Definizioni Flashcards

1
Q

Linguistica

A

lo studio scientifico del linguaggio umano/naturale

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2
Q

Sistemi di comunicazione

A

linguaggio umano

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3
Q

discretezza

A

si fa riferimento all’esistenza di limiti definiti che distinguono i vari elementi del linguaggio

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4
Q

ricorsività

A

è il fenomeno per cui una regola linguistica può essere applicata al risultato di una sua stessa precedente applicazione

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5
Q

coordinazione

A

permette di aggiungere infiniti elementi dello stesso tipo senza limiti

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6
Q

linguaggio

A

la capacità comune a tutti gli esseri umani di sviluppare un sistema di comunicazione dotato di quelle due caratteristiche proprie che lo distinguono da altri sistemi di comunicazione

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7
Q

lingue

A

la forma specifica che questo sistema di comunicazione assume nelle varie comunità

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8
Q

ipotesi innatista

A

la lingua è il prodotto di un sistema cognitivo codificato in un’area specifica - l’emisfero sinistro - del nostro cervello

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9
Q

Argomenti a favore dell’ipotesi innatista

A

tutti e solo gli esseri umani hanno sviluppato il linguaggio come sistema di comunicazione
il bambino impara la propria lingua materna senza alcun tipo di insegnamento specifico o di istruzione indotta
esiste una fase critica (un periodo critico) tra i due ed i sei anni

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10
Q

Le discipline di linguistica

A

Fonetica e fonologia, morfologia, sintassi, semantica, pragmatica, lessico(logia)

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11
Q

Il digramma «gn» rappresenta…

A

un unico fonema, cioè la nasale palatale, quindi anche se la rappresentazione grafica è doppia, il fonema è unico

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12
Q

la morfologia

A

considera gli elementi del linguaggio di un ordine di grandezza superiore rispetto alla fonologia, si occupa di elementi più piccoli di una parola, che collegati tra loro formano parole complete

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13
Q

la sintassi

A

il ordine tra le parole

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14
Q

la semantica

A

si occupa dell’interpretazione delle frasi

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15
Q

foni

A

suoni del linguaggio

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16
Q

il linguaggio composizionale

A

la possibilità di combinare i suoni in vari modi dà alle lingue la capacità di esprimere un numero altissimo di significati utilizzando un numero esiguo di elementi costitutivi

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17
Q

Il linguaggio umano è economico (nel senso che…)

A

nessuna lingua utilizza tutti i foni possibili ma solo un sottoinsieme di essi

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18
Q

fonetica (fisico o psicologico)

A

fisico

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19
Q

fonologia (fisico o psicologico)

A

psicologico/cognitivo

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20
Q

definizione di fonologia

A

la rappresentazione mentale o psicologica dei suoni linguistici. studia i fonemi, cioè i foni che portano distinzioni di significato e le loro relazioni, che sono descrivibili in termini di regole formali

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21
Q

definizione di fonema

A

la rappresentazione mentale di un fono che abbia una funzione distintiva all’interno di un determinato sistema fonologico

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22
Q

definizione di coppia minima

A

formata da due parole che si distinguono solo per un diverso segmento collocato nella stessa posizione

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23
Q

tre coppie minime

A

calcio - calco
sciatto - fatto
cielo - ceto

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24
Q

tre parole che non sono coppie minime

A

fatto-atto
parche - perché
incerto - incarto

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25
Q

definizione di fono

A

un qualsiasi suono linguistico

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26
Q

definizione di fonetica

A

analizza elementi fisici continui

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27
Q

definizione di fonetica articolatoria

A

studia come l’apparato fonatorio viene usato per la produzione di suoni linguistici

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28
Q

definizione di fonetica acustica

A

analizza le caratteristiche acustiche dell’onda sonora che trasmette il messaggio

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29
Q

definizione di fonetica uditivo-percettiva

A

definisce la percezione dei suoni (studia come il segnale che arriva all’orecchio viene elaborato e decodificato dall’ascoltatore)

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30
Q

Realizzazione concreta, grafica (f)

A

f (scritto normale)

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31
Q

Realizzazione concreta, acustica (f)

A

[f]

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32
Q

Sistema astratto, grafema (f)

A

<f>
</f>

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33
Q

Sistema astratto, fonema (f)

A

/f/

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34
Q

definizione di grafema

A

sono unità di un sistema scritto

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35
Q

definizione di allofono

A

sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata

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36
Q

definizione di distribuzione complementare

A

si rileva per due o più unità linguistiche diverse

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37
Q

definizione di flusso polmonare egressivo

A

diretto verso l’esterno (L’italiano usa solo questo tipo di flusso)

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38
Q

se le cordiali vocali vibrano con il passaggio dell’aria abbiamo…

A

suoni sonori

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39
Q

se le cordiali vocali non vibrano con il passaggio dell’aria abbiamo

A

suoni sordi

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40
Q

definizione di tratto vocale

A

Lo spazio al di sopra delle corde vocali

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41
Q

Le parti dell’orofaringe che vengono usate per produrre suoni si chiamano…

A

articolatori

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42
Q

Gli articolatori superiori comprendono

A

labbro superiore, denti superiori/alveoli, palato (duro), velo palatino (palato molle), ugola, faringe (area compresa tra ugola e laringe)

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43
Q

Gli articolatori inferiori comprendono

A

labbro inferiore, diverse parti della lingua: corona (punta e lama della lingua), dorso, radice (o parte posteriore)

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44
Q

gli organi articolatori

A

polmoni, bronchi, trachea, laringe, glottide (corde vocali), faringe (ugola) –> cavità orale/cavità nasale

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45
Q

l’aria passa … nel canale per le vocali

A

liberamente

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46
Q

per le consonanti l’aria…

A

non passa liberamente

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47
Q

I suoni non sonoranti si chiamano

A

ostruenti

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48
Q

consonanti, modi di articolazione

A

come si produce l’ostacolo

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49
Q

consonanti, luoghi di articolazione

A

dove si produce l’ostacolo

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50
Q

modi di articolazione: Occlusivo- p, b, t, d, k, g
Un’ostruzione completa
Una brusca riapertura del canale

A

occlusione
esplosione

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51
Q

modi di articolazione: Fricativo: f, v, s, z, ʃ

A

Lascia una fessura stretta

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52
Q

modi di articolazione: Affricato: ts, dz, tʃ, dʒ

A

occlusione
frizione

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53
Q

modi di articolazione: nasale m, n, ɱ, ŋ, ɲ

A

Abbassamento del velo del palato
Afflusso di aria ridotto verso la cavità orale
Aria deviata in gran parte verso il naso

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54
Q

modi di articolazione: Laterale (bilaterale): l, ʎ

A

Occlusione completa
Resta libero un passaggio secondario
L’aria passa tra lingua e palato sui due lati del cavo orale

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55
Q

modi di articolazione: Vibrante: r

A

Una brevissima occlusione
Esplosione in rapidissima successione
Alternazione veloce di occlusione e di esplosione

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56
Q

modi di articolazione: Approssimante: j, w
(semivocali, semiconsonanti)

A

Lo spazio per il passaggio dell’aria è più ampio e non si produce alcun rumore di frizione

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57
Q

I parametri che definiscono le vocali sono

A

Altezza
Avanzamento/arretramento
Arrotondamento
Tensione

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58
Q

i tratti soprasegmentali

A

L’accento, l’ intonazione e il tono

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59
Q

manifestazioni acustiche

A

durata, intensità, tonalità

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60
Q

i due tipi di accento

A

accento dinamico (dell’italiano)
accento musicale

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61
Q

l’accento dinamico

A

l’altezza tonale non è rilevante

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62
Q

l’accento musicale

A

avente come correlato fonetico principale l’altezza tonale

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63
Q

funzione demarcativa dell’accento

A

ci dice dove finisce una parola e dove ne inizia un’altra

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64
Q

definizione di silaba

A

unità fonologica che consiste almeno di un elemento sillabico detto nucleo, che corrisponde ad un picco di sonorità

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65
Q

Argomenti a favore dell’esistenza della sillaba

A

la sillaba spiega parecchi fenomeni che altrimenti non si potrebbero descrivere correttamente
esistono generalizzazioni relative a fenomeni fonologici che non sono esprimibili soltanto facendo riferimento al materiale segmentale
L’alternanza sillabica tra sillabe forti e deboli determina il verso poetico

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66
Q

la prima restrizione universale (sillaba)

A

una sillaba deve avere almeno un nucleo, e non più di uno

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67
Q

un dittongo ascendente

A

semivocale + vocale

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68
Q

definizione di incipit sillabico (o onset)

A

Il materiale consonantico che precede il nucleo sillabico

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69
Q

In italiano l’incipit può essere formato da…

A

una o due consonanti (per esempio, Pa.lo, ma.le, pri.mo, plu.rale)

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70
Q

definizione di coda (sillaba)

A

Le consonanti che si trovano all’interno della sillaba ma dopo il nucleo vocalico (In italiano la coda è limitata ad un unico segmento)

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71
Q

la struttura CV (consonante + vocale) è…

A
  • la più frequente in italiano
  • quella che i bambini acquisiscono per prima
  • l’ultima che gli afasici perdono;
  • l’unica presente in tutte le lingue del mondo.
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72
Q

Se la sillaba ha una coda, si dice

A

chiusa

73
Q

Se la sillaba non ha una coda e termina con il nucleo si dice

A

aperta

74
Q

se la vocale tonica si trova in sillaba aperta…

A

la vocale si allunga

75
Q

se la vocale tonica si trova in sillaba chiusa…

A

la vocale non si allunga

76
Q

Massimizza l’onset definizione

A

quando una consonante può essere analizzata sia come onset che come coda si sceglie sempre la seconda possibilità

77
Q

In sillabe chiuse la coda è sempre

A

una sonorante o una geminata

78
Q

Argomenti a favore della rima

A

la rima determina il peso della sillaba (una sillaba può essere leggera o pesante)
la rima poetica determina le caratteristiche della parte finale di un verso
nei lapsus linguistici si tende a cambiare l’onset tenendo intatta la rima

79
Q

una sillaba è pesante se

A

se contiene una vocale lunga o se ha una coda consonantica (altrimenti è leggera)

80
Q

Lo statuto di /s/

A

a) è l’unica consonante che può precedere un onset biconsonantico (sbrigarsi, spremere, mostra, aspro)
b) è l’unica consonante che in un onset biconsonantico può essere seguita da una occlusiva, violando anche in questo caso la scala di sonorità (storia, specchio)
c) è l’unica consonante che, se all’inizio di un nesso consonantico, non subisce raddoppiamento sintattico (farà strada)
d) è l’unica consonante non sonorante che può trovarsi in coda di sillaba senza essere geminata, cioè indipendentemente dall’onset della sillaba successiva (Mi presti il lapis azzurro?)

81
Q

raddoppiamento sintattico [s]

A

la s non subisce raddoppiamento sintattico se seguita da occlusiva (+sonorante)

82
Q

argomenti a favore dell’ipotesi [s]

A
  • in alcune lingue in parole inizianti con un nesso s+consonante viene inserita una vocale iniziale epentetica per formare un nucleo sillabico che favorisca la sillabazione di s (escuela, esperanza)
  • gli articoli, le preposizioni articolate ed alcuni aggettivi prenominali subiscono la cancellazione/mancata inserzione della vocale finale quando la parola seguente inizia per vocale o con la maggior parte degli onset consonantici (un amico, quell’amico)
  • Tuttavia, la vocale è presente quando la parola seguente inizia con /s/ seguita da consonante; in questo modo si può risillabificare la s come coda della sillaba il cui nucleo è costituito dalla vocale stessa (lo studio, los.tu.dio, quello stupido, quel.los.tu.pi.do)
83
Q

come si individua una sillaba

A

A) cerco il nucleo
B) metto in onset tutto quello che posso mettere in onset SENZA violare la scala di sonorità
C) il materiale rimanente va inserito nella coda della sillaba precedente

84
Q

un tratto distintivo definizione

A

è una particolare proprietà di un fonema che lo distingue dagli altri fonemi. In italiano, ad esempio, /p/ e /b/ si differenziano per un solo tratto distintivo: la sonorità.

85
Q

Le funzioni dei tratti (distintivi)

A

a) funzione composizionale: descrive ogni fono come fascio di tratti (li isola nel continuum del messaggio sonoro)
b) funzione classificatoria definire classi naturali di suoni, cioè raggrupparli in gruppi di segmenti che condividono più o meno tratti in comune.

86
Q

Le classi naturali definizione

A

un insieme di foni che hanno una o più proprietà fonetiche in comune (per esempio le occlusive formano una classe naturale perché sono tutti foni che hanno lo stesso modo di articolazione)

87
Q

Le restrizioni fonotattiche definizione

A

stabiliscono quali segmenti possono combinarsi tra di loro e quali no (cioè quali sono le possibili sequenze di suoni, dato un repertorio segmentale)

88
Q

esempio di una restrizione fonotattico

A

in italiano in fine di sillaba non si possono avere tutte le consonanti, ma solo liquide e nasali (l/r/n/m) o consonanti geminate (tra le quali rientrano anche ʎ e ɲ);

89
Q

I fenomeni fonologici

A

assimilazione / dissimilazione
cancellazione / inserzione
coalescenza
riduzione / rafforzamento
neutralizzazione

90
Q

Assimilazione definizione

A

un segmento assume lo stesso valore, per uno o più tratti, di un altro segmento, che può essere immediatamente adiacente o meno

91
Q

Tipi di assimilazione

A

anticipatoria, perseverativa, bidirezionale (L’assimilazione può inoltre essere parziale o totale)

92
Q

Assimilazione anticipatoria parziale (esempio)

A

gli allofoni di /n/ si assimilano per il punto di articolazione alla consonante che segue (velare se la consonante è velare, labiodentale se la consonante è labiodentale) –> [aŋkora], [’aɱfora]

93
Q

Assimilazione anticipatoria totale (esempio)

A

I prefissi in e con danno origine a casi di assimilazione anticipatoria totale della nasale rispetto alla consonante iniziale della parola modificata, se questa è una sonorante (in+legale > illegale, con+legare > collegare)

94
Q

assimilazione anticipatoria totale quando non ha luogo…

A

L’assimilazione non ha luogo se la consonante seguente non è sonorante, ma, per esempio, una occlusiva in+trovabile > introvabile

95
Q

Assimilazione perseverativa (definizione)

A

Si verifica quando durante la produzione di un fono alcuni organi dell’apparato vocale prolungano l’articolazione di un suono che precede

96
Q

esempio di assimilazione perseverativa

A

il morfema del plurale dell’inglese: se la consonante che precede è [+sonora] si ha [z], se la consonante che precede è [-sonora], cioè sorda, si ha [s]. lab[z] vs lap[s]

97
Q

Assimilazione bidirezionale definizione

A

In alcuni casi si può anche avere assimilazione anticipatoria e perseverativa allo stesso tempo, nel senso che il primo di due segmenti si assimila a quello che segue per certi tratti ed il secondo a quello che precede per altri tratti

98
Q

Assimilazione bidirezionale in italiano settentrionale definizione

A

il fonema /s/ si sonorizza e viene realizzato come [z] in posizione intervocalica, cioè la fricativa alveolare sorda diventa sonora quando sia il segmento che precede sia quello che segue sono vocalici (quindi segmenti sonori):
pa[s]ta vs pe[z]o

99
Q

Assimilazione tra segmenti non adiacenti definizione

A

Esistono anche casi di assimilazione tra segmenti apparentemente non adiacenti: questo fenomeno si verifica però esclusivamente tra vocali o tra consonanti
si parla rispettivamente di armonia vocalica o consonantica. L’armonia vocalica si verifica in lingue come l’ungherese o il turco, dove tutte le vocali di una parola si assimilano per uno o più tratti.

100
Q

Metafonia definizione

A

consiste nella assimilazione anticipatoria della vocale accentata di una parola alla vocale seguente di un suffisso

101
Q

come possiamo caratterizzare la metafonia e l’armonia vocalica?

A

come due aspetti dello stesso fenomeno che differiscono solo rispetto alla direzione progressiva o regressiva in cui avviene il mutamento: nel caso dell’armonia vocalica (perseverativa) va da sinistra a destra, nel caso della metafonia (anticipatoria) da destra a sinistra.

102
Q

La dissimilazione definizione

A

è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro

103
Q

esempi della dissimilazione

A

il suffisso -ale che deriva aggettivi da nomi diventa -are se la consonante immediatamente precedente è una /l/: cultur-ale o tradizion-ale ma pol-are o titol-are

104
Q

esempi della dissimilazione

A

sono spesso determinate dalla tendenza a semplificare la sillaba in maniera da ottenere quella universalmente meno marcata: CV
Un nesso segmentale non ammesso può essere eliminato cancellando uno dei due segmenti o inserendo un segmento diverso che li separi:
CCV > CV con cancellazione di una C
> CVCV con inserzione di una V
CVV > CV con cancellazione di una V
> CVCV con inserzione di una C

105
Q

Cancellazione ed inserzione esempi

A

fama+oso > * famaoso ma famoso
problema+ino > * problemaino ma problemino

106
Q

Inserzione definizione

A

è un fenomeno di fonetica storica che consiste nell’aggiunta di un suono all’interno di una parola e può avvenire per ragioni diverse e in posizioni diverse.

107
Q

inserzione esempi

A

Andrò ad Alessandria
In qualche caso viene inserita una consonante prima dell’aggiunta di un suffisso; può trattarsi di una dentale, ma anche di liquida o ladiodentale:
citta[d]ino

108
Q

Riduzione e rafforzamento definizione

A

riduzione: possiamo inserire la degeminazione e la coalescenza
rafforzamento: la geminazione e la dittongazione

109
Q

Rafforzamento

A

Un caso di rafforzamento di vocale è rappresentato dall’allungamento della vocale tonica finale di sillaba, cioè in sillaba aperta:
[‘ma:re] [pe’na:re] [‘pe:na]

110
Q

Il raddoppiamento fonosintattico definizione

A

Una forma di rafforzamento di consonante, o geminazione consonantica

111
Q

contesti per il raddoppiamento fonosintattico

A
  • dopo la prima e la terza persona singolare del presente indicativo del verbo avere e la terza persona singolare di essere
  • dopo i pronomi interrogativi che e chi (dove e come?)
  • dopo le preposizioni a e da
  • dopo l’aggettivo indefinito qualche
  • dopo la preposizione sopra
  • si ha geminazione di una consonante iniziale di parola se la parola precedente finisce in vocale accentata
  • dopo le congiunzioni subordinanti che e se:
112
Q

eccezioni alla regola di raddoppiamento fonosintattico

A

Il fenomeno non si verifica se la consonante iniziale della seconda parola è /s/ iniziale di un nesso consonantico o con altri nessi irregolari dell’italiano come [ps], [ks], [pn]
Tuttavia se la /s/ è seguita da vocale, essa raddoppia

113
Q

Coalescenza

A

La fusione di due segmenti consonantici o vocalici o uno consonantico ed uno vocalico

114
Q

esempi della coalescenza

A

La coalescenza di due consonanti si verifica ad esempio nella seconda e terza persona singolare del presente indicativo del verbo scegliere, in cui si verifica una sequenza dei seguenti foni:
laterale alveolare + occlusiva velare + vocale anteriore >
laterale alveolare + affricata palatale

115
Q

Neutralizzazione definizione

A

eliminare, in certi contesti, una distinzione tra due o più segmenti che è presente in altri contesti

116
Q

costituenti definizione

A

sono gruppi di parole che costituiscono delle entità intermedie tra la frase da un lato e la parola dall’altro

117
Q

test di movimento definizione

A

Un costituente si muove come una unità indipendentemente dal numero di parole da cui è composto. Solo un costituente può essere mosso da un punto ad un altro della frase, mentre una sequenza arbitraria di parole non può esserlo.

118
Q

focalizzazione definizione (test di costituenza)

A

l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre (Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso indicano quali di queste sono di primo piano (cioè più importanti) e quali di sfondo (meno importanti)

119
Q

scrambling definizione

A

Scrambling è un fenomeno sintattico in cui le frasi possono essere formulate utilizzando una varietà di ordini di parole diverse senza alcun cambiamento di significato

120
Q

frase scissa definizione

A

è il risultato della divisione di una frase semplice, con il verbo essere in funzione di copula che mette in rilievo il dato nuovo, e da una proposizione subordinata introdotta da che con la funzione di pronome relativo o di congiunzione, per fornire il dato già noto

121
Q

test della non inseribilità definizione

A

Se una sequenza di parole forma un costituente essa non può essere interrotta dall’inserimento di materiale lessicale

122
Q

Pronominalizzazione definizione

A

Se è possibile sostituire una sequenza di parole con una pro-forma, cioè con una singola parola, la sequenza sostituita forma un costituente

123
Q

Interrogabilità/enunciabilità in isolamento definizione

A

Se una sequenza di parole forma un costituente essa può essere sostituita da un elemento interrogativo ed è enunciabile in isolamento, ad esempio come risposta ad una domanda

124
Q

Coordinabilità definizione

A

Solo le sequenze di parole che formano dei costituenti possono essere coordinate.due sequenze di parole possono essere coordinate solo se sono costituenti della stessa categoria

125
Q

Cancellabilità in strutture coordinate (con condivisione di costituente) definizione

A

Solo sequenze che formano un costituente possono essere cancellate tramite ellissi – e comparire alla periferia destra della frase – in strutture coordinate

126
Q

Omissibilità definizione

A

Solo sequenze di parole che formano un costituente possono essere omesse dalla frase (in italiano il caso più comune è quello del soggetto, ma ciò si verifica anche con i circostanziali)

127
Q

La struttura interna dei costituenti (le parti di cui è costituito un costituente)

A
  • Tutti i costituenti hanno una testa che ne determina lo statuto sintattico formale (cioè l’etichetta)
  • All’interno dei costituenti si possono osservare due altri tipi di elementi: i modificatori/specificatori e i complementi
  • Solo la testa è necessaria, specificatori e complementi possono mancare
128
Q

La teoriaX’ definizione

A

descrive come si attua l’operazione di «merge», cioè quella operazione che ci permette di mettere insieme le parole per formare degli insiemi complessi

129
Q

il ruolo di X°

A

proietta una struttura X’
e crea un costituente complesso

130
Q

il ruolo di XP

A

è formato dalla testa, dallo Spec e dal complemento

131
Q

nodo (teoria X’) definizione

A

qualsiasi punto in cui termina un ramo

132
Q

Nodo terminale/testa (teoria X’) definizione

A

elemento di livello X°

133
Q

Proiezione intermedia (teoria X’) definizione

A

elemento di livello X’

134
Q

Proiezione massimale (teoria X’) definizione

A

elemento di livello massimale X’’=XP (P sta per phrase, ovvero costituente, sintagma)

135
Q

Caratteristiche strutturale degli alberi sintattici

A
  • Non ci sono nodi che dominano più di due categorie, gli alberi strutturali sono strettamente binari
  • Alcuni rami possono essere vuoti, se ad esempio manca lo specificatore o il complemento.
136
Q

Nodi sorelle (teoria X’) definizione

A

nodi dominati immediatamente dallo stesso nodo nell’ albero sintattico

137
Q

Nozione di dominanza (teoria X’) definizione

A

A domina B se A si trova più in alto nell’ albero e si può passare da A a B solo andando verso il basso

138
Q

Ogni frase può essere descritta sulla base di una formula molto semplice…

A

f (x)
dove f sta per la funzione rappresentata dal predicato e x sta per il soggetto su cui opera la funzione

139
Q

Ogni frase deve quindi avere almeno…

A

un soggetto e un verbo

140
Q

Relazione tra predicato e soggetto

A

Una frase si costruisce sulla base del predicato scelto:
Il soggetto deve avere delle caratteristiche specifiche determinate dal predicato

141
Q

La struttura argomentale definizione

A

richiede cioè un certo numero di argomenti che indicano i partecipanti minimalmente coinvolti nell’attività/stato espressi dal verbo stesso

142
Q

Tipi di verbi

A

transitivi
ditransitivi
intransitivi propri/inergativi
inaccusativi

143
Q

Argomenti del verbo definizione

A

quegli elementi della frase (costituenti sintattici) che sono necessari alla formazione della frase minima

144
Q

Rappresentazione lessicale dei verbi definizione

A

il numero ed il tipo dei costituenti che realizzano gli argomenti

145
Q

I ruoli tematici definizione

A

La specifica relazione semantica tra il verbo ed i suoi argomenti viene definita ruolo tematico

146
Q

Il criterio tematico definizione

A

stabilisce una corrispondenza biunivoca tra argomenti e ruoli tematici
a- a ogni argomento viene assegnato uno ed un solo ruolo tematico
b- ogni ruolo tematico viene assegnato ad uno ed un solo argomento

147
Q

Il principio di proiezione definizione

A

L’idea che l’informazione lessicale determini la struttura sintattica, cioè che la struttura frasale sia, almeno in parte, lessicalmente determinata, è riassunta nel seguente

148
Q

predicato definizione

A

si afferma o si nega intorno a un soggetto

149
Q

il soggetto espletivo

A

alcuni sintagmi nominali in posizione di soggetto non viene assegnato nessun ruolo tematico

150
Q

Costruzioni esistenziali definizione

A

si caratterizzano per la presenza di un verbo ausiliare in unione ad un nominale che svolge la doppia funzione di Predicato e di Argomento

151
Q

pronome soggetto espletivo o pleonastico definizione

A

Quando un elemento occupa una posizione di soggetto preverbale senza qualificarsi come un argomento del verbo e senza ricevere un ruolo tematico

152
Q

Principio di Proiezione Esteso (EPP) definizione

A

(Indipendentemente dalla struttura argomentale del verbo) la posizione di soggetto preverbale deve essere sempre riempita.

153
Q

I verbi ausiliari definizione

A

sono caratterizzati in genere da speciali proprietà che li distinguono dai verbi lessicali. non sono dotati di una valenza propria, ma assumono quella del verbo lessicale con cui compaiono

154
Q

le osservazioni relative alle espressioni idiomatiche che suggeriscono che l’assegnazione del ruolo tematico al soggetto differisca in qualche modo dalla assegnazione del ruolo tematico ad altri argomenti del predicato:

A

a) la scelta dell’oggetto condiziona il ruolo tematico del soggetto ma non viceversa
b) Esistono espressioni idiomatiche che coinvolgono l’oggetto mentre il soggetto è un argomento libero ma non viceversa

155
Q

I verbi intransitivi definizione

A

sono quelli che non possono reggere un complemento oggetto

156
Q

esempi dei verbi intransitivi

A

andare, arrivare, partire, salire, dormire, morire, nascere, gridare, piangere

157
Q

d’altra parte, verbi normalmente transitivi possono essere usati - si dice- ‘intransitivamente’: mangiare, bere, leggere, quando…

A

compaiono senza oggetto potrebbero essere visti come degli intransitivi

158
Q

i verbi transitivi hanno sempre l’ausiliare

A

avere

159
Q

Secondo la teoria attuale, l’ausiliare essere è, in italiano, …

A

indizio di una proprietà strutturale profonda e cioè il fatto che i soggetti di questi verbi non hanno un ruolo tematico di agente.

160
Q

I verbi inaccusativi definizione

A

sono in genere verbi telici, o verbi in cui il soggetto non compie una azione su un paziente al di fuori di sé

161
Q

esempi dei verbi inaccusativi

A

Verbi di movimento (non tutti, sono quelli semanticamente più semplici, ad esempio andare ma non passeggiare)
Verbi di cambiamento di stato (nascere, morire)
Verbi stativi (vivere, restare)
Verbi psicologici (piacere)

162
Q

i verbi telaci definizione

A

descrivono eventi che tendono verso un fine, un completamento

163
Q

Il participio assoluto definizione

A

ha il valore di una proposizione temporale implicita

164
Q

la cliticizzazione con ne è possibile in linea generale solo per…

A

gli oggetti e non per i soggetti

165
Q

Il suffisso -tore definizione

A

si attacca a verbi e forma nomi che sono l’agente o la causa efficiente del verbo

166
Q

esempi del suffisso -tore

A

Leggere –> lettore
Giocare –> giocatore
ma non:
Andare –> *andatore
Morire –> *moritore

167
Q

Test di inaccusatività

A

) La selezione dell’ausiliare
B) La cliticizzazione con ne
C) La possibilità di occorrere con i participi assoluti
D) La possibilità di restare in posizione postverbale senza restrizione
E) L’ impossibilità di avere il suffisso -tore

168
Q

La testa della frase è (gli alberi sintattici)

A

T (che sta per tempo/tense, e in genere per i tratti di flessione verbale, quindi anche modalità, numero, persona del soggetto)

169
Q

Il verbo lo fa all’interno del vP e assegna…

A

il ruolo tematico di tema o paziente al suo complemento

170
Q

il ruolo tematico di ricevente allo

A

SpecVP

171
Q

Il ruolo tematico di agente allo

A

SpecvP

172
Q

Tutti gli argomenti sono soggetti a due requisiti (gli alberi sintattici

A

A) Devono avere un ruolo tematico
B) Devono avere un caso, che per il soggetto non viene assegnato nella stessa posizione del ruolo tematico.
C) Per questo soggetti al nominativo possono avere ruoli tematici diversi

173
Q

c-comando definizione

A

Quando due elementi si spostano c’è sempre un elemento che domina l’altro

174
Q

Nozione di dominanza

A

A domina B se A si trova più un alto nell’ albero e si può passare da A a B solo andando verso il basso

175
Q

Nozione di c-comando, A c-comanda B se e solo se

A

A non domina B e B non domina A
Il primo nodo che domina A domina anche B

176
Q

tipi di frase

A

dichiarative
interrogative
imperative

177
Q

Gli element wh- sono la classe di pronomi e aggettivi che in inglese cominciano con wh- e compaiono in frasi:

A

esclamative
interrogative
relative appositive, restrittive e libere

178
Q

La proiezione di CP codifica

A

il tipo di frase (interrogativa, dichiarativa, esclamativa, imperativa…)
Lo statuto di frase principale o dipendente (ovvero matrice/incassata)

179
Q

Il soggetto nelle interrogative, In quali posizioni possiamo trovare il soggetto nelle frasi interrogative?

A

A) Dislocato a sinistra
Gianni, ci viene?
Gianni, cosa gli regala?
B) Dislocato a destra
Ci viene, Gianni?
Cosa gli regala, Gianni?