Organizzazione aziendale Flashcards

1
Q

Quali sono le scienze economiche ? in cosa si differenziano? Cosa hanno in comune?

A

Le scienze economiche si articolano in due rami: l’economia politica e l’economia aziendale.
l’Economia politica osserva i fenomeni economici propri dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali.
l’Economia aziendale li osserva nelle manifestazioni delle aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende.
Hanno come oggetto comune le attività di produzione e di consumo dei beni atti a soddisfare i bisogni delle persone.

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2
Q

Cos’è l’attività economica?

A

L’attività di produzione e consumo dei beni

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3
Q

Differenza tra i beni liberi e i beni scarsi

A

I beni liberi sono beni disponibili in quantità illimitata che, quindi, l’uomo si può procurare senza alcuno sforzo.I beni economici sono beni non disponibili in natura in quantità limitata. Essendo essi scarsi, per ottenerli l’uomo deve sopportare un sacrificio economico: cioè, deve pagare un corrispettivo per averli.

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4
Q

Quali sono le fasi dell’attività economica?

A

Produzione , consumo , risparmio e scambio

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5
Q

Produzione

A

L’attività di produzione consiste nella attività di acquisizione, combinazione e trasformazione dei beni e dei servizi necessari per la soddisfazione dei bisogni.

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6
Q

Quali sono i fattori di produzione dell’economia politica?

A
  1. la terra
  2. il lavoro
  3. il capitale

La terra ed il lavoro sono, in tale impostazione, i due fattori produttivi originari scarsi; il capitale sta a rappresentare sinteticamente tutti i beni strumentali: si intende cioè che nell’azienda sono stati conferiti, si sono formati e sono stati trattenuti capitali utilizzati per l’acquisizione dei beni strumentali.

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7
Q

Come vengono renumerati i fattori della produzione?

A
  1. la terra rimunerata dalla «rendita»;
  2. il lavoro rimunerato dal «salario»;
  3. il capitale rimunerato dall’«interesse»;
  4. l’organizzazione dei fattori produttivi e l’imprenditorialità (assunzione del rischio generale d’impresa) rimunerati dal «profitto»;
  5. lo Stato (gli istituti produttori di servizi pubblici) rimunerato dai tributi.
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8
Q

Fattori di produzione dell’economia aziendale

A

Per l’economia aziendale le condizioni primarie di produzione sono:

  1. lavoro
  2. capitale di risparmio (a titolo di rischio)
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9
Q

Come nasce il problema organizzativo?

A

Il problema nasce dalla divisone del lavoro data dalla specializzazione dei settori. Il dedicarsi ad un
ambito limitato di attività significa poter aumentare la precisione, poter aumentare la profondità e la
capacità di innovazione in quell’ambito.
Questo genera però un problema di coordinamento, cioè di riportare ad unità attività che si sono
specializzate

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10
Q

Quali sono le forme di coordinamento riconosciute?

A

Mercato , organizzazioni e clan

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11
Q

Mercato

A

Il termine mercato, in economia, indica il luogo (anche in senso figurato) e al contempo anche il momento in cui vengono realizzati gli scambi economico-commerciali di materie prime, beni, servizi, denaro, strumenti finanziari eccetera, del particolare sotto sistema economico di riferimento.

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12
Q

Come si può realizzare il coordinamento nell’organizzazione?

A

gerarchia (supervisione diretta). Abbiamo ad esempio due soggetti, ognuno dei quali
svolge un’attività specializzata ed il loro capo a cui si rivolgono se hanno dei
problemi e che realizza il coordinamento tra queste due attività. Man mano che
aumentano i problemi questo tipo di organizzazione può incontro a delle difficoltà.
2) reciproco adattamento, due soggetti si coordinano tra di loro attraverso un reciproco
adattamento, un mutuo aggiustamento, senza scomodare la gerarchia.
3) standardizzazione, di cui vediamo tre tipi
 la standardizzazione dei processi: pensiamo ad una catena di montaggio che
coordina le diverse fasi attraverso una standardizzazione, quindi una
definizione precisa di operazioni e di contenuti
 la standardizzazione dell’output (risultati): si danno agli operatori specializzati degli obiettivi compatibili tra loro e si lascia che si coordino.
 la standardizzazione delle professionalità, l’organizzazione dei professionisti
non avviene attraverso una gerarchia ma avviene attraverso la garanzia che
ciascuno di questi operatori ha seguito un certo curriculum di studi, è iscritto
ad un determinato albo professionale, rispetta una deontologia nel suo
operare e questo è sufficiente perché le diverse specialità si coordinino.

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13
Q

Clan

A

in un clan opera una
identificazione nei valori dell’impresa o nel network di imprese. In un clan si condividono le
competenze, le informazioni e i valori comuni (il fatto che si creda in una determinata azienda, in
un determinato progetto sociale) inducono una forma di auto-coordinamento tra funzioni e persone
specializzate senza intervento di una gerarchia.
Quando funziona il clan abbiamo la forma meno costosa e più efficace ed efficiente di
coordinamento;

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14
Q

Struttura organizzativa

A

Struttura organizzativa che è l’insieme degli elementi base relativamente stabili del
sistema organizzativo.

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15
Q

Dimensione orizzontale e verticale

A

dimensione orizzontale, questo ci dà atto di una divisione del lavoro ad uno stesso
livello di responsabilità. Pensiamo al livello operativo di una catena di montaggio o al
livello operativo del c.d. frontline in un supermercato; la dimensione orizzontale è la
divisione dei compiti specializzati che vengono definiti ad uno stesso livello di
responsabilità
- la dimensione verticale invece dà l’idea del potere, quindi della responsabilità e quindi
è una specializzazione non allo stesso livello di responsabilità e di potere ma a diversi
livelli di responsabilità. Se prendiamo un’organizzazione aziendale, al vertice abbiamo
 consiglio di amministrazione
 amministratore delegato
 direttore generale
 direttore commerciale, il direttore di produzione, direttore ricerca e sviluppo
 direttore amministrativo, che è un livello, ancora inferiore fino ad arrivare ai
 livelli operativi.

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16
Q

Unità organizzativa

A

a Unità organizzativa (o Organo), possiamo dire che un’unità organizzativa o
un organo all’interno di una struttura,
- è un subsistema di ruoli organizzativi, un esempio di unità organizzativa può essere un
reparto o, addirittura, la funzione produzione in un’azienda.

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17
Q

Esempi di unità organizzativa

A

organo direzionale , operativo , istituzionale , temporale , momentaneo, di linea

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18
Q

Funzione aziendale

A

La funzione aziendale può essere definita come un insieme di attività svolte all’interno
dell’azienda, raggruppate in base al criterio dell’omogeneità delle competenze e della tecnologia
necessarie per svolgerle

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19
Q

Organigramma

A

l’Organigramma che è una rappresentazione grafica della nostra struttura

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20
Q

Sistema operativo

A

software che consente alla struttura di arrivare ai risultati assegnati cioè è un insieme di
politiche, procedure e modalità operative codificate

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21
Q

Processo

A

Processo, dove per processo intendiamo un’attività o un gruppo
di attività che, partendo da un input (materia prima, informazione o servizio) e aggiungendo valore
a questo input, produce un bene o un servizi per un cliente interno o esterno

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22
Q

Fase pre industriale

A

Prima della rivoluzione industriale il problema organizzativo non si poneva, avevamo sistemi di
produzione basati sull’esperienza dell’artigiano con tanti piccoli produttori artigianali. La
tecnologia era semplice e ad alta intensità di lavoro, in termini economici eravamo in una situazione
in cui prevalevano i costi variabili, cioè esattamente proporzionati all’output prodotto, il che è molto
importante dal punto di vista dell’equilibrio di un’unità economica perché in questi casi il
produttore si trova in equilibrio qualunque sia la quantità prodotta; l’equilibrio significa che con i
ricavi riesce a coprire i costi totali (che in questo caso sono solo i costi variabili). Non c’è rischio
per il produttore ed esistono più punti di equilibrio

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23
Q

Fase rivoluzione industriale

A

Con la rivoluzione industriale comincia l’applicazione della tecnologia ai processi, non solo sotto
forma di conoscenza ma sotto forma di macchine e l’elemento unificante delle unità produttive
diventano le fonti di energia). Cominciamo ad avere una struttura di costi che si basa su un’alta
intensità di capitali da immettere in via anticipata nella produzione, emergono ed aumentano i costi
fissi. Rispetto a prima cambiano i punti di equilibrio. Nella rivoluzione industriale c’è una quantità
prodotta in corrispondenza della quale il nostro produttore con i ricavi riesce a coprire sia i costi
fissi che i costi variabili (punto di equilibrio), solo andando oltre questo punto entra in una
situazione di profitto

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24
Q

Specializzazione

A

Le economie di specializzazione: l’aumentare della divisione del lavoro e dell’impiego di risorse
dedicate (di macchine dedicate) generano l’aumento di produttività o la diminuzione dei costi medi
unitari di produzione.

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25
Q

Standardizzazione

A

La standardizzazione è un fenomeno economico, che è alla base dell’economia moderna globalizzata. Essa può essere definita come la produzione di un largo quantitativo di beni aventi caratteristiche identiche e quindi come la pura produzione seriale di un bene

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26
Q

Economia di scala produttiva

A

le economie di scala produttive
che consistono in una diminuzione dei costi medi unitari di produzione all’aumentare della scala di
produzione o della dimensione delle attività di trasformazione fisica, questa è una spiegazione
dell’effetto e soprattutto del costo fisso d’impianto

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27
Q

Economie di flessibilità

A

assetti organizzativi flessibili e capaci di ricombinarsi in funzione del mutevole andamento del mercato e
delle situazioni.

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28
Q

Crisi 1929 , cosa succede?

A

Siamo arrivati al culmine della rivoluzione industriale, con le sue estreme conseguenze, imprese
sempre più grandi che per raggiungere le dimensioni ottime minime si espandono sempre più,
cercano di avere posizioni monopolistiche, di forzare il mercato e così facendo arrivano ad una
situazione di sovrapproduzione. La grande crisi del 1929 porterà ad un ripensamento della modalità
di affrontare il problema economico/organizzativo a livello di imprese e di sistema.
Nasce l’impresa manageriale con le c.d. tecno-strutture che dovrebbero avere la capacità di
pianificazione interna ed esterna e ridurre così al massimo i rischi dell’attività imprenditoriale.

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29
Q

Economie di raggio d’azione

A

sono quelle economie che si
generano in corrispondenza della produzione di due o più prodotti poiché si è visto che il costo di
questa produzione congiunta è inferiore alla somma dei costi della produzione disgiunta di ciascuno
di essi

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30
Q

agglomerati aziendali

A

cioè quelle forme organizzative estremamente complesse che
racchiudono al loro interno più linee di business, es. le auto assieme al tessile, abbigliamento,
assieme alla stampa e all’aerospaziale.

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31
Q

Post industriale

A

Mentre la situazione ottima in tempo di rivoluzione industriale era quella di avere un grande
impianto che utilizzava tutte le economie di scala produttive, nella situazione post industriale
l’elemento vincente non è il fatto di avere un grande impianto che genera bassi costi unitari per
produrre qualcosa che poi il mercato non riesce ad assorbire, ma abbiamo bisogno di assetti
organizzativi flessibili e capaci di ricombinarsi in funzione del mutevole andamento del mercato e
delle situazioni.L’altro aspetto interessante è quello che chiamiamo le economie di scala cognitive. Esse realizzano
una riduzione dei costi unitari medi al crescere dell’area di attività su cui replica una stessa base di
conoscenza. Ad es. ci sono stati notevolissimi approfondimenti negli ultimi decenni in termini
teorici e tecnici per sviluppare conoscenza nel campo dell’informatizzazione e dell’uso delle reti
telematiche. Il fatto di poter applicare questa base di conoscenza e poterla replicare su attività
diverse genera quella che chiamiamo economia di scala cognitiva.

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32
Q

Quali sono i livelli di specializzazione?

A

Tre sono i livelli di specializzazione.1. ad un primo livello generale si palesa la specializzazione delle tre classi di istituti:

a. nelle imprese si svolgono prevalentemente i processi di produzione dei beni privati;
b. nelle famiglie si attuano in particolare i consumi;
c. gli istituti della pubblica amministrazione sono caratteristicamente dedicati alla produzione ed al consumo di particolari categorie di beni (soprattutto servizi) detti beni pubblici;
2. ad un livello intermedio si osserva la specializzazione nell’ambito di ciascuna classe di istituti e ciò vale particolarmente per le imprese e per gli enti pubblici;
a. mentre le famiglie svolgono insiemi di attività economiche relativamente uniformi,
b. le imprese si presentano con forti gradi di specializzazione nella produzione di particolari categorie di beni destinati a specifiche categorie di clienti e nello svolgimento di particolari classi di negoziazioni;
c. per certi versi intermedio può considerarsi il grado di specializzazione economica degli istituti pubblici con riguardo alla gamma di servizi pubblici prodotti ed ai vari sistemi di persone che ne fruiscono;
3. ad un terzo livello si osserva la specializzazione economica nell’ambito delle singole aziende ove le varie unità organizzative e le singole persone svolgono compiti particolari, utilizzando speciali competenze e risorse.

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33
Q

Diritto tributario

A

Il diritto tributario è un settore del diritto finanziario caratterizzato dalla regolazione dei tributi richiesti dallo Stato.

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34
Q

A cosa servono i tributi ?

A

L’attività finanziaria dello Stato è rivolta,

  • da una parte, al reperimento delle risorse necessarie alla soddisfazione dei bisogni collettivi come la tutela della salute, l’istruzione, l’amministrazione della giustizia e le opere pubbliche, che scaturiscono da esigenze derivanti dall’Associazione tra le persone (“interesse fiscale”);
  • dall’altra parte l’attività dello Stato è rivolta, mediante l’utilizzo delle risorse reperite, a garantire il soddisfacimento di questi bisogni e a favorire il livello più elevato possibile di prosperità, benessere e tenore di vita
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35
Q

La costituzione e i tributi

A

Viene enunciato in quest’articolo un principio solidarista, la Costituzione, cioè, impone ai cittadini il rispetto di una serie di doveri quali, per esempio, la difesa della patria o il regolare pagamento delle tasse, ognuno deve contribuire alla spesa pubblica”. L’articolo poggia sul concetto di «riserva di legge» cioè l’imposizione di prestazioni ai cittadini può essere decisa solamente dal Parlamento e lo Stato (nessuno può imporre un tributo che non sia deciso da questi ultimi) può imporre determinate prestazioni esclusivamente in base ad un atto Approvato dal Parlamento che può essere una legge formale vera e propria . Si affermò che il principio della progressività serviva a redistribuire il carico fiscale che, attraverso i tributi indiretti, incideva eccessivamente sulle «classi meno abbienti»:

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36
Q

Diritto comunitario

A

L’altra fonte del diritto tributario è il Diritto comunitario cioè le norme tributarie non traggono forza e vincoli solo dalla Costituzione ma anche dall’ambito comunitario. L’Italia fa infatti parte di organismi sovranazionali ed internazionali e dunque non può prescindere dal tener conto delle disposizioni che da essi promanano. Tutte le norme sovranazionali a contenuto tributario hanno la funzione di assicurare che all’interno dell’Unione Europea il mercato operi come mercato unico.). Soltanto lo Stato di appartenenza della persona può accertare l’effettivo reddito complessivo che questi ha realizzato e può perciò tassarlo secondo i criteri di progressività e capacità contributiva; • Il principio di tassazione nel paese di destinazione è il principio adottato per le imposte indirette in base a tale principio ogni prodotto è sottoposto al regime fiscale dello Stato in cui è consumato si evita quindi una doppia imposizione all’interno della Comunità Europea.• Il principio della non discriminazione fiscale vuole evitare il ricorso ai dazi doganali
L’unione non può imporre tasse.

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37
Q

Quali sono i tipi di tributo?

A

Imposte, tributo che a fronte di un pagamento non c’è una controprestazione immediata dallo stato ma solo servizi
tasse , contributi che si caratterizzano per il criterio della controprestazione immediata.
tributi speciali, : sono quelle entrate pubbliche che gli Enti Impositori prelevano coattivamente a carico di alcuni soggetti perché costoro hanno tratto vantaggio diretto
Monopoli : monopoli fiscali: sono degli istituti giuridici mediante i quali lo Stato si riserva l’esclusiva sulla produzione o la vendita di determinati beni o servizi vietando a chiunque altro di esercitare queste attività.

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38
Q

Consumo

A

La fase del consumo consiste nell’impiego delle risorse disponibili al fine di procurarsi i mezzi necessari a soddisfare i propri bisogni.
Il consumo può essere:
1. diretto. L’uomo distrugge in tutto o in parte i beni e i servizi prodotti andando, in questo modo, ad eliminare il suo bisogno.
2. indiretto. L’uomo impiega un bene o un servizio per la produzione di un’altro bene o servizio.

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39
Q

Il risparmio

A

Si ha il risparmio quando si rinuncia al consumo attuale per destinare beni e servizi al consumo futuro.
Il risparmio permette di accrescere i mezzi a disposizione per far fronte ai bisogni futuri

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40
Q

Lo scambio

A

Attraverso lo scambio, i beni e i servizi prodotti vengono immessi sul mercato per essere trasferiti da una persona ad un’altra in cambio di una certa somma di denaro.

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41
Q

Quali sono i soggetti dell’attività economica?

A

Persone , gruppi e entità organizzate

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42
Q

Quali sono gli istituti principali tra le unità economiche?

A

Famiglie , imprese e amministrazioni pubbliche

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43
Q

Perché parliamo di aziende con la famiglia?

A

Perché anche quest’ultima ha a che fare con la produzione, muove l’economia. Le famiglie svolgono soprattutto un’attività di consumo ed in alternativa, quella di risparmio,

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44
Q

Azienda familiare e impresa familiare , differenze.

A

II. Per azienda familiare si intendono tutte quelle operazioni che ruotano intorno all’istituto famiglia.
L’impresa familiare è una vera e propria azienda di produzione formalizzata ovvero quando la famiglia decide di intraprendere una vera e propria operazione di formalizzazione, scrivendosi all’Iva, alla camera di commercio.

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45
Q

obiettivi dell’impresa?

A

Dare al popolo i beni scarsi di cui necessità. Verrà fatto attraverso l’acquisto di beni e dando a questi ultimi una più grande utilità. Il principio di efficacia delle essere seguito. L’imprenditore non deve sprecare le risorse ma trarre da esse il miglior e maggior risultato

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46
Q

Azienda

A

l’azienda è il “complesso dei beni organizzati”

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47
Q

Impresa

A

e l’impresa è l’attività economica organizzata al fine (come abbiamo visto sarebbe meglio dire “con la funzione”) della produzione e dello scambio di beni o servizi. L’impresa è quindi un’attività legata all’azienda da un rapporto di mezzo a fine

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48
Q

Avviamento aziendale

A

Secondo parte della dottrina classica l’avviamento è “un’eccedenza del prezzo/valore di scambio pattuito fra le parti rispetto al valore corrente del patrimonio dell’impresa ovvero dei singoli beni” (Besta) Il prezzo viene accresciuto dall’importanza della struttura , di come essa sia stata gestita , la stessa reputazione dell’impresa e ancora dalla presenza della forza lavoro e delle macchine. Secondo altri (Amodeo), invece, “non vi è un valore dei beni che rimanga immutato, quali che siano le circostanze del loro profittevole impiego, ed al quale si aggiunga un altro valore, costituito dall’avviamento, quando quell’impiego adduca a risultati sopranormali. E’ il valore stesso dei beni, del capitale dell’impresa che risulta variato in dipendenza di quelle circostanze”.

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49
Q

Avviamento in negativo

A

L’avviamento negativo è quella grandezza che traduce contabilmente le scarse aspettative reddituali dell’impresa. Essa si ha quando l’impresa, intesa come aggregato, è così scarsamente efficiente che il suo valore è inferiore al valore corrente della somma dei singoli beni che la compongono

50
Q

Chi è l’imprenditore?

A

E’ chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata.lo fa per professione abituale,2. tale attività economica è organizzata e 2. tale attività economica è organizzata

51
Q

tipi di imprenditore

A

 imprenditore agricolo (v. 1.3): svolge una delle attività agricole o agricole per connessione indicate nell’art. 2135 c.c.; Cura della natura.
 imprenditore commerciale (v. 1.1): svolge una delle attività comprese nell’elencazione fornita dall’art. 2195 c.c. .Un imprenditore in generale

52
Q

cosa serve per formalizzare una impresa?

A

 iscrizione presso il Registro delle Imprese, aprendo una partita iva
 tenuta delle scritture contabili
 assoggettamento al fallimento

53
Q

Azienda di produzione diretta e indiretta

A

 Azienda di produzione diretta. L’azienda di produzione diretta produce beni e servizi mediante un processo di produzione materiale (es. industrie, impresa agricola, ecc.).
 Azienda di produzione indiretta. L’azienda di produzione indiretta crea un valore aggiunto a beni e servizi già esistenti mediante un processo di trasformazione economica e di valorizzazione, che ne aumenta l’utilità finale o ne agevola lo scambio (es. imprese bancarie, assicuratrici, commerciali, ecc.).

54
Q

Società

A

Una società (dal latino societas, derivante dal sostantivo socius cioè “compagno, amico, alleato”) è un insieme di individui dotati di diversi livelli di autonomia, relazione ed organizzazione che, variamente aggregandosi, interagiscono al fine di perseguire uno o più obiettivi comuni.

55
Q

tipi di imprese

A

a) impresa capitalistica classica, nella quale è presente l’imprenditore capitalista, proprietario dei mezzi di produzione e gestore diretto dell’attività produttiva.
b) impresa manageriale, nella quale si ha una scissione tra proprietà ed il governo dell’impresa stessa a causa dell’eccessivo frazionamento della prima e dell’affidamento del secondo a manager professionisti.
b) impresa manageriale, nella quale si ha una scissione tra proprietà ed il governo dell’impresa stessa a causa dell’eccessivo frazionamento della prima e dell’affidamento del secondo a manager professionisti.
d) organizzazione non profit, nella quale si ha l’amministrazione fiduciaria di capitali forniti dallo stato o da contribuzioni volontarie per il raggiungimento di finalità sociali.

56
Q

scambio azienda

A

Mediante lo scambio si attuano i trasferimenti di beni privati a titolo oneroso e si originano le
relazioni di credito di prestito e di assicurazione.
Altrettanto vaste e fondamentali classi di relazioni interaziendali e di trasferimenti di condizioni
di produzione e di consumo, tuttavia, si attuano in forme differenti dallo scambio; si tratta delle
relazioni istituzionali comprendenti i trasferimenti di capitale di rischio, di lavoro e di beni
pubblici, dei trasferimenti di beni privati a titolo non oneroso e dei trasferimenti impliciti.

57
Q

credito di prestito

A

il credito di prestito sorge come
corrispettivo della disponibilità di una data quantità di moneta per un determinato periodo di
tempo.

58
Q

L’assetto industriale

A

Un elemento della struttura delle aziende. Elemento sovraordinato Esso equivale alla configurazione dei soggetti nell’interesse dei quali l’azienda si svolge. Essi ottengono, delle prerogative di governo economico facenti loro capo

59
Q

Soggetto economico e la responsabilità nei diversi istituti

A

il soggetto economico è composto dall’insieme di tutte le persone che portano interessi primari di tipo economico, ossia dalle persone che sono massimamente interessate al fatto che l’azienda esista e prosperi perché dall’esistenza e dal prosperare dell’azienda dipende totalmente o in larga misura la loro capacità di soddisfare i propri bisogni economici. Da tale definizione discende che tutti e soltanto i membri del soggetto economico hanno la responsabilità (diritto e dovere) di esercitare il governo economico dell’azienda.

  • nella famiglia sono membri del soggetto economico tutti i membri che la compongono
  • nelle imprese i conferenti di capitale proprio ed i prestatori di lavoro;
  • negli istituti della pubblica amministrazione tutti i membri della corrispondente comunità politica e amministrativa
60
Q

Prerogative di governo economico

A

Le prerogative di governo economico consistono nel diritto-dovere di:
– fissare gli obiettivi, le strategie e le politiche dell’istituto
– scegliere i soggetti che contribuiranno alla vita economica
dell’istituto (e stipulare con questi patti e contratti)
– progettare e mettere in atto le strutture di governo e di controllo
– sorvegliare il funzionamento dell’istituto

61
Q

Il soggetto economico improprio

A

il governo è esercitato da insiemi di persone che non fanno parte del soggetto economico

62
Q

combinazioni economiche

A

• Le combinazioni economiche generali sono date
dall’insieme complessivo delle operazioni
economiche svolte dalle persone all’interno di un
istituto.

63
Q

coordinazioni parziali

A

• Le coordinazioni economiche parziali sono insiemi di
processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di
competenze specialistiche applicate allo svolgimento della
stessa.
, la coordinazione parziale “ricerca e sviluppo”:
– è l’insieme delle attività che hanno la funzione di ideare e di
sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi produttivi

64
Q

operazioni di gestione

A

La gestione è il vasto insieme di operazioni attraverso le
quali l’impresa attua direttamente la produzione
economica e al consumo

65
Q

operazioni di organizzazione

A

Si compone di due grandi classi di attività:
– Progettazione dell’assetto organizzativo: la struttura
organizzativa
Gestione dei prestatori di lavoro o gestione del personale

66
Q

operazione di rilevazione

A

Le operazioni di rilevazione sono attività di
– raccolta
– elaborazione
– conservazione
– diffusione
dei dati e delle informazioni e servono per supportare
le scelte dei decisori sia interni sia esterni all’azienda

67
Q

processi

A

insieme ordinato di operazioni della stessa specie e con medesimo oggetto

68
Q

combinazioni economiche parziali particolari

A

); si tratta di insiemi di processi composti da operazioni di specie differenti (processi di acquisto, di trasformazione tecnica, di vendita o di erogazione, etc.), identificati da un oggetto comune, ed ai quali corrispondono sia «costi» sia «ricavi»

69
Q

operazioni istituzionali

A

operazioni istituzionali quelle direttamente volte a determinare, nella sua struttura e nella sua dinamica, l’assetto istituzionale dell’azienda. Si tratta dunque delle operazioni che portano a configurare i soggetti nell’interesse dei quali l’azienda si svolge, i contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, le ricompense che ne ottengono, le prerogative di governo economico che fanno loro capo, nonché i meccanismi e le strutture che regolano le correlazioni tra i contributi e le ricompense ed attraverso i quali si esercitano le prerogative di governo economico.

70
Q

operazioni di rivalutazione

A

si tratta di operazioni che si sostanziano nella variazione (rivalutazione, nuova valutazione) di valori componenti il capitale di funzionamento dell’azienda (valori di impianti, di macchine, di rimanenze, di particolari categorie di fondi). Tali interventi di rivalutazione si compiono quando si manifestano fenomeni (d’azienda o d’ambiente) che fanno cambiare il significato dei dati sulla base dei quali si configura il reddito di esercizio delle aziende.

71
Q

operazioni istituzionali

A

operazioni istituzionali quelle direttamente volte a determinare, nella sua struttura e nella sua dinamica, l’assetto istituzionale dell’azienda.

72
Q

gestione caratteristica

A

La gestione caratteristica comprende l’insieme delle operazioni di gestione che identificano la «funzione economico-tecnica» tipica di ciascuna azienda.

73
Q

gestione patrimoniale

A

La gestione patrimoniale produce redditi (non sempre positivi) addizionali a quelli provenienti dalla gestione caratteristica; il suo svolgimento comporta operazioni di negoziazione di beni, di negoziazione di credito di prestito, di riscossione e pagamento, e così v

74
Q

gestione finanziaria

A

Si tratta dell’insieme delle operazioni relative all’acquisizione, al rimborso ed alla rimunerazione dei debiti di finanziamento negoziati per coprire il fabbisogno finanziario aziendale.

75
Q

gestione tributaria

A

L’area della gestione dei tributi si presenta con caratteri molto peculiari e variegati a causa della grande varietà dei beni pubblici, delle modalità di loro utilizzazione e delle forme di correlazione tra accesso al consumo del bene pubblico e pagamento dei tributi.

76
Q

assetto tecnico

A

L’assetto tecnico è dato dalla configurazione fisico-tecnica dell’azienda, ossia dalle caratteristiche dei fabbricati, degli impianti, delle macchine, delle attrezzature e delle «materie prime», inclusi gli aspetti della loro localizzazione, delle modalità di funzionamento e di impiego e delle strutture di collegamento.In primo luogo, occorre precisare che le scelte di assetto tecnico non riguardano solo le coordinazioni di trasformazione tecnica delle aziende; le configurazioni di assetto tecnico sono caratteristiche rilevanti di tutte le coordinazioni parziali (di acquisti, di ricerca, di marketing, di rilevazione, di organizzazione, etc.) di tutte le aziende di produzione (meccaniche, chimiche, commerciali, bancarie, di assicurazione, di consulenza, di turismo, etc.) e di altro tipo. Si pensi, ad esempio, alla disposizione fìsica degli «uffici», alle scelte di informatica nelle varie aree aziendali, alle reti di comunicazione. L’assetto tecnico non è variabile indipendente cui devono adattarsi le altre variabili aziendali; non è neppure variabile dipendente. L’assetto tecnico influenza la dimensione e la composizione dell’organismo personale in relazione ai gradi di meccanizzazione e di automazione ed alle competenze professionali richieste; per converso, la dimensione e la composizione (anche prospettiche) dell’organismo personale condizionano le valutazioni in merito alla scelta tra alternative soluzioni tecniche

77
Q

patrimonio

A

Il patrimonio è l’insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza dell’azienda «in un dato momento». Non fanno parte del patrimonio le condizioni di produzione di persona, ossia il lavoro.Il patrimonio è composto da elementi attivi e passiviil patrimonio è frutto del passato ed è condizione del futuro dell’azienda

78
Q

esercizio

A

L’esercizio è un insieme di accadimenti (operazioni d’azienda e i fenomeni di altra specie) rispetto al quale è possibile determinare una correlazione significativa tra valori positivi e negativi di reddito e, come loro somma algebrica, un risultato reddituale

79
Q

redditto di esercizio

A

Il reddito di esercizio è il sistema di valori positivi e negativi di reddito corrispondenti, secondo il principio della competenza economica, all’esercizio.

80
Q

lati positivi e negativi del reddito di esercizio

A
  • i costi di acquisto delle materie prime,
  • gli ammortamenti,
  • le rimanenze iniziali,
  • le rimunerazioni del lavoro (periodica «immediata»; differita; integrativa),
  • gli interessi passivi ed
  • i tributi.
    Sono invece tipici componenti positivi di reddito:
  • i ricavi di vendita,
  • gli interessi attivi e
  • le rimanenze finali.
81
Q

capitale di funzionamento

A

Il capitale di funzionamento è il sistema di valori positivi e negativi che esprimono le condizioni patrimoniali di un’azienda di produzione.

82
Q

bilancio

A

Il reddito di esercizio ed il capitale di funzionamento (o il patrimonio di funzionamento) sono le due parti fondamentali, strettamente complementari, delle sintesi di esercizio

83
Q

liquidazione

A

Società SRL in liquidazione è una procedura attraverso la quale l’azienda cessa la propria attività produttiva o commerciale e trasforma il proprio patrimonio in denaro, estingue i debiti sociali e l’eventuale residuo attivo viene diviso tra i soci, durante la fase della liquidazione, la società manterrà la sua personalità giuridica e tutti i diritti ed obblighi relativi, fino alla cancellazione dal Registro delle Imprese.

84
Q

L’organismo personale

A

L’organismo personale è l’insieme unitario delle persone che, con il proprio lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività economica dell’istituto.

85
Q

assetto organizzativo

A

L’assetto organizzativo è la configurazione risultante dal combinarsi della struttura organizzativa (ossia, delle modalità di distribuzione tra i vari organi aziendali, in insieme coordinato, dei compiti e delle responsabilità) e dei sistemi operativi (ossia, dei meccanismi che governano la dinamica e la rimunerazione dei prestatori di lavoro e l’assegnazione ai vari organi aziendali degli obiettivi e delle risorse). La progettazione della struttura organizzativa è un’arte difficile poiché consiste nel suddividere in parti relativamente autonome l’insieme complessivo ed unitario delle combinazioni economiche aziendali pur mantenendo una configurazione unitaria e coordinata degli organi aziendali e degli insiemi di compiti e di responsabilità loro assegnati

86
Q

Principio del contemperamento degli interessi

A

Rispettare il principio del contemperamento degli interessi (socialità)è un compito assai impegnativo per il soggetto economico, poiché implica la ricerca costante di un equilibrio difficile e dinamico fra i diversi attori coinvolti

87
Q

azienda definizione

A

Ordine economico d’istituto

88
Q

Istituto-impresa

A

L’istituto è un insieme articolato di interessi, si identifica in un insieme di persone che si associano per realizzare un bene comune che altrimenti non sarebbero in grado di conseguire,

89
Q

Economicità

A

è la capacità dell’azienda di perdurare nel tempo seguendo varie condizioni.

90
Q

quali sono le condizioni necessarie affinché un’azienda sia economica?

A

durabilità , autonomia ,equilibrio reddituale e monetario, efficienza, innovazione , congruità e flessibilità.

91
Q

durabilità

A

L’azienda per essere ordine economico di istituto deve essere duratura, deve cioè svolgersi secondo condizioni di vita e di funzionamento tali da consentire di durare nel tempo in un ambiente mutevole.

92
Q

autonomia

A

L’azienda deve sussistere solo o quasi unicamente sui propri guadagni e capitali investiti

93
Q

Equilibri simultanei reddituale e monetario

A

a. il primo attinente alla dimensione più propriamente reddituale, comprende quelle condizioni che hanno impatto sull’equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito; nelle imprese nella capacità di produrre convenienti rimunerazioni; nelle famiglie e negli istituti pubblici territoriali nella capacità di risparmio;
b. il secondo ordine di condizioni riguarda, invece, la dimensione monetaria, cioè accoglie quelle condizioni che assicurano la continuità soddisfando, momento per momento, l’equilibrio tra entrate e uscite di mezzi monetari.

94
Q

economicità nei tre istituti

A

Nella azienda familiare l’economicità viene conseguita se la produzione di redditi da lavoro e da gestione patrimoniale (al netto dei tributi da corrispondere allo Stato) è in grado di soddisfare i consumi in misura «adeguata» alla posizione sociale e al progresso del tenore di vita della famiglia;
Lo svolgimento delle aziende di istituti pubblici territoriali presenta caratteri molto simili anche se certamente più complessi di quelli considerati per le aziende familiari.
Tra le condizioni da rispettare simultaneamente per conseguire l’equilibrio reddituale possono indicarsi:
1. la produzione di beni pubblici che vengano giudicati «soddisfacenti» per il funzionamento e lo sviluppo sociale e economico di una collettività;
2. la corresponsione di rimunerazioni «adeguate» ai collaboratori e ai finanziatori;
3. lo svolgimento dei processi di gestione e di organizzazione, volti anche all’eventuale conseguimento di redditi, secondo efficienza, senza sprechi, con l’applicazione di tecniche moderne e progredite;
4. l’imposizione di tributi che risultino in linea con le condizioni precedenti, tributi quindi che non servano a coprire inefficienze o spese inutili.
per le imprese . In termini di equilibrio reddituale, in particolare, esse risultano essere le seguenti:
a. i ricavi derivanti dalla (vendita) cessione dei beni e servizi nel mercato di collocamento devono coprire i costi derivanti dall’acquisto di tutti i fattori necessari alla produzione, tenendo conto anche di condizioni di efficienza dei processi giudicate «soddisfacenti»;
b. le rimunerazioni dei collaboratori di ogni livello e grado devono esser ritenute «soddisfacenti» sulla base delle situazioni personali e della situazione generale; raggiunto trasferendo degli sprechi ai dipendenti , sottopagandoli. Trasferisce un insufficienza.
c. le rimunerazioni accordate ai conferenti di capitale-risparmio devono essere giudicate «soddisfacenti» con riferimento ad investimenti patrimoniali alternativi a quello aziendale o tramite confronto di investimenti rischiosi di pari livello;
d. devono infine essere giudicate «soddisfacenti» le variazioni di valore capitale per rivalutazione, intesa come capacità dell’azienda di riprodurre le condizioni di sua sopravvivenza e sviluppo, operando in un contesto ambientale in cui i prezzi si modificano sia per cause economiche sia per cause monetarie. Coprire anche il costo dei beni che utilizzo.

95
Q

condizioni di equilibrio monetario

A

disponibilità di fondi liquidi per famiglie
no indebitamento per istituti pubblici
equilibrio tra entrate e uscite

96
Q

equilibrio reddituale

A

L’equilibrio reddituale (equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito) esprime l’attitudine della gestione di rimunerare, con i componenti positivi di reddito, alle condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi compresi il capitale di prestito e il capitale di rischio.

97
Q

Il riferimento al tempo

A

l’equilibrio reddituale deve essere connotato nel lungo periodo ,l’equilibrio monetario nel breve

98
Q

L’equilibrio reddituale di gruppo

A

L’equilibrio reddituale di gruppo può esser inteso in due significati.

  1. Il primo è quello per cui l’azienda si dice «economica in funzione del gruppo» poiché solo entro il gruppo essa riesce ad esser autosufficiente; se essa operasse indipendentemente avrebbe problemi di sopravvivenza.
  2. Nel secondo significato, l’azienda si dice «economica in funzione del gruppo» quando, pur non conseguendo l’equilibrio reddituale, viene mantenuta in vita perché offre opportunità o vantaggi alle altre aziende del gruppo senza che questi si manifestino in componenti positivi di reddito per l’azienda che li fornisce.
99
Q

efficienza

A

l’efficienza, applicando metodi di lavoro che consentono di svolgere le operazioni senza sprechi di risorse e di tempo

100
Q

innovazione

A

l’innovazione dei processi perché è solo attraverso questa strada che le aziende possono rimanere nel mercato in una posizione di sufficiente stabilità.

101
Q

flessibilità

A

l’azienda durevole è quella che ricerca efficienza ma anche flessibilità, intendendo con questo la predisposizione di strutture e di combinazioni produttive efficienti in grado di adeguarsi prontamente all’ambiente.

102
Q

congruità

A

è la congruità dei prezzi-costi sostenuti e dei prezzi-ricavi conseguiti e, in particolare, la congruità delle rimunerazioni del capitale-risparmio e del lavoro.

103
Q

Rimunerazione del capitale-risparmio

A

Rimunerazione del capitale-risparmio
Considerazioni analoghe valgono per l’accertamento della congruità della rimunerazione del capitale di rischio conferito, di quel capitale cioè che sopporta il rischio economico generale d’impresa; rischio che si manifesta in tre specie fondamentali:
1. il rischio di non ottenere adeguate rimunerazioni del capitale;
2. il rischio di non poter smobilizzare tempestivamente ed economicamente il capitale investito nell’azienda;
3. il rischio di perdita parziale o totale del capitale conferito a seguito di risultati negativi della gestione.

104
Q

equilibrio monetario

A

Equilibrio monetario - Capacità aziendale di far fronte ai pagamenti (nel breve periodo) infatti i ricavi devono essere sempre maggiori ai costi altrimenti l’azienda è in perdita, questa perdita può causare un fallimento.

105
Q

Cos’è la contabilità?

A

La contabilità è quella procedura di registrazione delle transazioni economiche, come le entrate e le uscite, rilevanti per un’attività.

106
Q

Quali sono le due diramazioni della contabilità?

A

Contabilità generale e direzionale

107
Q

Contabilità generale

A

La prima è aperta ai terzi e a tutti coloro che hanno un interesse attivo che l’azienda vada bene (Stato).Questi dati sono considerati storici , poiché risalgono all’andamento dell’anno precedente alla visione da parte di terzi. Di fatti, Il bilancio d’esercizio lo si ottiene alla fine di un termine , come può essere la fine di un anno di lavoro, e può essere approvato entro 120 o più giorni dalla chiusura annuale. Entro un mese dall’approvazione i dati vengono pubblicati dalla camera di commercio. La contabilità generale si occupa di attività di rilevazione e pubblicità , stima dei dati , classificazione e raggruppamento delle operazioni che mi servono per capire come si è formato il reddito di esercizio e rappresentazione , che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria d’esercizio. Valutazione delle performance.
La contabilità generale fa rendiconti per soggetti esterni (finanziatori , stato , enti pubblici e i proprietari). Essa produce i suoi resoconti tempi dopo la chiusura dell’esercizio. Nella contabilità generale i dati devono essere precisi.

108
Q

Contabilità direzionale

A

La seconda invece è privata ed utile solo per i manager. Essa è immediata , ci fa capire quelli che sono stati i dati di soli alcuni mesi prima. Le società semplici non hanno l’obbligo di pubblicare il bilancio.
L’analitica pone scelte per il futuro. Nella direzionale i dati devono essere rilevanti rispetto all’obbiettivo che si vuole raggiungere.
La contabilità direzionale ha seguito il cambiamento e l’andamento della rivoluzione. Inizialmente le aziende erano piccole , non c’erano costi fissi. La contabilità era quasi inesistente. Andando avanti è sorta la necessità di sviluppare la contabilità direzionale perché si doveva prestare attenzione a dove stessero le inefficienze. Quando si è passati all’azienda manageriale , c’è stata necessità di reperire capitali sul mercato. Chi cede denaro deve sapere qualcosa sul richiedente e sulla sua azienda. Quindi la contabilità generale.

109
Q

I manager cosa fanno in azienda?

A

• Programmazione, decidere quali sono le alternative più convenienti per raggiungere l’obiettivo dei soci.
• Motivazione, assegnano incarichi e motivano le persone a fare il loro lavoro bene
• Direzione
• Controllo, valutazione degli scostamenti tra il rendiconto mensile e i dati del budget. Ciò serve a capire se i dati sono lineari o no. Valutare lo scostamento del personale. Programma stilato e report ottenuto.
• Produrre reddito ai soci
Sulla base del budget assegnato , i manager devono compiere delle scelte.
I manager possono decidere se creare una filiale o meno. E compiono la scelta attraverso l’utilizzo della contabilità direzionale. Essa serve a prendere decisioni. Essa è una contabilità libera e su richiesta dei manager. Nel nostro caso , il manager chiederà i dati dei costi dei dipendenti , dei costi dei prodotti…

110
Q

Quali sono le capacità che deve avere un manager

A

• Visione strategica , il manager deve trovare qul plus che il cliente possa riscontrare ed apprezzare in modo da scegliere la sua azienda
• Attenzione alla qualità e quantità dei beni e servizi da proporre al cliente. Quando ad esempio vi è una serie di servizi aggiuntivi e particolari che offre al cliente (es. disney)
• Miglior rapporto qualità prezzo , easyjet
• Qualità dei prodotti , apple
• Gestione dei rischi imprenditoriali , il manager può ridurre il rischio facendo più controlli. Assicurare il rischio. ES. furto dei file , il manager fa mettere un programma di sicurezza. Mobili di ikea rotti , si aumentano i controlli e le prove diventano più dure.
• Gestione dei processi , devono porre attenzione ai processi che aggiungono valore per i clienti.
• Leadership , manager deve essere preparato . Propensione all’etica (green economy). Promuovere il cambiamento proponendo una visione / strategia chiara del futuro. In grado di far crescere lui stesso e i suoi collaboratori a livello di competenze
Le line sono gli organi che si occupano di compiere le attività tipiche dell’impresa. Ad esempio, in un’impresa di produzione, sono gli organi che si occupano della produzione dei beni e della loro collocazione sul mercato.
Gli organi di staff, invece, sono organi di servizio che si occupano di quelle attività accessorie. Tornando all’esempio precedente sono organi di staff quelli addetti alla contabilità, all’amministrazione del personale, alla vigilanza, ecc.

111
Q

bilancio

A

Il bilancio d’esercizio è il principale documento attraverso il quale ogni impresa porta
a conoscenza degli operatori con cui entra in contatto, la propria situazione economica,
finanziaria e patrimoniale nonché di quantificare il risultato d’esercizio.
“Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale
[2424], dal conto economico [2425], dal rendiconto finanziario (1) e dalla nota integrativa

112
Q

a chi serve il bilancio?

A

Si tratta di soggetti che hanno interesse a ricevere tali informazioni al fine di prendere delle
decisioni opportunamente supportate da dati e notizie. Sono i fornitori, le banche, gli
obbligazionisti, gli altri finanziatori, ma anche il fisco, i dipendenti, in alcuni casi l’autorità
giudiziaria, la pubblica amministrazione, ecc.
manager

113
Q

cosa viene allegato al bilancio?

A

Ad esso vanno allegati:
- Relazione sulla gestione, redatta dagli amministratori, che ripercorre l’andamento
dell’esercizio per la società
- Rendiconto finanziario, che informa sui flussi finanziari che hanno caratterizzato la
situazione reddituale e su come hanno inciso sulla situazione patrimoniale
- Relazione del Collegio Sindacale, che reca le osservazioni relative all’attività di controllo
svolta e che serve all’assemblea per decidere in merito all’approvazione del bilancio
- Relazione del Revisore Legale, che riporta le osservazioni del revisore relative alla tenuta
della contabilità

114
Q

sistema degli accadimenti

A

Sistema di accadimenti
Il sistema di accadimenti è l’insieme di azioni e di fenomeni che si manifestano nell’azienda e nel
suo ambiente; azioni e fenomeni avvinti a sistema da relazioni molteplici e considerati rilevanti
per l’analisi economica. Si pensi alla dinamica dei prezzi-costo e dei prezzi-ricavo, alle
negoziazioni, ma anche ai comportamenti dei fornitori, dei clienti e dei concorrenti, così come
agli interventi dello Stato a favore dell’impresa.

115
Q

Sistema delle operazioni

A

Sistema delle operazioni
Una particolare categoria di accadimenti è costituita dal sistema delle operazioni, che abbiamo
denominato combinazioni economiche, articolandole, a loro volta, in operazioni, processi,
coordinazioni, combinazioni parziali e generali e individuando nella unitarietà, nella estensione e
nella dinamicità i suoi tre caratteri distintivi.

116
Q

Sistema delle quantità economiche

A

Sistema delle quantità economiche
Il sistema delle operazioni (o combinazioni economiche) - intese come l’insieme delle attività di
produzione svolte dalle persone che compongono l’organismo personale di azienda - nella loro
espressione quantitativa danno luogo al sistema delle quantità economiche. In altri termini, le
quantità economiche sono il risultato della determinazione quantitativa di combinazioni
economiche e si identificano in dati incontrovertibili espressione di fenomeni.

117
Q

stime

A

Stime
Le stime sono approssimazioni ad un vero, ad un fenomeno che non si conosce ancora in modo
definito

118
Q

congettura

A

Congetture
Il dato economico congetturato non si identifica con un fatto reale, con una quantità economica, è
un «immaginato» frutto di un calcolo che si fonda su una ipotesi-finzione coerente con le
esigenze di investigazione o di operare economico

119
Q

sistemi di valori

A

sottoinsieme del sistema quantità economiche Si tratta del sistema dei valori di azienda, che accoglie la moneta come espressione del valore e
che trova essenzialmente la sua origine nelle interrelate operazioni di scambio che l’impresa
intrattiene con i terzi. L’impresa opera in un’economia di scambio
monetario con la moneta che assolve, almeno in prima approssimazione, la funzione di facilitare
e di semplificare i rapporti di scambio.
L’azienda di produzione, proprio attraverso l’intrecciarsi di questi scambi con terze economie
nello spazio e nel tempo, persegue la produzione economica; dallo scambio - in una economia di
mercato - l’azienda trova definizione e misura del suo successo.

120
Q

divenire e quantità flusso e fondo

A

Il divenire economico complessivo dell’impresa si manifesta sia con valori riferiti ad un istante
(quantità-fondo) sia con valori riferiti ad un lasso di tempo (quantità-flusso). Dalle combinazioni
economiche, vista la loro natura dinamica, scaturiscono quantità-flusso, mentre quando si intende
accertare le condizioni produttive a disposizione dell’impresa ad un certo momento si
determinano quantità fondo. Quanto detto si collega a quanto si era sostenuto in precedenza
quando si è introdotto il concetto di condizioni di produzione e quello di patrimonio.

121
Q

conto economico

A

Conto economico
Il conto economico è così uno schema a sezioni divise contrapposte nella cui sezione di
sinistra (denominata dare) vengono iscritti i componenti negativi di reddito, mentre in quella di
destra (denominata avere) vengono iscritti i componenti positivi di reddito. La sua struttura, con
dizione sintetica, è detta «a costi, ricavi e rimanenze» per ricordare che vi sono inclusi non solo i
costi ed i ricavi (sorti con variazioni numerarie certe o assimilate) ma anche componenti positivi
e negativi stimati e congetturati e tra questi ultimi sono emblematiche le rimanenze.

122
Q

stato patrimoniale

A

Lo stato patrimoniale finale è anch’esso uno schema a sezioni divise contrapposte nella cui
sezione di sinistra (detta attivo) sono accolte le condizioni patrimoniali positive, mentre in quella
di destra (detta passivo e netto) sono accolte le condizioni patrimoniali negative compreso il
capitale proprio.