoggiavano Israele aumentando il prezzo del petrolio. I paesi industrializzati avviarono una politica di risparmio energetico e nel 79 si ebbe il secondo shock petrolifero per via della rivoluzione islamica. Il pezzo del petrolio sale, così come i costi di produzione mettendo a disposizione degli esportatori grandi quantità di petrodollari, i quali vennero depositati in banche europee e americane e vennero prestati ai paesi in via di sviluppo generando un enorme debito , impossibile da pagare. Si rivolsero alla banca mondiale rendendo il debito pubblico.