Ecosistema_02_People Flashcards

1
Q

5 Perché il concetto di business model è al centro delle riflessioni?

A

Per la crescente attenzione per i temi dell’innovazione radicale come fonte di vantaggio competitivo.

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2
Q

5 Quali competenze e conoscenze deve sviluppare il top management per sostenere l’innovazione radicale?

A
  1. Cogliere gli insight provenienti dall’ambiente esterno di riferimento e interpretare il loro potenziale d’innovazione per permettere all’azienda di evolvere ristrutturando il proprio mindset.
  2. Conoscere il modello di business, identificare l’impatto dell’innovazione sul modello e sapere come questa può riconfigurarlo attraverso una ruallocazione di abilità e conoetenze o accedendo a risorse esterne;
  3. Prontezza organizzativa e capacità di adattamento a tutti i livelli per favorire il cambiamento.
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3
Q
  1. Quale evoluzione per il concetto di business model?
A

Negli anni 70 di configurano come modelli di informazione a partire dai quali si strutturano processi organizzativi. Successivamente diventa uno strumento capace di mettere a fuoco impatti complessivi delle scelte manageriali. Oggi sempre piu descrive come l’azienda di organizza e attiva processi di scambio con l’esterno per acquisire vantaggi competitivi.

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4
Q

In cosa consiste un modello di business? Quale il modello piu conosciuto?

A

Vari modelli:
Contributo piu importante Hammel:
4 componenti che comportano la definizione di:
- Core strategy: mission, prodotto/mercato, basi per differenziazione;
- Risorse strategiche
- Interfaccia col cliente: modo in cui azienda raggiunge il mercato;
- Network di valore per completare e amplificare le risorse.

Questi elementi sono legati tra loro da componenti ponte: attivita di configurazione della struttura organizzativa (core risorse strategiche), attivita di trasformazione di insight sul cliente in strategie(cliente core) e definizione dei confini di impresa, ovvero il fare o comprare a disposizione dell’impresa (risorse- network)

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5
Q

5 Quali similitudini tra i model business appartenenti a diversi approcci?

A
1 Ruolo e finalità: creazione del valore ed estrazione del valore del mercato.
2 componenti (asset strategici, target,network. )
3 integrazione con la strategia
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6
Q

5 Quali sono le fasi di innovazione del BM?

A

1 nuova proposizione di valore per il cliente;
2 definizione di come si ottengono i ricavi dalla creazione di valore;
3 disegno di un nuovo business model che rappresenti risorse e processi chiave necessari all’innovazione

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7
Q

5 Cosa comporta per le aziende la necessità di attivare processi di innovazione? Quale metodologia è efficace?

A

Le azie de sono chianate a sviluppare sia le conpetenze manageriali per sostenere l’innovazione sia a formalizzare e testare dei percorsi di innovazione possibile. Il metodo del workshop consente di raggiungere entrambi gli obbiettivi.

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8
Q

5 Quali sono le fasi dell’intervento formativo?

A
  1. Coinvolgere il top management nella definizione degli obbiettivi del processo di innovazione, dell’inoatto atteso, definizione dello status quo e dei soggetti da coinvolgere;
  2. Configurare e gestire il workshop per l’innovazione, processo suddiviso in piu parti
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9
Q

5 quali sono le fasi dei workshop per l’innovazione?

A
  1. Individuazione e superamento dei dogmi aziendali e di settore; l’individuazione che avviene attraverso la discussione in sottogruppi, è stimolata dalla presentazione di casi in cui l’innovazione è stata inibita dai dogmi. I dogmi individuati vengono poi organizzati in cluster e organizzati in una matrice in modo da individuare quelli che hanno un impatto significativo o meno. La matrice rimane sempre visibile nel processo.
  2. Costruzione di possibili scenari per il futuro dell’azienda con tecniche come quella dei tabelloni che, attraverso l’uso di materiale visivo, i partecipanti usano per rappresentare i cambiamenti attesi nelle categorie ambientali;
    I tabelloni sono poi discussi in sessione plenaria. I gruppi mettono poi assieme le informazioni creando una storia con protagonista il cliente;
  3. Vengono poi delineati gli insight relativi alle esigenze dei diversi soggetti. L’insignt è unnlampo di genio caoace di riconfigurare lo spazio originario del problema: lo strumento delle mappe permette di porsi nella prospettiva del cliente e i gruppi possono individuare i bisogni latenti dei potenziali clienti superando le limitazioni dei dogmi
  4. I diversi grupoi generano idee di possibili prodotti o servizi per rispondere alle esigenze dei clienti. Utile rivedere i dogmi e utilizzare varie tecniche creative (visual thinking, prototipazione veloce). Questo momento generativo implica: 1 fase propositiva dove l’obbiettivo è generare idee a livello quantitativo, 2 fase di elaborazione dove le idee vengono classificate, 3 fase di selezione secondo dei parametri precisi.
  5. Infine si definiscono possibili modelli di business in gruppi a sostegno delle idee generate, che vengono poi scelti e presentati in discussione plenaria per i integrazione. Viene poi scelto il modello piu promettente sia a livello economico ma anche con capacità di coinvolgimento dell’azienda.
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10
Q

5 Quale esempio nell’uso di workshop di innovazione?

A

Azienda leader dinproduzione di macchine utensili: minaccia di concorrenza su prezzo e a valore aggiunto.
Decide di lavorare attraverso workshop su nuovi servizi. Sfidante: ottime prospettive di redditività ma conflitto con mentalità concentrata sul prodotto e uan cultura meccanica dominante in azienda.
Coivolgimento alto di soggetti per dare segnale di cambiamento della cultura organizzativa e far lavorare insieme diverse funzioni per elaborare visioni differenti.
Quesyo ha permesso al top management di raccogliere in poco tempo e con modesto impiego di risorse opzioni per l’innovazione avviando l’auspicato processo di cambiamento culturale.

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11
Q

5 Quali limiti e necessità dei workshop sull’innovazione dei modelli di business?

A
  1. I partecipanti ipotizzano la preesistenza di risorse allocate per lo sviluppo. Queste sono in mano a responsabili che sento responsabilità e rischio connesso. Si possono crware dunque conflittualità per la mancata implementazione delle idee.
  2. Le culture organizzative possono tornare vanificando i risultati del workshop
    3 le tecniche utilizzate possono trovare resistenza alla loro adozione come prassi formative all’esternodi momenti circoscritti perché ritenute troppo ludiche, poco scientifiche. È necessario inoltre una chiarezza su obbiettivi, ruoli, responsabilità e metodi per evitare che il gruppo si limiti o replichi schemi povo idonei alle finalità innovative.
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12
Q

6 Come si caratterizza la figura dell’imprenditore oggi?

A

Si possono individuare 4 figure imprenditoriali:

  1. CLASSICO lancia un’attività da ZERO
  2. INTRAPRENDITORE lancia una NUOVA ATTIVITA’ all’interno di un’AZIENDA ESISTENTE (fondatori del post-it in 3M);
  3. IMPRENDITORE A META’ chi ha una PROPRIA ATTIVITA’ ma DIPENDE da grande AZIENDA (Airbnb)
  4. PER ACQUISIZIONE acquisisce un’azienda già esistente.
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13
Q

6 Quale differenza tra imprenditore e startupper?

A
  1. TEMPO: una startup è tale solo nei primi anni di avvamento;
  2. CONTENUTO: forte componente DISRUPTIVE sia in termini di R&S che di PRODOTTO/SERVIZIO offerto;
  3. VOCAZIONE: guidata da una missione non focalizzata unicamente sulla volontà di generare profitti;
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14
Q

6 Cosa si intende per innovazione disruptive? In quale contesto funziona? Quale esempio?

A

Introduce NUOVI PARADIGMI in MERCATI di cui si rilevano numerose INEFFICIENZE, RICCHI e dominati da AZIENDE INCUMBENT (aziende presenti da tempo nel settore). Il prodotto/servizio deve essere:

  1. CONVENIENTE;
  2. COSTI DI PRODUZIONE PIU’ BASSI;
  3. SEMPLIFICA I PROCESSI DI UTILIZZO.

Esempio. Airbnb nel settore ospitalità: 1. prezzi più accessibili; 2.costi inferiori non possedendo spazi; 3. User experience immediata grazie ad app e sito

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15
Q

6 Quali sono i due momenti chiave della formazione di un imprenditore oggi?

A
  1. Momento in cui si acquisiscono le COMPETENZE e l’ATTITUDINE all’IMPREDITORIALITA’.
  2. momento che dura per TUTTO il PERCORSO PROFESSIONALE in cui la persona deve CONTINUARE a INNOVARSI e acquisire NUOVE COMPETENZE.
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16
Q

6 Quale differenza tra manager e imprenditore? Come avviene il passaggio e che ruolo gioca la formazione?

A

Un MANAGER AMMINISTRA ciò che già c’è; la sua ATTITUDINE: NON FALLIRE e FAR CRESCERE l’azienda.
Un IMPREDITORE intraprende NUOVE INIZIATIVE; la sua ATTITUDINE: NON SMETTERE mai di CREARE qualcosa di NUOVO per questo non deve MAI SMETTERE di lavorare su propria professione e su di sé.
Il passaggio avviene attraverso un lavoro sul campo non solo sulla propria professionalità ma anche sulla propria personalità: serve determinazione, curiosità, entusiasmo, visione, capacità di analisi comprensione.
L’imprenditore poi deve capirne di tutti gli elementi necessari a far funzionare l’impresa non per fare ma per gestire e valorizzare chi lo può fare.

17
Q

6 Quale strumento di formazione supporta il processo di miglioramento continuo dell’imprenditore?

A

Coaching: PERCORSO DI SVILUPPO delle proprie capacità, risorse e competenze, GESTITO da un professionista qualificato, attraverso un PROGRAMMA CONCRETO finalizzato al raggiungimento di OBIETTIVI PERSONALI E PROFESSIONALI.
OBBIETTIVO: allenare al cambio dei propri paradigmi, offrendo nuovi punti di vista che generano nuovi comportamenti e nuovi risultati.

18
Q

6 Quali strumenti di auto-apprendimento può utilizzare l’imprenditore nella propria formazione continua? Quale peso alle varie forme di apprendimento?

A

L’imprenditore deve saper INDIVIDUARE modalità e luoghi DOVE reperire le CONOSCENZE necessarie allo SVILUPPO del proprio BUSINESS.
(coach intervistate articolo Perfetti)
1. INCIDENTALE: predisporre la mente ad imparare in qualsiasi momento e da qualunque persona.
2. ritagliarsi degli INTERSTIZI nelle giornate di lavoro per fare corsi on-line, cercare contenuti su google, dialogare;
3. apprendimento PROFONDO attraverso saggi, conferenze, eventi.

L’ESPERIENZA SUL LAVORO ha maggior peso nella formazione, abbiamo poi il lavoro di MENTORSHIP e infine la formazione d’AULA.

19
Q

6 Quale soluzione per sostenere l’innovazione continua dell’azienda? Quale esempio?

A

Attuare percorsi di formazione interna che stimolino l’APPROCCIO IMPRENDITORIALE CONDIVISO, valorizzando il TALENTO di ogni DIPENDENTE. In IKEA San Giuliano, i collaboratori hanno avuto la possibilità di calarsi al 100% nei panni dei loro responsabili per una settimana permettendo loro di acquisire consapevolezza dei processi e delle dinamiche dei reparti e dello store con possibilità di crescita personale e professionale.

20
Q

6 Quali esempi di formazione dei dipendenti di modo da stimolare un approccio imprenditoriale condiviso?

A

Alcuni esempi arrivano da Lombardini 22:

  1. costruire AMBIENTI di LAVORO STIMOLANTI (organizzazione eventi, incontri per portare in azienda spunti di riflessione, spazi che favoriscono lo scambio);
  2. proporre percorsi di FORMAZIONE ASSISTITA, affiancati da un tutor che risponde a domande e commenti;
  3. SELEZIONE COLLABORATORI ROVESCIATA che valuta prima attitudini e soft skills delle competenze tecniche, capendo sin da subito vocazione e potenzialità del candidato;
  4. SCEGLIERE LAVORI INNOVATIVI che costringano alla formazione e ad imparare nuove tecniche;
  5. promuovere PERCORSI di CRESCITA TRASVERSALI grazie a team INTERDISCIPLINARI;
  6. valorizzare la propria cultura attraverso STORYTELLING e CROSS-FERTILISATION per favorire la comunicazone orizzontale; es. OCIO magazine online in cui collaboratori e partner raccolgono i progetti che sviluppano al fine di condividere saperi ed esperienze;
  7. TUTOR TRASVERSALE per affiancare e formare team o singoli collaboratori nello sviluppo del loro lavoro.
21
Q

6 Quale sfida oggi per l’imprenditore e per l’azienda?

A

All’interno di mercati caratterizzati da volatilità, incertezza, complessità ed ambiguità (VUCA), la sfida è mantenere un livello di SNELLEZZA (LEAN) per adattarsi velocemente alle opportunità e alle minacce, fattore vincente. Per l’imprenditore la formazione assume un ruolo chiave le percorso di crescita al fine di continuare a generare innovazione che consente all’azienda di rimanere sul mercato.