Culture in Bilico Flashcards
“Medio Oriente”
Espressione eterocentrata per definire l’area del Maghreb e del Mashreq, dal Marocco al Pakistan, dalla Turchia fino al Sudan. Prevalentemente araba o musulmana.
Antropologia
Studio della “differenza culturale”, costruendo un ponte concettuale tra culture diverse.
Orientalismo
Movimento intellettuale di inquadramento e studio “cristallizzato” dell’Oriente
Renan
Sostrato semitico tra ebrei e arabi e, di conseguenza, dei cristiani tutti. Il protosemita arabo (il beduino) è il fondatore di questo sostrato (beduino animista, non musulmano; religione opprimente)
Volney
Decadenza orientale dovuta a ragioni sociali e politiche, dovute a scelte del passato (un orientale di ieri e un orientale di oggi, responsabile della decadenza)
Said: pro e contro
Contro: confusione fra i piani del discorso (politico, letterario, storico etc.)
Pro: solleva la questione della rappresentazione dell’Altro (denuncia gli stereotipi orientali)
Orientalismo vs. Antropologia
Orientalismo: interessato alla “grande Storia” (civiltà antiche e reperti) ed alle società “complesse”;
Antropologia: interessata alla “piccola Storia” (popolazioni locali ed usi ancora vigenti) ed alle società “semplici”
William Robertson Smith
Interessi teorici nei confronti delle culture “semitiche” ed islamiche. Favorevole alla critica storica della Bibbia. Identifica la religione come sistema di riti e simboli piuttosto che religione “primitiva” (sforzo di comprensione della realtà.
Sacrificio: attraverso esegesi biblica e classici arabi, definisce il sacrificio come rituale di comunione tra società e divinità (che funge da collante).
Riconobbe funzioni politiche prive di istituzioni centralizzate (i beduini, richiamandone le origini alla Bibbia).
Alois Musil
Si avvicina all’Oriente in doppipa prospettiva religiosa ed antropologica. Si dedica alla ricerca etnografica vivendo assieme ai beduini Rwala.
Beduini come semiti primordiali (riconoscono il divino nell’ambiente propizio): il passaggio all’Islam segna il passaggio dall’isolamento del deserto al contatto con le città.
Funzionalismo
Visione antropologica sistematica, società come sistemi con organi e sezioni interrelati per il corretto funzionamento.
Si installa nella corrente orientalista come passaggio “dal tribale al globale”, riconoscendo l’apertura delle società in ambito funzionalista, immettendole in sistemi più grandi.
Prospettiva Tipologica
Distinzione dell’Oriente in diverse aree: nomade, agricola, urbana. Vanno però lette in chiave sistematica (difficoltà a collegare realtà definite come contrastanti).
Approcci post-tipologici
Modello socio-ecologico: studio di un gruppo specifico e delle sue influenze esterne (cercano risposte adattive);
Prospettiva regionale: studio di gruppi e comunità e come si influenzino a vicenda;
Piano delle interfacce culturali: analisi dei punti di contatto tra società e culture differenti.
Strategie di localizzazione
Procedure messe in atto per “collocare” nello spazio gli oggetti della propria ricerca antropologica (guidano la trattazione di una certa area attraverso mosse intellettuali, pratiche, teoriche, ideologicamente orientate e non).
Mosaico di culture
Stereotipo dell’Oriente come area composita,pluralista e complessa. Riduce i singoli elementi a “tessere” con limiti invalicabili e ben distinte le une dalle altre.
Il richiamo/culto del passato
Richiamo al passato antico come elemento identitario (faraonismo di Taha Hussein e della politica nasseriana, “politica della memoria” giordana, glorie mesopotamiche sotto Saddam).
Nato dal bisogno di:
1-Legittimare l’identità del paese nella comunità più ampia musulmana;
2-Caratterizzare l’individualità della cultura, distinguendola all’interno della comunità più ampia;
3-Collegarsi ad un elemento universalmente riconoscibile anche dai non-musulmani