Fondamenti Flashcards

1
Q

lez. 01 [11:40]

Quando nasce il Diritto?

A

Possiamo dire che nasce con l’uomo, perché non esiste una comunità, per quanto primitiva, che non abbia le sue leggi e le sue norme.

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2
Q

lez. 01 [23:00]

Anche la richiesta di nullità matrimoniale è soggetta ad un termine di prescrizione.

A

Falso.

La richiesta di nullità matrimoniale riguarda la salvezza delle anime, e come tale non è soggetta a prescrizione nel Diritto Canonico.

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3
Q

pag. 11

“Il diritto soggettivo si fonda sul diritto oggettivo”.

Vero o falso?

A

Falso. I diritti soggettivi, come evidenziato da autori come Antonio Rosmini e J. Finnis, si fondano sul diritto naturale e sulla persona umana.

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4
Q

pag. 13

Esempi di diritto naturale

A

Rispettare la vita, fare il bene ed evitare il male, dare a ciascuno il suo.

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5
Q

pagg. 13-14

S. Tommaso d’Aquino, Grozio, Pufendorf, Locke, Thomasius.

Cos’hanno in comune questi autori, nati in diverse epoche storiche?

A

Sono tutti giusnaturalisti

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6
Q

pag. 13

“Il diritto naturale è base e limite del diritto positivo”.

Questa frase rispecchia il pensiero di Grozio, S. Tommaso, Locke, Pufendorf o di Thomasius?

A

Di S. Tommaso e degli autori cristiani che ne seguono il pensiero.

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7
Q

pagg. 13-14

In che cosa è fondamentalmente diverso il pensiero dei giusnaturalisti del XVI-XVII secolo (Grozio, Pufendorf, Locke e Thomasius) rispetto a quello di S. Tommaso?

A

Nel fatto che questi filosofi non attribuivano al diritto naturale un’origine trascendente, al contrario di S. Tommaso.

Secondo questi autori, infatti, il diritto naturale è un diritto razionale, che pongono a fondamento del diritto positivo.

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8
Q

pag. 14

In che cosa differisce il pensiero dei giusnaturalisti del XVI-XVII secolo da quello di Occam e Lutero?

A

Nel fatto che questi ultimi fondano il diritto positivo sul volontarismo (o decisionismo), mentre i primi lo fondano sul diritto naturale.

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9
Q

pag. 14

“La legge naturale è il principio stesso della ragione quando essa è diretta a guidare l’azione”.

Di chi è questa affermazione?

A

Di John Mitchell Finnis.

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10
Q

pag. 14

Quando iniziò a perdere terreno il pensiero giusnaturalista?

A

Nel periodo in cui si impongono i governi assoluti (Regni d’Austria e Prussia, Napoleonico) e con le loro codificazioni giuridiche.

Questo perché l’unità politica di questi governi aveva necessità di compiersi nell’unificazione legislativa.

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11
Q

lez. 01 [14:20]

Fai un esempio di diritto oggettivo e di diritto soggettivo.

A

Nella vita quotidiana, il semaforo è un esempio di applicazione del diritto oggettivo. Il mio diritto soggettivo è passare quando il semaforo è verde. Dietro a tutto ciò, c’è una convenzione, in questo caso basata sui colori utilizzati dal semaforo.

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12
Q

pag. 12

Quali sono le caratteristiche essenziali dell’ordinamento giuridico?

A

L’ordinamento giuridico è contraddistinto dall’esclusività, nel duplice senso che prevale su altre eventuali leggi e che mutua da se stesso la propria legittimità: è superiorem non recognoscens.

Questa caratteristica è indicata come autonomia, originarietà, autosufficienza e, soprattutto per gli Stati, sovranità.

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13
Q

lez. 01 [18:35]

In che modo si tutela maggiormente il diritto soggettivo ad un bene posseduto contro danni o furti da parte di terzi?

A

Registrando quel bene in un registro pubblico

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14
Q

lez. 01 [22:40]

Nel diritto canonico, la domanda di nullità matrimoniale è soggetta a prescrizione?

A

No

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15
Q

lez. 01 - 24:25

Cosa significano le espressioni “iustum quia iussum” e “ius quia iustum”?

A

La prima significa: “è diritto perché è così è stato ordinato” (dall’autorità).

La seconda significa: “è diritto perché è giusto”.

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16
Q

lez. 01 [26:30]

Quando è moralmente lecita l’obiezione di coscienza?

A

Quando una norma oggettivo comprime o vìola la morale cristiana.

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17
Q

lez. 01 [38:40]

In che misura una sentenza può influire su altre sentenze successive ed analoghe?

A

In genere, nella misura dell’elevatezza del Tribunale che l’ha emessa. In Italia, il Tribunale più elevato è la Cassazione.

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18
Q

lez. 01 [1:00:19]

Cosa s’intende per antigiuridismo (in ambito cattolico)?

A

La tendenza di pensiero che considera in modo assolutistico la libertà soggettiva, e che considera repressivo sia contenuto giuridico materiale sia la struttura del diritto in quanto tale.

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19
Q

lez. 01 [18:36]

“Possesso vale titolo”. In quali casi si utilizza questa espressione e perché?

A

L’espressione viene utilizzata principalmente per i beni mobili il cui possesso da parte di un privato cittadino non è soggetto a registrazione e non è quindi documentata.

In altre parole, è la regola in base alla quale il possessore di una cosa mobile ne acquista la proprietà per effetto del possesso immediatamente, cioè nel momento stesso in cui se ne impossessa attraverso la consegna materiale, purché sia in buona fede e la traditio (consegna) avvenga in forza di un “titolo astrattamente idoneo”.

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20
Q

Nell’ordinamento italiano una legge può essere irretroattiva?

A

Sì, ma soltanto nell’ambito del diritto penale.

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21
Q

Un esempio astratto di legge irretroattiva.

A

Una legge che depenalizza o attenua la pena precedentemente prevista per una determinato reato.

In questi casi, si parla di una legge emessa in favor rei.

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22
Q

L’obbligatorietà di una norma dipende:

  • Dal “tono” imperativo con cui è scritta
  • Dalla sanzione prevista per la trasgressione
  • Dal fatto che mira al bene di ciascuno e della società nel suo insieme
A

Il tono è concetto troppo vago per poter determinare l’obbligatorietà e non tutte le norme (soprattutto nel Diritto Canonico) prevedono una sanzione.

L’unica risposta possibile è quindi la numero 3: l’obbligatorietà di una norma dipende dal fatto che essa mira al bene di ogni individuo e della società. Naturalmente, non tutte le norme del diritto positivo mirano effettivamente a questo bene.

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23
Q

lez. 04

Nella Chiesa primitiva era presente il diritto?

A
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24
Q

lez. 04

Quali sono le fonti del diritto canonico? Come possono essere classificate?

A
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25
Q

lez. 04

Cosa s’intende con fonti sovraordinate e fonti subordinate?

A
26
Q

lez. 04

Fonti di cognizione

A
27
Q

lez. 04

Fonti di produzione

A
28
Q

lez. 04

Decreto di Graziano

A
29
Q

lez. 04

Codex iuris canonici

A
30
Q

lez. 04

Perché il Codex iuris canonici fu considerato già superato nel momento in cui uscì?

A
31
Q

lez. 04

Communio e Concilio Vaticano II

A
32
Q

lez. 04

Commissione per la Revisione del Codice

A
33
Q

lez. 04

Codice 1983 vs Codice 1917

A

Differenze: struttura e termini

34
Q

lez. 04

Suprema legge della Chiesa

A

La salvezza delle anime

35
Q

lez. 04

Struttura e contenuto dei libri del Codex iuris canonici

A
36
Q

lez. 04

Decadenza e prescrizione

A
37
Q

lez. 04

Titolo e importanza del II libro dell’Codex iuris canonici del 1983

A
38
Q

lez. 04

Titolo, e Struttura del II libro del Codex iuris canonici

A
39
Q

lez. 04

Titolo e struttura del III libro

A
40
Q

lez. 04

Titolo e struttura del IV libro

A
41
Q

lez. 04

Titolo e struttura del V libro

A
42
Q

lez. 04

Titolo e struttura del VI libro

A
43
Q

lez. 04

Titolo e struttura del VII libro

A
44
Q

lez. 04

Canonizzazione del diritto civile

A
45
Q

lez. 02

In quale anno apparve il primo Codice Canonico? Di quale anno è quello vigente?

A

Il primo apparve nel 1917, quello vigente nel 1983.

46
Q

Le leggi di Diritto Canonico sono imperative al pari delle leggi civili?

A

Sì, anche se sono “vivificate” dalla legge suprema della Chiesa, cioè la salvezza delle anime.

47
Q

Quali sono le tre caratteristiche principali delle leggi?

A

Le leggi sono:

  1. Imperative
  2. Generali
  3. Intersoggettive
48
Q

Quale caratteristica ulteriore hanno le leggi del Diritto Canonico?

A
49
Q

pag. 17

“Il diritto divino costituisce il fondamento del diritto canonico”.

In che senso?

A

Come le Scritture e la sacra Tradizione costituiscono la regula fidei della Chiesa, così anche la legge canonica deve essere lettura, interpretazione del disegno di Dio sulla Chiesa secondo una sua intrinseca razionalità.

Il diritto canonico è per ciò, ad un tempo, ordinatio rationis e ordinatio fidei in vista della comunione ecclesiale.

50
Q

Con quale testo si può dire che inizi la scienza del Diritto Canonico?

A

Con il Decreto di Graziano, opera realizzata tra il 1140 e il 1142 dal monaco camaldolese Graziano.

L’opera s’intitola Concordia discordantium canonum.

51
Q

In che senso possiamo dire che all’impostazione del Codice Pio Benedettino soggiaceva l’idea di Chiesa come di una “Società perfetta di diseguali”?

A

Nel senso che il Codice Pio Benedettino aveva in mente una Chiesa in cui il ruolo dei laici era molto marginale rispetto alla Gerarchia costituita.

Inoltre, il Codice Pio Benedettino ricalcava alquanto il Diritto Romano e il Codice di Giustiniano, legislazioni che nella loro rigidità risultano poco adeguate ad esprimere le leggi della Chiesa.

52
Q

La risposta alla domanda “dove si fonda l’obbligatorietà delle norme giuridiche?” si può trovare indagando il diritto:

  • nel suo ambito fenomenologico
  • nel suo ambito ontologico
  • nella sua storia
  • nel suo ambito deontologico

?

A

Per rispondere alla domanda sull’obbligatorietà delle norme è necessario tenere in considerazione il concetto di giustizia e indagare il diritto nel suo ambito ontologico (che cosa il diritto è) e deontologico (che cosa il diritto deve essere). Solo in questi ambiti è possibile determinare se, in linea di principio, le norme siano o non siano ricusabili.

Ha invece poca rilevanza, a questo scopo, lo studio del diritto da un punto di vista fenomenologico o storico in quanto non ha uguale valore fondativo l’obbedienza che i singoli individui hanno accordato alle norme nel tempo.

53
Q

Il fondamento dell’obbligatorietà del diritto risiede nell’enunciato prescrittivo che costituisce la norma.

A

Falso.

La qualità imperativa di una norma non la rende in sé accettabile né legittima, in quanto anche chi detiene illegittimamente il potere (persino un ladro che stia derubando qualcuno!) può ingiungere un comando senza per questo acquisire il diritto di essere obbedito.

54
Q

Il fondamento dell’obbligatorietà del diritto risiede nella sanzione.

A

Falso.

Un ordinamento fondato sulle sanzioni risulterebbe essere una costruzione fondata sulla nuda forza e del tutto estranea alla nozione di giustizia.

Escluderebbe dall’ambito delle sanzioni giuridiche, inoltre, le sanzioni positive, le misure preventive, di vigilanza e di dissuasione, come pure quelle norme che si limitano ad affermazioni di principio (ad esempio: “il figlio deve rispettare i genitori” [Cod. civ. art. 315]).

55
Q

Nel diritto, le sanzioni concorrono a rafforzare l’efficacia dell’ordinamento.

A

Vero.

Qualsiasi insieme di norme è sempre suscettibile alla possibilità di essere violato, e le sanzioni, sia positive, sia negative, ne rafforzano l’efficacia con incentivi o disincentivi.

56
Q

pag. 20

Hans Kelsen (1881- ϯ 1973)

A

Giurista e filosofo del diritto.

Secondo Kelsen, l’obbligatorietà del diritto risiede nella coercitività.

Kelsen si rifà a Hobbes (“Auctoritas, non veritas facit legem”).

57
Q

pagg. 20-21

La sanzione è elemento interno alla struttura della norma giuridica?

A

No, dato che non tutte le norme sono provviste di sanzione coattiva.

Più che un elemento essenziale del diritto, le sanzioni sono conseguenza dell’obbligatorietà delle norme giuridiche. Il sistema coercitivo è posto al servizio dell’efficacia del diritto.

58
Q

pag. 22

Quale obiezione si può muovere a chi considera l’autorità e l’autorevolezza del legislatore elemento fondativo dell’obbligatorietà della norma?

A

Che, secondo questo ragionamento, le norme potrebbero essere considerate obbligatorie solo da coloro che accettano quell’autorità e solo fintanto che l’accettano.

59
Q

pag. 24

“Il diritto è in grado di esprimere la co-esistenza allorché si conforma alla giustizia. La giustizia è il fondamento ontologico del diritto e il criterio di giustificazione oggettiva dei vari ordinamenti e norme, ai quali conferisce (o nega) obbligatorietà”.

Di chi è questa frase?

A

Di Sergio Cotta (1920-2007), giurista e filosofo del diritto.

60
Q

pag. 24

“La persona umana è l’essenza del diritto”.

Di chi è questa frase?

A

Di Antonio Rosmini (1797-1855).

Il concetto fa implicitamente riferimento alla dignità di ogni persona e che è dunque fondamento della giustizia dovuta a ciascuno.