LETTERATURA PER L'INFANZIA Flashcards
Che cosa non è la letteratura per l’infanzia?
La letteratura per l’infanzia non è un cerotto che si appiccica a qualsiasi situazione perché l’adulto non è in grado di trovare le parole giuste, non trova il tempo per spiegare delle determinate cose ai bambini. La letteratura per l’infanzia non è una medicina globale che risolve le varie problematiche di salute e benessere generali del bambino.
Che cosa può fare la letteratura per l’infanzia?
La letteratura per l’infanzia può aiutare ed accompagnare determinati momenti di crescita del bmabino.
Cosa afferma Gianni Rodari in merito al libro?
Rodari afferma che l’incontro del bambino con il libro ha qualcosa di magico, di gioco (in senso autentico, che provochi una dimensione ludica che il bambino attende), di sacro e di sconfinato solo se questo incontro viene diretto attraverso la mediazione dell’adulto (strumento di questo rapporto).
Rodari, dunque, evidenzia la magia di questo incontro che apre a possibilità sempre nuove e non pre - determinate.
Cosa afferma Gianni Rodari ne «La freccia azzurra»?
Ne «La freccia azzurra», Rodari afferma che:
- le fiabe possono educare la mente
- le fiabe sono il luogo delle ipotesi
- le fiabe possono dare le chiavi per entrare nella realtà.
In sintesi, che cos’è il libro per i bambini?
- è un mezzo per scoprire un pezzettino di mondo (è una realtà che ha a che vedere con un mondo animale animato dove ciascun di questi animali ha una propria identità)
- è un mezzo per scoprire e per scoprirsi: apre ad interrogativi e scoperte sempre nuove
- non deve chiudere con rispostine preconfezionate e insoddisfacenti
- non deve essere il sostituto dell’adulto, ma l’adulto può farsi aiutare dal libro ad affrontare momenti di crescita, non problemi
- può essere usato come strumento per entrare in relazione con il bambino.
A quando si fa risalire la nascita della letteratura per l’infanzia?
La nascita della letteratura per l’infanzia si fa risalire al 1697, la data in cui è stata pubblicata e resa nota l’opera passata a noi come «I racconti di mamma Oca» di Charles Perrault.
Di che cosa si tratta «I racconti di mamma Oca» di Charles Perrault?
«I racconti di mamma Oca» di Charles Perrault sono una raccolta di otto storie al cui interno ha una marea di significati. Proprio perchè la tradizione italiana non rispetta tanto fedelmente il titolo originale in francese «Racconti dei tempi passati con una morale». Dunque questi racconti avevano uno sfondo di tipo morale, questi racconti insegnavano qualcosa, mettevano in guardia da qualcosa, promuovevano delle cose e ne proibivano delle altre.
Cosa afferma Marc Soriano riguardo alla letteratura per l’infanzia?
Marc Soriano afferma che Il libro per bambini deve essere affrontato in una prospettiva interdisciplinare: questa disciplina ha anche vedere con la storia letteraria, naturalmente, ma anche la storia dell’illustrazione, della pittura e più generalmente dell’arte, e, ancora, storia sociale, storia della famiglia e dell’infanzia, semiologia, psicoanalisi, filosofia, eccetera. Il libro per bambini è un vasto universo comunicativo, dai confini aperti, capaci di stringere sorprendenti collegamenti con altre discipline.
Cosa afferma Emy Beseghy in «Confini. La letteratura per l’infanzia e le sue possibili intersezioni» (2002)?
Emy Beseghy «Confini. La letteratura per l’infanzia e le sue possibili intersezioni» va a ricercare i confini della disciplina, quali sono le sue contaminazioni, i suoi legami. In questo testo cita Marc Soriano, uno storico e critico di molti libri per bambini e ragazzi.
Cosa afferma Emy Beseghi riguardo alla letteratura per l’infanzia?
Emy Beseghi definisce la letteratura per l’infanzia come una disciplina di confine, caratterizzata da una serie di rimandi – molto diversi e molto attenti ai diversi momenti di crescita –, la letteratura per l’infanzia è connotata da una forte componente pedagogica incessantemente provocata/invocata/richiesta dal ruolo del destinatario (i bambini: lector in fabula).
Quali sono i versanti che chiedono di essere esplorati della letteratura per l’infanzia?
La letteratura per l’infanzia ha molti versanti che chiedono di essere esplorati perché è un ambito poliedrico, problematico (= dato da un insieme di elementi diversi ed è necessaria una certa capacità di analisi logica), complesso, caratterizzato da una molteplicità di riferimenti che contribuiscono a definire l’orizzonte epistemologico, ovvero l’orizzonte di tipo scientifico.
Qual è la metodologia per l’esplorazione del libro per ragazzi?
La metodologia nell’esplorazione del libro per ragazzi deve tenere conto di una pluralità di approcci. Quindi, letteratura per l’infanzia ha:
- un contesto di tipo storico
- un ambito letterario
- le fondamenta sono filosofiche
- la specificità del destinatario è pedagogico
- il rimando iconografico
- i prolungamenti di tipo massmediatico.
Quando nasce la favola?
Le prime tracce che noi abbiamo riguardo la favola risalgono all’Egitto del XII secolo (ciò dimostra che l’uomo si è sempre nutrito di libri favolistici). Anche se il massimo splendore per quel che riguarda il genere della favola lo abbiamo con due scrittori, uno greco e l’altro latino, Esopo e Fedro, che hanno usato la fiaba a scopo intenzionalmente morale.
Che cos’è la favola?
La favola è un racconto morale molto breve con protagonisti degli animali che incarnano degli aspetti, caratteristiche, virtù, vizi specifici dell’umanità. In queste caratterizzazioni di tipo umane affidate agli animali, ci troviamo sempre in una diatriba in cui vediamo duellarsi ciò che è buono e bello contro ciò che invece è portatore di disvalore.
Che cosa ha rappresentato fin da subito la favola?
A differenza di tutti quelli che sono stati componimenti greci legati all’epica (a loro modo precursori della successiva fiaba) e alla tragedia (che metteva a contatto il mondo umano e divino), la favola ha rappresentato fin dall’inizio una chiave d’accesso privilegiata alla mente e al cuore dei bambini, basandosi su narrazioni tanto brevi e stilizzate da risultare immediatamente comprensibile, anche ad un pubblico ben lontano dal raggiungere la piena maturità intellettuale.
Qual è la finalità della fiaba?
La fiaba ha uno scopo formativo e didascalico, oltre che di intrattenimento.
Che cosa è la fiaba?
La fiaba è stata confusa, nel linguaggio comune, con la favola. La fiaba, in realtà, è il prodotto di antichissime tradizioni popolari e si compone di caratteristiche semantiche, narrative e morali del tutto differenti da quelle che caratterizzano la favola.
Qual è la finalità della fiaba?
Se nelle favole si stimola il bambino un’immediata riflessione sul senso di quanto appena udito, per quanto riguarda le fiabe invece trasportano i più piccoli in un universo emotivo in cui la paura e le speranze entrano nell’animo del bambino e fa vivere la narrazione in maniera completamente diversa. Inoltre, se nella favola è difficile che il bambino si identifichi, ma comprende e va immediatamente al significato; attraverso la fiaba vive tutta una serie di emozioni, stati d’animo e empatie che non riguardano la favola.
Che è Propp?
Propp è lo studioso più importante e classico che ha studiato la fiaba. E’ un personaggio illustre che viene ricordato in diversi ambiti disciplinari. Nella sua opera principale del 1928 individua una struttura narrativa, i personaggi delle fiabe e le trent’un funzioni che i personaggi delle fiabe possono avere.
Come si divide la struttura narrativa della fiaba?
1) Situazione iniziale o esordio: vengono presentati i personaggi, i luoghi e il tempo in cui si svolge il racconto. Nella fiaba, spesso l’epoca storica non viene precisata e i luoghi non esistono nella realtà;
2) La complicazione: momento della fiaba in cui la situazione presentata inizialmente cambia e s’innesca un nuovo intreccio delle vicende. Spesso nasce da un problema che il personaggio principale incontra, scaturito da eventi inaspettati o dalla comparsa di un antagonista;
3) Lo sviluppo: fase della fiaba durante la quale, il protagonista (eroe) affronta un viaggio che lo porterà ad allontanarsi dal suo luogo di ordine e dalla sua casa, per superare pericoli e sfide;
4) La conclusione: momento della narrazione durante la quale la narrazione si avvicina sempre più verso il lieto fine. Si divide in: ricomposizione dell’equilibrio che era stato messo in crisi dall’imprevisto e che viene riconquistato attraverso il coraggio che l’eroe incontra, e il vero e proprio lieto fine dove il protagonista viene premiato e l’antagonista viene punito.
Quali sono i sette personaggi che Propp identifica?
1) eroe/eroina
2) antagonista
3) donatore
4) mandante
5) aiutante
6) persona o premio ricercato
7) falso eroe