Il concetto di specie Flashcards
Qual è la legge biogenetica fondamentale? Chi la inventò?
“L’ontogenesi ricapitola la filogenesi” - Ernst Heinrich Haeckel
- inventore del termine ecologia
- migliora l’albero filogenetico
Chi furono i primi a porsi il problema di cosa fosse una specie?
- John Ray (1627-1705): lavoro sulla classificazione, fu poi oscurato da quello di Linneo
- Thomas Henry Huxley (1825-1895): sostenitore dell’evoluzionismo Darwiniano, pose la questione su cosa fosse veramente una specie
Quali sono alcuni criteri per riconoscere una specie?
Alcuni criteri per riconoscere una specie:
1. per i membri di una stessa specie deve essere possibile riconoscere la popolazione ancestrale (origine comune)
2. il raggruppamento più piccolo di individui che può essere riconosciuto sulla base di caratteri comuni
3. Un insieme di individui che rappresentano un insieme riproduttivo (solo per le specie con riproduzione sessuale)
In cosa consiste il concetto tipologico di specie?
Concetto ideato da Linneo; le specie sono definite sulla base di caratteristiche, generalmente morfologiche, tipiche e fisse. Oggi abbandonato dopo l’affermazione delle teorie evolutive di Darwin.
• le specie sono composte da individui simili tra loro, per caratteristiche morfologiche (fenotipiche), immutabili e fisse.
–> L’apparenza non è tutto! Possono esserci:
• specie diverse simili tra loro
individui della stessa specie che presentano molte differenze tra loro
In cosa consiste il concetto biologico di specie?
Ernst Mayr
(1904-2005)
• uno dei principali biologi evolutivi del 20° secolo; anche tassonomista, esploratore tropicale, ornitologo, storico della scienza e naturalista
• ha contribuito alla rivoluzione concettuale che ha portato alla sintesi moderna dell’evoluzione della genetica mendeliana, la sistematica e l’evoluzione darwiniana, e allo sviluppo del concetto biologico di specie
• Come più specie possono evolvere da un singolo antenato comune?
○ Mayr –> nuova definizione del concetto di specie
○ libro “sistematica e l’origine delle specie” (1942):
“….una specie non è solo un gruppo di individui morfologicamente simili, ma un gruppo di individui che può riprodursi soltanto tra di loro, escludendo tutti gli altri.”
○ quando le popolazioni si isolano geograficamente, la strategia di alimentazione, la scelta del partner, o altri mezzi, possono iniziare a differire per mezzo della deriva genetica e della selezione naturale, e nel tempo possono evolvere in nuove specie.
Concetto biologico di specie:
Una specie è un gruppo di popolazioni naturali potenzialmente o effettivamente in grado di riprodursi (interfeconde) e riproduttivamente isolate da altre, ing rado di produrre prole a sua volta fertile.
Quali sono i limiti del concetto biologico di specie?
LIMITI:
1. Specie a riproduzione asessuale
2. Allopatria (= popolazioni separate da una barriera geografica, opposto di simpatria)
3. Crono-specie; sono diversi stadi dello stesso lignaggio in continua evoluzione rintracciabili in diverse fasi temporali. Non è possibile determinare se un trilobite vissuto 300 milioni di anni fa avrebbe potuto incrociarsi con il suo antenato vissuto 10 milioni di anni prima.
4. Specie anello; Sono specie con una distribuzione geografica che forma un anello sovrapposto alle estremità. Le molte sottospecie di salamandre Ensatina in California mostrano sottili differenze morfologiche e genetiche per tutto il loro areale. Tutte sono in grado di incrociarsi con le loro vicine immediate, con un’unica eccezione: laddove gli estremi dell’areale si sovrappongono nel sud della California, E. klauberi e E. eschscholtzii non lo sono! A che livello è possibile delimitare il punto di speciazione?
In cosa consiste il concetto ecologico di specie? Quali sono i suoi limiti?
(Dobzhanski ‘60; Van Valen 1976): definisce una specie come un gruppo di organismi adattati ad una condizione ecologica particolare, ossia un insieme di individui che hanno le medesime relazioni con l’ambiente, cioè hanno la medesima nicchia ecologica
Nicchia: concetto ecologico che denota il ruolo dell’organismo nella sua comunità ecologica, o biocenosi, ossia l’insieme di tutti gli organismi che condividono uno stesso ecosistema
LIMITI:
1. in quasi tutte le specie più diffuse accade che popolazioni locali possiedono nicchie differenti
2. tale concetto di specie stride con il fatto che può talora manifestarsi una differenziazione trofica (specie trofiche) all’interno di un unico insieme di individui discendente dagli stessi genitori (es. pesci ciclidi)
3. ci sono numerosi casi in cui due specie simpatriche sembrano occupare la stessa nicchia, in conflitto con la regola di Gause o principio di esclusione competitiva
In cosa consiste il concetto morfologico o fenetico di specie? Quali sono i suoi limiti?
(Sokal Sneath ‘60)
Classifica gli individui in base a caratteri fenotipici facilmente riconoscibili, che indichino in modo affidabile la specie alla quale un individuo appartiene, ossia popolazioni morfologicamente simili, localizzate in aree geografiche definite e morfologicamente distinte da altre popolazioni.
–> Non va confuso con il concetto tipologico!
LIMITI
in alcune specie possono esservi marcate differenze fenotipiche individuali dovute a:
1. dimorfismo sessuale
2. presenza di forme stagionali
popolazioni locali possono mostrare fenotipi differenti
NB: nonostante le difficoltà, tuttavia, il sistematico non ignora la variabilità individuale, come avveniva secondo il concetto tipologico linneiano
In cosa consiste il concetto filogenetico o cladistico di specie? Qual è il suo limite?
(Cracraft ‘80)
Definisce una specie come un insieme di individui appartenenti ad una linea evolutiva situata tra due ramificazioni successive, ossia un raggruppamento non riducibile di organismi, distinto diagnosticamente da altri gruppi simili ed entro cui è presente un modello parentale antenato-discendente.
Centrale è il riconoscimento di piccoli gruppi di individui in cui si siano realizzati cambiamenti evolutivi indipendenti.
LIMITI
1. Utilizzo pratico