La sfida dell'educazione nel Marocco contemporaneo Flashcards
1956
Indipendenza del Marocco, sotto il protettorato francese dal 1912
Riconoscimento della Tamazigh
1991: Charte d’Agadir, nascita del movimento Amazigh;
1993: proposta di inserimento della Tamazigh nel sistema educativo;
1994: re Hassan inserisce le tre varianti dialettali tra le lingue ufficiali dello stato;
2000: Chafik redige il “manifesto Amazigh”, cultura Amazigh fondamento della cultura marocchina;
17.12.2001: fondazione dell’IRCAM, pianificazione dell’insegnamento Tamazigh e di promozione della cultura Amazigh.
2003/2004: introduzione della Tamazigh nelle scuole
مدوّنة
Codice della famiglia marocchino, introdotto nel 2003
Associazionismo femminile e riforme del diritto della famiglia
‘40: movimento riformista salafita;
‘70: convenzione dell’eliminazione di ogni forma di discriminazione di genere;
‘80: prime organizzazioni femminili autonome;
‘90: mobilitazione delle associazioni di donne intorno al dibattito per il piano Nazionale per l’integrazione delle donne nello sviluppo.
Mokhtar el-Harrass
Lettura sociologica del codice, ricostruzione attraverso tre istanze dei soggetti coinvolti: io individuale, noi coniugale e noi familiare.
Carta Nazionale dell’Educazione e della Formazione
Quadro di riferimento per l’elaborazione dei programmi scolastici, fondata su valori religiosi e di identità culturale, di cittadinanza e dei diritti dell’uomo.
Tipologie di associazioni in Marocco
- di volontariato: scarsi mezzi finanziari e risorse umane, sostegno didattico/eduazione sociale, a volte pi culturalmente forti ma con programmi di scarsa qualità;
- partigiane: orientamento politico preciso;
- professionali: dirette ad interessi commerciali in un ambito;
- di “servizio”: private o parapubbliche (pur essndo private hanno una funzione indiretta pubblica), riguardo settori specifici (ricerche);
- culturali “impegnate”: in un progetto socio-politico;
- volute dal potere centrale.
Sistema educativo Marocchino nel 1900
Pre-protettorato: impostato su base religiosa; scuole private per elité spesso accanto alla moschea; apprendimento linguistico tramite mnemonizzazione del Corano; in contesti urbani, insegnamento nelle moschee legato ad associazioni di mutuo soccorso; in contesti rurali nelle Madaris, università a Fez; fondamento dell’istruzione il totale rispetto studente-docente;
Nel protettorato: introduzione del sistema di insegnamento europeo, introduzione della scuola superiore a Rabat, fondamento sulle infrastrutture necessarie all’apprendimento (biblioteche etc.)
Post-protettorato: firmata la convenzione dei diritti del fanciullo, si impone la gratuità dell’educazione del bambino, senza cambiare la struttura coloniale.
Principi fondatori del sistema educativo marocchino
- Unicità dell’insegnamento: oggi il sistema è fondato su disuguaglianze di trattamento ed insegnamento (molte offerte private);
- Generalizzazione dell’insegnamento: raggiunto a scapito della qualità e dei contesti rurali;
- Processi di arabizzazione e marocchinizzazione: necessità di continua formazione per mantenere alta la qualità.
Fattori delle difficoltà nel contesto educativo
- insuccesso nella lotta all’analfabetismo + maggiore interesse per l’educazione informale;
- debole inclusione del sistema educativo, maggiori privilegi nelle zone urbane;
- tasso significativo di abbandoni scolastici.
Ruolo del maestro marocchino
- colui che detiene il traditio, rendendo accessibile la conoscenza attraverso la “traduzione”, la trasmissione (Isnad);
- “uditore e messaggero”, gli è stato rivelato il verbo e ora lo trasmette ad un discepolo (prosecutore della catena di conoscenza);
- detentore di un molteplice potere, può premiare, punire, escludere, promuovere esercitando la sua autorità (istituzionale e carismatica.