l'aspetto metrico-ritmico Flashcards

1
Q

verso

A

il verso è una successione di sillabe accentate (dette anche “toniche”) e di sillabe non accentate (dette anche “atone”) disposte in modo da ottenere particolari effetti di suono, ritmo e significato

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2
Q

quali sono le regole nel computo del verso?

A
  1. se il verso è tronca nel contare la sillaba bisogna contarne una in più
  2. se il verso è sbrucciolo, ne va contata una in meno
  3. se il verso è piano, si contano tutte le sillabe
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3
Q

quando un verso è piano

A

quando l’ultima parola è piana: ha l’accento sulla penultima sillaba.

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4
Q

quando un verso è sdrucciolo?

A

quando l’ultima parola è sdrucciola ( accento sulla terzultima sillaba)

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5
Q

quando un verso è tronco?

A

quando l’ultima parola è tronca ( ha l’accento sull’ultima sillaba)

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6
Q

la sinalèfe

A

fusione delle vocali. nel conteggio delle sillabe di un verso la vocale finale di una parola si fonde con la vocale iniziale della parola successiva.
se ci sono tre parole di cui la prima finisce con una vocale, la seconda è composta solo da una vocale (o anche insieme all’h) e l’ultima inizia con una vocale, può avvenire la sinalèfe, es: che ha in/pallido e assorto.

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7
Q

dialèfe

A

separazione delle vocali. è il contario della sinalefe, infatti l’autore può decidere se applicare o no la sinalèfe in base al numero di sillabe contenute in un verso che vuole ottenere. spesso una delle vocali adiacenti è tonica.

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8
Q

sinèresi

A

Quando due o tre vocali all’interno della stessa parola, che costituiscono uno iato e quindi dovrebbero formare sillabe diverse, vengono contate come una sillaba. Di solito avviene quando all’inerno di questa parola è stata tolta una consonate che ha prodotto il rapporto tra due vocali.

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9
Q

dièresi

A

due vocali che dovrebbero costituire un dittongo, si pronunciano invece separatamente per scelta del poeta e costituiscono due sillabe diverse. si riconoscono dai due puntini sopra alla vocale (chiamato anch’esso dieresi)

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10
Q

dittongo

A

vocale forte + vocale debole
Vocale debole+ vocale debole

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11
Q

trittongo

A

due vocali deboli, separate da una vocale forte

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12
Q

iato

A

vocale debole accentata+ vocale forte
vocale forte+ vocale forte

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13
Q

accento tonico

A

accento con cui nasce una parola.

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14
Q

accento ritmico

A

quando le parole vengono disposte in un verso una dopo l’altra, alcuni accenti assumono un maggio rilievo ( durante la lettura la voce si innalza e batte più forte) in corrispondenza di alcune sillabe.
bisillabo ( 1° sillaba)
quadrisillabo 1° e 2°
senario 2° e 5°
ottonario 3° e 7°
decasillabo: 3°, 6° e 9°
dodecasillabo: 2°, 5°, 8° e 11°
nei versi imparissilabi, solo il trinario (2°sillaba) ha un accento fisso gli altri non lo sono.

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15
Q

cesure (5)

A

le cesure sono momenti di sonspensione nella lettura. hanno la funzione di rallentare il ritmo e di isolare alcuni termini.
la cesura:
1. non si trova mai all’interno di una parola
2. solitamente è posizonata tra una parola con l’accento sull’ulrima sillaba e un’ altra con l’accento sulla prima.
3. soliatamente corrisponde con i segni di punteggiatura
4. nell’ottonario è posizionata sempre dopo la 4° sillaba e nel dodecasillabo si trova dopo la 6° sillaba.
5. non è presente in tutti i versi.

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16
Q

enjambement definizione ed effetto

A

Quando alla fine di un verso vengono separate due parole che sono strettamente legate dal punto di vista grammaticale e logico.
comporta una pausa (per seguire la misura del verso) ma anche un prolungamento ( per collegare logicamente le parole).

17
Q

assonanza e consonanza

A

assonanza: quando due o più parole, dopo l’accento tonico hanno le stesse vocali.
consonanza. quando due o più parole dopo l’accento hanno el stesse consonanti.

18
Q

rima baciata

A

AABBCC

19
Q

rima alternata

A

AB AB CD CD

20
Q

rima incrociata

A

ABBA CDDC

21
Q

rima incatenata

A

ABA BCB CDC

22
Q

rima ripetuta

A

ABC ABC

23
Q

rima invertita

A

ABC CBA

24
Q

rima interna

A

quando la rima avviene tra due parole che non si trovano alla fine ma all’interno del verso (una delle due può anche trovarsi alla fien di un verso).

25
Q

rima ipèrmeta

A

si considerano in rima tra di loro anche parole che, dopo la vocale accentata, non hanno il medesimo numero di sillaba; cio avviene quando una delle due parole è sdrucciola. es. porta e supportano ( fanno rima perche la parola supportano, essendo sdrucciola non si conta l’ultima sillaba).

26
Q

rima semantica

A

la rima unisce tra loro non solo suoni ma ancheh significato.

27
Q

verso sciolto

A

quando i versi non sono legati da alcuna rima, ma hanno una misura regolare (es.sono tutti endecasillabi)

28
Q

versi liberi

A

quando i versi non sono legati tra di loro ne con rime ne con uno schema metrico stabilito

29
Q

strofe

A

gruppo di versi successivi, sono separate tra di loro con spazi pianchi

30
Q

strofa distica

A

due versi

31
Q

terzina

A

tre versi endecasillabi

32
Q

quartina

A

quattro versi endecasillabi o settenari (legati tra di loro con rime varie).

33
Q

sestina

A

sei versi settebnari o endecasillabi (legati da rime alternate i primi quattro e da rime baciate gli ultimi due.

34
Q

ottava

A

otto versi endecasillabi (legati da rime alternate i primi sei e da rime baciate gli ultimi due)

35
Q

il sonetto

A

composizione poetica formato da 14 versi endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine.
nata da jacopo da lentini nel Duecento in sicilia.

36
Q

canzone di petrarca

A

la canzone prevede circa 5 o 7 stanze (strofe di settenari o enecasillabi mescolati tra di loro) + congedo ( strofa finale) una stanza è divisa in:
- fronte: diviso in due piedi, composti ciascuno di ugual numero di versi
- sìrima: indivisa o disvisa in due parti uguali dette volte
- chiave: veso che collega il fronte con la sìrima , stando in rima con l’ultima parola dell’ultimo verso del fronte.

37
Q

Canzone leopardiana

A

Ampio come quello tradizionale ma più libero:
1.strofe di lunghezza variabile + non distinte in parti
2. Endecasillabe e settenari mescolati tra di loro ma non mantengono la stessa disposizione nelle strofe successive.
2. Rime non hanno schemi fissi

38
Q

Rima siciliana

A

rima di “i” con “e” chiusa (“morire” e “cadere”) e di “u” con “o” chiusa (“distrutto” e “sotto”).