Grammatica storica Flashcards

1
Q

Come si costituisce la morfologia indoeuropea?

A

l’indoeuropeo ha come elementi fondamentali il nome (con genere, numero e caso) e il verbo (con persona, tempo, modo e voce), ognuno coi suoi specifici suffissi. I n numeri sono singolare, duale e plurale.

L’i-e oppone un genere inanimato a uno animato; la flessione nominale è distinta in 8 casi, e normalmente il significato semantico è dato dalla parte consonantica, quello morfologico dalla parte vocalica (apofonia).

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2
Q

Da cosa è caratterizzata la morfologia nominale greca?

A

Il greco possiede 5 casi, prende dall’i-e la distinzione in tre numeri, l’apofonia con valore morfologicamente pertinente e la variazione dell’accento lungo la declinazione.

Si distinguono declinazione tematica in -o-, declinazione in -ā- e declinazione atematica

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3
Q

Quali sono le caratteristiche generali della declinazione tematica in -o-?

A
  • alternanza vocalica fra e ed o
  • accento stabile lungo la declinazione
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4
Q

Quali sono le caratteristiche relative ai casi del singolare della declinazione tematica in -o-?
Quali sono quelle delle due desinenze del duale?

A

Nom. sing.: * -os > -ος e * -om > -ον

Gen. sing.: * -osyo > * -οιο omerico e -ου, dato dalla contrazione di -οο in seguito alla caduta dello jod intervocalico

Dat. sing.: * -ōi > -ωι e poi ῳ

Acc. sing.: * -om > –ον

Voc. sing.: puro tema e vocalismo in -ε

Duale: * -ō > -ω e per i casi obliqui -οιν, origine sconosciuta

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5
Q

Quali sono le caratteristiche relative ai casi del plurale della declinazione tematica in -o-?

A

Nom: -οι dai dimostrativi; per neutro * -ā/ə dei collettivi > -ᾱ e * -ə > -α

Gen: * -ōm > -ων

Dat: * -ōis strumentale > -οις, oppure * -oisi locativo > -οισι

Acc: * -ons > -ως e -ους con caduta della nasale

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6
Q

Quali sono le caratteristiche generali della declinazione in -a-?

A

Alcune tipiche della decl. atematica:
- alternanza vocalica -a-/-ə-
- variazione della posizione dell’accento

Alcune tipiche della decl. tematica in -o-:
- forme analoghe a questa declinazione

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7
Q

Quali sono le caratteristiche relative ai casi del singolare della declinazione tematica in -a-?
Quali sono quelle dei due casi del duale?

A

Nom: * -ā > -ᾱ o -η; alcuni temi * -yə > -yᾰ

Gen: * -as > -ας ; per i maschili spesso -ᾱο, passato in ionico a -ηο e poi a -εω per metatesi

Dat: * -āi > -αι e poi -ᾳ

Acc: * -m > -ν

Voc: * -ə > -ᾰ conservata in alcuni casi, per il resto -ᾱ o -η

Duale: -ᾱ sulla base di -ω dei temi in -o-; casi obliqui -αιν, senza spiegazione, raro

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8
Q

Quali sono le caratteristiche relative ai casi del plurale della declinazione tematica in -a-?

A

Nom: * -ās > -αι sulla base dell’ -οι dei temi in -o-

Gen: * -sōm > -αων e poi -ῶν

Dat: -αις sul modello dell decl. in -o-; presente anche * -āsi locativo > -ασι o -ησι poi -αισι per analogia con -oισι

Acc: * -ns > -ᾱς (lesbico -αις)

Voc: come il nominativo

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9
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo singolare

A
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9
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo plurale

A
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10
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo singolare

A
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10
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo plurale

A
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11
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in occlusiva semplice?

A
  • non si ha generalmente alternanza vocalica
  • l’incontro dell’occlusiva con la -ς del nominativo dà esiti vari, come ξ, ψ o la caduta della dentale qualora sia presente nel tema
  • l’accusativo singolare esce in -α
  • alcuni sostantivi hanno ampliamento in -t- anche se non appartengono a quella declinazione
  • la caduta dell’occlusiva dei neutri al nom/acc/voc impedisce di intuire quale sia l’occlusiva del tema, cosa che ha portato a confusioni e doppie forme
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12
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in -nt-?

A
  • si formano a partire da un suffisso (-nt- appunto) destinato all’inizio alla formazione dei participi
  • il nom. sing. può avere desinenza -ς < -ντς, per scomparsa dell’occlusione nasale
  • il nom. sing. può anche avere desinenza -ων tipica dei participi
  • i sostantivi baritoni (accento sulla penultima) hanno purotema con vocale breve e caduta della dentale finale
  • i sostantivi che al nom sing. fanno -εις hanno il dat. plur. in -εσι invece che -ασι; quelli in -ων hanno -ουσι
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13
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in -s-?

A
  • hanno grado -o- al nominativo sing. ed -e- nel resto della declinazione
  • si hanno esiti vari (e una declinazione talvolta di non immediata comprensione) a causa della caduta del sigma intervocalico
  • i maschili in -ης hanno l’accusativo singolare in -ην per analogia coi sost. della declinazione in -a-, oltre che a quello regolare in -η
  • alcuni neutri in -ας ampliano il tema in -τ-
  • Alcuni neutri in -ας lungo la declinazione sostituiscono ε ad α
  • rari i temi in -ŏs-/-ōs-
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14
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in liquida?

A
  • L’unico sostantivo con tema in -l- in greco è ἅλς
  • i sost. in -r- maschili e femminili hanno alternanza vocalica di quantità: grado lungo al nom., breve negli altri casi
  • i neutri in -r- conservano questo tema solo al nom,/acc/voc sing., negli altri casi hanno un ampliamento in -t-, che nel gr. è passato ad ατ secondo il processo ṇτ > ατ
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15
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in -ei-?

A
  • due tipi di temi in -ei-: genitivo con vocalismo 0 nella predesinenziale e vocalismo e/o nella desinenza
  • fanno parte di questo gruppo anche i sost. femm. in -oi-, che hanno conservato il grado vocalico -o- in tutta la decl.
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16
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in -n-?

A
  • la declinazione ha alternanza vocalica relativa alla quantità: vocale lunga per il nom., breve per gli altri casi
  • il vocativo è dato dal tema con la vocale breve e senza nessuna desinenza
  • i sostantivi che non hanno alternanza vocalica presentano al nom. singolare la desinenza -ς
  • antichi sostantivi neutri in * -mṇ (grado zero di * -men) facevano appunto parte della declinazione in -n-, ma sono passati al greco come terminanti in -μα per vocalizzazione della sonante, hanno preso un ampliamento in τ (es. ὄνομα, ὀνόματος)
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17
Q

Nella declinazione atematica, quali sono le caratteristiche specifiche dei temi in -eu-?

A
  • hanno vocalismo predesinenziale 0 nel nom/voc/acc sing. e vocalismo predes. di grado -e- al nom plur e nom/acc/voc duale
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18
Q

Quali sono le caratteristiche della declinazione degli aggettivi?

A

-** Non hanno decl. propria** ma quasi sempre coincide a quella dei sostantivi

  • si ha una prima classe, che ha tre terminazioni e segue per il femm. la decl. dei temi in -a-, e per il masc./neutro la decl. dei temi in -o-. Fra questi fanno eccezione alcuni che hanno due sole uscite (m/f e n)
  • una seconda classe, con tre terminazioni: m e n seguono la decl. atematica, f segue quella in -a-
  • e una terza classe, con aggettivi a due uscite (m/f e n), che seguono entrambe la decl. atematica
  • eccezione è μέγας, che ha un ampliamento in -l- (tranne nom e acc. sing)
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19
Q

Quali sono le caratteristiche della comparazione di forma ** * -yes/-yos **?

A

La comparazione di tipo * -yes/-yos ha in greco -ιων/-ιον, che comprende sia forme in nasale che sigmatiche (acc sing per f e m e nom/acc plur n), che presentano contrazioni a causa della caduta del sigma intervocalico.

questa forma ha come superlativo la forma i-e * -is-thos> gr -ιστος, -ιστη, -ιστον

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20
Q

Quali sono le caratteristiche della comparazione di forma ** * -tero- **?

A

La desinenza i-e indica opposizione di qualcosa rispetto a qualcos’altro, e dà in gr. -τερος, -τερα, -τερον.
Il superlativo fa -τατος

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21
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo singolare e duale

A

N: nessuna des./-ς
G: -os/-es/-s > -ος
D: -oi/ -ei/ -i> -ῐ
A: -ṃ > -ν dopo vocale, -α dopo consonante
V: nessuna desinenza

Duale: N/A: -e > -ε
G/D: ? > -οιν

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22
Q

Quali sono le desinenze generali della declinazione atematica?

Solo plurale

A

N: -es > -ες
G: -ōm > -ων
D: -σι per analogia col dat. plur. delle altre decl.
A: -ṇs > -νς dopo voc. o -ας dopo cons.; tendenza a confondere nom. e acc.
V: come il nominativo

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23
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome personale di prima persona?

A

La prima persona:
- al sing. usa ἐγώ < * eghom per il nom. sing. e la radice εμ- per gli altri casi

  • il plur. si forma a partire da * -ṇs- + -sme- > ημε- in ion-att e αμ(μ)- negli altri dialetti
24
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome personale di seconda persona?

A

Viene utilizzato nella flessione sempre lo stesso tema, inoltre:
- il sing. ha nom. dal grado 0 del pron. i-e * tw-, mentre gli altri casi si formano dal grado * tew-

  • il plurale si forma da * us + με, dove * us è grado zero di * uŏs/uĕs/us
25
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome personale di terza persona?

A

In greco non esiste un vero e prorio pronome di terza persona, ma si usava per il singolare un riflessivo * sewe/swe/se, mentre per il plurale la radice non è chiara, potrebbe essere un grado zero * s- unito a -φι, desinenza dello strumentale

26
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome dimostrativo?

A

Il pronome dimostrativo viene dalla radice * so-/sā- per il m/f e da quella * te-/to- per il neutro. Il greco accoglie queste specifiche forme con funzione di articolo, ὁ, ἡ, τό.

Unite a -δε (particella dimostrativa) formano il dimostrativo ὅδε, ἥδε, τόδε, a indicare un oggetto vicino insieme a οὗτος, αὕτη, τοῦτο, formati a partire dalla radice del dimostrativo con ampliamento in -u. * -so + * to, tema del dimostrativo

ἐκεῖνος, ἐκείνη, ἐκεῖνο per oggetto lontano sono formati dalla particella dimostrativa * ke + -enos, radice pronominale

ἕτερος si forma a partire dalla radice del numero 1 * sṃ + tero, che indica opposizione fra due

ἕκαστος “ciascuno” si forma a partire dalla parola εκάς, ovvero “che sta a se stante”

27
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome indefinito e interrogativo τίς, τί?

A

I due pronomi utilizzano la stessa radice, tuttavia il pronome interrogativo presenta l’accento, quello indefinito è atono.

Si formano dalla radice * k^wi-/k^we-/o-: dal primo si forma τίς, τί; dalla seconda si originano le forme omeriche, ioniche e lesbiche.

Dalla radice * k^wo- si originano anche altre forme pronominali quali πόσος (< * k^woti) e πότερος ( < * k^woteros)

28
Q

Quali sono le caratteristiche del pronome relativo ὅς, ἥ, ὅ?

A

Il pronome deriva dalla radice i-e * yo e dalla sua forma femminile yā.
Il pronome relativo può essere accompagnato nel suo uso da particelle varie, e unito a τίς dà le forme ὅστις ἥτις, ὅτι

29
Q

Quali sono le caratteristiche dei numerali?

A

I nu numerali hanno declinazione fino al numero 4, dal 5 al 10 non si ha declinazione, e da lì in poi gli altri si formano per giustapposizione degli elementi.

30
Q

Quali sono le caratteristiche del numero 1?

A

Si crea dalla radice * sem/sm per m/n, e * sm- + -iya per il f.
Masc.: * sem-s > hems > hens > hēs > εἷς
Neutro: * sem > hem > hen > ἕν
Femm.: * smiya > miya > μία

31
Q

Quali sono le caratteristiche del numero 2,3 e 4?

A

2: * d(u)wō > δύο
viene usata la radice * dwi per il suffisso δι-)

3: * treyes > τρεῖς e * tri- + desinenza dei neutri > τρία

4: * k^wetwor > τέσσαρες, -α

32
Q

Qual è il processo di evoluzione dall’i-e al greco per gli altri numeri?

A

5: * penk^we > πέντε/πέμπε
6: * seks > heks > ἕξ
7: * septṃ > hepta > ἐπτά
8: * oktō > ὀκτώ
9: * newṃ > ἐννέα
10: * dekṃ > δέκα
20: * wī-dkṃt > beot. tess. gr.occ. Ϝικατι > ἴκατι e ion. att. ἐϜικοσι > εἴκοσι con vocalismo in o e protesi di ε a inizio di parola
Le altre decine: unità + κοντα (< * dkomt, grado -o- di dkṃt)
100: * kṃton > ἐ(ν) + κατόν > ἐκατόν

33
Q

Che che caratteristiche generali ha il sistema del verbo greco?

A

Nel verbo greco l’elemento a cui viene data maggiore importanza è l’aspetto del verbo. Un’azione può essere durativa o momentanea, ingressiva o terminativa.

La radice verbale ha tre formazioni diverse per presente, aoristo e perfetto, che danno rispettivamente valore di azione durativa, momentanea e compiuta al verbo. Per le indicazioni di tempo si usa il contesto, le desinenze, l’aumento, le alternanze vocaliche e lo spostamento dell’accento.

34
Q

Qual è il valore semantico del tema del presente?
Quale altro tema dipende da quello del presente?

A

Il presente indica l’azione considerata nel suo sviluppo. Può avere anche valore di presente storico, usato per parlare di eventi passati, e presente di conato, per il tentativo ripetuto di un’azione.

Col tema del presente si costruisce anche l’imperfetto, che indica un’azione durativa nel passato.

35
Q

Qual è il valore semantico del tema dell’aoristo?

A

L’aoristo indica un’azione momentanea, senza considerazioni di durata. Non è per forza legato a un’azione passata, ma esprimendone l’indeterminatezza può essere usato anche per le sentenze (gnomico).

36
Q

Qual è il valore semantico del tema del perfetto?
Quale altro tema dipende da quello del perfetto?

A

Il perfetto indica un’azione attuale risultante da una anteriore. Molti perfetti antichi sono intransitivi, solo successivamente si è sviluppato l’accusativo, rendendo queste forme transitive.

Al tema del perfetto è connesso quello del piuccheperfetto, che sposta nel passato l’azione compiuta che esprime il perfetto.

37
Q

Qual è il valore semantico del tema del perfetto?

A
38
Q

Qual è la particolarità del tema del futuro? Perché potrebbe essere considerato quasi un tema a sè stante?

A

Il tema del futuro è quella di un antico presente desiderativo, forma con un significato semantico che di per sè proietta l’azione desiderata nel futuro.

39
Q

Qual è il valore semantico dei vari modi del verbo greco?
Che caratteristiche morfologiche hanno cong. e ott.?

A

Indicativo: totale oggettività dell’azione

Congiuntivo: eventualità o volontà di compiere l’azione espressa dal verbo. In i-e formato dalla voc. breve e/o, diventata lunga nella coniug. tem. perché unitasi a quella del tema

Ottativo: possibilità o desiderio di qualcosa; nel tempo in decadenza, superato dal congiuntivo. Per la coniug. atem. in i-e des. -yē-/-yǝ rispettivamente per singolare e plurale; l a forma tematica ha suff. -i- e radice sempre di timbro -o-

40
Q

Quali sono le desinenze di prima persona?

A
41
Q

Quali sono i gruppi di desinenze in greco? come vengono impiegati??

A

Le dese deinenze si dividono in:
- primarie, per presente, futuro e congiuntivo
- secondarie, per i tempi storici e l’ottativo
- del perfetto, che ha desinenze proprie
- dell’imperativo, che ha desinenze proprie

42
Q

Quali sono le desinenze di seconda persona?

A
43
Q

Quali sono le desinenze di terza persona?

A
44
Q

Quali sono le caratteristiche dei verbi radicali tematici?

A

In generale:
- Hanno spesso suppletismo e una coniugazione meno regolare
- Molti di questi provengono dall’i-e, altri hanno formazione secondaria nel gr.
- Si dividono in un ampio gruppo con voc. Rad. in -e-, un altro gruppo voc. Rad. in -a- e alcuni con vocalismo zero, come è proprio dei temi dell’aoristo
- Il vocalismo -ŏ- od -ō- è molto raro

45
Q

Quali sono le caratteristiche dei verbi radicali tematici con raddoppiamento?

A
  • Si tratta di radici per lo più provenienti dall’i-e
  • Hanno spesso vocalismo 0 nella radice e raddoppiamento in -i- (es.πίπτω)
46
Q

Quali sono le caratteristiche dei presenti in nasale?

A

La nasale si manifesta nel verbo in più modi:
- -n- semplice, talvolta infissa nella radice
- -nᾱ-/-nᾰ- con variazione di quantità fra singolare attivo e resto della coniug.
- -νυμι < * -neu/-nŭ, spesso preceduto da radice al grado zero; tuttavia si è esteso anche a verbi con vocalismo -o- per influenza dell’aoristo e in genere voc. rifatto sull’aoristo
- -αννυμι, -εννυμι, -ωννυμι tratti dagli aoristi sigmatici
- -ιννυμι, presente in pochi verbi della κοινή
- -νω < * -ne/no
- -άνω < * a-ne/o, spesso aggiunto a verbi con doppia nasale infissa e suffissa, ma anche a verbi che non presentano questa caratteristica

47
Q

Quali sono le caratteristiche dei presenti in -σκω?

A

Il suffisso deriva da * sk-e/o, dando in origine valore di durata all’azione e di compimento del processo stesso. Ha queste caratteristiche:
- Nelle radici monosillabiche queste hanno tendenzialmente grado 0
- Nella radici bisillabiche queste hanno gradi vari
- Spesso anche in gr. si trova in verbi con raddoppiamento
- Il suffisso può essere alterato per metatesi di aspirazione es. * παθ-σκω > πασχω
- Viene usato nei presenti derivati con valore incoativo
- Nei verbi in -i- indica raggiungimento dello stato espresso dalla radice
- A questo suffisso pare essere connesso un passato senza aumento in -σκον, che però sarebbe dato dalla fusione della radice del verbo e ἔσκον “ero”, e questo spiegherebbe anche l’assenza dell’aumento

48
Q

Quali sono le caratteristiche dei presenti in -κω -γω -χω -τω -θω?

A

Si tratta di rimanenze dell’i-e, che contano pochi verbi per ogni suffisso. Il suffisso -θω è servito alla formazione di alcuni aoristi in -θαον

49
Q

Quali sono le caratteristiche dei presenti in * -ye-/-yo- radicali?

A

L’unione della -y- con la radice del tema (che può essere radicale o denominativo) dà luogo a vari esiti:
- κ/χ e τ/θ + y > -σσω (-ττω in attico)
- γ/δ + y > -ζω
- π/β/φ > -πτω
- λ/ν/ρ > radice con grado 0 o -e- e spostamento di -i- prima della sonante
- σ + y > caduta della sigma intervocalica
- vocale + y > caduta di y intervocalica

50
Q

Quali sono le caratteristiche dei presenti in * -ye-/-yo- denominativi?

A
  • π/τ/κ + y > -σσω (-ττω in attico) (presenti anche temi in -ωσσω)
  • γ/δ + y > -αζω o -ιζω, suffissi usati poi per la formazione di verbi fattivi-iterativi
  • σ + y > ειω
  • ν + y > -αινω o - ῡνω (dipende dall’esito che la y dà spostandosi prima della -ν-)
  • vocale + y > -αω -εω (terminazione facente parte dell’antica categoria degli iterativi in i-e con vocale radicale in -o-), -οω, -ευω (unito a temi di nomi d’agente)
51
Q

Quali diversi modi di formazione conta il futuro e che caratteristiche generali ha?

A

Il futuro greco si divide in sigmatico, contratto, passivo e a raddoppiamento. Il futuro era in origine un desiderativo spesso medio, usato ancora in tal senso anche in Omero. Il greco tuttavia usa anche altre forme per rendere il futuro, come alcune del presente o del congiuntivo

52
Q

Quali sono le caratteristiche del futuro sigmatico?

A
  • si forma dal suffisso i-e * -se-/-so-
  • contava in origine molte forme medie che poi hanno sviluppato l’attivo
  • per quanto riguarda le radici monosillabiche, queste conservano la -s- se la radice termina con occlusiva o -s-, mentre dopo vocale la -s- presente è stata ripristinata per analogia
  • nella radici disillabiche la -s- intervocalica cade
53
Q

Quali sono le caratteristiche del futuro contratto?

A
  • Riguarda i temi in nasale e in liquida che formano il fut. a partire dalla radice i-e * - ǝse/o > gr * -εσε/ο > -εε e -εο
  • Alcuni verbi con tema in ρ e λ hanno anche qualche forma del futuro sigmatico
  • I verbi in -ζω e -σσω dovrebbero fare rispettivamente -σω e -ξω, ma i vari dialetti decidono di estendere una terminazione o l’altra a entrambe le categorie
  • Il futuro dei verbi in -ιζω è costruito sul tema in -ι- originario
54
Q

Quali sono le caratteristiche del futuro passivo e a raddoppiamento?

A

Il futuro aveva valore passivo nel caso di alcuni verbi transitivi a cui venivano combinate le desinenze medie. Si è sviluppato poi un vero e proprio passivo da forme di futuro in -ησομαι derivate dall’aoristo in -ην. Di uno stesso verbo possono anche coesistere forme di futuro dall’aoristo in -ην e in – θην.

Il futuro a raddoppiamento è un antico desiderativo spesso con forma media.

55
Q

Quali tipi di aoristo si hanno in greco?

A

Il greco ha quattro tipi di aoristo:
- l’aoristo radicale o atematico
- l’aoristo tematico
- laoristo sigmatico
- l’aoristo in -ην e -θην

56
Q

Che caratteristiche ha l’aoristo atematico?

A

Questo tipo di aoristo rappresenta una rimanenza di forme antiche. Originariamente aveva alternanza vocalica, che però non si conserva più in tutte le forme.

Tre verbi (τιθημι, διδωμι, ιημι) presentano ampliamento in k

57
Q

Che caratteristiche ha l’aoristo tematico?

A
  • alternanza vocalica e/o
  • formazione dal grado vocalico zero della radice (però esistono anche verbi con questo aoristo ma grado -o-)
  • alcuni aoristi presentano raddoppiamento
58
Q

Che caratteristiche ha l’aoristo sigmatico?

A

Si tratta di un vecchio aoristo atematico formato con suffisso -s-
- generalmente ha lo stesso grado vocalico della radice
- sigma rimane dopo consonante (ma esiti vari) e rimane anche se intervocalico per analogia
- sigma non si conserva nei temi in nasale
- il suffisso -σα si è gradualmente diffuso predominando sugli altri e diventando la forma standard per l’aoristo
- i verbi che hanno sia forme atematiche o tematiche che sigmatiche assumono valore fattivo o causativo per queste ultime

59
Q

Che caratteristiche ha l’aoristo in -ην/-θην?

A
  • Faceva originariamente parte degli atematici, con un ampliamento in -ē-
  • inizialmente il suffisso -ην aveva valore di stato (si univa a temi con vocal. radic. zero)
  • la forma in θην è stata creata per poter formare questo tipo di aor. anche con temi terminanti per vocale (di solito con stesso vocal. radic. del presente)
  • questa forma ha avuto poi valore passivo