Modelli compartimentali 28/10 Flashcards

1
Q

Differenza tra informazioni quantitative e qualitative e in quali tecniche di bioimaging le troviamo

A

Quantitative (PET) : abbiamo valori assoluti numero di fotoni rilevati
Qualitative (RX, TC) : Solo valori relativi per effetti di scattering ecc

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2
Q

A cosa servono i modelli compartimentali che usiamo? Di cosa tengono conto?

A

A stabilire la relazione quantittavia tra misura rilevate (PET) e parametri fisiologici di interesse (patologie metaboliche).
Tengono conto:
- del tipo di tessuto (per la divisione in compartimenti)
- del modo in cui il tracciante è iniettato (a livello matematico mi serve)

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3
Q

3 tipi di modelli compartimentali

A

Stocastici: Modelli semplificati che richiedono poche ipotesi, misurando macro-parametri.
Compartimentali Classici: Differenziano i compartimenti per vari organi/tessuti.
Distribuiti: Rappresentano dettagliatamente ogni passaggio del tracciante, modellando concentrazioni interne nei compartimenti.

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4
Q

Come distinguo i compartimenti

A
  • Livello fisico: sono separati da membrane/ spazio intercellulare
  • Livello chimico: tipi di molecole e/o recettori presenti
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5
Q

idea base del modello a compartimenti

A

Tutte le molecole del tracciante in uno solo di tutti i compartimenti che compongono il sistema.
Detto meglio:
Ogni modello compartimentale si basa sull’idea che il tracciante iniettato possa trovarsi in uno stato definito da uno specifico compartimento, ad esempio libero nel sangue, legato al tessuto, o metabolizzato

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6
Q

Cosa sono k1, k2, …

A

Costanti cinetiche che regolano il trasferimento del tracciante tra compartimenti (frazione di molecola scambiata nell’unità di tempo [min^-1] ).
Inserite in equazioni differenziali

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7
Q

3 ipotesi ideali di base nel modello a compartimenti

A
  • Omogeneità del compartimento: Non esistono gradienti di concentrazione all’interno di un compartimento; ogni molecola ha uguale probabilità di passare a un altro compartimento.
    (difficile per risoluzione spaziale bassa, un pixel può essere un mix di tessuti)
  • Condizione di regime dei processi fisiologici: Le costanti cinetiche non variano durante lo studio, permettendo l’uso di equazioni differenziali lineari.
    (verificata per processi lenti)
  • Linearità del flusso: Si assume che il flusso del tracciante tra compartimenti sia proporzionale alla concentrazione nel compartimento di origine.
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8
Q

Legge di fick

A

Quantifica il flusso di tracciante dal sangue al tessuto.

frazione di estrazione E = (Ca - Cv) / Ca
Flusso di tracciante J = (E * F )* Ca = k * Ca
anche J = F Ca - FCv

Ca = concentrazione arteriosa
Cv = concentrazione venosa
F = flusso

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9
Q

per cosa mi serve ipotizzare di initettare un bolo istantaneo ideale?

A

per ottenere la risposta impulsiva del sistema. Facendo la convoluzione con un bolo reale posso predire la risposta del sistema ad un generico ingresso

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10
Q

In cosa consiste il modello parametrico ai minimi quadrati

A

Per minimizzare la differenza al quadrato tra la concentrazione di tracciante misurata (tempo-attività del tessuto) e quella stimata dal modello matematico.

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11
Q

Esiste una forma chiusa al modello parametrico dei minimi quadrati?

A

No, si può solo iterare più volte

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12
Q

Mappe parametriche

A

Per creare mappe parametriche il modello cinetico viene applicato al singolo voxel.

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13
Q

Limiti degli approcci parametrici standard

A
  • SNR molto basso
  • Molto rumore
  • Rumore non più poissoniano (a causa degli algoritmi di ricostruzione)
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14
Q

Caratteristiche metodi indiretti

A

I metodi indiretti, invece, utilizzano le immagini ricostruite per stimare i parametri, ma sono più suscettibili al rumore e alla variabilità dei singoli voxel. Mappe molto rumorose

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15
Q

Caratteristiche metodi diretti

A

I metodi diretti stimano i parametri direttamente a partire dai dati grezzi del sinogramma (i dati PET pre-ricostruzione) senza passare per una ricostruzione completa delle immagini. Iterano l’operazione per minimizzare il rumore sui singoli voxel. Molto buoni per mappe parametriche

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