IPSC - Infermieristica Psichiatrica Flashcards

1
Q

Disturbo Psichico in Generale

A

Iindipendentemente dalla specifica manifestazione, esso causa una distorsione nell’interpretazione degli stimoli provenienti dall’ambiente, a cui segue un comportamento coerente con questa interpretazione, ma non efficace, non adattivo.

L’infermiere deve orientare l’intervento assistenziale al recupero della capacità di autocura della persona sofferente, sostenendo prioritariamente le dimensioni compromesse (psicologica e sociale).

L’obbiettivo finale dev’essere orientato allo sviluppo di modelli comportamentali e relazionali adattivi, cioè coerenti e funzionali a una vita inserita in uno specifico contesto sociale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Riforma Basaglia

A
  • Chiusura degli ospedali psichiatrici e il passaggio dell’assistenza psichiatrica dalle province al servizio sanitario nazionale.
  • Riorganizzazione sul modello dipartimentale dell’assistenza psichiatrica
  • Divieto di ricovero negli ospedali psichiatrici e vengono previsti appositi servizi all’interno degli ospedali generali.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO)

A

Per essere attivato devono sussistere contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • le condizioni psichiche richiedono interventi terapeutici urgenti
  • il paziente rifiuta l’intervento
  • non è possibile attuare interventi tempestivi e idonei in ambito extraospedaliero

Il provvedimento non può durare più di 7 giorni. Se vi è la necessità di prolungare ulteriormente il TSO, il responsabile dell’SPDC, deve formulare la proposta motivata al sindaco, che informa il giudice tutelare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Centro di Salute Mentale (CSM)

A

E’ la sede del coordinamento degli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale, nel territorio di competenza.

Presso il CSM si svolgono attività di:

  • accoglienza, analisi della domanda e attività diagnostica.
  • definizione e attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi personalizzati.
  • raccordo con i medici di medicina generale
  • consulenza specialistica alle strutture residenziali per anziani e per disabili
  • filtro ai ricoveri e controllo della degenza
  • valutazione ai fini del miglioramento continuo di qualità delle pratiche e delle procedure adottate.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC)

A

E’ la struttura ospedaliera deputata all’intervento nei momenti di maggiore scompenso, dove vengono attuati trattamenti psichiatrici volontari e obbligatori in condizioni di ricovero e attività di consulenza agli altri servizi ospedalieri.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Le Strutture Intermedie

A

Le strutture intermedie a carattere residenziale o semiresidenziale sono i luoghi nei quali vengono messi in atto interventi tesi a stimolare le capacità di socializzazione e di attività di vita quotidiana, al fine di un reinserimento nel proprio contesto socio-ambientale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Day Hospital (DH)

A

Area di assistenza semiresidenziale per prestazioni diagnostiche e terapeutico-riabilitative a breve medio termine. Presso questa struttura si effettuano in modo coordinato accertamenti diagnostici vari, oltre a trattamenti farmacologici non praticabili a domicilio.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Centro Diurno (CD)

A

Struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabilitative, collocata nel contesto territoriale. Gli interventi che si attuano in questa struttura sono finalizzati a far sperimentare e apprendere abilità nella cura di sé, nelle attività della vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali individuali e di gruppo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Stutture Residenziali

A

Sono strutture extraospedaliere in cui si svolge una parte del programma terapeutico riabilitativo e socio-riabilitativo per utenti di esclusiva competenza psichiatrica. Gli interventi che vi si applicano hanno lo scopo principale di offrire una rete di rapporti e opportunità emancipative, all’interno di specifiche attività riabilitative.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

L’Ansia

A

E’ una funzione fisiologica della mente, rappresentata da un vissuto penoso con un senso di minaccia rivolto a sé proveniente da una fonte ignota. Tuttavia quando il livello di ansia diventa eccessivo la persona viene sopraffatta dal sentimento negativo e non riesce più a mettere in atto comportamenti coerenti con la situazione da affrontare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Disturbo d’Ansia Generalizzata

A

Il primo obbiettivo sarà instaurare una relazione di fiducia con il paziente, evitando di accrescere lo stato d’ansia, l’infermiere dovrà cercare di stimolarlo a discutere delle proprie sensazioni con l’obbiettivo di aiutarlo a riconoscere precocemente la sintomatologia con la quale si manifesta la crisi ansiosa.
Potrà in seguito aiutare il paziente a esprimere le proprie emozioni nelle situazioni di crisi e ad affrontare le modalità di risposta da lui messe in atto in quelle circostanze.
Potrà essere altrettanto importante aiutare il paziente a riconoscere le situazioni che scatenano le crisi, in modo da poter individuare delle strategie per prevenire l’esposizione a queste situazioni, o, in seguito, ad affrontarle in modo adattivo e insegnare al paziente esercizi di rilassamento muscolare e di rallentamento del respiro.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Disturbi Fobici

A

L’intervento infermieristico nei disturbi fobici è prevalentemente focalizzato nella gestione e prevenzione della crisi acuta ansiosa, caratterizzata dall’attacco di panico.
Come strategia per l’inattivazione della crisi d’ansia acuta è indicata l’esecuzione della tecnica di rallentamento del respiro.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Disturbi da Panico

A

Negli attacchi di panico l’intervento infermieristico dev’essere diretto a interrompere l’effetto dell’iperventilazione.
L’infermiere non deve porre domande ma si deve avvicinare parlando lentamente, in modo rassicurante e usando frasi brevi e concrete. Deve cercare di mettere la persona a proprio agio, allontanandola dalla situazione che ha scatenato la crisi e accompagnandola in una zona tranquilla. Deve quindi guidare la persona nell’esecuzione della tecnica del rallentamento del respiro.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Disturbi Ossessivo-Compulsivi

A

Questi disturbi, oltre alla componente ansiosa, si caratterizzano per la presenza di pensieri ossessivi, cioè ripetitivi e intrusivi, e di comportamenti compulsivi, cioè obbligati e rituali ai quali la persona non riesce a sottrarsi.

L’intervento infermieristico dovrà essere rivolto alla riduzione dell’ansia e dei comportamenti rituali, evitando di ridicolizzare o colpevolizzare la persona.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Disturbi da Stress

A

I disturbi da stress hanno origine in conseguenza a gravi eventi traumatici. E sono caratterizzati da una triade sintomatologica: pensieri intrusivi, sensazioni di rivivere l’esperienza traumatica e incubi notturni.

L’intervento assistenziale deve essere orientato alla rassicurazione della persona circa il fatto che l’esperienza traumatica ormai e passata.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

La Depressione

A

La depressione è una forma di alterazione del tono dell’umore che comporta un sentimento di tristezza a cui si associano una riduzione dell’autostima e un’incapacità di proiettarsi verso il futuro.

Le priorità dell’infermiere in questo caso saranno:

  • promuovere la sicurezza fisica
  • assicurare la soddisfazione dei bisogni di base
  • assicurare esperienze e interazioni che rivalutino l’autostima

L’infermiere in prima istanza dovrà aiutare il paziente ad accettare se stesso nell’attuale condizione.
Attraverso la programmazione di attività semplici, orientate al successo, l’infermiere deve cercare di restituire gradualmente l’autonomia al paziente e rafforzarne l’autostima.

17
Q

Allucinazione e Delirio

A

L’allucinazione è un alterazione della percezione, un esperienza sensoriale (udito, vista, olfatto ecc.) di un fenomeno ritenuto reale ma non esistente.

Il delirio è una distorta interpretazione della realtà, una convinzione falsa e illogica che non cede né alla discussione né all’esperienza.

18
Q

Schizofrenia

A

La forma prevalente fra i disturbi psicotici è la schizofrenia, che comporta l’impossibilità di percepire in modo definito il confine fra sé e il mondo altro-da-sè. Ne deriva una sensazione angosciante di disgregazione che comporta la perdita della coscienza di sé come entità indipendente e separata dal resto del mondo.

La sintomatologia del disturbo schizofrenico è caratterizzata da sintomi cosiddetti “positivi” (allucinazione e deliri) e sintomi cosiddetti “negativi” (perdita di capacità personali come l’iniziativa, l’interesse e l’anedonia).

L’infermiere dovrà utilizzare con particolare attenzione lo strumento della relazione terapeutica, che è caratterizzato dai concetti di presenza e tempo. Attraverso la presenza dell’infermiere il paziente può nuovamente sperimentare la differenziazione dal mondo e ritrovare la possibilità di entrare in relazione con esso senza correre il rischio di disgregarsi.

L’infermiere dovrà porsi come mediatore e aiutare il paziente a distinguere il mondo reale da quello schizzofrenico, attraverso un atteggiamento di ascolto.

19
Q

Disturbi di Personalità

A

I disturbi di personalità consistono in: “modelli comportamentali duraturi e profondamente consolidati, che si manifestano come risposte rigide in una vasta gamma di situazioni personali e sociali.”

Vengono solitamente classificati in 3 categorie:
- Cluster A (comportamenti strani/eccentrici): caratterizzato appunto da comportamenti
strani, eccentrici, bizzarri.
- Cluster B (comportamenti istrionici): caratterizzato da comportamenti di tipo impulsivo,
- esibizionistico e incostante.
Cluster C (comportamenti ansiosi): caratterizzato da comportamenti che esprimono ansia, paura, vulnerabilità.

Chi è colpito da disturbo di personalità tende a manifestare un repertorio molto limitato di riposte nei diversi contesti sociali e personali, adottando meccanismi di coping altamente immaturi.

Gli obbiettivi assistenziali sono diretti a prevenire i comportamenti aggressivi e a sviluppare un comportamento adattivo e socialmente accettabile; a migliorare l’autocontrollo sostituendo il comportamento aggressivo con uno assertivo e promuovendo modalità costruttive di relazione con il prossimo.

L’infermiere assumendo il ruolo di oggetto da cui dipende il paziente, deve cercare di mostrargli la parte di personalità che di volta in volta rimane nascosta, evidenziando il nesso tra le parti della personalità in contraddizione, cercando di restituire un immagine più coesa di sé.

20
Q

Condotte Suicidiarie

A

Con il termine suicidio si intende un atto intenzionale autoinflitto che porta alla morte. A seconda dell’esito e dell’intenzionalità dell’atto si possono distinguere 3 diverse situazioni:
- il suicidio vero e proprio, nel quale è presente l’intenzione di raggiungere la morte e
l’esito dell’atto è appunto la morte stessa
- il mancato suicidio, nel quale l’intenzionalità del gesto è evidente ma l’esito non porta
- alla morte, o l’atto non è portato a termine.
il tentato suicidio, nel quale la condotta autolesiva non porta alla morte. L’intenzionalità in questo caso non è tanto diretta a ottenere la propria morte quanto piuttosto a richiamare l’attenzione su di sé.

Il setting più idoneo nel trattamento delle persone in una fase ad alto rischio di suicidio è l’ospedale. E’ importante creare attorno al paziente un ambiente tranquillo, dove gli stimoli eccessivi siano ridotti, e anche sicuro; in questa fase inoltre è indicata una stretta osservazione del paziente, che può essere allentata progressivamente in relazione al miglioramento delle sue condizioni. E’ importante non aver paura di affrontare apertamente con il paziente l’idea di suicidio.

Superato il momento più critico, gli obbiettivi assistenziali dovranno essere orientati a rinforzare l’autostima e a trovare modelli di coping adattivi che permettano alla persona di uscire dal circolo vizioso dell’idea di suicidio. Parallelamente al miglioramento delle strategie di coping è utile aiutare il paziente a rinforzare le proprie capacità di problem solving.

21
Q

I Comportamenti Violenti

A

L’aggressività è una funzione fisiologica della mente. Attraverso l’istinto aggressivo l’uomo ha sviluppato nel tempo una risposta che ha la duplice funzione di difesa alle minacce provenienti dall’ambiente e di spinta alla sopravvivenza, diretta alla conquista di quanto necessario alla soddisfazione dei propri bisogni. Oltre all’aggressività tuttavia nei comportamenti violenti interviene anche il meccanismo che regola l’ansia. Il cumulo d’ansia e la necessità di garantirsi la sopravvivenza, produce l’accumularsi nell’individuo di un’enorme quantità di energia che deve trovare uno sfogo. La persona scarica questa energia attraverso il movimento.

L’intervento assistenziale si deve porre come obbiettivo prioritario la prevenzione degli agiti.

Il primo intervento dovrà essere orientato alla creazione di un ambiente a bassa provocatorietà eliminando ogni fonte di provocazione. Inoltre è necessario essere in grado di riconoscere i potenziali aggressori, i segni precoci di aggressione imminente (abusi verbali, postura minacciosa, vicinanza disagevole, aumento del tono di voce, sguardo diretto negli occhi, sudorazione), le strategie relazionali più idonee a evitare l’agito e eventualmente di intervenire in sicurezza.

Purtroppo in talune situazioni, nonostante l’adozione di tutte le tecniche di prevenzione, l’aggressione si verifica. In questi casi è necessario intervenire su più fronti. Una persona dovrà intervenire sull’ambiente, mentre un gruppo di almeno 2 o 3 operatori dovrà intervenire sul paziente.