Disabilità intellettiva Flashcards
Terminologia, come si passa da ritardo mentale a disabilità intellettiva?
- ICD-10 (OMS, 2002) parla di RITARDO MENTALE «condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzata soprattutto da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo e che contribuiscono al livello globale di intelligenza, cioè quelle cognitive, linguistiche e sociali».
- DSM-V (APA, 2014) fa una sostituzione terminologica introducendo il termine DISABILITà INTELLETTIVA «è un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici».
RM:
* «ritardo» indice a pensare a uno sviluppo che procede rallentato per poi raggiungere la normalità
* «mentale» fa riferimento in maniera fuorviante a tutto il funzionamento mentale, non solo all’intelligenza
* identificazione del deficit derivante dalle caratteristiche dell’individuo e dalle sue prestazioni deficitarie
* nessuna attenzione all’influenza dell’ambiente sulla determinazione dei deficit
* connotazione negativa e stigmatizzante
DI:
* «disabilità»: è l’espressione di limitazioni nel funzionamento individuale all’interno di un contesto sociale.
* «intellettive»: l’attenzione è posta sul funzionamento intellettivo ma soprattutto sul funzionamento adattivo (strettamente correlato). L’uso del plurale indica la molteplicità di manifestazioni e espressioni.
* Questa espressione trova collocazione nella definizione del funzionamento umano propria dell’ICF e della prospettiva bio-psicosociale.
Quali sono i 3 criteri che devono essere soddisfatti secondo il DSM V per diagnosi di disabilità intellettiva?
Criterio 1
Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dall’esperienza, confermata sia da una valutazione clinica sia dai test di intelligenza individualizzata, standardizzata.
Criterio 2
Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di autonomia e responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molteplici ambienti quali casa, scuola, ambiente lavorativo e comunità.
Criterio 3
Esordio dei deficit intellettivi e adattivi durante il periodo di sviluppo (entro i 18 anni)
incidenza della DI e percentuali di gravità
- L’incidenza generale della disabilità intellettiva nella popolazione varia tra l’1% e il 3% (circa 2 persone su 100 presentano un QI inferiore a 70)
- Incidenza maggiore nei maschi (1.5:1) (malattie congenite, alterazioni cromosoma X)
- La disabilità intellettiva è:
- Lieve (QI 50-70) nel 70-85% dei casi
- Media (QI 30-50) nel 10% dei casi
- Grave o Profonda (30-<20) in circa il 5% dei casi
Cause della DI
Fattori genetici:
40% dei casi. Circa 750 sindromi. Di molte sono sconosciute le cause.
Fattori biologici:
-Prenatali
Alterazioni dell’embrione e del feto dovute a malattie infettive (rosolia, HIV etc) o all’assunzione di farmaci e droghe durante la gravidanza.
-Perinatali
prematurità, insufficienza placentare, traumi da parto
-Postnatali
Eventi che danneggiano l’encefalo e si verificano nel 1 anno di vita (encefaliti, trauma, incidenti vascolari etc)
Fattori psicosociali:
10/20% dei casi (i più lievi). Condizioni ambientali affettivamente e culturalmente poco stimolanti (carenze socio economiche familiari, carenze di accudimento, affettive, patologia mentale dei genitori, abbandono, abuso).
Da che età è possibile ipotizzare DI? La gravità inizialmente ipotizzata rimane stabile nel tempo?
- dai 2,6 ANNI in presenza di un rallentamento significativo di più linee di sviluppo è possibile ipotizzare la presenza di una disabilità intellettiva e già dai 4 anni è possible formulare anche una diagnosi di gravità
- 60% dei soggetti rimane nel tempo nella stessa fascia di gravità, mentre il 30% slitta in quella meno grave e 10% in quella più grave
Descrivi il ritardo mentale moderato
La maggior parte dei bambini con ritardo mentale moderato acquisisce il linguaggio e le abilità prescolastiche molto lentamente.
Al termine dell’iter evolutivo possono acquisire un’organizzazione cognitiva tra i 4 e i 7 anni, con un livello della seconda classe primaria nelle materie scolastiche.
Possono imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari.
Durante l’adolescenza, le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono interferire nelle relazioni con i coetanei.
Nell’età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori non specializzati sotto supervisione in ambienti protetti.
Descrivi il ritardo mentale grave
Durante la prima fanciullezza acquisiscono un livello minimo di linguaggio comunicativo.
La produzione verbale è costituita prevalentemente da singole parole, poche frasi semplici.
Nell’età adulta possono essere in grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti.
La maggior parte di essi si adatta bene alla vita di comunità o con la propria famiglia, a meno che non abbia una disabilità associata che richieda assistenza specializzata o altre cure.
Descrivi il ritardo mentale estremo
Può comprendere alcuni gesti o istruzioni semplici e comunicare attraverso il non verbale. L’individuo è dipendente dagli altri in ogni aspetto della cura fisica e della sicurezza quotidiane, sebbene possa essere in grado di partecipare ad alcune di queste attività. Alcuni possono svolgere compiti semplici in ambienti altamente controllati e protetti
Quali sono i limiti del pensiero rigido, tipico delle DI? Come si può intervenire?
- La persona con DI tende ad essere centrata su una sola dimensione del problema reale (aderenza alla concretezza) e fa difficoltà a rappresentare concetti più astratti, che non conosce, che non ha mai visto. Tende a perseguire un solo obiettivo per volta con rigidità e pedanteria (es. voler compiere un’azione sempre allo stesso modo; proporre risposte quasi sempre uguali a degli stimoli.
COME INTERVENIRE?
-Nell’intervento partire sempre dal piano
«concreto», agganciandosi al reale.
Si parte dall’esperienza che l’alunno conosce (es pesca), per lavorare su elementi più astratti (ad esempio, la sequenzialità) facendo leva sulla sua motivazione.
-Riportare sul piano concreto, far vivere l’esperienza attraverso una simulazione
-Task analysis: scomporre l’obbiettivo nelle sue parti più semplici, rendendole visualizzabili.
Altre aree coinvolte a causa del pensiero rigido:
-Empatia. la capacità di comprendere ciò che gli altri sentono e di cui hanno bisogno richiede di essere in grado di guardare e interpretare espressioni facciali, linguaggio del corpo, parole, toni e comportamenti in un contesto sociale. Alcune persone che pensano concretamente potrebbero non interpretare con precisione questi segnali sociali.
-Creatività. I pensatori concreti possono avere mancanza di flessibilità e questo può creare difficoltà a risolvere i problemi o a creare cose in quanto potrebbero essere richiesti il pensiero astratto e l’immaginazione.
-Difficoltà nella pianificazione.
Esponi la sindrome di Down
È la causa genetica più comune per la DI moderata o severa.
Presenta tre cromosomi 21 che produce uno sviluppo somatico e del sistema nervoso alterato.
-Aspetti relazionali:
Falso mito: affabile, socievole.
Comuni problemi oppositivo-provocatori.
Correlazione con disturbi dell’attenzione che ostacolano la socializzazione (prestare attenzione a ciò che l’altro dice, rispettare i turni di parola)
-Aspetti fisici e clinici Peculiari:
Volto caratteristico, malformazioni cardiache, gastrointestinali, muscoloscheletriche, disabilità intellettiva di grado medio o moderato.
Grave compromissione delle abilità linguistiche, soprattutto fonologiche e sul piano lessicale e morfosintattico. Il vocabolario si forma più lentamente. Produzione più compromessa della comprensione.
Ampio ricorso alla comunicazione gestuale per compensare le difficoltà verbali.
-Abilità visuo-spaziali:
dettaglio è più compromesso della percezione globale.
-Memoria:
Ridotta abilità di STM verbale
-Ritardo motorio:
Nella pianificazione delle sequenze motorie, nell’equilibrio e coordinazione.
-Aspetto cognitivo
Pensiero rigido, difficoltà di pensiero astratto.
Alterazioni a carico dei circuiti neurali che comportano un rallentamento dei processi di trasmissione.
Esponi il funzionamento intellettivo limite (borderline)
QI compreso tra 71 e 84 risultato dell’interazione di più cause.
Centralità dello svantaggio socio-culturale: spesso causato da condizioni socio-economiche di povertà, deprivazione e svantaggio.
Le potenzialità della persona non vengono attivate, non si ricevono gli stimoli adeguati, la carriera scolastica nn viene valorizzata.
Esponi la sindrome di Williams
- Malattia genetica rara, 1:10.000 nati
- Delezione del cromosoma 7
- Problemi cardiaci (stenosi aortica)
- Dismorfismi facciali (iride stellate), strabismo (70%), difficoltà nell’equilibrio
Aspetti sensoriali (70/80% dei casi):
* Iperacusia= Ipersensibilità ai rumori acuti e forti
* Ipersensibilità a livello tattile e gustativo
Aspetti caratteriali:
* Affettuosi e socievoli, contatto con adulti, anche sconosciuti
* Difficoltà nel rapporto con coetanei, predilezione ad interazione con b/i più piccoli
* Sono soggetti a forti emozioni e manifestano spesso agitazione e paura
Aspetti cognitivi:
* Ritardo mentale tra il lieve e il moderato
* Punti di forza: Orecchio assoluto, propensione al ritmo, ad imparare le lingue, ipersocievolezza
* Deficit molto evidente nelle abilità visuo-spaziali e nell’orientarsi nello spazio (deficit nell’ippocampo), tendenza a scomporre in parti nel disegno.
Aspetti linguistici:
* Alcuni sviluppano un linguaggio forbito e ricercato
* Buono sviluppo del lessico accanto a difficoltà nella pragmatica della conversazione
* Anomia (Riconoscere gli oggetti ma non saperli nominare), compensate dall’ampio uso dei gesti
Straordinariamente reattivi alla musica.
Studi di neuroimmagine: riduzione volumetrica e ponderale dei lobi occipitale e parietale, che spiegherebbe il deficit
cognitivo, e le grandi dimensioni dei lobi temporali che giustificherebbe le straordinarie abilità musicali
Gli step nella diagnosi di DI. Da cosa si parte?
1* Ricerca di possibili cause di ordine genetico
2* Neuropsichiatria: ricerca di cause biologiche di origine non genetica (es. degenerativa) e per individuare eventuali deficit associati (comorbidità)
3* Neuropsicologica, per la descrizione delle funzioni cognitive e del livello adattivo
Nomina alcuni strumenti con cui viene valutata la sfera cognitiva nella valutazione neuropsicologica.
▪ WPPSI per bambini di età prescolare;
▪ WISC- III/WISC IV dai 6 ai 16;
▪ WAIS per adulti
▪ Leiter-R (non verbale)
Tramite questi strumenti si stila un profilo del funzionamento, che spesso può essere eterogeneo.
Nomina gli strumenti con cui viene valutato il funzionamento adattivo durante la valutazione neuropsicologica. A cosa servono le scale per il funzionamento adattivo?
- Vineland Adaptive Behaviour Scale
- Adaptive Behaviour Scale
- Adaptive Behaviour Inventory
A COSA SERVONO?
* Le scale che indagano il funzionamento adattivo consentono di ottenere un profilo di punti di forza e debolezza nelle varie aree