Immanuel Kant Flashcards

1
Q

Cos’è il criticismo?

A

E’ il pensiero che si contrappone al dogmatismo.

Si basa sulla Critica, in quanto criticare, giudicare, distinguere e valutare servono a chiarire:

la Possibilità, cioè le condizioni che permettono l’esistenza delle esperienze.

La Validità, quindi la legittimità delle esperienze.

I Limiti entro i quali si può considerare valida la ragiono umana.

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2
Q

Cosa si intende con il criticismo come filosofia del limite?

A

Permette di stabilire le “colonne d’Ercole” dell’essere umano, che non è né onnisciente né onnipotente.

Si garantiscono i limiti entro i quali l’esperienza umana è valida.

Tali limiti diventano la norma che legittima le facoltà umane.

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3
Q

Kant vs Hume:

A

No allo scetticismo.
Sì al metodo filosofico che descrive i meccanismi conoscitivi ed etici.

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4
Q

Cosa significa “porre la ragione di fronte al tribunale della ragione” ?

A

Significa porre in discussione quelle che sono le effettive capacità della ragione stessa.

Questo perché la ragione è autonoma.

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5
Q

Cos’è la conoscenza?

A

E’ la sintesi di
materia -> molteplicità caotica e mutevole
e
forma -> insieme delle modalità

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6
Q

Perché si parla di “rivoluzione copernicana” in ambito gnoseologico?

A

L’introduzione dell’idea che non siano le strutture mentali a modellarsi sulla realtà esterna (sulla natura), ma che sia la realtà esterna a essere “ordinata” secondo le nostre strutture mentali.

Come Copernico aveva ribaltato il rapporto tra il Terra e il Sole, cos’ Kant ribalta i rapporti tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto.

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7
Q

Cos’é il fenomeno?

A

realtà come appare reale nel rapporto con il soggetto conoscente

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8
Q

Cos’è il Noumeno?

A

realtà considerata indipendentemente da noi.

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9
Q

Kant è favorevole allo scetticismo?

A

Si a quello metafisico.
No a quello scientifico.

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10
Q

Quel è l’ipotesi gnoseologica di fondo per Kant?

A

La conoscenza inizia con l’esperienza, ma è un composto di ciò che riceviamo con le impressioni e di ciò che la nostra facoltà conoscitiva vi aggiunge da sé

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11
Q

Quali sono i 3 tipi di giudizio secondo Kant?

A

I giudizi (aggiungono un predicato)

Analitici a Priori

Sintetici a priori

Sintetici a Posteriori

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12
Q

Cos’è un giudizio sintetico a posteriori?

A

derivano dall’esperienza (privi di universalità) e aggiunge un predicato ricavato dall’esperienza a qualcosa
es: la maglietta è rossa (Hume)

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13
Q

Cos’è un giudizio sintetico a priori?

A

aggiungono un predicato a un soggetto ;
il predicato dice qualcosa di nuovo e di più;
essendo universali e necessari non derivano dall’esperienza;

esempio: 7+5 = 12

Serve come base alla Metafisica e alla Scienza.

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14
Q

Cos’è un giudizio analitico a priori?

A

E’ un giudizio il cui predicato è compreso nel concetto del soggetto
ad es: il triangolo ha tre lati
rispetta il principio di non contraddizione

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15
Q

Qual è lo scopo della C. R.Pura e in quali parti si divide?

A

Fare un esame critico della validità dei limiti della ragione umana in virtù de suoi elementi puri e a priori.

Si divide in :
dottrina degli elementi
dottrina del metodo

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16
Q

In quali parti si divide la dottrina degli elementi?

A

Si divide in:

1) estetica trascendentale (studio della sensibilità e delle forme a priori di spazio e tempo)

2) Logica trascendentale (che studia l’intelletto e le forme a priori su cui si basa la fisica), che a sua volta si divide in Analitica e Dialettica.

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17
Q

Cosa cos’è il trascendentale secondo Kant?

A

non è l’essere, o l’uno, o il bene, ma è collegato ai concetti di forma a priori che non esprime una proprietà (ontologica), ma una condizione (gnoseologica) che rende possibile la conoscenza.

Non oltrepassa l’esperienza, ma la precede (a priori) non coincide con l’a priori perché il trascendentale si identifica con lo studio filosofico degli a priori.
Trascendentali non le forme a priori, quanto le discipline filosofiche relative ad esse.

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18
Q

Che cosa si intende, nell’Estetica trascendentale, con Teoria dello spazio e del tempo?

A

La sensibilità non genera i contenuti, ma li accoglie per intuizione e le organizza (=empiricamente) tramite lo spazio e il tempo che sono forme a priori (=pure) della sensibilità.

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19
Q

Quale forma ha lo spazio, nell’estetica trascendentale?

A

Forma del senso esterno (rappresentazione a priori, necessaria, che sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne)

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20
Q

Quale forma ha il tempo, nell’estetica trascendentale?

A

Forma del senso interno (rappresentazione a priori a
fondamento dei nostri stati interni secondo un ordine di
successione)

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21
Q

Quale confronto si può fare tra Kant e Leibniz, in quanto all’estetica trascendentale?

A

Spazio e tempo non possono essere analizzati alla stregua di concetti perché di natura INTUITIVA, non discorsiva, infatti, noi intuiamo i vari spazi come PARTI di un unico spazio, quindi presupponendolo.

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22
Q

Che tipo di scienza è la Matatematica e come si divide?

A

E’ una scienza sintetica a priori, in quanto i vari teoremi valgono independentemente dall’esperienza.

Si divide in:
Geometria, che dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle figure mediante intuizione pura di spazio

Aritmetica, che dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle serie numeriche basandosi sulle intuizioni di tempo

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23
Q

Cosa studia l’estetica trascendentale?

A

Studia le forme a priori di spazio e tempo.

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24
Q

Che cosa sono le categorie?

A

Sono forme pure a priori che formano/categorizzano l’oggetto dato ai sensi e ubicato nello spazio e nel tempo.

Sono derivate da operazioni attive.

Le categorie gnoseologiche nell’intelletto sono trascendentali e relative alla mente umana, perciò anche universali.
Es: un progetto (di un tavolo).

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25
Q

Da cosa ci è data la possibilità di pensare?

A

Dal materiale del pensiero e dell’intelletto (le forme pure a priori) che si collocano nello spazio e nel tempo.

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26
Q

Cosa sono i concetti puri e i concetti a posteriori?

A

I concetti sono le funzioni tipiche dell’intelletto, ovvero le operazioni mediante le quali esso ordina diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune.
Il concetto svolge quindi una funzione unificatrice.

Possono esserci concetti puri (se si rifanno alle 12 categorie a priori, e a quelle di spazio e tempo), e

concetti a posteriori (se si utilizza dati empirici come il calore, la durezza, ecc.)

Io posso definire qualcosa tramite l’uso di concetti puri di concetti a posteriori:
Quello scoiattolo e un animale (applicazione del concetto puro di spazio) morbido ( applicazione del concetto a posteriori di morbidità)

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27
Q

A cosa servono le 12 categorie formali?

A

Servono a formare la gnoseologia umana e valgono per portarci alla conoscenza fenomenica valida per tutti.

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28
Q

Come percepiamo la realtà fenomenica?a

A

Noi pensiamo la realtà per come è programmata la nostra mente.

La mente diventa legislatore della nostra conoscenza.

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29
Q

Le categorie kantiane sono equivalenti a quelle aristoteliche?

A

No, perché le categorie aristoteliche sono ontologiche, mentre quelle kantiane sono gnoseologiche.

30
Q

Qual è il confronto tra Cartesio e Kant, nell’analitica trascendentale?

A

Critica Cartesio perché secondo Cartesio fenomeno e noumeno sono la stessa cosa, partendo dal presupposto di un Dio positivo he non può fare altro che farci vedere la realtà per come è (scappatoia di Cartesio dal solipsismo), mentre per Kant fenomeno e noumeno sono due cose diverse.

31
Q

Qual è il confronto tra Hume Kant, nell’analitica trascendentale?

A

Hume iene sconfessato: tutti abbiamo nella mente i principi puri di spazio e tempo.

Es: prima fuoco, poi cenere.

La categoria di causa conseguenza rompe lo scetticismo humiano.
Su esperienze reiterate, sempre uguali, posso creare leggi universali.

32
Q

Conoscere= giudicare= categorizzare; Quali sono le 12 categorie?

A

QUANTITà:
in quanto Unità, Pluralità o Totalità.

QUALITà:
In quanto Realtà, Negazione o Limitazione.

RELAZIONE:
in quanto Inerenza, Causalità o Comunanza;

MODALITà:
In quanto Possibilità/Impossibilità; Esistenza/Inesistenza o Necessità/Contingenza.

33
Q

Come si può affermare che le categorie siano valide? Sono esse legittime?
(Deduzione trascendentale)

A

Nella deduzione trascendentale delle categorie Kant afferma che tutti i pensieri presuppongono l’Io Penso, che unifica i fenomene tramite le categorie; pertanto i fenomeni stessi obbediscono alle categorie.

34
Q

Che cos’è l’Io penso?

A

Distinguendo unificazione (=sintesi del molteplice) e unità (=principio di base con cui si realizza l’unificazione) Kant indentifica l’entità suprema fondatrice della conoscenza con quel principio di unificazione che egli denomina “IO PENSO”, ovvero l’evoluzione della ghiandola pineale Cartesiana.

35
Q

Tutto è percepito nello spazio-tempo e sintetizzato dall’Io-penso che unifica. Ma come?

A

Tramite i giudizi. Interpreta la realtà attraverso le categorie.

Io-penso guida l’unificazione. Noi pensiamo attraverso le 12 categorie.

La natura si adegua alle categorie. I pensieri presuppongono l’Io-penso (unità percettiva di base)

la datità empirica naturale (i dati) passa dalle categorie.

36
Q

Cos’è l’IO PENSO?

A

L’Io penso non sostanza/ente, ma legge formale che forma, unisce in maniera limitata la natura circostante, ma non la crea, poiché essa c’è come fenomeno.

Quando l’Io penso non vorrà relazionarsi con l’esterno e vorrà legiferare da se stesso, l’Io Penso diventerà metafisico e non più scienza.

37
Q

Quali sono le tre idee metafisiche ritenute limite della conoscenza?

A

Sono le tre idee che poi si analizzano nella dialettica trascendentale:

Dio
Anima
Mondo

Sono Noumeni, cioé oggetti di intuizioni non sensibili.

Le idee non possono essere giustificate oggettivamente, ma sono comunque dei prodotti necessari della Ragione.

Il Problema della Ragione sta nel comprendere la totalità.

Questo limite può essere superato usando postulati che servono per fondare un’etica del “vivo come se”

38
Q

Qual è la conclusione che si trae dall’analitica trascendentale, contenuta nella logica trascendentale?

A

La conoscenza è vera solo nei limiti dell’esperienza e nelle corrette operazioni formali dell’Io Penso, delle categorie e delle intuizioni di spazio e tempo.

Solo dentro questa dimensione pratica e aprioristica è possibile la conoscenza.

39
Q

In che cosa consiste la Dialettica Trascendentale?

A

Consiste nell’esame dei fondamenti della metafisica

40
Q

Qual è la definizione di Intelletto?

A

Intelletto: Facoltà di pensare, unificando, mediante le categorie, il molteplice delle intuizioni sensibili.
Quindi identificabile con l’Io Penso

41
Q

Quali sono i due tipi di ragione?

A

Ragione (Ampio): la fonte di tutti gli elementi a priori della conoscenza.

Ragione (specifico): la facoltà di pensare oltre i confini esperienziali. ci porta al metafisico

42
Q

Perché si ricerca la totalità?

A

È una necessità della ragione (es.: in una connessione causale si cerca sempre una causa ultima/efficiente);

Essa è fallace perché non è possibile averne esperienza, dato che si hanno solo esperienze su singolarità o su parzialità del tutto.

43
Q

Come opera la Ragione, in ambito metafisico?

A

La Ragione opera per SILLOGISMI (Aristotele) ovvero nell’inferire conseguenze particolari di premesse universali. Attraverso i sillogismi la ragione vuol pervenire alla totalità di anima (psicologia razionale), Dio (teologia razionale) e mondo (cosmologia razionale).

44
Q

Cos’è l’anima, e dove sta l’errore nel creare questo concetto metafisico?

A

ANIMA: sostanza semplice, unica ed eterna.
L’errore sta nel pensare l’Io-penso come sostanza e quindi in anima, ma è un errore indotto dall’applicazione delle categorie di sostanza all’Io penso, che invece è l’unità della conoscenza, quindi una condizione logica-trascendentale che applica le categorie.

45
Q

Cos’è il mondo, e dove sta l’errore nel creare questo concetto metafisico?

A

Mondo, inteso come totalità dei fenomeni, che non possono però essere conosciuti dall’essere umano come totalità.

Ciò ci conduce a 4 antinomie:
Finito ↔ Infinito

Tesi: il mondo ha un inizio nel tempo e, nello spazio, è chiuso dentro limiti.
Antitesi: Il mondo è infinito sia nel tempo che nello spazio.

Nella dimostrazione Kant fa riferimento alla categoria della qualità.

Seconda antinomia
Divisibilità ↔ Indivisibilità

Tesi: ciascuna cosa è composta da parti semplici che costituiscono altre cose composte da parti semplici.
Antitesi: non esiste nulla di semplice, ogni cosa è complessa.
Nella dimostrazione Kant fa riferimento alla categoria della quantità.

Terza antinomia
Libertà ↔ obrigado deo

Tesi: La causalità secondo le leggi della natura non è la sola da cui possono essere derivati tutti i fenomeni del mondo. È necessario ammettere per la spiegazione di essi anche una causalità per la libertà.
Antitesi: Nel mondo non c’è nessuna libertà, ma tutto accade unicamente secondo leggi della natura.
Nella dimostrazione Kant fa riferimento alla categoria della relazione

Dio causa prima ↔ Natura

Tesi: esiste un essere necessario che è causa del mondo.
Antitesi: non esiste alcun essere necessario, né nel mondo né fuori dal mondo che sia causa di esso.
Nella dimostrazione Kant fa riferimento alla categoria della modalità.

46
Q

Cos’è Dio, e com’è che Kant confuta la prova Ontologica?

A

Dio è essere perfetto, supremo e originario.

Kant confuta le 3 prove “classiche”

Quella Ontologica:
Si passa da dio come possibilità logica a Dio come certezza ontologica, affermando sottobanco che egli esista perché perfetto.
(Anselmo d’Aosta)

47
Q

Cos’è Dio, e com’è che Kant confuta la prova Cosmologica?

A

Dio è essere perfetto, supremo e originario.

Kant confuta le 3 prove “classiche”

Quella Cosmologica:
Cosmologica, fa distinzione tra ciò che è necessario e ciò che è determinato, in quanto Dio per la religione è la causa prima necessaria.
Secondo Kant, invece Dio si sta commettendo l’errore di applicare il principio di causalità a un essere che non è fenomenico, e quindi non è analizzabile usando le 12 categorie.

48
Q

Cos’è Dio, e com’è che Kant confuta la prova Fisica-Teologica?

A

Quella Fisica-Teologica:
Secondo l’idea classica, se c’è un orologio, ci deve essere per forza un orologiaio che l’ha costruito.
Il mondo è bello e armonioso.
Per Kant questo è un velato riferimento alla prove ontologica e cosmologica, in quanto si vede Dio sia come essere perfetto e causa suprema ordinante.

49
Q

Di cosa si occupa la Critica della Ragion Pratica e in che parti si divide?

A

Lo scopo della C.R.P. ta nel trovare il bene morale.

La morale deve essere assoluta, sciolta da ogni legame possibile di premi o punizioni.

Si divide in due parti:
L’analitica: si occupa della morale

La dialettica: si occupa della ricerca del “sommo bene”

50
Q

Quali sono le tipologie di Ragion Pratica?

A

-Pura (opera indipendentemente dalla sensibilità e dall’esperienza)

-Empirica (opera nell’empiricità) la quale può essere morale, ma non lo è di per sé.
Necessita che l’esperienza sia criticata.

51
Q

Quando un’azione è morale?

A

Quando è estendibile a tutti.
La morale può esistere SOLO di fronte alla libertà.
Trattare gli altri come FINI e non come MEZZI.
Amorale è pensare egoisticamente, gli altri come mezzi e non come fini.

52
Q

Come deve essere la Morale?
Può essere influenzata esternamente?

A

La MORALE deve essere AUTONOMA, non
ETERONOMA (es.: punizioni e premi).

Ci si occupa della morale nella finitudine dell’uomo all’interno della sua dimensione empirica (Filosofia del limite).

L’uomo deve seguire la morale interiore.
No “Se devo allora…”, ma “Devo perché devo”

53
Q

Quali sono le tre caratteristiche della morale?

A

Le tre caratteristiche della Morale sono:

*Categorica
*Formale
*Autonoma

La legge morale ci da la possibilità di svincolarci dalle nostre inclinazioni sensibili (es. la vendetta)

inoltre la morale kantiana è altruista.

54
Q

Perché si dice che la morale Kantiana è categorica?

A

CATEGORICA: figlia di… IMPERATIVI:
prescrizioni comportamentali oggettive (universali), nessun fine.
CATEGORICI: obbligatori.

55
Q

Perché un imperativo è diverso da una massima?

A

Massima: indicazione comportamentale soggettiva (es. i tempi di
preparazione) “Se vuoi devi…” in vista di qualche fine.

Imperativo: “devo perché devo”

56
Q

Quali sono le tre formulazioni della Categoricità dell’Imperativo Categorico, e quindi della morale?

A
  1. Agisci in modo tale che la massima del tuo comportamento e della tua volontà possa valere nello stesso tempo come legislazione universale. (estendibilità)
  2. Agisci in modo tale da trattare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre come fine e mai come mezzo. (fine, è importante tutta l’umanità di cui si fa parte)
  3. Agisci in modo tale che la volontà, in base alla massima, possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice.
    (il volere agire bene deve essere spinto dalla nostra volontà, che prima di decidere deve chiedersi se ciò che fa sia sostenibile)
57
Q

In che cosa consiste la Formalità dell’imperativo categorico e quindi della morale?

A

Una formula (forma, contenitore) entro cui
calare il contenuto.
“Dovere per dovere” è la formula formale
della morale. (es. insegnante e insegnamento)
I sentimenti NON rientrano nella morale.
(sentirsi bene per aver fatto qualcosa)
La morale NON è la legalità, va oltre la legge.
La morale è quasi un noumeno, è una formulazione che ha una natura interiore di cui non posso fare esperienza.

58
Q

In che senso l’uomo è responsabilizzato a livello morale?

A

Nell’uomo è il fondamento dell’etica.
Kant è il propugnatore di una rivoluzione copernicana anche in ambito etico e morale. Alla base della morale non più il precetto, ma l’uomo.

Non più una dipendenza esterna da morali eteronome da cui è possibile dissociarsi. Adesso c’è una morale autonoma interiore e universale.

Una morale laica, valida per tutti gli uomini, quindi una morale umana. Questa morale nobilita l’uomo rendendolo buono.

59
Q

In che senso la morale kantiana è razionale, ma non razionalista?

A

Morale razionale, ma NON razionalista perché considera la condizione limitata dell’uomo.
Bisogna considerare la dignità umana, ovvero il rispetto assurto dalla coscienza riguardo al
proprio valore (umanità).

Se ci si comporta erroneamente, la colpa
ricade sulla persona. Non c’è ignoranza.

60
Q

Che cos’è un postulato?
Quando sono validi i postulati kantiani?

A

Una proposizione non dimostrabile, ma nate per esigenza etica e morale insita in noi.

Il “Vivi come se…” non dimostrazione razionale, ma supponendo, quindi per FEDE.

I 3 postulati kantiani sono validi solo in ambito etico, non in quello gnoseologico.

61
Q

Che cosa dice il primo postulato?

A

La santità è un’aspirazione dell’uomo virtuoso, cioè chi ambisce esserlo in maniera assoluta, ciò perché assoluta corrispondenza fra volontà umana e morale.

Si è santi quando? Morendo.

La santità si realizza post mortem, quindi nell’aldilà.
La santità come un’idea platonica a cui tendere.
Ecco la necessità dunque di postulare l’ANIMA.

Nella fatica della morale si coglie ciò che è giusto anche se è difficile perseguirlo.

62
Q

Che cosa dice il secondo postulato?

A

LIBERTA’ – libertà di scelta, essa sola ci rende morali.
Le cose accadono per volontà dell’uomo o perché devono accadere?

Non lo sappiamo se siamo soggetti al meccanicismo
deterministico o se è un mondo libero e non determinato.
Perché non lo sappiamo?
Perché non possediamo la conoscenza della totalità del mondo, quindi serve supporre di vivere “come se” fossimo liberi, così da rispondere a noi stessi delle nostre azioni.

63
Q

Che cosa dice il terzo postulato?

A

“Vivo come se” esistesse DIO.

La morale kantiana è senza precetti, è una morale laica e umana, ma Dio è inserito come postulato. Perché?
Perché è garante che nell’aldilà l’anima possa abbracciare il SOMMO BENE (virtù + felicità), quindi giungere alla santità.

Un Dio garantisce la mia anima immortale.

64
Q

Qual è lo scopo della CRPura?

A

Fondare la conoscenza (Riv. Copernicana gnoseologica)
Cos’è il vero? – Mondo del necessario

Giudizio sintetico

65
Q

Qual è lo scopo della C. R.Pura e in quali parti si divide?

A

Fare un esame critico della validità dei limiti della ragione umana in virtù de suoi elementi puri e a priori.

Si divide in :
dottrina degli elementi
dottrina del metodo

66
Q

Qual è lo scopo della CRPratica?

A

Devi perché devi (Riv. Copernicana etica e morale)
Cos’è la morale? – Mondo della libertà

Giudizio etico

67
Q

Qual è lo scopo della Critica del Giudizio?

A

ha a che fare col sentimento; Cos’è il bello? Qual è il fine della
natura? – Mondo del sentimento.
Giudizio Riflettente

68
Q

Quali sono i 4 criteri gnoseologici del Bello?

A

Qualità: disinteressato; una cosa che non suscita secondi fini nel suo apparire.

Quantità: senza concettualizzazione; non ti viene subito voglia di misurarlo.

Relazione: è percepito senza una finalità, la bellezza è un’armonia libera tra me e l’oggetto.

Modalità: senza concetto, ma necessaria. Pur disinteressato, pur non conoscendo, ne abbiamo necessità

69
Q

Cos’è un giudizio riflettente?

A

E’ un giudizio che esprime una valutazione

No scienza, ma giudizio attraverso il sentimento.

Giudizio del Bello è IMMEDIATO, cioè cogliamo in maniera intuitiva la bellezza della natura. (Giud. Riflessivo Estetico)

Se il Bello passa attraverso un ragionamento,
allora applichiamo la nozione di fine a ciò che
vediamo “Serve a…” -> giudizio ponderato (Giud. Riflessivo Teleologico).
No fini dettati da visioni antropocentriche.

70
Q

Come si può educare alla bellezza?

A

Attraverso la contemplazione delle cose belle. Un bello disinteressato.

Ne consegue che il giudizio riflessivo estetico rimanda a elementi a priori quali la libertà e l’armonia.
C’è un rapporto intimo nel quale applichiamo le categorie.

71
Q

Che cos’è il sublime?

A

E’ ciò ha a che fare con le proporzioni sconvolgenti. Va al di là delle proporzioni e delle misure. Ci lascia senza parole, basiti.

Sublime matematico: (Es. un grattacielo) Proporzioni, dimensioni numeriche, l’incommensurabile.

Sublime dinamico: (Es. le potenze naturali) dopo lo sgomento, la meraviglia, l’attrazione perché maestoso.

Cosa c’è di sublime nell’uomo? L’essere morale (c’è dinamismo, titanismo, ecc.) Ciò richiede forza, fatica…

72
Q

Che cos’è il genio nel giudizio estetico?

A

è la capacità di creare un modello.

È una forza creatrice, produttiva di opere irripetibili. Il genio è li dove c’è spontaneità (Leopardi, Manzoni, Queen, Mozart, Goya, Renzo Piano, Tarantino, ecc.)